IN-VENETO: INFORMAZIONE TRA IL CARCERE E IL TERRITORIO Edizione n° 49, del 13 dicembre 2008
Notizie da Padova
Notizie da Verona
Appuntamenti
Notizie da Padova
Giuristi democratici hanno discusso del Lodo Alfano
Mercoledì 10 dicembre alle 11, presso l’aula della Corte d’Assise del Tribunale di Padova, si è svolto l’incontro-dibattito organizzato dall’associazione Giuristi Democratici - sezione Giorgio Ambrosoli - di Padova. L’associazione, di cui fanno parte avvocati, qualche magistrato, professori di diritto sia universitari che delle scuole superiori, ha voluto questo incontro per parlare della costituzionalità del Lodo Alfano, vista la precedente bocciatura, da parte della Corte Costituzionale, del Lodo Schifani. Relatori Gaetano Campo, Magistrato del Tribunale di Padova, e Fabio Corvaja, ricercatore dell’Istituto di Diritto Costituzionale dell’Università di Padova. L’avvocato Arnau, uno degli organizzatori, ci ha detto che hanno partecipato circa 40 persone, tra cui l’assessore Ruffini, alcuni magistrati e alcuni avvocati, e, visti l’orario e il giorno - mercoledì 10 alle ore 11 - in cui la maggioranza degli avvocati e dei magistrati è in tribunale, è stato un successo. Il dottor Corvaja, esperto di diritto costituzionale, ha esposto i profili di incostituzionalità della legge, che è una semplice "rivisitazione" del Lodo Schifani. Il Lodo è stato criticato da circa 100 costituzionalisti, perché i "ritocchi" apportati non hanno rispettato la sentenza della Corte Costituzionale. I Giuristi Democratici su questi temi credono nell’impegno della società civile, visto che quello politico, per la maggior parte, "latita".
I Blues Brothers al "Due Palazzi"
Chi non ricorda i leggendari Blues Brothers? E la scena finale con la band che esegue Jailhouse rock nel penitenziario di Chicago. A volte anche le scene più cult possono diventare realtà. Venerdi 12 dicembre i Blues Brothers hanno suonato nella casa di reclusione Due Palazzi di Padova. Dalle 14.30 alle 16.30 si è tenuto un loro concerto a cui hanno partecipato educatori, agenti, personale esterno, volontari e moltissimi detenuti che lavorano nei laboratori, frequentano la scuola, le attività presso la Rotonda 3 (Ristretti Orizzonti, TG 2 Palazzi, Laboratorio Legatoria, Corsi professionali CIOFS e Volontà di Sapere). Lou Marini, il sassofonista che ha lavorato a lungo con Frank Zappa e Aretha Franklin, e il trombettista Alan "Fabulous" Rubin, hanno tenuto un concerto speciale grazie all’iniziativa di Federico Pertile, rocker padovano e promoter della band. Un evento inserito nel tour promozionale italiano dell’album "O’ soul mio", e diventato realtà con la collaborazione dell’istituto penitenziario di Padova e del consorzio "Rebus". Un incontro piacevole e un regalo di Natale per gli utenti della casa di reclusione, impegnati ogni giorno nelle attività che rendono il "Due Palazzi" un carcere più decente di moltissimi altri e senz’altro innovativo.
