IN-VENETO: INFORMAZIONE TRA IL CARCERE E IL TERRITORIO Edizione n° 8, del 9 febbraio 2008
Notizie da Padova
Notizie da Venezia
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Presentazione associazione Notizie da Padova
Al via il terzo ciclo di corsi di formazione di Avvocato di Strada
Nella sede della segreteria di Avvocato di Strada di Padova in via Citolo da Perugia 35, si sono riuniti, martedì 5 febbraio, una decina tra avvocati e collaboratori dello sportello Avvocato di Strada: giovani avvocati che prestano il loro servizio gratuitamente per dare assistenza legale a chi ne ha davvero bisogno. L’incontro è servito a tracciare i temi da affrontare nel terzo ciclo di corsi di formazione che ogni anno vengono organizzati proprio per approfondire argomenti, per scambiare informazioni sulle nuove leggi, per coinvolgere anche persone non propriamente "di mestiere". Il tema degli stranieri, con tutto quello che ci ruota intorno (diritto, immigrazione, asilo politico, ricongiungimento familiare e quant’altro) è uno dei principali, ma vi saranno "lezioni" anche sui diritti sociali. Si è anche discusso del regolamento da adottare agli sportelli.
Carcere e scuola: continuano gli incontri
Ieri mattina (venerdì 8 febbraio) c’è stato l’ennesimo incontro tra detenuti e studenti delle scuole superiori padovane. L’Istituto "Natta" ha ospitato ben sei tra detenuti in permesso premio e detenuti in misure alternative. E, come al solito, i ragazzi stupiscono! Tutti gli stereotipi che i media vogliono farci passare come verità assolute, vengono a crollare davanti all’incontro con le persone. Da entrambe le parti: i "grandi" si rendono conto che i ragazzi sono ben più sensibili, interessati, curiosi e capaci di critica (sempre che i "grandi" siano in grado di dare loro gli strumenti) di quanto si voglia far credere, e gli studenti, messi di fronte ai "delinquenti", si rendono conto che la realtà è ben diversa da quello che la televisione racconta. Sanno ascoltare, fare domande intelligenti, interessarsi alla vita reale. Questa gioventù fa ben sperare!
Csv e Associazione Biorekk: cena di sensibilizzazione
Continuano le serate a tema con incontri, cene e degustazioni, per il ciclo: "Cambiare il futuro; Lunedì Rekk - serate e incontri a Padova". Il calendario prevede una serie di appuntamenti in programma fino al 5 maggio, in locali e luoghi di Padova legati all’economia solidale. Un progetto ideato per creare momenti aperti a tutta la cittadinanza sull’economia sociale, il rispetto dell’ambiente, il commercio equo-solidale, il consumo critico e il riciclaggio. Prossimo appuntamento 11 febbraio 2008 (vedi sezione "appuntamenti").
L’Associazione Welcome inizia la formazione per volontari
L’Associazione Welcome, con il finanziamento del Centro di Servizio per il Volontariato della Provincia di Padova, ha organizzato una serie di incontri di formazione per volontari, il primo dei quali si terrà il 12 febbraio 2008 a partire dalle 20.45 c/o i locali della parrocchia delle Cave a Chiesanuova. Operando l’associazione a favore di donne e minori vittime di tratta e sfruttamento sessuali, ed avendo evidenziato un drastico aumento delle problematiche legate a situazioni di sfruttamento, abuso, violenza, povertà materiale e morale già presente nel paese di origine ritiene che il volontariato possa essere un ponte che favorisce l’integrazione culturale dell’utenza attraverso l’ampliamento della sua rete sociale. Per questo il volontariato ha bisogno di essere preparato sui seguenti temi:
Notizie da Venezia
Politiche della residenza: dal 1 febbraio apre lo sportello
Dal mese di febbraio presso la sede di Piazza Municipio 1, Marghera, apre lo sportello "Politiche della residenza" degli operatori distaccati. Un operatore dell’ufficio comunale fornisce ai cittadini informazioni e assistenza per l’espletamento delle pratiche relative agli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Lo sportello riceve il pubblico solo su appuntamento da concordarsi direttamente con il Dr. Rudy Damiani, telefonando il martedì e il giovedì dalle 10.00 alle 12.30 al numero 041.2746313.
