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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 12 marzo 2025
di Angela Stella
L’Unità, 12 marzo 2025 È la novità emersa ieri nell’incontro tra il ministro Nordio e i garanti territoriali dei detenuti. Nessuno spiraglio invece su amnistia, indulto e numero chiuso. Una circolare del Dap sull’affettività in carcere per dare concretezza alla sentenza della Corte Costituzionale n. 10 del 2024: questa la novità più importante emersa dall’incontro avuto ieri dal Ministro Nordio con la delegazione della Conferenza dei garanti territoriali dei diritti delle persone private della libertà personale. Al faccia a faccia che si è tenuto nel tardo pomeriggio a Via Arenula erano presenti da una parte il portavoce Samuele Ciambriello, la garante di Roma Valentina Calderone, il garante del Piemonte Bruno Mellano, la garante di Parma Veronica Valenti e dall’altra parte il vice ministro Francesco Paolo Sisto ...
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 12 marzo 2025 La Corte costituzionale, con la sentenza n. 24 del 2025, ha dichiarato incostituzionale la norma che vietava per due anni i permessi premio ai detenuti imputati o condannati per reati commessi durante l’esecuzione della pena. Una decisione storica che ridisegna i confini tra giustizia punitiva e funzione rieducativa, riconoscendo maggiore autonomia ai magistrati di sorveglianza e tutelando i diritti fondamentali dei detenuti. Il provvedimento nasce dal ricorso di G.K., detenuto dal 2017 per tentata rapina e omicidio. Dopo anni di buona condotta, aveva ottenuto permessi premio per ricostruire i legami familiari. Nel marzo 2023, però, fu accusato di aver tentato di introdurre droga in carcere al rientro da un permesso.
di Errico Novi
Il Dubbio, 12 marzo 2025 Il vertice di maggioranza a via Arenula: la riforma costituzionale sui magistrati correrà senza modifiche, ma spazio anche a nuova prescrizione e intercettazioni. Accordo su tutto. Sui tempi per separare le carriere, che saranno brevi, il più possibile. Nessuna modifica al testo del ddl costituzionale, ora al Senato, e dritti lungo la strada che dovrebbe portare all’approvazione definitiva in Parlamento entro l’anno. Intesa pure sul resto del “programma giustizia”, sulle riforme rimaste a mezz’aria. Dalla prescrizione alle intercettazioni. Con una clausola: non infierire. Non mandare avanti altre proposte, non ancora calendarizzate o comunque non approvate neppure da un ramo del Parlamento.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 12 marzo 2025 In agenda anche prescrizione, intercettazioni e sicurezza. Verso il vado di una circolare del Dap sulla “stanze dell’amore” per i detenuti che applichi le sentenze della Corte Costituzionale e della Cassazione. No ad amnistia e indulto. Priorità al disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere e alla riforma del Consiglio superiore della Magistratura; avanti tutta anche sugli altri Ddl nel programma della coalizione di centrodestra, tra i quali le norme sulla prescrizione, quelle sulle intercettazioni, sul sequestro degli smartphone e sulla geografia giudiziaria; “grande impegno”, infine, anche per il “disegno di legge sulla sicurezza in esame al Senato”.
di Giuseppe Gargani
Il Dubbio, 12 marzo 2025 Caro Ministro, soltanto la vecchia stima verificata in tanti anni e la mia lunga esperienza nel Parlamento sui problemi della giustizia, mi consentono di inviarti un mio messaggio. Ho scritto varie volte sui problemi della giustizia in questi anni, ti ho dedicato articoli anche molto critici, ho invocato il tuo impegno ad attuare quello che hai sostenuto nei tuoi libri e finalmente ci troviamo di fronte ad un testo di legge che tenta di risolvere il problema cruciale della organizzazione giudiziaria e del processo penale Ti trovi di fronte ad un mare di critiche ma anche ad adesioni a volte non previste. Nessuno poteva mai immaginare che il governo Meloni, dopo tentativi anche personali nei tanti anni passati ad affrontare questo problema spinoso e avversato, non si capisce bene perché, dai magistrati, sarebbe riuscito nell’intento sia pure dopo interventi legislativi molto discutibili.
di Nicola Galati
La Ragione, 12 marzo 2025 Il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge per l’introduzione del delitto di femminicidio punito con la pena dell’ergastolo. Si tratta dell’ennesimo caso di populismo penale: una strumentalizzazione politica del diritto penale, mediante la proposta di introdurre una nuova fattispecie di reato dal forte impatto simbolico (peraltro annunciata proprio alla vigilia dell’8 marzo), con l’intento di rassicurare la collettività su un tema di forte impatto emotivo. Nessuno nega la gravità e la tragicità del fenomeno, si contestano però l’utilità e la legittimità della soluzione proposta. Innanzitutto è doveroso un chiarimento, perché è passato il messaggio infondato secondo cui a oggi il femminicidio non sarebbe punito (o quantomeno non con l’ergastolo).
