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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di venerdì 28 marzo 2025

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 28 marzo 2025 Il piano da 32 milioni del ministero della Giustizia prevede 384 posti distribuiti in 9 istituti. Una goccia nel mare del sovraffollamento che al momento conta 62.165 detenuti per una disponibilità di 51.323 posti. Il ministero della Giustizia qualche giorno fa ha annunciato l’avvio di una gara da 32 milioni di euro per l’ampliamento di nove istituti penitenziari mediante l’installazione di moduli detentivi prefabbricati. Nel gergo tecnico, si parla di “container”. L’obiettivo dichiarato è contrastare il sovraffollamento, con una procedura ristretta gestita da Invitalia che prevede la manifestazione d’interesse delle imprese entro il 10 aprile 2025.

 

di Andrea Oleandri*

lavialibera.it, 28 marzo 2025 Viviamo in una società in cui Internet è onnipresente, ma in carcere non è concesso. Questo rende gli istituti di pena uno spaccato di pre-modernità, anche laddove non esistano o sussistano ragioni di sicurezza. I traffici di droga e telefoni nei penitenziari porta alcuni a chiedere più restrizioni per i detenuti. Tuttavia se si concedesse loro la possibilità di telefonare più spesso ai parenti o usare Internet si potrebbero prevenire queste illegalità. E ci si potrebbe concentrare su altre questioni. Il carcere ha bisogno di riforme. Lo scorso 25 febbraio la procura di Torino ha dato conto di un’indagine su 116 persone - sia già detenute, sia libere - per un traffico di sostanze stupefacenti all’interno del carcere cittadino e per l’ingresso di telefoni cellulari. Non si tratta della prima volta che ciò avviene.

 

camerepenali.it, 28 marzo 2025 La seduta straordinaria sull’emergenza carceraria tenutasi alla Camera dei Deputati il 20 marzo scorso si è svolta in un clima davvero surreale. Come se il continuo ripetersi di eventi drammatici all’interno delle carceri non ci appartenesse. L’occasione di una fissazione, a tamburo battente, da parte del presidente della Camera, su richiesta dei capigruppo di opposizione, di una seduta straordinaria sul diffuso degrado, oramai cronico, della vita in carcere, aveva davvero acceso uno spiraglio, pur flebile, di speranza. Il dibattito, però, è stato poco proficuo, molto rissoso, dimostrando, ancora una volta, l’assoluta insensibilità dei parlamentari, a parte le solite mosche bianche, rispetto al dramma che vivono i nostri detenuti.

 

lavitacattolica.it, 28 marzo 2025 “Strategie e risorse per fronteggiare la crisi attuale e mantenere la funzione rieducativa”. L’allarmante numero dei suicidi in carcere e la grave situazione di sovraffollamento delle strutture detentive è al centro di un appello dei cappellani delle carceri del Triveneto, riuniti al Centro Pastorale di Zelarino (Venezia) il 26 marzo 2025 insieme all’arcivescovo di Gorizia Carlo Maria Redaelli, incaricato per la pastorale penitenziaria del Triveneto. Una preoccupazione comune a tutti gli istituti di questo territorio, che induce i cappellani a rinnovare in modo unanime l’appello alla comunità ecclesiale e civile e alle istituzioni perché siano messe in atto tutte le strategie possibili, con risorse umane ed economiche e soluzioni giuridiche alternative, per fronteggiare in modo adeguato e duraturo la crisi attuale del sistema penitenziario.

 

di Paolo Morelli

Corriere di Torino, 28 marzo 2025 “Le carceri dovrebbero essere amministrate meglio, soprattutto facendo ricorso alle forme alternative alla detenzione, che resta una extrema ratio”. C’è quella vecchia e mai sopita percezione che vorrebbe il carcere come dimensione esclusivamente punitiva, quando l’obiettivo è la rieducazione prima del reinserimento in società. La realtà delle carceri italiane mostra condizioni difficili, sovraffollamenti, a volte situazioni lontane dalla dignità. Di questo tema delicato parlerà Biennale Democrazia con una serie di appuntamenti, tra cui uno in carcere e poi l’evento “Vagli a spiegare che è primavera. Il carcere tra giustizia e vendetta”, oggi alle 16.30 al Teatro Carignano di Torino.

