Dalla ricerca del lavoro alla disperazione

 

di Florin, luglio 2005

 

Sono Ionuz, ho 16 anni e mi trovo in questo istituto da circa due mesi. Prima sono stato all’IPM di Bologna per 4 giorni perché mi hanno arrestato per furto. Sono di nazionalità rumena, la mia città è Craiova e si trova al sud della Romania. La mia famiglia è composta da sei persone: mia madre, mio padre e cinque figli; ho quattro fratelli ed una sorella. Loro sono rimasti tutti in Romania, solo io sono partito per venire in Italia a cercare lavoro. Sono partito da Craiova circa otto mesi fa con un’automobile, diretto in Italia, con altri miei connazionali e ho dovuto pagare per potere fare il viaggio con loro. Appena giunto in Italia, e precisamente a Reggio Emilia, ho vissuto in una casa abbandonata in periferia con altri rumeni e per sopravvivere ho chiesto per molto tempo l’elemosina. I miei genitori in Romania vendono materiale d’abbigliamento ma, con quello che guadagnano, riescono a malapena a dare da mangiare alla famiglia.

Per questo motivo sono partito dalla Romania con la speranza di trovare un lavoro e dare una mano alla mia famiglia, ma è molto difficile soprattutto quando si è clandestini e senza documenti, perché nessuno è in grado di aiutarti e si può percorrere una brutta strada per disperazione e bisogno. Nel mio paese non ho frequentato le scuole perché, essendo il fratello più grande (tutti gli altri miei fratelli più piccoli vanno a scuola), avevo iniziare subito a lavorare per aiutare la mia famiglia. Mi rendo conto di aver commesso degli errori ma sono pronto a non ripeterli più. Spero che una volta uscito dal carcere possa trovare qualcuno che mi offra un lavoro e vivere dignitosamente. In questo istituto, tutto sommato, se non per la condizione di carcerato, mi trovo bene, certo è che la libertà mi manca. Vorrei aver la possibilità di andare in una comunità per essere seguito, lavorare e continuare gli studi intrapresi in questo carcere per un mese. Già in passato sono stato in una comunità, quando sono stato arrestato la prima volta per un furto a Roma dove ero andato a trovare dei conoscenti, prima sono stato portato in CPA e dopo in una comunità nella periferia di Roma. Poi, però, mi sono allontanato spontaneamente perché non sapevo di doverci rimanere 6 mesi, come aveva disposto il giudice.