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 12 marzo 2025 Secondo uno studio di Bankitalia, l’accorpamento nel 2013 dei tribunalini e la chiusura delle sedi distaccate ha portato a un calo delle liti del 6,4 e 5,1%. Si è ridotta la domanda di giustizia, presumibilmente per i maggiori costi connessi con l’aumento della distanza dai tribunali, in particolare nelle materie a più “alta discrezionalità” dove cioè il ricorso al giudizio non è l’unica opzione. È invece aumentato il numero dei processi definiti e si è ridotto il dispositon time, in particolare nelle materie più complesse e nei tribunali meno efficienti. Secondo uno studio della Banca d’Italia - “Gli effetti della riforma della geografia giudiziaria sul funzionamento della giustizia civile” - sono questi, in sintesi, gli effetti della “rivoluzione” che tra il 2013 e il 2014 ha portato alla chiusura di 25 tribunali e di 220 sezioni distaccate con l’accorpamento delle attività nei 140 tribunali rimanenti.
di Gianluigi Nuzzi
La Stampa, 12 marzo 2025 Chiara Poggi e Serena Mollicone sono state ammazzate agli inizi di questo millennio e ancora attendono giustizia. Entrambi i processi clamorosamente si riaprono, stagliando gli ennesimi dubbi sull’operato della magistratura la cui credibilità appare in caduta libera. Il comandante dei carabinieri di Arce ritorna così sotto processo per la morte di Serena e così per quella di Chiara si riaprono vecchie ferite tra gli inquirenti di Vigevano e quelli di Milano che si ritrovarono su conclusioni opposte nell’indicare l’assassino della giovane di Garlasco trovata senza vita la mattina del 13 agosto 2007 con il gatto che girava liberamente nell’appartamento tra gli investigatori che esaminavano la scena del crimine, privi degli indispensabili calzari.
GIURISPRUDENZA
di Umberto Maiorca
perugiatoday.it, 12 marzo 2025 Sottoposto alla misura di prevenzione, finisce in carcere per scontare una condanna definitiva, e quando esce e scatta nuovamente il divieto di frequentare locali e persone dubbie, presenta ricorso per Cassazione per il riconoscimento di un indennizzo a titolo di equa riparazione in relazione alla detenzione sofferta (inizialmente agli arresti domiciliari e, successivamente, in stato di custodia in carcere). L’uomo, un assisano di 40 anni, era stato sottoposto dal 2014 alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, con obbligo di dimora ad Assisi.
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 12 marzo 2025 Presunzione d’innocenza rafforzata. Anche quando, per ragioni solo cronologiche, è impossibile utilizzare la disciplina attuativi della direttiva comunitaria. Chi si è visto impropriamente presentare come colpevole in un provvedimento di archiviazione, per esempio per prescrizione, ha diritto di fare ricorso in Cassazione se non può rivolgersi al giudice di riferimento, Gip in primo luogo. Lo afferma la Cassazione con la sentenza sella sesta sezione 8927, con la quale la Corte prende atto di quanto stabilito dalla Consulta con la sentenza 41 del 2024.
lavorosi.it, 12 marzo 2025 Con l’ordinanza n. 5510 del 02.03.2025, la Cassazione afferma il seguente principio di diritto: “In tema di lavoro svolto dai detenuti in regime carcerario, la prescrizione dei crediti retributivi del lavoratore inizia a decorrere non già dalla cessazione dello stato detentivo, bensì dalla fine del rapporto di lavoro, il quale va considerato un unico rapporto, non essendo configurabili interruzioni intermedie, volontariamente concordate, nei periodi in cui la persona privata della libertà è in attesa della chiamata al lavoro, rispetto alla quale il detenuto non ha alcun potere di controllo o di scelta e versa in una condizione di soggezione e di metus”.
