Ci sono anche donne che stanno fuori, ma il cui destino è legato pesantemente a quello di un uomo che sta in carcere

 

Di Chicca, ottobre 2001

 

"Nella testa come nel cuore di un uomo che sta in carcere è difficile entrare. Se dovessi dargli un consiglio, a partire dalla mia esperienza, gli direi di non far sentire troppo sola la donna che lo aspetta, anche se l’abitudine a volte rende pigri, e di sforzarsi di prendere carta e penna, perché le lettere tengono compagnia, ci fanno sentire vive, nei momenti di solitudine e di tristezza fanno anche sorridere. Ed è bello sapere che in quel momento qualcuno ha pensato a noi, i nostri corpi sfioriscono nella separazione, abbiamo bisogno di quelle carezze che ci sono negate, ma la mente e l’anima sono vive e sono loro che ci danno la forza di continuare aspettando.

A volte ti basta un colloquio, un’ora che attendi con ansia per sfiorare le labbra, per toccare una mano, per leggere negli occhi, e poi subito ti trovi fuori, sulla strada, con un sacchetto in mano, sei sola frastornata hai ancora addosso le mani di chi ti ha toccato prima di entrare, il rumore di qualche cancello chiuso alle tue spalle, le voci lontane di gente ammucchiata nella stessa stanza che parla e poi il silenzio… stringi il sacchetto tra le mani, è un tesoro tuo, lo apri e tra un contenitore e l’altro basta trovare una maglia, toccarla per sentire il cuore che batte ancora.

Ti accorgi allora di essere gelosa anche di una maglia, perché è qualcosa che parla di lui. Accendi una sigaretta, apri la macchina, accendi lo stereo cerchi la cassetta… Mannoia perché è quella che ti tiene compagnia per il viaggio di ritorno. Vai piano, ogni chilometro che lasci alle spalle ti fa paura, lo vivi come un abbandono, cerchi di vedere il suo viso, di sentire ancora la sua voce, ti accorgi che tutto quello che volevi comunicargli non hai fatto in tempo a dirglielo. Poi uno ti abbaglia, metti la freccia e vai sulla destra… e ti fermi a salutarlo idealmente, per allungare i tempi del distacco. Questa è una delle tante sensazioni che mi sono vissuta in questi anni, sentimenti forti, e solo chi li ha provati sa che si può vivere anche di questo, ed è un amore che ti riempie ugualmente la vita. In fondo, pensi, un atto sessuale, dopo che l’hai consumato, tante volte non ti lascia più niente, qui invece cerchi di coltivarti i momenti, i piccolissimi gesti, le sensazioni che devi far durare a lungo, tra un colloquio e l’altro, tra una separazione e l’altra".