Chiude l’Istituto di pena Sat - Comunicato stampa sindacati
La Segreteria territoriale della Fp Cisl, della Rdb-cub, dell’Unsa Sag Veneto, del Coordinamento Regionale penitenziario della Cgil Veneto, e dell’Uspp Triveneto, unitamente alla Rsu degli Istituti penitenziari veneziani, nella consapevolezza di rappresentare anche i cittadini ed i contribuenti con il presente comunicato stampa intendono socializzare alla cittadinanza, agli Enti Locali, agli Uffici pubblici, alle Associazioni di volontariato, alle Cooperative Sociali e a tutti i volontari, operanti nell’ambito della realtà penitenziaria veneziana, la inverosimile notizia della chiusura della Casa Circondariale di Venezia Giudecca ex Sat, dove trovano collocazione anche una sezione a custodia attenuata per tossico-dipendenti e una sezione per detenuti semiliberi, annunciata dalla locale Direzione degli Istituti penitenziari di Venezia e dal Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria di Padova nella giornata del 25.1.2008 in occasione di un incontro sindacale, inaspettatamente e senza alcuna informazione preventiva. L’Amministrazione Penitenziaria ha motivato inizialmente tale provvedimento con la mancata disponibilità nel corrente esercizio finanziario di risorse finanziarie per eseguire lavori di rimessa a norma delle cucine, dichiarate non idonee ai sensi del D. Leg.vo 626/94 dal Magistrato alle Acque già dal mese di Luglio 2007, anche se la mancata disponibilità di fondi, appare non eccessivamente elevata rispetto alle esigenze di bilancio del Dipartimento della Amministrazione penitenziaria, che gestisce a livello nazionale diversi milioni di euro. L’amministrazione penitenziaria, ha altresì, motivato il provvedimento di chiusura a fronte dell’esiguità dei detenuti ristretti in tale Istituto e della scarsa valenza delle attività trattamentali che vi si svolgono. Scarsa valenza imputata anche dal mancato interesse delle Coop. Sociali. Relativamente alla scarsa esiguità dei detenuti ristretti, corre l’obbligo evidenziare che l’istituto della "Sat" era nato per essere destinato a bacino di utenza della popolazione detenuta quantomeno del veneto, ma nel corso degli anni a seguito di una " distratta " gestione della struttura, la struttura è divenuta il bacino di utenza della sola Casa Circondariale di SMM. Nel corso degli anni, la "distratta" gestione della struttura penitenziaria ha determinato un crescente e continuativo stato di abbandono. Tale stato abbandono risulta essere un ulteriore motivo che ha sostenuto L’Amministrazione Penitenziaria ad adottare il provvedimento di chiusura. A fronte di tali dichiarazioni le scriventi OO.SS. sottolineano che: L’Istituto a custodia attenuata Sat Giudecca nasce nel 1992 e prevede al suo interno un percorso di recupero individualizzato specifico per soggetti tossico e alcool-dipendenti con una partecipazione costante e proficua del Ser.T. di Venezia, al fine di garantire ciò che il dettato costituzionale, ossia la funzione rieducativa della pena, sia effettivamente realizzata attraverso la costruzione di un progetto di reinclusione sociale dei soggetti più fragili; Il trattamento in un circuito differenziato rispondeva maggiormente ad esigenze di prevenzione della recidiva e di attenzione alla sicurezza sociale. pervenire alla chiusura dell’istituto della Sat Giudecca anche se temporanea, è da ritenere segnale del fallimento degli organi di gestione dell’Amministrazione Penitenziaria soprattutto in considerazione della particolare collaborazione ricevuta dagli enti locali e del privato sociale di Venezia a sostegno delle attività trattamentali. La chiusura di tale istituto, è da ritenersi non solo una perdita per l’Amministrazione, in quanto si priva di un valido strumento per perseguire i propri obiettivi istituzionali, è da ritenersi anche una perdita per la città di Venezia, per la cittadinanza, per la sicurezza della comunità esterna, che si troverà senza lo strumento di un circuito penitenziario che possa offrire un adeguato e tanto decantato reinserimento sociale. Il "trasferimento" dei detenuti in misura alternativa alla detenzione e precisamente in semilibertà negli Istituti di Padova o Treviso determinerà notevoli disagi per svolgimento dell’attività lavorativa degli stessi e di conseguenza sull’organizzazione delle Cooperative Sociali che offrono occupazione a tali persone, prevalentemente in Venezia Centro Storico ed Isole. Si disperde e si vanifica una consolidata e positiva esperienza di partecipazione alle attività trattamentali a favore della popolazione dell’istituto, da parte del personale di polizia penitenziaria ivi operante, che ha dimostrato negli anni la messa in opera di sinergie più integrate e significative con le diverse professionalità che gravitano nell’area pedagogica di un istituto di pena. Si determina una seria difficoltà del personale ivi operante costretto suo malgrado a prestare attività lavorative in diverse sedi di servizio . Per concludere si prendono a prestito alcune considerazioni del Sindaco Massimo Cacciari, che recentemente intervenendo alla celebrazione della festa del Corpo di Polizia penitenziaria di Venezia, invitava i presenti a far sì che parole importanti, quali civiltà, democrazia e nel merito dell’argomento "il trattamento penitenziario" non rimangano "parole porose", cioè prive di sostanza.
