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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di lunedì 10 marzo 2025
di Valter Vecellio
L’Opinione, 10 marzo 2025 Se c’è una cosa detestabile, lessicalmente, è il gerundio: quando si dice: “Sto arrivando”, buona regola sarebbe correggere: “No, o arrivi o non arrivi”. Da sempre, per quel che riguarda il carcere, dicono: “Stiamo lavorando”. Come testimonia un articolo del 2014 di Fiorenza Sarzanini quel gerundio si traduce in un nulla di fatto. La questione sembra essere scomparsa dai radar della politica, sia di chi governa che di chi si colloca all’opposizione. Alle spalle un 2024 dove ci sono stati una novantina di suicidi ufficiali di detenuti; più altri sette di appartenenti alla polizia penitenziaria. Non parliamo dei suicidi sventati e altre manifestazioni di autolesionismo. E ora? Siamo già a quota 14 detenuti (più un assistente), dall’inizio dell’anno.
di Federica Olivo
huffingtonpost.it, 10 marzo 2025 Intervista con il giornalista e scrittore Alessandro Trocino, autore del libro “Morire di pena” (Laterza): “Sono storie di morti che si potevano evitare. La popolazione carceraria è cambiata: ci sono più migranti, più tossicodipendenti e, dopo il decreto Caivano, più minori. Il Governo ha un atteggiamento sprezzante”. Già solo il termine “carcere” risulta respingente agli occhi dell’opinione pubblica. Come un altrove indigesto che non la riguarda. I morti in carcere, e di carcere, poi, sono destinati all’oblio. O essere numeri in sterili contatori usati dall’opposizione per attaccare il Governo di turno.
ternitomorrow.it, 10 marzo 2025 Il Commissario per l’edilizia penitenziaria starebbe acquistando prefabbricati per creare stanze destinate agli incontri affettivi tra detenuti e familiari. A Terni è già in fase di realizzazione una di queste strutture, scatenando critiche da parte del sindacato di Polizia penitenziaria Osapp. L’amministrazione penitenziaria avrebbe avviato l’acquisto di prefabbricati da destinare alla creazione di stanze dell’affettività all’interno delle carceri italiane. Questi spazi, noti anche come “camere dell’amore”, permetterebbero ai detenuti di incontrare i propri familiari in un ambiente più riservato e accogliente. Secondo fonti interne all’Osapp, il sindacato di Polizia penitenziaria, uno di questi moduli sarebbe già in fase di predisposizione nel carcere di Terni.
vativision.com, 10 marzo 2025 Papa Francesco ha deciso di aprire, per la prima volta nella storia, una Porta Santa nella prigione italiana di Rebibbia durante il Giubileo della Speranza, un gesto che i prigionieri hanno accolto come segno di clemenza, vicinanza e speranza. La sua visita a Rebibbia ha risposto alle linee guida della bolla Spes non confusit, in cui il Pontefice esorta ad essere “segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di miseria”. Padre Grimaldi lasciò la cappellania nella prigione Secondigliano di Napoli, dove servì i prigionieri per 23 anni, per coordinare i 230 sacerdoti che assistono i circa 62.000 detenuti di tutta Italia, di cui 20.000 stranieri.
di Elena G. Polidori
Il Giorno, 10 marzo 2025 Le Camere penali sugli attacchi del Governo: “Toni pesanti, mantenere il rispetto”. La maggioranza insiste: “Alcuni esponenti della Cassazione fanno comizi”. Sotto traccia, lo scontro è sempre rovente. Dopo le parole del procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, che è tornato a lanciare l’allarme sulla legge sulla separazione delle carriere (“si rischia un pm al di fuori della giurisdizione che non lavora più per cercare la verità, ma una condanna a tutti i costi”, ha commentato), ieri al fianco dei magistrati, dopo il riacutizzarsi della polemica seguita alla sentenza della Cassazione sul caso Diciotti, sono scesi in campo i penalisti.