 

di Francesco Grignetti

La Stampa, 28 marzo 2025 Scontro totale con il Governo al convegno di Magistratura Indipendente. I politici promettono modifiche successive alla riforma ma non convincono. Se era un tentativo di compromesso nel perimetro vicino al centrodestra, è fallito. La corrente più moderata delle toghe italiane, infatti, Magistratura Indipendente, forte di un successo nelle recenti elezioni interne, due giorni fa ha chiamato attorno a un tavolo i capicorrente della magistratura più alcuni politici influenti che masticano davvero di giustizia. Un’occasione lontana dalle luci della ribalta per parlarsi a cuore aperto. Ma l’incontro è servito solo a prendere atto che le distanze sono incolmabili.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 28 marzo 2025 Il Senato a gennaio ha dato il prima via libero al disegno di legge costituzionale che inserisce la tutela delle vittime di reati nella Carta costituzionale; l’ 8 marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge che istituisce il reato di femminicidio con annesso ergastolo; il 18 marzo le Sezioni Uniti penali (presidente Cassano, relatore Aprile) hanno depositato una sentenza per “la quale è illegittimo il provvedimento di diniego del giudice delle indagini preliminari a fronte della richiesta di assumere in via anticipata la prova orale proveniente o dal testimone minorenne o dalla vittima - anche maggiorenne - quando si tratti di delitti contro la persona connotati da violenza”. La tendenza è quella di tutelare sempre più la presunta parte offesa a discapito dei diritti dell’indagato. Ne parliamo con il professor Giorgio Spangher ...

 

di Michela Bompani

La Repubblica, 28 marzo 2025 L’avvocata tiene incontri nelle scuole: “Le vittime sono sempre più giovani, mi chiedono aiuto consegnandomi dei bigliettini”. “Il ddl sul femminicidio è il simbolo del populismo penale di questi tempi e, così com’è, grida vendetta. Riduce la violenza sulle donne al solo femminicidio e poi pensa in modo securitario e punitivo, senza alcun investimento di risorse sulla prevenzione”, Lucia Annibali, avvocata, da dodici anni non smette di combattere a fianco delle ragazze che incontra nelle scuole, delle donne con cui parla nelle carceri, alle presentazioni dei suoi libri, mentre il suo corpo ha continuamente bisogno di interventi chirurgici. Attacca l’ultima misura del governo che introduce il reato di femminicidio. E spiega: “Si punisce il fatto, ma non si lavora a disgregare, polverizzare, l’ideologia che lo provoca.

 

di Luigi de Magistris

Il Fatto Quotidiano, 28 marzo 2025 E ora si prevede ci concedere loro un’ampia licenza di delinquere. In un momento in cui imperversano le violazioni della segretezza delle conversazioni con abusi del potere, si approvano norme pericolose. La democrazia per essere difesa ha bisogno anche dei servizi segreti. I servizi di sicurezza, quelli militari e quelli interni, sono costituiti da donne e uomini, come ogni istituzione dello Stato. E sostenere che i servizi sono infedeli e deviati significa dire il falso, si fa torto alle tante persone oneste, preparate e coraggiose che ne fanno parte. Uno per tutti Nicola Calipari, ucciso da soldati americani per salvare in una missione la vita di Giuliana Sgrena. E non sempre, anzi quasi mai, si conoscono le buone operazioni dei servizi.

 

di Marta Randon

Il Mattino di Padova, 28 marzo 2025 Maria Gabriella Lusi, 56 anni, ha diretto diversi istituti del Nord Italia, tra cui Brescia. È nipote d’arte. “Per fare bene questo lavoro servono prima di tutto un bell’equilibrio personale e molta serietà”. Fin da ragazzina sapeva che si sarebbe occupata di Stato. Figlia di medici, nipote di medici, il nonno paterno era Giovanni Caso, deputato Dc dell’Assemblea Costituente. La passione per l’umanità arriva da lontano, da quel nonno mai conosciuto “ma di cui mi parlavano benissimo: la serietà, la dedizione verso il prossimo. Sono cresciuta con il senso delle istituzioni”.

di Paola Iandolo

ottopagine.it, 28 marzo 2025

Un protocollo d’intesa in materia di accertamenti medico-legali in caso di eventi traumatici ai danni di detenuti ristretti presso gli istituti penitenziari ricadenti nel territorio di competenza dell’Asl di Avellino è stato firmato oggi negli Uffici della Procura generale di Napoli tra il procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Napoli Aldo Policastro, il procuratore di Avellino Domenico Airoma, il procuratore di Benevento Gianfranco Scarfò, il provveditore regionale dell’ Amministrazione penitenziaria Lucia Castellano e il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Avellino Mario Nicola Vittorio Ferrante.