Corso di tecniche di comunicazione per il sociale ed esercizi di teatro dell’oppresso
L’Avis provinciale di Venezia, in collaborazione con gli altri partner del progetto Con-tatto, offre la possibilità di partecipare a un corso di tecniche di comunicazione per il sociale con esercizi tratti dalla metodologia del teatro dell’oppresso. Il corso, rivolto in particolare a ragazzi delle scuole superiori, universitari e volontari delle associazioni, si svolgerà nelle serate di martedì 19 e 26 febbraio, e 4 e 11 marzo, nel patronato della Chiesa degli Scalzi a Venezia, alle ore 21.
Notizie da Verona
Un "rifugio" per i senza fissa dimora
Apre a Verona un locale adibito a "Rifugio", situato in viale Del Lavoro nello stabile degli ex uffici del mercato ortofrutticolo. A realizzarlo è la Ronda della Carità, che dal 1995 ogni notte offre a chi vive per strada un piatto caldo, del the, acqua, coperte, biancheria intima e, se necessario, qualche indumento. "Oggi cerchiamo di dare loro qualcosa di più - spiega il Presidente della Ronda Marco Tezza - la possibilità di consumare il piatto caldo seduti tranquillamente a tavola". A partire da venerdì 8 febbraio (con orario sperimentale tra le 22 e le 23.30) la Ronda gestirà questo nuovo progetto con i volontari del servizio notturno. L’idea è però quella che in futuro si possa creare un gruppo di circa 30 persone che si dedichino solo al Rifugio. "La nostra associazione vuole condividere questo progetto con tutte le associazioni che si occupano dei senza fissa dimora perché - spiega ancora Marco Tezza - crediamo molto nella rete e anche nell’aiutarsi reciprocamente".
La denuncia: stranieri vittime di discriminazioni
Punteggi discriminatori a sfavore degli stranieri che fanno richiesta di un alloggio pubblico. Questa l’accusa degli Avvocati di Strada veronesi e della redazione di Capolinea, il giornale di strada nato a Verona nel 2003. Il dito è puntato contro l’amministrazione dell’azienda di gestione degli edifici comunali (Agec), avvallata dal sindaco Flavio Tosi. Le due organizzazioni ricordano proprio al primo cittadino che esistono già due sentenze del Tar del Veneto e del tribunale di Milano che hanno ritenuto illegittime delibere analoghe a quelle approvate dall’Agec. Capolinea e avvocati di strada invitano tutti coloro che subiranno queste discriminazioni con il bando di gara 2007, a rivolgersi ai loro uffici legali per presentare un ricorso contro le decisioni dell’Agec.
Una domenica diversa dalle altre
Una giornata all’insegna della condivisione e delle forti emozioni quella di domenica 3 febbraio. Il consueto appuntamento tra alcuni volontari dell’associazione veronese la Fraternità e le famiglie dei detenuti (più qualche detenuto in permesso da Padova), ha visto una partecipazione tra le più alte degli ultimi tempi, con ben 50 adesioni. "Per alcuni la Giornata di Fraternità rappresenta sicuramente un momento di sfogo - spiega una volontaria che ha partecipato all’incontro - ma per altri anche di serenità e gioia per lo stare insieme, per incontrare quelli che sono ormai diventati ‘amici di sventura’: altri genitori, figli, fratelli con cui condividere speranze e dolori, ognuno verso il proprio caro, detenuto. E perché no? Anche per trascorrere una domenica diversa dalle altre".