di Edmondo Bruti Liberati
Il Foglio, 10 marzo 2025 La decisione delle Sezioni unite sul risarcimento ai migranti ha innescato nuove reazioni scomposte della politica. Incurante del merito. Perché tutto si gioca sulla natura del prossimo Csm. Solo pochi giorni addietro nell’ incontro con l’Anm il governo, pur con tono garbato, aveva chiuso a ogni ipotesi di modifica della riforma sulla separazione delle carriere. Gli “insulti” (tali definiti dalla presidente Cassano) da parte di esponenti di massimo livello del governo a fronte della decisione sui migranti della Corte di Cassazione, nella sua massima espressione a sezioni unite, ci propongono una conferma e una novità.
di Antonella Mascali
Il Fatto Quotidiano, 10 marzo 2025 Per i giudici il Parlamento ha violato la Convezione di Merida anche perché non ha “compensato” l’eliminazione della norma penale con “altri meccanismi repressivi”. La cancellazione del reato di abuso d’ufficio crea una sacca di impunità e indebolisce, di conseguenza, la lotta alla corruzione, violando norme internazionali a cui l’Italia è vincolata. Ne è convinta la Cassazione, che ha presentato ricorso alla Corte costituzionale. L’abrogazione del reato, voluta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, d’intesa con l’intero governo, ha lasciato, secondo la Cassazione, un vuoto che non è stato colmato da alcun provvedimento per tutelare i cittadini dagli abusi di potere di pubblici ufficiali, in violazione degli articoli 11 e 117 della Costituzione, con riferimento al mancato rispetto della convenzione Onu anti-corruzione, di Merida, dell’agosto 2003, firmata dall’Italia a dicembre di quell’anno.
di Francesco Compagna
Il Foglio, 10 marzo 2025 Perché l’ultimo intervento del governo, che vuole mandare all’opinione pubblica un messaggio che va ben oltre il processo, iscrive anche la destra al campo del progressismo penale. Alla fine ci siamo arrivati. Troppo forte era stata in questi anni la rappresentazione mediatica della violenza sulle donne perché chi vive di consenso potesse astenersi dal proporre un intervento di carattere simbolico. Solo pochi mesi fa, del resto, Filippo Turetta era stato condannato all’ergastolo a furor di popolo, mentre il suo avvocato diveniva contestualmente oggetto di minacce di vario genere, e già allora si era chiaramente avvertito che un altro argine era destinato a essere piegato: per l’opinione pubblica era ormai necessario che in simili casi la comminatoria dell’ergastolo divenisse automatica, che qualsiasi spazio di valutazione per altri profili del fatto fosse definitivamente soppresso.
di Oliviero Mazza
Il Dubbio, 10 marzo 2025 Nel 1989 si cercò di attuare una separazione funzionale interna al processo, ma senza la separazione tra giudice e pm, questa soluzione non ha avuto successo. Senza una riforma non si realizzerà mai un processo accusatorio garantista. Per un accidente tanto fortuito quanto fortunato, abbiamo oggi la possibilità, sarebbe meglio dire il privilegio, di apprendere dalla voce di uno dei padri del processo accusatorio quanto la separazione delle carriere sia consustanziale al modello che ha ispirato la riforma del 1989.
di Emanuela Zanasi
Il Resto del Carlino, 10 marzo 2025 Nove rose incastrate nel cancello, i nomi scanditi con il megafono. “L’indagine è stata archiviata, ma questa strage non deve essere archiviata nelle coscienze dei cittadini, questo è il nostro auspicio”. Sono le voci del “comitato verità e giustizia per i morti di Sant’Anna” che ieri mattina, a cinque anni da quella tragedia, hanno dato vita ad un presidio davanti al carcere modenese. Musica, parole, striscioni e rose per ricordare chi non c’è più ma soprattutto per non calare il sipario su quella drammatica giornata dell’8 marzo 2020 quando nella casa circondariale modenese, come in altri penitenziari italiani, esplose una rivolta; il bilancio fu pesantissimo; nove detenuti persero la vita.
