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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 8 marzo 2025
di Ornella Favero*
Il Riformista, 8 marzo 2025 Un’istituzione così gerarchica che anche dove è gestita da donne stenta a mettere in discussione questa rigidità: è un mondo antico per le detenute e le volontarie. Scrive Dacia Maraini che “il femminismo è una rivoluzione pacifica che ha cambiato il modo di stare insieme. Non ha fallito perché ha cambiato le leggi e quindi il mondo: diritto di famiglia, delitto d’onore, violenza sessuale. Manca però la parità vera tra uomo e donna. Perché si può cambiare una legge, ma una mentalità è radicata. In Italia è ancora difficile accettare che una donna sia autonoma e libera”.
di Susanna Marietti*
Il Fatto Quotidiano, 8 marzo 2025 Vivere in un carcere è difficile per chiunque. Spesso tuttavia, per una serie di motivi, è più difficile per una donna che per un uomo. In questa giornata internazionale della donna il mio pensiero vuole andare a tutte le donne del mondo che si trovano dentro una prigione. In molti paesi accade che ci si trovino a seguito di comportamenti non offensivi, dettati dalla necessità della sopravvivenza personale e dei figli. In Italia le donne attualmente detenute sono poco più di 2.700. Su una popolazione reclusa che ha superato le 62.000 unità, si tratta del 4,4%. Una piccola percentuale, una minoranza nella minoranza, una categoria ancor più trascurata di quella delle persone detenute nel loro complesso.
di Susanna Marietti*
questionegiustizia.it, 8 marzo 2025 La norma, contenuta nel cosiddetto “ddl Sicurezza”, che rende non più obbligatorio ma facoltativo il differimento della pena nei confronti di donne incinte o con figli fino a un anno di età, si potrebbe studiare nelle aule scolastiche quale esempio di quell’uso distorto dello strumento penale al quale sempre più siamo stati abituati negli ultimi anni e di cui l’attuale governo è maestro indiscusso. In essa vi sono tutti gli ingredienti della degenerazione giuridica e culturale: la creazione di un nemico inesistente (le donne che si procurerebbero gravidanze continue per farla franca), il pugno di ferro e l’intolleranza zero verso piccoli reati di strada (il borseggio), il carcere sbandierato come unica prospettiva punitiva (perfino il codice Rocco è indicato come permissivista), la falsa retorica della certezza ...
di Valeria Valente
Corriere del Mezzogiorno, 8 marzo 2025 In occasione dell’8 marzo vorrei dedicare una riflessione alle 2.722 donne che stanno scontando una pena nelle strutture penitenziarie. Una condizione difficile, la loro, su cui si riflette poco e per cui, soprattutto, si fa quasi nulla. A partire dalla politica. Anche per questo, pochi giorni fa, ho partecipato alla manifestazione al fianco di Samuele Ciambriello e di tante associazioni, promossa dalla Conferenza nazionale dei garanti territoriali delle persone private della libertà. Il sovraffollamento carcerario oggi ha raggiunto il 132% (in Campania 134%) e dall’inizio del 2025 si sono registrati 54 decessi, di cui 12 suicidi certi.
di Lucia Castellano
Il Riformista, 8 marzo 2025 I rumori incessanti di cancelli, chiavi, voci umane: una quotidianità insostenibile. Così ho lavorato alla costruzione di una detenzione costituzionalmente orientata. Sono entrata in carcere per la prima volta, come vicedirettore della Casa Circondariale di Genova Marassi, il 24 giugno 1991, avevo 27 anni. Il primo impatto con un istituto di pena vecchio e fatiscente com’era allora Marassi, con quattro piani di ballatoi, i soffitti a volta che ospitavano anche piccioni svolazzanti e le reti anti suicidio tra un piano e l’altro, non fu dei migliori. Mi colpivano gli odori e, soprattutto, i rumori incessanti di cancelli, chiavi, voci umane che si sovrapponevano, tra poliziotti e detenuti: una quotidianità insostenibile per entrambe le categorie.
