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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 28 gennaio 2025
di Osservatorio Carcere UCPI
camerepenali.it, 28 gennaio 2025 L’anno appena passato e l’anno da poco iniziato impongono una fase costituente parlamentare per ridare piena costituzionalità al carcere, nel rispetto della dignità dei detenuti. Se qualcuno immaginava che bastasse tirare a campare fino al 31 dicembre 2024 per vedere, d’un tratto, risolte le criticità delle nostre carceri, si sbagliava di grosso. Quasi si trattasse solo di una congiunzione astrale sfavorevole, pronta a svanire allo scoccare della mezzanotte finale di questo anno maledetto. Ci ritroviamo, in realtà, ancora una volta, ad osservare, sgomenti e inorriditi, la lunga scia di morte che ha segnato, e segna, indelebilmente le carceri, gettando discredito sulla democrazia, sulle istituzioni, sul nostro Paese.
volerelaluna.it, 28 gennaio 2025 Dicembre 2024, Papa Francesco apre la porta Santa del Giubileo nel carcere romano di Rebibbia in segno di speranza, mentre la Conferenza episcopale italiana e autorevoli giuristi - tra cui l’Associazione italiana dei professori di diritto penale e del processo penale - invocano un provvedimento di clemenza, amnistia o indulto, che riconduca le carceri italiane almeno alla capienza prevista: sono segnali che denunciano la gravità della situazione. “Non respirano le persone detenute” afferma Antigone, ormai oltre 62.000 per 47.000 posti disponibili, con un tasso complessivo di sovraffollamento del 130%, che in alcune carceri supera o sfiora il 200%; mai numeri così alti dal 2013, anno della condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo per trattamenti inumani e degradanti.
di Flavia Bevilacqua
Il Domani, 28 gennaio 2025 In Italia, il legame tra precarietà abitativa e detenzione è una realtà ignorata, ma estremamente problematica. Gli homeless, spesso incarcerati per reati di sopravvivenza, affrontano ulteriori marginalizzazioni a causa dell’impossibilità di accedere a misure alternative per la mancanza di un domicilio stabile: “In questo modo quando esci dalla cella sei doppiamente invisibile”, dice Agostina Stano, coordinatrice di Avvocato di strada. Il 31 dicembre Agostina Stano era già tornata a Milano dopo aver passato le feste di Natale in Puglia, dove vive la sua famiglia: dice che il 2025 è appena iniziato, ma c’è tanto lavoro che la aspetta nelle difese d’ufficio.
di Federica Pennelli
Il Domani, 28 gennaio 2025 Diritti mestruali e sistemi di salute e prevenzione che mancano. Sovraffollamento e percorsi di lavoro non professionalizzanti. Susanna Marietti, coordinatrice nazionale di Antigone: “Le donne detenute hanno bisogno di vedersi indirizzate politiche specifiche e azioni positive affinché si rimuovano gli ostacoli che distanziano la detenzione delle donne da quella degli uomini”. L’associazione Antigone ha stilato il “Primo rapporto sulle donne detenute in Italia”, seguito da dieci proposte per i diritti delle donne in prigione. Susanna Marietti, coordinatrice nazionale di Antigone, racconta a Domani: “Le donne detenute hanno bisogno di vedersi indirizzare politiche specifiche e azioni positive affinché si rimuovano gli ostacoli che distanziano la detenzione delle donne da quella degli uomini”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 28 gennaio 2025 Dopo la durissima e clamorosa protesta dei magistrati contro la riforma, aperture da parte di Meloni, La Russa e Mantovano in attesa che l’Anm elegga il prossimo presidente. Mercoledì la Commissione Affari Costituzionali del Senato inizierà la discussione sul ddl costituzionale per la separazione delle carriere, approvato il 16 gennaio alla Camera. Ci sarà la relazione del presidente e relatore Alberto Balboni, poi si stabilirà il termine per la presentazione degli emendamenti. Già domani invece l’ufficio di presidenza potrebbe decidere se effettuare delle audizioni. L’intenzione della maggioranza e del governo fino a qualche giorno fa era quella di approvare nel minor tempo possibile il testo già passato a Montecitorio senza alcuna modifica, con tutta l’opposizione sul piede di guerra. Ma ora potrebbero aprirsi altri scenari.
