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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di domenica 26 gennaio 2025

di Davide Vari

Il Dubbio, 26 gennaio 2025 Il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, intervenuto per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha ribadito anche la necessità di portare fino in fondo la riforma sulla separazione delle carriere. L’inaugurazione dell’anno giudiziario a Venezia ha visto l’intervento del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Fabio Pinelli, che ha affrontato con profondità i principali nodi del sistema giustizia in Italia. Mentre i magistrati protestavano in tutto il Paese contro la separazione delle carriere proposta dal ministro Carlo Nordio, Pinelli ha ribadito la necessità di un dialogo istituzionale per riformare la giustizia senza compromettere l’autonomia della magistratura.

 

di Rosario Di Raimondo

La Repubblica, 26 gennaio 2025 Dopo 40 anni passati a dirigere penitenziari, il dirigente rilancia la sua idea di giustizia: “Amnistia e indulto sono l’unico sistema, la politica deve avere il coraggio di dirlo”. “In carcere manca la speranza. È ormai diventato uno strumento di ordine pubblico, pur con tutti i costi sociali e umani che questo comporta. Sono d’accordo con chi dice che il trattamento dei detenuti è disumano. Provvedimenti come l’amnistia o l’indulto? Temo siano l’unico sistema: il potere politico deve avere il coraggio di dirlo”. Luigi Pagano, storico direttore - tra gli altri istituti - di San Vittore e Bollate, quarant’anni di vita dedicati a chi sta dentro, ragiona su un mondo che cerchiamo di non vedere.

 

di Giulia Merlo

Il Domani, 26 gennaio 2025 Le toghe fuori dalle aule con la Costituzione in mano: no alla riforma. Il ministro della Giustizia Nordio a Napoli: “Ero pm, non voglio umiliare la magistratura”. La sala dei Busti di Castel Capuano a Napoli è gremita col pubblico delle grandi occasioni, che però sin dalla vigilia si sa non essere benevolo. L’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’appello del capoluogo campano, infatti, è il più attenzionato: sul palco c’è il ministro della Giustizia Carlo Nordio e giudici e pm si sono radunati in gran numero ad aspettarlo, rispondendo alla chiamata alla mobilitazione dell’Associazione nazionale magistrati contro la riforma costituzionale della separazione delle carriere.

 

di Irene Famà e Elisa Sola

La Stampa, 26 gennaio 2025 Via quando parla Nordio. All’anno giudiziario esplode la protesta delle toghe con Costituzione e tricolore: “Noi umiliati dal governo”. Il ministro: “Questa riforma non è punitiva”. Alta in mano una copia della Costituzione. Sul petto la coccarda tricolore. Poi l’Aventino. I magistrati lasciano l’aula. A Napoli, quando parla il ministro Carlo Nordio. A Roma, quando interviene il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. A Torino, Milano, Bari. E in tutte le ventisei Corti d’appello d’Italia in cui si celebra l’inaugurazione dell’anno giudiziario e interviene un rappresentante del Governo. Dopo mesi di accuse e accesi confronti, le cerimonie diventano palcoscenico dello scontro tra politica e magistratura sulla separazione delle carriere e le altre riforme sul tema giustizia.

 

di Vittorio Barosio e Giancarlo Caselli

La Stampa, 26 gennaio 2025 Non si era mai vista. Non si era mai vista una contestazione silenziosa, ma così precisa e dura, da parte della magistratura, nei confronti del potere politico e in particolare del Ministro della Giustizia. Ieri mattina, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, i magistrati del distretto giudiziario Piemonte e Valle d’Aosta sono usciti in silenzio dall’aula, numerosi e compatti, nel momento in cui ha iniziato a parlare la rappresentante del Ministero e sono rientrati soltanto quando lei ha terminato il suo discorso. Gran parte dei presenti, tra cui i sottoscritti, ha condiviso questa protesta in difesa della Costituzione.

 

di Giovanni Bianconi

Corriere della Sera, 26 gennaio 2025 Il pg della Cassazione: “I problemi della giustizia sono altri”. “Credo che la questione vada affrontata senza evocare scenari apocalittici, dal momento che la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri non tocca i cardini e i principi fondamentali dell’ordinamento democratico, né quelli dell’Unione europea che non prevedono un modello unico di pm”.