di Livio Ferrari*
L’Unità, 8 marzo 2025 Le 189 carceri per adulti sono diventate camposanti, 246 morti e tra questi 90 suicidi nel 2024, 53 morti con 15 suicidi dall’inizio dell’anno, questo per quanto riguarda i reclusi, se poi aggiungiamo anche il personale della polizia penitenziaria il numero diventa ancora più alto, per una mattanza che non si placa e per un dramma che non interessa quasi a nessuno, governo e parlamento compresi. Tanto, quale interesse rivestono i poveri? I 17 istituti per i minori stanno assiepando da un paio d’anni sempre più giovani vite, soprattutto straniere, senza un senso reale per questo accanimento nei loro riguardi, se non quello del mostrare i muscoli. Come per ogni azione che calpesta i diritti delle persone però basterà attendere perché comporterà una azione contraria, sta nella logica dei fatti e delle reazioni a questi.
di Franco Corleone*
L’Unità, 8 marzo 2025 Fatichiamo a pensare iniziative di opposizione all’altezza della sfida. Ora che, con le nuove misure volute dal governo Meloni, anche la disobbedienza e la resistenza pacifica dei detenuti saranno sanzionate penalmente tocca a noi fuori lottare con più forza. Il momento richiede fantasia: dobbiamo inventarci delle cose scandalose, turbare le coscienze attraverso razione. Devono disobbedire anche i magistrati! Come potete immaginare non ho preparato una relazione, non ero in condizione di una sufficiente concentrazione; tuttavia, ho scritto degli appunti e predisposto delle note che rappresentano il filo di una riflessione che ho sviluppato in questi ultimi anni. Innanzitutto, mi viene da dire che noi, non da oggi, del carcere sappiamo tutto: il nostro problema non è scavare questioni, bensì affrontarle e risolverle.
di Caterina Peroni e Luca Galantucci
dinamopress.it, 8 marzo 2025 Nell’intervista a Valentina Calderone vengono passasti in rassegna orrori e disfunzioni del sistema carcerario italiano, di cui sovraffollamento e suicidi sono solo gli aspetti più vistosi. Il tabù dei provvedimenti di clemenza e come immaginare una società libera dal carcere. La drammatica situazione di sovraffollamento delle carceri si sta ogni giorno aggravando e il numero dei suicidi dei detenuti è solo il suo indice più vistoso e intollerabile. Abbiamo intervistato al proposito Valentina Calderone, Garante dei Diritti delle Persone Private della Libertà del Comune di Roma, direttrice dell’associazione A Buon Diritto dal 2013 al 2023, autrice, insieme ad altri, dei libri Quando hanno aperto la cella (Il Saggiatore 2011), Abolire il carcere (Chiarelettere 2015) e Il carcere è un mondo di carta (Momo edizioni 2024).
di Luisa Brambilla
iodonna.it, 8 marzo 2025 Donne in carcere: la pena è più gravosa perché il sistema è pensato per gli uomini. Intervista a Micaela Tosato, di “Sbarre di Zucchero”. A dar vita a “Sbarre di zucchero”, movimento che sensibilizza su tutte le tematiche inerenti la vita carceraria, in particolare quella delle donne in carcere, è Micaela Tosato. Ha avviato l’associazione come account social nell’agosto di due anni fa e in breve tempo si è affermata come associazione che ha referenti in tutta Italia. È oggi uno dei canali che testimonia quotidianamente sulla condizione due volte penalizzante delle donne in carcere.
di Alessandro Sallusti
Il Giornale, 8 marzo 2025 Il ministro della Giustizia: “Piccole strutture modulari sicure e confortevoli, facili e veloci da costruire e da controllare. Siamo già partiti a San Vito al Tagliamento con un’ex caserma”. La notizia della sentenza della Cassazione sul caso Diciotti che condanna l’Italia a risarcire gli immigrati rimasti, nell’agosto del 2018, nove giorni bloccati al largo delle coste italiani su disposizione dell’allora ministro Salvini, arriva nel bel mezzo di una chiacchierata con Carlo Nordio e il ministro della Giustizia non nasconde il suo stupore per questa ennesima sentenza dal sapore politico: “Sono perplesso. In Africa milioni di individui ambiscono a entrare in Italia in modo illegale. Se dovessimo risarcirli tutti le nostre finanze andrebbero in rovina”.
