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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di sabato 22 marzo 2025

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 22 marzo 2025 Il rapporto: mentre la politica rimanda le soluzioni, le strutture sono al limite e i diritti umani ignorati. Mentre giovedì scorso la Camera ha approvato una mozione di maggioranza vuota di soluzioni concrete sull’emergenza carceraria, lo stesso giorno il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha incontrato i rappresentanti della Conferenza dei Garanti territoriali, in un confronto (il secondo nel giro di due settimane) che ha messo a nudo il divario tra le urgenze del sistema penitenziario e l’inerzia politica.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 22 marzo 2025 Mentre Forza Italia e FdI aprono alle modifiche, la Lega resta irremovibile nonostante la moral suasion di Mattarella. Il tema delle detenute madri divide la maggioranza. Da un lato Forza Italia e Fratelli d’Italia sarebbero pronti a rivedere l’articolo 15 del ddl Sicurezza (che prevede che il rinvio della pena per donne incinte e madri di prole fino a un anno venga reso facoltativo), mentre la Lega sarebbe invece determinata a chiudere quanto prima nell’attuale versione già approvata alla Camera.

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 22 marzo 2025 L’uomo era stato scarcerato per via di un tumore ormai al quarto stadio. La senatrice Cucchi interroga i ministri della Giustizia e della Sanità: “Come mai non è stato curato in carcere?”. Se n’è andato nel primo giorno di primavera Habashy Rashed Hassan Arafa, 52 anni, egiziano, arrivato in Italia il 19 ottobre 2021 a bordo di un’imbarcazione sbarcata a Roccella Jonica e considerato dalla legge italiana uno scafista. Un’accusa infondata, secondo Domenico Lucano, europarlamentare Avs e sindaco di Riace, che ha accolto l’uomo - affetto da un tumore al pancreas al quarto stadio - per gli ultimi giorni della sua vita.

 

di Angela Nocioni

L’Unità, 22 marzo 2025 Da cinque anni nessuno parlava con lui. Era malatissimo. Lo accusavano di essere uno scafista, difesa zero. Le ultime ore libero, accolto da Mimmo Lucano. Ha giallo anche il bianco degli occhi. Indica il fianco, la schiena, dice in arabo che lì ha dolore, ma nessuno lo ascolta. Da cinque anni nessuno comunica con lui nella sua lingua. Nessuno al carcere di Arghillà, al nord di Reggio Calabria, parla arabo. C’è bisogno di parlare arabo per capire che una persona che si piega in due dalle fitte al fegato va portata in ospedale? Fine pena: metà marzo. Quando, a gennaio, il medico del carcere gli fa fare una ecografia, la diagnosi confermata dalla tac è “tumore al pancreas al quarto stadio con metastasi”.

 

di Giovanni Negri

Il Sole 24 Ore, 22 marzo 2025 Concluso l’esame nel merito da parte delle Commissioni Nessuna modifica al testo. Superando dubbi e perplessità interne anche alla maggioranza e la drastica contrarietà di opposizioni, sindacati e associazioni della società civile, il disegno di legge sulla sicurezza è ormai pronto per l’aula del Senato per essere definitivamente approvato. Le commissioni Affari costituzionali e Giustizia ne hanno infatti concluso l’esame nel merito; ora a mancare è solo il mandato al relatore, mentre sull’aumento dei casi di detenzione e, in particolare, sulle detenute madri il punto di equilibrio interno alle forze di governo è stato trovato nell’approvazione di due ordini del giorno. Sul piano politico un indubbio successo della Lega, il partito che più si è speso per l’approvazione senza cambiamenti rispetto al testo della Camera.

 

di Errico Novi

Il Dubbio, 22 marzo 2025 E allora, presidente Beniamino Migliucci, al vertice della Fondazione Ucpi dopo aver guidato la stessa Unione Camere penali e la raccolta delle firme sulla separazione delle carriere: dopo 33 anni, i cittadini, con il Sì al referendum sulla riforma Nordio, potranno sancire il riscatto della politica dalla magistratura, e rimettere a posto l’equilibrio tra i poteri. Migliucci ci gela: “Assolutamente non è così”. E spiega una cosa che forse merita di essere compresa dalla politica innanzitutto: “Ai cittadini bisogna ricordare semplicemente che separare le carriere serve a rendere il processo più giusto. Serve a rendere il giudice davvero terzo, equidistante da chi accusa e da chi difende. E serve anche a spostare il centro della vicenda penale dalle indagini alla sentenza. C’è un significato pedagogico. La riforma è questo, ecco ...