 

di Antonella Mascali

Il Fatto Quotidiano, 26 gennaio 2025 “Si va verso qualcosa che fa paura, il tramonto dell’uguaglianza dell’azione penale”. Il procuratore di Pescara Giuseppe Bellelli, già al suo insediamento, nel 2021, aveva parlato di “faro della costituzione”. Oggi che la maggioranza politica quella costituzione la vuole modificare pensa che sia “doveroso” per un magistrato far capire ai cittadini che non è una banale separazione delle carriere di pm e giudici ma bel altro.

 

di Monica Serra

La Stampa, 26 gennaio 2025 Personale carente e processo telematico che non decolla. E le regioni del Nord Italia soffrono di più. Le carenze “strutturali” di personale, le pendenze e i tempi biblici - ma in via di riduzione - dei procedimenti, il processo penale telematico che non decolla. Sono tanti i problemi della giustizia che anche ieri, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario nei 26 distretti delle Corti d’Appello italiane, i magistrati hanno denunciato, snocciolando dati di un ingorgo che le ultime riforme - Cartabia e Nordio - non hanno risolto.

 

studiocataldi.it, 26 gennaio 2025 La mancanza di senso critico verso la condanna può costituire un ostacolo alla concessione della semilibertà. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2214 del 2025. Il ricorrente, detenuto per reati gravi, aveva richiesto la semilibertà, sostenendo di aver rispettato le regole carcerarie e partecipato a programmi di rieducazione. Tuttavia, durante l’iter processuale, è emerso che l’imputato non aveva sviluppato una riflessione critica sul reato commesso, mostrando una scarsa consapevolezza della gravità delle proprie azioni.

 

di Luana Costa

cosenzachannel.it, 26 gennaio 2025 La presidente della Corte d’appello Concettina Epifanio dedica un focus all’emergenza: “Vergogna nazionale, detenuti in situazioni inumane e degradanti”. I penitenziari di Castrovillari, Rossano, Paola e Crotone scoppiano. “Il sovraffollamento carcerario è una vera e propria vergogna nazionale. Il detenuto non è un numero, non è una matricola, non è il reato che ha commesso ma è una persona”. Così la presidente della Corte d’appello Concettina Epifanio affronta l’emergenza carceri citando la Costituzione, le parole del cardinale Matteo Maria Zuppi e Papa Francesco. “Auspico che in quest’anno giubilare il Governo prenda seriamente a cuore la questione del sovraffollamento e delle condizioni, spesso inumane e degradanti in cui sono costretti a vivere i detenuti” è l’appello di Epifanio.

di Stefano Brogioni

La Nazione, 26 gennaio 2025 Resta drammatica la situazione del carcere di Sollicciano. Non c’è niente di buono nella relazione del tribunale di Sorveglianza sulla situazione del penitenziario fiorentino. Afflitto, oltre che dal sovraffollamento, dagli ormai cronici problemi strutturali, che nell’ultimo anno si sono ulteriormente aggravati “a causa del peggioramento della situazione igienico-ambientale”, sottolinea il presidente della corte d’appello Alessandro Nencini. Caldo d’estate, gelo d’inverno, infiltrazioni, topi, cimici, umidità, sporcizia. Inoltre, ha denunciato ancora Nencini, “permane infine del tutto disattesa la volontà della legge laddove intende assicurare a tutti i detenuti bagni connessi alle camere detentive muniti di acqua calda corrente e doccia”.

 

di Massimiliano Peggio

La Stampa, 26 gennaio 2025 La dignità in carcere tra i temi dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Il procuratore generale di Torino cita la protesta approdata in Cassazione. La dignità in carcere e i progetti mai attuati. Il procuratore generale Lucia Musti, intervenendo all’inaugurazione dell’anno giudiziario, dopo le proteste dei magistrati contro la riforma che prevede la separazione delle carriere delle toghe, ha dedicato un passaggio alla battaglia ingaggiata da un detenuto del carcere di Quarto per ottenere la realizzazione di una “stanza dell’amore”. Un luogo riservato per i colloqui in intimità con moglie e compagne, senza la sorveglianza degli agenti.

