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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 18 gennaio 2025
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 18 gennaio 2025 Durante la recente conferenza stampa di inizio anno, la presidente Giorgia Meloni lo ha ribadito: “Nessuna misura deflattiva, ma edilizia penitenziaria per risolvere il sovraffollamento”. Quindi, nulla di nuovo, ma la solita vecchia ricetta fallimentare. Come sappiamo, recentemente è stato nominato Marco Doglio come nuovo commissario straordinario, con il compito di risolvere il problema entro fine 2025. Anche qui, un precedente: l’esperienza dell’Ufficio del Commissario straordinario avviata nel 2013 si chiuse con un misero bilancio e strascichi giudiziari. Nel frattempo, però, sono stati fatti pochi passi in avanti. La costruzione di nuove carceri e la riconversione di ex caserme, idea spesso riproposta, non risultano più fattibili dallo stesso Ministero.
di Paola Cigarini*
adista.it, 18 gennaio 2025 Si è svolta a Modena il 1° gennaio scorso, Giornata mondiale della Pace, la 1° marcia per la pace “Fuori la guerra dalla storia”, per rimarcare l’urgenza della pace fondata sulla giustizia. in Piazza Grande, oltre al sindaco di Modena Massimo Mezzetti e a mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena e vescovo di Carpi, che ha presentato il messaggio di papa Francesco “Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace”, sono intervenuti Claudio Baraldi (Università di Modena e Reggio Emilia, delegato del rettore alla Rete delle Università per la Pace); don Mattia Ferrari (cappellano Mediterranea Saving Humans); Paola Cigarini (Gruppo Carcere&Città - Progetto Peter Pan) e Fausto Gianelli (Associazione Europea Avvocati per la Democrazia e i Diritti umani). Di seguito riportiamo l’intervento di Paola Cigarini.
di Giuseppe Dacquì*
L’Unità, 18 gennaio 2025 L’affaire Sala, conclusosi nel migliore dei modi, offre lo spunto per diverse riflessioni sulle condizioni delle carceri, sul rispetto delle convenzioni internazionali in tema di diritti fondamentali dell’uomo, sulle pene, sulla rieducazione del condannato, sul perdono, sull’amnistia, sulla concezione del diritto penale. Le società moderne pensano a un modello organizzativo della vita sociale improntato sulla tutela dell’ordine politico, sociale ed economico. Alcune di esse tendono a tutelare e conservare l’ordine attraverso norme rigorose, rigide che prevedono sanzioni sempre più elevate in ipotesi di trasgressioni più frequenti e che destano allarme sociale; altre, invece, mirano a una politica criminale meno repressiva.
di Leonardo Fiorentini
L’Unità, 18 gennaio 2025 Un documento Onu che denuncia il rischio violazione delle convenzioni sui diritti umani, civili e politici. Proprio nei giorni in cui la mobilitazione contro il DdL sicurezza si diffonde per il paese con le manifestazioni della rete “A Pieno Regime” nelle maggiori città è spuntata fuori una lettera che è nel cassetto della Presidente Meloni dal 19 dicembre. Si tratta di un documento firmato da ben sei relatori speciali dell’alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite che analizza il provvedimento ora in discussione in commissione al Senato, evidenziando le norme in contrasto con le convenzioni internazionali.
di Giuliano Santoro
Il Manifesto, 18 gennaio 2025 Centinaia di persone a Roma e in altre città. Non si ferma la mobilitazione per il diritto al dissenso. Piazza Sant’Andrea della Valle è il dente di asfalto che si incunea verso corso Rinascimento, dove affaccia Palazzo Madama. È qui che si ritrovano in centinaia, con tanto di fiaccole e cartelli, per protestare contro il Ddl sicurezza. L’idea l’ha lanciata Amnesty International e raccolta dalla rete “A Pieno Regime”, organizzazione di scopo, composita e plurale che dopo la grande manifestazione dello scorso 14 dicembre continua a mobilitarsi per fermare il disegno di legge che ormai anche diversi organismi internazionali (Ocse, Consiglio d’Europa e Nazioni unite) considerano al di là delle normali garanzie offerte dai sistemi liberaldemocratici.
