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Una Mercedes bianca con le pinne di James Hawes Bompiani €12
in poche parole un’immagine feroce della società londinese: "A Londra in realtà esistono tre grandi tribù: ci sono quelli che non riusciranno mai ad avere un mutuo, quelli che vivono e muoiono pagando interessi sul mutuo, e quelli che non hanno bisogno di mutui". Nei pensieri e nella rabbia del nostro "eroe", che non accetta di sopravvivere in un mondo dove il Dio danaro è il solo che faccia la differenza tra gli uomini, c’è anche spazio per una specie di preghiera laica: "Padre nostro che sei nei cieli della borghesia, io voglio solo dormire per una settimana e svegliarmi in lenzuola di lino pulite in un bell’appartamento ... Voglio solo essere come tutti gli altri ! Voglio essere ciò che sarei dovuto essere ! Voglio un’altra possibilità! Ma naturalmente nessuno mi ascolta" . Tutto il romanzo è incentrato su questa ricerca di un’altra possibilità, su un "maestoso piano" per uscire dall’anonimato attraverso una improbabile rapina, la cui esecuzione è affidata ai personaggi più strani, esponenti dell’I.R.A., malavitosi, gay d’alto borgo, e poi a una pistola giocattolo, a una appariscente mercedes bianca con le pinne e a Suzy, una biondina mozzafiato che è anche un asso del volante. Ma quello che caratterizza la storia è il ritmo davvero molto sostenuto e costantemente alimentato da un umorismo strisciante e sempre in agguato.
Certamente decidere di fare una rapina, per cambiare radicalmente il corso della propria esistenza, è stata la "brillante" idea che ha rovinato molte vite, di giovani e non solo. Le prigioni di tutto il mondo traboccano di "geni"...e teorici del: TUTTO E SUBITO... Personalmente ho superato quel "fascino indiscreto", che attira molto i ragazzi e li spinge ad entrare dove i soldi sono lì che ti aspettano, basta avere il fegato per andarseli a prendere. Non voglio essere proprio io a fare il moralista, ma la realtà non è la finzione letteraria e molti sono finiti con un’arma stretta tra le mani ed un sacco di soldi sparsi sull’asfalto insanguinato, e non c’è niente di romantico in tutto ciò, solo l’incoscienza e uno strappo da quella che è la vita reale. Probabilmente, gli eroi moderni sono piuttosto i salariati, i disoccupati che riescono a condurre una vita nel rispetto delle regole, dando il giusto valore alle cose e non lasciandosi abbindolare dal consumismo sfrenato.
Nicola Sansonna
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