di Enrico Marignani*
L’Unità, 8 marzo 2025 A due anni esatti dalla entrata in vigore della riforma Cartabia in materia penale, si rende necessario un bilancio, seppur sintetico, dei lavori in corso. Molto è stato fatto, ma molto è ancora da fare, anzi, potremmo dire che ciò che è stato fatto sono i preliminari alla messa a sistema della vera novità della riforma: la Giustizia di Comunità.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 8 marzo 2025 Il successo del referendum confermativo che si terrà sulla riforma della magistratura non appare più così scontato. Da qui la strategia di delegittimazione della magistratura per alimentare la sfiducia nelle toghe in vista del referendum. È presto per parlare di paura, timore, preoccupazione. Un pensiero ha però cominciato a circolare nel governo, come confermano fonti autorevoli di Palazzo Chigi ma anche del ministero della Giustizia, e cioè che il successo del referendum confermativo che si terrà sulla riforma costituzionale della magistratura non è poi così scontato, come appariva fino a poco tempo fa. È in questo contesto che si colloca il duro attacco lanciato ieri dal governo e da numerosi esponenti della maggioranza nei confronti della corte di Cassazione, colpevole di aver condannato ...
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 8 marzo 2025 Il testo del provvedimento aumenta anche le pene per maltrattamenti, minacce e revenge porn. “Chiunque cagiona la morte di una donna quando il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o per reprimere l’esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l’espressione della sua personalità, è punito con l’ergastolo. Fuori dei casi di cui al primo periodo, si applica l’articolo 575” del codice penale, che prevede una pena non inferiore a 21 anni. Lo si legge nel disegno di legge sull’introduzione del delitto di femminicidio approvato dal Consiglio dei ministri.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 8 marzo 2025 La pena è ciò che conta di più. Roccella: con le leggi attuali quasi mai si arriva al carcere a vita per il bilanciamento delle attenuanti. Lo schieramento è quello delle grandi occasioni. Cinque ministri in fila (Roccella, Piantedosi, Calderone, Bernini e Casellati) e uno in collegamento da remoto (Nordio) - ma senza la premier Meloni - per celebrare l’8 marzo in stile giustizialista, cominciando dalla repressione (certa) in attesa dei diritti (enunciati). Suono di fanfare ed eccolo là, il nuovo reato che mette d’accordo tutti o quasi, introdotto nel codice penale con un disegno di legge varato in mezz’ora dal Consiglio dei ministri: il femminicidio. Punito con l’ergastolo. E Qui la pena è ciò che conta di più, come spiega bene la ministra della famiglia Eugenia Roccella (autrice del provvedimento insieme al Guardasigilli Nordio) ...
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 8 marzo 2025 I dati del Servizio Analisi Criminale, riferiti a gennaio 2025, segnalano una diminuzione dei femminicidi. È doveroso riconoscere che le cose stanno cambiando in senso positivo: la lotta contro il femminicidio e la violenza di genere è possibile, grazie a una maggiore sensibilizzazione e a strumenti di prevenzione. Il Servizio Analisi Criminale del ministero dell’Interno ha svolto una analisi dedicata agli omicidi volontari commessi nei confronti delle donne, confrontando i dati del primo mese del 2025 con quelli dello stesso periodo dell’anno precedente. La base statistica è ristretta, ma, pur con questi limiti, consente di delineare una tendenza alla riduzione. Gli omicidi volontari in generale scendono da 27 a 20, quelli con vittime femminili passano da 9 a 3, i femminicidi commessi da partner o ex partner si dimezzano ...
