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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 5 marzo 2025
di Massimiliano Mingoia
Il Giorno, 5 marzo 2025 L’allarme del Garante dei diritti dei detenuti di Milano, Francesco Maisto: “Le condizioni inammissibili nelle strutture incidono su chi si toglie la vita”. A San Vittore, sul totale dei detenuti, gli stranieri sono al 64,21% e i tossicodipendenti al 50,55%. Il sovraffollamento delle carceri e i suicidi in aumento nelle stesse strutture detentive sono due problemi strettamente legati. Ne è convinto il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune, Francesco Maisto, che cita una frase dell’intervento di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (“L’alto numero di suicidi è indice di condizioni inammissibili”).
di Gianluca Ottavio
giornalelavoce.it, 5 marzo 2025 “Inquietanti”. Così l’associazione radicale Nessuno tocchi Caino ha definito le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio sulle carceri italiane. Al convegno di Torino, organizzato nell’ambito di un tour nelle strutture piemontesi, il giudizio è stato netto: “Un carcere abbrutente non può che abbrutire. Non è un luogo di rieducazione, ma solo di contenimento”. A ribadire il concetto è stato Cesare Burdese, architetto esperto di edilizia penitenziaria, che ha demolito l’idea di utilizzare caserme come nuove strutture detentive e ha bocciato i nuovi padiglioni, che secondo lui non faranno altro che “riempire edifici di umanità dolente, senza prospettive di recupero”. Le carceri italiane restano prigioni di afflizione, senza evoluzione.
di Franco Corleone
Il Manifesto, 5 marzo 2025 Il 27 febbraio, nella calda cornice del Teatro Rossetti di Vasto, è stato presentato il volume “Un ossimoro da cancellare: Misure di sicurezza e Case Lavoro”, curato da Giulia Melani con i contributi di Franco Corleone, Katia Poneti e Grazia Zuffa. La scelta di Vasto non è casuale, perché la ricerca su una istituzione totale quasi sconosciuta, partì proprio da quello che era il contenitore più grande per i detenuti che, per la proclamata pericolosità sociale, dopo avere scontato la pena detentiva per i reati commessi, sono sottoposti a una misura di sicurezza che può durate all’infinito. La scelta è legata anche alla presenza assai significativa dell’arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, Bruno Forte, teologo di grande profondità che già nel 2018 scrisse sul Sole 24 Ore un appello perché si mettesse fine a una ...
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 5 marzo 2025 La premier Meloni incontra i vertici dell’Associazione nazionale magistrati per discutere della riforma sulla separazione delle carriere. Ma le toghe già si sono dette contrarie a ogni forma di “trattativa” e puntano allo scontro totale. Più che un confronto, quello che si terrà oggi pomeriggio a Palazzo Chigi tra il governo e l’Associazione nazionale magistrati rischia di prendere le forme di un faccia a faccia tra due pugili prima di scendere definitivamente sul ring. L’incontro, auspicato dal neopresidente del sindacato delle toghe Cesare Parodi, e accolto dalla premier Giorgia Meloni, ha infatti tutte le premesse per rivelarsi fallimentare, vista la chiusura totale dell’Anm a ogni forma di reale discussione sulla riforma che prevede la separazione delle carriere tra giudici e pm e l’istituzione di un’Alta corte disciplinare.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 5 marzo 2025 Oggi a palazzo Chigi. La riforma resta blindata. Maruotti (Anm): “Nessun margine di trattativa”. È l’abc della politica: in una trattativa non si concede mai nulla in cambio di una promessa da mantenere in futuro. Giorgia Meloni, che di politica un po’ se ne intende, lo sa benissimo e quindi è perfettamente consapevole che quando oggi pomeriggio, alle 15 e 30, riceverà i vertici dell’Associazione nazionale magistrati dovrà fare un’offerta impossibile da accettare: disponibilità al dialogo non per modificare la riforma della giustizia ma per accordarsi sui successivi decreti attuativi sul sorteggio “temperato” dei togati del Csm e sulle quote rosa.
