|
|
Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di domenica 23 marzo 2025
CARCERI
di Giuseppe Ariola
L’Identità, 23 marzo 2025 Il livello del sovraffollamento carcerario, il principale responsabile della drammatica situazione in cui versano i penitenziari italiani, è un problema dibattuto da anni che ciclicamente torna centrale nell’agenda politica. Viene definito come un’emergenza ed effettivamente lo è, ma a differenze di tutte le altre emergenze ha un tratto decisamente peculiare, ha perso il carattere della straordinarietà. Governi sostenuti da maggioranze di diverso colore politico, negli anni, sono stati costretti ad affrontare la questione dell’invivibilità delle strutture detentive, anche su impulso del Quirinale, eppure il problema del sovraffollamento carcerario - e tutto ciò che ne consegue a cascata - è sempre lì, nonostante le varie misure tampone messe in campo di volta in volta che, come è del tutto evidente, non hanno funzionato.
di Vincenzo R. Spagnolo
Avvenire, 23 marzo 2025 Dopo le brusche dimissioni a dicembre di Russo le funzioni del Dipartimento sono state affidate a Di Domenico (sostenuta dal ministero) ma la controfirma sul decreto di nomina ancora non arriva. Sovraffollamento e carenze del personale di sorveglianza sono i malanni cronici delle carceri italiane. I numeri sulle presenze dei detenuti oltre il consentito - dai regolamenti e dal senso di umanità - sono stabili ma rimangono dentro un’emergenza che si aggrava ogni giorno facendo crescere le tensioni dietro le sbarre. Al 28 febbraio scorso, in base ai dati forniti dal Ministero della Giustizia, erano 62.165 le persone ristrette nei 190 istituti di pena, circa 11mila in più rispetto alla capienza prevista, ma ne risultano addirittura 15mila in sovrannumero se si considerano i posti letto effettivamente disponibili.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 23 marzo 2025 Al via la gara di edilizia penitenziaria. L’annuncio del Commissario straordinario. Alla Camera, l’altro giorno, durante l’assemblea straordinaria dedicata alla cogente emergenza carceri e finita con un nulla di fatto, più di qualche deputato dell’opposizione si era chiesto che fine avesse fatto il commissario straordinario all’edilizia penitenziaria Marco Doglio, nominato il 22 settembre scorso. Ed ecco che ieri è arrivata la risposta, direttamente dal ministero della Giustizia. Con l’annuncio dell’avvio di una gara pubblica per la costruzione di “384 nuovi posti detentivi entro il 2025”, per un “importo complessivo di 32 milioni di euro”. La gara “sarà gestita da Invitalia in qualità di Centrale di Committenza”.
di Luca Bonzanni
Avvenire, 23 marzo 2025 La demografia consegna le sue criticità fino in carcere, con una “popolazione” sempre più anziana. E dunque fragile, bisognosa di cure, ma anche più isolata socialmente. È l’altra faccia della medaglia dell’emergenza penitenziaria: mentre gli istituti penali per minorenni toccano tassi d’affollamento record, e mentre sempre più giovanissimi passano dai minorili alle carceri per adulti, contemporaneamente nelle celle vivono centinaia di anziani. A fine 2024, secondo gli ultimi dati del ministero della Giustizia, le carceri italiane ospitavano 1.238 persone con più di 70 anni d’età. Un’escalation continua, anno dopo anno: nell’ultimo decennio i detenuti over 70 sono praticamente raddoppiati, visto che erano 642 alla fine del 2014.
di Liborio La Mattina
giornalelavoce.it, 23 marzo 2025 La prigione, per le persone transgender, diventa una doppia punizione: da un lato la detenzione, dall’altro l’emarginazione sistemica dentro un sistema penitenziario che, pur avendo preso atto della loro esistenza, non garantisce diritti né opportunità reali. Secondo il rapporto dell’associazione Antigone, sono 69 le persone transgender attualmente detenute in Italia. Una popolazione distribuita in appena sei istituti penitenziari: Rebibbia Nuovo Complesso, Belluno, Como, Reggio Emilia, Napoli Secondigliano e, appunto, Ivrea. Strutture che hanno predisposto sezioni protette o dedicate, spesso pensate per garantire maggiore sicurezza e tutela, ma che di fatto rischiano di produrre isolamento, invisibilità e assenza di diritti.