di Alessandro Cannevale*
Il Dubbio, 28 gennaio 2025 La soluzione: estendere all’intero processo ogni nullità provocata dalla violazione delle garanzie difensive. Io non ricordo perfettamente i miei lunghi anni di servizio, solo le cose buffe. Me n’è tornata in mente qualcuna leggendo le parole del ministro Nordio sui “fascicoli clonati” e sulle “indagini occulte ed eterne”, ovvero sull’uso improprio dei vari registri sui quali le procure della Repubblica dovrebbero iscrivere, non appena possibile, il titolo dei reati per i quali procedono e i nomi degli indagati, perché da quel momento decorrono i termini massimi di durata delle indagini. Alla fine del secolo scorso, si parlò tanto del Fascicolo-Contenitore della procura di Milano. Io ne ricordo perfettamente il numero: 9520/95 contro ignoti. Somigliava al cilindro di un prestigiatore o a una prestigiosa botte di rovere ...
di Roberto Maggioni
Il Manifesto, 28 gennaio 2025 In base alla perizia consegnata al pm, la registrazione sarebbe stata di un minuto e dieci secondi ma è rimasto solo il frame iniziale. Il video girato con il telefono cellulare dal testimone c’era ma è stato cancellato e non è più possibile recuperarlo. È quanto emerge dalla consulenza commissionata dalla Procura di Milano sul telefono di Omar E., il ragazzo testimone dell’incidente che la notte tra il 23 e il 24 novembre ha portato alla morte del diciannovenne Ramy Elgaml, inseguito dai carabinieri mentre era su uno scooter. La relazione è stata firmata da Marco Tinti, nominato dai pm per verificare se il filmato fosse stato cancellato o meno e dalla perizia emerge che la cancellazione c’è stata. Il video sarebbe stato di un minuto e 10 secondi.
volontaromagna.it, 28 gennaio 2025 Un percorso senza dubbio innovativo quello promosso da Roberto Cavalieri, Garante dei Detenuti dell’Emilia-Romagna che, con il supporto dei Centri di Servizio per il Volontariato, ha voluto valorizzare e ascoltare i volontari su come vivono il carcere, mettendoli allo stesso tavolo con pubbliche amministrazioni e direzioni penitenziarie.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 28 gennaio 2025 “Porte girevoli” è il nome emblematico attribuito a uno dei filoni della maxi indagine condotta dai Carabinieri, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma che ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 4 persone, 2 ai domiciliari e 2 destinatari della misura interdittiva della sospensione dal pubblico servizio per la durata di un anno, perché accusati, a vario titolo, dei reati di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria, falsità ideologica, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Al centro di questa complessa operazione, con un altro filone che ha interessato altre 28 persone per detenzione e associazione finalizzata al traffico di droga, vi è l’operato di un professionista ...
di Margherita Montanari
Corriere di Bologna, 28 gennaio 2025 Il Garante e l’aumento dei reati minorili: “La prevenzione non funziona”. L’Istituto Penale Minorile (Ipm) del Pratello vive una situazione di sovraffollamento che compromette la qualità della detenzione e mette a rischio i percorsi rieducativi per i giovani detenuti. È davanti a questo quadro, ribadito ieri durante la presentazione del libro di fotografie “Repertorio di immagini degli spazi trattamentali del Centro giustizia minorile di Bologna”, che il garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri ha parlato della necessità di interventi strutturali nel centro. “Un istituto che accoglie 50 ragazzi dovrebbe avere spazi ben più ampi”.
di Alberto Giulini
Corriere di Torino, 28 gennaio 2025 Al carcere minorile sono 55 detenuti e una capienza di 46. “Il ministro intervenga”. Tensioni e sovraffollamento continuano ad essere all’ordine del giorno al Ferrante Aporti. Il carcere minorile di Torino ospita 55 detenuti a fronte di una capienza massima di 46. “Sette ragazzi dormono su brandine da spiaggia, eppure il dipartimento della giustizia minorile sembra non mostrare alcun interesse a risolvere questa grave emergenza”, denuncia l’Osapp, sindacato autonomo di polizia penitenziaria. All’attacco Leo Beneduci, segretario generale: “È ora di agire, la situazione è intollerabile. Sollecitiamo per l’ennesima volta il ministro Nordio e il sottosegretario Ostellari, devono intervenire per porre fine a una situazione che sta minando dignità e sicurezza di chi lavora e di chi è privato della libertà.
