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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di domenica 30 marzo 2025

di Samuele Ciambriello*

Il Mattino, 30 marzo 2025 Vedendo una parte della corda con la quale il giovane trentenne Harar si è impiccato, nel reparto Livorno del carcere di Poggioreale ho rivisto un copione, un canovaccio di una routine perversa fatta di numeri, pregiudizi ed indifferenza verso il mondo penitenziario, Da decenni i numeri dei suicidi, del sovraffollamento, delle pessime condizioni igieniche sanitarie, dei detenuti chiusi per 20 ore al giorno nelle celle, delle poche misure alternative al carcere, dell’eccessivo uso del carcere preventivo ci inducono a pensare che è difficile parlare di un “carcere nella Costituzione”, perché semplicemente non esiste nella realtà. Non esiste, oggi, un carcere che incarni i principi costituzionali. Il carcere della Costituzione è un luogo ideale, secondo alcuni una mera utopia irrealizzabile, sicuramente un obiettivo ...

 

di Stefano Caredda

sermig.org, 30 marzo 2025 Nell’anno del Giubileo, con papa Francesco che dopo quella della basilica di San Pietro va nel carcere romano di Rebibbia per aprire proprio lì una Porta Santa, il tema delle condizioni di vita dei detenuti non può certo passare inosservato. Un messaggio di speranza e misericordia, quello dell’Anno Santo, che da sempre - e anche in questo 2025 - risuona dentro le carceri in modo particolarmente forte. Ogni nazione ha al riguardo le proprie particolarità, e quelle dell’Italia - purtroppo - non sono affatto positive. Il nostro Paese attraversa da decenni una fase particolarmente critica, che porta con sé la consapevolezza che trattamenti inumani e degradanti siano diventati ormai molto diffusi.

 

di Donatella Mega

ilsussidiario.net, 30 marzo 2025 Il carcere sembra e a volte è un mondo a parte. Ma chi ci vive ha le stesse esigenze e domande di chi è fuori. Mi è capitato di recente di essere invitata a una festa di compleanno, in galera. La cosa non desterebbe alcun interesse, non fa notizia, se non a una cerchia ristretta di qualche amico, quando va bene. Perché dunque parlarne? Sì, è una festa in carcere e allora? Allora c’è che non è immediata, non è automatica, non è scontata come lo può essere fuori. Intendo l’equazione compleanno=festa. E poi che c’è da festeggiare? Un altro anno in galera? Il carcere “costringe” a dare le ragioni di ogni cosa, anche di una banale festa di compleanno. E c’è chi questo lavoro non può o non vuole farlo, darsi cioè le ragioni e, esattamente come chi sta fuori, lentamente si lascia morire.

 

di Giulia Merlo

Il Domani, 30 marzo 2025 La relazione della Corte dei conti ipotizza di istituire una task force per saldare i debiti arretrati. Una amministratrice deve avere quasi 150mila euro da cinque anni: “Ho licenziato i dipendenti”. La gestione dei beni confiscati alla mafia è un compito difficile, perché prosegue anche dopo la fine dei procedimenti penali e avviene in territori difficili dal punto di vista del contesto ambientale. Per questo, nel 2010, è stata istituita l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) - ente con personalità giuridica di diritto pubblico e vigilato dal ministero dell’Interno - che gestisce, in collaborazione con l’autorità giudiziaria, i beni sequestrati e poi confiscati in via definitiva con l’obiettivo di restituirli alla comunità.

 

di Angiola Petronio

Corriere di Verona, 30 marzo 2025 Il ricordo Moussa viene ricordato nel presidio a lui dedicato davanti alla stazione di Porta Nuova, dove è morto. “Verità e giustizia per Moussa Diarra”. È quanto chiede la petizione nazionale lanciata sul caso del 26enne maliano ucciso lo scorso 20 ottobre in stazione a Porta Nuova. Tra i firmatari Ilaria Cucchi, Mimmo Lucano e Luca Casarini. Richiamo l’Arena di Pace, quella con Papa Francesco dello scorso maggio. “A quell’Arena di Pace il tema che Verona ha celebrato, dal sindaco in giù, era “quando verità e giustizia si baceranno”. Allora invece di fare i grandi eventi così e basta, quella cosa lì bisogna tradurla nel concreto di tutti i giorni. E così, per me, Moussa diventa la traduzione di quell’Arena di Pace: per lui, come per ogni essere umano, verità e giustizia si devono incontrare, si devono ...