agensir.it, 23 marzo 2025 In occasione della solennità di San Giuseppe, appena trascorsa (19 marzo), l’Associazione Prison Fellowship Italia (PFIt), in collaborazione con il Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), è ritornata nelle carceri italiane, il 20 e il 22 marzo, per celebrare la “festa del papà”. Un’iniziativa per consolidare e mantenere vivo quel legame genitoriale che non può interrompersi con la detenzione. “Molti padri reclusi, infatti, spesso si ritengono delegittimati nel loro ruolo e vivono due isolamenti: quello fisico, e quello affettivo. Ma solo mantenendo viva questa relazione, oltre ai percorsi riabilitativi della detenzione, si può ricostruire quella fiducia e quel rispetto fondamentali per volere e iniziare un vero cambiamento”, si legge in una nota.
di Francesco Bechis
Il Messaggero, 23 marzo 2025 Il Guardasigilli annuncia di voler ripristinare l’illecito disciplinare per le toghe che ledono “credibilità e decoro” della magistratura. Lo sciopero? “Inopportuno”. Magistrati schierati, che dibattono e parlano in pubblico. Fuori dai ranghi e dai denti. Magari scagliandosi contro il politico di turno su Twitter, Instagram o Facebook. Ora basta, batte i pugni il Guardasigilli Carlo Nordio. Il governo valuta un inasprimento delle sanzioni disciplinari contro le toghe “di parte”. Non sono voci di corridoio. Ma un annuncio scritto nero su bianco dal ministro della Giustizia. Che ha preso carta e penna e ha risposto a un’interrogazione parlamentare firmata da Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato.
di Luca Sablone
Il Giornale, 23 marzo 2025 Accelerare sulla riforma della giustizia, rivendicando le priorità dell’agenda del governo guidato da Giorgia Meloni, dalla separazione delle carriere alle novità sul Consiglio superiore della magistratura. È questo lo spirito che anima il convegno “La riforma della Giustizia di Forza Italia” in corso al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo, promosso dai gruppi parlamentari di Camera e Senato del partito e in collaborazione con la delegazione italiana nel gruppo Ppe al Parlamento europeo. L’obiettivo rimane lo stesso: far sì che il sogno di una giustizia efficiente, giusta e snella - da considerarsi come un diritto fondamentale per i cittadini - diventi finalmente realtà.
di Luca Fazzo
Il Giornale, 23 marzo 2025 Il viceministro Francesco Paolo Sisto stringe sui passaggi parlamentari. “Confidiamo di avere entro aprile il voto del Senato”. Nessuna forzatura dei tempi, ma nemmeno pause inutili, spiega al Giornale il viceministro Francesco Paolo Sisto: il governo auspica di potere completare i quattro passaggi parlamentari della riforma costituzionale della giustizia, a partire dalla separazione delle carriere tra giudici e pm, prima dell’estate o giù di lì. In questa scia, appena il Senato avrà anch’esso dato il via libera, il testo potrà tornare alla Camera per la seconda lettura. Perché i tre mesi di pausa di riflessione previsti per le modifiche della Costituzione saranno già trascorsi, visto che Montecitorio ha dato il suo primo sì il 16 di gennaio.
di Irene Famà
La Stampa, 23 marzo 2025 Preoccupati gli investigatori e gli inquirenti: è difficile captare elementi utili nei primi 45 giorni di intercettazione. Cogliere l’attimo. Gli investigatori, con la nuova riforma sulle intercettazioni, avranno una finestra di 45 giorni per registrare le confessioni involontarie di un criminale o un assassino. Così è stabilito dalla norma voluta da Forza Italia, a firma Pierantonio Zanettin, approvata nei giorni scorsi alla Camera: l’ascolto dei sospettati da parte di pubblici ministeri e polizia giudiziaria non può durare più di un mese e mezzo. Se non di fronte ad elementi specifici e concreti che dovranno essere oggetto di espressa motivazione e che permetteranno una proroga di due settimane in due settimane. Uniche deroghe? Mafia e terrorismo. Nessuna eccezione, invece, per la corruzione, l’estorsione e l’usura, violenze e femminicidio, sequestro di persona o droga.
