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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 25 marzo 2025
di Cristiana Flaminio
lidentita.it, 25 marzo 2025 Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alza la voce e torna a tuonare sul problema del sovraffollamento delle carceri italiane. Il Capo dello Stato, che ha voluto celebrare il 208esimo anniversario dalla costituzione della Polizia penitenziaria, ha ribadito che le condizioni in cui i poliziotti sono costretti a lavorare e i detenuti a vivere rappresentano, oggi, un problema che non può più essere rimandato. “In occasione del 208° anniversario della costituzione del Corpo, sono lieto di esprimere gratitudine e apprezzamento alle donne e agli uomini della Polizia penitenziaria per il costante e generoso impegno al servizio dello Stato”, ha affermato aprendo il suo intervento il Presidente.
agi.it, 25 marzo 2025 Sono arrivati oggi al carcere della Dozza di Bologna i primi nove detenuti ‘giovani adulti’, di età compresa tra i 21 e i 25 anni, trasferiti dagli istituti di Milano, Firenze, Treviso e dal penitenziario minorile di Bologna. Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo di altri detenuti, per un totale di 26 unità. Lo ha spiegato il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, durante un punto stampa, dopo una visita alla nuova sezione che li ospiterà. “Il numero definitivo potrà essere anche inferiore ai 50, come era stato inizialmente ipotizzato”, ha aggiunto Ostellari, spiegando che si tratta di una soluzione temporanea. “Attendiamo la consegna di tre istituti minorili nuovi e riqualificati, quelli di Lecce, L’Aquila e Rovigo, che ci hanno assicurato verranno completati per la fine dell’estate.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 25 marzo 2025 Salgono a 24 i casi dall’inizio dell’anno. Le vittime: un giovane egiziano a Trieste, un settantenne a Genova, un detenuto senza nome ad Avellino. Un weekend di sangue, l’ultimo atto di una strage senza fine. Ventiquattro suicidi in tre mesi, tre dei quali consumati in appena 24 ore. Nelle carceri italiane, da Nord a Sud iper affollate, si continua a respirare aria di morte, dove la disperazione si trasforma in un gesto estremo. Un bollettino di guerra che macchia la coscienza di un Paese immobilizzato tra indifferenza e propaganda politica. Tutto inizia domenica mattina, quando l’avvocato Gianpaolo Catanzariti, presidente dell’Osservatorio carceri delle Camere Penali, annuncia con “enorme sofferenza” la morte di un giovane egiziano di 28 anni, senza fissa dimora, rinchiuso nel carcere di Trieste.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 25 marzo 2025 Michela Di Biase, deputata dem e membro della Commissione Giustizia, la maggioranza parlamentare ha disertato la seduta straordinaria della Camera sull’emergenza carcere. Come commenta? Quanto avvenuto fotografa l’assoluto disinteresse del governo a uscire fuori dalla solita propaganda e la volontà di affrontare il problema; l’assenza dello stesso Nordio basta da sola a commentare quanto sto dicendo. I dati ci confermano che siamo davanti ad una vera e propria emergenza: abbiamo registrato 91 suicidi nel 2024, e sono già 22 quest’anno. Ogni quattro giorni, un detenuto sottoposto alla custodia dello Stato, si toglie la vita. Davanti a tutto questo le scelte compiute sul carcere sono del tutto insufficienti, nessuno dei problemi in due anni e mezzo di propaganda è stato risolto: dal sovraffollamento ...
di Errico Novi
Il Dubbio, 25 marzo 2025 Un video della Penitenziaria mostra l’interno di una “stanza di pernottamento” per detenuti: la visita si sofferma sulle suppellettili che i reclusi potrebbero usare come armi improprie. Un modo per alzare ancora di più il muro fra il mondo di fuori e il carcere. Noi del Dubbio abbiamo messo una cella in piazza. Anzi: l’abbiamo messa a disposizione di chi ha visitato il nostro stand al Salone del libro di Torino e nel cuore di Roma, nel corso di un evento in piazza di Pietra. Obiettivo: far comprendere quanto disumana, alienante sia, per l’essere umano, l’esperienza dell’isolamento dal mondo, della privazione di libertà, affetti, senso del futuro. C’era in sottofondo il clangore dei catenacci che serravano i cancelli. Era un modo per dire: sappiate che c’è un’umanità, dietro quelle sbarre, scaraventata in una disperazione ...
