Ivrea: "città - carcere - scuola"

 

Ivrea: progetto "città - carcere - scuola"

 

Lo scopo del progetto è di tipo conoscitivo e si articola su tre livelli tra loro integrati. Il progetto si avvale della collaborazione di "chi sta dentro" e "di chi sta fuori", attraverso iniziative interagenti e coordinate. L’idea nasce dalla volontà di fornire alla città un giornale virtuale, che permetta di superare con le parole e le immagini il muro di cinta mettendo così in comunicazione i cittadini e i detenuti. Il progetto potrà permettere un approccio diverso a chi vi partecipa, chi lo desidera avrà la possibilità di una dimensione più attiva oppure di tipo semplicemente conoscitivo.

 

I tre livelli sono i seguenti

 

1. Creazione di un sito

2. Lavoro con le scuole

3. Lavoro con il carcere

 

Gli obiettivi che ci proponiamo sono i seguenti

 

avvicinare il carcere alla città;

avvicinare la città al carcere;

dare voce ai detenuti;

conoscere chi opera in carcere;

realtà, iniziative ed opinioni dei volontari;

sensibilizzare gli studenti sul tema della devianza

creare per tutti i cittadini un’occasione di conoscenza sulla realtà carceraria

 

La Commissione Carcere

 

Il Comune di Ivrea incomincia a progettare interventi nel settore penitenziario dal 1980, anno in cui viene aperta la Casa Circondariale, in anticipo rispetto al previsto per rispondere alla necessità dell’Amministrazione penitenziaria di sfollare detenuti terremotati.

 

Facendo tesoro dell’esperienza maturata, nel 1987, con delibera del Consiglio Comunale, viene istituita la Commissione Comunale per l’Attuazione degli Interventi nel Settore Penitenziario.

 

Lo scopo prioritario della Commissione è quello di attivare un canale di comunicazione tra la città ed il carcere mediante una serie di interventi sia all’interno che all’esterno in collaborazione con la Casa Circondariale di Ivrea.

 

La Commissione, che nel 1999 è stata rinnovata nei suoi componenti è così composta:

 

Sindaco o Assessore competente

Consigliere di Maggioranza

Consigliere di Minoranza

Funzionario Servizio Lavoro

Direttore Casa Circondariale

Rappresentante Insegnanti

Rappresentante Volontari

Rappresentante Educatori

Rappresentante Polizia Penitenziaria

Rappresentante Detenuti

Cappellano del carcere

Assistente Sociale

Rappresentante Ser.T.

Rappresentante Organizzazioni Sindacali

 

La Commissione si riunisce circa 4 volte l’anno ed ogni volta che è necessario Alle riunioni vengono invitati anche altri soggetti istituzionali in caso di specifiche necessità. In particolare viene inviato il Magistrato di Sorveglianza.

Nel corso del 1994 e del 1995 la Regione Piemonte ha promosso diversi seminari sul tema "Formazione Professionale e Lavoro Penitenziario", da cui è emersa la necessità di dare vita a gruppi locali che si occupino di questi temi. Nascono così i Gruppi Operativi Locali (G.O.L.): la Commissione detiene il potere decisionale, mentre il G.O.L. ha compiti di progettazione e di consulenza e ha funzioni operative, in ottemperanza alle linee di azione e di intervento decise dalla Commissione.

Il G.O.L. diventa quindi l’organo deputato alle attività pratico - operative con funzioni consultive ed informative nei confronti della Commissione.

Nel corso degli anni è stato predisposto un vasto programma di iniziative volte all’inserimento sociale e lavorativo di detenuti ed ex detenuti. Inoltre è stato dato ampio spazio ad azioni che stimolino l’interesse dei cittadini sui temi della giustizia, del disagio e della pena, intensificando la comunicazione tra carcere e strutture cittadine, rivolgendosi in modo particolare alle scuole con lo scopo di realizzare azioni di prevenzione nei confronti degli adolescenti.

Lavoro con le scuole

 

I destinatari sono studenti delle scuole medie inferiori e superiori

 

inizieremo con loro un discorso relativo al tema della devianza che comporti sensibilizzazione, studio, scambio e comunicazione.

attività ipotizzate/proposte: ricerca di materiale attinente la tematica "carcere" (articoli, pubblicazioni, ecc..) .

vi saranno altri momenti di conoscenza sul tema al fine di produrre materiale (nel senso più vasto del termine), da pubblicare sul sito.

