Nostalgia per il carcere del passato

 

Di Patrizio Borraccia, ottobre 1998

 

Ciao, mi presento, per Padova sono la Matricola 1894, per chi ha contatti con il Ministero, PB 0293495, per voi il Grillo. Perché il Grillo? Perché mi piace la storia di Pinocchio e perché per qualcosa anch’io sono un nostalgico del passato come tanti, ed in particolare il mio amico Adriano Sofri, che rispetto e che non sono in grado di criticare, e neppure di fargli capire che quel passato che rimpiange era un ritorno all’inferno, ma di questo avremo occasione di discutere più avanti.

Ho partecipato con gioia allo spettacolo teatrale alla Festa di Radio Sherwood, e vorrei ringraziare per l’accoglienza e per gli applausi, anche se in diretta abbiamo fatto degli errori, più per mancanza di "concentrazione" che di memoria, anche perché si era lavorato per fare uno spettacolo più completo, e poi il 14 luglio, alle 14,45, ci dicono che i due compagni che dovevano reggere la parte nuova della rappresentazione, per motivi vogliamo dire tecnici??? o burocratici, non sono potuti uscire. Il mondo ci è un po’ crollato addosso. Vi dico però che se radio Sherwood è considerata una radio "guerriera", pure io mi sento un combattente, un ex vietnamita, e porto sempre a termine la missione che incomincio, così in 20 minuti con l’aiuto di Nicola, Pino, Cuma abbiamo convinto la nostra amica Angela, che insegna nel corso di decorazione, a leggere il testo che avevamo preparato, A livella di Totò, anche se chi avrebbe dovuto recitarlo, e non aveva avuto il permesso, era di un altro pianeta. Però un grazie di vero cuore ad Angela va fatto.

Mai avrei pensato nel passato di poter partecipare a uno spettacolo teatrale dal Carcere, io che ho fatto circa 27 anni di carcere e ne ho messi tanti per dirvi che sto per arrivare a 28, ma come le donne nascondono gli anni io nascondo il mio degrado, perché ho solo 45 anni ed il più l’ho dato alle patrie carceri italiane.

Conosco benissimo gli anni ‘70, quando vivevo con la rivolta nell’aria ed ogni pretesto era buono per fare macelli, ricompensati a colpi di manganelli, e c’era una solidarietà vera tra noi, poi nel ‘75 finalmente entra in vigore la famosa riforma, ma contemporaneamente il male incomincia a distruggere la fratellanza che regnava: il male era il potere, il potere era il Dio Denaro. In quel periodo dominava la legge di "chi non è con me è contro di me", quindi se eri "neutro" avevi circa tremila avversari perché ognuno credeva che tu stessi con l’altro, vivere allora era un’impresa, a volte tiravo prima il coltello per non farmi uccidere da una P38, ed era una fortuna svegliarti al mattino e dire. "Speriamo che oggi non mi uccidano", la vita non aveva valore, per farsi vedere dai loro compari non uccidevano con il classico colpo a! cuore, ma martirizzavano le loro vittime. Prima vivi la rivolta del terremoto di Napoli, e poi mi dirai se osi rimpiangere quel passato.

La vita dall’inizio degli anni ‘90 ad oggi è cambiata all’interno.

A qualche nostalgico come Adriano, che ho conosciuto di persona al carcere di Bergamo (lui era al penale mentre io venivo da Busto Arsizio, da poco ero stato declassificato, giungevo dallo speciale di Pianosa, la famigerata sezione Agrippa. comandata da un Ispettore che fece della Agrippa un vero inferno, provare per credere, i più sanguinari killer, ora pentiti, erano lì a Pianosa) vorrei ricordare che io mi trovo ancora qui a causa dei pentiti, ma sono sereno perché oggi si può vivere, prima no. Quindi a questo mio amico che era alla fine degli anni ‘80 nel carcere di Bergamo, lui sa esattamente quando, io non lo so perché ho girato moltissimi carceri e tre manicomi criminali, voglio ricordargli, se non ha visto o si è dimenticato di rivedere il film di Rocky 2, la scena nella quale Rocky alza la corona mondiale e dice al microfono "Adriana, ce l’ho fatta, ho vinto" e voglio dirgli: questo è un paese libero, però mentre tu andavi in aiuto al terzo mondo noi qui in carcere combattevamo per vivere, quindi io quella tua nostalgia dei "veri uomini di rispetto" non la sento, perché oggi ci sono ancora tanti uomini onesti che si battono per gli altri, e se loro prendono i manganelli noi invece studiamo e li combattiamo con la penna, perché uno scritto rimane nella storia, un colpo di manganello dopo lo giorni passa. Anche i tuoi messaggi su Panorama rimangono, ed io mi sono abbonato perché credo in te e sono convinto che a volte sia io, che tanti altri non abbiamo saputo capire il tuo messaggio. Ti auguro che tutto quello che il mio martoriato cuore ha di buono si avveri per te e per la tua famiglia, il tuo rispettoso Grillo P. B.