Castelli e l'amnistia

 

Amnistia: le agenzie stampa su dichiarazioni del Ministro Castelli

 

È una decisione che spetta al Parlamento (12 aprile)

Verificare praticabilità e poi discuterne (12 aprile)

Nessuno illuda i detenuti (12 aprile)

Decisione spetta a Parlamento, ma se Ds non cambiano non passa (12 aprile)

O una svolta dei Ds o non si farà mai (11 aprile)

Prima di discutere verificarne praticabilità (11 aprile)

La potestà decisionale è in mano al Parlamento (11 aprile)

È una decisione che spetta al Parlamento

 

Velino, 12 aprile 2005

 

"In merito alla prospettata amnistia è del tutto evidente che, a seguito della riforma costituzionale che prevede una maggioranza di due terzi dei componenti di Camera e Senato, la potestà di decisione non è in mano al governo, ma è del Parlamento. E quindi il Governo non può far altro che prendere atto delle sue decisioni". Lo sostiene il ministro della Giustizia Roberto Castelli che interviene nel dibattito di queste ore sull’amnistia. "Mi pare però del tutto evidente che, a meno che i Democratici di sinistra non mettano in atto una svolta a 180 gradi nel loro atteggiamento, questo provvedimento non vedrà mai la luce. Sono note - prosegue Castelli - le posizioni su questo tema più volte espresse da Luciano Violante, capogruppo dei Ds alla Camera".

Per i Guardasigilli, "Siamo quindi di fronte, ancora una volta all’avvicinarsi dell’estate, stagione tradizionalmente critica per i nostri penitenziari, ad una vicenda che rischia di trasformarsi nel solito irresponsabile balletto di chi mira ad illudere i detenuti e ad eccitarne gli animi. Pur nel rispetto della volontà del Parlamento, non posso esimermi dal raccomandare la massima responsabilità. Abbiamo già visto, con la discussione del provvedimento di legge sulla modifica delle modalità in materia di grazia, quanto difficile sia per il Parlamento legiferare su materie che abbiano a che fare con provvedimenti di clemenza".

"Auspico quindi - prosegue il ministro Castelli - che prima di iniziare la discussione su temi che potrebbero ingenerare false aspettative nei detenuti, che sono poi le vere vittime del fallimento di queste iniziative, se ne verifichi l’effettiva praticabilità. Non posso poi esimermi da stigmatizzare nel modo più fermo alcune prese di posizione che ho letto oggi sui quotidiani che evocano addirittura possibili rivolte nel caso questo provvedimento non vada in porto".

Il ministro Castelli, infine, polemizza con chi in questi ultimi giorni e subito dopo la morte del Pontefice sembra volersi appropriarsi di un tema così delicato che potrebbe causare nuove deludenti aspettative: "Mi domando se chi ha rilasciato queste dichiarazioni ne abbia valutato l’ effettiva portata e l’effetto che notizie di questo genere, basate tra l’ altro su falsi presupposti, possa ingenerare nei detenuti. È impressionante che anche chi ricopre incarichi così importanti possa dare vita a dichiarazioni di così crassa irresponsabilità".

 

Verificare praticabilità e poi discuterne

 

Apcom, 12 aprile 2005

 

"Auspico che prima di iniziare la discussione su temi che potrebbero ingenerare false aspettative nei detenuti, che sono poi le vere vittime del fallimento di queste iniziative, se ne verifichi l’effettiva praticabilità". Così il ministro per la Giustizia, Roberto Castelli, interviene con una nota nel dibattito politico sull’amnistia. "Pur nel rispetto della volontà del Parlamento - prosegue il Guardasigilli - non posso esimermi dal raccomandare la massima responsabilità. Abbiamo già visto, con la discussione del provvedimento di legge sulla modifica delle modalità in materia di grazia, quanto difficile sia per il Parlamento legiferare su materie che abbiano a che fare con provvedimenti di clemenza". "Non posso poi esimermi - aggiunge Castelli - da stigmatizzare nel modo più fermo alcune prese di posizione che ho letto oggi sui quotidiani che evocano addirittura possibili rivolte nel caso questo provvedimento non vada in porto. Mi domando se chi ha rilasciato queste dichiarazioni ne abbia valutato l’effettiva portata e l’effetto che notizie di questo genere, basate tra l’altro su falsi presupposti, possa ingenerare nei detenuti. È impressionante che anche chi ricopre incarichi così importanti possa dare vita a dichiarazioni di così crassa irresponsabilità".