di Giulia Merlo
Il Domani, 5 marzo 2025 Le toghe, sapendo che non c’è margine per incidere sulla separazione delle carriere, si presenta da Meloni con proposte concrete su edilizia e assunzioni. E chiederà un impegno al Governo. Otto proposte sotto il titolo “una giustizia più efficace”. Così l’Associazione nazionale magistrati si presenterà oggi, 5 marzo, al tavolo con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. L’incontro programmato ha al centro la riforma costituzionale della separazione delle carriere, ma le toghe guidate da Cesare Parodi hanno intenzione di allargare il fronte del dibattito, così da uscire dall’angolo.
di Simona Musco
Il Dubbio, 5 marzo 2025 Parla Nicolò Zanon, ordinario di diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano e già giudice della Corte costituzionale. “È necessario un cambiamento profondo della mentalità: bisogna capire che, quando si ha a che fare con un pubblico ministero, quest’ultimo espone la sua tesi accusatoria, ma non è l’unica tesi in gioco”. A dirlo è Nicolò Zanon, ordinario di diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano e già giudice della Corte costituzionale.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 5 marzo 2025 Proseguite ieri in Commissione Affari Costituzionali del Senato le audizioni in merito alla riforma costituzionale della separazione delle carriere. Il primo ad intervenire è stato l’ex magistrato e attualmente scrittore Gianrico Carofiglio: “I migliori pubblici ministeri, dal punto di vista della tutela dei diritti dei cittadini ma anche dell’efficacia, sono i pubblici ministeri capaci di pensare come i giudici. Se uno è capace di pensare come un giudice, cioè immaginare la sentenza, è in grado di selezionare le ragioni dell’indagato quando spessissimo ci sono. Appartenere alla stessa cultura delle regole è una premessa per un’azione giudiziaria contemporaneamente garantistica ed efficiente”.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 5 marzo 2025 I servizi presentano la relazione annuale: aumentano le minacce di jihadisti ed estrema destra. L’Italia è il paese del G7 dove il crollo demografico sarà più forte. Una conferenza stampa dei servizi segreti può sembrare una contraddizione in termini. E infatti i giornalisti tornano a casa quasi senza risposte alle informazioni richieste. Il sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano replica alle domande: “Su Paragon abbiamo già detto tutto quello che si poteva dire e continuano le audizioni al Copasir”; idem su Elmasry “su cui ci sono state relazioni al parlamento, il tribunale dei ministri sta conducendo approfondimenti ed è in corso un’interlocuzione con la Corte penale internazionale”.
di Enrico Cipolletti
Il Centro, 5 marzo 2025 È morto stroncato da un malore, forse conseguenza di patologie cardiache: così ha stabilito l’autopsia eseguita su Michele Venda, 42 anni, detenuto nel carcere di Castrogno dove era arrivato circa 9 mesi fa dal penitenziario di Rebibbia, deceduto nel tardo pomeriggio di venerdì. Tra le prime ipotesi circolate quella che l’uomo potesse essere stato soffocato da un boccone di cibo andato di traverso. L’autopsia è stata eseguita ieri dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra su incarico del sostituto procuratore di turno Monia Di Marco.
di Federico Malavasi
Il Resto del Carlino, 5 marzo 2025 Spunta un documento che scagionerebbe l’agente imputato per il suicidio di un 29enne trovato impiccato con un lenzuolo nella propria cella a poche ore dall’arresto. Un atto che testimonierebbe come, al momento dell’entrata in servizio quel maledetto giorno, non fosse attiva la cosiddetta ‘grande sorveglianza’ nei confronti del giovane che poi si è tolto la vita all’Arginone. Non solo. Il poliziotto avrebbe appreso del provvedimento nei confronti del detenuto soltanto quanto ormai era troppo tardi. Alla luce di ciò, l’agente di polizia penitenziaria G.P. (difeso dall’avvocato Alberto Bova) ha chiesto di essere processato in rito abbreviato, condizionato però all’acquisizione di quell’atto e all’esame dello stesso poliziotto.
