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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 2 marzo 2025
agi.it, 2 marzo 2025 Sono passati due mesi dal discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha richiamato tutti al rispetto della dignità di ogni persona e dei suoi diritti anche per chi si trova in carcere. Ma nulla è cambiato. Ecco perché i Garanti regionali, provinciali e comunali delle persone private della libertà, hanno indetto per il 3 marzo una mobilitazione nazionale: “Abbiamo il dovere di agire qui e ora. C’è un silenzio assordante da parte della politica e della società civile sul carcere. Chiediamo soluzioni giuridiche immediate sia alla politica che all’Amministrazione penitenziaria attraverso provvedimenti che riducano il sovraffollamento e migliorino le condizioni di vita dentro le carceri. Alla società civile chiediamo invece una sensibilità che superi la visione carcero centrica”.
ansa.it, 2 marzo 2025 La Conferenza Nazionale dei Garanti Territoriali promuove un’iniziativa per sollecitare azioni urgenti sul sistema carcerario italiano, in risposta al silenzio istituzionale e all’aumento dei suicidi nelle carceri. Il 3 marzo 2025, alle ore 11, la Conferenza Nazionale dei Garanti Territoriali delle persone private della libertà personale organizza una mobilitazione pacifica per sollecitare interventi urgenti sul sistema carcerario italiano. L’iniziativa è stata motivata da un “silenzio assordante” che coinvolge tanto la politica quanto la società civile, nonostante gli appelli ripetuti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a rispettare la dignità dei detenuti.
di Paolo Foschini
Corriere della Sera, 2 marzo 2025 Il Terzo settore svolge l’80% delle attività all’interno degli istituti, eppure non esiste un registro nazionale. “Non siamo ruote di scorta, vogliamo contare”. Per milioni di persone, ovviamente, la galera è l’ultimo posto in cui uno vorrebbe finire. Poi ce ne sono molte altre - oggi in Italia 62mila - che in galera ci stanno e ovviamente ne vorrebbero solo uscire. Infine c’è un gruppo di gente, evidentemente strana, che in galera invece spinge per entrare: è la galassia dei volontari e delle volontarie. Tanto necessaria quanto misteriosa: in un mondo che oggi conta anche i microbi nessuno sa con precisione quante persone la compongono a livello nazionale. A partire dal Ministero della giustizia e dall’Amministrazione penitenziaria, che pure sono le autorità da cui tutta quella folla ottiene i permessi d’ingresso. Per fare di tutto: corsi, iniziative culturali, sportive, di formazione professionale, di inclusione, o semplicemente di ascolto (hai detto niente).
di Laura Ghiandoni
ghigliottina.info, 2 marzo 2025 Le due regioni di prima accoglienza hanno raggiunto nel 2024 il più elevato tasso di persone che si sono tolte la vita all’interno delle carceri nei rispettivi Paesi. L’ultimo anno ha segnato un brutto record per la Catalogna e la Liguria. Le due regioni sul Mar Mediterraneo hanno contato un numero di morti all’interno dei propri istituti penitenziari che non lascia dubbi sul fatto che il carcere sia, non solo un luogo di privazione di libertà, ma di privazione di altri diritti, primo di tutti la salute. Le persone che si sono tolte la vita secondo i dati di Ristretti Orizzonti e del Dipartimento Catalano di Giustizia sono sette in Liguria e undici in Catalogna, con un ampio scarto in confronto alle altre regioni all’interno dei rispettivi Paesi.
ansa.it, 2 marzo 2025 Primo incontro con Edoardo Albinati e Stefano Fresi che leggeranno L’Odissea. Si inaugura il 6 marzo, alle 16.00, nel carcere di Rebibbia l’iniziativa Libri Liberi, promossa dalla Fondazione De Sanctis con il patrocinio del Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità - e in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura. Edoardo Albinati e Stefano Fresi racconteranno e leggeranno L’Odissea nella prima delle 12 tappe della rassegna. Sarà presente la dott.ssa Teresa Mascolo, dirigente penitenziario e direttore della Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso. Gli incontri si terranno nelle principali carceri italiane, in cui un attore o un’attrice accanto a uno scrittore o a una scrittrice presenteranno i capolavori della letteratura. La rassegna Libri Liberi inizia il 6 marzo e si concluderà il 21 dicembre 2025.