di Lucia Ori
Il Domani, 8 marzo 2025 Il decreto legge che introduce il reato di femminicidio: la nuova fattispecie da un lato risolve la controversia su cosa sia nei fatti un femminicidio, ma lo strumento non convince le opposizioni, concordi sul fatto che non basta la misura punitiva ma sia necessario anche prevenire la violenza con una migliore prevenzione. Alla vigilia della Giornata internazionale della donna, è stato approvato in Consiglio dei ministri un testo che modifica il Codice penale introducendo la fattispecie del nuovo reato di femminicidio. “Noi abbiamo fatto già una legge all’inizio del nostro mandato con strumenti importanti, dai braccialetti che si sono moltiplicati, alla distanza, dall’allontanamento all’arresto in flagranza differita, ma vediamo che il numero dei femminicidi ancora non cala”, ha detto la ministra per le ...
di Irene Famà
La Stampa, 8 marzo 2025 Giornalisti e attivisti monitorati con il software: si muove anche Roma. Palermo. Napoli. E ora sul caso Paragon si muove anche la procura di Roma. Dopo la denuncia del sindacato dei giornalisti finita sul tavolo del procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, a piazzale Clodio è stato aperto un fascicolo per fare chiarezza sulle intercettazioni abusive. E alla polizia postale sono stati affidati accertamenti per risalire a chi, da almeno un anno, ha utilizzato il software di produzione israeliana per spiare giornalisti e attivisti. La faccenda ha i contorni di una spy story internazionale. I servizi segreti italiano assicurano: “Non siamo stati noi”. E Palazzo Chigi scende in campo per avvalorare la posizione dell’intelligence. Stessa versione è stata fornita dalle forze di polizia. Tutte. Nessuna esclusa.
GIURISPRUDENZA
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 8 marzo 2025 Per la Corte costituzionale, sentenza n. 24 depositata ieri, il magistrato di sorveglianza deve sempre poter valutare il rilievo del fatto. È incostituzionale la preclusione biennale alla concessione di permessi premio a un detenuto che sia stato imputato o condannato per un reato commesso durante l’esecuzione della pena. Lo ha stabilito la Corte costituzionale nella sentenza n. 24, depositata oggi, con la quale è stata ritenuta fondata una questione sollevata dal Magistrato di sorveglianza di Spoleto. La Consulta ha così dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 30-ter, co. 5, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà).
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 8 marzo 2025 La cancellazione del reato non è compensata dall’esistenza o dall’adozione di strumenti compensativi dell’abolitio criminis lasciando una “zona franca” nell’ambito dell’anticorruzione in violazione della Convenzione Onu. La Cassazione penale ha autonomamente rivalutato la sussistenza di profili di incostituzionalità dell’articolo 1 della legge 112/2024 in vigore dal 25 agosto scorso nota come “Riforma Nordio” dove abroga il reato di abuso d’ufficio. La Suprema Corte ha così promosso incidente costituzionale al fine di decidere il ricorso con cui la difesa chiedeva l’annullamento della condanna ex articolo 323 del Codice penale appena abrogato in applicazione del principio del favor rei che non consente la sanzione penale per un reato abolito anche se il fatto è stato commesso quando la norma incriminatrice era vigente.
di Simona Musco
Il Dubbio, 8 marzo 2025 L’eurodeputato in visita al carcere di Arghillà di Reggio Calabria ha chiesto chiarimenti sulla situazione di Habashy Rashed Hassan Arafa, da tutti conosciuto come Ahmed, ora a Riace per la terapia del dolore. “Come è possibile che un uomo arrivi al quarto stadio di un tumore e venga scarcerato solo a dieci giorni dalla fine della sua pena?”. È con questa domanda che Mimmo Lucano, europarlamentare di Avs, ha sollevato il caso di Habashy Rashed Hassan Arafa - per tutti Ahmed - un detenuto egiziano accusato di essere uno scafista, affetto da un tumore al pancreas al quarto stadio.
di Natascia Grbic
fanpage.it, 8 marzo 2025 Il responsabile dell’Ufficio Giubileo delle Persone e Partecipazione di Roma Capitale Andrea Catarci ha tenuto oggi una conferenza stampa davanti il carcere minorile di Casal del Marmo: “La detenzione deve essere l’estrema ratio, vanno incentivati i percorsi di inserimento sociale e lavorativo”. Settanta ragazzi in un posto che può racchiuderne massimo cinquantasette. La maggior parte sono minori, il resto giovani adulti, il 60% stranieri. Una decina sono ragazze. Nell’Istituto penale minorile di Casal del Marmo i detenuti aumentano di anno un anno: adesso sono settanta, a ottobre erano sessantadue. Il trend in crescita non è chiaramente un dato positivo: non solo perché il sovraffollamento è un problema reale, che condiziona in negativo la vita delle persone recluse, in questo caso giovanissime.