TERRITORIO
bariseranews.it, 12 marzo 2025 “Occorre una rivisitazione urbanistica delle carceri minorili in modo da rendere più agevole la convivenza e un rinforzo in termini di maggiore qualificazione della formazione della polizia penitenziaria, oltre che un sistema nuovo di recupero psico-dinamico dei ragazzi presenti nelle strutture. Un altro aspetto importante è che spesso ci sono ex minorenni, cioè giovani di età un po’ più adulta, e, a volte, si creano dei conflitti e così la vivibilità diventa più difficile”. Lo dice all’Adnkronos Ludovico Abbaticchio, garante regionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, a proposito di quanto avvenuto nell’istituto penale minorile ‘Fornelli’ di Bari domenica sera quando, nel corso di una vera e propria sommossa, alcuni agenti della polizia penitenziaria sono rimasti feriti, si sono registrati diversi danni pesanti ...
di Francesco Maria Storino
Gazzetta del Sud, 12 marzo 2025 A togliersi la vita un detenuto romeno. Continua l’emergenza carceri: in un anno 225 atti di autolesionismo. Terzo suicidio in carcere a Paola da inizio anno. Un romeno di 40 anni con problemi psichiatrici si è tolto la vita nella sua cella. Sul caso anche la Procura di Paola ha aperto una indagine. L’uomo si sarebbe impiccato con alcuni lembi di stoffa. È ancora alta emergenza in Calabria. Nei primi sei mesi del 2024 si sono registrati oltre 5.300 “eventi critici”, tra cui 3 suicidi, 80 tentati suicidi, 225 atti di autolesionismo e 75 aggressioni ad agenti penitenziari. Un numero che ha finito per incrementarsi nel corso dello scorso anno. E anche il 2025 si è aperto sulla scia di eventi tragici.
di Julian Zeni
okfirenze.com, 12 marzo 2025 Oltre alla questione numerica, le condizioni strutturali dell’istituto risultano estremamente compromesse. L’Osservatorio Antigone Toscana ha effettuato una nuova visita al carcere di Sollicciano il 7 marzo scorso, riscontrando un peggioramento delle condizioni già critiche rilevate nel dicembre precedente. La struttura ospita attualmente 534 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 497 posti, aggravata dall’indisponibilità di 136 posti. Il sovraffollamento ha portato all’utilizzo di letti a castello a tre piani, con celle occupate fino al limite massimo. In alcuni casi, il reparto di isolamento viene usato come area di primo ingresso per mancanza di spazio.
di Nicola Bianchi
Il Resto del Carlino, 12 marzo 2025 Il bilancio dei primi quattro mesi di Manuela Macario: “I problemi sono tanti, a partire dalla vecchia struttura”. I detenuti sono arrivati a 399. “Il ritardo nei pacchi? Vanno controllati ma chi verifica sulle tempistiche?”. L’ultimo dato, relativo all’1 marzo, parlava di 399 detenuti presenti a fronte di una capienza massima di 277. Il record si toccò nel 2009 con addirittura 540 persone. “Ma il problema del sovraffollamento - spiega Manuela Macario, garante dei detenuti - è solo uno dei tanti”. In carica da fine ottobre, “la prima volta che sono entrata in carcere è stato il 6 novembre”, la nuova garante è una forza di idee e proposte. Molto spesso però bloccate nel pantano della burocrazia, delle dimenticanze, delle ridottissime forze in campo.
di Luca Bonzanni
L’Eco di Bergamo, 12 marzo 2025 Mai così tanti. Sono 55 i “giovani adulti” tra i 18 e i 24 anni. I cappellani: “In queste condizioni è difficile il percorso rieducativo”. Gli avvocati: “Servono misure d’emergenza”. Come in una escalation continua, i numeri sono giunti a toccare una soglia che non è solo simbolica. È concreta, perché rappresenta plasticamente le difficoltà che vivono tutti coloro che si trovano oltre quelle mura, oltre quelle sbarre. Il carcere di Bergamo è arrivato - tra lunedì e ieri, secondo i dati ufficiali del ministero della Giustizia - a quota 600 detenuti. Mai così tanti da quando ci sono dati puntuali e anche stando alla memoria di chi da lungo tempo opera in via Gleno.
romadailynews.it, 12 marzo 2025 Il segretario di Radicali italiani, Filippo Blengino, insieme all’associazione “Nessuno tocchi Caino”, ha visitato ieri il carcere minorile di Casal del Marmo a Roma. Lo riporta una nota ufficiale. Nella struttura, il 60% dei detenuti è in attesa di giudizio, la sezione maschile è sovraffollata, con 61 ragazzi in 52 posti disponibili, e si nota un evidente disagio psichico. “Dopo la visita all’istituto penale per minorenni, esco profondamente angosciato e commosso, e con la convinzione che lo Stato sia assente anche qui”, dichiara Blengino. Molti ragazzi mostrano segni evidenti di autolesionismo, in particolare tagli sulle braccia. Il personale è costretto a sopperire alle mancanze gravissime e alle negligenze.
