La
storia delle biblioteche nelle carceri di Torino
Già
all'apertura de "Le Nuove", nel 1870, era stata prevista una
piccola stanza per riporre i libri della biblioteca che venivano distribuiti
dall'Arciconfraternita della Misericordia. Nel regolamento dello Statuto della Arciconfraternita (1899) si legge:
"Art. 2: Il patronato si inizia nei luoghi stessi di pena, di
custodia e di detenzione:
L'intervento dei
confratelli non garantiva la continuità del servizio, trattandosi
di persone esterne operanti in un ambiente molto chiuso e drasticamente
relegato dal resto della società. Verso il 1920
il cappellano del carcere iniziò a gestire la biblioteca e la
scuola di alfabetizzazione. Durante gli anni 30 in molte carceri italiane sorsero biblioteche
nelle quali la distribuzione avveniva per mezzo di casse portate a mano
in tutte le sezioni.
Con
l'arrivo alle Carceri Nuove, durante la seconda guerra mondiale, del
cappellano padre Ruggero Cipolla, la biblioteca e le scuole ricevettero
nuovo impulso. Nel 1950 la biblioteca venne sistemata in una cella per
renderla più accessibile e per facilitare la distribuzione dei
volumi. Il locale era affidato ad un detenuto che procurava gestirne
l'attività e mantenerlo in ordine.
Negli anni 60 la biblioteca si ampliò ulteriormente a seguito
dell'assegnazione delle due celle contigue. Sempre in quegli anni venne aperto anche un laboratorio per la rilegatura
e il restauro dei libri della biblioteca. Dopo ulteriori sviluppi,
la biblioteca e le attività culturali ad essa legate, come la
produzione dello "storico" Bollettino mensile "Dalle
Nuove", giunsero negli anni 80 al loro culmine, segnando
un solco che verrà poi ulteriormente ampliato con il trasferimento
dei detenuti nella nuova struttura penitenziaria delle "Vallette".
In
questa nuova casa circondariale, nel dicembre del 1988, a seguito di una convenzione tra
il Ministero della Giustizia e la Città di Torino, si inaugura
una vera e propria biblioteca civica dedicata a questa realtà.
Attualmente,
i detenuti ed il personale penitenziario possono accedervi per consultare
o richiedere in prestito le opere di loro interesse tra le circa 10.000
possedute.