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 25 marzo 2025 Si riaccende lo scontro politica-magistratura dopo la pubblicazione da parte di due quotidiani della risposta del Guardasigilli ad una interrogazione del senatore Gasparri. “Resta tema centrale per questo governo l’eventuale reintroduzione nel nostro ordinamento, tra i doveri del magistrato, del divieto di tenere comportamenti, ancorché legittimi, che compromettano la credibilità personale, il prestigio e il decoro del magistrato o il prestigio dell’istituzione giudiziaria”. È quanto scrive il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo a un’interrogazione parlamentare firmata dal capogruppo di FI al Senato, Maurizio Gasparri. L’ipotesi di una revisione delle sanzioni disciplinari per i magistrati torna così ad agitare il quadro politico e la magistratura stessa.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 25 marzo 2025 Anche Magistratura indipendente contro l’ipotesi di una “stretta”: nel prossimo parlamentino Anm proporrà un’autodisciplina interna, ma di tipo “deontologico”. È un caso che rischia di ridursi a una bolla di sapone, quello della possibile re- introduzione dell’illecito disciplinare per le toghe che prendono pubblicamente posizioni politiche, o che partecipano a eventi politici in cui si discutono riforme della giustizia, assumendo atteggiamenti di forte contrapposizione all’Esecutivo. Negli ultimi giorni alcune testate hanno anticipato una risposta del guardasigilli Carlo Nordio a un’interrogazione parlamentare presentata nello scorso novembre dal presidente dei senatori di FI Maurizio Gasparri, in cui si legge che “resta tema centrale per questo governo l’eventuale reintroduzione nel nostro ordinamento ...
di Enrica Riera e Stefano Vergine
Il Domani, 25 marzo 2025Gli unici ad aver ammesso di possederlo sono le due agenzie di sicurezza del governo. Ma hanno escluso di averlo utilizzato per monitorare le vittime emerse finora. Ora, ha appreso Domani, c’è un’altra certezza: l’Aise lo ha usato per intercettare persone legate al mondo dell’immigrazione clandestina, anche in assenza di reati. Una nuova audizione davanti al Copasir e un nuovo dato, finora inedito, che potrebbe segnare una svolta sulla vicenda. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano verrà nuovamente sentito dal Comitato parlamentare che si occupa di sicurezza nazionale nel pomeriggio di martedì 25 marzo alle 14. In base a quanto apprende questo giornale, l’obiettivo è quello di approfondire il caso e provare a dare un nome a coloro che hanno utilizzato lo spyware ...
TERRITORIO
regione.emilia-romagna.it, 25 marzo 2025 Formazione e lavoro per l’inclusione. La Regione Emilia Romagna, con il via libera della Giunta arrivato nell’ultima seduta, stanzia oltre 4,5 milioni di euro di risorse europee Fse+ e Fesr per “Una giustizia più inclusiva”, progetto dedicato all’inclusione socio-lavorativa dei detenuti, nell’ambito del Piano nazionale inclusione e lotta alla povertà 2021-2027 del ministero della Giustizia. Iniziativa che coinvolge una rete di partner pubblici e privati di cui la Regione è capofila. “La giustizia non può ridursi ad un mero strumento di punizione ma deve avere il coraggio di credere nel cambiamento delle persone - commenta l’assessora regionale al Welfare, Isabella Conti.
di Giancarlo Falconi
iduepunti.it, 25 marzo 2025 Un’altra morte segna le cronache del carcere di Castrogno dopo che è stato ritrovato senza vita il corpo di Domenico Di Rocco, 43anni. “Ennesima morte per mano dello Stato, il peggior carcere d’Italia è Castrogno e oggi ha fatto l’ennesima vittima: Domenico Di Rocco aveva 43 anni”, ha dichiarato Adele Di Rocco del Coordinamento Codice Rosso. “Auspico che la procura apri un’inchiesta per far luce sull’accaduto”. Nel frattempo i genitori della vittima si stanno recando presso la struttura. Evidenti erano le sue patologie pregresse. Era compatibile con il regime carcerario? Sicuramente sarà effettuata l’autopsia per risalire alla causa del decesso.