 

di Elisa Barresi

ilreggino.it, 30 marzo 2025 La Garante Russo: “Fondamentali le sinergie istituzionali”. Continuano le attività di ricognizione e di avvio del mandato dell’Autorità garante regionale, l’avvocato Giovanna Russo, nel settore penitenziario. La Calabria conta ben 12 istituti penitenziari per adulti, un istituto penale minorile, l’Ipm di Catanzaro, due Rems una a Girifalco e una a Santa Sofia de Piro. Una regione complessa che vive da sempre contraddittorietà che di certo non hanno risparmiato nel tempo il mondo del carcere. Già nel primo mese da quando ha assunto il suo mandato istituzionale, la Garante ha effettuato una riunione per la ricognizione della Sanità penitenziaria calabrese, condividendo con la Regione e il Prap della Calabria delle linee operative volte a riorganizzare la sanità, sull’intero territorio, offrendo così ai cittadini ristretti ...

 

di Giorgio Malavasi

genteveneta.it, 30 marzo 2025 A Santa Chiara, nei pressi di piazzale Roma a Venezia, aprirà a breve lo spazio pensato per ospitare sette uomini che stanno vivendo il periodo di transizione dal carcere alla vita libera. E intanto per le donne nelle medesime condizioni si aprono gli spazi di Casa San Giuseppe alle Muneghette. E nel frattempo si rende disponibile un appartamento per altri quattro ex detenuti, mentre si avviano a realizzazione i lavori di manutenzione di Casa Mons. Vianello a Campalto, anche’essa pensate per ospitare uomini provenienti dal carcere. È l’insieme di iniziative che la Caritas veneziana ha scelto di realizzare per dare ulteriore slancio al progetto solidale legato alle persone recluse nel territorio. L’obiettivo, infatti, è di aiutare chi sta per terminare la pena nel fare il passo più difficile: quello del reinserimento.

 

di Tiziana Oberti

primocanale.it, 30 marzo 2025 L’idea dell’arcivescovo mons. Marco Tasca aperto anche alle vittime dei reati. Un centro di ascolto diocesano dedicato alle necessità dei detenuti e delle loro famiglie. E’ l’incarico affidato dall’arcivescovo di Genova mons. Marco Tasca e presentata nella lettera pastorale “Cammino di libertà” in occasione della Quaresima. Una iniziativa per rafforzare il ruolo della Chiesa come “ponte” tra il carcere e la società, offrendo supporto materiale e spirituale a chi vive l’esperienza della detenzione, alle famiglie ma anche alle vittime dei reati. Il nuovo centro si inserisce in un contesto di impegno già consolidato della Chiesa genovese attraverso cappellani, diaconi, religiosi e volontari laici. Mons. Tasca sottolinea poi l’importanza di “non lasciare indietro nessuno”, invitando la comunità cristiana a vivere la ...

 

di detenuti di San Vittore

Corriere della Sera, 30 marzo 2025 Lo scritto con cui i detenuti hanno dato il benvenuto a professori e studenti del corso di diritto costituzionale coinvolti in una serie di lezioni-dibattito.- Studenti del corso di diritto costituzionale sono coinvolti in una serie di lezioni-dibattito sulle principali problematiche carcerarie con alcuni detenuti del carcere di San Vittore, nell’ambito dell’iniziativa “Constitutional law in action”, che vuole portare gli studenti nei luoghi simbolo delle istituzioni, affinché comprendano come la Costituzione incida nella vita di tutti. Di seguito pubblichiamo la lettera con cui i detenuti hanno accolto studenti e professori.

 

leggo.it, 30 marzo 2025 Il convegno si terrà giovedì 10 aprile alle ore 17:00 in Piazza Montecitorio 116, a Roma. “Sovraffollamento nelle carceri: è ancora emergenza”, il convegno promosso dall’Associazione Uniti nel Fare presieduta da Renata Polverini, che si terrà giovedì 10 aprile alle ore 17:00 in Piazza Montecitorio 116, Roma, volto a discutere il grave problema del sovraffollamento nelle carceri italiane. Secondo il sottosegretario Delmastro le carceri affollate sono colpa degli stranieri: “Rimandiamoli a casa loro”. La situazione nelle carceri italiane rimane critica con una crisi sociale e umana sempre maggiore, le misure adottate finora non sono sufficienti per garantire condizioni di vita dignitose ai detenuti. Urgente un intervento riformatore. Questo fenomeno non è solo una questione di diritti umani, ma rappresenta anche un ...

