Direttore: Ornella Favero

Redazione: Padova, Via Citolo da Perugia 35

Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it 

Sito internet: www.ristretti.org  

 

Notiziario quotidiano dal carcere

--> Rassegne Tematiche <--

Edizione di mercoledì 8 gennaio 2025

di Michele Miravalle

volerelaluna.it, 8 gennaio 2025 Chi osserva il carcere con occhio non assuefatto, come prova a fare l’Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione, sa che le visite in carcere più complicate sono quelle di agosto e di dicembre. Sono questi i due momenti in cui è più evidente - e dunque, inaccettabile - la distanza tra il “dentro” e il “fuori” e soprattutto tra la pena idealizzata dalle norme e quella materiale, vivente, di carne e sbarre. Ad agosto, con il Paese in vacanza, l’ammasso di corpi accaldati e madidi langue senza fare nulla per lunghissime settimane, senza scuola, senza formazione, senza lavoro. A dicembre il non-Natale penitenziario crea rabbia e tensione.

 

di Michele Anzaldi

huffingtonpost.it, 8 gennaio 2025 Ricordare la prigione di San Leo ci fa capire quanta strada e quanti misfatti sono stati perpetrati dall’uomo, eccessi che almeno in Europa non esistono più. Ma le parole e gli atti del Papa ci ricordano che, in una pratica delicata e complessa come la carcerazione, c’è ancora molto da fare. Non so bene perché, ma mi è arrivata su WhatsApp una foto dell’apertura dell’anno giubilare nella Cattedrale di San Leo (Rimini). All’apparenza è una delle numerose chiese che celebreranno il Giubileo 2025. Per i siciliani San Leo non è un posto qualunque, o meglio per gli appassionati di alchimia, di paranormale, di magia e per gli studiosi di massoneria, ma soprattutto per i pochi che si occupano di maltrattamenti e delle condizioni inumane riservate ai detenuti, quel luogo è un simbolo.

 

di Giorgia Savoia

mondointernazionale.org, 8 gennaio 2025 È iniziato il 2025, anno santo per la Chiesa cattolica, anno in cui si celebra il Giubileo. Questo evento, che si tiene ogni 25 anni, rappresenta un periodo di rinnovamento spirituale per i fedeli, offrendo l’opportunità di ottenere l’indulgenza plenaria attraverso la confessione, la comunione e la preghiera. “Pellegrini di speranza” è il tema scelto da Papa Francesco, che ha voluto dare un segnale forte e inedito: dopo aver aperto la prima Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano, ha deciso di aprire la Seconda al carcere di Rebibbia. Nessun Papa prima d’ora l’aveva mai fatto. La speranza è stata il filo conduttore dell’omelia che ha tenuto durante la messa nel carcere, alla quale ha partecipato anche il Ministro della Giustizia Carlo Nordio.

 

di Davide Ferrario

Corriere della Sera, 8 gennaio 2025 È uno dei grandi “non detti” del carcere: il fatto che, insieme alla libertà, si perda anche un diritto come quello all’intimità anche se questo non sta scritto esplicitamente da nessuna parte, tanto è vero che in molti altri paesi europei è prevista la cosiddetta “ora dell’amore”, vale a dire la possibilità, da parte del detenuto, di incontrarsi con moglie o fidanzata in modo privato e senza sorveglianza a vista. Ma in un paese cattolico come il nostro l’idea della pena fa scattare il riflesso condizionato della condanna del sesso - fisica e morale - in quanto peccato e quindi non pensabile come redenzione attraverso gli affetti, ma come ulteriore colpa da castigare.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 8 gennaio 2025 La Corte ha annullato un’ordinanza del magistrato di Sorveglianza di Torino richiamando la storica sentenza della Consulta. Prima la Corte costituzionale, con la storica sentenza n. 10 del 2024 di quasi un anno fa, che ha riconosciuto il diritto dei detenuti a colloqui senza controllo visivo con il coniuge o convivente, ora interviene anche la Cassazione con una importante pronuncia che rafforza ulteriormente questo diritto fondamentale. La Prima Sezione Penale della Corte Suprema, con la sentenza numero 8 del 2025, ha infatti annullato l’ordinanza del magistrato di Sorveglianza di Torino che aveva dichiarato inammissibile la richiesta di un detenuto di effettuare colloqui intimi con la propria moglie.