 

di Andreina Baccaro

Corriere di Bologna, 26 gennaio 2025 Il Garante dei detenuti visita il carcere minorile: “Sempre più simile a quello degli adulti”. “Bisogna constatare con preoccupazione la presenza di 51 ragazzi, a fronte di una capienza regolamentare di 40 (21 i maggiorenni e 29 i ragazzi stranieri, di cui una parte assai rilevante sono minori non accompagnati), numeri che fanno sì che risultino deteriorate, in maniera evidente, tanto le condizioni detentive dei ragazzi, quanto le condizioni lavorative dello staff”.

 

veneziatoday.it, 26 gennaio 2025 La cerimonia si è svolta sabato mattina alla Corte d’Appello di Venezia. Protesta dei magistrati contro la riforma della giustizia: hanno lasciato l’aula quando ha parlato il sottosegretario Ostellari. Una cinquantina di magistrati, sabato mattina, hanno abbandonato la sala della Corte d’Appello di Venezia prima dell’inizio del discorso del sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025. Una protesta ampiamente annunciata, contro la riforma della giustizia varata dal ministro Carlo Nordio, che prevede la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri. Al termine del discorso di Ostellari, i magistrati hanno fatto rientro in aula, per il discorso del procuratore generale, Federico Prato.

 

giustiziari.it, 26 gennaio 2025 La storia è quella di G., un giovane reatino che nel 2008 si tolse la vita annodando le lenzuola alle sbarre della finestra di una cella dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, dove era stato trasferito da Rieti in quanto la sua condizione appariva incompatibile con il regime carcerario. Un suicidio annunciato, i cui i segnali premonitori erano stati evidenziati dagli allarmi lanciati dai diversi consulenti chiamati a occuparsi del caso, ma senza che venisse adottata alcuna misura per cercare di prevenire il gesto che, poi, il giovane mise in atto.

 

di Francesco Oliva

La Repubblica, 26 gennaio 2025 Il 30enne, racconta la donna, è stato trasferito a Bari e dopo a Potenza. Sta scontando una pena di 2 anni e 2 mesi. In estate i primi sintomi, poi la diagnosi della malattia. “È giusto che sconti la pena, ma è disumano non aiutare chi ha un problema di salute”. “Mio figlio sta male. Ha contratto la scabbia in carcere ma non viene curato”. Il grido di aiuto è quello di Agnese, di Galatina (Lecce), madre di un detenuto 30enne, in carcere perché deve scontare una pena di due anni e due mesi per spaccio di droga. La donna non si dà pace da mesi. “È giusto che sconti la sua condanna”, precisa Agnese. Ma, aggiunge: “Mio figlio non dorme da mesi, soffre tanto. Non è giusto che una persona, anche se in carcere, debba stare così male. È disumano non aiutare chi ha un problema di salute”.

 

di Marina Lomunno

La Voce e il Tempo, 26 gennaio 2025 “In ogni giovane, anche il più disgraziato, c’è un punto accessibile al bene e dovere primo dell’educatore è di cercare questo punto, questa corda sensibile del cuore e di trarne profitto”. Sono parole di san Giovanni Bosco che ancora oggi rivolge ai suoi figli, i salesiani e alla famiglia che si ispira al suo carisma, presenti in 133 nazioni dei 5 continenti. Parole che, per chi ha avuto la fortuna di incrociare le sue strade, sintetizzano la vita di don Domenico Ricca - per tutti don Meco - salesiano e cappellano per 40 anni dell’Istituto penitenziario minorile di Torino “Ferrante Aporti”, ai tempi di don Bosco “La Generala”, il riformatorio dove il santo trascorreva molti pomeriggi con i ragazzi “discoli e pericolanti del tempo”.