"A seguito della riforma costituzionale - prosegue Castelli - che prevede una maggioranza di due terzi dei componenti di Camera e Senato, la potestà di decisione non è in mano al Governo, ma è del Parlamento. E quindi il Governo non può far altro che prendere atto delle sue decisioni". "Mi pare però - sottolinea il Guardasigilli - del tutto evidente che, a meno che i Democratici di Sinistra non mettano in atto una svolta a 180 gradi nel loro atteggiamento, questo provvedimento non vedrà mai la luce. Sono note, infatti, le posizioni su questo tema più volte espresse da Luciano Violante, capogruppo dei Ds alla Camera. Siamo quindi di fronte, ancora una volta all’avvicinarsi dell’estate, stagione tradizionalmente critica per i nostri penitenziari, ad una vicenda che rischia di trasformarsi nel solito irresponsabile balletto di chi mira ad illudere i detenuti e ad eccitarne gli animi".

 

Nessuno illuda i detenuti

 

Ansa, 12 aprile 2005

 

Prima di iniziare la discussione in Parlamento su temi come l’amnistia che "potrebbero ingenerare false aspettative nei detenuti, che sono poi le vere vittime del fallimento di queste iniziative, se ne verifichi l’effettiva praticabilita"‘. Così il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, con una nota interviene nel dibattito su un atto di clemenza nei confronti dei detenuti. Secondo Castelli "è del tutto evidente che, a seguito della riforma costituzionale che prevede una maggioranza di due terzi dei componenti di Camera e Senato, la potestà di decisione non è in mano al Governo, ma è del Parlamento. E quindi il Governo non può far altro che prendere atto delle sue decisioni".

"Mi pare però del tutto evidente che, a meno che i Democratici di Sinistra non mettano in atto una svolta a 180 gradi nel loro atteggiamento, questo provvedimento - aggiunge il Guardasigilli - non vedrà mai la luce. Sono note, infatti, le posizioni su questo tema più volte espresse dall’on. Luciano Violante, capogruppo dei Ds alla Camera. Siamo quindi di fronte, ancora una volta all’avvicinarsi dell’estate, stagione tradizionalmente critica per i nostri penitenziari, ad una vicenda che rischia di trasformarsi nel solito irresponsabile balletto di chi mira ad illudere i detenuti e ad eccitarne gli animi". "Pur nel rispetto della volontà del Parlamento, non posso esimermi dal raccomandare la massima responsabilità.

Abbiamo già visto, con la discussione del provvedimento di legge sulla modifica delle modalità in materia di grazia - fa notare Castelli - quanto difficile sia per il Parlamento legiferare su materie che abbiano a che fare con provvedimenti di clemenza. Auspico quindi che prima di iniziare la discussione su temi che potrebbero ingenerare false aspettative nei detenuti, che sono poi le vere vittime del fallimento di queste iniziative, se ne verifichi l’effettiva praticabilita"‘. Il ministro della Giustizia infine stigmatizza "nel modo più fermo alcune prese di posizione", lette sui quotidiani, "che ho letto oggi sui quotidiani che evocano addirittura possibili rivolte nel caso questo provvedimento non vada in porto. Mi domando se chi ha rilasciato queste dichiarazioni ne abbia valutato l’ effettiva portata e l’effetto che notizie di questo genere, basate tra l’ altro su falsi presupposti, possa ingenerare nei detenuti" "È impressionante - conclude - che anche chi ricopre incarichi così importanti possa dare vita a dichiarazioni di così crassa irresponsabilità".

 

Decisione spetta a Parlamento, ma se Ds non cambiano non passa

 

Ansa, 12 aprile 2005

 