 

di Lorena Crisafulli

L’Osservatore Romano, 30 marzo 2025 L’iniziativa “Libri Liberi” nell’istituto penitenziario. Immergersi in altre storie provenienti da luoghi e tempi remoti, ma in grado di restituire la dimensione più autentica e intima di un’umanità talvolta perduta in un luogo difficile come il carcere. È accaduto a Rebibbia con la rassegna letteraria “Libri Liberi”, promossa dalla Fondazione De Sanctis allo scopo di offrire alle persone detenute la possibilità di esplorare le profondità della condizione umana attraverso alcuni capolavori della letteratura. Il primo appuntamento della rassegna, che toccherà altre città e si concluderà a dicembre, si è svolto nella casa circondariale romana il 6 marzo, alla presenza di Margherita Cassano, prima presidente della Corte Suprema di Cassazione italiana e Teresa Mascolo, dirigente penitenziario e direttore della ...

 

ilgiunco.net, 30 marzo 2025 In scena “Una tempesta” di Shakespeare: l’esperienza per avvicinare i ragazzi ai temi del potere del perdono e della libertà. Emozione e commozione, per uno spettacolo che li ha fatti riflettere e crescere. È l’esperienza vissuta dai ragazzi e dalle ragazze delle classi seconde e terze delle scuole medie follonichesi, “Pacioli” e “Bugiani”, che nei giorni scorsi, alla Fonderia Leopolda, hanno assistito alla rappresentazione “Una tempesta” della Compagnia del Teatro popolare delle arti. Lo spettacolo, con la regia di Gianfranco Pedullà e con il coordinamento della attrice e regista Chiara Migliorini, è il frutto di un progetto teatrale e musicale realizzato con i detenuti della Casa circondariale della Gorgona.

 

portalegiovani.comune.fi.it, 30 marzo 2025 Giovedì 3 aprile 2025, alle ore 19.00, arriva in programma l’appuntamento finale del Materia Prima Festival di Murmuris alla Casa Circondariale di Sollicciano, dove la compagnia formata dai detenuti del carcere sarà protagonista dello spettacolo itinerante “Il Giardino degli Incontri”. Prenotazione obbligatoria con documento d’identità a info@materiaprimafestival.com entro il 15/03. Replica venerdì 4 aprile alle ore 19.00. Prodotto da Krill Teatro - realtà che dal 2008 promuove le arti sceniche all’interno del penitenziario di Firenze - con la regia di Elisa Taddei, il lavoro prende il nome dallo spazio realizzato dall’architetto Giovanni Michelucci per i colloqui tra i detenuti e i loro familiari.

 

di Aldo Cazzullo

Corriere della Sera, 30 marzo 2025 Milioni di italiani non sanno quale tragedia sia stato il fascismo, e non lo vogliono sapere. L’antifascismo è considerato di parte, perché molti pensano, magari in buona fede, che la Resistenza sia stata fatta soltanto dai comunisti, o comunque dalla sinistra. Ma non è vero. In questi trent’anni in Italia si è combattuta una guerra della memoria. E questa guerra noi antifascisti l’abbiamo perduta. Nettamente e clamorosamente. Non è stata una sconfitta elettorale. Non solo perché le elezioni la sinistra le ha quasi sempre perse. Anche perché solo in Italia - e questo è un altro segno della nostra sconfitta - è passata l’idea per cui se sei antifascista sei comunista, o comunque di sinistra. Non è così. Il nazifascismo fu sconfitto da uomini di destra. Un conservatore inglese come Winston Churchill.

 

di Carlo Tecce

L’Espresso, 30 marzo 2025 Stroncata dai giudici l’idea di utilizzare le colonie extraterritoriali per i rifugiati in attesa di asilo, Meloni cambia ancora: con un decreto legge approvato in Consiglio dei ministri nelle strutture verranno spediti i “clandestini da cacciare”. Ma riuscirci non sarà così facile. Ecco la soluzione per altri titoli da propaganda: mandiamo i migranti da espellere in Albania. Con un decreto legge approvato oggi in Consiglio dei ministri. Facile, no? Non proprio. Qualche minuto di pazienza. Per il governo italiano i centri migranti in Albania sono una specie di seconda casa di proprietà. Come le seconde case, lontane, costose, spesso inutili. Quanti tentativi falliti.

