Convegno "Carcere e territorio"

Percorsi di recupero e di reinserimento sociale delle persone detenute

Galliera Veneta (Pd) - 28 novembre 2003

 

Giuseppe Marotta, Generale di Brigata t. SFP

 

Competenze del Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria in ordine ai Servizi della Polizia Penitenziaria. Il Corpo di Polizia Penitenziaria, dalle origini storiche ad oggi, segna le tappe fondamentali del nostro sistema penitenziario. La diramazione di istruzioni per lo "Stabilimento delle famiglie di giustizia e delle carceri", nell'anno 1817, nel costituire una prima organizzazione penitenziaria, è da ritenere anche l'atto di nascita del Corpo di Polizia Penitenziaria. Dal 1851, per un periodo di 15 anni, l'Amministrazione delle diverse tipologie di stabilimenti carcerari passano al Ministero dell'Interno e si istituisce così la Direzione Generale delle Carceri. Tutto il personale di custodia viene interessato da una importante riforma nel 1873 che viene unificato in una organizzazione che per la prima volta assume la denominazione di Corpo. Infatti si istituisce il Corpo delle Guardie Carcerarie. Con l'Ordinamento del 1890 il Corpo assume la definitiva caratteristica di Corpo Armato e militarmente organizzato. Il passaggio della Direzione delle Carceri dal Ministero dell'Interno al Ministero della Giustizia avviene nel 1922. Il Regolamento del Corpo degli Agenti di Custodia approvato con R.D. 30 dicembre 1937 riconosce agli appartenenti una funzione professionale di notevole spessore. Della stessa legge, gli artt. 142 e 143 demandano al personale di custodia, con particolare capacità ed attitudine, di essere adibiti al servizio delle lavorazioni rendendolo partecipe così alla funzione rieducativa della pena. Con il D.L. del 21/08/1945 avviene una equiparazione economica e giuridica alle Guardie di P.S. ed ai Carabinieri unitamente al riconoscimento di Corpo Militare. Con la riforma della Polizia di Stato, la Legge 1 aprile 1981 n. 121, prevede che il Corpo di Polizia Penitenziaria concorre, unitamente alle altre Forze di Polizia, nell'espletamento dell'ordine e sicurezza pubblica. Il 15 dicembre 1990 viene quindi emanata la Legge n. 395, che istituisce il Corpo di Polizia Penitenziaria ed il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. Gli obiettivi principali perseguiti dalla legge di riforma sono stati principalmente la smilitarizzazione, l'accrescimento della professionalità e la libera sindacalizzazione del personale, obiettivi questi che si ponevano come essenziali per adeguare il Corpo del personale di Polizia Penitenziaria alla nuova concezione del carcere così come consacrata dalla riforma penitenziaria del 1975. Un carcere in cui la sicurezza ed il trattamento sono da considerarsi un binomio imprescindibile, per attuare il fine della rieducazione e del reinserimento sociale del condannato, e che deve avvalersi di personale di custodia che non ricopra esclusivamente i tradizionali compiti di ordine e disciplina. La Legge 395/1990 all'art. 5, elenca i compiti istituzionali assegnati alla Polizia Penitenziaria : Assicurare l'esecuzione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale; Garantire l'ordine all'interno degli Istituti di prevenzione e pena e tutelarne la sicurezza; Partecipare, anche nell'ambito di gruppi di lavoro, alle attività di osservazione e di trattamento rieducativo dei detenuti e degli internati; Espletare il servizio di traduzione e piantonamento dei detenuti ed internati. Da tale elencazione emergono chiaramente i concetti di sicurezza e di rieducazione, aspetti apparentemente in conflitto tra loro ma la cui interconnessione ed interdipendenza è alla base del processo di riforma iniziato con la Legge 395/1990. Il percorso in chiave adeguativa-evolutiva è stato certamente lungo e caratterizzato da numerosi interventi normativi che hanno cercato di dare concreta attuazione ai contenuti della L. 395/90. Si sono focalizzati gli interventi principalmente sul sistema della Formazione, quale importante funzione del miglioramento delle competenze professionali del personale, quale leva strategica per il