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Vorrei anch’io avere un futuro in questo paese
di Davor Kovac, dicembre 2007
Sono un cittadino croato, e ho avuto “la fortuna” di poter lasciare il mio paese proprio nel brutto periodo in cui quasi tutto andava male e la gente si preparava per qualcosa che io non potevo neanche immaginare. Infatti, dopo pochi giorni, è scoppiata la guerra. Quando sono arrivato in Italia, grazie a mia sorella, che si era stabilita qui qualche anno prima, ho trovato un impiego in un bellissimo paesino sotto le Dolomiti. Lavorando in un albergo, con tanti sacrifici e una vita tutta di lavoro, sono riuscito ad avere il permesso di soggiorno. Anche se sono passati tanti anni, mi ricordo come fosse ieri di quel periodo, della sensazione di avere raggiunto un grande traguardo perché era una cosa importantissima per il mio futuro e perché volevo essere come tutti gli altri. Ho lavorato per dieci anni di fila in perfetta regola, ma adesso, dopo aver commesso un reato, grave certo, mi ritrovo in carcere a scontare una condanna “esemplare”, perdendo tante cose tra le quali anche quel pezzo di carta tanto desiderato. Praticamente, uno che finisce in carcere avendo il permesso di soggiorno regolare, dopo aver scontato la condanna non ha nessuna possibilità di rinnovare questo documento. Addirittura, nel mio caso specifico, mi trovo con scritto in sentenza “espulsione a fine pena” e con il permesso di soggiorno non valido, quindi un giorno, dopo essermi fatto tutta la carcerazione, avrò sicuramente grossi problemi se nel frattempo non cambierà qualcosa. Scoprire in carcere che il permesso non conta più niente, e non avere la possibilità di fare nulla, non è assolutamente una bella cosa. Mi sento privato della possibilità di un futuro, e a me, che sono venuto in Italia proprio per averne uno migliore, sembra una beffa. Penso che non sia giusto che uno che per anni ha lavorato sodo all’estero, e in perfetta regola, se fa un errore, per quanto pesante, venga “scaricato” dalle istituzioni, e mi sembra ancora meno giusto visto che si parla tanto di reinserimento, e di dare alle persone una seconda opportunità. Ora vivo sperando che possa cambiare qualcosa, non mi rimane altro che aspettare e… sognare. |
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