di Federica Serfilippi
Corriere Adriatico, 23 marzo 2025 Luigi Esposito aveva 38 anni. Disposta l’autopsia. Le guardie lo hanno chiamato più volte per andare a ritirare una notifica, ma lui non si è mosso dal letto. I compagni di cella lo hanno sollecitato, gli sono andati vicino. Niente. Luigi Esposito è morto venerdì pomeriggio nella sua stanza del carcere di Montacuto. Sarebbe dovuto uscire nel 2027, dopo aver scontato una condanna definitiva per reati contro il patrimonio. Il dramma si è consumato nella sezione di media sicurezza della casa circondariale. A stroncare il 38enne, che prima di finire in cella viveva è San Benedetto e faceva lavori saltuari come cameriere e operaio, è stato un arresto cardiaco. Stando a quanto rilevato, aveva patologie pregresse e assumeva farmaci.
di Luigi Alfonso
Vita, 23 marzo 2025 Alla Casa circondariale di Cagliari-Uta sono numerosi i progetti che consentono una formazione mirata all’occupazione una volta scontata la pena. Con la piena collaborazione del tribunale di sorveglianza del capoluogo isolano. La storia simbolica di Moustafa, un giovane senegalese che ha trovato lavoro a Tiscali. Carceri sovraffollate e in gran parte fatiscenti, condizioni igieniche precarie, un elevato numero di detenuti (30-32%) con problemi di dipendenze e una larga percentuale con disagi psichiatrici, che andrebbero seguiti in strutture specializzate. Le falle del sistema penitenziario sono note e riguardano almeno l’80% degli istituti di pena italiani.
di Liborio La Mattina
giornalelavoce.it, 23 marzo 2025 Respinta la raccolta alimentare per i detenuti musulmani. Due rifiuti dalla direttrice. Il Centro islamico: “Mai successo prima”. Ottanta detenuti senza datteri, tè e latte per il digiuno. Il garante e l’assessora Colosso avvisati, ma tutto tace. Per la prima volta dopo anni, la raccolta alimentare del Centro islamico di Ivrea per i detenuti musulmani della casa circondariale è stata respinta. Un gesto di solidarietà che si ripeteva puntualmente ogni Ramadan rischia di sparire, bloccato da una doppia porta chiusa: quella della burocrazia e quella della prudenza istituzionale. Due le richieste inoltrate dal Centro nelle scorse settimane, entrambe respinte dalla direttrice Alessia Aguglia.
ravennanotizie.it, 23 marzo 2025 Mettere i detenuti attorno ad un tavolo, insegnar loro le regole e, per un paio d’ore la settimana, scoprire insieme il fascino dei giochi di società. È un’idea semplice quella che sta dietro al progetto “Giocare dentro”, ma di grande impatto formativo. È venuta qualche anno fa agli “Educatori Ludici” della Cooperativa La Pieve di Ravenna, Gabriele Mari e Christian Rivalta, abituati ad utilizzare i cosiddetti “giochi da tavolo” come strumenti ricreativi, ma anche educativi, in molti altri contesti: dalla scuola al mondo della disabilità, per creare connessione sociale attraverso lo svago.
italpress.com, 23 marzo 2025 La situazione della minoranza transgender in carcere è al centro del convegno promosso dal Garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri, in programma mercoledì 9 aprile, dalle 14 alle 18, nella sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in viale Aldo Moro 50 a Bologna. “Il transgender in carcere è soggetto a una situazione di doppia difficoltà, in quanto limitato della libertà e per la sua appartenenza a una particolare minoranza. Viene considerato di frequente parte ‘divisiva’ del sistema penitenziario e per questo servirebbe attivare percorsi personalizzati che tengano conto di questa condizione particolare e che non trascurino l’aspetto del disagio psichico ...
agensir.it, 23 marzo 2025 “E se fosse un’opportunità?” è il titolo della serata di confronto che la diocesi di Adria-Rovigo promuove per lunedì 24 marzo, dalle 18, presso il Cinema Teatro Duomo di Rovigo nel forte desiderio di prepararsi e preparare la città ad accogliere l’arrivo in città del nuovo Istituto penale per minori (carcere minorile) per il Triveneto. L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza. “Non è semplicemente un’occasione di confronto e approfondimento ma l’inizio del cammino di una rete di soggetti sensibili al tema, uniti dal desiderio di guardare al nuovo carcere minorile come un’occasione per rinnovare la capacità del nostro territorio di attivare sinergie generative”, chiarisce la diocesi.