di Alice Dominese
Il Domani, 18 gennaio 2025 “I poliziotti chiedono semplicemente delle garanzie di lavoro operative serene, oltre una fruibile e adeguata tutela legale, al pari di quelle che stanno chiedendo i medici nei pronto soccorso e i professori aggrediti in classe” dice il segretario Siap. Il ministero dell’Interno ha di recente fatto circolare dei dati che rilevano un aumento sostanziale delle manifestazioni e dei feriti tra gli agenti di polizia in Italia. Nel 2024 sarebbero state organizzate 12.302 manifestazioni (una media di circa 34 al giorno, in crescita di quasi il 10 per cento rispetto al 2023), con 273 poliziotti feriti.
di Marco Iasevoli
Avvenire, 18 gennaio 2025 Previste mobilitazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica che culmineranno con le due giornate dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Non è escluso lo sciopero. Via tutti quando parla il rappresentante del ministro Carlo Nordio. Oppure con cartelli in mano a difesa della Costituzione. O magari presentarsi compatti in toga. Al Comitato direttivo centrale dell’Anm di questa mattina sono in discussione le possibili modalità di protesta dei magistrati contro la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere tra giudici e pm in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, venerdì prossimo in Cassazione e il giorno dopo nelle Corti d’appello.
di Giulia Merlo
Il Domani, 18 gennaio 2025 L’Anm medita manifestazioni in vista dell’apertura dell’anno giudiziario. La modifica costituzionale non produrrà effetti concreti sulle persone. Barbara Berlusconi: “È un primo passo ma ha un grande significato”. La strada è ancora lunga perché la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri possa entrare in vigore, ma il primo via libera della Camera ha già enfatizzato l’effetto di contrapposizione tra governo e magistratura in corso da mesi. Da un lato il centrodestra ha esultato, con Forza Italia che ha dedicato il sì al defunto Silvio Berlusconi (la figlia Barbara, al Tg1, ha detto che “è solo un primo passo, ma ha un grande significato simbolico.
di Errico Novi
Il Dubbio, 18 gennaio 2025 Carriere separate, oggi le toghe definiscono il piano: possibili proteste-choc per drammatizzare la riforma. Si dovrebbe partire da Berlusconi. O dalla sua iperbole: le toghe rosse. Che non erano così a sinistra neppure all’epoca in cui il Cav se le trovò tutte contro. Però è vero che giovedì, dopo il sì della Camera al ddl Nordio, è stata la “rossa” Md a chiamare alle armi. La corrente guidata da Stefano Musolino prefigura uno scenario da democrazia sotto assedio: “Alle inaugurazioni dell’anno giudiziario nelle Corti d’appello, i magistrati, con toga indosso e copia della Costituzione alla mano, abbandonino l’aula, in forma composta, nel momento in cui il rappresentante del ministro prenderà la parola”.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 18 gennaio 2025 Nei Paesi che dividono i giudici, il Governo controlla sempre l’esercizio dell’azione penale. Separazione delle carriere e garantismo hanno tra loro lo stesso rapporto che c’è tra due rette parallele nella geometria euclidea: non si incontrano mai. Basta guardare come funzionano i sistemi giudiziari che separano la figura del magistrato requirente da quella del magistrato giudicante per accorgersene. Al di là degli squilli del governo e dei suoi propagandisti - che definiscono la riforma come luminoso esempio di rispetto delle garanzie processuali e un po’ litigano sul copyright: Forza Italia dice che questo era “il sogno di Berlusconi”, Nordio sostiene di parlare del tema nientemeno che dal 1997 - il risultato più ovvio della svolta che si vorrebbe dare alla giurisdizione italiana consisterà nella trasformazione del ...
di Valentina Stella
Il Dubbio, 18 gennaio 2025 Approvato in prima lettura il ddl sulla separazione delle carriere. Ne parliamo con Stefano Musolino, Segretario di Magistratura Democratica. La maggioranza parlamentare ha esultato dicendo: “Si realizza il sogno di Silvio Berlusconi”. Lei che ha pensato? Che si realizza il sogno di un uomo ricco e potente che percepiva l’autonomia della magistratura come un intralcio alle sue attività e il rispetto delle regole come un impaccio all’espansione dei suoi interessi. Un sogno molto distante da quello dei comuni cittadini i cui diritti sono tutelati solo dal rispetto delle regole e da una magistratura autonoma e indipendente.
di Francesco Grignetti
La Stampa, 18 gennaio 2025 La senatrice della Lega soddisfatta per il lavoro fatto in questi mesi: “La riforma era necessaria. Indipendenza e terzietà dei giudici sono le cose che stanno più a cuore a chi finisce a processo”. La senatrice Giulia Bongiorno, avvocato famoso e responsabile Giustizia della Lega, è stata una delle protagoniste silenti della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere. Ci aveva provato già nel 2022, quando convinse Matteo Salvini a promuovere un pacchetto di referendum in tema, tra cui uno che chiedeva appunto la separazione delle carriere. Ora finalmente è soddisfatta perché ha partecipato a tutti i vertici di maggioranza, contribuito a scrivere i testi, discusso fin sulle virgole, e ha temuto lo scorrere della legislatura.
di Cataldo Intrieri Il Domani, 18 gennaio 2025 È bene specificare che non di vera cesura delle carriere si tratta, in quanto il pm resta nell’indipendente e autonomo ordinamento giudiziario con tutte le garanzie previste e con un suo proprio Consiglio superiore che lo tutelerà. Chi si strappa i capelli lamentando un presunto controllo del governo sulle procure mente o non ha capito nulla (percentuali simili). La Camera ha approvato con ampia maggioranza una legge che solo fino a qualche anno fa sembrava una pura utopia per ogni garantista: la separazione delle carriere.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 18 gennaio 2025 L’estrazione a sorte al Csm, ideata per contrastare il correntismo, viene prevista dalla riforma Nordio non solo per i membri togati, ma anche per quelli laici. Così il Parlamento perde una delle sue funzioni fondamentali. “Non c’è obbligo di parallelismo. Da una parte si può fare il sorteggio e dall’altra no”, dice il costituzionalista Guzzetta. E’ veramente singolare la capacità della classe politica di autoindebolire sempre i propri poteri al cospetto della magistratura. Questa tendenza tafazzista si manifesta persino nella riforma della separazione delle carriere, approvata in prima battuta alla Camera. Si era partiti con l’idea di introdurre il sorteggio come metodo di elezione dei componenti togati del Csm (che diventeranno due, uno per i giudici, uno per i pm) a fronte delle note degenerazioni correntizie.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 18 gennaio 2025 Indiscrezioni sulle indagini: non esisterebbero protocolli operativi su quando e come inseguire le persone ritenute sospette. Dalle indagini della procura di Milano sarebbe emerso che i carabinieri che il 24 novembre scorso hanno inseguito lo scooter su cui viaggiavano Fares Bouzidi e Ramy Elgaml, morto dopo che il mezzo è finito a terra, non hanno commesso violazioni o illeciti. La notizia è stata data ieri sera dall’agenzia Agi, secondo la quale i pm impegnati nell’inchiesta avrebbero rilevato che non esistono protocolli operativi su quando e come inseguire le persone ritenute sospette. Per gli inquirenti questa attività farebbe riferimento soltanto all’articolo 55 del codice penale che dice: “La polizia giudiziaria deve, anche di propria iniziativa, prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a ...
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 18 gennaio 2025 La Corte costituzionale, sentenza n. 2 del 2025 depositata oggi, ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 438, co. 1-bis, del Cpp. La Corte costituzionale, sentenza n. 2 del 2025 depositata oggi, conferma l’inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell’ergastolo. Sono state infatti dichiarate non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell’articolo 438, co. 1-bis, del Cpp, come introdotto dall’articolo 1, co. 1, lettera a), della legge 12 aprile 2019, n. 33, sollevate, in riferimento agli articoli 3, 24, 27 e 111 della Costituzione, dalla Corte di assise di Cassino.
corriereromagna.it, 18 gennaio 2025 La cella dove era detenuto all’improvviso è andata a fuoco. Un incendio sulle cui origini e cause sono in corso indagini. Unica certezza per ora è che Y.K., origini marocchine ma da sempre residente a Cesena, per le ferite riportate nel rogo è ricoverato in gravissime condizioni, intubato ed in prognosi riservata, con i medici che ad ora non possono sbilanciarsi sulle sue possibilità di sopravvivenza. Il rogo risale a due pomeriggi fa nel carcere Sant’Anna di Modena. Una struttura che nel 2020 era stata protagonista di una rivolta dei detenuti finita nel sangue. Detenuti che lamentavano le condizioni precarie in cui scontano la pena. La settimana scorsa, un 49enne, in carcere per il terribile omicidio della moglie, si è tolto la vita inalando il gas di una bomboletta usata per scaldare cibo e bevande ...
di Valentina Reggiani
Il Resto del Carlino, 18 gennaio 2025 Depositato in Procura un esposto per presunte violenze subite nel corso della sommossa del 2020 “Non c’entravo niente con le proteste. Gli agenti mi hanno ammanettato, picchiato e buttato per terra”. “Mi hanno ammanettato e buttato a terra. Poi mi hanno picchiato con calci e pugni. Qualcuno mi ha colpito alla testa e ho perso conoscenza”. È stato depositato ieri un nuovo esposto in Procura per le presunte violenze subite da un detenuto da parte di agenti di custodia nel corso della maxi rivolta nel carcere Sant’Anna l’8 marzo del 2020. Una rivolta in cui morirono, lo ricordiamo, nove detenuti e a seguito della quale alcuni carcerati denunciarono presunte torture. L’esposto si aggiunge alle denunce presentate da altri reclusi e per le quali pende un procedimento penale avanti alla Procura ...
positanonews.it, 18 gennaio 2025 Un episodio dai contorni ancora poco chiari si è verificato all’interno della casa circondariale di Sant’Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino, dove un detenuto di 32 anni originario di Salerno, Antonio Novelli, è stato vittima di una violenta aggressione. Attualmente ricoverato presso l’ospedale “Ruggi” di Salerno, Novelli ha riportato gravi ferite, tra cui la frattura di tibia e perone, che hanno reso necessario un intervento chirurgico. Secondo quanto riferito dal suo legale, l’avvocato Salvatore Aiello, l’aggressione sarebbe avvenuta mentre il detenuto si trovava nei corridoi del carcere. Le circostanze esatte dell’accaduto sono ancora oggetto di indagine, ma sembra che Novelli sia stato brutalmente picchiato, tanto da perdere i sensi e richiedere l’immediato intervento del 118.
di Manuela D’Alessandro
agi.it, 18 gennaio 2025 Il Garante Francesco Maisto ha concluso l’ispezione nel carcere minorile di Milano, struttura segnata da rivolte, tentativi di fughe, incendi e sconvolta dall’inchiesta che ha portato all’arresto di 13 agenti della Polizia penitenziaria. I giovani reclusi nel carcere minorile ‘Beccaria’ di Milano sono “spesso costretti a mettere i materassi per terra” dove dormire per mancanza di spazi. Lo riferisce all’AGI il garante dei detenuti Francesco Maisto raccontando gli esiti dell’ispezione effettuata nei giorni scorsi nella struttura che vive una stagione molto complessa attraversata da rivolte, tentativi di fughe, incendi e sconvolta dall’inchiesta che ha portato all’arresto di 13 agenti della polizia penitenziaria ai quali è stata contestata anche l’ipotesi di reato di tortura.
di Caterina Stamin
La Stampa, 18 gennaio 2025 Mario Serio sul caso del carcere minorile: “Così sono spogliati completamente della loro dignità”. “Si potrebbero equiparare le condizioni dei detenuti che dormono per terra alle carceri iraniane, come dimostra la triste esperienza di Cecilia Sala”. Sul caso dei ragazzi che riposano su un materasso appoggiato direttamente al pavimento nel carcere minorile Ferrante Aporti, interviene il Garante nazionale dei detenuti Mario Serio. E dice: “Quei ragazzi sono spogliati completamente della loro dignità”.
garantedetenutilazio.it, 18 gennaio 2025 Anastasia e Calderone: “Le numerose proteste sono il sintomo di una situazione gravemente problematica”. Lo scorso 27 dicembre, il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasia, e la Garante di Roma Capitale, Valentina Calderone, hanno inviato una lettera al Capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, Antonio Sangermano, per evidenziare le crescenti criticità riscontrate nell’istituto penale minorile di Casal del Marmo, a Roma, esprimendo preoccupazione per la sicurezza e il benessere dei minori detenuti.
di Micaela Romagnoli
Corriere di Bologna, 18 gennaio 2025 Don Cambareri, parroco del Pratello: spesso mi auguro delinquano, così non stanno in strada. “Dentro l’Istituto penale minorile ci sono bisogni infiniti. Io cerco di esserci il più possibile perché tutti gli adolescenti, ma loro ancora di più, hanno bisogno di adulti che ci siano, che condividano tempo, spazi, disagi”. Don Domenico Cambareri, parroco a San Giovanni Battista di Trebbo di Reno, dal 2020 è anche cappellano del Pratello. “Prete di galera”, come si descrive nel sottotitolo del suo libro “Ti sogno fuori”, uno scambio epistolare con uno dei giovani incontrato al di là delle sbarre.
di Raffaella Tallarico
gnewsonline.it, 18 gennaio 2025 Prosegue il percorso per garantire il diritto allo studio universitario delle persone detenute nei penitenziari della Capitale e di altre Regioni. È stato infatti rinnovato l’accordo sul polo della Sapienza, siglato dal provveditore dell’amministrazione penitenziaria di Lazio, Abruzzo e Molise, Giacinto Siciliano, dal garante regionale delle persone private della libertà, Stefano Anastasìa, e dalla rettrice dell’ateneo romano, Antonella Polimeni. Il nuovo protocollo garantisce l’incontro docenti-studenti, anche per via telematica, e fissa a non meno di tre i colloqui prima di sostenere gli esami. Assicurati, inoltre, gli incontri per la preparazione della tesi finale.
di M. Grazia Piccaluga
La Provincia Pavese, 18 gennaio 2025 È partito ieri il progetto di Gianni Francioni e Costantino Leanti a Torre del Gallo: “L’uomo non è il suo delitto”. Milano 1764. Il giovane filosofo illuminista Cesare Beccaria fa appello a una “giustizia giusta”. Sono trascorsi più di due secoli e mezzo il quadro della giustizia italiana è invece ancora più fosco. La battaglia del sociologo ed ex parlamentare Luigi Manconi per “un atto di clemenza nelle carceri” stenta a decollare. “Si ha la sensazione di un imbarbarimento della società, si è perso il rispetto e la gente pare incattivita soprattutto verso i più deboli: i migranti e i detenuti” riflette Gianni Francioni, professore emerito di Storia della Filosofia, tra i maggiori esperti dell’Illuminismo lombardo e autore di numerosi contributi tra cui La prima redazione del “Dei delitti e delle pene” nel 1981.
di Davide Soattin
Corriere di Bologna, 18 gennaio 2025 “I primi denti tolti in uno sgabuzzino senza badare alle cure: avevo un agente come assistente”. Enrico Agostini, 69 anni, lascia il carcere di Forlì dove è stato in servizio dal 1983: “Quando ho cominciato lavoravo con una poltrona da barbiere anni 50. Ho salutato i carcerati con un verso di Dante”. I versi del ventiseiesimo canto dell’Inferno di Dante come “monito” ai pazienti che saranno assistiti da chi verrà dopo di lui. È così che il dentista 69enne Enrico Agostini, lo scorso 31 dicembre, ha salutato il carcere di Forlì, andando in pensione dopo quarantuno anni di servizio dentro al penitenziario romagnolo. Il medico comunque continuerà a operare nello suo studio professionale privato a Meldola, dove abita.
di David Allegranti
La Nazione, 18 gennaio 2025 L’iniziativa presentata nell’ambito di “UsciRAI giocando”, che ha visto confrontarsi la squadra degli stessi giornalisti della redazione Rai della Toscana contro la squadra coordinata da Uisp Firenze che schierava una selezione dei detenuti dell’istituto di pena. Nasce ufficialmente la squadra di calcio dei detenuti del carcere fiorentino di Sollicciano: si chiamerà Solliccianese e dovrebbe partecipare a un vero e proprio campionato Uisp che comincerà a settembre. L’occasione per la presentazione della Solliccianese è stata data da “UsciRAI giocando” l’evento calcistico all’interno dell’istituto di pena carceraria di Sollicciano, fortemente voluto da Uisp Firenze e TGR Toscana, la redazione regionale della Rai, che ha visto confrontarsi la squadra degli stessi giornalisti della redazione Rai della Toscana ...
di Carlo Nordio e Giuliano Pisapia
Il Foglio, 18 gennaio 2025 “Sbaglia chi sostiene che l’obiettivo della separazione delle carriere sia indebolire l’indipendenza della magistratura”. Il libro di Giuliano Pisapia, in dialogo con Carlo Nordio. Pubblichiamo l’estratto di un capitolo scritto nel 2009 da Carlo Nordio, attuale ministro della Giustizia, e Giuliano Pisapia, avvocato, ex sindaco di Milano, ex parlamentare di Rifondazione comunista ed ex europarlamentare del Pd. Il libro si chiama “In attesa di giustizia. Dialogo sulle riforme possibili” (edizioni Guerini e Associati).
di Francesco Petrelli*
Il Dubbio, 18 gennaio 2025 Laterza ripubblica il volume del giurista, processual-penalista emerito da sempre attento ai nessi che corrono fra le norme del rito e l’evoluzione della modernità. Occorre avere una encomiabile forza morale ed una misteriosa virtù per coltivare nei tempi correnti l’arte del giurista. Per credere che, nell’epoca della disintermediazione e del farsi giustizia da sé, regole, procedure e principi possano essere ancora il viatico del buon cittadino. Che quello processuale possa essere l’orizzonte condiviso e rassicurante della polis posta davanti al dramma del delitto. Lo fa Glauco Giostra, processual-penalista emerito, da sempre attento ai nessi che corrono fra le norme del rito e l’evoluzione della modernità, il quale pubblica per Laterza una seconda edizione della sua “Prima lezione sulla giustizia penale”.
AFFARI SOCIALI
di Gianfranco Schiavone
L’Unità, 18 gennaio 2025 Lunedì la Corte valuterà la proposta sul dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di cittadinanza degli stranieri extra Ue. Iniziativa di enorme importanza e giuridicamente del tutto fondata. Il 20 gennaio 2025 la Corte Costituzionale deciderà in merito all’ammissibilità della proposta di referendum sul “dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana” promosso da una vasta rete di organizzazioni della società civile e che ha raccolto in poche settimane 637mila firme.
di Maurizio Ambrosini
Avvenire, 18 gennaio 2025 Stanno formandosi anche in Italia le banlieue abitate da una popolazione di giovani di origine immigrata emarginati e ribelli? Un brivido sta facendo fibrillare le cronache e inquieta l’opinione pubblica in questo inizio del 2025: stanno formandosi anche in Italia delle banlieues abitate da una popolazione di giovani di origine immigrata emarginati e ribelli? Dal caso Ramy alla cosiddetta “gang dei Navigli” sale l’allarme per furti, scippi, risse, atti di vandalismo. Si sta imponendo persino un neologismo, non esattamente benevolo, per etichettare i nuovi protagonisti negativi delle notti metropolitane: i “maranza”.
di Micaela Romagnoli
Corriere di Bologna, 18 gennaio 2025 Andrea Lado, docente di Lettere all’istituto tecnico Rosa Luxemburg, racconta i suoi studenti di seconda generazione: “Vivono un’ambivalenza. Guai disprezzarli, genera aggressività”. “Arrivano confusi, hanno paura di non essere accettati, di avere l’etichetta di cittadino straniero addosso, mentre loro vogliono essere considerati italiani. Per questo vanno ascoltati, rassicurati e non bastano le parole per farlo”. “Abbiamo un’alta concentrazione di ragazzi e ragazze nati in Italia con genitori stranieri, alcuni in questo Paese da talmente tanto tempo che potremmo quasi dire di terza generazione”.
ESTERI
di Eugenio Pendolini
La Nuova Venezia, 18 gennaio 2025 La Farnesina applica la strategia usata in altri casi analoghi. Raccolte 17.500 firme per la liberazione del connazionale. Alberto Trentini voleva dimettersi dal lavoro nella Ong. La diplomazia si è messa in moto per ottenere, quanto prima, la liberazione di Alberto Trentini. La strategia della Farnesina per arrivare alla scarcerazione del 45enne cooperante veneziano, arrestato il 15 novembre scorso, è la stessa messa in campo nei recenti casi di Alessia Piperno e Cecilia Sala, entrambe detenute nel carcere di Evin a Teheran. L’auspicio è che, come per i casi della travel blogger e della giornalista, la soluzione possa arrivare in tempi rapidi. Anche se i rapporti ormai logori tra Venezuela e Italia, dopo il mancato riconoscimento della vittoria del presidente Maduro accusata di brogli elettorali ...
DOCUMENTI
Il Riformista-PQM: "Missing. Prescrizione: la riforma scomparsa"
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 20 al 26 gennaio 2025
Incontro-dibattito. "Sarà meglio quando... butteremo via la chiave?" (Pianezza-TO, 28 gennaio 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
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