 

cuspadova.it, 26 gennaio 2025 Sabato 25 gennaio, alla Casa Circondariale di via Due Palazzi, andrà in scena il primo torneo “Rugby in carcere” a coronamento del progetto che ha portato i tecnici del CUS a insegnare la disciplina a un gruppo di gruppo di utenti della sezione Icatt Custodia Attenuata. Una giornata storica per il CUS Padova, il carcere di Padova ma anche per il mondo del rugby. Sabato 25 gennaio, a coronamento del secondo anno del progetto “Rugby in carcere”, andrà in scena un torneo amichevole tra squadre composte da detenuti della casa circondariale e una selezione di rugbisti padovani. Per la prima volta, dopo un anno di pratica e allenamenti, gli atleti detenuti potranno confrontarsi con dei rugbisti agonisti, in una mattinata all’insegna di quei valori dello sport che educatori e tecnici hanno trasmesso ...

 

di Andrea Galli

Sette - Corriere della Sera, 26 gennaio 2025 Gli assassini “politici” di Sergio Ramelli e Carlo Saronio, Claudio Varalli e Giannino Zibecchi. E poi i rapimenti di Cristina Mazzotti, Giovanni Sticchi, Diego Bruga. Quando la violenza conquistò le piazze. La Milano del 1975, una città nera, cupa, una città rossa, tragica, quand’eravamo giovani e coraggiosi come Sergio Ramelli che da solo aveva sfidato una scuola intera, la sua, l’istituto tecnico Molinari, per le proprie idee, idee anche esasperate ma pur sempre idee d’un ragazzo che rifletteva osservava parlava, quand’eravamo giovani e inquieti come Carlo Saronio, ingegnere, forti e accese simpatie poi abiurate per il gruppo della sinistra estrema Potere operaio, fra le migliori nostre menti, uno sveglio e svelto, uno anche afflitto dai sensi di colpa per la ricchezza della famiglia resa ...

 

di Elisabetta Soglio

Corriere della Sera, 26 gennaio 2025 Il Messaggio del Papa per la giornata delle Comunicazioni sociali e in apertura del Giubileo sulla comunicazione. “Servono atteggiamenti capaci di puntare sulla bellezza e sulla speranza”. Serve anzitutto un serio esame di coscienza per la nostra categoria, i giornalisti, e per ciascuno di noi. Il Messaggio del Papa per la giornata delle Comunicazioni sociali e in apertura del Giubileo sulla comunicazione ci richiama ad un approccio di “mitezza”, termine e stile che si oppone e stride con una informazione spesso aggressiva, urlata, poco rispettosa dell’altro di cui siamo spesso noi stessi protagonisti. Usare mitezza non significa esercitare uno sterile buonismo e neppure nascondere sotto il tappeto la brutalità inaccettabile di guerre, violenze, ingiustizie e crisi sociali.

di Marco Aime*

Il Domani, 26 gennaio 2025 Porre l’accento sulla “nostra” storia e i “nostri” valori, non solo è un’operazione politica, ma conduce a una visione unilaterale degli eventi e rende miope lo sguardo. Solo studiando una storia globale possiamo capire il mondo di oggi e scoprire che è sempre stato interconnesso. “Le merci si mondializzano, gli individui si tribalizzano”, così ha scritto il filosofo francese Regis Debray, una frase che sembra fatta apposta per raccontare la scuola ipotizzata da Valditara e dal governo tutto. In una realtà sempre più globale e interconnessa, per la cui comprensione servirebbero strumenti moderni, approcci interdisciplinari, attraversamento di confini, cosa propone il nostro ministero? Una chiusura che sarebbe persino ironico definire “provinciale”, e che invece, è non solo politicamente orientata in un’ottica ...

 

di Marco Birolini

Avvenire, 26 gennaio 2025 I naufraghi raccolti dal pattugliatore Cassiopea attorno a Lampedusa. C’è l’ordine di attendere e radunare altre persone soccorse. La terza “missione Albania” della Marina militare è in corso. Dopo quelle di ottobre e novembre, “bocciate” dai giudici - che ordinarono di sbarcare in Italia i migranti raccolti nel Mediterraneo e portati inizialmente nei centri costruiti oltre Adriatico - il governo ci riprova, forte del parere della Cassazione, che ha chiarito come spetti al ministero degli Esteri stilare la lista dei “Paesi sicuri”, dove in teoria i richiedenti asilo possono essere rimpatriati.