di Carmine Quaglia
ottopagine.it, 25 marzo 2025 Un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo e il conferimento dell’incarico al medico legale Alessandro Santurro, che oggi alle quindici procederà all’ esame disposto dalla Procura di Avellino. Sono questi i primi atti dell’inchiesta del pm Luigi Iglio sul decesso di un quarantottenne montorese, A.G, rinvenuto privo di vita nella sua cella dal personale della Polizia Penitenziaria venerdì pomeriggio. Questa mattina il sostituto procuratore Luigi Iglio ha conferito al medico legale Alessandro Santurro l’incarico di accertare una serie di circostanze legate al decesso. In primis la causa della morte, se è cioè da ricondurre ad un fatto naturale, un malore fatale o invece ci sono altre cause. Determinanti saranno anche gli esami tossicologici.
di Viviana De Vita
Il Mattino, 25 marzo 2025 L’avvocato De Concilio: aveva avuto due ischemie e non era monitorato, avevano chiesto al giudice della sorveglianza di Salerno la scarcerazione. Aveva già avuto due episodi di ictus e la certificazione sanitaria mostrava un quadro clinico preoccupante. Eppure, nonostante un’istanza inoltrata il 13 febbraio dal suo legale, l’avvocato Bianca De Concilio, all’ufficio di sorveglianza in cui si denunciava un trattamento inadeguato da parte dell’istituto penitenziario e si chiedeva di verificare la compatibilità di Renato Castagno con il regime carcerario, la risposta del magistrato è arrivata solo il 21 marzo, due giorni dopo la morte del 37enne di Mariconda: “Non luogo a provvedere per intervenuto decesso del detenuto”. Un ritardo che ha sollevato forti polemiche.
di Valentina Reggiani
Il Resto del Carlino, 25 marzo 2025 Fabio Romagnoli è stato trovato senza vita a febbraio 2023 dal compagno di cella e da un agente della Penitenziaria. Il gip ha respinto l’archiviazione. Verranno fatte nuove indagini per chiarire le circostanze della morte di Fabio Romagnoli, deceduto a 40 anni il 20 febbraio 2023 in carcere a Modena. Le ha disposte il Gip del tribunale di Modena, respingendo quindi la richiesta di archiviazione. Il detenuto fu trovato accasciato a terra, con accanto un fornellino a gas, dal compagno di cella e da un agente della Penitenziaria. Secondo la Procura morì per cause accidentali, mentre per la famiglia, che si era opposta alla richiesta di archiviazione ed è assistita dagli avvocati Luca Sebastiani e Stefania Pettinacci, si suicidò in carcere e non fu fatto nulla per prevenire la tragedia ...
di Matteo Castagnoli e Cesare Giuzzi
Corriere della Sera, 25 marzo 2025 La protesta intorno alle 16, dopo che un ragazzo ha saputo del suo prossimo trasferimento. Due minori intossicati, due agenti della polizia penitenziaria lievemente feriti dal lancio di oggetti. Il piano scatta quando due giovani detenuti del carcere minorile Beccaria scoprono che a breve saranno trasferiti. Destinazione: penitenziario di Catania. Ai ragazzi si uniscono alcuni reclusi nello stesso reparto. Così inizia il tentativo di rivolta. Una protesta, l’ennesima, che però ieri pomeriggio finisce nel giro di un’ora. I ragazzi danno fuoco a materassi e lenzuola nelle loro celle. A quello che trovano intorno a loro. In via Calchi Taeggi, estrema periferia Ovest della città, intervengono i carabinieri e sette squadre dei vigili del fuoco che spengono il piccolo incendio.