di Diana Pompetti
Il Centro, 2 marzo 2025 L’uomo, 42 anni, si è sentito male mentre mangiava in cella. L’allarme dato da un altro recluso. Disposta l’autopsia, una prima ricognizione ha escluso segni di violenza sul corpo. A dare l’allarme è stato il compagno di cella che lo ha visto accasciarsi a terra mentre stava mangiando: Michele Venda, 42 anni, detenuto nel carcere di Castrogno dove era arrivato circa 9 mesi fa dal penitenziario di Rebibbia, è morto in pochi minuti nonostante i soccorsi immediati di operatori sanitari e agenti di Polizia penitenziaria. Tra le ipotesi all’esame quella di un boccone di cibo andato di traverso che lo avrebbe soffocato. Proprio per fare chiarezza sulle cause della morte il sostituto procuratore di turno Monia Di Marco ha disposto l’autopsia che sarà eseguita domani e l’acquisizione di alcune testimonianze.
di Luca Bonzanni
L’Eco di Bergamo, 2 marzo 2025 Via Gleno, celle sovraffollate (+18% in 5 anni). Le azioni di Carcere e Territorio per il reinserimento. Per qualche settimana, appena dopo le festività natalizie, i numeri si erano lievemente attenuati, scendendo attorno ai 560 detenuti. Ora però il carcere di Bergamo torna a sfiorare il record negativo, lambendo l’asticella dei 600 reclusi: al 26 febbraio, stando alle cifre aggiornate del ministero della Giustizia, la casa circondariale di via Gleno accoglieva 590 persone, a fronte dei 319 posti regolamentari, con un tasso di affollamento del 185%. La crescita è continua, se rapportata al recente passato: il 29 febbraio 2024 i reclusi erano 552; il 29 febbraio 2020, un lustro fa, appena prima delle misure deflattive legate alla pandemia, i ristretti erano 499.
di Elena Dal Forno
Corriere del Veneto, 2 marzo 2025 La denuncia del Pd e di Ntc dopo la vista alla struttura di Treviso: “Va chiusa”. Venticinque detenuti contro una capienza massima di dodici. Un sovraffollamento del 200%, con tutte le conseguenze che ne derivano dal punto di vista sociale, igienico e sanitario. È questa la drammatica fotografia del carcere minorile di Treviso, uno degli istituti penitenziari per minori più inadeguati d’Italia, di recente visitato da una delegazione di esponenti del Partito Democratico e dell’associazione Nessuno Tocchi Caino. La struttura, che accoglie giovani detenuti provenienti anche da Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, versa in condizioni inaccettabili, con spazi angusti, servizi igienici fatiscenti e pochissime possibilità di socializzazione e formazione.
di Rosalba Carbutti
Il Resto del Carlino, 2 marzo 2025 Il sottosegretario alla Giustizia: “Entro l’estate tre nuovi istituti per minori. Li trasferiremo lì. La protesta? No a strumentalizzazioni, collaboriamo”. “Il trasferimento dei 50 minori alla Dozza sarà temporaneo. Lunedì (domani, ndr) avrò un confronto con il presidente della Regione Michele de Pascale e il sindaco Matteo Lepore. Su temi come questi, non servono bandiere ideologiche, si deve lavorare insieme”. Andrea Ostellari, sottosegretario leghista alla Giustizia, ex commissario del Carroccio in Emilia, spiega i prossimi passi del ministero dopo il sit-in organizzato da Volt davanti al carcere con tanti esponenti del centrosinistra.
di Niccolò Gramigni
La Nazione, 2 marzo 2025 L’assessore Paulesu e il presidente del consiglio Guccione rispondono alla polemica sollevata dall’ex cappellano don Russo. “Sostegno concreto ai detenuti”. Il ministro atteso in commissione. Quel “sul carcere di Sollicciano solo parole e mai azioni concrete” pronunciato dall’ex cappellano di Sollicciano Don Vincenzo Russo ha provocato una serie di reazioni all’interno di Palazzo Vecchio. La critica di Don Vincenzo Russo riguarda tutti i livelli della politica. Da Palazzo Vecchio hanno replicato sia l’assessore al welfare Nicola Paulesu che il presidente del Consiglio comunale Cosimo Guccione. “A chi non riconosce l’impegno sul carcere di Sollicciano da parte dell’amministrazione e delle associazioni del Terzo settore rispondiamo che sono i fatti a parlare”, afferma Paulesu che ricorda che sia lui che la sindaca ...
