Premio nazionale della solidarietà 2003

 

L'Associazione "Il Granello di senape" vince il

Premio Nazionale della Solidarietà 2003 - Luciano Tavazza

La premiazione è avvenuta al Quirinale il 24 novembre 2003

 

Motivazioni dell'Assegnazione del premio generale

 

Premio Generale di Euro 15.000 all’Associazione Il Granello di Senape di Venezia per la forte determinazione a rendere anche il carcere un "nodo della rete sociale" e per la capacità di intervenire in modo innovativo in situazioni di emarginazione e grave disagio, ponendosi il duplice obiettivo della tutela dei diritti e del reinserimento lavorativo delle persone detenute e sostenendole nella ricostruzione di una vita dignitosa.

La capacità progettuale e di lavoro di rete della Associazione favorisce, sia all’interno che all’esterno del carcere, la fruizione di occasioni e di luoghi di aggregazione, di formazione, di lavoro come dimostrano il Centro Documentazione Due Palazzi e la rivista "Ristretti Orizzonti", condotti dalle stesse persone detenute.

Messaggio di congratulazione del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria

Messaggio di congratulazione dell'Assessore alla Cultura del Comune di Padova

Indirizzo di saluto al Presidente della Repubblica

Intervento del Presidente della Repubblica

Ministero della Giustizia

Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria

Ufficio del capo del Dipartimento

Segreteria generale

 

Oggetto: Premio Nazionale della Solidarietà 2003

 

È con estremo piacere e con grande ammirazione che si è preso atto del riconoscimento che - nel corso della cerimonia che ha visto premiata l’associazione "Il granello di senape" - ha avuto il Centro di Documentazione Due Palazzi, testimonianza della preziosa opera condotta all’interno del carcere e segno tangibile della possibilità per i detenuti di poter iniziare il percorso di riconciliazione con la società allorquando, come nel presente caso, sostenuti da una direzione e da un volontariato profondamente sensibili e particolarmente impegnati ad offrire, anche attraverso una reale integrazione con il territorio, le più ampie possibilità di riscatto.

Nel ringraziarla per avermi reso partecipe del lieto evento e nel rinnovarle le espressioni del mio più vivo compiacimento per il premio conseguito, si assicura che l’Amministrazione non cesserà di offrire il suo sostegno ad iniziative, come quelle promosse dal Centro di Documentazione Due Palazzi, che sanno offrire non comuni opportunità di crescita morale e sociale.

 

Il Vice Capo del Dipartimento, Emilio Di Somma

Comune di Padova - Assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili

 

ho appreso con molto piacere che il Premio Nazionale della Solidarietà 2003 - Luciano Tavazza - è stato assegnato all’Associazione "Il Granello di senape", grazie alle iniziative promosse dal "Centro di documentazione Due Palazzi" della Casa di Reclusione di Padova.

Il nostro più vivo plauso va a tutte quelle persone che volontariamente, nel quotidiano, hanno scelto di occuparsi di disagio, di emarginazione, della tutela dei diritti e del reinserimento sociale delle persone detenute.

Il riconoscimento ricevuto premia il frutto del lavoro che con costante impegno e profonda fiducia ha portato tante persone a riappropriarsi della vita.

 

Con i migliori complimenti e auguri per la Vostra preziosa attività.

 