di Marianna Vazzana
Il Giorno, 25 marzo 2025 Dall’inchiesta sui maltrattamenti all’ultimo rogo con cinque feriti. Caos a un mese dagli ultimi incidenti e a un anno dall’inchiesta sui presunti maltrattamenti. Incendio di materassi e lancio di oggetti al secondo piano del carcere Beccaria: ennesima rivolta all’istituto penale minorile di Milano poco prima delle 16 di ieri. Il risultato è di quattro persone - un detenuto e tre poliziotti penitenziari - trasportati in ospedale per aver respirato fumo e di due agenti finiti al pronto soccorso perché colpiti dagli oggetti scagliati. Le fiamme e il caos nelle celle hanno reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco, arrivati in via Calchi Taeggi con 7 mezzi, e dei carabinieri del Nucleo radiomobile. Sul posto anche la polizia di Stato e i ghisa.
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 25 marzo 2025 Tre detenuti del carcere minorile Meucci di Firenze sono stati spostati al carcere per adulti Dozza di Bologna. Hanno tutti e tre tra i 21 e i 25 anni, ma hanno compiuto il reato quando erano ancora minorenni, motivo per cui “il loro trattenimento in un penitenziario per adulti è a nostro avviso illegittimo”, precisano dall’associazione Altro Diritto. “Il trasferimento dei tre detenuti dal Meucci di Firenze a Bologna, e di tutti gli altri dalle altre città, è alquanto sorprendente - entra nel merito Emilio Santoro di Altro Diritto - il Governo avrebbe dovuto fare un decreto ministeriale per trasformare quel pezzo del Dozza in un istituto penale minorile, ma questo decreto non è ancora uscito. E quindi è un trasferimento incostituzionale.
di Tommaso Moretto
Corriere del Veneto, 25 marzo 2025 L’inaugurazione del carcere minorile per il Triveneto in via Verdi in città avverrà non entro il mese corrente (come annunciato) bensì quest’estate ma la data ancora non è stata precisata. Una volta a regime, l’istituto correzionale accoglierà 27 utenti. La loro età, minori (14-18) e giovani adulti (19-25) dipenderà dalle scelte della magistratura di sorveglianza. Già individuati quattro funzionari pedagogici e un funzionario contabile addetti alla struttura ed è stata indetta la procedura di selezione per un comandante e un direttore. Quanto agli agenti di custodia, già chiesta la mobilità per 55 lavoratori. Stando al progetto, quello di Rovigo sarà il primo carcere minorile di nuova concezione, con ampi spazi per attività formative e professionalizzanti.
di Lucia Gentili
Il Resto del Carlino, 25 marzo 2025 Il garante Giulianelli insieme con tre aziende ha organizzato un corso da imbianchino nel carcere Barcaglione di Ancora. La Twenty21 srl che opera a Tolentino ne assumerà due per carenza di manodopera. Offrire nuove possibilità di reinserimento sociale e combattere il rischio di recidiva: con questi obiettivi il garante regionale dei diritti della persona Giancarlo Giulianelli, in collaborazione con Twenty21 srl, Cattaneo srl e San Marco Group spa, ha deciso di organizzare un mini corso di formazione professionale da imbianchino (in tecniche di pittura) rivolto ai detenuti del carcere di Barcaglione, ad Ancona.
di Daria Geggi
civonline.it, 25 marzo 2025 Anche a Civitavecchia l’associazione fondata da Flavia Filippi continua il suo impegno per il reinserimento lavorativo dei detenuti. Con il supporto di Stefania Polo, sempre più aziende locali stanno offrendo opportunità concrete. L’associazione “Seconda Chance” continua a sviluppare il suo impegno per il reinserimento lavorativo dei detenuti e degli ex detenuti, portando avanti una missione che ha già dato risultati concreti in molte realtà italiane, compresa Civitavecchia. Fondata dalla giornalista del TgLa7 Flavia Filippi nel 2022, l’associazione si pone come ponte tra il mondo imprenditoriale e il sistema penitenziario, offrendo opportunità di formazione e impiego ai detenuti desiderosi di reinserirsi nella società.