 

di Tiziana Maiolo

Il Dubbio, 22 marzo 2025 I magistrati sanno benissimo come continuare a navigare senza ostacoli, nel mare delle captazioni, grazie all’eccezione della lotta alla mafia. Che la fine della pesca a strascico con l’approvazione definitiva della riforma alle intercettazioni non piaccia ai pubblici ministeri e di conseguenza ai sindacalisti della Anm è normale, vista la loro fisionomia sempre più conservatrice. Del rigetto verso ogni cambiamento in favore dei diritti dei cittadini da parte del Movimento cinque stelle, non curat praetor. Quello che fa veramente cascare le braccia è l’ormai quotidiana pervicace totale subalternità dei partiti di sinistra, in particolare Pd e Avs, in tema di giustizia, al grillismo e alle toghe.

 

di Gian Antonio Stella

Corriere della Sera, 22 marzo 2025 L’appello di don Ciotti nel giorno del ricordo delle vittime della criminalità organizzata. “Ircu, arcu, orcu, / e ‘ppi na fogghia di zuccu tortu / unn’appi né ircu né arcu né orcu”. Secondo lo scrittore Antonino Rallo, racconta Adriano Sofri nel libro “Reagì Mauro Rostagno sorridendo”, dedicato al sociologo torinese che sfidò con la sua generosità e la sua intelligenza la mafia e fu ucciso nel 1988 nel trapanese dove aveva scelto di vivere per “vedere ingrigirsi la propria barba e magari nascere i propri nipotini”, solo lo scongiuro su citato può tenere a bada il “fantasma di...

 

di Claudia Brunetto

La Repubblica, 22 marzo 2025 Il vento della memoria ha soffiato forte ieri a Trapani. È arrivato dal mare per camminare sulle gambe di cinquantamila persone che hanno sfilato in corteo per ricordare le vittime innocenti delle mafie. I nomi sono stati scanditi uno dopo l’altro. In tutto 1.101. Magistrati, appartenenti alle forze dell’ordine, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici, morti per mano delle mafie. I loro familiari, in arrivo da tutta Italia, hanno risposto all’appello dell’associazione Libera nella trentesima “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, organizzata in collaborazione con Avviso pubblico. “Il vento della memoria semina giustizia - dice don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera.

 

statoquotidiano.it, 22 marzo 2025 L’assessore alla Legalità e Sicurezza del Comune di Foggia, Giulio De Santis, ha espresso il suo profondo dispiacere e forte preoccupazione per l’ennesima tragedia avvenuta all’interno del carcere di Foggia, dove si è registrato un nuovo suicidio tra i detenuti. “La notizia di un nuovo suicidio non deve distogliere l’attenzione dalle condizioni critiche dell’istituto penitenziario. Anche se questo episodio non sembra direttamente legato al sovraffollamento della struttura, il problema del sovraffollamento e della carenza di personale di sorveglianza rimane una questione strutturale che il sistema carcerario non ha ancora risolto. Il carcere di Foggia è un esempio emblematico di queste difficoltà.

rtalive.it, 22 marzo 2025 Era in carcere nonostante avesse subito due ictus. Protesta all’esterno de carcere da parte degli amici di Renato Castagno, il 37enne morto nella casa circondariale di Salerno, dove era detenuto. Alle persone con le magliette con la foto del detenuto salernitano si sono associati anche chi era nelle celle, battendo alle inferriate delle celle. Affisso uno striscione: “Giustizia per Renato!”, nel quale si chiede che emerga la verità sulla morte di Castagno. “Presenteremo subito dopo l’autopsia una denuncia alla procura della repubblica affinché accerti eventuali responsabilità del sistema carcerario nella morte di Renato Castagno”, ha affermato il legale Bianca De Concilio.