L’Assessore alla Cultura, Giuliano Pisani

Indirizzo di saluto al Presidente della Repubblica

Signor Presidente,

sono lieto e onorato di salutarLa, anche a nome dei presenti, e di ringraziarLa per l'attenzione che ha voluto riservare al mondo del volontariato e, in particolare, ai partecipanti e ai vincitori del "Premio nazionale della solidarietà" intestato a Luciano Tavazza.
Fu Luciano Tavazza che, nel 1991, propose all'allora Cassa di Risparmio di Roma di istituire la Fondazione italiana per il Volontariato (FIVOL) con la finalità precipua di promuovere in Italia la cultura e la pratica del volontariato sociale. La proposta di Tavazza, che voglio ricordare come figura profetica della nuova stagione del volontariato e della moderna cultura della solidarietà, fu accolta dalla Cassa e, successivamente, fu fatta propria dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Roma, qui rappresentata dal suo Presidente Prof. Emanuele, che ringrazio per l'assistenza morale e finanziaria con la quale accompagna la vita della FIVOL.
Anche se il volontariato sociale non è un fenomeno recente, è a partire dagli anni novanta che ha trovato visibilità e considerazione nell'opinione pubblica, ospitalità e ascolto nei mezzi di comunicazione di massa.
Come ogni fenomeno sociale in espansione, anche il volontariato corre oggi il rischio di una perdita di identità e il pericolo di essere confuso con altre realtà. Senza in alcun modo sottovalutare i connotati positivi di queste realtà, che operano in particolare nel vasto settore che definiamo "non profit", la FIVOL è da sempre impegnata a rivendicare le caratteristiche fondanti del volontariato, a valutarne, nel tempo, i bisogni. A tal fine, due anni fa, si è resa promotrice, insieme ad altre associazioni del settore, della redazione di una "Carta dei valori del volontariato", affinché costituisse una guida alla quale chi opera nel volontariato si ispiri. Ed è proprio questa Carta che definisce il volontariato "azione gratuita", "espressione del valore della relazione e della condivisione con l'altro" e, infine, "scuola di solidarietà in quanto concorre alla formazione dell'uomo solidale e di cittadini responsabili".
L'adesione al volontariato è una scelta di vita che parte dai valori della solidarietà, iscritti nella morale di ogni umanesimo; è spesso esaltata dall'esperienza religiosa; trova riconoscimento nel dettato della Costituzione della Repubblica, che "richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale" (art. 2). Il volontariato, senza in alcun modo, lo ripeto, sminuire il valore di altre esperienze di servizio, diventa un aspetto fondante della vita civile, l'area dei diritti degli ultimi e dei doveri dei primi, il luogo dove trova attuazione il dettato solidaristico della legge fondamentale della Repubblica.
E' in questa prospettiva che la Fondazione italiana per il volontariato ha istituito, fin dal 1992, il Premio nazionale della solidarietà, destinato a dare un riconoscimento, attraverso le associazioni vincitrici, a tutte quelle, grandi e piccole, presenti con il loro impegno nel nostro Paese.
Nell'assegnare i premi di quest'anno, la Commissione aggiudicatrice ha voluto significativamente ampliare l'attenzione alle realtà che con il volontariato convivono nell'azione e nell'impresa sociale, a partire dalle cooperative sociali, dai vari movimenti di cittadinanza attiva, fino ai gruppi di volontariato specializzato. Da qui, i due premi in partenariato con "COSIS S.p.A." e con "Quelli del 118. Cittadinanza attiva".

Signor Presidente,
l'odierno incontro coincide con la ripresa del dibattito parlamentare sulla revisione della legge 266 del 1991 che riconobbe il valore sociale del volontariato e che regola tuttora i rapporti fra esso e le istituzioni pubbliche. La FIVOL ha contribuito ai lavori preparatori del nuovo provvedimento; ne auspica una approvazione in tempi rapidi per adeguare tali rapporti al rinnovamento in atto di quelle istituzioni, garantendo al tempo stesso l'autonomia, la creatività e la capacità innovativa del volontariato italiano.
Le rinnovo i ringraziamenti per questo incontro, al quale partecipo con personale commozione, e propongo di procedere alla premiazione dei vincitori del "Premio nazionale per la solidarietà Luciano Tavazza".

Carlo Santini, Presidente della Fondazione Italiana per il Volontariato

Intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi

 

Caro Dottor Santini,
Cari Premiati dalla Fondazione italiana per il Volontariato,
Signore e Signori

sono lieto e orgoglioso di incontrare il volontariato italiano qui oggi, in giornate segnate dal lutto recente per i nostri soldati, che definirei "volontari speciali".