di Valentina Damiani
Il Resto del Carlino, 25 marzo 2025 Il sindaco Ciccolini: “Siamo e saremo sempre a fianco del Garante regionale dei diritti dei detenuti”. Si rinnova per il 2025 l’esperienza del corso di ceramica nella Casa Circondariale di Villa Fastiggi, di Pesaro, unico Istituto penitenziario nelle Marche in cui sono presenti detenute. Un progetto molto apprezzato, sia da parte delle detenute che da parte del personale educativo, per aver contribuito a migliorare la socialità e le relazioni nonché a sviluppare le potenzialità espressive e creative delle recluse. Il progetto, esempio virtuoso di sinergia tra enti pubblici e privati, ha visto la collaborazione della Regione Marche, attraverso il Garante Regionale dei Diritti dei Detenuti, Giancarlo Giulianelli, e la Commissione Pari Opportunità, presieduta da Maria Lina Vitturini.
di Caterina Ruggi d’Aragona
Corriere Fiorentino, 25 marzo 2025 Il carcere Don Bosco a Pisa apre le porte alla musica dal vivo, ospitando artisti di spicco nel panorama indipendente italiano. Con l’esibizione di Giancane inizia domani il progetto “Chroma”, promosso dalla compagnia teatrale pisana I Sacchi di Sabbia e finanziato dalla Regione Toscana. Un’iniziativa unica, che coinvolge uomini e donne reclusi nella casa circondariale pisana in un percorso artistico e multimediale in bilico tra musica, video e teatro. A curarlo, per conto dei Sacchi di Sabbia, i due artisti e musicisti Davide Barbafiera e Davide Cappai, consapevoli dell’importanza emotiva che la musica può avere all’interno di un istituto di pena. “Il progetto Chroma è molto più di un semplice cartellone musicale.
CULTURA
di Alessia Arcolaci
vanityfair.it, 25 marzo 2025 “Quante morti si potevano evitare, per esempio, con una telefonata?”. Il giornalista del Corriere della Sera, in libreria con “Morire di Pena” (ed. Laterza), racconta perché molti suicidi di detenuti in carcere (forse) potevano essere morti evitate. “Il referto neuropsichiatrico redatto dal dottor Salvatore Bruno nota che nel “signor Lombardo Damiano Cosimo” si evidenzia “una infuturazione scarsamente propositiva ed altamente velleitaria”. Non ho mai sentito la parola “infuturazione”. Infuturarsi. Nel linguaggio psichiatrico indica la capacità di proiettarsi nel futuro”. Con queste parole, Alessandro Trocino, giornalista del Corriere della Sera, presenta la prima delle dodici storie di suicidio in carcere che ha scelto di raccontare nel saggio “Morire di Pena”, in libreria per Editori Laterza.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 25 marzo 2025 Nel fumetto “Morire di carcere”, scritto per “La Revue”, le storie delle persone negli istituti di pena, in 24 pagine. Con le illustrazioni di Ilaria Urbinati, è stato scritto dal giornalista Luca Cereda: “L’obiettivo di questo progetto è di entrare in carcere e raccontare il tema non con i soliti freddi numeri, che sono necessari per comprendere il fenomeno, ma andando un po’ oltre, mettendo a nudo i sentimenti”. “Esiste un immaginario comune del carcere: una visione che ci viene restituita dai film, dalle serie, a volte anche dal giornalismo. Questo racconto, invece, prende forma in un luogo reale, la casa circondariale Due Palazzi di Padova, e dalle testimonianze dei suoi detenuti: Paolo, Mario, Amin e Tommaso”.
di Sofia Landi
lumsanews.it, 25 marzo 2025 Gli errori, l’amore, le risse, la voglia di guardare il cielo oltre i muri di una cella. Sono gli ingredienti che hanno reso Mare Fuori la serie dei record targata Rai. Ma quando i titoli di coda scorrono con la sigla, è il momento di distinguere il racconto televisivo dalla realtà. Oltre le sbarre della fiction esistono carceri minorili sovraffollate, dove l’approccio rieducativo viene travolto da quello repressivo, dalla carenza delle risorse, dalla fatiscenza delle strutture.