di Mara Chiarelli
L’Edicola del Sud, 28 gennaio 2025 Se la Casa circondariale di Bari piange, l’Ipm “Fornelli”, non ride. L’emergenza agenti nelle carceri pugliesi, contraltare del sovraffollamento di detenuti, non risparmia nemmeno il minorile. Dove, peraltro, è in corso una ricognizione ministeriale per rivedere, al ribasso, le metrature stabilite nel 2013 dalla sentenza Torregiani. Undici anni fa, la Corte europea dei diritti dell’uomo condannò lo Stato italiano per la violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani (Cedu). Il caso riguardava trattamenti inumani o degradanti subiti dai ricorrenti, 7 persone detenute per molti mesi nelle carceri di Busto Arsizio e di Piacenza, in celle triple e con meno di quattro metri quadrati a testa a disposizione. Nasce allora l’articolo 35 dell’ordinamento penitenziario, che stabilisce le metrature a ...
di Silvana Cortignani
tusciaweb.eu, 28 gennaio 2025 Parla tramite i difensori uno degli otto fratelli. Suicidio in cella di Andrea Di Nino, il detenuto 36enne romano trovato morto alla casa circondariale “Nicandro Izzo” di Viterbo la sera del 21 maggio 2018: proseguono le indagini difensive da parte degli otto fratelli che non hanno mai creduto che il congiunto, padre di cinque figli, si sia tolto la vita. È stata intanto rinviata a maggio, a causa dell’assenza per motivi di salute di uno degli imputati, l’udienza del 22 gennaio davanti al giudice Jacopo Rocchi del processo per omicidio colposo a carico dell’agente penitenziario e dei due sanitari rinviati a giudizio il 6 ottobre 2022 dal Gup Savina Poli. Sono difesi dagli avvocati Massimo Pistilli, Lorenzo Lepri e Andrea Danti.
tvqui.it, 28 gennaio 2025 Dopo lo sciopero della Camera Penale con la visita all’interno del Sant’Anna, anche la Procura di Bologna ha lanciato l’allarme. Tre persone morte in carcere dall’inizio dell’anno, un incendio appiccato con due detenuti e nove agenti feriti, polizia penitenziaria aggredita, l’ultimo caso tra venerdì e sabato. Si fa sempre più lunga la scia di episodi critici che si registrano all’intero dell’istituto detentivo Sant’Anna di Modena. Fenomeni che hanno spinto anche la stessa Procura generale di Bologna a tenere alti i riflettori sul tema, dopo lo sciopero della Camera penale della nostra città.
di Alessandra Serio
tempostretto.it, 28 gennaio 2025 Carceri sovraffollati mentre i Tribunali arrancano tra le richieste di chi dietro le sbarre non dovrebbe più starci. L’analisi della Garante sui temi sfiorati all’apertura dell’Anno giudiziario. I problemi relativi al Tribunale di Sorveglianza, segnalati all’apertura dell’anno giudiziario 2025 dal Presidente della Corte d’Appello di Messina, sono dovuti ad una situazione sempre più critica delle carceri. Lo spiega la Garante dei Detenuti del Comune di Messina, che illustra il quadro di una emergenza ogni giorno più drammatica e indica i principali nodi.
di Jacopo Norfo
castedduonline.it, 28 gennaio 2025 A preoccupare non sono solo i numeri insufficienti di medici specialisti ma addirittura di infermieri e di diversi farmaci, al punto che la ricerca di questi ultimi è stata estesa agli Ospedali. “La sanità penitenziaria continua a registrare gravi carenze nella Casa Circondariale di Cagliari-Uta. A preoccupare non sono solo i numeri insufficienti di medici specialisti ma addirittura di infermieri e di diversi farmaci, al punto che la ricerca di questi ultimi è stata estesa agli Ospedali”. Lo sottolinea Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme ODV”, evidenziando che “è indispensabile una rivisitazione dell’organizzazione per una migliore gestione della salute in carcere, oggi lasciata troppo alla sensibilità personale dei singoli operatori medici, infermieri e OSS”.
di Giorgio Paolucci
Avvenire, 28 gennaio 2025 Detenuti al lavoro, per testimoniare che la carcerazione non è una parentesi in cui l’esistenza si ferma ma può diventare un’opportunità da sfruttare nel presente, per mettersi alla prova, creare reddito e contribuire a cambiare la narrazione negativa prevalente nell’opinione pubblica. Accade nella Casa di reclusione di reclusione “G.B. Novelli” di Carinola (Caserta), e coinvolge 4 detenuti già formati e pronti a essere impiegati. L’obiettivo è la realizzazione di un’attività agricola e sociale che controlli e gestisca tutte le fasi di produzione, completando le filiere, dalla coltivazione alla vendita, per fornire servizi di trasformazione di prodotti agricoli in conto terzi agli agricoltori del territorio ed agli altri istituti penitenziari della Campania.