I premi che avete istituito, destinati ad iniziative pubbliche e private di vera e attenta solidarietà ed educazione al rispetto degli altri, sono la più bella espressione di una parte dell'identità italiana, della capacità di operare all'interno della realtà con l'intento di migliorarla.

Il mondo del volontariato opera in silenzio, con generosa professionalità e spirito di servizio: oggi ho consegnato ad alcuni di voi le onorificenze al merito della Repubblica Italiana, simbolo dell'attenzione e dell'interesse con i quali vi seguo.

Le radici del volontariato sono antiche, affondano in tradizioni per lo più religiose, ma non mancano quelle laiche: in Europa, il volontariato nasce sul tronco della religiosità cristiana, arricchito dai contributi delle più avanzate democrazie.

Le Organizzazioni non governative si sono moltiplicate e operano in tutti i paesi del mondo. Il confine tra volontariato e missione di pace è molto sottile: tutti sono animati dallo stesso spirito di solidarietà, rispetto, collaborazione. Sappiamo come siano presenti anche a rischio della propria vita; abbiamo pianto recentemente Annalena Tonelli, in Somalia e Marco Beci in Irak, l'operatore umanitario caduto nella strage di Nassiriya.

Oggi sono qui presenti e ho avuto il piacere di insignirli di onorificenze dell'OMRI, Don Elio Sommavilla, un geologo che con "Water for life" ha fondato un villaggio in Somalia; Dominique Corti che continua a gestire l'Ospedale più grande in Uganda fondato dai suoi genitori; padre Francesco Biseglia, medico e missionario che ha operato in Africa; Suor Margaret Okereke che è venuta dalla Nigeria per assistere le ragazze nigeriane, vittime del racket della prostituzione; e poi Maria Teresa Tavassi responsabile dei servizi sociali della Caritas, Paola Lamartina e don Gaetano Galia, attivi nell'accoglienza di ragazze madri e di bambini abbandonati.

Credo nel volontariato, nella capacità dei volontari di essere flessibili e attenti a quelle esigenze dei cittadini alle quali lo Stato non può sopperire.

Da anni, ribadisco questo concetto: lo Stato deve assicurare la base dell'assistenza, creare una sorta di zoccolo duro, ma è la rete del volontariato che può comprendere, selezionare e soddisfare le ulteriori domande e integrare così l'azione pubblica.

Raccomando sempre nella gestione delle risorse il rispetto del criterio della economicità. Compito delle ONLUS è quello di gestire nel migliore di modi le somme che vengono loro affidate. Per ogni unità di risorse bisogna ottenere il massimo rendimento, per la più ampia soddisfazione dei bisogni e per rispetto di chi partecipa con la sua offerta di fondi.

I criteri di economicità saranno tanto più rispettati quanto più vi confronterete con altre esperienze simili potendo così migliorare la vostra organizzazione interna.

Durante il mio viaggio in Italia ho incontrato in molte città il mondo del volontariato vivo, attento, partecipe, dove la presenza degli adulti era prevalente. Vorrei incoraggiare i giovani verso questa esperienza. Ora che la chiamata alla leva non sarà più obbligatoria il servizio civile è l'alternativa valida sia per un servizio alla comunità sia per la propria formazione. Si getteranno così le basi per un futuro sociale di solidarietà affidato alle giovani generazioni che hanno bisogno di ideali.

Lo spirito di servizio del volontariato è fra gli ideali più alti che si possano offrire alla gioventù; voi ne siete i testimoni: senza il volontariato la società sarebbe più povera, più arida, meno umana.

Sono da elogiare tutte le iniziative che si preoccupano di raccogliere fondi per aiutare il volontariato e tutti i cittadini che offrono il loro contributo. Il vero volontariato è nell'offrire il proprio tempo, mettere a disposizione degli altri ore della propria vita, l'esperienza, la capacità di ascolto, il dialogo; saper dividere con chi soffre un po' di noi stessi, l'amore che è in noi.

Con questi sentimenti vi saluto e vi ringrazio per quello che avete fatto e che continuerete a fare.

 

Home Su Successiva