 

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 30 marzo 2025 Con l’ultimo decreto il Governo italiano smentisce quanto aveva garantito a Tirana, parlamento e Corte costituzionale spiazzati. La sentenza dei giudici di Tirana svela il bluff di Piantedosi: nei Centri c’è doppia giurisdizione. “La Corte, riferendosi alle discussioni in seno alle Commissioni parlamentari per la ratifica del Protocollo sulle migrazioni, osserva che i rappresentanti del governo (il ministro della Difesa e il ministro dell’Interno) hanno sottolineato che nessuno dei migranti, in caso di rigetto della domanda di asilo da parte delle autorità italiane, o anche di ammissione, potrà rimanere nel nostro Paese oltre il periodo di 28 giorni previsto a tal fine dalla legislazione italiana. Ognuno di loro sarà inviato in Italia per procedere con ulteriori procedure di asilo o sarà rimpatriato nel suo Paese d’origine”.

 

di Pierfrancesco Carcassi

Corriere della Sera, 30 marzo 2025 “Non avevo un lavoro e mi sono dato da fare. Conosco tutti nel quartiere”. Il giovane fuggito dalla Nigeria nel 2016 stava per essere espulso: quando il giudice ha visto le foto della sua attività, ha “fermato” la procedura. “C’era chi rideva di me, ora voglio trovare un impiego e portare qui moglie e figli”. Quando è chino sul marciapiede, gli occhi sono nascosti sotto il frontino del cappellino da baseball. Ma di tanto in tanto Happy alza la testa per salutare una persona del quartiere: allora si vede che quegli occhi seri, scuri, sorridono e si illuminano in un’espressione di gioia. A sud ovest di Padova lo conoscono in tanti: da anni spazza volontariamente le strade della città. Ha 28 anni. Rischiava di essere rispedito nel suo Paese, la Nigeria, da cui è scappato nel 2016

 

di Francesco Miragliuolo

L’Espresso, 30 marzo 2025 Davide Garufi, 21 anni, si è tolto la vita dopo aver condiviso il suo percorso di transizione. Il suo gesto riaccende l’attenzione sul fenomeno, in particolare tra chi è vittima di odio e discriminazione. Garufi aveva solo 21 anni quando, il 19 marzo scorso, ha deciso di togliersi la vita. Lo ha fatto dopo aver affrontato una valanga di insulti e cattiverie sui social, solo per aver condiviso con coraggio il suo percorso di transizione. Quel cammino lo avrebbe portato a diventare Alexandra, la persona che sentiva di essere da sempre. Una persona che desiderava solo essere vista, accolta e amata per ciò che era davvero. La procura ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio, cercando di fare luce sulle responsabilità dietro le parole d’odio che lo hanno travolto. Perché l’odio, anche quando si nasconde dietro ...

 

di Francesco Strazzari

Il Manifesto, 30 marzo 2025 Le contraddizioni dell’erdoganismo si sono spinte ormai troppo in profondità. Una vicenda politica inesorabilmente intrecciata alla nostra di cittadini europei. L’immensa mobilitazione turca sembra dire che Erdogan ha fatto un passo di troppo, quando ha deciso la prigione per il suo principale rivale, dopo avergli fatto togliere il titolo di studio, così da dichiararne l’ineleggibilità. Si può pensare che abbia calcolato la reazione di massa che ne sarebbe seguita, scommettendo sul suo contenimento, per uscire dalla crisi con una decisa accelerata allo smantellamento dei residui ancoraggi democratici del Paese.

 

ansa.it, 30 marzo 2025 Il leader chavista ha parlato con Antonio Guterres e Volker Türk. Nicolás Maduro ha chiesto al Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e all’Alto Commissario per i diritti umani Volker Türk di intervenire a favore dei migranti venezuelani detenuti nel carcere di massima sicurezza di El Salvador su richiesta degli Stati Uniti. Secondo quanto riferisce il ministero degli Affari Esteri di Caracas, Maduro ha parlato telefonicamente con Guterres e con Türk per chiedere al sistema delle Nazioni Unite di assumere un “fermo impegno” nel garantire i diritti dei migranti venezuelani, “assicurando il rispetto del diritto internazionale, in particolare quello che protegge le persone in movimento”.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Codice Rosso e suicidi in carcere", di Laura Baccaro

Articolo. "Il diritto allo studio in carcere: quando basta un libro per evadere", di Maria Teresa Caputo

Comunicato AIMMF. "Carcere, minorenni e giovani adulti: gli interrogativi suscitati dai trasferimenti in corso alla Dozza"

Garante nazionale. Studio aggiornato al 28 marzo 2025 degli eventi suicidari e decessi negli istituti penitenziari

Il Riformista-PQM: "Giustizia algoritmica. Il rischio di un processo disumanizzato tra IA e ossessione efficientista"