ansa.it, 5 marzo 2025 “Le carceri sono sempre più non solo sovraffollate, ma luoghi dove la dignità umana continua ad essere messa sotto i piedi. E noi come Chiesa non possiamo fare silenzio”. A dirlo, don Franco Esposito, direttore della Pastorale carceraria della Diocesi di Napoli e cappellano del carcere di Poggioreale a margine della maratona per accendere i riflettori sull’emergenza carceri che ha fatto tappa anche a Napoli, ieri nel pomeriggio, a piazzale Cenni, tra il Palazzo di Giustizia e il carcere di Poggioreale, con l’iniziativa Carcere: liberare la speranza!
di Irene Testa*
laprovinciadelsulcisiglesiente.com, 5 marzo 2025 La situazione all’interno della struttura purtroppo si conferma di estremo disagio determinato dagli innumerevoli problemi legati al sovraffollamento. Sussiste una condizione di estrema povertà per diversi detenuti; c’è chi, straniero, non ha vestiti e scarpe. I numerosi detenuti con patologie psichiatriche molto spesso sono confinati in celle lisce, senza materasso e senza cuscino. Questo è il percorso loro riservato, piuttosto che da un’assistenza sanitaria, dal sistema penale: costretti a dormire in una branda in ferro anziché poter essere curati nelle strutture idonee a trattare il disagio. Non si può in questo tralasciare di ricordare la condizione in cui sono costretti a lavorare gli agenti in queste sezioni.
di Cinzia Gorla
corrieretoscano.it, 5 marzo 2025 Garante Marco Solimano con sindaco Luca Salvetti: “Situazione di degrado ambientale dove le persone vivono, private della dignità personale e del decoro, per noi inaccettabile”. Punto della situazione sul carcere di Livorno del garante dei detenuti del Comune di Livorno Marco Solimano. Con il sindaco Luca Salvetti l’assessore al sociale Andrea Raspanti, l’avvocata Guia Tani in rappresentanza delle Camere penali, Giampaolo Dotto, security manager del Comune di Livorno, rappresentanti di Caritas, Arci, enti del Terzo Settore che svolgono attività socio culturali all’interno della casa circondariale ‘Le Sughere’ di Livorno.
reggiotoday.it, 5 marzo 2025 Michele Conia, avvocato, sindaco di Cinquefrondi e consigliere metropolitano della Città metropolitana di Reggio Calabria, delegato ai beni confiscati, periferie, politiche giovanili e immigrazione e politiche di pace, da esperto di diritto si esprime sulla giornata di protesta nazionale indetta dai Garanti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. “Condivido le motivazioni dei garanti che in un documento congiunto denunciano il ‹silenzio assordante della politica e della società civile›. Al 31 gennaio scorso erano 61.852 i detenuti nelle carceri italiane, a fronte di 46.839 posti disponibili, con un divario di 4.473 posti rispetto alla capienza regolamentare di 51.312 e a una disponibilità effettiva di circa 47mila posti.
di Stefano Carluccio
corriereirpinia.it, 5 marzo 2025 Oggi un passo significativo è stato compiuto verso il reinserimento sociale e lavorativo dei giovani ex detenuti, grazie alla firma di un protocollo d’intesa tra la CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola Impresa) e la Comunità di Sant’Egidio. Il protocollo ha l’obiettivo di offrire nuove opportunità di lavoro ai giovani che hanno terminato il loro percorso nelle carceri minorili e adulte, mettendo in contatto questi ragazzi con le migliaia di aziende artigiane italiane che, al contempo, stanno cercando personale qualificato. La firma dell’accordo è avvenuta questa mattina nella sede della CNA, alla presenza di Dario Costantini, presidente della CNA, e Cesare Giacomo Zucconi, segretario generale di Sant’Egidio-Acap, insieme ad altri rappresentanti delle due organizzazioni.
di Nicola Rosselli
Il Mattino, 5 marzo 2025 Un corso di studi nel settore tecnologico alla casa circondariale di Aversa. È lo scopo del progetto avviato dall’istituto “Carlo Andreozzi” per l’istruzione per detenuti. A tale scopo, a partire dal prossimo anno scolastico, il carcere “Filippo Saporito” di Aversa ospiterà infatti un nuovo corso di studi specifico. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti (Cpia) di Caserta, vedrà l’istituto tecnico Statale “Carlo Andreozzi” impegnato nell’offrire formazione professionale ai detenuti, con particolare attenzione all’inclusione e alla cittadinanza attiva.
