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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 12 gennaio 2025
di Marco Mintillo
gaeta.it, 12 gennaio 2025 Antonio Tajani sottolinea l’importanza di un approccio equilibrato nella giustizia penale, evidenziando la necessità di rispettare la dignità dei detenuti e promuovere il recupero anziché l’umiliazione. La questione della giustizia penale e del trattamento dei detenuti è tornata sotto i riflettori grazie alle recenti dichiarazioni di Antonio Tajani, esponente di Forza Italia. Durante l’evento “Azzurri in vetta”, Tajani ha espresso una visione equilibrata rispetto alla carcerazione e alle misure restrittive come il 41bis, evidenziando l’importanza di mantenere sempre al centro la dignità dell’individuo. Le sue affermazioni pongono l’accento su un aspetto cruciale: la pena, pur essendo la privazione della libertà, non deve essere pensata come una forma di umiliazione o annullamento della personalità del detenuto.
di Paola Cigarini e Piergiorgio Vincenzi*
toukibouki.it, 12 gennaio 2025 È il terzo in pochi giorni che toglie il disturbo nel carcere di Modena. Non un ragazzo questa volta, ma un uomo con la sua disperazione e la sua responsabilità. È tempo di guardare quello che succede in quel mondo, anche negli angoli bui, non illuminati da rapporti umani ragionevoli. È tempo ora. Poco prima di Natale noi volontari del “Gruppo Carcere-Città” abbiamo percorso i corridoi del carcere di S. Anna e ci siamo affacciati in ogni cella per dare una fetta di panettone, qualche cioccolatino e il nostro augurio di Buon Natale ad ogni persona detenuta. Erano per lo più sdraiati sulle brande, in silenzio, spesso al buio. Qualche volta avevano richieste da fare a cui noi volontari non potevamo dare risposte. Più spesso mostravano la meraviglia che anche lì potesse arrivare un saluto, un dolce.
di David Allegranti
La Nazione, 12 gennaio 2025 Il 2025 è appena iniziato, ma ci sono già stati sette suicidi nelle carceri italiane, riferisce Ristretti Orizzonti. Uno di questi nel famigerato carcere di Sollicciano. Pochi giorni fa un detenuto di 25 anni, prossimo a compierne 26, si è tolto la vita. Era affetto da disturbo mentale. Adesso è ricominciata la solita discussione sull’abbattimento del carcere fiorentino. Nessuno però sembra tenere conto del fatto che le carceri sono già sovraffollate e non si capisce dove andrebbero i 527 detenuti attualmente presenti a Sollicciano. Quanto tempo ci vorrebbe per costruire un nuovo istituto penitenziario? Intanto si potrebbe iniziare a pensare, come nota regolarmente il professor Emilio Santoro, che la sofferenza psichiatrica non può e non deve essere curata nei luoghi di detenzione.
di Giulia Merlo
Il Dubbio, 12 gennaio 2025 Testa a testa Sisto-Zanettin, col ruolo inedito del ministro Pichetto e Bernini. Schlein vuole Pertici, il partito Luciani. Mastroiacovo nome super partes. La seduta è convocata per il 14 gennaio. La confusione è ancora grande sotto il cielo ma, come sempre in caso di nomine di peso, gli astri si allineano sempre nell’ultimo momento utile. Così dovrebbe essere anche per l’elezione dei giudici costituzionali mancanti, ormai lievitati fino a quattro, che il parlamento in seduta comune è chiamato a indicare nella seduta di martedì 14 gennaio e dopo ben dodici scrutini andati a vuoto. A dimostrazione di questo, la Consulta ha diramato un comunicato stampa in cui si spiega che l’attuale presidente facente funzioni Giovanni Amoroso ha posticipato dal 13 al 20 gennaio la camera di consiglio per decidere sull’ammissibilità del referendum sull’autonomia, “considerata la convocazione per l’elezione dei giudici”.