di Marco Birolini
Avvenire, 10 marzo 2025 Disordini nel pomeriggio di domenica, poi torna la calma. I sindacati: “La tensione si taglia a fette”. Ad Avellino 11 arresti per il tentato omicidio di un detenuto. Ancora brutte notizie dalle carceri italiane, scandite in un bollettino che ormai è quotidiano. Domenica è scoppiata una rivolta nell’istituto minorile “Fornelli” di Bari. Poi la situazione è tornata sotto controllo “ma la tensione si taglia a fette poiché la profonda spaccatura tra italiani e stranieri si potrà ricomporre con il trasferimento urgente di almeno 10 unità” riferisce Federico Pilagatti, segretario regionale del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziari.
di Flaminia Savelli
Il Messaggero, 10 marzo 2025 Un’escalation di rivolte e aggressioni contro gli agenti penitenziari. Personale insufficiente, spazi ridotti, sovraffollamento, e nessun percorso formativo: il carcere minorile di Casal del Marmo è, ancora, una polveriera pronta a esplodere. Intanto i numeri: sono 624 i minori detenuti nei 17 Istituti penali per minori italiani, di questi sono 61 i detenuti nella struttura di via Giuseppe Barellai. Il doppio rispetto a quanti potrebbero essere ospitati. Quindi le unità disposte per la sicurezza: sono 55 gli agenti penitenziari coordinate dai due ispettori e i due sovrintendenti.
lavocedialba.it, 10 marzo 2025 Il neo segretario provinciale Prandi non ha dubbi: “È necessario investire in modo significativo nelle infrastrutture carcerarie, con un programma di ristrutturazione che garantisca ambienti dignitosi e sicuri”. Con diverse delegazioni che comprendevano l’Onorevole Ruffino, Nessuno Tocchi Caino e Radicali Italiani-Possibile, Azione ha visitato le Carceri di Cuneo, Fossano, Saluzzo ed Alba Questa settimana Azione, rappresentata dal suo Segretario Provinciale Giacomo Prandi, ha visitato tutti e quattro i diversi istituti penitenziari della Granda insieme all’Associazione Nessuno Tocchi Caino e l’Unione delle Camere Penali per le carceri di Cuneo, Fossano ed Alba e insieme all’Onorevole Daniela Ruffino di Azione e Radicali Italiani per il carcere di Saluzzo.
di Elisa Garatti
lavocedelpopolo.it, 10 marzo 2025 Cosa rimane, dopo il carcere? In un mondo che vive nella paura e nel pregiudizio, che è punitivo e mai comprensivo, che condanna chi ha sbagliato all’ergastolo “a vita” negandogli una seconda opportunità, questa domanda risuona come un tuono in una notte buia e fredda. Quando un detenuto, che ha scontato regolarmente la sua pena, torna alla realtà, deve fare i conti con la solitudine, l’isolamento, lo stereotipo e, soprattutto, le difficoltà a trovare un lavoro e una casa. La strada per il riscatto, per la conquista dell’autonomia e dell’indipendenza, è un purgatorio, o forse un secondo inferno.
bisceglielive.it, 10 marzo 2025 Ne parleranno il professor Franco Papagni e don Riccardo Agresti, fondatore del progetto “Senza sbarre”. Martedì 11 marzo, alle 18:30, avrò luogo nella Sala degli specchi di Palazzo Tupputi il secondo appuntamento del ciclo di eventi promosso dal Comune di Bisceglie nel 40° anniversario dell’uccisione di Sergio Cosmai. L’incontro, dal titolo “Articolo 27: Sergio Cosmai, il carcere e le pene alternative”, sarà guidato dal professor Franco Papagni e da don Riccardo Agresti, fondatore del progetto “Senza sbarre”. Ospiti due detenuti impegnati nel progetto. L’evento sarà un’occasione per riflettere sul valore della rieducazione nel sistema carcerario, un tema centrale nell’operato di Sergio Cosmai, che da direttore di carcere si batté per il rispetto della dignità dei detenuti e per un approccio più umano e giusto alla pena.