 

Con le scuole il progetto proseguirà negli anni e si tenterà di fargli assumere valore didattico.

Ad ogni inizio anno scolastico formuleremo un progetto dettagliato che sarà in continuità con l’anno precedente ed avrà specificato obiettivi, sotto obiettivi, richieste ed impegno in ore.

 

Gli obiettivi prefissati sono i seguenti

 

  1. sensibilizzare i ragazzi al tema della devianza;

  2. introdurre il tema del carcere e dell’espiazione della pena, per riflettere insieme sul "dopo";

  3. coinvolgere i ragazzi ad utilizzare il sito come mezzo di comunicazione e ricerca. Il sito come strumento di confronto per la conoscenza di una nuova realtà.

 

Nello specifico il progetto con le scuole prevede le seguenti fasi

 

  1. Incontro di sensibilizzazione sul tema devianza/detenzione

  2. Un incontro di approfondimento sul tema carcere, da tenersi in ogni classe.

  3. Proiezione, a tutti i partecipanti al progetto, di un film sul tema della devianza.

  4. Incontro di "rimando" ed "elaborazione" di quanto visto e discusso in merito al film e agli incontri avvenuti.

  5. Visita in carcere.

  6. Incontro conclusivo del ciclo di sensibilizzazione. Strutturazione del lavoro che proseguirà attraverso il sito www.ivreacarcerecitta.it

I detenuti: fra immaginario e realtà

 

Durante le varie azioni del progetto "Scuola - carcere città" i ragazzi hanno affrontato i temi della criminalità e della detenzione attraverso differenti iniziative. Alla fine del percorso, avendo avuto modo di approcciarsi, spesso per la prima volta, a tali questioni, gli studenti hanno espresso, attraverso disegni, poesie, elaborati, una visione più coerente e disincantata del mondo carcerario e delle persone che delinquono.

Giornali, libri, film e televisione descrivono e fanno vedere che cosa è la vita di un carcere, ma si sa bene che quella non è la realtà. Cosa prova quindi un ragazzo di 13/15 anni ad entrare in un carcere vero?

 

Erika Pettinato

 

Al contrario di come mi immaginavo i detenuti vengono chiamati per nome, questo dal 1975: infatti il numero è un sistema di solo riconoscimento a differenza del nome che differenzia maschi -femmine, persone - animali... In poche parole ti rende uomo, una persona non è giusto che anche se questa ha commesso un reato, non ne venga riconosciuta la sua vera identità.

 

Erica Giovanetto

 

Si vede chiaramente nei loro occhi l’amarezza e il dolore che essi provano, la solitudine.

 

Luca Gillio Tos

 

Il detenuto si sente bene quando vede i famigliari e può avere contatti fisici grazie alla nuova legge, che ha tolto la barriera. Non abbiamo potuto visitare il luogo d’incontro, perché quel giorno era un giorno importante per i detenuti, perché c’erano le visite. Però ci sono altri detenuti sfortunati come la maggior parte degli extracomunitari che non hanno famigliari o amici.

 

Yassine Khaouaouadhi

 

Prima di entrare nella casa circondariale ero molto emozionato, ma soprattutto, scoppiava in me la curiosità di visitare il carcere. Immaginavo i carcerati come persone sporche, tatuate, con piercing e con orecchini in varie parti del corpo, invece, sono persone uguali a noi. La parola carcere è una parola triste, anzi tristissima, e se la vivi, starà sempre nella tua mente come esperienza negativa.

Appena entrato nel carcere ho visto un enorme edificio diviso in vari settori. In quel momento si sentiva solamente la nostra voce e quella delle guardie, o agenti di polizia penitenziaria (come preferiscono essere chiamati) che ci hanno accompagnati per tutta la visita.

 

Giovanni Lucci

 

Abbiamo preso il pullman e siamo arrivati davanti al grande edificio circondato da lunghe sbarre blu: 50, 100, 1000 volte sono passata davanti a questa grande casa, a volte senza "degnarla di uno sguardo, a volte fissandola intensamente i pochi minuti che stavo ferma al semaforo lì davanti, la guardavo cercando di immaginarla dentro, tante piccole celle, tanti detenuti, tutti vestiti con il camice a righe bianche blu, invece del nome, un numero cucito sui vestiti. E mentre con un occhio lo guardavo con "interesse" e curiosità, con l’altro lo guardavo con timore e paura.