Materiale on-line, per un ascolto efficace
Nonostante la situazione di stallo riguardante l’apertura del Centro d’Ascolto da collocare davanti al carcere di Montorio, l’associazione La Fraternità - che da oltre dieci anni si batte per la sua realizzazione - non si lascia scoraggiare. Di recente l’associazione, con l’aiuto del Centro Servizi Volontariato di Verona, ha organizzato un corso per formare nuovi volontari desiderosi di prestare il proprio servizio in tale centro, destinato all’ascolto di detenuti in permesso o a fine pena, delle loro famiglie e di chiunque necessiti di informazioni relative al mondo della pena. Le relazioni dei gruppi di lavoro partecipanti al corso sono ora consultabili all’indirizzo on-line: www.lafraternita.it, alla voce Progetto Formazione, nella sezione "Attività e Progetti" del sito. Ma non è finita qui! Sabato 2 febbraio è avvenuto il primo incontro tra chi si appresta a entrare nel mondo del volontariato penitenziario e chi lo vive già da anni, per progettare e organizzare orari d’apertura, turni e disponibilità di ciascuno, in quello che potrebbe essere un Centro d’ascolto provvisorio, temporaneamente alloggiato presso la sede della Fraternità, in via Provolo, 27, in attesa del trasferimento davanti alla casa circondariale veronese.
A messa con un sorriso
Anna, giovane veronese, da qualche tempo fa parte del coro parrocchiale che periodicamente - nel numero di una decina di persone - anima la Santa Messa nel carcere di Montorio. Dell’ultimo incontro racconta: "Domenica 3 febbraio sono state celebrate due messe nella sezione maschile, data la disponibilità di sacerdoti da parte del gruppo Cappellania del carcere. Altre volte, visto che viene celebrata anche la messa al femminile, al maschile se ne fa una sola e poi con un diacono si fa liturgia della parola. A una delle due celebrazioni partecipano soprattutto africani, alcuni zingari e rom, stimolati dalla presenza di un seminarista africano che aiuta il celebrante leggendo e commentando il Vangelo in lingua inglese. L’altra messa - più partecipata - coinvolge italiani e persone dell’est Europa. Il coro, che si trova su un lato dell’altare, per ragioni di sicurezza deve arrivare almeno con dieci minuti d’anticipo rispetto ai detenuti e, terminata la messa, deve aspettare che tutti i detenuti siano usciti dalla cappella prima di muoversi. C’è molta sorveglianza all’interno della cappella e se un detenuto vuole parlare con il sacerdote dopo la celebrazione della messa, un agente si posiziona tra il coro e il detenuto, per evitare qualunque tipo di contatto, anche un semplice saluto. Io me ne vado contenta di aver fatto qualcosa che mi piace e che regala un po’ di serenità a chi ne ha bisogno, ma anche un po’ amareggiata per il clima di paura e controllo verso persone che se è vero che hanno perso la retta via, è pur vero che, per ritrovarla, hanno bisogno anche solo di un semplice sorriso".
Notizie da Rovigo
Costituita commissione contro il disagio abitativo
Con la legge 9 del febbraio 2007 sugli interventi per la riduzione del disagio abitativo per particolari categorie sociali è stata costituita un’apposita commissione comunale collegata all’Ufficio casa e presieduta dall’assessore alle Politiche per la casa Giancarlo Moschin. Composta da cinque membri in rappresentanza di Prefettura, Questura, Ater, Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari e Sunia, resterà in carica diciotto mesi. È finalizzata a monitorare, censire ed eventualmente valutare la possibilità di favorire il passaggio da casa a casa per soggetti sfrattati per termine della locazione con reddito annuo familiare inferiore a 27mila euro. Per altri requisiti basta rivolgersi all’Ufficio casa del Comune.