 

di Emilia Rossi*

Il Dubbio, 8 gennaio 2025 Data la difficoltà di dare seguito alla sentenza della Consulta, con la creazione di ambienti adatti ai colloqui intimi, si sta pensando alla possibilità di permessi ad hoc per i detenuti. Ma un diritto non bisogna mai “meritarlo”. A un anno e poco meno dalla sentenza 10/2024 con cui la Corte costituzionale ha stabilito il diritto delle persone detenute ad avere incontri intimi, cioè sottratti al controllo a vista del personale di custodia, con i partner di stabili relazioni affettive, una cosa è chiara: lo Stato, nelle sue articolazioni competenti del ministero della Giustizia, non ha fatto assolutamente nulla per rendere effettivo tale diritto.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 8 gennaio 2025 Un emendamento degli azzurri mira a mantenere il sistema attuale di elezione in seduta comune per i componenti non togati del Csm. Ma la Lega non ci sta. No al sorteggio per i membri laici del Consiglio superiore della magistratura. Questo prevede un emendamento di Forza Italia depositato al ddl costituzionale per la separazione delle carriere che domani torna nell’Aula della Camera a partire dalle 12. Il partito di Antonio Tajani vuole infatti lasciare l’elezione dei laici così com’è ora, cioè da parte del Parlamento in seduta comune. Il sorteggio resterebbe, invece, per i soli componenti togati. Il testo della riforma licenziato invece dalla Commissione Affari costituzionali, che ricalca quello voluto dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, prevede per i laici una sorta di sorteggio temperato ...

 

di Errico Novi

Il Dubbio, 8 gennaio 2025 È solo una coincidenza, per carità, ma è incredibile che l’organo di governo dei magistrati si esprima in contemporanea con Montecitorio sulla riforma che riguarda proprio i magistrati. Domani, in contemporanea col voto sugli emendamenti alla Camera, anche il Csm dovrebbe esprimersi sulla separazione delle carriere. Non per licenziare la riforma, naturalmente, ma per formalizzare, a maggioranza, il proprio giudizio tecnico. Una competenza prevista dalla legge istitutiva del Consiglio (articolo 10 comma 2 della legge 195 del 1958).

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 8 gennaio 2025 Le procure di tutta Italia sono inondate di procedimenti per presunte violenze domestiche e di genere, tanto da dover istituire gruppi specializzati che in alcuni casi coinvolgono più della metà dei magistrati in servizio presso l’ufficio. È allarme rosso per il “codice rosso”: le procure di tutta Italia sono inondate di procedimenti per presunte violenze, atti persecutori e maltrattamenti, tanto da dover istituire gruppi specializzati che in alcuni casi coinvolgono più della metà dei magistrati in servizio presso l’ufficio. Neanche si fosse di fronte a un’emergenza nazionale. A confermare le tante difficoltà sono al Foglio diversi dirigenti di uffici requirenti di grande, media e piccola dimensione, sparsi per il territorio italiano.

 

di Paola Rossi

Il Sole 24 Ore, 8 gennaio 2025 Non è necessario che la richiesta di applicazione della pena contenga il preventivo consenso dell’imputato a seguire lo specifico percorso in quanto esso è condizione imposta automaticamente dalla legge per fruire del beneficio. In caso di patteggiamento subordinato alla concessione della sospensione condizionale della pena, non serve che nell’accordo sia esplicitato il consenso dell’imputato ad adempiere alla condizione che la legge impone automaticamente per godere del beneficio. Come l’obbligo di seguire specifici percorsi di recupero previsto per chi si sia macchiato del reato di maltrattamenti in famiglia. La concessione della sospensione condizionale nel caso di condanna per i reati indicati al comma 5 dell’articolo 165 del Codice penale è forzatamente subordinata all’adempimento ...

 

di Francesco Galli

reggionline.com, 8 gennaio 2025 Stanziati oltre 18 milioni, anche per la salute mentale e la lotta alle dipendenze. Il macabro conteggio è ripreso. Sono già tre i suicidi in carcere in Italia nel 2025, ben due avvenuti nella casa circondariale di Modena, dove l’ultimo caso riguarda un 49enne italiano accusato di femminicidio. Una vera emergenza sociale, se si pensa che lo scorso anno i reclusi che si sono tolti la vita sono stati 89, cui si devono aggiungere 7 appartenenti alla Polizia penitenziaria. Non basta spiegare il fenomeno con lo stato delle carceri nel nostro Paese, il sovraffollamento e la carenza di personale anche se a fronte di 16mila detenuti nell’organico della Polizia penitenziaria, secondo i sindacati, mancano 18mila addetti.

 

Gazzetta di Modena, 8 gennaio 2025 Una nota dei parlamentari modenesi del Partito Democratico Stefano Vaccari e Maria Cecilia Guerra: “Occorre che il Governo prenda misure rapide. Non si può risolvere il sovraffollamento tollerando i suicidi come effetti collaterali”. In una settimana, nel carcere Sant’Anna di Modena, si è registrata la morte di tre persone detenute. Un dato allarmante che si è aggravato proprio oggi, martedì 7 gennaio, con la notizia del terzo decesso: si tratta di un uomo italiano di 49 anni, Andrea Paltrinieri, in carcere per il femminicidio dell’ex moglie Anna Sviridenko commesso lo scorso 10 giugno. Prima di lui, martedì 31 dicembre era stato trovato privo di vita un 37enne macedone, in seguito all’inalazione di gas nella sua cella, mentre domenica 5 gennaio era morto un giovane marocchino ...

 

novaradio.info, 8 gennaio 2025 Santoro (L’Altro diritto): “È l’effetto della disumanità del carcere, i malati psichici non stiano in carcere”. Due morti in 10 giorni: è il drammatico bilancio registrato nel carcere fiorentino di Sollicciano nel corso di queste ultime festività. Il 23 dicembre è morto in carcere un 28enne somalo, Mohammed Wardi Ahmed (le cause sono ancora da accertare, probabilmente un’eccessiva assunzione di farmaci e alcol), mentre il 3 gennaio scorso a togliersi la vita è stato un giovane di 25 anni originario dell’Egitto, affetto da problemi di natura psichica e seguito dai servizi sanitari.

 

Il Mattino, 8 gennaio 2025 Il dramma in provincia di Avellino, non ce l’ha fatta il 57enne. Non ce l’ha fatta il paziente detenuto nella Rems (struttura sanitaria residenziale) di San Nicola Baronia, in provincia di Avellino, che ieri mattina, durante una passeggiata all’esterno della struttura con gli operatori sanitari, in preda ad un raptus si è lanciato da un ponte da un’altezza di diversi metri. Le sue condizioni si sono aggravate nella tarda serata di ieri dopo il ricovero nell’ospedale di Ariano Irpino. I primi esami avevano escluso gravi lesioni interne.

 

di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 8 gennaio 2025 La proposta dell’ex assessore Biagi e dell’associazione Pantagruel: no demolizione. Otto anni di lavori e 34 milioni di euro di investimento. L’ex assessore all’urbanistica, architetto e volontario dell’associazione Pantagruel Gianni Biagi lancia un’ipotesi di lavoro per ristrutturare (e non demolire come chiesto dalla sindaca Sara Funaro) il carcere di Sollicciano, uno dei penitenziari più critici d’Italia e da anni in attesa di essere ammodernato. Nello specifico, Biagi, propone “una ristrutturazione radicale ma non la sua demolizione” perché “demolire un’infrastruttura importante è sempre un gesto estremo” e “ogni infrastruttura costituisce un capitale fisso sociale che è anche un valore economico”. Secondo Biagi, “la sua distruzione deve essere una scelta derivante dalla impossibilità di migliorarne la ...

 

di Angela Stella

L’Unità, 8 gennaio 2025 Dopo l’esposto della presidente di Nessuno tocchi Caino per denunciare le condizioni “indegne” dell’istituto toscano, il capo della Procura le scrive: “Situazione che riflette le condizioni in cui versa gran parte degli istituti penitenziari italiani”, e annuncia accertamenti. “Troveremo un Procuratore della Repubblica in Italia?” si chiedeva due giorni fa la presidente di Nessuno Tocchi Caino, Rita Bernardini, nell’annunciare un suo esposto alla procura di Livorno per denunciare le “indegne” condizioni di detenzione nella casa circondariale del capoluogo toscano. Il procuratore capo Maurizio Agnello ha dato un primo segnale rispondendo alla radicale. Sta seguendo con “estrema attenzione” la denuncia che “purtroppo riflette le condizioni in cui versa gran parte degli istituti penitenziari italiani”.

 

di Maristella Carbonin

La Nazione, 8 gennaio 2025 Margherita Michelini, ex direttore penitenziario in pensione, da poco più di due anni ricopre l’incarico. Cinque suicidi: 2024 anno nero alla Dogaia. “Occorre un direttore stabile: darebbe certezze al personale”. “È una questione di scelta. Investire per tenere sempre più persone in carcere, come sembra stia avvenendo con il decreto sicurezza, o spendere sul reinserimento della persona?”. Margherita Michelini, fiorentina di 69 anni, è in carica da più di due anni come Garante dei detenuti a Prato. Alle spalle ha una lunga esperienza: è un ex direttore penitenziario in pensione. “Si può dire che tutta la mia vita sia stata legata al carcere. Sono entrata come amministrativa a fine ‘82. Poi ho fatto il concorso per educatore”.

 

di Adelia Pantano

La Stampa, 8 gennaio 2025 Il nono Dossier sullo stato di salute dei penitenziari piemontesi tratteggia le criticità dei due storici istituti di reclusione di Alessandria. Il 2024 è stato l’ennesimo anno chiuso in emergenza per le due carceri di Alessandria. Tra sovraffollamento, criticità strutturali, sporcizia, carenza di personale, la casa di reclusione di San Michele e la casa circondariale del Don Soria sono sempre più in affanno. A dirlo è il 9° Dossier sulle carceri piemontesi commissionato dal Consiglio regionale, che ha posto l’attenzione anche sulle strutture alessandrine.

 

di Andrea Aversa

L’Unità, 8 gennaio 2025 L’iniziativa dopo che per un giorno non è stato distribuito il pranzo. Ferme anche le attività lavorative in cucina. Agitazioni e proteste nel carcere di Cavadonna a Siracusa. Secondo le segnalazioni giunte all’associazione Sbarre di Zucchero, i detenuti hanno bloccato le attività lavorative previste in cucina e promosso una battitura che andrà avanti ad oltranza nei seguenti orari: dalle 18 alle 18:30 e dalle 20 alle 20:30 e dalle 24:00 alle 24:30. Il motivo? La direzione del carcere ha imposto molti divieti relativi all’ingresso e alla vendita di alimenti dentro il penitenziario.

 

di Lorenzo Crespi

Il Giorno, 8 gennaio 2025 Varese, prende il via con il nuovo anno il progetto per gli ospiti della Casa circondariale. L’iniziativa prevede sostegno gratuito su previdenza, invalidità e politiche attive del lavoro. Un servizio che risponde in modo puntuale alle richieste avanzate dalla popolazione detenuta. Con il nuovo anno prende il via presso la Casa circondariale di Varese l’attività dello sportello patronato. La direttrice dell’istituto penitenziario Carla Santandrea ha siglato, con l’avallo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, la convenzione con la Camera del lavoro di Varese, tramite il patronato Inca Cgil e la sua direttrice Alessandra Lo Biundo. Si tratta di un’opportunità importante nell’ottica del reinserimento dei diritti socio-lavorativi dei detenuti.

di Giorgio Paolucci

Avvenire, 8 gennaio 2025 Antonio Aparo è un mago del ricamo a punto croce. Un’arte antica, inconsueta per mani maschili, che affonda nei ricordi della sua infanzia quando vedeva ricamare la sorella, e che da tempo è divenuta inseparabile compagna delle sue giornate. Non ha molto altro da fare, Antonio, nella sua cella del reparto di alta sicurezza del carcere di Opera dove è rinchiuso. Racconta così la passione che ogni giorno gli fa compagnia: “È un tema letterario ricorrente quello del prigioniero che ritrovandosi messo ai ferri prende l’uncinetto e sferruzza la catenella per allentare le catene della vita. Io ho scelto il ferro dell’ago, io ricamo. I compagni mi guardano e non si danno ragione della fatica del corpo su uno sgabello, della schiena piegata, delle mani pazienti e rapide, la passione delle dita, degli occhi ...

 

di Murat Cinar

Il Manifesto, 8 gennaio 2025 La storia Ilhan Sami Comak racconta i suoi trent’anni trascorsi nelle carceri turche dopo essere stato costretto a firmare una confessione sotto tortura. “Ma la mia parola non è mai caduta per terra”. Nel tempo è diventato un autore di versi riconosciuto anche a livello internazionale. “La poesia mi ha offerto un tempo diverso rispetto alla vita in cella. Era come un ramoscello afferrato in mare per arrivare a riva. Se oggi sono sano di mente, lo devo alla poesia”. “Oggi è una giornata solare e bella. In carcere non è possibile vedere il sole perché i muri sono molto alti. O per mancanza di potenza, oppure perché si vergognava di vedere la nostra condizione, il sole non si abbassava mai al nostro livello. Alla fine sono riuscito ad abbracciare queste belle giornate solari. È stato difficile, ma ce l’ho fatta”.

 

di Giulio Sensi

Corriere della Sera - Buone Notizie, 8 gennaio 2025 In campo 4milioni e mezzo di persone. Ma si fa fatica a garantire la continuità. Il 57%impegnato in modo occasionale. I progetti delle Fondazioni bancarie. Partecipazione? Costruire nuovi modelli. Si rimboccano le maniche e si mettono in moto per dare una mano a chi ha bisogno. Secondo gli ultimi dati del Censimento permanente di Istat i volontari in Italia sono più di 4,5 milioni nelle organizzazioni di Terzo settore, ma fanno sempre più fatica a trovare tempo e energie per uscire di casa, staccare dal lavoro e mettersi in gioco. I numeri parlano da tempo di un calo dei volontari, ma anche di cambiamenti nella forma di impegno: gli occasionali sono di più, i continuativi meno. Questo perché l’attrazione resta, ma impegnarsi gratuitamente costa più di ieri.

 

di Luca Liverani

Avvenire, 8 gennaio 2025 La giornalista arrestata in Iran è stata scarcerata ed è già in viaggio. La premier Giorgia Meloni ha chiamato personalmente i genitori. Libera. Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta in Iran dal 19 dicembre, nonostante i permessi ottenuti dalle autorità iraniane per svolgere il suo lavoro, è stata rilasciata. L’aero, decollato poco dopo le 11 da Teheran per riportarla a casa, dovrebbe atterrare all’aeroporto romano di Ciampino attorno alle 15,30. La notizia arriva da Palazzo Chigi che in una nota spiega che “grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia.

 

di Angela Nocioni

L’Unità, 8 gennaio 2025 Gli agenti hanno impedito a attivisti di andare a salvarli e, ricevute le esatte posizioni dei ragazzi, non li hanno soccorsi. La denuncia di “Collettivo rotte balcaniche”. Avevano 15, 16 e 17 anni Alì, Samir e Yasser. Egiziani. Sono morti di freddo, i corpi sono stati in parte mangiate da animali selvatici. È accaduto vicino alla città di Burgas nella zona sudorientale della Bulgaria in piena rotta balcanica. La Bulgaria è appena entrata nell’area Schengen. Potevano facilmente essere salvati tutti e tre, erano riusciti a far arrivare la loro posizione a attivisti di No name kitchen e del Collettivo rotte balcaniche che hanno tentato in ogni modo di raggiungerli ma la polizia di frontiera bulgara ha impedito agli attivisti di soccorrerli in tempo. Hanno potuto solo recuperare i loro corpi.