di Maria Gloria Roselli
perunaltracitta.org, 5 marzo 2025 Continuiamo a parlare di scuola e percorsi formativi all’interno del carcere con Claudio Pedron, insegnante di Lingua Italiana, referente per il CPIA1 di Firenze all’interno del carcere di Sollicciano. Per capire cosa significa insegnare in carcere e quali criticità è necessario affrontare, Pedron comincia raccontando le specificità professionali e relazionali che guidano i percorsi formativi. Un cambiamento forte è avvenuto da quando è stata equiparata la scuola interna a quella esterna, cioè con gli stessi percorsi, gli stessi orari. “Questo può funzionare, io credo però che sia importante anche una formazione specifica, legata al mondo carcerario.
di Angiola Petronio
Corriere di Verona, 5 marzo 2025 Alla fine sono riusciti a sposarsi, Micaela Tosato e Nicolae Ion. Ieri le nozze sono state celebrate nel carcere di Rebibbia dove Nico è detenuto. “Venne la dispensa, venne l’assolutoria, venne quel benedetto giorno...”. Quello del matrimonio di Renzo e Lucia. E, mutuando Alessandro Manzoni, venne anche “quel benedetto giorno” per Micaela e Nico. È stato ieri, quel momento, per i promessi sposi di un sistema carcerario che quell’unione l’aveva già fatta saltare una volta. E se Micaela Tosato e Nicolae Ion quelle nozze non le hanno potute celebrare, come previsto, lo scorso 24 febbraio a Bovolone, il loro “sì” lo hanno pronunciato ieri mattina verso le 11,30 nel carcere romano di Rebibbia.
di Paolo Morelli
Corriere di Torino, 5 marzo 2025 Il Rigoletto va in carcere grazie al Teatro Regio. È la prima volta che l’ente lirico, guidato da Mathieu Jouvin, varca la soglia della Casa circondariale Lorusso e Cutugno, ma si tratta di un ulteriore tassello aggiunto al più ampio progetto di allargamento del teatro sul territorio cittadino. Lo spettacolo, ridotto grazie al lavoro di Vittorio Sabadin, andrà in scena il 10 marzo alle 16.30 per 80 detenuti selezionati dalla direzione (su 1.400 totali). “Questo genere di spettacoli - ha spiegato Sabadin - negli anni ha coinvolto 25 mila ragazzi. Ho pensato che quel tipo di formula avrebbe funzionato anche in carcere per un pubblico non preparato alla lirica, che deve essere raggiunto”. Ed è l’intento del Regio, con queste iniziative.
comune.arco.tn.it, 5 marzo 2025 “Il colloquio”, sottotitolo “Storie di donne e di carcere”, è la proposta (l’ultima di questa edizione) della rassegna Cantiere Teatro per sabato 8 marzo, Giornata internazionale della donna: uno spettacolo poetico e vero firmato dal collettivo napoletano LunAzione e nato da una ricerca sul campo condotta dagli artisti tra le donne in attesa fuori dal carcere napoletano di Poggioreale. Al Centro giovani intercomunale Cantiere 26 con inizio alle 20.45. Tre donne (interpretate da attori uomini) attendono stancamente, tra tanti altri in coda, l’inizio degli incontri con i detenuti. Portano oggetti da recapitare, una di loro è incinta: in maniera differente desiderano l’accesso al luogo che per ognuna custodisce un legame.