Notizie da Treviso
Lavoro intenso per il "Laboratorio scuola e volontariato"
Il "Laboratorio scuola e volontariato" è un’iniziativa del coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso che si traduce nella collaborazione tra volontariato trevigiano e Istituti scolastici della provincia. Il Laboratorio propone percorsi formativi, gruppi di approfondimento e stage sul campo rivolti a ragazzi delle medie superiori: insieme di attività che mira a promuovere una cultura della solidarietà e della gratuità e anche una gestione alternativa del proprio tempo libero, per favorire nei ragazzi il formarsi della consapevolezza di "essere cittadini". Le aree territoriali in cui attualmente si svolge l’attività sono quelle di Treviso, Castelfranco, Vittorio Veneto, Conegliano, Montebelluna, Oderzo e Motta di Livenza. Si propongono varie riflessioni su temi "forti": l’accoglienza del diverso, la tutela dell’ambiente, un’economia di giustizia, l’essere protagonisti, liberi dalle dipendenze, e ancora la logica del dono, vecchie e nuove povertà, civili in servizio. Si tratta di un percorso formativo fondato sul confronto tra i ragazzi dell’Istituto Penale Minorile di Treviso e gli studenti di alcune classi superiori. Le azioni promosse hanno fatto emergere il desiderio di conoscere i rispettivi percorsi di vita che hanno condotto a scelte diverse attraverso un confronto continuo e diretto tra i ragazzi. L’obiettivo è sviluppare la capacità di confronto e dialogo tra persone appartenenti a contesti di vita diversi, oltre a una maggiore capacità critica e riflessiva sui fenomeni legati ai percorsi di devianza.
Notizie da Vicenza
Micro-finanziamenti Caritas: una realtà che si espande
Dopo i primi sette, attivi da gennaio 2006, aprono in questi giorni anche gli sportelli di Dueville, Piazzola sul Brenta e San Bonifacio. In due anni, ascoltate 551 persone e concessi 200 micro-finanziamenti, per un totale di 370 mila euro. Del microcredito della Caritas in diocesi di Vicenza c’è sempre più bisogno. Lo dimostra l’apertura, in questi giorni, di altri tre sportelli. Dopo i sette che da due anni "presidiano" l’Altopiano di Asiago, Bassano del Grappa, Malo, Montecchio Maggiore, Noventa Vicentina, Valdagno e Vicenza, in queste settimane aprono infatti i battenti anche quelli di Dueville, di Piazzola sul Brenta (Padova) e San Bonifacio (Verona), gli ultimi due fuori provincia ma comunque all’interno del territorio della diocesi berica. L’avvio dei tre nuovi punti per il microcredito è un risultato ottenuto grazie ai 26 volontari che si sono preparati frequentando un apposito corso di formazione, svoltosi fra ottobre e novembre 2007. "Per tutte e tre le nuove aperture si è lavorato, come in passato, con le parrocchie e le amministrazioni comunali, trovando buona disponibilità nel coinvolgimento di volontari e funzionari", spiega il coordinatore del progetto, Paolo Frison. Lo sportello a Dueville è attivo da venerdì 18 gennaio 2008 nell’oratorio Santa Maria in piazza Monza 44/46, ed è aperto tutti i lunedì e venerdì - dalle ore 19 alle 21 (telefono e fax, in funzione solo la mattina: 0444.590140, mail: microcredito.dueville@caritas.vicenza.it). Lo sportello di Piazzola sul Brenta ha avviato la sua attività invece il 23 gennaio, ha sede presso l’Unità Pastorale di Isola Mantenga, in via Colombina 7 ed è aperto tutti i mercoledì dalle ore 20.00 alle 22.00 e il sabato dalle 10,00 alle 12,00 (mail: microcredito.piazzola@caritas.vicenza.it). A San Bonifacio (presso Palazzo Oasi, in via Ospedale 32) l’avvio è invece previsto per il 6 febbraio, con apertura ogni mercoledì dalle 17,00 alle 18,30 e giovedì dalle 18.00 alle 19.30 (mail: microcredito.sanbonifacio@caritas.vicenza.it). Il Microcredito Etico-Sociale si rivolge a famiglie e persone in momentanea difficoltà economica. Fa parte di quelli che la Caritas Vicentina individua come "servizi-segno" ed è realizzato in collaborazione con diversi Comuni e con le Banche di Credito Cooperativo e le Casse Rurali della provincia di Vicenza. Le persone in difficoltà, se in possesso di requisiti prestabiliti, possono ottenere piccoli prestiti agevolati presso una delle banche convenzionate, per un massimo di 3.000 euro, da restituire in piccole rate mensili il cui importo è calibrato sulle effettive possibilità del richiedente. Nei primi due anni di attività nella provincia di Vicenza, i sette sportelli hanno