Il Resto del Carlino, 8 marzo 2025 L’assessora Madrid: “Tra i cinquanta e i settanta, però sono di altri istituti. Servono più risorse”. “C’è un colpo di scena: nessun giovane detenuto del Pratello verrà trasferito alla Dozza. Saranno tutti provenienti da altri minorili d’Italia”. L’ha annunciato ieri al question time l’assessora al Welfare Matilde Madrid, tornando sul discusso trasferimento di una cinquantina (ma potrebbero, altra novità, essere di più, pare fino a 70) di ragazzi provenienti da istituti minorili. Il Pratello, dunque, a sua volta pesantemente sovraffollato, anche nei prossimi mesi “vedrà le attuali dimensioni di capienza che noi conosciamo.
di Robertino Giardina
La Sesia, 8 marzo 2025 La visita dell’associazione “Nessuno tocchi Caino” al carcere cittadino. “Il legame tra il direttore della Casa circondariale e il sindaco è la visione di un luogo che deve essere intimamente connesso con la città. Il carcere vive una felice contraddizione perché, ha una struttura che ha più di quarant’anni, intaccata dallo scorrere del tempo, quindi obsoleta. Ma nello stesso tempo ha un governo diretto dal direttore Rempiccia che ha voluto ridurre il danno insito nella struttura. Un direttore che, ha saputo fare il suo lavoro interpretandolo come missione e non come impiego, e che cerca di rendere quel luogo abitabile e vivibile.
di Angiola Petronio
Corriere di Verona, 8 marzo 2025 I due anni del laboratorio di Montorio dove si producono conserve e marmellate. Un 8 marzo che non è “festa”, ma consapevolezza. È quello che ricorda anche i due anni - che scadono giusto oggi - di “Imbandita - La tavola del riscatto”, il progetto della cooperativa sociale Panta Rei che dà lavoro ad alcune detenute della casa circondariale di Montorio in un laboratorio interno dove vengono prodotte marmellate, conserve e confetture con eccedenze alimentari. E la creazione per la giornata della donna è la marmellata pompelmo e basilico. I frutti. Quelli, “eccedenti”, della terra. E i frutti di un progetto. Declinati a un 8 marzo che non è “festa”, ma consapevolezza. “Essere donna significa custodire la fragilità con carattere, preservare il proprio orgoglio con determinazione” ...
aicstorino.it, 8 marzo 2025 Nella sola provincia di Torino alla fine del 2024 c’erano quasi tremila persone che scontavano una pena all’esterno del carcere con le cosiddette misure alternative (perlopiù, in questo novero, detenzioni domiciliari e affidamenti in prova al servizio sociale). Un numero veramente elevato di individui, uomini e donne, che stanno per reinserirsi nella società e tornare liberi. La domanda d’obbligo è: se non hanno un lavoro per mantenere sé stessi e, magari, le proprie famiglie, come possono reinserirsi in modo dignitoso e onesto nella società?
di Raffaele Sardo
La Repubblica, 8 marzo 2025 È stata intitolata a due donne la biblioteca del carcere di Santa Maria Capua Vetere, Rita Atria e Imma Cavagnuolo. La prima, una ragazza siciliana che a 17 anni, contro la volontà della madre, si ribellò alla mafia e decise di collaborare con lo Stato, ma che poi si suicidò. La seconda, assistente capo di polizia penitenziaria, deceduta improvvisamente a 45 anni, il 1 giugno 2023, mentre era a Roma per preparare la cerimonia del 2 giugno per la festa della Repubblica.
di Cristina Lacava
iodonna.it, 8 marzo 2025 Al Teatro PuntozeroBeccaria, la prima sala teatrale in Europa all’interno di un carcere minorile, è in scena Alice Augmented, una versione vorticosa, sorprendente e innovativa di Alice nel Paese delle Meraviglie, che utilizza realtà virtuale e aumentata, restando però fedele al testo. Una nuova scommessa vinta dalla compagnia che da 30 anni si impegna per i giovani detenuti Ci sono il Cappellaio Matto, il Bianconiglio, la Lepre Marzolina, la Regina di cuori. E c’è Alice, la bambina che precipita in un pozzo, atterra in una stanza con una porta troppo piccola per poterci passare e quando ci riesce si trova in un mondo incantato, fiabesco.
di Mario Leone
Il Foglio, 8 marzo 2025 “Rigoletto” alle Vallette di Torino con le scene allestite dai detenuti (attesi in futuro al Regio): la bellezza della musica e del melodramma lega insieme teatro e riabilitazione. Che cosa significa pagare per degli errori commessi? Il carcere può essere luogo di vera riabilitazione umana? Sono tante le domande che si susseguono quando si parla di reato, pena, colpa, ma anche di libertà. Argomento delicatissimo, perché ci sono delle vittime, ci sono dei colpevoli, ma soprattutto ci sono uomini: persone a cui la vita, a un certo punto, si è drammaticamente complicata. Nella casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino - più nota come “Vallette” - sta per inaugurarsi un progetto in cui la bellezza incontra il dolore e l’abbandono.
di Roberta Barbi
vaticannews.va, 8 marzo 2025 In occasione del Giubileo del mondo del volontariato, la religiosa, volontaria da anni nell’istituto romano di Rebibbia, torna a far parlare i ristretti con il libro “Noi fuori - la voce dei detenuti di Rebibbia”, edito da Il Levante, in cui affrontano la paura che accompagna spesso il momento del fine pena. “Noi fuori siamo considerati scarto. Noi fuori siamo e saremo sempre nessuno”. È un doloroso grido d’aiuto quello che emerge dalle pagine della nuova fatica di suor Emma Zordan, religiosa delle Adoratrici del Sangue di Cristo, da anni tra i detenuti del carcere romano di Rebibbia dove organizza anche laboratori di scrittura.
di Luca Rondi
altreconomia.it, 8 marzo 2025 Nel carcere di Vigevano (Pavia) si è tenuto un laboratorio teatrale che ha coinvolto gli agenti ed è stato curato dal regista e drammaturgo Mimmo Sorrentino. Un’esperienza originale per scuotere un ambiente in guerra. Mimmo Sorrentino, drammaturgo e docente di teatro partecipato presso la scuola Paolo Grassi di Milano, non nasconde l’indignazione per le violenze all’Istituto penale minorile “Beccaria” di Milano che definisce come il “simbolo del fallimento del carcere” ricordando però che “i luoghi ai margini raccontano anche gli angoli bui della nostra società”. “Ci indigniamo giustamente per quelle torture, ma siamo sicuri che non ci riguardino? - spiega - Quanti ‘Beccaria’ ci sono, fuori dalle mura? Non è sovrapponibile alle fosse comuni a Gaza?”.
AFFARI SOCIALI
Il Sole 24 Ore, 8 marzo 2025 La Consulta, con la sentenza n. 25, afferma che l’obbligo deve escludere chi sia in condizioni di oggettiva e documentata impossibilità di imparare la lingua in ragione di una disabilità. La Corte costituzionale, con la sentenza n. 25, depositata oggi, ha affermato che vìola il principio di uguaglianza la norma che subordina l’acquisto della cittadinanza - per matrimonio o naturalizzazione - alla conoscenza dell’italiano a livello intermedio per qualunque straniero, senza eccettuare chi versi in condizioni di oggettiva e documentata impossibilità di acquisirla in ragione di una disabilità.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 8 marzo 2025 Lo hanno stabilito le Sezioni unite della Cassazione, sentenza n. 5992/2025, accogliendo con rinvio, il ricorso di un cittadino eritreo, che, unitamente ad altri connazionali, aveva chiesto il risarcimento. La Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Interno dovranno risarcire i migranti per i danni non patrimoniali patiti per essere stati trattenuti a bordo della nave della Guardia Costiera italiana “U. Diciotti”, dal 16 al 25 agosto 2018, a causa del mancato consenso all’attracco nei porti italiani e poi del mancato consenso allo sbarco e il forzato ed arbitrario trattenimento sulla nave nel porto di Catania. Lo hanno stabilito le Sezioni unite della Cassazione, sentenza n. 5992/2025, accogliendo con rinvio, il ricorso di un cittadino eritreo, che, unitamente ad altri connazionali, si era rivolto al Tribunale ...
di Valentina Stella
Il Dubbio, 8 marzo 2025 Il Governo attacca i giudici dopo la decisione sui migranti trattenuti sulla nave. Csm e Anm con le toghe. La presidente Cassano: “Insulti inaccettabili”. Una decisione delle Sezioni Unite Civili di Cassazione sul tema immigrazione riaccende un fortissimo scontro tra magistratura e politica. Nell’incontro del 5 marzo, seppur rimanendo ognuno sulle proprie rigide posizioni rispetto alla riforma della separazione delle carriere, governo e Anm avevano comunque messo in campo un certo fair play.
di Stefano Greco
Il Manifesto, 8 marzo 2025 Sul manifesto si è aperto un interessante dibattito su quale autorità giudiziaria possa meglio garantire la tutela del diritto fondamentale all’asilo, che rischia di essere svuotato dalle procedure accelerate di frontiera. Per ora sono riservate ai richiedenti originari dai paesi sicuri, sulle cui modalità di designazione si esprimerà presto la Corte di giustizia Ue (sono uno degli avvocati difensori dei cittadini stranieri). Da giugno 2026 il nuovo Patto Ue estenderà comunque la possibilità di classificare come “sicuri” anche paesi con eccezioni per territorio/categorie di persone e l’iter speciale sarà applicato anche in altri casi. Giustamente Matteo Losana, nell’edizione dell’1 marzo, auspica che a quel punto la Corte costituzionale ponga un “controlimite”, volto a “impedire che il diritto dell’Unione leda i principi ...
di Paola D’Amico
Corriere della Sera, 8 marzo 2025 A livello globale, in 30 anni, si è dimezzato il numero delle adolescenti che partoriscono, è in calo la pratica delle mutilazioni genitali e in calo le spose bambine. Ma il nuovo rapporto di Unicef con UN Woman/Plan International, dice che per 122 milioni di adolescenti la scuola è ancora un miraggio. Ombre ma anche luci sul pianeta donne. Se il nuovo rapporto di Unicef con UN Woman/Plan International, divulgato in occasione della Giornata Internazionale della Donna - Girl Goals: Cosa è cambiato per le ragazze? I diritti delle adolescenti in 30 anni - dice che per 122 milioni di ragazze la scuola è ancora un miraggio, che devono far fronte a carenze nei servizi sanitari salvavita, e ancora che sono a rischio di pratiche dannose come il matrimonio infantile (1 su 5 si sposa durante l’infanzia) ...
DOCUMENTI
Il Riformista-PQM: "L'8 Marzo del Diritto"
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Convegno Fondazione dell'Avvocatura Italiana: "Il carcere al femminile" (Perugia, 8 marzo 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 10 al 16 marzo 2025
Seminario Università di Bergamo: "Sorvegliare e punire, cinquant’anni dopo" (Bergamo, 11 marzo 2025)
Presentazione del libro: "Ora d'aria. Racconti dal carcere di Bollate" (Milano, 24 marzo 2025)
Seminario Università di Foggia: "Carcere e città. Tra sicurezza e diritti" (Foggia, 27 marzo 2025)
Presentazione del libro: "Il carcere in Italia oggi", di Livio Ferrari (Torino, 27 marzo 2025)
XVII Conferenza Nazionale della CRIVOP Italia ODV (Erice-TP, dal 4 al 6 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI