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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 24 gennaio 2025
di Michele Passione
Il Dubbio, 24 gennaio 2025 Va bene l’edilizia carceraria contro il sovraffollamento. Manca però un piano articolato. Nel giro di pochi giorni il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha dato i numeri, sciorinando nella sua Comunicazione al Parlamento anche alcuni dei punti contenuti nel d.d.l. n.1315, di conversione in legge del d.l. n.178/2024, recante misure urgenti in materia di giustizia (che, sia chiaro, ha registrato 163 voti a favore, 103 astenuti e nessun contrario).
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 24 gennaio 2025 Dopo le dimissioni di Russo, il Dap è diretto dalla sua vice Lina Di Domenico. Ma nessun nome è ancora arrivato al Colle. Amministrazione della giustizia, la relazione al Parlamento del Guardasigilli. Il sovraffollamento c’è. Ma l’atto di clemenza “sarebbe un incentivo alla recidiva”. A un mese dalle dimissioni di Giovanni Russo, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria è ancora senza un capo. Mentre l’ex procuratore nazionale antimafia che si era insediato a largo Daga nel gennaio 2023 ha già preso posto come consigliere giuridico della Farnesina, la sua vice Lina Di Domenico, magistrata collocata fuori ruolo dal Csm l’8 gennaio scorso, lo ha sostituito ma ancora solo nella veste di facente funzione.
di Errico Novi
Il Dubbio, 24 gennaio 2025 Più tempo, innanzitutto: il nuovo commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria Marco Doglio vede prorogata al 31 dicembre 2026, con un extra time di 12 mesi esatti, la scadenza per presentare e mettere sui binari il proprio piano di riqualificazione. È una delle novità previste, in materia carceraria, dal decreto Giustizia convertito martedì alla Camera. Ieri, in entrambi i rami del Parlamento, il guardasigilli Carlo Nordio ha citato il “Piano per l’edilizia penitenziaria e la ristrutturazione del patrimonio” nell’ambito della propria relazione sullo Stato della giustizia.
di Alessandro Villari
zetaluiss.it, 24 gennaio 2025 Il ministro della Giustizia ritiene che costruire nuovi istituti risolverà i problemi dei detenuti. Intanto lo stipendio di Marco Doglio potrebbe raddoppiare. Per il ministro della Giustizia Carlo Nordio serve costruire nuovi istituti penitenziari. Così si risolverebbe il problema del sovraffollamento nelle carceri che secondo l’ultimo rapporto dell’associazione Antigone supera il 120 per cento: 61.480 detenuti dove dovrebbero starcene 51.234. L’ex magistrato è tornato a parlare dell’argomento lo scorso 22 gennaio quando ha presentato in Senato la relazione annuale sulla giustizia, il giorno dopo l’approvazione alla Camera dei deputati del suo disegno di legge.
di Matteo Zuppi
Il Domani, 24 gennaio 2025 Pubblichiamo di seguito la prefazione del cardinale Matteo Zuppi al volume I volti della povertà in carcere di Matteo Pernaselci e Rossana Ruggiero (EDB). Desidero ringraziare di cuore i tanti che hanno contribuito a questo viaggio nel pianeta carcere. Non si tratta di un altro pianeta, ma dell’altra faccia del nostro, quella che non vogliamo vedere, che speriamo resti buia, ma che rappresenta quello che siamo; dobbiamo conoscerla e illuminarla con l’attenzione e l’amore, perché solo così siamo in grado di comprendere il resto. (...). Fare conoscere, unire con delicatezza alcune bellissime e drammatiche immagini e la storia - che spesso resta dall’altra parte della cella, oltre il muro, ma che in realtà ci parla del nostro mondo - è stato certamente un compito difficile. (...).
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 24 gennaio 2025 Attualmente, circa 700 persone sono in attesa di essere assegnate a una delle Rems, con 45 di loro ancora detenute negli istituti penitenziari. Non solo aumentare le Residenze per l’Esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), ma rafforzare i servizi territoriali di assistenza mentale e puntare su una riforma complessiva per garantire percorsi alternativi per i detenuti con problemi di salute mentale. Mercoledì scorso, il Consiglio superiore della magistratura (Csm) ha approvato all’unanimità il documento finale sulle Rems. Il testo è stato elaborato dalla Commissione Mista per lo studio dei problemi della magistratura di sorveglianza e dell’esecuzione penale, organo tecnico della Nona Commissione del Csm.
GIUSTIZIA
Ristretti Orizzonti, 24 gennaio 2025 “Emergenza carcere. Abbiamo chiesto con urgenza un incontro con il Ministro Nordio”, così afferma il Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, che si appella al Ministro della Giustizia, affinché possa riceverlo insieme agli altri sei membri del Coordinamento della Conferenza dei Garanti territoriali. Alla luce delle dichiarazioni del Ministro, il Portavoce e il Coordinamento dei Garanti territoriali composto da Bruno Mellano, Veronica Valenti, Valentina Calderone, Valentina Farina, Francesco Maisto e Giuseppe Fanfani, chiedono a gran voce un incontro urgente per discutere delle criticità del sistema penitenziario e delle buone prassi da mettere in campo nell’immediato.
di Simona Musco
Il Dubbio, 24 gennaio 2025 Chiesta una pratica a tutela della magistratura dopo il discorso del ministro in Parlamento. Costa (Forza Italia): “Pensino alla protesta dell’Anm”. “I sottoscritti consiglieri ritengono le parole del ministro - pronunciate, peraltro, in una sede istituzionale - integrino un “comportamento lesivo del prestigio e dell’indipendente esercizio della giurisdizione tali da determinare un turbamento alla credibilità della funzione giudiziaria” e richiedono, pertanto, l’apertura di una pratica a tutela dell’ordine giudiziario ai sensi dell’art. 36 del regolamento interno”. È un’iniziativa senza precedenti quella intrapresa dai togati del Consiglio superiore della magistratura e dal laico Pd Roberto Romboli.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 24 gennaio 2025 Per i magistrati che siedono al Consiglio superiore della magistratura, Nordio nella sua relazione annuale ha delegittimato l’ordine giudiziario. Il consigliere laico Aimi: “Sconcertato dall’iniziativa dei miei colleghi. Il Csm non è la terza Camera”. Con un’iniziativa senza precedenti, tutti i componenti togati del Consiglio superiore della magistratura (più il laico in quota Pd, Roberto Romboli) hanno depositato al comitato di presidenza la richiesta di apertura di una pratica a tutela dell’ordine giudiziario, contestando le parole espresse mercoledì in Parlamento dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella relazione annuale sullo stato della giustizia. “Il ministro Nordio nel descrivere l’attività del pubblico ministero, ha riferito di ‘clonazioni’ di fascicoli, di indagini ‘occulte ed eterne’, di ‘disastri finanziari’ descrivendo tali ...
di Aldo Torchiaro
Il Riformista, 24 gennaio 2025 Enrico Costa, avvocato e deputato di Forza Italia, ha applaudito l’intervento del ministro Nordio che punta a riequilibrare lo strapotere giudiziario e stigmatizza le minacce delle Procure, pronte a scioperare pur di scardinare le riforme di cui il sistema giudiziario ha invece bisogno. “Mi è piaciuto molto. E le dirò che avevo anticipato le parole del ministro Nordio”.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 24 gennaio 2025 Giuseppe Tango, giudice al tribunale di Palermo e candidato con Magistratura Indipendente al parlamentino dell’Anm. Queste elezioni, in programma da domenica a martedì, arrivano in un momento complesso dei rapporti tra politica e magistratura. Di fatto il prossimo presidente avrà il compito di guidare la campagna contro la riforma della giustizia. Come si affronta questa fase?
di Raffaella Calandra
Il Sole 24 Ore, 24 gennaio 2025 Aumentano i detenuti over 70. Anche 15 persone in una sola cella nella vecchia Casa circondariale, dove il sovraffollamento arriva al 207%. Il problema è soprattutto al mattino: se non riesci a mettere i piedi a terra per primo, puoi ritrovarti una coda di 14 persone. E “prima di riuscire ad andare in bagno - sospira Salvatore - possono passare due ore”. Ad aspettare, sempre più spesso anche anziani. Detenuti con più di 70 anni, plurime patologie e il passo incerto. “Devo andare in bagno, ma è occupato; altri 15 sono in fila. Un anziano ha il mio stesso problema, purtroppo per lui, e per noi, non fa in tempo a dire che gli occorre con urgenza”.
di Elisa Sola
La Stampa, 24 gennaio 2025 Il caso di Roberto Del Gaudio, morto suicida nel novembre 2019. “Da me non saprai mai quello che è successo perché potresti essere interrogata dai magistrati e quindi non è il caso che io ti dica quello che è capitato”. Qual è la “inconfessabile verità” che il poliziotto, intercettato mentre parla con la fidanzata, nasconde? Cosa stavano facendo davvero, lui e i suoi due colleghi, la sera del 10 novembre 2019, mentre Roberto Del Gaudio, detenuto fragile e sotto osservazione psichiatrica, si impiccava nel carcere delle Vallette col suo pigiama? È una domanda senza risposta. Lo era e lo resterà probabilmente per sempre. Perché nessuno dei tre poliziotti condannati a otto e nove mesi per omicidio colposo e falso, avrebbe detto tutta la verità.
di Maria Di Poppa
giornalelavoce.it, 24 gennaio 2025 Il suicidio di Alexando Vito Riccio, avvenuto il 26 settembre 2021 nel carcere di Ivrea, ha aperto uno squarcio sulla gestione medico-psichiatrica dei detenuti e sulla vigilanza nelle strutture penitenziarie. Mercoledì 22 gennaio si è tenuta ad Ivrea l’udienza preliminare del processo nato dall’inchiesta condotta sul carcere dalla Procura eporediese. Nel corso dell’udienza predibattimentale il Ministero della Giustizia è stato citato come responsabile civile su richiesta degli avvocati di parte civile Giuseppe Lopedote e Alessandro Di Matteo, che rappresentano la famiglia del detenuto. La decisione è stata presa dal gup Davide Paladino, e l’udienza preliminare è stata aggiornata a giugno per consentire al Ministero di partecipare al processo attraverso un proprio avvocato.
di Enrica Riera
Il Domani, 24 gennaio 2025 Il 5 novembre 2020 le sorelle Brisaida e Marisleidis Babastro Guibert, di origine cubana e da oltre 20 anni in Italia, vengono condotte negli spazi della questura di Bologna. Lì, denunciano di aver subito maltrattamenti e soprusi. Il procedimento viene archiviato, la Corte di Strasburgo ammette il ricorso ed emergono immagini eloquenti. Due celle di sicurezza diverse, all’interno due donne. Entrambe in stato confusionale. Sono a terra, sul pavimento, cercano di divincolarsi mentre poliziotti in tenuta antisommossa si avvicinano. Gli agenti sono più di tre in certi momenti. Una delle due fermate indossa un casco; l’altra, come la prima, viene sedata, senza alcuna autorizzazione dell’autorità amministrativa competente.
Il Giorno, 24 gennaio 2025 Il progetto ambientale e sociale nasce da una partnership tra Leonardo, Fenixs srl e Amsa (Gruppo A2A). L’obiettivo è il recupero e il riutilizzo di computer, cellulari e materiali provenienti dai data center dismessi. Dal 2020 al carcere di Bollate si dà una seconda vita ai rifiuti elettronici. Solo dal 2023 sono stati venduti oltre mille cellulari rigenerati e, per quest’anno, la previsione è addirittura triplicata. Il progetto ambientale e sociale vede una partnership articolata, che mette insieme Leonardo, Fenixs srl e Amsa, società del Gruppo A2A. L’obiettivo è il recupero e il riutilizzo di dispositivi come computer, cellulari e materiali provenienti dai data center dismessi.
liguriaoggi.it, 24 gennaio 2025 Una seconda chance per detenuti con un progetto di reinserimento nel mondo del lavoro. Un progetto di rinascita per chi, trovandosi nelle giuste condizioni e non volendo tornare “a sbagliare” desidera cercare una nuova strada per formarsi e trovare un posto di lavoro nei locali (bar, ristoranti, strutture ricettive) genovesi. È il progetto presentato oggi dopo la firma del protocollo d’intesa tra Fipe Cinfcommercio Genova e l’associazione Seconda Chance” per il reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro.
ansa.it, 24 gennaio 2025 Prevede la coltivazione di oltre sette ettari in campo aperto, e la trasformazione dei prodotti in un laboratorio interno al carcere (quest’ultimo finanziato da Cassa delle Ammende): è il progetto “C.R.eA. Coltivare responsabilità e alternative in agricoltura”, nato all’interno della cabina di regia istituita dal Provveditorato regionale. L’iniziativa - che sarà presentata alle 10 di lunedì prossimo 27 gennaio nella casa di reclusione “G.B. Novelli” di Carinola, in provincia di Caserta - vede già coinvolti quattro detenuti già formati e pronti a essere impiegati nelle diverse fasi di produzione.
di Marina Lomunno
vocetempo.it, 24 gennaio 2025 Sovraffollamento, strutture obsolete, carenza di personale, disperazione che nel 2024 ha spinto 89 detenuti (7 in Piemonte) a togliersi la vita. Sono i temi al centro del convegno che si è tenuto a Torino nella sede del Consiglio regionale, promosso da Bruno Mellano, garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Piemonte. A mezzo secolo dall’entrata in vigore della legge che ha introdotto in Italia il nuovo Ordinamento penitenziario qual è lo stato di salute delle nostre carceri? Pessimo se stiamo ai dati con cui si è chiuso il 2024 segnato da un gesto - quello di Papa Francesco che il 26 dicembre ha aperto la seconda Porta Santa, dopo la Basilica di San Pietro, nel carcere romano di Rebibbia - che richiama tutta la società a farsi carico di “ridare speranza dietro le sbarre”.
di Alessandro Spanu
giornalelavoce.it, 24 gennaio 2025 Non c’è contesto migliore di quello scolastico per affrontare il tema della rieducazione. L’incontro tra gli studenti e il mondo carcerario è stato un momento formativo di grande importanza per preparare i giovani ad affrontare con consapevolezza una nuova fase della loro vita. Questa sensibilità è centrale per affinare lo spirito critico, traducendolo, auspicabilmente, in interventi attivi e solidali. Martedì 14 gennaio, presso l’Istituto Superiore Piero Martinetti di Caluso, si è svolto un incontro tra gli studenti delle classi quinte e i volontari dell’Associazione Tino Beiletti, attiva presso il penitenziario di Ivrea.
laprovinciacr.it, 24 gennaio 2025 Fa centro l’iniziativa dell’Aselli: gli alunni dialogano con i detenuti oltre ogni pregiudizio. Nell’ambito del progetto di Educazione Civica “Libertà va cercando”, avviato già da anni al Liceo Scientifico Aselli e supervisionato dalla professoressa Stefania Digiuni, alcune classi quarte (4A e 4C LIC, 4B e 4D LSA), nei giorni scorsi, si sono recate in visita alla casa circondariale di Ca’ del Ferro. “Quello del carcere - si legge nella nota diffusa nelle scorse ore dall’ufficio stampa del liceo - è un ‘mondo sommerso’, uno di quei mondi che la nostra società tende a dimenticare: la vulnerabilità di questo luogo - di chi vi abita e di chi vi lavora - è sicuramente lontana da una civiltà, quale la nostra, in cui la logica dell’utile e della produttività schiaccia i più fragili.
di Stella Bonfrisco
Il Resto del Carlino, 24 gennaio 2025 La Casa circondariale ieri mattina ha ospitato la presentazione del progetto “Parole liberate: oltre il muro del carcere”, dedicato ai detenuti ristretti nella Articolazione per la Tutela della Salute Mentale (Atsm). All’incontro, insieme ai detenuti del carcere nella sezione Atsm, hanno partecipato la direttrice Lucia Monastero, alcuni dirigenti di Nessuno tocchi Caino - Rita Bernardini e Sergio D’Elia, il medico Federico Canziani - i responsabili dell’associazione ‘Parole Liberate’- Duccio Parodi e Michele De Lucia - il presidente della Camera Penale di Reggio Emilia Luigi Scarcella, Marco Scarpati e la presidente di Closer Giulia Ribaudo. Michele De Lucia ha illustrato il progetto: un bando su scala nazionale per la composizione di un testo che sarà poi musicato e interpretato da noti compositori e cantanti.
di Luigi Ferraiuolo*
Corriere della Sera, 24 gennaio 2025 Via al Giubileo della Comunicazione: papa Francesco ha evidenziato come la nostra società sia sempre più povera di rispetto. Anche a causa di una cattiva informazione. Forse nessuno ci ha fatto ancora caso, ma nel brano della lettera di Pietro (1Pt3, 15-16) citato da Papa Francesco come tema della Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali del Giubileo viene usata la parola rispetto. Lo scorso dicembre l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana ha scelto rispetto come parola dell’anno. Il Papa sicuramente non “ci azzecca” nella scelta ma, come fa spesso Bergoglio, ha letto i segni dei tempi di una società sempre più povera di rispetto a causa anche dell’informazione o forse soprattutto per l’informazione. Un tema legato inscindibilmente, secondo noi delle Buone Notizie ...
di Gabriele Segre
La Stampa, 24 gennaio 2025 Sarà il caso di iniziare ad abituarci: la verità non esiste più. O, perlomeno, non per come eravamo abituati a conoscerla. A dissipare gli ultimi dubbi ci ha pensato Donald Trump che, con le prime dichiarazioni e azioni del suo secondo mandato, ha letteralmente riscritto gli ultimi decenni di storia americana e qualche secolo di geografia mondiale. Eppure, leggere le sue parole come pura eversione o, al contrario, come semplice provocazione significherebbe non cogliere l’essenza di un’epoca in cui, ormai, ognuno si appropria del suo pezzo di verità. Intendiamoci: esiste sempre una dimensione oggettiva dei fatti, un dato incontrovertibile che l’informazione ha il compito di perseguire.
di Santino Gaudio*
Il Domani, 24 gennaio 2025 Considerando i dati sugli adolescenti italiani, la politica tutta dovrebbe mettere in primo piano il problema e, magari, proporre una maggiore tassazione degli alcolici. Questi proventi potrebbero essere tutti investiti in campagne di informazione per genitori e ragazzi. Il rischio è quello di giocarci la salute e il futuro di tanti nostri giovani. Dall’inizio del nuovo anno di parla tanto di assunzione di bevande alcoliche: dalla stretta sull’assunzione di alcol per i nuovi patentati alla guida, presente nel nuovo codice della strada, alle dichiarazioni del dottor Vivek Murthy, Surgeon General of the United States (la persona a capo del sistema sanitario degli Usa). Quest’ultimo, ricordando che l’alcol è il terzo fattore di rischio nell’insorgenza di tumori dopo fumo e obesità, ha anche proposto di imporre sulle etichette degli alcolici ...
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 24 gennaio 2025 A voler essere ottimisti, la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha fissato ieri per il 7 e l’8 novembre a Roma potrebbe assomigliare più a quella di Trieste del 2009 che non all’ultima, tenutasi a Genova nel novembre 2021. Al contrario del confronto tra istituzioni, studiosi, operatori e consumatori organizzato poco più di tre anni fa dalla ministra alle Politiche giovanili Fabiana Dadone (M5S) del governo Draghi, infatti, la “vetrina per sigillare le politiche della legge Fini-Giovanardi” - come venne definita dalle associazioni del privato sociale che si riunirono contemporaneamente in un convegno alternativo - servì solo a celebrare “il matrimonio tra patologizzazione e repressione” tanto caro al governo Berlusconi di allora ...
di Ferruccio de Bortoli
Corriere della Sera, 24 gennaio 2025 La vicenda del generale libico Najem Osama Almasri. Di una Corte internazionale, o si accettano tutte le sue pronunce, anche quelle che riguardano gli alleati, magari considerate ingiuste o semplicemente inopportune, oppure si corre il rischio di depotenziarle tutte, di rivalutare i condannati, autori di massacri e di crimini contro l’umanità. È incredibile, nella sua sconcertante gravità, la vicenda del generale libico Najem Osama Almasri, arrestato a Torino - era lì per Juventus-Milan - perché colpito da mandato di cattura della Corte penale internazionale e subito liberato per un cavillo giuridico o per una ragione di Stato. “Espulso perché pericoloso” ha spiegato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Chissà cosa avranno pensato della serietà del nostro sistema giudiziario, dei valori occidentali ...
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 24 gennaio 2025 La strana tempistica del mandato di arresto da parte della Corte penale internazionale, l’inerzia della Germania, il ruolo di Nordio e il volo di stato. Intanto le opposizioni attaccano la premier Meloni. Sono diversi gli aspetti che ancora restano da chiarire del caso di Osama al Njeim Almasri, capo della polizia giudiziaria libica su cui pende un mandato della Corte penale internazionale (Cpi) per crimini contro l’umanità e crimini di guerra, arrestato in Italia sabato scorso, ma poi rilasciato e rimpatriato martedì in Libia con tanto di volo di stato. La vicenda ha scatenato l’ira dei partiti di opposizione, che uniti hanno parlato di “fatto di gravità inaudita” e chiesto che la premier Meloni riferisca in Parlamento.
di Irene Famà
La Stampa, 24 gennaio 2025 Il documento con cui i giudici chiedevano l’arresto: “È il direttore di quel lager. Ha partecipato personalmente alle violenze. Assassinati anche medici e religiosi”. Spietato. Sadico. Osama Almasry Njeem, “Mr Njeem”, il comandante libico arrestato a Torino su mandato internazionale e lasciato libero per un cavillo giudiziario, è un uomo crudele. Lo racconta il mandato di cattura della Corte dell’Aja. Che lo accusa di crimini di guerra e contro l’umanità. Di stupri, omicidi, torture, botte. È vero, si legge negli atti, Almasry “non ha un titolo ufficiale”. Ma nella prigione di Mitiga, ad ovest della Libia, “tutto avviene sotto il suo controllo e con il suo consenso”. Lì occupa “la posizione più alta”. È il direttore di quel lager. Dispone di vita e di morte.
DOCUMENTI
Mappa interattiva: "I suicidi in carcere in Italia, dal 2002 al 2025", di Alessandro Vallin
Articolo. "Morire in carcere, morire di carcere", di Laura Calconi
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 26 gennaio 2025
Incontro-dibattito. "Sarà meglio quando... butteremo via la chiave?" (Pianezza-TO, 28 gennaio 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
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