ascoltato 551 persone e ne hanno aiutato concretamente 200 con i micro-finanziamenti (per un totale di 370 mila euro elargiti e per un importo medio di 1800 euro), aiutando in questo modo altrettante famiglie a superare temporanei periodi di disagio finanziario (ad esempio per l’arrivo di inattese bollette di importo elevato, oppure per affrontare spese inerenti l’abitazione o la salute). Due anni di "rodaggio" hanno confermato che il sistema del microcredito, basato su un fondo rotativo di garanzia (creato dalla Caritas, dalla Diocesi, dalle banche, da comuni e da privati), funziona: le rate di rimborso finora sono state restituite in una percentuale superiore al 90 per cento, e hanno così consentito di rimettere a disposizione di chi è in difficoltà circa 70 mila euro. Quanto alle persone che si sono rivolte agli sportelli, si tratta nel 68 per cento dei casi di italiani, il 57 dei colloqui riguarda uomini e 42 casi su cento toccano coppie con figli. La richiesta di finanziamento va presentata allo sportello, dove sono presenti alcuni volontari formati mediante uno specifico corso di formazione. Gli operatori, tramite un colloquio preliminare cercano di individuare tra le possibili soluzioni quale sia la migliore e se si giunge al nulla-osta per il piccolo prestito, l’istruttoria passa nelle mani della banca. Spesso, però, non è il finanziamento la scelta adeguata per la risoluzione dei problemi e si propongono altre alternative. "Infatti l’esperienza di questi due anni e la complessità della nostra società - aggiunge Frison - rende sempre più significativa l’attività di relazione svolta dai volontari: il consigliare, l’affiancare, il fornire informazioni per far sì che le persone abbiano tutti gli strumenti anche cognitivi per affrontare le situazioni di difficoltà. La Caritas - continua il coordinatore del progetto - ci sta riflettendo in nome di un’aggiornata concezione di carità, che rende possibile superare le situazioni di affanno, prima che degradino in esclusione sociale. Ne è un esempio il caro-mutui: sarebbe auspicabile l’istituzione di uno sportello di consulenza alle persone che affrontano l’acquisto di una casa mediante un mutuo bancario. Di fronte alla complessità e al caos delle offerte - spiega Frison - la persona infatti andrebbe aiutata a scegliere un prestito che non ponga a rischio la situazione finanziaria e sociale della famiglia". Un impegno anche per la Caritas, visto che durante la Settimana Sociale dei cattolici italiani, che si è svolta a Pisa nell’ottobre scorso, si è riflettuto proprio sul concetto di "bene comune", prendendo atto di come in nome del profitto si dimentichi troppo spesso la persona, mentre invece l’idea di bene comune dovrebbe derivare proprio dalla valorizzazione delle relazioni. Info: microcredito@caritas.vicenza.it. (Fonte: Caritas Diocesana di Vicenza)
Appuntamenti
Padova: si parla di "Donne in sospeso"
Padova: Bar Bologna, Piazzale Santa Croce, Sabato 9 febbraio ore 16.30. Settimo incontro della rassegna "Il libro nel bicchiere", organizzata dal Consiglio di Quartiere 4 Sud-Est, in collaborazione con l’Associazione Alvise Cornaro e I Nuovi Samizdat. Ornella Favero e Marina Bolletti parlano del libro Donne in sospeso: testimonianze dal carcere della Giudecca (prefazione della signora Franca Ciampi e introduzione della scrittrice Simona Vinci). È prevista la presenza di una testimone. Il libro nasce intorno a un tavolo, in una piccola stanza piena di donne, chiuse in una galera, che parlano però "in libertà". Parlano di figli, di sesso, di uomini, di menti e corpi rinchiusi, e poi scrivono, perché scrivere è anche un modo di prendersi cura di sé. Sono donne combattive che insieme fanno un giornale, Ristretti Orizzonti, con l’ambizione di raccontare il carcere a chi sta fuori, con coraggio, sincerità e senza reticenze.
Csv e associazione "Noi": cineforum di riflessione
Padova: Cinema Esperia, via Chiesanuova 90, 11 febbraio 2008 ore 20.45. "Mare dentro" di Alejandro Amenabar (2004). Con la partecipazione dell’Associazione Volontà di Vivere. Si riflette, si discute, ci si confronta sui valori della società contemporanea.
Associazione Welcome: inizia il percorso di formazione per volontari
Padova: c/o i locali della parrocchia delle Cave a Chiesanuova. 12 febbraio 2008 dalle 20.45 alle 22.30. Formazione per lavorare negli ambiti della tratta a scopo di sfruttamento sessuale.