AFFARI SOCIALI
di Susanna Marietti*
Il Fatto Quotidiano, 5 marzo 2025 Le baby gang e i ragazzini criminali e pericolosi sono oggi l’ultima frontiera del nemico costruito, imposto, sbattuto in faccia. Sarebbero loro - vogliono farci credere - il problema dell’Italia, il problema di noi tutti, il motivo per il quale non dovremmo dormire tranquilli e dovremmo avere paura a uscire per strada. Il meccanismo è sempre lo stesso: incuranti di ogni statistica, si comincia a raccontare a gran voce quanto pericolosa sia quella certa categoria di persone (sono stati a volte gli immigrati o i tossicodipendenti o addirittura gli organizzatori di rave party). Anche se l’evidenza dice il contrario, anche se i reati sono in calo, anche se non è vero nulla. L’importante è che in tutti noi venga ben rinforzata la paura: è questa emozione a costituire la chiave del trucco.
di Luca Fazio
Il Manifesto, 5 marzo 2025 La campagna sociale di Coop “Dire, fare, amare”. Nomisma: per nove italiani su dieci può prevenire fenomeni di odio e violenza di genere. Stiamo male, a cominciare dai bambini o dai “nostri ragazzi”, come dicono gli adulti che almeno provano a mettersi una mano sulla coscienza. Molte maestre (e maestri) e tante mamme e papà disorientati che procedono a tentoni. La consapevolezza si sta facendo largo anche nel discorso pubblico e non solo tra i professionisti che si occupano di disagio psichico: oggi l’ansia è un sentimento così diffuso che sta facendo collassare i legami sociali. È questa l’atmosfera di un sistema che crea soggetti ansiosi, soli, rassegnati o aggressivi.
di Massimo Taddei
Il Domani, 5 marzo 2025 Una nuova indagine Coop mostra che ben nove italiani su dieci sarebbero d’accordo con l’insegnamento nelle scuole, ma non è chiaro chi e come dovrebbe occuparsene. Nel quinto anno di Close the gap, un’iniziativa per favorire la parità di genere in azienda e nella società, Coop ha presentato il 4 marzo a Milano un rapporto che sintetizza i principali risultati raggiunti nell’ultimo anno. Il report riporta i molti successi a livello aziendale: oltre il 70 per cento delle persone che lavorano per Coop sono donne. È donna una responsabile di negozio su tre, così come il 40 per cento dei membri del consiglio di amministrazione. C’è poi una parte relativa ai molti risultati raggiunti, dall’ottenimento della certificazione per la parità di genere (prima azienda della grande distribuzione organizzata a ottenerla), al lancio ...
di Angela Gennaro
Il Domani, 5 marzo 2025 Benzid è poco più che maggiorenne ed è rinchiuso da novembre nel centro siciliano. “Ha più volte manifestato intenti suicidari e attualmente risulta fortemente debilitato e risultano evidenti sul suo corpo gli esiti degli atti di autolesionismo”, spiega l’avvocato Gaetano Pasqualino. Un nuovo caso Sylla. È questo il timore che ha per Benzid il suo avvocato, Gaetano Pasqualino, già difensore del fratello di Ousmane Sylla, il ragazzo guineano che si è tolto la vita un anno fa nel centro per i rimpatri di Ponte Galeria, alle porte di Roma. Benzid - il nome è di fantasia - viene dalla Tunisia ed è ancora più giovane di Ousmane: non ha neppure 19 anni e già ha tentato molte volte di farsi del male e togliersi la vita. Arriva in Italia subito dopo Natale, nel 2023, ancora minorenne.
di Gaetano De Monte
Il Domani, 5 marzo 2025 L’indagine nata da un esposto della deputata Rachele Scarpa e dell’associazione Lasciatecientrare. Dopo la visita in alcune strutture sono state rilevate gravi carenze nell’assistenza sanitaria e nell’erogazione di beni di prima necessità, la totale mancanza del servizio di mediazione linguistica e culturale e l’assenza di qualsiasi forma di tutela dei bambini presenti che vivono in promiscuità con gli adulti. In provincia di Viterbo esistono dodici centri di accoglienza straordinari per richiedenti asilo, quasi tutti gestiti da una unica società di Milano, la Ospita Srl, che per fornire questo servizio di tutela a più di 500 beneficiari ha attrezzato ex strutture religiose, spazi fiera abbandonati, ex alberghi e anche appartamenti di campagna che si trovano a decine di chilometri dal centro abitato.