di Roberta Merlin
Corriere del Veneto, 2 marzo 2025 Filippo Turetta, recluso a Verona per il femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, è stato trasferito dalla sezione “protetti” alla sezione riservata ai detenuti comuni. Condannato all’ergastolo il 3 dicembre scorso per il sequestro e l’uccisione della studentessa ventiduenne di Vigonovo, il giovane padovano è in carcere a Montorio dal 25 novembre 2023, dopo il suo arresto in Germania. È nella sezione riservata ai reati di forte riprovazione sociale, anche per la necessità di maggiore sorveglianza sanitaria. A quasi tre mesi dalla condanna la direzione della casa circondariale di Montorio ha però deciso di spostarlo, a causa del sovraffollamento della struttura, trasferendolo dalla terza sezione protetta alla quarta, destinata ai detenuti con pene lunghe.
di Matteo Grasso
Gazzetta di Alba, 2 marzo 2025 Il sindaco Alberto Gatto ha nominato Emilio De Vitto come nuovo garante comunale delle persone detenute. Il bando era stato pubblicato il 31 gennaio scorso ed era scaduto il 21 febbraio. “Emilio De Vitto è impegnato da diversi anni nel sociale, nel volontariato e nell’assistenza alle persone più fragili. Lo ringrazio fin d’ora per il lavoro volontario e gratuito che si accinge a svolgere con le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale nella casa di reclusione Giuseppe Montalto di Alba”, ha dichiarato Gatto. “Il garante ha un ruolo delicato, interagisce con i detenuti, riceve segnalazioni e dialoga con le autorità per adempimenti e azioni necessarie di sensibilizzazione all’esterno”, ha spiegato il primo cittadino. Il garante dei detenuti resta in carica cinque anni e può essere confermato ...
firenzetoday.it, 2 marzo 2025 L’imprenditore del fast food di via Cavour: “Volenterosi e pieni di entusiasmo”. Il lavoro come strumento di riscatto e reinserimento sociale: è con questo obiettivo che, con il supporto della Confcommercio fiorentina e la collaborazione dell’associazione Seconda Chance, il licenziatario McDonald’s di via Cavour a Firenze, Giuseppe Troisi, ha deciso di assumere due detenuti, offrendo loro una concreta opportunità professionale. Entrambi stanno concludendo un periodo di tirocinio organizzato da Fondazione Caritas con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, a conclusione del quale continueranno il loro rapporto di lavoro con il locale fiorentino targato McDonald’s. Attualmente sono ospiti della struttura di Fondazione Caritas, il Samaritano, in permesso premio orario o temporaneo di ...
di Marta Mircalla Prandelli
Il Giorno, 2 marzo 2025 Anche Brescia partecipa alla mobilitazione nazionale dei Garanti delle persone private della libertà personale, indetta per domani. A due mesi dal discorso di fine anno del presidente Sergio Mattarella, che aveva richiamato al rispetto della dignità e dei diritti di ogni persona anche in carcere, nulla è cambiato. A Brescia la mobilitazione è stata preceduta dalla rappresentazione teatrale “La terza branda” al Nerio Fischione, frutto del lavoro di riflessione del gruppo “Diritti umani” guidato da Giuseppina Turra. “La pièce ha fatto da spunto per riflettere su temi quali colpa, reato, vittima e collettività - spiega Luisa Ravagnani, la Garante bresciana - cominciando a elaborare strategie di riparazione che non possono tuttavia essere facilmente perseguite nell’attuale condizione di sofferenza del sistema penitenziario”.
Ristretti Orizzonti, 2 marzo 2025 “La politica tace. La società civile e la magistratura non possono tollerare che i detenuti vivano in condizioni indegne e inumane”. Su iniziativa della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale il 3 marzo sono state indette manifestazioni su tutto il territorio nazionale per accendere i riflettori sull’emergenza carcere. A Napoli lunedì 3 marzo ore 15:00 manifestazione a Piazzale Cenni, antistante al Palazzo di Giustizia. Il presidio indetto dal garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello, nonché Portavoce della Conferenza dei garanti territoriali, d’intesa con Don Franco Esposito cappellano di Poggioreale e responsabile della Pastorale Carceraria della Diocesi di Napoli e la conferenza ...
vastoweb.com, 2 marzo 2025 Mercoledì scorso, nell’auditorium del Liceo Artistico - alla presenza del Dirigente scolastico, prof.ssa Anna Orsatti, e l’assessora alle Politiche giovanili e all’Istruzione di Vasto, dott.ssa Paola Cianci - c’è stato un incontro, moderato dalla Prof.ssa Santa Forgione, tra tutti i protagonisti coinvolti nel progetto: alunni, docenti, responsabili dell’area educativa F.G.P, dott.ssa M. Giuseppina Rossi, la docente e scrittrice Valentina Franzese, e tre ragazzi della Casa Lavoro.
metropolisweb.it, 2 marzo 2025 A Napoli è stata avviata la prima fase di lavori all’interno del Centro penitenziario Pasquale Mandato di Secondigliano nell’ambito del progetto “Rigiocare il Futuro, lo sport per ripartire”, ideato dalle associazioni Seconda Chance e Sport Senza Frontiere e premiato in occasione della terza edizione del CSR Award della Fondazione Entain. Il progetto ha l’obiettivo di realizzare un polo sportivo di eccellenza all’interno dell’istituto penitenziario, fornendo ai detenuti nuove opportunità di sviluppo personale e di reintegrazione nel mondo del lavoro. L’iniziativa, che si distingue per essere sviluppata in partenariato tra Terzo settore, imprese private e istituzioni pubbliche, si propone come un esempio concreto di investimento in infrastrutture sociali e di sviluppo di servizi.
di Simone Lo Presti
orizzontescuola.it, 2 marzo 2025 Un’imponente scritta “Freedom” introduce il nuovo murale realizzato all’Istituto Penale Minorile di Nisida, frutto della collaborazione tra gli ospiti del carcere minorile e gli studenti della Scuola Pontificia Pio IX di Roma. Il progetto, intitolato “Arte Senza Confini”, ha permesso a due mondi apparentemente distanti di incontrarsi attraverso l’arte, dando vita a un’opera che simboleggia speranza, libertà e trasformazione. L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Operazione Cuore e dall’Associazione Fratelli Emanuele Francesconi Onlus, con la guida della street artist Trisha Palma, pittrice e scenografa con esperienza in progetti artistici dedicati ai giovani, tra cui laboratori a Betlemme e Gerusalemme. L’opera è stata realizzata sul muro perimetrale del campo di calcetto dell’Istituto, con il supporto di ...
L’Osservatore Romano, 2 marzo 2025 “Il carcere da fuori non mi commuoveva, non mi colpiva. Credo, come alla maggior parte delle persone, semplicemente che non me ne importava dell’esistenza. Si sa che esiste, ma non ti riguarda: è per chi ci deve stare. E poi ci sono entrata, mi sono trovata qui dentro. Ad accorgermi che non è affatto un luogo da sottovalutare. È un luogo di sofferenza”. Fra le sbarre della Giudecca risuonano le parole così poco comuni di Papa Francesco: “Ogni volta che entro in un carcere mi faccio la stessa domanda: perché loro e non io?”. Questione rimossa, quasi insostenibile, su cui si sostiene la distanza fra dentro e fuori. Un binomio - dentro e fuori - che la detenzione imprime nei pensieri, nei sogni, nelle parole di ogni giorno.
di Maria Tatsos
asianews.it, 2 marzo 2025 “Il seme del fico sacro” di Mohammad Rasoulof in corsa nella cinquina per il miglior film straniero. Racconta la repressione delle libertà e lo scontro generazionale attraverso la storia di una famiglia durante le proteste per la morte di Mahsa Amini. Girato nella capitale iraniana eludendo la censura da un regista oggi costretto a vivere in esilio. Quando nel settembre 2022, in seguito alla morte della ventiduenne Mahsa Amini, è scoppiata la rivolta “Donna, vita, libertà” il regista iraniano Mohammad Rasoulof si trovava in prigione per aver firmato una petizione. Da dietro le sbarre, ha seguito l’estendersi delle proteste maturando l’idea di dedicare un film a quanto stava succedendo. È nato così il progetto del lungometraggio “Il seme del fico sacro”, vincitore del premio speciale della Giuria al Festival di Cannes e ...