 

di Ilario Lombardo

La Stampa, 26 gennaio 2025 La premier da Gedda evoca il complotto dei giudici della Cpi sul generale libico. Nessuna difesa della ministra rinviata a giudizio: “Valuti lei l’impatto sul suo lavoro”. C’è il filo rosso della giustizia e degli scontri con la politica a unire le dichiarazioni con le quali Giorgia Meloni rompe un silenzio durato giorni, su diversi casi che la inseguono fino in Arabia Saudita. Il destino di Daniela Santanché incrocia la decisione senza precedenti di riportare in patria un comandante libico accusato di crimini contro l’umanità. Infine, le proteste dei magistrati contro la separazione delle carriere: “Non c’è scritto nella Costituzione che la giustizia non può essere riformata - risponde Meloni -. C’è scritto invece all’articolo 49 che sono i cittadini a decidere attraverso i programmi di chi vince le elezioni”.

 

di Stefano Mauro

Il Manifesto, 26 gennaio 2025 Il lavoro del procuratore Khan per “ottenere giustizia”. La richiesta di arresto è stata trasmessa a 6 paesi europei tra cui l’Italia. La Libia non è uno Stato parte dello Statuto di Roma. Tuttavia, il 26 febbraio 2011, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con la risoluzione 1970, ha deciso all’unanimità di deferire alla Corte penale internazionale (Cpi) la situazione in Libia. Una decisione che ha permesso alla Cpi di esercitare la sua giurisdizione sui crimini, ai sensi dello Statuto di Roma, commessi nel territorio della Libia o da suoi cittadini a partire dal 2011. L’inchiesta, aperta nel marzo 2011, ha portato a tre procedimenti, inizialmente avviati nei confronti di 11 sospettati, accusati in particolare dei seguenti reati: “Crimini contro l’umanità” compiuti nei centri di detenzione libici attraverso ...

 

di Andrea Malaguti

La Stampa, 26 gennaio 2025 Che mondo lasciamo ai nostri figli ottant’anni dopo la Shoah? Che peso hanno, alla luce del nuovo spirito del tempo, permeato dalla prepotenza trumpiana, parole come deportazione e, all’opposto, umanità? Quanto siamo assuefatti, o indifferenti, alla violenza, non solo verbale, che ha accompagnato il racconto di questa settimana, mettendoci di fronte alle immagini umilianti di un torturatore libico riportato delicatamente a Tripoli a bordo di un aereo di Stato?

 

di Stefano Cingolani

Il Foglio, 26 gennaio 2025 Ha già firmato oltre cento ordini esecutivi. Grazia gli invasori di Capitol Hill e giura vendetta ai “traditori”. Ma è nei limiti della Costituzione? La “dittatura del primo giorno” e i rapporti con il Congresso. Ho seguito lunedì pomeriggio l’Inauguration day con Donald Trump che apriva “un nuovo aggressivo capitolo del movimento America First” (così ha scritto il Wall Street Journal). E la notte ho fatto un sogno. Il presidente francese Emmanuel Macron decide di sospendere il trattato di Schengen e chiude le frontiere con l’Italia. Tutte, da Ventimiglia al Monte Bianco. Dichiara in tv che la Francia (cioè egli stesso) è stanca della continua “invasione” di immigrati clandestini attraverso l’Italia, la quale fa di tutto per favorire il flusso e scaricare sugli altri (ovvero su Parigi) i problemi che non è in grado di risolvere.

 

DOCUMENTI

Articolo: "Note minime sul diritto dei detenuti ad un trattamento rispettoso del senso di umanità", di Antonio Ruggeri

Articolo. "Carcere. La storia di Patricia, ennesima cronaca di una morte annunciata", di Claudio Bottan

Scheda di presentazione del libro: "Decostruire la pena. Per una proposta abolizionista", di Giuseppe Mosconi

Il Riformista-PQM: "Processo penale, l'azzardo informatico. Malfunzionamenti tecnici, caos normativo, trappole per il diritto di difesa"