 

di Riccardo Olivieri

telenord.it, 28 marzo 2025 Nella giornata di ieri Doriano Saracino, Garante regionale, e il suo omologo genovese Stefano Sambugaro hanno incontrato il Sindaco facente funzioni Piciocchi. Il Garante regionale dei detenuti Doriano Saracino contatterà il Ministero di Giustizia e il Commissario per l’edilizia penitenziaria Marco Doglio per chiedere ulteriori chiarimenti sull’ipotesi dello spostamento del carcere di Genova da Marassi alle aree ex Colisa: è questo che emerge dall’incontro tra il garante stesso, il suo omologo genovese Stefano Sambugaro e il sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi, accompagnato dai tecnici del Comune. La competenza del progetto (che, è bene sottolinearlo, ancora non è partito: siamo nel campo delle ipotesi) è tutta del Ministero mentre al Comune spetta il compito di indicare l’area, per cui i due enti ...

 

di Irene Grigioni

orvietonews.it, 28 marzo 2025 Si è svolta martedì 25 marzo al Museo “Emilio Greco” l’annunciata presentazione del volume “Voci e colori di speranza. Lo sguardo al futuro dei detenuti della Casa di reclusione di Orvieto per l’Anno Santo 2025”: un volume che raccoglie le opere di pittura e scrittura realizzate dai detenuti nel corso di due rispettivi laboratori artistici. La mattinata è stata aperta da monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, il quale ha narrato la sua contemplazione di fronte al volume presentato e la ricchezza dei tanti incontri avuti con i detenuti della Casa di Reclusione di Orvieto. Con questi ultimi il Vescovo ha avuto l’opportunità di dialogare sul tema della speranza che - citando Papa Francesco - “non illude né delude”.

 

di Franco Corleone

L’Espresso, 28 marzo 2025 Rileggere Rossi e Rosselli: rappresentano ancora l’unica lucida via d’uscita alla catastrofe. Donald Trump, con consueta brutalità, ha affermato che l’Unione europea è stata costruita per “fregare” gli Stati Uniti. Questo approccio obbliga a fare i conti con un mondo che si sta ridisegnando in modo imprevedibile. La guerra commerciale è solo il primo tassello di una politica di potenza e la questione degli armamenti rischia di essere lo spartiacque per il destino dell’Europa e dei singoli Paesi, destinati a essere un vaso di coccio tra sudditanze inedite, soprattutto in assenza di un pensiero alto e ambizioso. Forse per recuperare memoria e radici, molti hanno evocato lo spirito del Manifesto di Ventotene: da Corrado Augias a Sergio Fabbrini, da Raphael Glucksmann a Gustavo Zagrebelsky.

 

di Loredana Lipperini

L’Espresso, 28 marzo 2025 Un classico del pensiero socialista e l’esperienza nell’isola un addestramento ideale alla Resistenza. Tra i due film di Paolo Virzì ambientati a Ventotene passano 28 anni e parecchi fallimenti sintetizzabili in due battute: nel primo, Ferie d’agosto, il patriarca dei nuovi barbari che scoprono l’isola dice alla civile, ispirata parte antagonista: “Voi intellettuali v’atteggiate tanto, parlate così sofistici, state sempre a analizza, a criticà, a giudicà... Ma la sa qual è la verità? La verità è che non ce state a capì più un c…o!”. Nel secondo, Un altro ferragosto, gli eredi dei barbari ghignano: “Noi cavalchiamo er flame. La fiamma!”. È vero, sembra l’anticipazione dell’ultima polemica innescata dalla presidente del Consiglio verso l’opposizione, ovvero le citazioni tratte, con un certo disprezzo, dal Manifesto di Ventotene.

 

di Gianni Credit

ilsussidiario.net, 28 marzo 2025 Il disco verde europeo alla riforma fiscale del Terzo settore contiene più di un segnale importante per una realtà viva italiana. Il via libera dell’Ue alla riforma fiscale del Terzo settore sembra valere in misura di leva più che doppia. Segnala che l’Europa - quella delle sue radici pacifiche e solidali - è viva: anche in questo accidentato avvio del quinquennio “von der Leyen-2”, in questi giorni concentrato sul riarmo. Ma è uno stimolo forte e benefico anche agli altri settori dell’economia e della società italiana (europea): in un sistema-Paese è un caso di studio internazionale sulla valorizzazione di sue risorse strategiche - imprenditorialità e lavoro - sul terreno della sussidiarietà. Che è ormai divenuta una cifra costituzionale consolidata sia in Italia che in Europa.