consiglio.regione.fvg.it, 28 gennaio 2025 “Eroica è l’attività che la direttrice del carcere di Udine, Tiziana Paolini, insieme a tutto il personale penitenziario, pone in essere ormai da diverso tempo, cercando di mantenere un difficile equilibrio organizzativo all’interno di un istituto che sta soffrendo di evidente sovraffollamento detentivo”. Lo scrive, in una nota, il Garante dei diritti della persona, Enrico Sbriglia. “Nel carcere friulano, tra l’altro - spiega ancora Sbriglia - sono in corso importanti lavori di risistemazione di spazi e servizi: essi riguardano aree detentive eppure ciononostante, pur di pervenire al loro completamento, la direzione sta affrontando tutti i rischi connessi, anche sul piano securitario, non ritardando gli interventi, per quanto continuino ad essere presenti le persone detenute che, come gli stessi operatori penitenziari ...
percorsiconibambini.it, 28 gennaio 2025 La risposta del progetto Altrove. Una camera spoglia, con i vetri oscurati e dei tavoli attaccati al pavimento come le sedie. La luce è artificiale, dalle finestre ne trapela poca. Solitamente si presentano così le sale colloquio delle carceri. In questi spazi asettici i genitori detenuti incontrano i loro figli. Non importa quante ore o minuti siano concessi per il colloquio, il tempo è sempre troppo poco da trascorrere con un figlio. Ed è anche la qualità di questo tempo a fare la differenza. E a farne le spese sono soprattutto i più piccoli a cui è sempre difficile spiegare una situazione di questo tipo. Il progetto Altrove - Non è la mia pena, finanziato da impresa sociale Con i bambini, nasce proprio per rispondere a questa difficoltà.
La Nazione, 28 gennaio 2025 Venerdì 31 gennaio segnerà l’inizio di un percorso unico presso la Casa Circondariale di Lucca. Francesco Zavattari terrà un primo incontro con i detenuti, offrendo un’occasione di condivisione e ispirazione: l’art designer e fotografo di fama internazionale, il cui lavoro ha conquistato l’apprezzamento di pubblico e critica in tutto il mondo, condurrà una delle sue celebri masterclass sul colore, adattandola al contesto specifico del carcere. L’evento sarà anche opportunità per presentare ufficialmente “Vi parlo di me”, iniziativa che prevede una serie di incontri successivi all’interno della struttura: durante questi appuntamenti, Zavattari realizzerà ritratti fotografici e video interviste dei detenuti che sceglieranno di partecipare, dando vita a una mostra e a un docufilm originale.
italpress.it, 28 gennaio 2025 Lo spazio inteso come elemento basilare per il percorso rieducativo del detenuto: 200 immagini realizzate dal fotografo Francesco Cocco, nel periodo che va dal dicembre 2022 al dicembre 2024, nei luoghi dedicati alla vita quotidiana del detenuto nella struttura penitenziaria minorile bolognese del Pratello. Il libro, “Repertorio di immagini degli spazi trattamentali del centro giustizia minorile di Bologna”, un progetto del Garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri, è stato presentato in mattinata nel Centro di giustizia minorile del Pratello.
di Maria Ressa*
Corriere della Sera, 28 gennaio 2025 Il silenzio di fronte all’ingiustizia è complicità. La vigilanza collettiva dei giornalisti può impedire la normalizzazione dell’odio. Il testo pubblicato qui di seguito è uno dei passaggi più importanti dell’intervento della giornalista Maria Ressa, Premio Nobel per la Pace 2021, durante il Giubileo della Comunicazione che ha avuto luogo il 25 gennaio in Vaticano. Poiché siamo in Vaticano, voglio sottolineare tre cose. Primo, la tecnologia premia le bugie. Pensateci. Secondo, gli uomini che controllano questa tecnologia trasformativa esercitano un potere divino ma non sono Dio. Sono solo uomini. Anche se sempre più spesso il loro potere incontrollato e irresponsabile assomiglia a un culto. Terzo, ecco perché la religione, la fede, la Chiesa cattolica, diventano oggi più importanti.