Dopo aver superato una serie di cancelli automatici, che si aprivano e si chiudevano con rapidità e davano davvero un’idea di chiuso, senza via d’uscita, siamo arrivati allo "spaccio". Tutto il carcere è un intrigo di corridoi e rampe di scale che portano a piani diversi, Subito dopo lo "spaccio" abbiamo visitato la "matricola".

 

Erica Giovanetto

 

Erano le 9.10 circa quando dei passi si avvicinavano sempre di più alla nostra porta; eravamo già in carcere e degli Agenti di Polizia Penitenziaria stavano venendo verso di noi per accompagnarci a visitare il carcere, Si aprì una porta e subito dietro di noi se ne chiuse un’altra con un grande rumore che mi faceva paura, sembrava che mi stesse mancando l’aria.

 

Debora Borghi

Domande sparse e varie, dalle scuole medie, sul carcere

 

  1. Come ci si lava la biancheria?

  2. Come si lavano i detenuti?

  3. C’è la possibilità di fare sport?

  4. Che cosa deve fare il detenuto se rompe qualcosa?

  5. Chi fa la spesa per conto loro?

  6. C’è una cucina centrale?

  7. Tutti possono cucinare?

  8. E i coltelli? Le posate sono di plastica?

  9. Come si radono?

  10. I parenti possono entrare? Ogni quanto tempo?

  11. Possono portare quello che vogliono?

  12. I pacchi sono controllati?

  13. Le festività dove si passano?

  14. Come sono divisi i detenuti nei piani e nelle celle?

  15. Come sono le finestre?

  16. Quando un detenuto si ammala com’è curato?

  17. Gli orari sono predefiniti o abbastanza liberi?

  18. Cosa si fa contro il sovraffollamento?

  19. Si possono cambiare i compagni di cella?

  20. Quanti tipi di carcere ci sono?

  21. Perché dobbiamo pagare le tasse per mantenere i detenuti?

  22. Di quali armi sono forniti gli agenti?

  23. Che cosa fanno tutto il giorno i carcerati?

  24. I detenuti hanno la possibilità di leggere giornali e/o libri?

  25. Quali strutture ci sono al di fuori della cella?

  26. Quali poteri hanno le guardie e i detenuti?

  27. Tutti possono ricevere visite?

  28. Quanto durano i colloqui?

  29. I detenuti possono praticare delle attività ricreative?

  30. Ci sono state risse tra agenti e detenuti?

  31. C’è solidarietà tra detenuti?

  32. Com’è il luogo delle visite?

  33. Lo svolgimento delle visite dipende anche dai reati?

  34. Come sono vestiti?

  35. Cosa si fa in caso di epidemia?

  36. Che ruolo hanno i volontari?

  37. I detenuti vanno in chiesa?

  38. Come gli si garantisce un’istruzione?

  39. Ci sono degli interpreti?

  40. Possono usare computer e internet?

  41. Come sono le celle di isolamento?

  42. Quante persone lavorano dentro il carcere?

  43. Perché la gente che non conosce bene la vita dei carcerati dice che devono essere ancora più puniti, trattati male?

  44. I detenuti riescono a riavere una vita normale una volta usciti dal carcere?

  45. Qual è l’età media dei detenuti?

  46. Le donne in carcere che trattamento hanno rispetto agli uomini?

  47. Come si svolge una giornata tipo?

  48. E’ mai scappato qualche detenuto dal carcere d’Ivrea?

  49. Vorrei sapere se ci sono soluzioni per far sì che non si commettano più reati…

  50. Perché la legge non è un po’ più severa con gli extracomunitari?

  51. Qualcuno si è suicidato nel carcere di Ivrea o è stato ucciso?

  52. Perché nel carcere sorgono litigi fra etnie diverse anche se hanno una cosa che li accomuna tutti: essere in carcere?

  53. Ci sono delle persone con l’ergastolo nel vostro carcere?

  54. Le persone che vengono incarcerate ingiustamente come vengono poi ripagate?

  55. Di solito i ragazzi sono incarcerati perché hanno spacciato droga? Chi sono maschi, femmine oppure sono extracomunitari?

  56. Che differenza c’è tra la punizione di stare in carcere e quella di stare isolati in casa sorvegliati?

  57. Se un uomo ha compiuto più di una dozzina di omicidi, ‘c’è la pena di morte per lui?

E tu hai avuto modo di conoscere persone che hanno avuto problemi di detenzione?

Vuoi raccontare la tua esperienza?

 

Scrivi a ivreacarcerecittà@localport.it

 

 

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