cambiamento organizzativo che l'Amministrazione persegue. In quest'ottica sono state introdotte una gamma di specializzazioni per il personale che hanno, tra l'altro contribuito ad accrescere la visibilità pubblica del Corpo di Polizia Penitenziaria. Mi riferisco, in particolar modo, al Servizio di Traduzione e Piantonamento dei detenuti ed internati, in precedenza affidato all'Arma dei Carabinieri e alla Polizia di Stato, che si occupa dell'accompagnamento di tutti i detenuti che, per varie ragioni, necessitano di uno spostamento dall'Istituto a cui sono assegnati per essere trasferiti: presso un altro Istituto; presso le aule di Giustizia; nei luoghi di cura o per l'esecuzione di misure alternative alla detenzione. Mentre l'espletamento del servizio di piantonamento comporta la sorveglianza di detenuti o internati presso i luoghi di cura esterni agli Istituti. DI tale attività, il livello Regionale coordina i diversi livelli funzionali provinciali e locali nell'ambito del territorio di competenza. Inoltre sovrintende, organizza, pianifica e dispone la movimentazione di uomini o mezzi, assicurando l'assistenza operativa e logistica ai convogli di traduzioni in transito sul territorio di competenza. Al Gruppo Operativo Mobile, cui sono affidati incarichi speciali ed in particolare la sorveglianza di detenuti ad elevatissimo indice di pericolosità, il Servizio Navale e la Specializzazione Cinofila. Quest'ultima,istituita con il dectero ministeriale 17 ottobre 2002, rappresenta un efficace strumento per contrastare i tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti nelle strutture penitenziarie e contribuire ad accrescerne il livello di sicurezza e di legalità. L'organizzazione del Servizio Cinofili della Polizia penitenziaria si articola su un Nucleo Centrale, con scuola di addestramento, i Nuclei Regionali, presenti presso ciascun Provveditorato. Questi ultimi sono articolati in più distaccamenti locali presso gli istituti penitenziari. Il Servizio Navale, istituito nel 1982, costituisce il supporto operativo-logistico necessario per assolvere i compiti d'Istituto ed è presente nelle strutture penitenziarie ubicate nelle isole (Favignana, Porto Azzurro e Gorgona) ed altresì nel Golfo di Napoli e nella laguna di Venezia. Ancora, un recente intervento normativo, finalizzato al riconoscimento della professionalità e delle competenze acquisite dal Corpo, è rappresentato dall'Istituzione dei ruoli Direttivi dei Commissari della Polizia Penitenziaria avvenuto con il D. L. n. 146/2000. L'intento primario della Riforma è stato, quindi, quello di rendere, oggi, l'Amministrazione penitenziaria una struttura moderna, la cui gestione risponda a criteri di managerialità ed efficienza che ottimizzi le risorse umane e materiali a sua disposizione e, nel contempo, assicuri il rispetto dei diritti civili dei detenuti. In tal senso, obbedendo ad un principio di decentramento amministrativo, si sono demandate, con il D.P.R. 444/92, un insieme di funzioni e competenze ai Provveditorati Regionali dell'Amministrazione Penitenziaria (già Ispettorati distrettuali). I Provveditorati Regionali operano nel settore degli istituti e servizi per adulti, sulla base di programmi, indirizzi e direttive disposti dal Dipartimento nell'ambito della rispettiva circoscrizione. In particolare sono ad essi attribuite competenze in tema di gestione di rapporti con gli Enti Locali, le Regioni ed il Servizio Sanitario, con i quali possono stipulare convenzioni e protocolli d'intesa; in materia di personale individuano le esigenze quantitative e qualitative del personale occorrente per il funzionamento degli istituti e servizi, curando inoltre la movimentazione di uomini e mezzi all'interno del distretto. Ai Provveditorati sono affidate funzioni di coordinamento e programmazione finanziaria e del bilancio degli istituti e servizi; relativamente all'area detenuti sviluppano un'attività d'impulso e di verifica dell'attuazione delle direttive dipartimentali da parte degli istituti svolgendo un attività di coordinamento e di raccordo delle varie iniziative ed attività, di tipo