AFFARI SOCIALI
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 25 marzo 2025 La gip di Firenze ha disposto l’imputazione coatta dopo la sentenza della Consulta del 2024 sul “trattamento di sostegno vitale”. Il procedimento riguarda l’aiuto fornito a Massimiliano dall’associazione Luca Coscioni. Gli imputati: “Pronti alle conseguenze delle nostre azioni di disobbedienza civile”. La gip di Firenze ha deciso: Marco Cappato andrà a processo per aver accompagnato Massimiliano a morire suicida in Svizzera. La giudice Agnese Di Girolamo ha disposto l’imputazione coatta e rigettato la richiesta di archiviazione del pm Carmine Pirozzi, in modo da approfondire la vicenda alla luce della sentenza emessa sul caso dalla Corte costituzionale nel luglio 2024. Il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni rischia fino a 12 anni di carcere, insieme ad altre due volontarie con le quali aiutò materialmente ...
di Chiara Lalli
Il Dubbio, 25 marzo 2025 Il Gip di Firenze dispone l’imputazione coatta per Lalli, Cappato e Maltese dell’Associazione Coscioni dopo l’ultima sentenza della Consulta sul suicidio assistito e il requisito del “sostegno vitale”. Questa mattina arriva una pec dal tribunale di Firenze con un oggetto un po’ strambo e molto burocratico. Me la inoltrano i miei avvocati mentre sto bevendo il mio secondo caffè. Già so che cosa riguarda ma apro comunque il pdf pensando chissà cosa sarà. “Ordinanza con la quale si dispone che il pubblico ministero formuli l’imputazione coatta” (tutto in maiuscolo). Tutta questa formalità ritarda ancora di qualche secondo la registrazione cerebrale di questa informazione e “imputazione coatta” mi fa un po’ ridere (perché sono scema, lo so).
di Ileana Sciarra
Il Messaggero, 25 marzo 2025 Cambia l’agenda della premier: riunione con i ministri dopo la trasferta in Francia. Non serve l’ok di Rama per trasformare gli hotspot in veri centri di permanenza. Si gioca d’anticipo. E il Consiglio dei ministri che doveva slittare a lunedì della settimana prossima viene messo in agenda venerdì mattina alle 11, all’indomani del vertice dei “volenterosi” che vedrà Giorgia Meloni volare a Parigi. Il governo dunque ci riprova. E prepara il disco verde a un nuovo decreto, il terzo dopo due andati a vuoto, per aggirare la tagliola dei giudici che finora hanno bocciato i trattenimenti di migranti nei due centri in Albania battenti bandiera italiana. L’obiettivo è riprendere i trasferimenti già dai primi di aprile. Stavolta però non più di migranti intercettati in mezzo al mare, bensì di stranieri presenti in Italia ...
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 25 marzo 2025 Con cadenza rituale sul progetto d’oltre Adriatico arrivano le rassicurazioni del governo a cui rispondono le critiche delle opposizioni. Il fatto, però, è uno: dopo sedici mesi le strutture sono ancora vuote. Succede ormai a cadenza regolare, ogni tot di giorni. Un esponente del governo, spesso la premier Meloni o il ministro Piantedosi (come ieri), parla dei Centri in Albania: “Li vuole l’Europa”, “Sono pronti a ripartire”, “Li useremo come Cpr”, assicurano. A quel punto si alza un coro dall’opposizione che fa più o meno così: “Ammettono il fallimento”, “Chiedano scusa”, “Non funzioneranno”, ribattono. A volte capita che in mezzo a tante dichiarazioni si trovino perfino delle notizie: per esempio che nel penitenziario costruito a Gjader invece di persone migranti ci siano cani randagi o che l’ente ...
di Mauro Ravarino
Il Manifesto, 25 marzo 2025 Il Centro venne chiuso nel 2023 per i danni causati dalle rivolte. A processo gli ex gestori per il suicidio nel 2021 di Moussa Balde mentre era in isolamento. Si riapre la ferita di Torino, all’incrocio tra corso Brunelleschi e le vie Monginevro e Santa Maria Mazzarello: tra i palazzi del quartiere Pozzo Strada si ergono gabbie e recinzioni metalliche. Ieri ha, infatti, riaperto l’infausto Centro di permanenza per i rimpatri, inaugurato con altro nome (Cpt) nel lontano 1999 e che (tranne gli ultimi due anni) è stato sempre operativo. Nel 2023 il centro fu chiuso a causa dei danni provocati dalle numerose rivolte interne contro le condizioni di detenzione e i decessi. L’ultimo è quello di Moussa Balde, 23enne originario della Guinea che, nel maggio del 2021, si tolse la vita in isolamento.