di Michele Gambirasi
Il Manifesto, 12 gennaio 2025 Ieri una tavola rotonda, oggi a Roma l’assemblea nazionale della Rete “A pieno regime”. Gaetano Azzariti, presidente di Salviamo la Costituzione: “Non è solo una legge, è il manifesto di una mentalità autoritaria. Va con le altre riforme del governo: premierato, magistratura, autonomia”. Martedì riprenderà al Senato la corsa del disegno di legge “sicurezza”. Le commissioni riunite affari costituzionali e giustizia ricominceranno questa settimana l’esame del testo, fermo dal 18 dicembre alle votazioni degli emendamenti sull’articolo 14, quello relativo ai blocchi stradali, studiato ad hoc per colpire attivisti ambientalisti e lavoratori in sciopero che picchettano davanti le fabbriche e i luoghi di lavoro.
di Niccolò Nisivoccia
Il Manifesto, 12 gennaio 2025 È molto grave quello che si vede e si sente nei filmati adesso disponibili sulla morte di Ramy Elgaml, avvenuta il 24 novembre scorso a Milano dopo un inseguimento durato circa venti minuti da parte dei carabinieri. Com’è noto, Ramy era su uno scooter con un amico, i due non si erano fermati all’alt, i carabinieri inseguivano su due macchine. Si vedono appunto delle immagini di questo inseguimento per le strade della città, anche in contromano. Si sente la voce dei carabinieri dire cose come: “Chiudilo, chiudilo, chiudilo che cade; no, merda, non è caduto”. Si vede (o quantomeno sembra di vedere) che alla fine lo scooter viene effettivamente tamponato da una delle due macchine; e si capisce (o quantomeno sembra di capire) che è questo tamponamento a portare lo scooter a sbattere ...
di Valeria Costantini
Corriere della Sera, 12 gennaio 2025 Oltre 250 i partecipanti alla manifestazione per chiedere giustizia per il 19enne morto al Corvetto. Sugli striscioni: vendetta. Poliziotto colpito al volto. Il ministro dell’Interno Piantedosi:”Soggetti organizzati strumentalizzano ogni tema”. Morte di Ramy, la manifestazione a Roma: in corteo anche Zerocalcare. Fumogeni, bombe carta, poi la carica dei poliziotti. Bombe carta, fumogeni, lanci di bottiglie contro la polizia che risponde con cariche di contenimento. Momenti di tensione ieri a Roma durante il corteo “Giustizia per Ramy Elgaml”, il 19enne morto lo scorso 24 novembre al Corvetto, Milano, dopo esser stato investito da un’auto dei carabinieri alla fine di un inseguimento.
di Andreina Baccaro
Corriere di Bologna, 12 gennaio 2025 A seguito delle morti registrate “nel breve volgere di appena otto giorni” di tre detenuti nel carcere Sant’Anna di Modena, due delle quali causate da inalazione di gas, il consiglio direttivo della Camera penale di Modena “Carl’Alberto Perroux” ha deciso di proclamare “l’astensione collettiva dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale degli avvocati impegnati innanzi al tribunale di Modena, agli uffici giudiziari circondariali di Modena e l’ufficio del Giudice di Pace, e la programmazione di manifestazioni e iniziative politiche nella giornata del 24 gennaio” si legge in una nota dei penalisti modenesi.
di Daniele Montanari
Gazzetta di Modena, 12 gennaio 2025 Andrea Paltrinieri aveva subito una grave aggressione in carcere la scorsa estate, che l’aveva condotto in ospedale. E questo una volta di più testimonia delle condizioni difficili in cui stava vivendo al Sant’Anna di Modena. Lui, come gli altri detenuti. L’ingegnere 49enne è stato trovato morto martedì 7 gennaio nella sua cella per inalazione del gas di una delle bombolette per scaldare cibo e bevande. Un gesto che, nella sua dinamica, è apparso inequivocabilmente suicida. Ma la sua condizione di forte sofferenza in carcere si era manifestata già poco dopo il suo ingresso.
di Giacomo Giampieri
Il Resto del Carlino, 12 gennaio 2025 Il Garante regionale dei detenuti, l’avvocato Giancarlo Giulianelli: “In quel carcere non si possono gestire casi psichiatrici come quello che si è reso responsabile del getto dell’acido, gli servono cure”. Apre “esprimendo solidarietà al personale di Polizia penitenziaria”, messaggio rivolto anche al comandante della casa circondariale di Montacuto Nicola De Filippis. Prosegue con una riflessione, dopo l’ultima violenta aggressione di un detenuto ad un poliziotto: “Il problema del sovraffollamento delle carceri è una concausa, cui si affiancano altre criticità come l’assenza del personale dell’area trattamentale, medici, psicologi e psichiatrici, nonché quella della carenza di personale di polizia.
Il Resto del Carlino, 12 gennaio 2025 La visita ai Casetti: “Nella prima sezione ambienti malsani e celle con muffa”. All’inizio dell’anno, una delegazione del Partito Radicale, guidata da Ivan Innocenti e dal consigliere comunale di Rimini Giuliano Zamagni, ha visitato il carcere dei Casetti. L’incontro ha avuto l’obiettivo quello di monitorare le condizioni di vita all’interno dell’istituto penitenziario. I luoghi visitati sono la sezione uno, la sezione dei semiliberi e l’infermeria. “La sezione prima - spiega Innocenti in una nota - conferma il degrado e il luogo malsano in cui le persone detenute e il personale penitenziario sono ormai da lunghi anni costretti. Celle con muffe diffuse, angolo cottura e cucina accanto alla tazza del water, bagni senza docce e porte.
gazzettadilivorno.it, 12 gennaio 2025 Walter Verini, senatore del Pd, dopo la visita al carcere di Livorno chiede al ministro Nordio di intervenire velocemente. “Stamattina ci siamo recati al carcere le Sughere di Livorno, accompagnati dal Segretario PD di Livorno Alessandro Franchi, dal dirigente Pd Emiliano Costagli, dal consigliere comunale Salvatore Nasca e dal Garante comunale dei detenuti Marco Solimano. E ringraziamo il direttore Renna e la comandante della Polizia penitenziaria Fiori per il lavoro che svolgono. Anche noi abbiamo visto cose molto gravi. Come hanno constatato in precedenti visite altri parlamentari Pd (Serracchiani, Gianassi, Simiani, Boldrini) accanto a problemi purtroppo comuni di tanti istituti (celle sovraffollate, mancanza personale di polizia) abbiamo toccato con mano le condizioni di assoluto degrado ...
di Alessandra Serio
tempostretto.it, 12 gennaio 2025 Il progetto-corso della Green Life ha coinvolto la scuola Albino Luciani e offerto un’occupazione a tanti ex detenuti, che oggi hanno cambiato vita. Dai guai giudiziari al lavoro, dal carcere alla cura del verde, dalla criminalità a un impiego a tempo pieno. È questo il percorso che una quarantina di ex detenuti hanno portato a termine, ritrovandosi oggi impiegati nel settore prevalentemente della cura del verde ma non solo. Un progetto che ha riguardato circa 120 persone complessivamente tra Messina e Barcellona, finanziato dal Fondo sociale europeo e portato avanti dall’associazione Green Life, che ha curato i tirocini.
di Andrea Borasio
vercellinotizie.it, 12 gennaio 2025 Prosegue l’impegno del gruppo consiliare Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) nel monitorare le condizioni degli istituti penitenziari piemontesi. Con la visita al carcere di Vercelli sono 12 le carceri visitate dalle Consigliere, 11 quelle che la consigliera regionale Giulia Marro ha visitato personalmente dall’inizio del mandato, proseguendo nel percorso che la porterà nelle prossime settimane a completare un ciclo di sopralluoghi in tutte le carceri della regione. La visita ha rappresentato un’occasione preziosa per osservare da vicino un esempio concreto di come anche una casa di circondariale possa provare ad essere rieducativa, nonostante le inevitabili criticità strutturali che accomunano molti istituti.
di Antonio Maria Mira
Avvenire, 12 gennaio 2025 Rosario Livatino, il giovane magistrato ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 e beatificato il 9 maggio 2021, martire della Fede e della Giustizia, andava in segreto nel carcere di Agrigento. Incontrava i detenuti, anche quelli che aveva condannato, e senza pubblicità aiutava economicamente le famiglie di alcuni in difficoltà. Per lui erano persone, da trattare con dignità. Perché, scriveva nel 1986, “la giustizia è necessaria, ma non sufficiente, e può e deve essere superata dalla legge della carità, che è la legge dell’amore, amore verso il prossimo e verso Dio”. Da un mese quattro detenuti proprio del carcere di Agrigento lavorano nel “Parco Rosario Livatino”, realizzato sul luogo dove il giudice venne ucciso. E altri si aggiungeranno.
di Francesca D’Angelo
Specchio - La Stampa, 12 gennaio 2025 Voci dalle carceri minorili: “Quando uscirò farò più macello di prima”. C’è ‘o mar for’. Ma occorre guardare (anche) oltre il cielo. Dopo la serie tv “Mare Fuori “di Rai 2, l’impressione - televisiva - è che si fosse ormai già detto tutto sulle carceri minorili. Invece all’appello mancava ancora un elemento: la realtà. Ed è qui che si colloca la nuova docu di Rai Play “Oltre il cielo”: a metà strada tra lo storytelling seriale e la cronaca dei tg. Il titolo, realizzato da Pepito Produzioni per Rai Contenuti Digitali e Transmediali in collaborazione con il Ministero della Giustizia, entra ed esce da questi due mondi: si apre con il caso degli agenti del Beccaria arrestati ad aprile con l’accusa di violenza e tortura, si chiude con il racconto della tentata evasione, passando per una rosa di riflessioni che svelano ...
di Luciana Cavina
Corriere di Bologna, 12 gennaio 2025 Paolo Billi ha aperto per la prima volta al pubblico le porte del carcere minorile del Pratello mettendo in scena spettacoli realizzati con i detenuti. Finita l’esperienza ha trasferito il modello a Pontremoli, ma in città continua a lavorare con ragazzi presi in carico dalla giustizia e alla Dozza. “Il teatro mette in gioco, e aiuta a ricostruirsi”. Dentro e fuori dal carcere: come la lettura, il confronto, e la rappresentazione possano rendere possibili altre vite, salvandole a volte da destini d’abisso. Quando il regista e autore teatrale bolognese Paolo Billi, alla fine degli anni 90 entrò a lavorare nel carcere minorile del Pratello creò un ponte mai sperimentato prima con la città. Anche se in seguito costretto a interrompersi.
di Sabrina Morelli
alessandria.today, 12 gennaio 2025 Nel cuore della riforma carceraria, emerge un’iniziativa rivoluzionaria che vede l’arte come strumento di trasformazione sociale. Si è osservato come l’interazione tra artisti e detenuti stia creando un ponte significativo tra il mondo interno ed esterno delle strutture penitenziarie. Le installazioni artistiche, visibili anche dall’esterno, rappresentano un messaggio potente che sfida la percezione tradizionale del carcere come luogo di mera punizione.
di Silvia D’Onghia
Il Fatto Quotidiano, 12 gennaio 2025 Negli ultimi 8 anni era servito a sostenere quasi 600mila minori. Dal 2016, le fondazioni bancarie hanno finanziato con 800mila euro oltre 800 progetti su tutto il territorio. Nella manovra di Bilancio non ce n’è più traccia. Eppure siamo il quinto Paese europeo per abbandono scolastico. Rossi Doria, presidente di “Con i bambini”: “È un problema di diritti delle persone, ma anche di sostenibilità economica della nazione”. “Ci sono alcuni temi che non sono né di destra, né di sinistra. Che i bambini possano uscire dalla povertà dovrebbe essere un obiettivo condiviso”: Marco Rossi Doria, che fu sottosegretario all’Istruzione nei governi Monti e Letta, oggi è il presidente di “Con i bambini”, l’ente attuativo di quello che, stando alle decisioni del governo fino ad oggi, fu il Fondo per il Contrasto della Povertà ...
di Silvia D’Onghia
Il Fatto Quotidiano, 12 gennaio 2025 La preoccupazione del Terzo settore - Il responsabile del progetto Respiro: “Ci occupiamo di 110 ragazzi con personale specializzato. È un mondo di cui ci si occupa ancora molto poco”. “Un bambino era a casa dei nonni mentre il padre uccideva la madre. Si vide arrivare l’uomo con le mani insanguinate, ma gli fu raccontato di un incidente. Così come di incidente - gli dissero - sarebbe morta la mamma. Qualche tempo dopo, fu accompagnato da un’assistente sociale in carcere: gli spiegarono che quello era il posto di lavoro del papà. Il bambino cominciò a essere incontenibile, a dare problemi a scuola. Quando lo prendemmo in carico noi, un anno e mezzo dopo, ci spiegò che aveva sempre saputo cos’era successo, ma che aveva dovuto reggere le bugie degli adulti”.
di Christian Donelli
parmatoday.it, 12 gennaio 2025 La protesta per ricordare Miloud Mouloud, morto di freddo a 64 anni: “Se avesse occupato una di quelle migliaia di case vuote avrebbe rischiato sei anni di carcere ma sarebbe vivo”. Si è svolta in piazza Garibaldi, nel pomeriggio di sabato 11 gennaio, la manifestazione per ricordare Miloud Mouloud, il 64enne marocchino trovato morto all’interno della baracca in cui dormiva nella mattina del 4 gennaio. Miloud, che viveva da dieci anni a Parma, lavorava ma non poteva permettersi una stanza in affitto. Così si era creato una baracca di fortuna. Qui viveva e dormiva e qui è morto. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione Al-Amal con l’adesione di Ciac, Rete Diritti in Casa, Donne in Nero, Tutti i Mondi, Potere al Popolo di Parma, Casa delle Donne, Anolf Parma e Casa della Pace.
ESTERI
di Simone Disegni
open.online, 12 gennaio 2025 L’8 gennaio, giorno della svolta per l’Italia, la Corte Suprema di Teheran ha confermato l’esecuzione per Pakhshan Azizi, Behrouz Ehsani e Mehdi Hassani. Una lettera-appello dalle carceri contro il regime. Dopo la liberazione, la gioia, l’euforia, ma pure “il senso di colpa dei fortunati”. Lo ha definito così Cecilia Sala quel malsano senso di rimorso che resta appiccicato addosso dopo aver riassaporato la libertà, sacrosanta, mentre lì dietro, in quell’inferno che è il carcere di Evin restano rinchiusi in migliaia. Sono i detenuti della prigione di massima sicurezza dell’Iran, in buona parte oppositori politici - tali o presunti. E per loro non c’è mobilitazione di media o governi stranieri che tenga.
di Guido Olimpio
Corriere della Sera, 12 gennaio 2025 Un cittadino svizzero, arrestato con l’accusa di spionaggio, si sarebbe tolto la vita in una prigione iraniana. Era in Iran con un visto turistico. Il primo atto avviene a fine ottobre, in concomitanza con l’incursione israeliana su alcuni centri militari dell’Iran. I servizi di sicurezza - secondo i media locali - fermano uno straniero nei pressi di Semnan, località a est della capitale. L’uomo sta raccogliendo dei campioni di terra e lo fa in una zona interessante sotto il profilo bellico. Qui c’è un importante sito per lo sviluppo di missili a lungo raggio, uno dei tanti impianti che partecipano al programma strategico dei pasdaran. E il terriccio se analizzato potrebbe rivelare l’esistenza di tracce d’uranio o altre componenti degne di interesse.
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