di Eleonora Bufoli
La Stampa, 10 marzo 2025 “A questi ragazzi bisogna dare strumenti perché imparino ad andare avanti” afferma don Gino Rigoldi “Sono le uniche occasioni per crescere che gli restano”. “Ne vale la pena, i ragazzi sono capaci di cambiare”. Don Gino Rigoldi, storico educatore e cappellano del carcere minorile Beccaria, da 50 anni mette in pratica questa convinzione. Conosce i ragazzi detenuti nell’istituto e sa che occorre dare loro delle occasioni per ripartire. Una di queste è Puntozero, il primo teatro dentro il carcere con due ingressi, uno verso il microcosmo del Beccaria, l’altro aperto a tutti. Il palcoscenico diventa il punto di incontro tra queste due realtà, un’occasione per scoprire sé stessi e gli altri. Sono trent’anni che l’associazione fa teatro con i ragazzi dell’istituto penitenziario milanese, emblema ...
veronasera.it, 10 marzo 2025 Iniziativa promossa da Axians, brand di Vinci Energies Italia, realizzata in collaborazione con la cooperativa sociale Universo Onlus. Iniziativa di solidarietà a favore del carcere di Verona da parte dell’azienda Vinci Energies Italia. Grazie alla collaborazione con la cooperativa sociale Universo Onlus, il mobilio dismesso dagli uffici di Vinci Energies Italia, ancora in ottime condizioni, è stato donato all’istituto penitenziario per allestire nuovi spazi a supporto delle attività interne. L’operazione si inserisce nel più ampio progetto “Noc in carcere” promosso da Axians, brand di Vinci Energies specializzato in soluzioni Ict. L’iniziativa mira a creare nuovi spazi dedicati alle attività professionali dei detenuti, offrendo loro opportunità di formazione e reinserimento sociale.
Il Mattino, 10 marzo 2025 La classe del Liceo Flacco di Portici ha vissuto un’esperienza davvero speciale a Scampia. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’istituzione scolastica e l’amministrazione del carcere minorile di Nisida, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale e stimolare riflessioni sui temi della responsabilità e della crescita personale, molto rilevanti per noi studenti delle scienze umane. Come è avvenuta l’esperienza? “Siamo partiti con l’autobus, carichi di entusiasmo, diretti al campo dell’Arci Scampia. Questo luogo è molto più di un semplice campo da calcio; è un punto di incontro per i giovani del quartiere, un posto dove si respira energia e voglia di fare. Una volta arrivati, ci siamo sistemati insieme alle altre classi, pronti a tifare per i ragazzi che avrebbero giocato.
globalist.it, 10 marzo 2025 A Rebibbia il primo appuntamento con Edoardo Albinati e Stefano Fresi. Il 6 marzo lo scrittore Edoardo Albinati e l’attore Stefano Fresi hanno preso parte al primo appuntamento dell’iniziativa Libri Liberi, una rassegna che ha lo scopo di portare all’interno dei penitenziari - in questo caso quello di Rebibbia - i grandi classici della letteratura. Il progetto è promosso dalla Fondazione De Sanctis con il patrocinio del ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità - e in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura del ministero della Cultura.
ansa.it, 10 marzo 2025 Cappellano del Beccaria in tv con storie di minori in cella. “Entreremo nel mondo delle carceri, capiremo davvero perché i giovani detenuti scrivono e cantano le loro canzoni e cosa desiderano esprimere. Per molti sarà difficile ma è fondamentale”. Così don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano e fondatore della comunità Kayros, annuncia il ritorno del suo programma KeStorie rap, a 11 anni dal debutto, che andrà in onda da domani su Telenova. Ad accompagnarlo in studio ci sarà Daniel Zaccaro, ex bullo e rapinatore di banche più volte in carcere e oggi laureato ed educatore di Kayros.