Sull’amnistia il governo non c’entra, decida il Parlamento, ciò che però va auspicato è che "prima di iniziare la discussione su temi che potrebbero ingenerare false aspettative nei detenuti, che sono poi le vere vittime del fallimento di queste iniziative, se ne verifichi l’effettiva praticabilità". È quanto afferma il guardasigilli Roberto Castelli, secondo il quale peraltro il provvedimento "non vedrà mai la luce" a meno che i Ds "non mettano in atto una svolta a 180 gradi nel loro atteggiamento". Dice il ministro della Giustizia: "È del tutto evidente che, a seguito della riforma costituzionale che prevede una maggioranza di due terzi dei componenti di Camera e Senato, la potestà di decisione non è in mano al governo, ma è del Parlamento. E quindi il governo non può far altro che prendere atto delle sue decisioni. Mi pare però del tutto evidente che, a meno che i Democratici di sinistra non mettano in atto una svolta a 180 gradi nel loro atteggiamento, questo provvedimento- afferma Castelli ricordando le note posizioni sul tema del capogruppo Luciano Violante- non vedrà mai la luce". Insomma, il guardasigilli invoca cautela, anche perché si è di fronte "all’avvicinarsi dell’estate, stagione tradizionalmente critica per i nostri penitenziari, ad una vicenda che rischia di trasformarsi nel solito irresponsabile balletto di chi mira ad illudere i detenuti e ad eccitarne gli animi". Prima di discutere ingenerando "false aspettative" tra i detenuti, insiste Castelli, si "verifichi l’effettiva praticabilità" dell’amnistia: "Pur nel rispetto della volontà del Parlamento, non posso esimermi - afferma dunque il ministro della Giustizia - dal raccomandare la massima responsabilità. Abbiamo già visto, con la discussione del provvedimento di legge sulla modifica delle modalità in materia di grazia, quanto difficile sia per il Parlamento legiferare su materie che abbiano a che fare con provvedimenti di clemenza".

Castelli, peraltro, stigmatizza "nel modo più fermo alcune prese di posizione che ho letto oggi sui quotidiani che evocano addirittura possibili rivolte nel caso questo provvedimento non vada in porto. Mi domando se chi ha rilasciato queste dichiarazioni - conclude secco il ministro della Giustizia - ne abbia valutato l’effettiva portata e l’effetto che notizie di questo genere, basate tra l’altro su falsi presupposti, possa ingenerare nei detenuti. È impressionante che anche chi ricopre incarichi così importanti possa dare vita a dichiarazioni di così crassa irresponsabilità".

 

O una svolta dei Ds o non si farà mai

 

Agi, 11 aprile 2005

 

"È del tutto evidente che, a seguito della riforma costituzionale che prevede una maggioranza di due terzi dei componenti di Camera e Senato, la potestà di decisione non è in mano al Governo, ma è del Parlamento. E quindi il Governo non può far altro che prendere atto delle sue decisioni". È la posizione del ministro della Giustizia Roberto Castelli in merito alla concessione di una "prospettata amnistia". "Mi pare però del tutto evidente - afferma il Guardasigilli - che, a meno che i Democratici di Sinistra non mettano in atto una svolta a 180 gradi nel loro atteggiamento, questo provvedimento non vedrà mai la luce. Sono note, infatti, le posizioni su questo tema più volte espresse dall’On. Luciano Violante, capogruppo dei Ds alla Camera. Siamo quindi di fronte, ancora una volta all’avvicinarsi dell’estate, stagione tradizionalmente critica per i nostri penitenziari, ad una vicenda che rischia di trasformarsi nel solito irresponsabile balletto di chi mira ad illudere i detenuti e ad eccitarne gli animi". Per Castelli, quindi, "pur nel rispetto della volontà del Parlamento, non posso esimermi dal raccomandare la massima responsabilità. Abbiamo già visto, con la discussione del provvedimento di legge sulla modifica delle modalità in materia di grazia, quanto difficile sia per il Parlamento legiferare su materie che abbiano a che fare con provvedimenti di clemenza. Auspico quindi che prima di iniziare la discussione su temi che potrebbero ingenerare false aspettative nei detenuti, che sono poi le vere vittime del fallimento di queste iniziative, se ne verifichi l’effettiva praticabilità. Non posso poi esimermi da stigmatizzare nel modo più fermo alcune prese di posizione che ho letto oggi sui quotidiani che evocano addirittura possibili rivolte nel caso questo provvedimento non vada in porto. Mi domando - conclude il responsabile di via Arenula - se chi ha rilasciato queste dichiarazioni ne abbia valutato l’effettiva portata e l’effetto che notizie di questo genere, basate tra l’altro su falsi presupposti, possa ingenerare nei detenuti. È impressionante che anche chi ricopre incarichi così importanti possa dare vita a dichiarazioni di così crassa irresponsabilità". Riferimenti espliciti, il ministro Castelli non ne fa, ma probabilmente si potrebbe riferire, ad esempio, al Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano, Francesco Castellano, che in una intervista al "Corriere della Sera" afferma: "Alimentare aspettative per poi deluderle (sulla concessione di un provvedimento di clemenza, ndr) potrebbe provocare nelle carceri ricadute terribili".