Il Resto del Carlino, 12 marzo 2025 Un servizio che assicura una conoscenza reciproca e che rappresenta un nuovo inizio per le persone, minorenni e in età adulta, sottoposte a misure esterne all’Istituto penale. Sulla base di uno specifico accordo tra Comune di Cesena, Unione Valle del Savio e Ministero della Giustizia - Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità, sarà attivato negli spazi dell’hub di comunità di Sant’Egidio un Ufficio di prossimità Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna).
di Antonio Mattone
Il Mattino, 12 marzo 2025 È stato un incontro intenso e schietto quello di Fiammetta Borsellino con cento detenuti del carcere di Secondigliano. La figlia del giudice ucciso dalla mafia nella strage di via D’Amelio il 19 luglio 1992, è stata invitata dalla Comunità di Sant’Egidio, ed è stata per due ore a tu per tu con i reclusi schierati in prima fila, per una volta protagonisti e non relegati nelle retrovie come invece avviene in tante manifestazioni che si svolgono dentro le mura dei penitenziari. Fiammetta subito rompe il ghiaccio e previene una delle domande più scontate: “Io sono qui perché credo nel cambiamento. Alimentare la rabbia è un atteggiamento sterile e non fa resuscitare i morti”.
lavocediferrara.it, 12 marzo 2025 Appuntamento speciale nella chiesa di San Paolo a Ferrara sabato 22 marzo alle ore 20.30. La voce degli ex detenuti del carcere milanese di San Vittore unita a quelle dell’Accademia Corale Vittore Veneziani e de I Cantori del Vòlto. Gli archi e i fiati dell’Orchestra Antiqua Estensis, con cantanti e musicisti solisti d’eccezione come Paolo Ghidoni. E le voci recitanti del Macró Maudit Teáter di Milano. Insieme per interpretare a Ferrara, in questo tempo di Quaresima, i temi de La Passione evangelica nella sua attualità: alle 20.30 di sabato 22 marzo, nella chiesa della Conversione di San Paolo.
di Ferruccio de Bortoli
Corriere della sera, 12 marzo 2025 Dovremmo chiederci perché la qualità del capitale umano non è mai un’emergenza nazionale. Non è mai ai primi posti delle agende politiche. Certo, direte, ci sono altre priorità in questo momento. Si parla di investimenti nella Difesa, di riarmo. Non è il momento. Non è mai il momento. Alcuni interessanti dati sul nostro sistema educativo emergono da una ricerca Teha, a cura di Paolo Borzatta e Jonathan Donadonibus. L’Italia spende più per pagare gli interessi sul proprio debito che per gli investimenti nell’istruzione. Già questo dice tutto.
di Valentina Petrini
La Stampa, 12 marzo 2025 Ma chi è benestante in Italia può aggirare i divieti andando all’estero. Alla Consulta l’eccezione di costituzionalità sollevata dal tribunale di Firenze. “Che colpa ho se le mie relazioni non sono andate bene? Se gli uomini di cui mi sono innamorata non volevano figli? Nel frattempo sono arrivata a quarantatre anni e il mio tempo per diventare madre, genitore, sta scadendo. Perché non posso autodeterminarmi e accedere da sola, in Italia, alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (ndr Pma)?”.