foggiacittaaperta.it, 23 marzo 2025 È di qualche giorno fa la notizia dell’ennesimo suicidio avvenuto nelle carceri italiane. Stavolta, e non è la prima, è avvenuto nella Casa Circondariale di Foggia: la struttura, stando agli ultimi dati, risulta essere l’istituto tra quelli con il più alto tasso di sovraffollamento in Italia. È in tale preoccupante contesto che la Sezione Aiga di Foggia, unitamente ad Aiga Nazionale, all’Osservatorio Nazionale Aiga sulle Carceri e al Coordinamento Aiga Puglia, ha deciso di organizzare, proprio a Foggia, un incontro per mettere a fuoco la situazione delle carceri pugliesi. L’obiettivo è, da un lato, quello di fornire una fotografia dell’attuale stato dell’arte e dall’altro di individuare le direzioni da intraprendere, concretamente, per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e di tutti coloro che operano all’interno delle strutture penitenziarie.
di Matilde Trippanera
radiosapienza.net, 23 marzo 2025 Venerdì 21 marzo, presso l’aula Calasso nell’Edificio di Giurisprudenza si è tenuto un altro brillante appuntamento in merito al difficoltoso rapporto tra donne detenute e libertà di religione. Ciò che ha aggiunto il “quid” in più all’evento è stata la presenza autorevole non solo di innumerevoli docenti esperti, tra cui la stessa relatrice Beatrice Serra e il preside della facoltà Oliviero Diliberto ma anche la magnifica rettrice Antonella Polimeni e il presidente della Conferenza espiscopale italiana il cardinale Matteo Maria Zuppi. Nel contesto di un incontro che ha trattato tematiche complesse e attuali, la rettrice ha sottolineato le grandi sfide della società contemporanea, mettendo in evidenza ...
AFFARI SOCIALI
di Filippo Barbera
Il Manifesto, 23 marzo 2025 “Oggi, più che mai, sentiamo l’urgenza di impegnarci a promuovere e difendere i valori che ci hanno uniti in questi decenni: democrazia, pace, giustizia sociale e rispetto per l’ambiente”, scrivono sindaca e sindaco di Firenze e Bologna, Sara Funaro e Matteo Lepore. Una nuova “piazza per l’Europa”, chiamata a raccolta per il 6 aprile, un giorno dopo la prima data annunciata (il 5 aprile) che si sarebbe sovrapposta con la manifestazione indetta dal Movimento cinque stelle a Roma. Ma qual è la posta in gioco? Quali sono gli obiettivi strategici? Quale il significato politico? Stare in piazza, manifestare, protestare, sono anzitutto azioni che aumentano la “densità morale” delle società e che ne potenziano ...
di Francesca Martelli
L’Espresso, 23 marzo 2025 Tra gli articoli più controversi c’è il 31, che amplia i poteri dell’intelligence, obbligando atenei e enti pubblici a fornire dati. Il ddl Sicurezza, approvato alla Camera e ora in discussione al Senato, introduce un nuovo reato: quello di blocco stradale. Se partecipi a una manifestazione che interrompe la circolazione stradale o ferroviaria rischi fino a 2 anni di carcere (se il blocco viene commesso con più persone). È la forma di protesta scelta negli ultimi anni dagli attivisti per il clima di Ultima generazione o ad esempio dagli operai che manifestano davanti ai cancelli della fabbrica per cui lavorano, se rischia la chiusura.
di Eraldo Affinati
La Stampa, 23 marzo 2025 A scuola non contano i metodi, bensì la qualità della relazione umana che si riesce a realizzare: questa chiara consapevolezza è presente, con stili e sensibilità diverse, in tutti i grandi educatori del XX secolo, da John Dewey a don Lorenzo Milani. Purtroppo, nonostante i convegni e i proclami, anzi spesso proprio a causa di certe contrapposizioni ideologiche precostituite, se ci limitiamo a considerare i fondamenti strutturali dell’istruzione pubblica, non solo italiana, le formidabili intuizioni di Maria Montessori e Mario Lodi, Albino Bernardini e Alberto Manzi, per citarne solo alcuni, sono rimaste in gran parte non dico voci inascoltate, ma, nel migliore dei casi, irraggiungibili stelle comete capaci di brillare solo in alcuni firmamenti speciali, fuori e dentro l’istituzione, pronte a svanire oltre i grigi tetti dei ministeri intitolati al Merito dove si fanno i veri giochi.