 

di Luigi Testa

Il Domani, 28 marzo 2025 Le nostre democrazie non moriranno di attacchi volenti. Moriranno avvelenate. Lentamente agonizzanti per un veleno che il loro corpo avrà assorbito poco a poco, goccia a goccia, con dosi dissimulate, nascoste, non riconoscibili. Era per questo che l’avvelenamento, il veneficio, era più grave di un semplice omicidio - e ancora resta una forma aggravata di omicidio: modalità subdola di esecuzione; azione occulta e dissimulata; difficoltà nel contrasto; dolore e sofferenza prolungata. Tanto che è difficile rintracciare poi quale è stata la dose mortale, dopo che il veleno lo si è lasciato cadere goccia dopo goccia.

 

di Alessandra Kustermann*

La Stampa, 28 marzo 2025 Nei racconti riportati dalla campagna di “Medici del Mondo” frasi preoccupanti contro le pazienti che chiedono di interrompere la gravidanza. Gli italiani hanno voluto la legge 194. Le frasi molto preoccupanti, riportate nell’installazione di “Medici dal Mondo” a Torino, sono un esempio di “scoraggiamento attivo” della richiesta di interruzione della gravidanza. Sono parole talmente violente e crudeli da fare sperare che siano false. Ma se anche una sola di queste parole fosse stata pronunciata in un ospedale, in un consultorio pubblico o accreditato con il Sistema sanitario nazionale da un medico, da un infermiere o da un operatore di un centro di Aiuto alla Vita dovrebbero essere chiesti i danni a chi l’ha pronunciata. “Ti sei divertita, eh? Ora paghi” o “Bastava usare il preservativo”.

 

di Francesco Malfetano

La Stampa, 28 marzo 2025 Premierato, Albania e sicurezza. Giorgia Meloni prova a ripartire da alcuni dei suoi capisaldi politici, approntando anche una stretta sul conferimento della cittadinanza italiana ai discendenti residenti all’estero. Mentre il governo fibrilla sotto il peso della politica estera e delle intemperanze di Matteo Salvini, al giro di boa della legislatura scoccato ieri, la premier sposta l’attenzione innanzitutto sulla “madre di tutte le riforme”. Con un video, ieri, Meloni si è auto-celebrata sui social rimarcando “la stabilità” del governo, ora sul podio dei cinque più duraturi della storia repubblicana, e indicando i volti alle sue spalle di coloro che l’hanno preceduta: “Pochissimi di questi uomini sono rimasti al governo per oltre due anni”. Il testo che Meloni concepisce come lo strumento per rendere “più forte” l’Italia ...

 

di Vincenzo R. Spagnolo

Avvenire, 28 marzo 2025 In Cdm approda il testo per riconvertire in Centri per il rimpatrio di migranti irregolari le strutture realizzate dal Governo. Ma per M5S un dl non basta, serve un nuovo protocollo con Tirana. Le ultime esitazioni si sono sciolte in serata. Fino al pomeriggio infatti, nella scaletta del pre-Consiglio dei ministri, la bozza del nuovo “decreto Albania” non c’era. Ma intorno alle 20, da Palazzo Chigi è arrivato l’ordine del giorno del Cdm odierno, con la conferma della presenza di un o “schema di decreto legge” con “disposizioni urgenti per il contrasto all’immigrazione irregolare”. Dei contenuti si è saputo poco. L’intenzione dovrebbe essere quella annunciata nei giorni scorsi dal titolare del Viminale Matteo Piantedosi: le due strutture per trattenere i migranti salvati in mare, costruite dall’Italia in Albania ...

 

di Marika Ikonomu

Il Domani, 28 marzo 2025 Il tribunale ha revocato i domiciliari. È fuggita dall’Iran “per cercare un posto sicuro in cui crescere mio figlio”, ha raccontato in udienza parlando in italiano, denunciando violenza domestica dal suo ex partner e anche una violenza sessuale durante la traversata. La donna, dopo la decisione del tribunale della Libertà, attenderà la fine del processo in libertà. Locri - “Mi chiamo Marjan Jamali”. La donna iraniana agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare ha scelto di parlare in italiano e inizia così il suo esame davanti al collegio del tribunale di Locri. “Ho aspettato 17 mesi per parlare con i giudici, sono stanca”. Jamali aveva voglia di spiegare in una lingua che non è la sua, ma che è quella di chi è chiamato a giudicarla e a decidere se rimetterla o meno in libertà.