 

reggiotoday.it, 22 marzo 2025 Si è riunito il tavolo fra le istituzioni interessate voluto dal garante dei detenuti del Comune di Reggio Calabria, Giovanna Russo: “Primo passo per un’azione permanente”. Erano presenti oltre alla Garante, per la Regione Calabria: Antonio Loprete Morabito commissario straordinario Vibo Valentia e membro regionale task force sanità penitenziaria; la dottoressa Bernardi dirigente di settore Dipartimento tutela della salute Regione Calabria in rappresentanza della dirigente generale Iole Fantozzi; il commissario Asp di Reggio Calabria Gianluigi Scaffidi, il direttore del 118 Domenico Minniti; il direttore facente funzioni dell’istituto “Panzera” di Reggio Calabria Patrizia Delfino ...

 

di Chiara Adinolfi

Il Messaggero, 22 marzo 2025 Studiare per costruirsi un futuro migliore fuori dal carcere, studiare per respirare un po’ di libertà attraverso i libri. Sono sempre di più i detenuti che scelgono di iscriversi ad un corso di laurea mentre stanno scontando la loro pena o sono in attesa di giudizio. A Roma sono tre le università pubbliche che offrono la possibilità di sostenere esami dentro gli istituti penitenziari, e tutti registrano una tendenza positiva delle iscrizioni. La Sapienza ha avviato il suo progetto nel 2019, quando gli studenti reclusi erano appena 12. Oggi sono diventati 71.

 

di Eleonora Tiribocchi

Il Riformista, 22 marzo 2025 Palermo rende omaggio a Marco Pannella. Allo storico leader dei Radicali verrà dedicato il giardino antistante al carcere Ucciardone. Il riconoscimento formale è atteso per venerdì 28 marzo. Non si tratta di un semplice rito simbolico e di facciata, ma di un gesto concreto per tenere viva la memoria delle sue battaglie a favore dei diritti civili e della giustizia giusta. All’intitolazione seguirà anche la collocazione di una targa commemorativa.

 

di Fiorenza Elisabetta Aini

gnewsonline.it, 22 marzo 2025 Una inedita Festa del papà si è tenuta il 19 marzo a San Vittore. Massimo Cirri, storico conduttore della trasmissione radiofonica “Caterpillar”, dall’aula bunker del carcere, e Sara Zambotti, dai microfoni dello studio di Rai Radio2 di via Sempione, hanno trasmesso la puntata per l’occasione intitolata “Un po’ dentro e un po’ fuori. Un po’ padri e un po’ figli”. Chiamati a raccontare le mille difficoltà del rapporto tra padri e figli, già di per sé complesso e faticoso, i detenuti, con il loro bagaglio di assenze ed errori, cadute e ripartenze. Non solo loro, però, perché in studio Zambotti ha ospitato un rappresentante degli agenti di Polizia penitenziaria, Luciano Esposito, il magistrato, Francesco Cajani, pubblico ministero a Milano, lo psicoterapeuta Angelo Juri Aparo, fondatore del Gruppo Trasgressione ...

 

di Fiorenza Elisabetta Aini

gnewsonline.it, 22 marzo 2025 Emozione. Se volessimo riassumere con un solo sostantivo le due ore di trasmissione, sarebbe il termine corretto. “Ci siamo emozionati anche noi” conferma Massimo Cirri che ha condotto dall’aula bunker della casa circondariale di San Vittore la puntata di Caterpillar del 19 marzo 2025 assieme a Sara Zambotti ai microfoni di via Sempione. “Eppure siamo milanesi quindi gente cinica” e per chi lo conosce e lo segue in radio da quasi oramai 30 il tono dissacrante non stupisce; è questo l’approccio, che sembra allontani ma in realtà forse vuole governare proprio l’emozione.

 

di Fabrizio Rostelli

Il Manifesto, 22 marzo 2025 I ficus secolari sono ancora lì a scandire il tempo, o forse ad ignorarlo. Un gatto nero annoiato si stiracchia all’ingresso della lavanderia e poi scappa spaventato dal rumore dei carrelli. Attraversiamo il cortile interno passando accanto alle sezioni V (dove oggi si trova il polo didattico) e VI e arriviamo nell’area verde del carcere, una zona fino a poco tempo fa abbandonata. Il vociare aumenta dietro i finestroni con le sbarre e il giardino inizia a popolarsi di detenuti, tra abbracci e sigarette accese. La mattinata sarà un momento di condivisione e l’occasione per presentare le opere realizzate dai detenuti di Spazio Acrobazie, il laboratorio produttivo e di riqualificazione attraverso la mediazione artistica. Torno all’Ucciardone dopo quasi 5 anni e il progetto si è ramificato ed esteso anche materialmente ...