di Jacopo Fo*
Il Fatto Quotidiano, 28 gennaio 2025 30 milioni di italiani non capiscono quel che leggono e non sanno neanche ascoltare le loro emozioni. È spaventoso: la scuola è incapace di insegnare a capire un testo a più della metà degli studenti. E rinuncia a occuparsi delle sensazioni, delle emozioni, delle passioni. Quindi non stupiamoci se poi così tanti italiani votano per leader allucinanti e se i progressisti perpetuano un modo di fare politica che ci ha regalato 20 anni di Berlusconi e ora… il sonno della ragione genera Musk! Che rapporto c’è tra il potere in mano a mostruosità umane e il fatto che nella scuola non sono mai entrate l’educazione sessuale e sentimentale, la comunicazione efficace, l’ascolto di sensazioni ed emozioni e neanche l’educazione respiratoria?
AFFARI SOCIALI
di Luigi Ferrajoli
Il Manifesto, 28 gennaio 2025 Tra le accuse della Procura di Torino a persone del centro sociale Askatasuna del movimento No Tav c’è un non senso: l’associazione a delinquere “finalizzata” a commettere la resistenza. Richiesti quasi 7 milioni di euro di risarcimento. È contro queste forme di protesta che il governo Meloni con il ddl Sicurezza si è accanito, associando le lotte sociali al terrorismo. Ha senso supporre che un gruppo persone decida di dar vita a un’associazione a delinquere finalizzata a compiere atti di resistenza a pubblici ufficiali? È l’accusa singolare, ovviamente in aggiunta alle imputazioni di violenza e resistenza, della Procura di Torino rivolta ad alcune persone del centro sociale Askatasuna impegnate da anni nel movimento No Tav.
di Goffredo Buccini
Corriere della Sera, 28 gennaio 2025 Cos’è la sicurezza? È un fattore che muta i destini elettorali, nella nostra Europa come nell’America di Trump. Perciò può diventare oggetto di strumentalizzazioni o di rimozioni. Sarebbe invece soprattutto una percezione da rispettare. Per anni in Italia sono diminuiti i reati, eppure non è mai scemata una sensazione di pericolo diffusa soprattutto tra gli strati più deboli della popolazione. Il motivo è semplice: le statistiche incoraggianti non bastano a rasserenare una pensionata costretta ad attraversare di sera una piazza di spacciatori. La sicurezza è anche una linea di faglia nell’eterna querelle fra ultimi e penultimi. Di recente uno dei massimi dirigenti del partito di maggioranza relativa, difendendo il disegno di legge in discussione in Parlamento, spiegava che l’ultimo ...
di Marco Bascetta
Il Manifesto, 28 gennaio 2025 “Ritrovate l’orgoglio di essere tedeschi!”. Adesso basta! “Non è giusto che i nipoti paghino le colpe dei nonni”. Questo il messaggio che l’onnipresente Elon Musk, ben sapendo quali corde toccare, ha indirizzato alla manifestazione di apertura della campagna elettorale dell’Afd, il partito nazionalista e xenofobo in grande crescita nella Repubblica federale. Un partito nel quale circola apertamente una gran voglia di revisionismo storico con tonalità negazioniste, un riciclo strisciante di concetti e linguaggi nazisti e un’esplicita rivendicazione di restaurazione della “grandezza germanica” finalmente emancipata dalla memoria del regime hitleriano e dei suoi orrori, nonché dagli insegnamenti di prudenza e responsabilità che si dovrebbe continuare a trarne.
di Guido Salvini
Il Dubbio, 28 gennaio 2025 Questo giorno della Memoria del 2025 è purtroppo diverso da tutti gli altri. Per la prima volta il Direttore del Museo della Brigata ebraica, la formazione che durante la campagna d’Italia ha sacrificato i suoi giovani per la libertà del nostro Paese, ha annunciato che simbolicamente non parteciperà alle manifestazioni del 27 gennaio per denunciare gli insulti contro le insegne della Brigata, le tensioni, gli incidenti che già in molte occasioni sono avvenute costringendo la Digos ogni volta ad intervenire. Anche Liliana Segre ha rinunziato a partecipare ad alcuni eventi. Proprio in questi giorni vi sono state Milano 17 richieste di rinvio a giudizio, con l’accusa di diffamazione e istigazione all’odio razziale, per i discorsi di odio diffusi via Internet contro di lei.