scolastico, culturale, ricreativo, sportivo e professionale, organizzate per i detenuti. Nell'ambito delle diverse attribuzioni elencate vorrei soffermare l'attenzione sulla competenza del Provveditorato in ordine a due delle diverse specializzazioni del Corpo: il Servizio di Traduzione e Piantonamento dei detenuti e le Unità Cinofile. Il servizio di Traduzione, in particolare, si occupa dell'accompagnamento di tutti i detenuti che per varie ragioni necessitino di uno spostamento dall'Istituto a cui sono assegnati per essere trasferiti, ad esempio, presso un altro istituto, le aule di giustizia per lo svolgimento dei processi, in luoghi di cura o per l'esecuzione di misure alternative alla detenzione. Mentre per piantonamento si intende la sorveglianza di detenuti o internati presso i luoghi di cura esterni agli Istituti. Di tale attività, il livello Regionale coordina i diversi livelli funzionali provinciali e locali nell'ambito territoriale di competenza, impartendo direttive sul servizio. Il Provveditorato, inoltre, sovrintende, organizza, pianifica e dispone la movimentazione di uomini o mezzi, assicurando l'assistenza operativa e logistica ai convogli di traduzioni in transito sul territorio di pertinenza. Con decreto ministeriale 17 ottobre 2002 (R.G.S. 12 dicembre 2002) è stato istituito il Servizio Cinofili del Corpo di Polizia Penitenziaria, certamente un efficace strumento per contrastare i tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti nelle strutture penitenziarie e contribuire ad accrescerne il livello di sicurezza e di legalità. L'organizzazione del Servizio Cinofili prevede un Nucleo Centrale che coordina i Nuclei Regionali presenti presso ciascun Provveditorato. Questi sono articolati in più distaccamenti locali presso gli istituti penitenziari, scelti in base alla valutazione di diversi indicatori di rischio, quali la consistenza del fenomeno tossicodipendenza nel territorio dove è ubicata la struttura penitenziaria, la popolazione penitenziaria tossicodipendente detenuta, il numero complessivo dei detenuti e degli istituti penitenziali presenti nella regione. Il personale di Polizia Penitenziaria assegnato alla specializzazione segue un corso di formazione, teorico e pratico, per conduttore di cani antidroga della durata di sei mesi. Con l'istituzione di questo servizio si accrescono le competenze professionali del Corpo di Polizia Penitenziaria che potrà così utilizzare al meglio la propria professionalità per la lotta alla diffusione di sostanze stupefacenti e per la crescita della sicurezza nelle strutture penitenziarie . Il decentramento delle funzioni riguarda altresì il fondamentale aspetto della Formazione di tutto il personale, sia civile che di Polizia, che gravita intorno all'universo detentivo. Per una più efficace valorizzazione di tutte le risorse disponibili nel Dipartimento, il sistema della formazione viene quindi affidato alle diverse articolazioni presenti sul territorio, ciascuna con la propria competenza funzionale. Il decreto ministeriale del 22 gennaio 2002 ha individuato l'articolazione organizzativa interna dei Provveditorati nelle aree operative di competenza prevedendo, in particolare, "l'area del personale e della formazione". Il Provveditorato Regionale assicurerà, quindi, la pianificazione e la programmazione delle attività formative, con la predisposizione di un piano annuale di formazione per il personale già in ruolo nel proprio distretto realizzando così l'ambito obiettivo del DAP affinché sia garantita l'effettività delle riforme introdotte e la presenza di personale qualificato ed aggiornato. È infatti grazie all'accrescimento ed al riconoscimento della professionalità acquisita dal Corpo e del lavoro svolto con sacrificio ed abnegazione nel settore penitenziario che è possibile per la Polizia Penitenziaria riuscire a soddisfare quella necessità primaria di far convivere le esigenze della sicurezza con la finalità del trattamento rieducativo dei detenuti e degli internati. Ed è questo, forse, il "valore aggiunto" che distingue le funzioni della Polizia Penitenziaria tra le Forze di Polizia dello Stato.