A scuola per parlare anche di Diritti umani
Al Liceo Marchesi - Fusinato, nel sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani, si è svolta una importante iniziativa, che ha avuto come ospiti il professor Papisca e il professor Mascia del Centro Dipartimentale dei Diritti Umani dell’Università di Padova, che tanto si stanno adoperando in questi giorni per sensibilizzare soprattutto i giovani su questo tema, e la dottoressa Ljudmila Alpern, Vicedirettore del Moscow Center for Prison Reform e membro dell’Unione giornalisti della Russia e della International Federation of Jurnalists, che si occupa di diritti dei carcerati nel suo paese, la Russia. Dopo l’introduzione di un docente che ha mostrato alcuni brevi filmati tratti da You Tube sull’argomento, è stato mostrato un intervento sulla tutela dei diritti umani delle persone private della libertà personale, registrato da Elton Kalica, detenuto nel carcere di Padova e redattore della redazione di Ristretti Orizzonti, che si è laureato nel Polo universitario penitenziario con centodieci e lode in Scienze politiche - diritto internazionale del lavoro - ed è iscritto alla specialistica. È intervenuto poi il professor Papisca, che è anche il docente con cui si è laureato Elton, che ha dato alcune nozioni sulla storia della "Dichiarazione dei diritti umani" approvata a Parigi nel 1948 dagli allora 58 membri dell’Onu. Papisca ha chiarito il senso della Dichiarazione, spiegando che questo è stato il primo passo per "legiferare" a tutela anche di altri diritti. Per arrivare a questa prima dichiarazione sono stati consultati intellettuali delle più diverse culture, proprio per il valore universale di tale Charta. Il secondo passo sono state le Convenzioni tra paesi (per prima la Carta Europea sui Diritti Umani). Poi sono state varate la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, la Convenzione ONU sui Diritti dei Lavoratori Migranti e delle loro Famiglie, e sono state create 3 Corti di controllo: una a Strasburgo, una a Addis Abeba e una in Costa Rica. Papisca ha spiegato che è appena entrata in vigore anche una Charta dei Diritti sottoscritta dalla Lega Araba, e che in Cina è nata la Charta 08, fortemente voluta da associazioni di intellettuali per la promozione dei Diritti Umani e della Democrazia, nata sull’esempio della Charta ‘77 voluta all’epoca dagli intellettuali dissidenti dei paesi socialisti dell’Est europeo. Ljudmila Alpern ha parlato invece di diritti dei detenuti nel suo paese, sottolineando che "la disumanizzazione non deve mai essere alla base della pena" e che è importante trattare sempre in modo rispettoso della loro dignità le persone detenute. Gli studenti hanno posto alcune questioni interessanti agli "esperti," mostrando una buona sensibilità su questi temi.
Giornata del volontariato: le associazioni si sono presentate
La mattinata era meteorologicamente uggiosa. Il viaggio da Padova a Este lunghissimo visto il traffico. Il ritorno in treno pieno di ritardi. Ma ne è valsa la pena. Negli incontri nelle scuole per la giornata mondiale del volontariato a cui il Granello di Senape ha partecipato, gli studenti dell’Itis Euganeo di Este si sono mostrati subito interessati e partecipativi. Una quarta del liceo scientifico ha chiesto espressamente di incontrare la nostra associazione per parlare di carcere, giustizia e legalità e malgrado la campanella dell’ora a nostra disposizione fosse già suonata, gli studenti non accennavano a muoversi e continuavano con le loro domande, con le loro curiosità, con le loro intelligenti osservazioni. Le altre due ore dovevamo dividerle con altre tre associazioni nell’aula magna, ma gli studenti della classe della prima ora ci hanno "seguito" per poter vedere il breve filmato "Voci da dentro" girato nel carcere minorile di Treviso. Il dvd con cinque interviste ad altrettanti ospiti del Minorile, di cui abbiamo mostrato solo le prime due per non portare via troppo tempo alle altre associazioni, è stato seguito in religioso silenzio, forse per un meccanismo di identificazione nei ragazzi così giovani del Minorile che è scattato negli altrettanto giovani spettatori. Di sicuro l’incontro ha smosso qualcosa nei ragazzi che hanno mostrato il desiderio di entrare nel progetto "Il carcere entra a scuola. Le scuole entrano in carcere". C’è da osservare che il nostro intervento ha catturato l’attenzione in modo profondo, forse per il fatto che i ragazzi si sono convinti che i temi della legalità, della devianza e del carcere possono e devono riguardare tutti, e invece vengono spesso banalizzati dai media, nei quali i giovani non hanno molta fiducia.