 

di Vitalba Azzollini*

Il Domani, 22 marzo 2025 L’eccessivo ricorso a decreti d’urgenza esautora il ruolo delle camere. E sarà anche peggio con il ddl presentato da Fratelli d’Italia vuole portare a 90 giorni il termine di approvazione dei decreti legge. Ciò rischia di amplificarne l’abuso e di depotenziare il ruolo dell’aula. Da anni il ruolo normativo del governo si espande a discapito del parlamento, soprattutto a causa dell’eccessivo utilizzo dei decreti legge. Nonostante, in base all’art. 77 della Costituzione, vi si possa ricorrere solo “in casi straordinari di necessità e di urgenza”, essi sono ormai diventati lo strumento prevalente e ordinario attraverso cui l’esecutivo esercita l’iniziativa legislativa. Ciò determina in alcuni momenti ingorghi normativi, che rendono difficile il rispetto dei 60 giorni previsti per la conversione da parte delle Camere.

 

di Mariano Croce*

Il Domani, 22 marzo 2025 Questa rivoluzione, che parte dal basso e si irradia sulle istituzioni più elevate, ci restituisce oggi un poco di speranza. In tutto il versante euroamericano, l’azione dei tribunali non solo fa da limite all’ipertrofia esecutiva, ma lo fa restituendo dignità alle rivendicazioni della cittadinanza. Si chiama “rivoluzione dei diritti”: è una politica operosa e vitale mediante cui i cittadini incidono direttamente sulle regole della convivenza sociale per adattarle alle loro mutate esigenze. È una rivoluzione tanto dirompente quanto pacata, dacché prende piede nelle Corti e segue i protocolli ordinati del diritto. Quando i parlamenti sembrano irretiti in un persistente stato vegetativo, le Corti vengono chiamate dalla cittadinanza ad accogliere rivendicazioni cui la politica si è fatta sorda.

 

di Patrizia Macciocchi

Il Sole 24 Ore, 22 marzo 2025 La Corte costituzionale, sentenza numero 33, depositata ieri, ha dichiarato illegittimo l’articolo 29-bis, co. 1, della legge n. 184/1983, nella parte in cui non include le persone singole fra coloro che possono adottare un minore straniero residente all’estero. Anche le persone singole possono adottare minori stranieri in situazione di abbandono. È quanto si legge nella sentenza numero 33, depositata oggi, con cui la Corte costituzionale ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l’articolo 29-bis, comma 1, della legge numero 184 del 1983, nella parte in cui non include le persone singole fra coloro che possono adottare un minore straniero residente all’estero.

di Valentina Petrini

La Stampa, 22 marzo 2025 Dal doppio cognome alle adozioni, fino all’attesa pronuncia sulla Pma. La Corte parla di responsabilità genitoriale, dimenticata dalla politica. C’è una donna dietro alcune delle sentenze della Corte Costituzionale degli ultimi tre anni che stanno di fatto riscrivendo il diritto in materia di genitorialità e uguaglianza di genere. Questa donna è la giudice Emanuela Navarretta. Nel 2022 con la sentenza n. 131 la Corte Costituzionale dichiarò l’illegittimità costituzionale dell’art. 262, primo comma, del codice civile, nella parte in cui prevede, riguardo all’ipotesi del riconoscimento effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori, che il figlio assuma il cognome del padre, anziché quello di entrambi i genitori.

 

di Giusi Fasano

Corriere della Sera, 22 marzo 2025 L’avvocata segretaria dell’Associazione Luca Coscioni: “La legge della Regione Toscana sul suicidio assistito è corretta, rispetta la sentenza sul caso di Dj Fabo. Conoscere Luca mi ha cambiata, rimasi incantata dalla sua forza”. “Ricordo che andavo a scuola dalle suore, c’era anche il collegio e io avevo 8 anni. Una bambina che viveva in collegio spesso la notte bagnava il letto e poi il giorno dopo veniva punita in classe. Un giorno ho finto di non stare bene per andare nella stanza della suora superiora e dirle che la mia amica veniva umiliata in classe, che nessuno si meritava di essere trattata così e che avrei chiesto ai miei genitori di accompagnarmi a denunciare. La superiora è intervenuta e tutto è cambiato”.

