Michela Fregona

 

Giornata di studi "Carcere: salviamo gli affetti"

L’affettività e le relazioni famigliari nella vita delle persone detenute

(La giornata di studi si è tenuta il 10 maggio 2002 nella Casa di Reclusione di Padova)

Michela Fregona (Insegnante in carcere)

 

Sono un’insegnante. Molto giovane. Ho solo un anno di esperienza in carcere. Però volevo chiedere una cosa: io ho sentito parlare molto di affettività in maniera proiettata sui detenuti che hanno le famiglie vicine. Io però, anche nelle mie classi, ho molti detenuti stranieri che non hanno nessuno vicino. E allora l’affettività degli stranieri e dei detenuti che non hanno nessuno come si coltiva? Non sono persone civili o umane come gli altri?

 

Ornella Favero

 

Cominciamo a parlare di questi temi, di cosa significa davvero stare in carcere, con la negazione degli affetti, la difficoltà dei rapporti con le famiglie, i colloqui che avvengono ancora, mi diceva la madre di un detenuto, in stanzoni di trenta persone con un bancone da una parte all’altra e l’impossibilità di comunicare. Come è possibile salvare i rapporti, i legami familiari in queste condizioni? Io credo che dobbiamo cercare di sfruttare le esperienze che oggi sono presenti qui per saperne di più. Quindi vi invito a fare delle domande. Ci sono delle persone competenti su questi temi. Per concludere, volevo consigliare un altro possibile modo di sensibilizzare le persone fuori su questi temi. Si tratta del libro di Stefania Chiusoli, che può offrire un’occasione per raccontare le difficoltà di un rapporto tra una persona libera e una persona detenuta. Ecco queste mi sembrano alcune possibilità da sfruttare. Molto semplici, ma che possono essere efficaci nel mondo esterno.

 

Giovanni Anversa

 

Se vogliamo cominciare con le domande, io coglierei l’occasione di invitarvi a essere concreti come, auspicava Ornella.

 

Ornella Favero

 

Io comincerei proprio con le domande. Anzi, in particolare vi invito a chiedere più informazioni sull’organizzazione francese, perché è veramente una rete straordinaria che noi invidiamo molto.

  

Giovanni Anversa

 

Io direi che se qualcuno vuole rispondere anche dalla platea. Non è detto che tutte le risposte debbano venire da qua. Ci possono essere anche persone in grado di rispondere a queste questioni anche tra voi operatori.

 

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