Un incontro con Santino Spinelli, Ambasciatore dell’Arte e della Cultura Romaní
Un anno speciale il 2008: ricorre il 60° anniversario della Costituzione italiana (che entrò in vigore l’1 gennaio 1948) e sessant’anni sono passati anche da quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (10 dicembre 1948). Tra i diritti sanciti da quest’ultima, la rassegna "Diritti + Umani" - che si concluderà mercoledì 17 dicembre dopo aver animato Padova per gli ultimi due ultimi mesi del 2008 - ha scelto di analizzare i seguenti articoli: art. 4 (proibizione della schiavitù); art. 7 (divieto di discriminazione), l’art.22 (diritti e sicurezza sociale), e l’art. 27 (accesso alla vita culturale). La rassegna - promossa da Associazione Diritti Umani-Sviluppo Umano, Acli, Adescoop, MPX, Confcooperative, Fondazione Fontana e Legacoop con il patrocinio e la collaborazione di numerose altre realtà, e che arriva quest’anno alla sua terza edizione - ha visto alternarsi per la sezione letteraria intitolata "I diritti umani narrati all’Italia dagli immigrati" e tradizionalmente dedicata agli "incontri con l’autore" aperti alla cittadinanza, il camerunense Esoh Elamé, l’algerino Karim Metref e il rom Santino Spinelli. È stato quest’ultimo a riscaldare (è proprio il caso di dirlo) la Sala Comboni di via Verdura, messa a disposizione dai Missionari Comboniani, lo scorso giovedì 4 dicembre. Ambasciatore dell’Arte e della Cultura Romaní nel mondo, Santino Spinelli - in arte Alexian - é un rom italiano residente a Lanciano in Abruzzo. Musicista compositore, cantautore, poeta, insegna Lingua e Cultura Romaní all’Università di Trieste, Torino e Chieti. Una serata - quella di giovedì - voluta per abbattere almeno un po’ quell’imbarazzante muro di ignoranza che ci separa dall’identità e la cultura romaní. "La popolazione romaní raccoglie rom, sinti, manouches, kale, e romanichals, con i loro numerosi e diversificati sottogruppi - spiega Spinelli - ; ma voi cosa sapete dei tanto nominati rom? Nulla. Non vi è dato sapere nulla. Un mondo sconosciuto nella sua arte, cultura, tradizioni… come vivono la morte i rom? Come la nascita e le alleanze matrimoniali? I media non vi dicono nulla di ciò perché passano solo quello che provoca una mediata reazione emotiva: "I rom rubano i bambini". Ci credete? Non un solo caso accertato ad oggi dalla magistratura italiana". Sono state due ore intensissime, in cui l’Ambasciatore ha ripercorso l’enorme patrimonio artistico, culturale, linguistico e musicale della sua gente, "che così tanto ha dato all’Europa nonostante la segregazione razziale secolare". Due ore che Santino ha voluto usare innanzi tutto per sfatare la più grossa e mistificante delle bugie: che i rom sono nomadi. "Se mettiamo un leone in gabbia e lo teniamo lì - provoca - pensate davvero che si comporterà come tutti gli altri leoni della savana? Nomadi sono i tuareg, i berberi del deserto! Badate bene: il nomadismo è una cultura ancora nobile e meravigliosa, ma non può essere attribuita ai rom, nel loro caso infatti trattasi di itineranza coatta, siamo esiliati coatti da secoli e secoli".
Notizie da Verona
La Uil penitenziari lancia l’allarme sulle condizioni del carcere di Verona
Nella casa circondariale di Montorio a Verona, "la trasgressione delle norme di prevenzione della salute e della sicurezza è una costante a dir poco preoccupante". Ad annunciarlo, con un tono tra l’incredulo e il preoccupato, è il Segretario Nazionale della Uil Pubblica Amministrazione Angelo Urso, che il 5 dicembre si è recato nella struttura per valutarne le condizioni. Dalla sua relazione emergono gravi e numerose criticità. Prima fra tutte quella di segni di infiltrazioni ovunque e la generale necessità di interventi di tinteggiatura e di strumenti adeguati a garantire la sicurezza del servizio e del personale. Anche l’impianto elettrico e l’illuminazione richiedono interventi urgenti nella direzione di una manutenzione complessiva della struttura, "a vantaggio dell’igiene e della salubrità degli ambienti di lavoro, della sicurezza del servizio, del personale, dell’istituto e degli operatori tutti" . Urso si rivela testimone di una realtà in cui "atri e corridoi di accesso alle sezioni presentano vere e proprie cascate di acqua (anche con schiuma di sapone) causa delle infiltrazioni provenienti dalle docce della sezione di sopra". "Lungo le scale si registrano sporcizia e rifiuti vari buttati a terra, tanto da rendere insalubre l’ambiente". Poi ci sono le eccessive ristrettezze in cui sono costretti a vivere gli agenti che comprano nuove apparecchiature cordless a proprie spese, si rammendano le singole uniformi e sono in forte scarsità numerica rispetto al crescente sovraffollamento. Attualmente a Montorio sono rinchiusi 858 detenuti, di cui 62 donne, a fronte di una capienza regolamentare di 442 e tollerabile di 663. Lo stato di sovraffollamento delle celle rende difficile l’attività di sorveglianza da parte del personale che, nonostante sia previsto nel numero di 407, è effettivamente pari a 321 unità. Secondo il Segretario della Uil Pubblica amministrazione è quindi necessaria quanto prima "una valutazione complessiva delle condizioni e uno stanziamento di fondi adeguato" per risanare un edificio che - conclude - "non mi meraviglierei se cominciasse anche ad avere cedimenti strutturali".