 

Prima di discutere verificarne praticabilità

 

Asca, 11 aprile 2005

 

"Auspico che prima di iniziare la discussione su temi che potrebbero ingenerare false aspettative nei detenuti, che sono poi le vere vittime del fallimento di queste iniziative, se ne verifichi l’effettiva praticabilità". Lo dichiara il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, intervenendo nel dibattito in corso in merito all’ipotesi di un provvedimento di amnistia."Pur nel rispetto della volontà del Parlamento - spiega il ministro in una nota - non posso esimermi dal raccomandare la massima responsabilità. Abbiamo già visto, con la discussione del provvedimento di legge sulla modifica delle modalità in materia di grazia, quanto difficile sia per il Parlamento legiferare su materie che abbiano a che fare con provvedimenti di clemenza. Non posso poi esimermi da stigmatizzare nel modo più fermo alcune prese di posizione che ho letto oggi sui quotidiani che evocano addirittura possibili rivolte nel caso questo provvedimento non vada in porto. Mi domando se chi ha rilasciato queste dichiarazioni ne abbia valutato l’ effettiva portata e l’effetto che notizie di questo genere, basate tra l’ altro su falsi presupposti, possa ingenerare nei detenuti. È impressionante che anche chi ricopre incarichi così importanti possa dare vita a dichiarazioni di così crassa irresponsabilità". Il ministro ricorda poi: "In merito alla prospettata amnistia è del tutto evidente che, a seguito della riforma costituzionale che prevede una maggioranza di due terzi dei componenti di Camera e Senato, la potestà di decisione non è in mano al Governo, ma è del Parlamento. E quindi il Governo non può far altro che prendere atto delle sue decisioni. Mi pare però del tutto evidente che, a meno che i Democratici di Sinistra non mettano in atto una svolta a 180* nel loro atteggiamento, questo provvedimento non vedrà mai la luce. Sono note, infatti, le posizioni su questo tema più volte espresse dall’On. Luciano Violante, capogruppo dei Ds alla Camera. Siamo quindi di fronte, ancora una volta all’avvicinarsi dell’estate, stagione tradizionalmente critica per i nostri penitenziari, ad una vicenda che rischia di trasformarsi nel solito irresponsabile balletto di chi mira ad illudere i detenuti e ad eccitarne gli animi".

 

La potestà decisionale è in mano al Parlamento

 

Adnkronos, 11 aprile 2005

 

"In merito alla prospettata amnistia è del tutto evidente che, a seguito della riforma costituzionale che prevede una maggioranza di due terzi dei componenti di Camera e Senato, la potestà di decisione non è in mano al Governo, ma è del Parlamento. E quindi il Governo non può far altro che prendere atto delle sue decisioni". È quanto afferma il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, intervenendo nel dibattito su un’ipotesi di un provvedimento di amnistia. "Mi pare però del tutto evidente - aggiunge Castelli - che, a meno che i Democratici di Sinistra non mettano in atto una svolta a 180 gradi nel loro atteggiamento, questo provvedimento non vedrà mai la luce. Sono note, infatti, le posizioni su questo tema più volte espresse dall’ on. Luciano Violante, capogruppo dei Ds alla Camera. Siamo quindi di fronte, ancora una volta all’avvicinarsi dell’estate, stagione tradizionalmente critica per i nostri penitenziari, ad una vicenda che rischia di trasformarsi nel solito irresponsabile balletto di chi mira ad illudere i detenuti e ad eccitarne gli animi. Pur nel rispetto della volontà del Parlamento, non posso esimermi dal raccomandare la massima responsabilità".

"Abbiamo già visto - prosegue Castelli - con la discussione del provvedimento di legge sulla modifica delle modalità in materia di grazia, quanto difficile sia per il Parlamento legiferare su materie che abbiano a che fare con provvedimenti di clemenza. Auspico quindi che prima di iniziare la discussione su temi che potrebbero ingenerare false aspettative nei detenuti, che sono poi le vere vittime del fallimento di queste iniziative, se ne verifichi l’effettiva praticabilità". Il ministro della Giustizia stigmatizza quindi "alcune prese di posizione che ho letto oggi sui quotidiani che evocano addirittura possibili rivolte nel caso questo provvedimento non vada in porto. Mi domando - aggiunge Castelli - se chi ha rilasciato queste dichiarazioni ne abbia valutato l’ effettiva portata e l’effetto che notizie di questo genere, basate tra l’ altro su falsi presupposti, possa ingenerare nei detenuti. È impressionante – conclude - che anche chi ricopre incarichi così importanti possa dare vita a dichiarazioni di così crassa irresponsabilità".

 

 

Home Su Successiva