ESTERI
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 25 marzo 2025 “I nazisti ricevettero un trattamento migliore”. Un giudice federale ha fortemente criticato la deportazione di presunti membri di bande venezuelane effettuata dall’amministrazione Trump, paragonandola a un trattamento più favorevole ricevuto dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il 15 marzo, il presidente Donald Trump aveva ordinato l’invio di due aerei carichi di migranti venezuelani in una prigione in El Salvador, invocando l’Alien Enemies Act (Aea), una legge di guerra risalente al 1798.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 25 marzo 2025 Intervista esclusiva a Mikheil Saakashvili, ex presidente della Georgia condannato dopo la vittoria dei filorussi. L’ex presidente della Georgia, Mikheil Saakashvili sta collezionando condanne. Un’umiliazione per chi negli anni passati ha voluto perseguire due obiettivi molto chiari: ridare dignità ad un Paese sganciandolo dall’influenza russa e avvicinarlo sempre di più all’Occidente e ai suoi valori, a partire dal rispetto dei diritti umani. Una mossa, quella di Saakashvili, che gli è costata cara. Nel 2018 l’esponente politico, protagonista quindici anni prima della cosiddetta “Rivoluzione delle rose”, è stato condannato in contumacia a sei anni di carcere per abuso di potere. Un’accusa che le organizzazioni internazionali hanno sin dal primo momento considerato politicamente motivata e che ha provocato le ...
di Lorenzo Lamperti
La Stampa, 25 marzo 2025 Iwao Hakamada, ex pugile, aveva 32 anni quando è stato condannato, ora ne ha 89. Quanto valgono 56 anni in carcere da innocente, di cui 46 nel braccio della morte? Secondo la giustizia giapponese, la risposta è 217 milioni di yen, vale a dire l’equivalente di 1,45 milioni di dollari. Iwao Hakamada aveva 32 anni quando è stato condannato a morte. Era il 1968. Lo scorso settembre, 56 anni dopo, è stato assolto. E ora gli è stato riconosciuto il risarcimento, al termine di una lunga battaglia legale, quando di anni ne ha però ormai 89. Hakamada, un ex pugile professionista, era stato giudicato colpevole di aver ucciso il suo capo, la moglie del suo capo e i loro due figli. Salvo poi essere scoperto innocente, in un caso che continua a generare enormi discussioni e polemiche in Giappone.
DOCUMENTI
"Voci di ballatoio". Il giornale della Casa Circondariale di Velletri. Numero 2, febbraio 2025
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Seminario Università di Foggia: "Carcere e città. Tra sicurezza e diritti" (Foggia, 27 marzo 2025)
Presentazione del libro: "Il carcere in Italia oggi", di Livio Ferrari (Torino, 27 marzo 2025)
Convegno. "Dall’impossibile al possibile: la scuola in carcere" (Verona, 28 marzo 2025)
Presentazione libro: "Narrazioni e distopie penitenziarie", di Pietro Buffa (Padova, 28 marzo 2025)
Convegno: "Le vittime tra cura e giustizia, in Italia e in Europa" (Verona, 28 e 29 marzo 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 30 marzo 2025
Convegno: "I diritti penitenziari e il ruolo dell'Università di Palermo" (Palermo, 1 aprile 2025)
XVII Conferenza Nazionale della CRIVOP Italia ODV (Erice-TP, dal 4 al 6 aprile 2025)
Convegno: "Prospettive di emancipazione per le donne rom e sinte" (Ivrea-TO, 8 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
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