I volontari della Fraternità raccontano in un libro i loro "40 anni tra i lupi"
Un lupo travestito da nonna, ma con la bocca troppo grande "per mangiarti meglio", o un lupo che a Gubbio - dopo tante malefatte - porge mansueto la zampa accettando il patto di reinserimento sociale che San Francesco gli propone? Per il fondatore dell’associazione La Fraternità, Fra Beppe Prioli, non ci sono dubbi: il secondo rappresenta l’evidenza scientifica, confermata da innumerevoli racconti, che nessun lupo è predestinato a restare cattivo. Anzi, che ognuno di noi, "bestia" o persona, può attingere dall’intimo di sé e dall’esperienza una forza di cambiamento e di bene. Dopo il primo libro "Fratello lupo", che raccoglie le storie di fra Beppe e delle persone da lui incontrate durante la missione in carcere alla quale ha dedicato la vita; e dopo "Risvegliato dai lupi", con altre storie e le testimonianze d’affetto che hanno dato forza a fra Beppe dopo un grave infortunio, in questi giorni è uscito un terzo libro che dà voce ai volontari che hanno affiancato il frate nei quarant’anni di attività dell’associazione da lui fondata. Il titolo - "40 anni tra i lupi" - vede protagonisti proprio quei volontari che, se da un lato sostengono e accompagnano fra Beppe nel suo farsi portavoce di chi è recluso, dall’altro sono anche impegnati nell’associazione con competenze e progetti autonomi. In questo libro i volontari raccontano come e perché sono arrivati a far parte della Fraternità, le loro vicende, motivazioni, attività, aspettative, valutazioni. Voci di riferimento per chi vuol conoscere l’anima del volontariato in generale, e di quello che si occupa in particolare di giustizia. Testimonianze, foto e ricordi di gruppo sono state raccolte dalla giornalista Emanuela Zuccalà, che aveva già curato "Risvegliato dai lupi". Il libro, pubblicato da Il Segno dei Gabrielli Editori, sarà presentato a Verona il 17 dicembre alle 21, in occasione del terzo incontro per i mercoledì d’avvento organizzati dai Frati Minori di San Bernardino nella loro sede in Stradone Provolo, 28. Si potrà poi acquistare sia nelle librerie della città che nella sede della Fraternità in Via Provolo 27, Verona, tel. 045.8004960, www.lafraternita.it.