Servizi agli immigrati: prosegue il corso di formazione
Padova: Auditorium del Centro Giovanile Antonianum, Prato della Valle 56. 13 febbraio dalle 20.30 alle 22.30. Tema: Immigrazione e mass media. Relatori: dott.ssa Casanova, giornalista free-lance, E. Ahmad, forum intercultura Caritas di Roma/ Dossier Statistico Immigrazione. Continua il Corso di formazione per volontari nei servizi agli immigrati organizzato all’Antonianum con il patrocinio del Comune di Padova e del Consiglio di quartiere 1, dalla Provincia di Padova e dalla Caritas Diocesana patavina.
Csv e Associazione Biorekk: cena sensibilizzazione
Padova: c/o Casa Colori, via del Commissario, 44. 11 febbraio ore 20.00. Cena a base di radicchio dall’antipasto al dolce, accompagnata da racconti sulla vita contadina veneta.
Csv: avvio al volontariato
Padova: c/o la sede del Csv, via dei Colli, 4. 11 febbraio ore 18.00. Tema: avvio al volontariato. Quali sono i valori e le motivazioni che spingono a impegnarsi per la società e per gli altri. Si presenteranno esperienze per capire cosa significa essere volontari.
Progetto di acquisto solidale: a "Tutto Gas"
Mestre: C/o Gruppo di Acquisto solidale (Gas), via Aleardi 122. Sabato 9 febbraio ore 12. Conferenza stampa di presentazione del progetto "TuttoGas" promosso dalle Acli - Associazioni cristiane lavoratori italiani - provinciale, con il sostegno del Comune di Venezia. Interverranno l’assessora Delia Murer, i funzionari degli Assessorati coinvolti nel progetto (Politiche sociali, Attività produttive e Tutela dei diritti dei consumatori), il presidente provinciale dell’Acli, Cristian Rosteghin, il responsabile del progetto "TuttoGas", David Marchiori, e alcuni produttori delle aziende agricole locali.
Una democrazia incompiuta: donne e politica in Italia dall’800 ai giorni nostri
Centro Culturale Candiani, Sala Grande al IV Piano, Mestre. Venerdì 8 febbraio 2008 ore 17.00. Massimo Cacciari e Franca Bimbi, delegata del Sindaco per il Servizio Cittadinanza delle Donne e Culture delle Differenze, discuteranno insieme con le curatrici Nadia Maria Filippini e Anna Scattino. Il volume contiene una serie di interventi che cercano di interpretare il complesso fenomeno della evidente carenza di presenza femminile in parlamento e nei governi locali nel nostro paese, attraverso diversi approcci disciplinari. Info: Biblioteca del Centro Donna - Tel 041.2690650.
Presentazione associazione
Don Tonino Bello - Verona
Nata nel 2001, l’associazione di volontariato Don Tonino Bello a Verona si occupa di accogliere e accompagnare le persone che si trovano a uscire dal carcere in permesso, in semilibertà o per fine pena. Attualmente l’attività principale consiste nell’organizzare, ogni mese, una giornata da trascorrere in compagnia degli amici detenuti presso le parrocchie che si rendono disponibili all’accoglienza. Tale giornata di convivialità è chiamata "domenica dei permessi". Lo scopo è duplice: da un lato offrire alle persone detenute la possibilità di trascorre una domenica piacevole e diversa magari in compagnia di amici e familiari, dall’altro sensibilizzare la comunità circa argomenti importanti quali la realtà carceraria, i temi della giustizia e della sicurezza, il senso della pena e del perdono. Perché, spiega il diacono Carlo Bernardi, vice-presidente dell’associazione, "solo chi perdona può parlare di pace e teorizzare sulla non violenza". Direttore: Ornella Favero Redazione: Chiara Bazzanella, Francesca Carbone, Livio Ferrari, Vera Mantengoli, Paola Marchetti, Maurizio Mazzi, Francesco Morelli, Franco Pavan, Paolo Pasimeni, Jaouhar Redouane, Daniele Zanella.
Iniziativa realizzata nell'ambito del Progetto "Il Carcere dentro le Città", realizzato grazie al contributo del "Comitato di Gestione del Fondo speciale per il Volontariato del Veneto" |