di Jonathan Bazzi*
Corriere della Sera, 2 marzo 2025 Evito di uscire di casa da mesi: ordino la spesa, faccio yoga online, uso lo smartphone 10 ore al giorno. Non posso dire di esserne scontento: per un verso, è esattamente quello che voglio. Solo che, quando parliamo di equilibro e salute mentale, forse non ci rendiamo conto dell’influenza che la solitudine autoimposta, desiderata, ha sulla nostra vulnerabilità. Da alcuni mesi evito di uscire di casa. Senza che lo decida davvero, le giornate iniziano, finiscono ed è successo di nuovo. Un tempo, persino durante la pandemia, odiavo anche solo l’idea di un giorno trascorso totalmente al chiuso: avevo bisogno di muovere il corpo, cambiare scenario.
di Serena Laezza
L’Espresso, 2 marzo 2025 Le case rifugio in Italia sono 450. Negli ultimi 5 anni il loro numero è quasi raddoppiato. Ricordo il mio primo giorno qui. Le tende svolazzavano, la vista era bellissima. Ho pensato “sembra proprio casa”. Olga (nome di fantasia) è alla fine del suo percorso a Casa Fiorinda, bene confiscato alla criminalità organizzata dove, dal 2011, sono accolte gratuitamente donne vittime di violenza maschile sole o con figli a Napoli. Sembra un appartamento come tanti. Invece si tratta della prima casa rifugio del capoluogo campano. Secondo l’ultimo rapporto Istat del 2022, in Italia le case rifugio sono 450, in crescita del 94 per cento in cinque anni, ma ancora insufficienti per gli standard della Convenzione di Istanbul. Solo 0,15 case ogni 10.000 donne, con forti disparità territoriali: il Nord offre il doppio dei posti rispetto al ...
di Angela Gennaro
Il Domani, 2 marzo 2025 La storia di Oumar. Dopo sei mesi nel Centro sardo, venerdì mattina lo hanno messo su un cellulare della Polizia penitenziaria per portarlo a Cagliari e rimpatriarlo. Ma ha ingoiato delle batterie e un anello, finendo al pronto soccorso. La battaglia della compagna per farlo uscire da quel luogo di degrado e violenza e l’assenza di dati sugli eventi critici durante le operazioni di rimpatrio forzato. “Piuttosto che tornare in Senegal mi ammazzo”. Oumar (nome di fantasia) ha 35 anni, da sei è in Italia. Per nulla al mondo, spiegava alla compagna Gabriella, sarebbe tornato da dove veniva. Gli ultimi sei mesi li ha trascorsi nel centro per i rimpatri di Macomer, in Sardegna. Un report di ottobre parla di botte, sedativi, degrado e violenza nell’unico Centro per i rimpatri dell’isola. La scorsa settimana in pochi giorni ...
di Enzo Risso*
Il Domani, 2 marzo 2025 La preoccupazione per la criminalità e la violenza è salita al primo posto dell’agenda dell’opinione pubblica globale, affiancando l’inflazione. Per gli italiani è al secondo posto, subito dopo il tema del lavoro. A livello globale la preoccupazione per la criminalità e la violenza è salita al primo posto dell’agenda dell’opinione pubblica, affiancando l’inflazione. Per gli italiani è al secondo posto, subito dopo il tema del lavoro. I paesi in cui il problema è al calor bianco il Cile (67 per cento) e il Perù (66). Seguiti a ruota un paese nordico, come la Svezia, in cui l’apprensione per la violenza è manifestata dal 65 per cento dell’opinione pubblica.