Un’unica corte in risposta a diversi disagi
Dopo anni di incertezze e interrogativi sul destino di una delle donazioni più sostanziose ricevute in Italia dai salesiani, sono iniziati i lavori di ristrutturazione che - nel giro di due anni - faranno di Villa Giuliari a Costermano un luogo di accoglienza per classi di scuole, insegnanti, operatori e famiglie, per un totale di 70 posti letto. Contemporaneamente, nella struttura di fronte alla villa, troverà spazio una comunità alloggio per bambini e adolescenti affidati ai servizi sociali per un periodo di riabilitazione: da chi ha problemi di uso di sostanze ha chi ha avuto a che fare con la giustizia o vive grossi disagi familiari. In questo modo potranno essere accolti più minori rispetto a quelli già ospitati nell’area dal 2006, grazie all’associazione "Il sentiero" che gestisce una casa adiacente alla villa in cui risiedono una coppia e i loro due figli con altri 7 bambini in affido: minori in stato di abbandono o disagio familiare dovuto essenzialmente a situazioni problematiche della famiglia di origine. Parte del complesso circostante la villa è già attivo da oltre 15 anni con ospite una comunità terapeutica della cooperativa sociale "Comunità dei giovani", destinata a una trentina di persone con problemi di dipendenza che qui possono svolgere attività di tipografia, falegnameria, e cura dell’orto. Fra loro capita vi siano anche detenuti in affidamento in prova ai servizi sociali. Spiega Don Paolo, padre salesiano che vive nella comunità e segue le varie attività che hanno vita all’interno dell’area: "ospitare detenuti agli arresti domiciliari sarebbe invece troppo complicato per la gestione dei tempi comuni e delle attività". Sempre nell’area di villa Giuliari è inoltre attivo un centro d’ascolto gestito da un gruppo di volontari che intendono rispondere a varie situazioni difficili presenti sul territorio: dai problemi psichici alla disoccupazione a forti disagi. Continua Don Paolo: "si tratta di una sorta di corte di una volta, un ponte tra le istituzioni e il territorio per collegare bisogni e risorse". In questo senso è nato l’appartamento protetto "Il girasole", in cui 3 o 4 giovani possono trovare da vivere dividendo l’affitto. "Non si tratta di persone problematiche - conclude il salesiano - ma di persone che stanno attraversando un momento difficile e hanno bisogno di una convivenza accompagnata".
Posti letto per immigrati, regolari e non
Come anticipato nella precedente newsletter, a Verona è nato di recente uno Sportello Unico Accoglienza, coordinato dalla Caritas su richiesta del Comune, in collaborazione con gli operatori della Comunità dei Giovani e della Comunità il Corallo. Lo Sportello gestisce l’accoglienza nei dormitori pubblici della città. Si trova in zona Zai, nei pressi della Casa Accoglienza Il Samaritano e unifica i due precedenti sportelli che prima erano destinati in forma distinta a italiani e stranieri. Quest’ultimi, per accedere ai dormitori scaligeri, devono essere in regola con i documenti, salvo casi eccezionali di emergenza freddo. Per gli immigrati irregolari è invece aperto uno sportello apposito al Tempio Votivo, nel piazzale della stazione. Lo sportello è aperto il martedì, giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 16.30 e gestisce l’accoglienza presso "Corte Marini", unico punto di accoglienza per irregolari in città, la cui struttura è gestita dall’associazione Il Corallo. Il comune ha di recente dato il permesso agli operatori del centro di regolamentare personalmente e caso per caso i giorni massimi di presenza presso la struttura, modificando l’intenzione di stabilire d’ufficio una presenza massima di 5 notti per persona.
Appuntamenti
Padova: Mercatino di Natale in Piazza Capitaniato. 6 - 24 dicembre 2008 dalle 9.00 alle 18.00. La cooperativa Altra Città è presente al tradizionale mercatino di Natale in Piazza Capitaniato al 24 con i prodotti di legatoria, magliette, borse, e altro prodotti da detenuti.