 

di Cesare Martinetti

La Stampa, 28 marzo 2025 I filosofi: “L’Occidente è in crisi perché ha sacrificato la società alla finanza e alla tecnocrazia”. Non stiamo assistendo tutti a un film dell’orrore, ma è semplicemente la politica. Una politica oggi dominata dalla paura e orientata da una casta economica che si è impossessata della tecnologia. Elon Musk con il cappellino in testa e il figlio sulle spalle che maltratta nello Studio ovale il presidente degli Stati Uniti è l’emblema di questo processo. L’Europa che dichiara di riarmarsi senza avere una vera idea comune di come farlo ne è il controcanto. Putin che vagheggia il suo sogno imperiale, ma in tre anni non ha vinto la guerra è l’altro protagonista di un mondo in decadenza che ha perso ogni orizzonte di speranza, che non progetta un futuro e che è destinato al vero scontro finale che sarà con la Cina.

 

di Alessandro De Nicola

La Stampa, 28 marzo 2025 Negli Stati Uniti, come in molti altri paesi, gli avvocati non sono la categoria più popolare del mondo e la quantità di barzellette e sfottò loro dedicati ne è prova (indiziaria, si affretterebbero a dire). A Donald Trump è sembrata quindi una buona idea lanciare un’offensiva contro quello che in America è chiamato Big Law, il gruppo di 200 studi legali con bilanci di centinaia di milioni di dollari e in molti casi di miliardi, di cui ha già riferito Alan Friedman su La Stampa. Trump ha esercitato una vera e propria vendetta contro i giuristi che a suo giudizio gli erano stati ostili, difendendo o aiutando gratuitamente i suoi avversari come il procuratore speciale Jack Smith, Hillary Clinton o i procuratori che indagavano sul Presidente o appoggiando cause contro i dimostranti che invasero Capitol Hill il famigerato 6 gennaio 2021.

 

di Virginia Piccolillo

Corriere della Sera, 28 marzo 2025 Maurizio Cocco, l’ingegnere italiano che da due anni in carcere in Costa d’Avorio. La moglie: è malato, bisogna fare presto. “Quali opportune e tempestive iniziative, per quanto di competenza, intende assumere per garantire assistenza e supporto al nostro connazionale affinché abbia un giusto processo in tempi celeri e condizioni di detenzione adeguate e in linea con il rispetto dei diritti umani?”. Il parlamentare dem Matteo Orfini, chiede conto così al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una interrogazione parlamentare, di cosa il governo intenda fare per riportare a casa Maurizio Cocco: ingegnere italiano che si proclama innocente ma è detenuto, da oltre due anni e mezzo, in un carcere lager di Abijan, in Costa d’Avorio, dove rischia la vita per condizioni di salute molto critiche ...

 

di Ahmad el Fakharany

Internazionale, 28 marzo 2025 L’attivista e matematica egiziano-britannica è in sciopero della fame per chiedere la liberazione del figlio Alaa Abdel Fattah, ingiustamente detenuto. In una stanza d’ospedale dove il tempo ha perso significato, Laila Soueif è distesa a letto in un apparente atteggiamento di resa. Ma dietro la sua immobilità c’è una resistenza silenziosa che si oppone al cedimento. Il volto, conosciuto per la sua forza e la sua resistenza, è pallido, come se i lunghi giorni di sciopero della fame le avessero portato via fino all’ultimo briciolo di energia. Le braccia pendono mollemente lungo i fianchi, segnate dal lungo digiuno, mentre gli occhi scavati fissano in alto verso un punto invisibile, in cerca di qualcosa di perduto, forse l’ombra del figlio, Alaa Abdel Fattah; una prova che la sua assenza non è l’unica verità rimasta.

 

DOCUMENTI

Articolo: "Osservazioni al rapporto Ausl del secondo semestre 2024 relativo alle carceri di Bologna", di Vito Totire

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Io, per 20 anni psicologo a Regina Coeli". Gianluca Biggio racconta il suo libro "Il Gabbio, storie di umanità reclusa" nato dalla sua esperienza nell’antico carcere romano