Carcere
minorile. La
Finanziaria minaccia di tagliare il personale
La
Tribuna di Treviso, 14 novembre 2001
L'Istituto penale minori di Treviso (unico istituto del genere nel Triveneto)
rischia di perdere il 25% del suo organico di dipendenti civili. Tutto è legato
alla Finanziaria 2002, che non prevede più la copertura per i lavoratori a
tempo determinato presso il ministero della Giustizia (ex "socialmente
utili"). Assunti nel 1996, il loro contratto scadrà nell'aprile 2002. A
partire da questa data, 1800 dipendenti civili a tempo determinato (di cui 66
nel solo Veneto) resteranno a casa. La loro situazione sarà resa ancora più
complicata dal fatto che non sono più iscritti alle liste di mobilità e hanno
perduto il diritto all'indennità di disoccupazione. «Vogliamo sottolineare -
affermano la C.G.I.L. - F.P. e la C.I.S.L. - F.P.S. di Treviso - come altre
amministrazioni dello Stato e degli enti locali abbiano già stabilizzato da
tempo la situazione attraverso l'assunzione in ruolo di queste professionalità.
Si tratta di persone che svolgono attività qualificate come inserimento dati,
gestione di uffici di segreteria, utilizzo di strumenti informatici. Auspichiamo
quindi una integrazione alla Finanziaria che ne preveda l'immissione in ruolo».
Anche
a Trieste lavori utili al posto del carcere
Il
Comune stipulerà una convenzione con il ministero della Giustizia
per
l’utilizzo di persone sottoposte a provvedimenti giudiziari
Il
Piccolo, 16 novembre 2001
Il
Comune di Trieste stipulerà una convenzione con il ministero della Giustizia
per l'impiego nei lavori di pubblica utilità di persone sottoposte a
provvedimenti giudiziari.
Si tratta di un intervento considerato come misura alternativa alla detenzione.
L'accordo
è stato recentemente approvato dalla Giunta municipale, su proposta dell’assessore
alle risorse umane e all’organizzazione Lucio Gregoretti e sarà operativo nei
prossimi mesi, dopo che saranno state espletate le procedure necessarie.
L'intervento
si inserisce nell'ambito degli indirizzi dell'amministrazione penitenziaria e
dà applicazione all'articolo 6 dello Statuto comunale, che prevede l'impegno
per la tutela delle persone emarginate tramite forme di prevenzione e di
recupero funzionale e sociale.
«La proposta della Giunta comunale – ha spiegato lo stesso Gregoretti –
toccherà diversi settori: certamente queste persone verranno impiegate nell’ambito
del verde pubblico e della manutenzione degli edifici, ma sono stati individuati
anche altri possibili campi d’intervento come i musei, la protezione civile e
l'assistenza».
«In
ogni caso – ha aggiunto l’assessore comunale alle risorse umane e all’organizzazione
– è previsto che nell’utilizzo dei soggetti si tenga conto delle loro
professionalità. Per quanto riguarda invece le modalità d'impiego verranno
definite assieme al centro dei servizi sociali penitenziari».