Padova: l’Associazione Fantalica mette in mostra le opere dei detenuti Albignasego (PD): Villa Obizzi. 13 - 20 dicembre Dal lunedì al venerdì: dalle ore 15.30 alle ore 18.30; Sabato e domenica: dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15.30 alle ore 18.30. L’associazione Fantalica di Padova, e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Albignasego in collaborazione con la Pro Loco hanno organizzato un’esposizione dei lavori realizzati dai detenuti della Casa Circondariale di Padova in occasione del progetto "Creatività 2007". La mostra comprende 36 fra incisioni, dipinti, collage e opere a tecnica mista, suddivise in due tematiche principali: il tema dell’albero inteso come metafora della vita e quello delle emozioni interiori, come la gioia, la rabbia, la tristezza, la serenità. L’inaugurazione della mostra è in programma sabato 13 dicembre alle ore 10.30
Verona: presentazione del volume "Studenti in carcere - 3" Sabato 13 dicembre dalle 9.30 alle 12 nell’aula Magna della sede staccata del Liceo Fracastoro in via Cà di Cozzi. Convegno di presentazione del volume "Studenti in carcere - 3" organizzato dall’associazione Progetto Carcere 663 nell’ambito del progetto Carcere e Scuola 2009. La pubblicazione raccoglie le impressioni dagli studenti che hanno visitato le carceri e dei detenuti che hanno preso parte alla precedente edizione di Carcere e Scuola. Oltre ai soggetti direttamente coinvolti nell’iniziativa, sia del mondo della scuola che dell’universo carcerario, interverranno portando il loro contributo: don Antonio Mazzi, fondatore di Exodus; Stefano Valdegamberi, Assessore alle Politiche Sociali della Regione Veneto; Salvatore Erminio, direttore della Casa Circondariale di Verona-Montorio; Ernesto Guidorizzi, Università di Venezia, curatore della prefazione al volume; Marcello Schiavo, preside della scuola ospite. Per maggiori informazioni sull’iniziativa e sul progetto: Progetto Carcere 663 "Acta non Verba" Via Tagliamento, 8 Tel. e fax 045.914150, maurizioruzzenenti@libero.it
Verona: Ascoltare, accogliere, giudicare un fratello Mercoledì 17 dicembre alle 21 nella Chiesa del Convento di San Bernardino in via Provolo, 28. Il sostituto procuratore di Verona, Fabrizio Celenza, insieme a Rosa Alba Casella, direttore della Casa Circondariale di Forlì e Livio Ferrari, garante nel carcere di Rovigo terranno un incontro sul tema: "Ascoltare, accogliere, giudicare un fratello". Nella stessa serata sarà presentato il libro "40 anni tra i lupi", una raccolta di testimonianze di volontari curata dalla giornalista Emanuela Zuccalà, in occasione dei 40 anni trascorsi dalla nascita dell’associazione veronese La Fraternità. Con questo appuntamento si chiude la serie di incontri d’Avvento organizzati dai Frati Minori di San Bernardino sul tema "Sono forse io il custode di mio fratello?".
Verona: spettacolo teatrale sui diritti per tutti 11 dicembre alle 21 nella sede della cooperativa La Genovesa. Spettacolo teatrale "Peste! Processo agli untori". In occasione del 60° anniversario della dichiarazione Universale dei Diritti Umani, La Genovesa - con il Coordinamento Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani - ha pensato di proporre uno spettacolo teatrale, un testo di denuncia di scottante attualità che interroga le nostre coscienze e pone con forza la necessità di rivendicare diritti umani per tutti. Spettacolo di Renzo Gasparella tratto da "Storia della colonna infame" di Alessandro Manzoni. Regia di Solimano Pontarollo e Renzo Gasparella. Dalla locandina: "Quello che so è che ancor oggi si fa tutto in piazza. Forse perché la gente ama farsi i fatti degli altri non avendone di propri abbastanza interessanti… Si fa tutto in piazza, come allora, anche se l’abbiamo sostituita con un telecomando. E anche oggi, come 400 anni fa, come sempre, quando un processo arriva in piazza si fa presto, troppo presto. Il criminale, il diverso, lo spostato. Non è importante se colpevole o innocente. L’importante è trovare un capro espiatorio che ci restituisca e difenda la nostra tranquilla normalità. Ed allora ecco: uccidiamo chi rappresenta i nostri fantasmi… Imparare a convivere con le ombre che sono dentro di noi: ecco la sfida. Solo così si può imparare a conoscerle e a gestirle, altrimenti l’oscuro, la paura, lo sconosciuto farà crescere la frustrazione e la rabbia e ci ritroveremo ancora una volta in piazza a cercare qualcuno su cui sfogarci, o a chiedere a qualcuno di farlo per noi". Direttore: Ornella Favero Redazione: Chiara Bazzanella, Francesca Carbone, Livio Ferrari, Vera Mantengoli, Paola Marchetti, Maurizio Mazzi, Francesco Morelli, Riccardo Munari, Franco Pavan, Paolo Pasimeni, Jaouhar Redouane, Daniele Zanella. Iniziativa realizzata nell'ambito del Progetto "Il Carcere dentro le Città", realizzato grazie al contributo del "Comitato di Gestione del Fondo speciale per il Volontariato del Veneto" |