di Mariapia Ebreo
L’Espresso, 23 marzo 2025 Intervista a Giuseppe Lavenia. Il presidente dell’associazione Di.Te che si occupa di dipendenze digitali sul caso del 19 enne ritrovato senza vita, afferma: “Non è solo una storia di internet e sostanze, ma una storia di assenze. Assenza di ascolto, di dialogo”. Quello che non conosciamo fa paura, e il “deep web” e il “dark web” sono forse fra gli strumenti più misconosciuti, e spaventosi, con cui molti ragazzi maturano una familiarità che è difficile da capire, e tracciare, e può avere risvolti drammatici come nel caso di Andrea Prospero, il diciannovenne di Perugia ritrovato senza vita lo scorso gennaio.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 23 marzo 2025 Il suicidio assistito torna in Corte costituzionale, per la quarta volta dal 2019. Mercoledì prossimo, in udienza pubblica, i giudici della Consulta affronteranno di nuovo la questione, sollevata questa volta dal gip di Milano, relativa alla definizione di dipendenza da “trattamenti di sostegno vitale”, uno dei requisiti richiesti al malato terminale affinché possa accedere al suicidio medicalmente assistito, con la sentenza 242/2019 Cappato-Antoniani. Un punto, questo, sul quale la Consulta si era già espressa l’anno scorso ampliando il significato di “sostegno vitale” (ad es. estendendolo anche alla dipendenza da caregivers), e allo stesso tempo lasciando al giudice la prerogativa di decidere caso per caso.
di Sandro Marotta
Il Manifesto, 23 marzo 2025 Parte dal Cpr di Torino, ormai pronto a riaprire, la campagna di sensibilizzazione per la salute mentale dentro i Centri di permanenza per il rimpatrio. La campagna, promossa dalla rete No Cpr e il Forum per la Salute mentale, vuole dire “no ai Cpr perché sono dei lager, esattamente come Basaglia definì i manicomi”, spiegano gli organizzatori. Il simbolo scelto è “Marco Cavallo”, una scultura di 4 metri di colore azzurro, in vetroresina (l’opera originale venne realizzata nel 1973 dai reclusi del manicomio di Trieste, diretto proprio da Franco Basaglia). La scultura prende il nome dal cavallo che trasportava la biancheria all’interno della struttura psichiatrica e a cui gli internati si erano affezionati.
di Fariba Adelkhah*
Corriere della Sera - La Lettura, 23 marzo 2025 Fariba Adelkhah, antropologa franco-iraniana, è stata arrestata in Iran il 5 giugno 2019, mentre stava conducendo una ricerca sulla formazione del clero solita nella provincia di Qom. È stata detenuta per quattro anni e mezzo, che ha trascorso per la maggior parte nella prigione di Evin. Questa è una riflessione scritta per “la Lettura” sulla sua detenzione. Sia chiaro. Non sono mai stata una prigioniera politica, ma una prigioniera scientifica: una ricercatrice che non fa politica, incarcerata dal potere politico per ragioni presumibilmente politiche, anche se non mi è mai stato chiaro quali fossero. Né mi è chiaro se il fatto di essere franco-iraniana abbia provocato, aggravato o alleviato la mia sventura. Comunque sia, il mio sguardo sul carcere è necessariamente diverso da quello delle attiviste politiche, delle militanti per i diritti umani o delle ambientaliste che si sono schierate mettendo a rischio la propria libertà.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 24 al 30 marzo 2025
Presentazione del libro: "Ora d'aria. Racconti dal carcere di Bollate" (Milano, 24 marzo 2025)
Seminario Università di Foggia: "Carcere e città. Tra sicurezza e diritti" (Foggia, 27 marzo 2025)
Presentazione del libro: "Il carcere in Italia oggi", di Livio Ferrari (Torino, 27 marzo 2025)
Convegno. "Dall’impossibile al possibile: la scuola in carcere" (Verona, 28 marzo 2025)
Presentazione libro: "Narrazioni e distopie penitenziarie", di Pietro Buffa (Padova, 28 marzo 2025)
Convegno: "Le vittime tra cura e giustizia, in Italia e in Europa" (Verona, 28 e 29 marzo 2025)
Convegno: "I diritti penitenziari e il ruolo dell'Università di Palermo" (Palermo, 1 aprile 2025)
XVII Conferenza Nazionale della CRIVOP Italia ODV (Erice-TP, dal 4 al 6 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI