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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di mercoledì 29 gennaio 2025

di Gian Carlo Caselli

Il Fatto Quotidiano, 29 gennaio 2025 “Butta la sigaretta, bussa e dì buongiorno”, ordina il poliziotto convinto che così svolge anche una funzione da educatore. E il detenuto, che magari aveva preso a raffiche di mitra varie persone, ubbidisce come un bambino. Scopo reale della pena è (ancora) quello di eliminare l’identità dei carcerati, che si lasciano pascolare come un gregge di pecore mansuete, disposti ad accettare quel “di più di umiliazione che è funzionale a una carcerazione tranquilla”. Ho ritrovato queste frasi in uno scritto datomi tempo fa da un amico, esperto di questioni penitenziarie. Sono parole di un’asprezza crudele. Che però appartengono tuttora al bagaglio culturale del legislatore, almeno quello del “pacchetto sicurezza” approvato dalla Camera e ora in discussione al Senato.

 

di Marina Lomunno

Avvenire, 29 gennaio 2025 Come un’àncora di salvezza per un naufrago la seconda Porta Santa che papa Francesco ha voluto aprire nel carcere romano di Rebibbia per dare inizio al Giubileo della Speranza. Perché è di speranza che hanno bisogno le carceri italiane soffocate da sovraffollamento, strutture obsolete, carenza di personale, disperazione che nel 2024 ha spinto 89 detenuti a togliersi la vita. Il numero più alto da 30 anni, da quando il tragico conto entra nelle statistiche ministeriali, a cui bisogna aggiungere 7 agenti di polizia penitenziaria. Uno stillicidio che non si ferma: sono già 8 nel 2025 i reclusi che si sono ammazzati in cella.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 29 gennaio 2025 La donna, nigeriana di 54 anni, è trasferita senza motivo evidente l’8 gennaio da Rebibbia al carcere di Palermo, dove è deceduta dopo 4 giorni. C’è una foto che, a riguardarla ora, spezza il cuore. Risale allo scorso marzo, quando Papa Francesco celebrò la Messa in Coena Domini nel carcere femminile di Rebibbia. È un’immagine che racconta tutto senza bisogno di parole: Patricia Nike, nigeriana di 54 anni, piange disperata, sorretta da una agente penitenziaria. “Soffro troppo, non ce la faccio più”, ripete tra i singhiozzi. Il Papa le accarezza il volto, le poggia una mano sulla fronte e promette preghiere. Un gesto che oggi sembra l’ultimo conforto ricevuto da una donna che, pochi mesi dopo, avrebbe trovato la morte nel carcere Pagliarelli di Palermo, sola, dimenticata.

 

di Selena Frasson

fanpage.it, 29 gennaio 2025 Quello delle carceri è un vero e proprio dramma che si sta consumando nell’indifferenza generale. Mentre dal governo Meloni non arriva che la promessa di nuovi posti detentivi. Barsom Youssef aveva 18 anni, era sbarcato a Lampedusa nel luglio del 2022 come minore straniero non accompagnato. Youssef soffriva di disturbo post traumatico da stress, i suoi problemi erano iniziati in Libia quando venne catturato dai trafficanti: detenuto, abusato, costretto a imbracciare le armi. Di quella esperienza non ha mai voluto parlare, eppure - riferisce il suo avvocato, la Dott.ssa Monica Bonessa - continuava a ripetere che qualcosa in lui si era rotto.

 

di Francesca Moriero

fanpage.it, 29 gennaio 2025 Sovraffollamento, suicidi e carenze strutturali segnano una crisi senza precedenti nelle carceri italiane. Dall’inizio del 2025 sono già otto i detenuti che si sono tolti la vita a cui si aggiunge il suicidio di un operatore penitenziario. Tra il record di 90 suicidi nel 2024 e condizioni degradanti, come la convivenza con cimici e l’assenza di percorsi rieducativi, cresce l’appello per un cambiamento urgente. “Non si può continuare così. Le bestie sono trattate meglio”, con queste parole, Roberta Zecchini, insegnante nel carcere di Verona, sintetizza una situazione che sta raggiungendo livelli drammatici.

 

di Mauro Zola

La Stampa, 29 gennaio 2025 L’anno scorso erano in servizio 9.529 giudici, più di 1.300 i posti vacanti, carenze denunciate dai magistrati. L’obiettivo dell’esecutivo è garantire la copertura dei posti mancanti entro i primi mesi del 2026. La riforma della giustizia, nelle intenzioni dell’attuale governo, passa anche attraverso il completamento della pianta organica dei magistrati, che dovrebbe avvenire in tempi brevi. La conferma arriva direttamente da una fonte del ministero: “Pur volendo restare entro ampi margini di sicurezza, possiamo garantire che entro i primi mesi del prossimo anno ci sarà una piena copertura dell’organico in tutto il Paese”. Un risultato che pare assicurato grazie a una strategia già adottata da tempo per arrivare alle 10.853 unità previste dalla legge e che ha visto l’attivazione di più concorsi, anche in ...

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 29 gennaio 2025 Vince la linea dura anti-Nordio: così possiamo riassumere il risultato delle elezioni dei 36 nuovi componenti del Comitato direttivo centrale dell’Anm. Partiamo intanto dai numeri. Magistratura indipendente: 2065 voti, con 11 seggi (Tango 688, D’Amato 652, Salvatori 569, Vanini 524, Giuliano 427, Ammendola 379, Parodi 366, Armaleo 358, Caprarola 338, Ciriaco 275, Incutti 194). AreaDg: 1803 voti, con 9 seggi (Maruotti 514, Cervo 464, Conforti 399, Diella 380, Teresi 294, Valori 262, Manca 237, Vacca 232, Pellegrini 206). Unicost: 1560 voti, con 8 seggi (De Chiara 414, Mastrandrea 385, Bonifacio 379, Graziano 363, Cesaroni 314, Sturzo 294, Amato 285, Canosa 274). Magistratura democratica: 1081 voti, con 6 seggi (Rossetti 268, Celli 251, Patarnello 234, Monfredi 191, Lesti 184, Locati 160).

 

di Errico Novi

Il Dubbio, 29 gennaio 2025 La Procura di Roma accusa la premier, Mantovano, Nordio e Piantedosi di favoreggiamento e peculato nella gestione del caso Almasri. “Non mi farò intimidire”, dice la presidente del Consiglio. Doveva essere una riforma diversa. Una separazione delle carriere costruita per il futuro della magistratura. Al più per un riequilibrio fra potere giudiziario e politica. E invece no. Rischia di essere una battaglia come ai tempi di Silvio Berlusconi. Tra il governo di Giorgia Meloni e le toghe sembra esplodere uno scontro senza possibile rimedio. La riforma della giustizia pare destinata a smarrire il suo significato costituzionale e a essere travisata, dalla magistratura innanzitutto, in un regolamento di conti.

 

di Mario Di Vito

Il Manifesto, 29 gennaio 2025 Il Governo era pronto a scaricare tutte le colpe sui giudici, ora però il caso andrà avanti. La denuncia è dell’avvocato Luigi Li Gotti, uno nato nel Msi, cresciuto in An, poi transitato nell’Italia dei Valori di Di Pietro e adesso tra i difensori dei naufraghi di Cutro. Il procuratore invece è Francesco Lo Voi, iscritto a Magistratura indipendente, la corrente di destra delle toghe. È da questo incontro che è nata la “comunicazione di nel registro delle notizie di reato” per la premier Giorgia Meloni, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi. I reati di cui si parla sono favoreggiamento personale e peculato, entrambi in concorso, per la scarcerazione e l’espulsione dall’Italia del capo della polizia giudiziaria libica Osama Elmasry, ricercato dalla Corte penale internazionale.

 

di Pasquale Ferraro

Il Riformista, 29 gennaio 2025 Con un video, e col consueto linguaggio diretto e immediato, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha informato gli italiani - e tutto il globo terraqueo - di essere destinataria di un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato dalla Procura di Roma, a firma del Procuratore Lo Voi, che Meloni bolla senza mezzi termini come “lo stesso del fallimentare processo per sequestro di persona contro Matteo Salvini”. Insieme alla premier sono stati destinatari dell’informazione di garanzia il guardasigilli Carlo Nordio, il ministro degli interni Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

 

di Marcello Sorgi

La Stampa, 29 gennaio 2025 È un errore molto grave considerare la decisione del Procuratore di Roma Lo Voi di inviare comunicazioni giudiziarie a Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano come una vendetta, o peggio, l’inizio di una guerra delle Procure con il governo per punirlo della riforma della separazione delle carriere. E non perché, se non proprio in questa iniziativa, ma nelle prossime, prevedibili, che fioriranno su tutto il territorio nazionale verso una classe politica non proprio irreprensibile, non si potrà cogliere qualcosa del genere: la reazione dei pubblici ministeri che si sentono sottomessi a una riforma destinata, nella loro percezione, a ridimensionarne l’autonomia, e affidata a un ministro-magistrato che si sta rivelando al di sotto delle aspettative necessarie per gestire un processo così complesso.

 

di Danilo Paolini

Avvenire, 29 gennaio 2025 Suscitano clamore ma non sono rarissime, giornate come quelle di ieri nella storia delle cosiddette seconda e terza Repubblica. Diciamo anzi che capitano con una certa regolarità, se non proprio in ogni legislatura. Giornate in cui non sembrano 33 gli anni che ci separano temporalmente da Tangentopoli. E in cui si capisce meglio il significato dell’obbligatorietà dell’azione penale che caratterizza il nostro ordinamento giudiziario: si presenta una denuncia in cui si attribuisce a qualcuno o a ignoti la commissione di uno o più presunti reati e, se non si tratta proprio di carta straccia destinata al cestino, la Procura della Repubblica aprirà un fascicolo d’indagine.

 

di Fiorenza Sarzanini

Corriere della Sera, 29 gennaio 2025 La scelta di annullare l’informativa di Piantedosi e Nordio in Parlamento è un’occasione persa per cercare di fare chiarezza. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e quello della Giustizia Carlo Nordio erano chiamati oggi in Parlamento per rispondere alle interrogazioni sul caso di Najeem Osama Almasri, il capo delle guardie libiche arrestato a Torino e riportato due giorni dopo con un volo di Stato a Tripoli. La scelta di annullare l’informativa è un’occasione persa. Perché poteva trasformarsi nel momento per fare finalmente chiarezza su quanto avvenuto tra il 19 gennaio, giorno della cattura, e il 21, giorno del rilascio. E così provare a svelenire un clima che l’avviso inviato alla presidente del Consiglio Meloni, al sottosegretario Mantovano e agli stessi Piantedosi e Nordio ha ulteriormente infiammato.

 

di Irene Famà

La Stampa, 29 gennaio 2025 Il ruolo del generale Almasri, il carteggio fra le procure e i tempi record del rimpatrio. Ecco tutti i punti oscuri della vicenda che oppone le toghe al governo italiano. Ci sono due versioni che confliggono nel caso del generale libico Almasri. Ed entrambe inseguono la propria verità. I giudici della Corte dell’Aja, dopo tredici anni di accertamenti, hanno deciso di arrestare l’alto militare per crimini di guerra e contro l’umanità. Omicidi, torture, riduzione in schiavitù. A Palazzo Chigi, invece, sostengono altro. Che il profilo di Almasri sia differente. Che il generale non sia a capo dei lager della Libia, ma gestisca le prigioni in cui finiscono i criminali comuni. Che sì, abbia dei legami con la Rada, gruppo paramilitare che opera nella regione ad Est di Tripoli a supporto del Governo di unità nazionale, ma che in realtà ...

 

di Gabriele Fusar Poli

Corriere del Veneto, 29 gennaio 2025 Arriva da Piacenza, sarà in servizio dal 12 febbraio. “È un incarico che mi rende orgogliosa, non vedo l’ora di iniziare a lavorare in una realtà così importante a livello nazionale come il Due Palazzi”. Si limita a questo “flash” il commento di Maria Gabriella Lusi, che si appresta a diventare la nuova direttrice della casa di reclusione della città del Santo succedendo a Claudio Mazzeo, rimasto in carica per sette anni. Il cambio della guardia è fissato per il prossimo 12 febbraio: Maria Gabriella Lusi, originaria di Capua (Caserta), lascerà dopo oltre cinque anni la guida del carcere Le Novate di Piacenza - città che l’ha adottata nel 1997 - e sarà chiamata a proseguire l’ottimo operato di Vincenzo Mazzeo prendendo le redini di una casa di reclusione che almeno in quanto a numeri è vicina a quella emiliana ...

 

di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 29 gennaio 2025 Sarebbe dovuta rientrata alla direzione di Sollicciano nei prossimi giorni dopo un periodo di malattia, e invece Antonella Tuoni potrebbe essere trasferita alla direzione del carcere di Arezzo su decisione del Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. E così il penitenziario fiorentino, considerato unanimemente uno dei peggiori d’Italia per le sue condizioni, e quindi per le condizioni di detenuti e lavoratori, resta senza una direzione stabile. Come raccontato dalla Nazione, la direzione provvisoria dell’istituto è stata tenuta finora da Giuseppe Renna, che però è anche il direttore delle carceri di Livorno e Gorgona, mentre la vicedirezione è stata affidata a Valentina Angioletti e Valeria Vitrani. È lo stesso Renna che non nasconde il problema: “Vengo a Sollicciano due volte a settimana ...

 

di Stefano Fabbri

Corriere Fiorentino, 29 gennaio 2025 Un carcere non è mai un posto tranquillo. Ma quello di Sollicciano sembra essere senza pace. Non solo per la complessità di una popolazione carceraria di centinaia di persone in un istituto le cui criticità si trascinano da anni e la situazione gestionale fatica a trovare stabilità. Da tempo è in malattia la direttrice Antonella Tuoni, al centro di un duro confronto con il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia che le ha mosso contestazioni disciplinari e critiche alla sua gestione, durata tre anni sotto la pesante eredità di una situazione strutturale drammatica. Ora, secondo quanto riportato ieri da La Nazione, per lei c’è il mancato rinnovo dell’incarico che scadrà il 3 febbraio e ci sarebbe la direzione del carcere di Arezzo: circa 50 detenuti.

 

agensir.it, 29 gennaio 2025 Un luogo destinato ad accogliere i detenuti in permesso premio con le loro famiglie. Nasce ad Augusta, nel Siracusano, Casa Zaccheo. Un’iniziativa dell’Ufficio diocesano di Pastorale penitenziaria di Siracusa e della Caritas cittadina di Augusta che sarà presentata oggi, mercoledì 29 gennaio, presso la parrocchia Sacro Cuore di Gesù. La cerimonia sarà presieduta dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, e vedrà la partecipazione di don Helenio Schettini, referente della Caritas cittadina di Augusta, e don Andrea Zappulla, direttore dell’Ufficio di Pastorale penitenziaria, del sindaco di Augusta Giuseppe Di Mare, del direttore del carcere di Augusta, Angela Lantieri, del comandante della polizia penitenziaria della casa di reclusione di Augusta Dario Maugeri, e dei rappresentanti ...

 

primalecco.it, 29 gennaio 2025 Un dato positivo è costituito dal fatto che non si sono mai verificati episodi suicidari. La Commissione speciale Tutela dei diritti delle persone private della libertà personale di Regione Lombardia, presieduta dalla consigliera regionale Alessia Villa, ha effettuato oggi, martedì 28 gennaio 2025, un sopralluogo nella casa circondariale di Lecco. Attualmente il carcere ospita 78 detenuti. Un dato positivo è costituito dal fatto che non si sono mai verificati episodi suicidari. Presenti al sopralluogo anche i componenti della Commissione e il consigliere regionale lecchese Giacomo Zamperini.

 

di Laura Aldorisio

Corriere della Sera, 29 gennaio 2025 Lavori di sartoria nel carcere di Secondigliano con il progetto “Aprire una finestra sull’orizzonte”. L’omaggio a papa Francesco. Spazio anche a falegnameria, meccatronica, digitalizzazione. “Aprire una finestra sull’orizzonte”. È il lavoro di Giulia Russo, direttrice del Centro Penitenziario “Pasquale Mandato”, per tutti il carcere di Secondigliano. Una sfida per uno spazio invalicabile che occupa 40 ettari e ospita 1480 detenuti in 12 reparti. Dallo scorso maggio, poi, tra le stesse mura ci sono anche le detenute del carcere di Pozzuoli, evacuato per questioni di sicurezza. Imprevisti, problemi e responsabilità a non finire, ma la direttrice sa quale ritmo vuole dare al tempo del carcere, il battito di “occasioni perdute”.

baritoday.it, 29 gennaio 2025 L’assessora Romano: “La popolazione carceraria in dialogo con gli studenti per colmare almeno in parte la distanza e il silenzio che troppo spesso avvolgono l’esistenza delle persone private della libertà personale”. Il carcere di Bari ospiterà un laboratorio che coinvolgerà i detenuti in un percorso di scrittura autobiografica, narrazione ad alta voce e storytelling digitale. Il laboratorio ‘Autori!’, realizzato grazie alla collaborazione tra il Comune di Bari - assessorato alle Culture e Puglia Culture, è curato da “Senza Piume” con Damiano Nirchio e in collaborazione con “Omero su Marte” e la consulenza scientifica della cooperativa sociale Crisi. (esperta in giustizia riparativa e mediazione penale).

 

casertanews.it, 29 gennaio 2025 Un ponte tra cultura, rieducazione e inclusione sociale. È questa la missione di “Pensieri di Libertà”, il ciclo di incontri organizzato presso il Centro Penitenziario “Pasquale Mandato” di Secondigliano, in programma dal 17 febbraio al 4 luglio 2025. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività di Terza Missione del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” ed è organizzata in collaborazione con il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria della Regione Campania. Il ciclo di seminari offre ai detenuti del penitenziario la possibilità di confrontarsi con illustri accademici e studenti del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Unicampania su temi che spaziano dalla cultura alla scienza, dall’arte alla filosofia.

 

di Massimiliano Panarari

L’Espresso, 29 gennaio 2025 La manipolazione politica usa schemi consolidati. Oggi, però, i nuovi media ne espandono il raggio d’azione. Sul tema un esperto di comunicazione rilegge il pensiero di un grande sociologo. Guardando al tema della propaganda secondo una prospettiva anche temporale e storiografica, come invita a fare McQuail, si nota che tra i caratteri che contraddistinguono le fake news moderne va annoverata in primo luogo “la capacità di impattare sui soggetti e sui gruppi sociali con una velocità e un coinvolgimento mai visti prima nella storia della disinformazione”; nondimeno, per l’appunto, la loro facoltà di alterare e distorcere la realtà nella percezione individuale ha conosciuto passaggi di indiscutibile rilievo anche nelle epoche passate […].

 

di Elisabetta Soglio

Corriere della Sera, 29 gennaio 2025 Secondo i dati della Fondazione Openpolis un giovane su due non ha competenze digitali almeno di base. Partiamo dalla definizione: “Forme di aggressione, molestia e discriminazione favorite dai nuovi strumenti di comunicazione, condivisione e scambio di informazioni via Internet, ovvero social network, chat, piattaforme di gioco…”. Stiamo palando di cyberbullismo, un fenomeno preoccupante con la progressiva crescita delle tecnologie. Un’emergenza che tocca tutti. Ma soprattutto i giovani, gli utilizzatori più sensibili e fragili di smarthphone, device e computer. Nello specifico i rischi maggiori sono in ambito scolastico. I dati confermano l’allarme. “Uno studente su 10 delle scuole secondarie, durante la pandemia, ha subìto episodi di bullismo o cyberbullismo”, spiega la Fondazione Openpolis Ets.

 

di Angela Nocioni

L’Unità, 29 gennaio 2025 Il luogo del naufragio era a 52 miglia da Lampedusa: una motovedetta della Guardia costiera ci impiega un’ora e mezzo a coprire quella distanza. Ma i nostri pattugliatori vengono usati per caricare le persone da imprigionare in Albania. A 52 miglia nautiche a sud ovest di Lampedusa è stata fatta l’altra notte l’operazione di salvataggio raccontata dal comandante della Sea Punk 1, il marinaio italiano Arturo Centore con un passato nella Guardia costiera che soccorre naufraghi con la nave di una ong. Una motovedetta della Guardia costiera italiana salpando da Lampedusa ci mette un’ora e mezza a coprire 52 miglia. Ma nessuno l’altra notte ha ordinato a una motovedetta italiana di salpare.

 

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 29 gennaio 2025 A Gjader rinchiusi solo egiziani e bangladeshi. Per la prima volta la loro sorte sarà in mano alla Corte di appello di Roma. “In questo nuovo round l’aspetto più problematico è la mancanza di terzietà del soggetto che valuta quali persone sono vulnerabili e quali no”, dice la dem Rachele Scarpa, in visita a Shengjin. Cinque dei 49 cittadini stranieri deportati ieri in Albania sono risultati non compatibili con il trattenimento. La nave militare Cassiopea li ha sbarcati a Brindisi. Durante gli accertamenti nell’hotspot di Shengjin quattro hanno detto di avere meno di 18 anni, un adulto è stato giudicato vulnerabile. Due sono del Gambia, due della Costa d’Avorio e uno del Bangladesh. Tutti gli altri migranti sono stati portati dietro le sbarre a Gjader: otto egiziani e 36 bangladeshi.

 

di Enrica Muraglie

Il Manifesto, 29 gennaio 2025 Nelle principali città italiane file “disumane” per i documenti, le persone costrette ad accamparsi dal giorno prima con ogni tempo. Usb: “La questura scegliere poche persone ogni giorno, le altre vengono respinte”. “Non è chiaro se si trattasse di un richiedente asilo in attesa per il disbrigo di una pratica burocratica, e in effetti non importa: era una persona”. Così il coordinamento nazionale dell’Area democratica per la giustizia commenta il decesso di un uomo di origine rumena “in fila per la dignità”, davanti all’Ufficio immigrazione della Questura di Roma, in via Patini, nella notte tra lunedì e martedì. Era un “cittadino comunitario a cui era stato notificato un ordine di allontanamento dal territorio nazionale”, scrive nel suo comunicato di cordoglio la Questura, per cui l’attesa dell’uomo al freddo non avrebbe giustificazioni.

DOCUMENTI

Comunicato Osservatorio Carcere UCPI: "Sull'affettività e sul fondamentale diritto alle relazioni umane in carcere siamo ancora al punto di partenza"

Radio Carcere, di RiccardoArena. "Giuristi & Carceri" - Dialogo col Prof. Glauco Giostra già coordinatore scientifico degli Stati generali sull’esecuzione penale