di Rita Querzè
Corriere della Sera, 2 marzo 2025 La policy aziendale sta sparendo nelle aziende Usa, da Ford a McDonald’s, fino a Amazon e Meta. Europa e Italia seguiranno? Non è detto, perché i conti giocano a favore: includere fa guadagnare. Negli Stati Uniti è partito il fuggi-fuggi delle aziende dalle politiche di diversità, equità e inclusione. In sintesi: dalla DEI. Contrordine compagni! Prima, tutti a sbandierare ai quattro venti le policy linguaggio inclusivo e equa presenza di donne, immigrati, disabili, comunità Lgbtq+. Ora basta: troppo faticoso, costoso, persino controproducente dopo la fatwa lanciata da Musk: “DEI must DIE”, la DEI deve morire diceva con un tweet del dicembre 2023 . La domanda sorge spontanea: che ne sarà della DEI a casa nostra? Su queste politiche gli Stati Uniti avevano fatto da apripista: saremo in grado di ...
di Micol Flammini
Il Foglio, 2 marzo 2025 Mosca ha 180 campi di detenzione in tutta la Federazione, nella Repubblica di Mordovia si trova uno dei più duri. “L’ordine di torturare viene dall’alto”. L’Ucraina lavora per il ritorno dei soldati catturati, ha la mappa dei campi di detenzione sul territorio della Russia che invece per riavere indietro i suoi fa poco. Racconto degli scambi di prigionieri dal centro di Kyiv che li negozia da tre anni. “È stato inghiottito, da quattro mesi non so nulla di lui”, Vika regge una bandiera con il numero della brigata in cui combatteva suo marito, la brigata di fanteria motorizzata di Mariupol numero 56. Sotto la bandiera, ha il telefono che sblocca in continuazione, serve a mostrare il volto di Ilja che sorride indicando un cuore con i colori dell’Ucraina appuntato sul giubbotto antiproiettile. Ilja è stato inghiottito nel Donetsk, l’ultima ...
di Anna Maselli
Corriere del Veneto, 2 marzo 2025 Cooperante veneziano arrestato in Venezuela: si parte mercoledì. Foto online e 77 mila firme. Un digiuno a staffetta per Alberto Trentini, il cooperante veneziano arrestato lo scorso 15 novembre in Venezuela con l’accusa di terrorismo e di cui non si hanno più notizie, se non che si troverebbe in carcere a Caracas in “buone condizioni di salute”. Più di cento giorni di logorante attesa per la famiglia, per mamma Armanda e papà Ezio, che dalla loro casa del Lido di Venezia attendono quanto meno una telefonata del loro unico figlio. E mentre prosegue a testa bassa la difficile trattativa con il Paese del presidente Nicolás Maduro, da mesi nel caos dopo le contestate elezioni del 28 luglio, gli amici di Trentini lanciano una nuova iniziativa: a partire da mercoledì, giorno delle Ceneri, e per tutto il mese ...
di Lorenzo Lamperti
La Stampa, 2 marzo 2025 “È giunto il momento di stabilire una legge che definisca qualsiasi persona o gruppo che pianifica o cospira per creare un movimento estremista, causare caos e insicurezza nella società, provocare conflitti con altri Stati e tentare di rovesciare il governo legittimo, come terroristi”. Così ha parlato Hun Sen, il “leader eterno” della Cambogia, lo scorso 7 gennaio durante le celebrazioni per l’anniversario della “vittoria sul genocidio”. Tradotto: la caduta del regime di Pol Pot. Quello stesso 7 gennaio, a Bangkok, Lim Kimya è stato ucciso a colpi di pistola da un sicario a bordo di una motocicletta. La vittima era uno dei leader dell’opposizione e Mu Sochua, presidente dello Khmer Movement for Democracy e candidata al Nobel per la pace nel 2005, lo conosceva bene.
DOCUMENTI
"Voci di ballatoio". Il giornale della Casa Circondariale di Velletri". Numero 2, febbraio 2025
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Convegno: "Arti performative in carcere. Una risorsa di salute" (Brescia, 3 marzo 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 3 al 9 marzo 2025
Presentazione del libro: "Decostruire la pena", di Giuseppe Mosconi (Padova, 5 marzo 2025)
Convegno. "Il Populismo penitenziario: tra Diritto penale e consenso" (Udine, 6 marzo 2025)
Presentazione del libro: "Il carcere in Italia oggi", di Livio Ferrari (Torino, 27 marzo 2025)
XVII Conferenza Nazionale della CRIVOP Italia ODV (Erice-TP, dal 4 al 6 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
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