di Gaia Scacciavillani
Il Fatto Quotidiano, 10 marzo 2025 Una serie di affreschi dove le parole dell’autrice dialogano con le illustrazioni di Gabriella Giandelli, in un quadro della vita in galera. Giovanna Canzi, umanista, giornalista, ma soprattutto persona curiosa e aperta, si è spinta un giorno a indossare i panni dell’insegnante e a entrare in un mondo a parte, “lontano dalla vita degli altri”: la Casa Circondariale della sua città, Monza. Invece di scappare, come l’istinto le suggeriva, è rimasta. E per quattro anni ha insegnato con passione a degli alunni fuori dall’ordinario che si trovavano dietro le sbarre a condividere i loro pesanti vissuti. Quando l’esperienza si è suo malgrado conclusa, Giovanna ha deciso di travasarne l’essenza in un libro. Fresco di pubblicazione, “Lontano dalla vita degli altri” (Marinoni Books) è una serie di racconti a due voci ...
di Claudio Gavioli
Il Resto del carlino, 10 marzo 2025 A Pasquale e Nora è successa la cosa peggiore che possa capitare a un essere umano: sopravvivere a un figlio. Nel loro caso a Corrado, ventitreenne ucciso da un balordo durante una rapina. Rinchiusi dentro a un dolore sordo, da quel giorno la loro esistenza si è trasformata in anni grigi e uguali, poche parole a cena, azioni inerti e senza vita, con “il tempo che scorre senza scalfire il dolore, inutile come acqua su una cerata”. E senza che nessuno dei due abbia il coraggio di vomitare tutta la disperazione che li attanaglia. Fino al giorno in cui Nora, in treno, riconosce l’assassino di suo figlio già in libertà dopo sei anni e il castello di carte dentro a cui lei e Pasquale si sono rifugiati, crolla miseramente. Da quel momento l’unico pensiero ossessivo che oscura i loro cuori e le loro menti sarà la vendetta.
di Nicolas Lozito
La Stampa, 10 marzo 2025 Chi ha il coraggio, oggi, di pubblicare un libro sull’ambiente? Trump ha fatto sua la bandiera del negazionismo climatico, in Europa la transizione ecologica è stata messa in dubbio dal nuovo Parlamento europeo e in Italia si litiga sugli attivisti che bloccano le strade e si torna a parlare di energia nucleare. Di fronte a questi scenari servono autori e autrici davvero impavidi per affrontare l’argomento. L’audace Stefania Divertito torna in libreria con “Uccidere la natura” (Il Saggiatore). Un libro che, come si può intuire dal titolo, non parla di sostenibilità spicciola, edulcorata e alla moda, ma si prende la responsabilità di affrontare un tema che molte aziende e molti governi vorrebbero che nessuno nominasse: l’ecocidio. Divertito è giornalista ambientale d’inchiesta, ha seguito per anni i temi dell’inquinamento.
di Laura Zanfrini
Avvenire, 10 marzo 2025 In Italia il tasso di inattività è tra i più alti d’Europa, ma se dei “Neet” o delle donne si parla molto, il caso dei maschi adulti è meno indagato. Una ricerca colma questa lacuna. La bassa partecipazione alle forze di lavoro è uno dei principali problemi che affliggono il mercato del lavoro italiano. Il tasso di attività - pari nel 2023 al 66,7%- è infatti il più basso tra i Paesi europei, inferiore alla media dell’Unione di oltre 7 punti percentuali. A differenza della disoccupazione, l’inattività - ossia la condizione di chi non lavora e non cerca un lavoro - è però un fenomeno tradizionalmente trascurato tanto dai media quanto dalla politica: eppure, le difficoltà a reclutare nuovo personale in un Paese che invecchia dovrebbero incoraggiare gli sforzi per (ri)attivare un esercito di 25-64enni inattivi che conta più di 8 milioni ...
di Gianni Armand-Pilon
La Stampa, 10 marzo 2025 Dalla logistica alla grande distribuzione, fino alla moda di lusso migliaia di cooperative forniscono lavoro a basso costo. Stipendi da fame e zero diritti, ora nel mirino dei pm di Milano. Chi accetterebbe di consegnare pacchi con la propria auto per 12 ore al giorno in cambio di 700 euro al mese? Chi andrebbe a confezionare borse per l’industria del lusso lavorando in nero, di notte, all’interno di un capannone con i pit bull tenuti alla catena? Nessuno. E invece, succede. E non a Rosarno o a Castel Volturno, e neanche in quei campi dove un esercito di disperati raccoglie sotto un sole assassino i pomodori che troviamo al mercato a 0,99 al chilo. No, succede nelle principali città italiane, Milano, Roma, Firenze, Torino, Padova.
di Angela Stella
L’Unità, 10 marzo 2025 Si è tenuta a Roma l’assemblea dei soggetti che fanno parte del comitato promotore del Referendum cittadinanza. Tra gli interventi quella della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. Venerdì pomeriggio si è tenuta a Roma l’assemblea dei soggetti che fanno parte del comitato promotore del Referendum cittadinanza. Tra gli interventi quello della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein: “Sosterremo con grande convinzione i referendum e il referendum sulla Cittadinanza. Siamo molto impegnati a far sì che tutte le cittadine e i cittadini siano informati sull’importanza di andare a votare e di sostenere questo referendum. La nostra battaglia è per garantire a tutte e tutti uguali basi di partenza.
di Giuseppe Maria Berruti
La Stampa, 10 marzo 2025 La Corte rammenta che ai fini della cosiddetta giustiziabilità dell’atto occorre guardare alla dimensione sostanziale della legalità nella vicenda. Non accade tutti i giorni che la Corte suprema di cassazione, peraltro a sezioni unite, ovverosia nella composizione che rappresenta la più maggiore autorevolezza giudiziaria che l’ordinamento italiano conosca, venga accusata di aver fatto politica. Io credo si tratti di una sciocchezza. Ma credo che essa debba essere discussa seriamente. Le sezioni unite si sono occupate di una vicenda nata dalla protesta di un rifugiato in Italia, dopo che era stato trattenuto un certo tempo sulla nave che lo aveva soccorso.
di Sergio Labate
Il Domani, 10 marzo 2025 Concentrarsi sui confini per Ursula von der Leyen, e per un Ue già in crisi di legittimazione, è una scommessa rischiosa. Perché continua a non riconoscere che i cittadini chiedono anche un altro tipo di tutele e perché potrebbe favorire l’avanzata elettorale delle destre. Chi ha letto quel grande trattato di antropologia politica che è il romanzo di Coetzee Aspettando i barbari, riconosce almeno due verità. La prima è che in situazioni estreme non è ragionevole distinguere con assoluta certezza le azioni corrette da quelle che non lo sono. Invece noi facciamo il contrario: proprio quando le cose si fanno complesse diventiamo ancor più tifosi.
di Tommaso Siviero
Il Domani, 10 marzo 2025 Kathryne Bomberger, direttrice generale della Commissione internazionale per le persone scomparse (Icmp), ha lavorato in Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Armenia, Iraq, Libia, Ucraina, solo per citare alcuni paesi, aiutando le istituzioni locali e internazionali e la società civile a sviluppare le capacità e gli strumenti per affrontare la questione trasversale delle persone scomparse. Ma ora la sfida è più complessa. A una ventina di chilometri da Damasco una fossa comune, grande come diversi campi da calcio, contiene migliaia di corpi senza nome. Sono le vittime della violenza del regime di Bashar al Assad, ex dittatore siriano rovesciato dal gruppo armato Hayat Tahrir al Sham lo scorso 8 dicembre.
DOCUMENTI
Articolo. "Le piaghe e la panacea", di Emilio Sirianni
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
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La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 10 al 16 marzo 2025
Seminario Università di Bergamo: "Sorvegliare e punire, cinquant’anni dopo" (Bergamo, 11 marzo 2025)
Presentazione del libro: "Ora d'aria. Racconti dal carcere di Bollate" (Milano, 24 marzo 2025)
Seminario Università di Foggia: "Carcere e città. Tra sicurezza e diritti" (Foggia, 27 marzo 2025)
Presentazione del libro: "Il carcere in Italia oggi", di Livio Ferrari (Torino, 27 marzo 2025)
XVII Conferenza Nazionale della CRIVOP Italia ODV (Erice-TP, dal 4 al 6 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
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