di Serena Sileoni
La Stampa, 5 marzo 2025 Trump è la realtà che ha sfondato la porta, dopo aver smesso di bussare perché nessuno apriva. Vale per l’agenda politica dei democratici, in lunga fase di de-pensiero woke, vale per l’illusione della pace perpetua nel nostro angolo di mondo, della tenuta del multilateralismo, della forza intrinseca dell’Unione europea. In particolare, dare addosso a quest’ultima per la sua inconsistenza, burocrazia e retorica è lo sport del momento, ma l’iperrealismo sulle cause conduce poco lontano nella gestione delle conseguenze. È vero, l’Ue arranca da quindici anni di emergenza in emergenza ed è probabile che viva solo grazie ad esse. In fondo, il motto che l’Europa si sarebbe fatta nelle crisi è un modo più elegante di dirlo. Ma una volta riconosciuto tutto ciò, che si fa ora che Trump ha sfondato la porta e ci ha sorpresi ...
di Monica Maggioni
La Stampa, 5 marzo 2025 Deve essersi svegliato nel mood del capo supremo. Alle 7,30 del mattino di Washington di martedì Donald Trump posta sui social il suo ultimo ordine. Sembra di vederlo con il dito alzato mentre intima la sospensione di tutti i fondi federali verso i college, le scuole, le università che ospitano proteste illegali. Peccato che non definisca con chiarezza quali siano le proteste che lui ritiene illegali. Si sa, invece, che ha in programma di sanzionare le università come la Columbia o la Chicago University che hanno ospitato le manifestazioni pro Palestina. Ma non basta. Si capisce che non si fermerà qui. È pronto ad allargare l’orizzonte. L’affermazione contenuta nel post è molto grave ma il tono è persino peggio. Chiude in cinque righe un lungo e doloroso dibattito sulla libertà di espressione, sul diritto a manifestare ...
di Laura Berlinghieri
La Stampa, 5 marzo 2025 Il cooperante italiano è detenuto da oltre 100 giorni in Venezuela con generiche accuse di terrorismo. La madre: “Un dolore enorme”. Il sottosegretario Mantovano: “Stiamo facendo tutto il possibile”. Oggi siamo impegnati a riportare Alberto Trentini tra le braccia dei suoi familiari e della sua comunità. La situazione è complessa, la soluzione difficile, ma abbiamo attivato ogni possibile canale e posso garantire ai suoi genitori che stiamo facendo ogni sforzo per assicurare il suo ritorno”. Le parole sono quelle di Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e braccio destro della premier Giorgia Meloni, pronunciate ieri, in occasione della presentazione della relazione 2024 dell’intelligence.
di Monica Ricci Sargentini
Corriere della Sera, 5 marzo 2025 Terrorista per i turchi, gli Stati Uniti e l’Unione Europea il leader del Pkk è in cella da 26 anni ma non ha mai perso consensi. Ömerli, il villaggio in cui è nato nel Sudest della Turchia, è ancora oggi un luogo di pellegrinaggio, il giorno del suo compleanno, il 4 aprile 1948, è considerato alla stregua di una festa sacra, eppure per la maggior parte dei cittadini turchi Abdullah Öcalan è il peggiore dei terroristi, un “assassino di bambini” come viene spesso definito sui media. D’altra parte il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), da lui fondato nel 1978 per inseguire il sogno di una patria curda, è in guerra con Ankara da 40 anni lasciando dietro di sé una lunga scia di sangue che conta più di 40 mila morti.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Presentazione del libro: "Decostruire la pena", di Giuseppe Mosconi (Padova, 5 marzo 2025)
Convegno. "Il Populismo penitenziario: tra Diritto penale e consenso" (Udine, 6 marzo 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 9 marzo 2025
Seminario Università di Bergamo: "Sorvegliare e punire, cinquant’anni dopo" (Bergamo, 11 marzo 2025)
Presentazione del libro: "Il carcere in Italia oggi", di Livio Ferrari (Torino, 27 marzo 2025)
XVII Conferenza Nazionale della CRIVOP Italia ODV (Erice-TP, dal 4 al 6 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
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