di Marina Della Croce
Il Manifesto, 28 gennaio 2025 L’arrivo è previsto per questa mattina intorno alle 8. A quell’ora il pattugliatore della Marina Militare Cassiopea approderà nel porto albanese di Shengjin per poi procedere allo sbarco di 49 migranti raccolti nei giorni scorsi in acque internazionali a sud dell’isola di Lampedusa. Si tratta della terza missione che il governo italiano compie in Albania dopo il fallimento delle prime due, a ottobre e novembre dello scorso anno, concluse entrambe con il trasferimento in Italia dei primi 24 migranti subito liberati dai giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma che non hanno confermato il fermo inizialmente disposto dal Questore di Roma.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 28 gennaio 2025 Il ministro Ciriani accoglie la richiesta delle opposizioni. Tensione tra Anm e governo. La Corte d’Appello di Roma ha scarcerato il torturatore libico Osama Najeem Elmasry perché “il Procuratore Generale, in attuazione della legge, ha interpretato” il silenzio del ministro della Giustizia “nel modo più rispettoso delle prerogative del Governo”. Se il ministro Nordio, malgrado sia “stato interpellato più volte”, “sta zitto vuol dire che non si proceda” all’arresto. È questa la realtà dei fatti raccontata dal presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia che, in un’intervista ad Agorà Tre, rispedisce anche al mittente le accuse di interferenza nell’azione politica del governo sul nodo della riforma della giustizia: in questa fase di progetto, dice, “riteniamo utile accendere l’attenzione su questi temi”.
di Antonio Bultrini*
Corriere della Sera, 28 gennaio 2025 Lo Stato resta giuridicamente obbligato a rispettare i patti fintantoché non decida eventualmente di ritirarsi, sempre che l’accordo in questione lo consenta. La Presidente del Consiglio afferma che non è stato il Governo italiano a liberare Almasri. Innanzitutto una premessa necessaria. Uno Stato è sovrano nel decidere se aderire o meno a un accordo internazionale, accettando se del caso la giurisdizione di una corte internazionale. Tuttavia, una volta presa (liberamente) la decisione, lo Stato assume l’obbligo di rispettare (in buona fede) i patti sottoscritti: pacta sunt servanda, recita l’antica massima, coniata proprio a casa nostra e poi diventata uno dei princìpi fondamentali del diritto internazionale.
di Giuliano Foschini
La Repubblica, 28 gennaio 2025 L’angoscia per il cooperante arrestato: negate la visita in carcere e una telefonata alla madre. Aspettava una telefonata, la signora Armanda. Le avevano detto: “Suo figlio chiamerà al più presto per dirle che sta bene”. E invece quella telefonata non è ancora arrivata. Dal 16 novembre il cooperante italiano Alberto Trentini, 45 anni di Venezia, è sparito nel nulla, inghiottito nelle carceri venezuelane. Arrestato a un posto di blocco a Guasadalito, mentre con la sua Ong “Humanity e inclusion” era diretto in un villaggio per portare aiuti umanitari, è stato consegnato nelle mani del Dgcim, la direzione generale del controspionaggio militare di Nicolás Maduro, e da quel momento si sono perse le sue tracce.
di Roberto Giovene Di Girasole
Il Dubbio, 28 gennaio 2025 Arriva una seconda condanna comminata in grado di appello per l’avvocata tunisina Sonia Dahmani. Proprio in coincidenza con la giornata internazionale dell’avvocato in pericolo, il 24 gennaio scorso, la Corte d’appello di Tunisi ha confermato il giudizio di colpevolezza per l’avvocata ed editorialista, per imputazioni relative ad alcune dichiarazioni pubbliche sul razzismo in Tunisia, riducendo la pena a 1 anno e sei mesi, rispetto ai due anni comminati in primo grado, nell’ottobre scorso. Le accuse rivolte alla Dahmani di “diffusione di notizie false tali da nuocere alla sicurezza dello Stato”, si basano sul cosiddetto “decreto presidenziale n. 54”, anti “fake news”, interpretato secondo l’Osservatorio degli avvocati in pericolo (OIAD) ed altre organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani in maniera ...
DOCUMENTI
Articolo. "Le nuove indagini preliminari: aggiustamenti o metamorfosi?", di Alberto Macchia
APPUNTAMENTI
Incontro-dibattito. "Sarà meglio quando... butteremo via la chiave?" (Pianezza-TO, 28 gennaio 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al al 2 febbraio 2025
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
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