 

di Marika Ikonomu

Il Domani, 22 marzo 2025 Sono diversi i Paesi che hanno deciso di sospendere o ridurre i fondi destinati alle missioni umanitarie, a partire dagli Stati Uniti. Anche l’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) è coinvolta dal taglio dei finanziamenti e si trova “in una fase molto difficile”, costretta “a drammatiche scelte su quali interventi ridurre o tagliare”, spiega Chiara Cardoletti, rappresentante per l’Italia, la Santa sede e San Marino dell’Unhcr. L’Italia, aggiunge Cardoletti, non è tra i paesi che hanno ridotto i fondi destinati agli interventi umanitari dell’agenzia e “nel 2024 è stata tra i maggiori donatori a livello mondiale”. Il nostro paese gioca un ruolo che Cardoletti definisce “cruciale” in un contesto “di forte aumento delle migrazioni forzate”.

 

di Paolo Delgado

Il Dubbio, 22 marzo 2025 Che Bruxelles non sia in grado di prendere un’iniziativa forte su Kiev è un vantaggio per la presidente del Consiglio, stretta tra Forza Italia e Lega. Sono sempre i particolari a indicare il senso della totalità di un tema. Il particolare eloquente in questione è il nome del Piano di riarmo proposto dalla presidente von der Leyen. Il nome era bellicoso, esplicito, a modo suo onesto: ReArm Europe. Questo aveva in mente la presidente e questo era nell’interesse della Germania e questo recitava il titolo del Piano. L’Italia aveva chiesto di modificarlo in Defend Eu, per chiarire che “il dominio della difesa va molto oltre l’acquisto o la produzione di armi”. Era una richiesta sensata anche se l’Italia faceva trapelare l’intenzione di usarla per forzare di molto i confini del progetto, sino al finanziamento delle forze dell’ordine ...

 

di Roberto Ciccarelli

Il Manifesto, 22 marzo 2025 Non più “ReArm Europe”: von der Leyen spinta dai problemi politici sul debito fa il “rebranding”. Ma Meloni resta in trappola. Dall’annuncio di un “Riarmo dell’Europa” all’esilarante, ma non meno minaccioso, piano sulla “Prontezza 2030”. Con questa espressione presa dal titolo del “Libro bianco Ue sulla difesa” (Il Manifesto, 20 marzo), e ispirata probabilmente a un manualetto di strategia militare in cui non mancheranno idiozie sulla “proattività”, la Commissione Europea ieri ha inteso dire di “Essere pronta alla guerra entro il 2030”. Data entro la quale si presume che la Russia di Putin agirà contro qualche Stato membro.

 

di Salvatore Settis

La Stampa, 22 marzo 2025 Tre giorni dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, Donald Trump mandò all’Europa due messaggi. Parlando a Davos il 23 gennaio, ingiunse ai membri europei della Nato di aumentare le spese militari “come avrebbero dovuto fare anni fa”, indicando il traguardo del 5% del Pil. Negli stessi giorni riprese un tema-chiave della sua campagna elettorale, promettendo la pace in Ucraina mediante trattative dirette con Putin. Nella brutale pedagogia del presidente americano, questi due punti sono complementari, ma hanno trovato in Europa un’accoglienza opposta: NO al dialogo con Putin in vista della pace, SI’ al riarmo, se pure a quote meno iperboliche.

 

DOCUMENTI

Garante nazionale. Studio aggiornato al 21 marzo 2025 degli eventi suicidari e decessi negli istituti penitenziari

Il Riformista-PQM: "Superpotere giudiziario. Come il CSM si è attribuito funzioni non previste dalla Costituzione"

Salerno. Richiesta di istituzione della figura del Garante provinciale dei diritti delle persone private della libertà

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Impiccati" - Il suicidio, per alcuni prevedibile, di Vincenzo Pupillo avvenuto nel sovraffollato carcere di Foggia. "Seconda Chance: Speciale Sardegna" - Le attività svolte per trovare lavoro ai detenuti nelle carceri Sarde