di Leonardo Fiorentini e Antonella Soldo
Il Manifesto, 12 marzo 2025 Tutti i Paesi hanno normative che regolano la guida sotto l’influenza di sostanze psicoattive, siano esse legali o illegali. Le legislazioni sull’alcol hanno una lunga tradizione e generalmente seguono un approccio repressivo progressivo, infatti la maggior parte degli Stati fissano limiti, superati i quali vengono applicate sanzioni, incluse quelle penali, in relazione alla quantità consumata. Invece per le sostanze soggette a controllo internazionale, inserite nelle tabelle delle convenzioni sulle droghe, prevale spesso un approccio di tolleranza zero.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 12 marzo 2025 Lo stato dell’accoglienza in Italia. Nuovo rapporto di Action Aid e Open Polis. Nei centri del Sistema di accoglienza e integrazione (Sai) possono essere ospitate persone che hanno ottenuto la protezione oppure sono in situazione di vulnerabilità. Alla fine del 2023, ultimo dato disponibile, su 30mila ben 12 mila erano originarie dei Paesi attualmente considerati “sicuri” dal governo (40% del totale). “Non si tratta quindi di territori sicuri, non ovunque e non per tutti”, denunciano Action Aid e Open Polis, autori di Accoglienza al collasso. Report 2024. Tolte donne e minori restano 5.400 uomini adulti, quelli che rischiano la detenzione durante le procedure accelerate di frontiera. Una prova in più che non basta la presunzione di sicurezza per escludere il diritto d’asilo di queste persone.
Il Fatto Quotidiano, 12 marzo 2025 Via libera agli hub in Paesi terzi: “Ma non è modello Albania”. Un sistema europeo comune per i rimpatri e la possibilità di creare hub in Paesi terzi sulla base di accordi. Sono queste le due principali novità che la Commissione Europea vuole introdurre, con la proposta di regolamento che ha l’obiettivo di arrivare a procedure di rimpatrio più rapide, semplici ed efficaci in tutta l’Ue. Il commissario Ue alla Migrazione, Magnus Brunner, in conferenza stampa a Strasburgo, ha però tenuto a precisare che gli hub citati nel regolamento sono “completamente diversi” dal “modello Ruanda” e dal “modello italo-albanese”: in questo caso, spiega, riguarderebbero persone che sono “illegalmente sul territorio dell’Ue”, che si sono già viste rifiutare la domanda di asilo e avranno ricevuto un “ordine di rimpatrio”.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 12 marzo 2025 L’esperta Silvia Carta, advocacy officer della rete europea Picum, analizza la proposta di regolamento sui rimpatri: “Aumenta i tempi di detenzione nei Cpr e istituisce nuove misure restrittive contro persone che non hanno modo di regolarizzarsi”. Silvia Carta è esperta di politiche europee su migrazione e asilo. È responsabile dell’advocacy per Picum, rete di organizzazioni “che lavorano per garantire giustizia sociale e diritti umani ai migranti privi di documenti” basata a Bruxelles.
di Maurizio Ambrosini
Avvenire, 12 marzo 2025 Un’Europa frastornata e impaurita, stretta tra l’aggressione militare di Putin e l’aggressione economica di Trump, tenta di ritrovare compattezza identificando un nemico comune da contrastare: gli immigrati irregolari. Anche a costo di arretrare nella garanzia dei diritti umani fondamentali, di cui rappresentava nel mondo la paladina più impegnata. Quella dei rimpatri è una vera ossessione per Ursula von der Leyen e per la Commissione europea. Nella versione inglese del Nuovo Patto su Immigrazione e Asilo il termine “ritorni” già ricorreva più di 90 volte, e l’incremento dei rimpatri, volontari o forzati, era presentato come una priorità irrinunciabile.
di Paolo Lambruschi
Avvenire, 12 marzo 2025 L’Unione Europea è nata dalla voglia di pace di un continente che il secolo scorso era stato semidistrutto da due sanguinose guerre mondiali nate dallo scontro dei nazionalismi e delle ideologie totalitarie. È bene ribadirlo oggi che il disegno europeo sta vivendo una crisi forte a causa della risurrezione dei nazionalismi e di movimenti pericolosamente estremisti e del disinteresse palese dell’amministrazione Usa. E ora che si intende rilanciare l’Ue sul riarmo e la crescita dell’industria bellica quali “motore economico”, come affermato dalla presidente della Commissione Von der Leyen, la quale invita al realismo e alla fine delle illusioni, e dai leader francese e tedesco che costituiscono la dorsale dell’Unione.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 16 marzo 2025
Presentazione del libro: "Ora d'aria. Racconti dal carcere di Bollate" (Milano, 24 marzo 2025)
Seminario Università di Foggia: "Carcere e città. Tra sicurezza e diritti" (Foggia, 27 marzo 2025)
Presentazione del libro: "Il carcere in Italia oggi", di Livio Ferrari (Torino, 27 marzo 2025)
Convegno. "Dall’impossibile al possibile: la scuola in carcere" (Verona, 28 marzo 2025)
XVII Conferenza Nazionale della CRIVOP Italia ODV (Erice-TP, dal 4 al 6 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI