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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 6 febbraio 2025

di Fulvio Fulvi

Avvenire, 6 febbraio 2025 Dieci detenuti si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno. Ancora da accertare le cause degli ultimi 3 decessi. Sovraffollamento: il Governo pensa a 7mila posti in più. Sono stati dieci i suicidi di detenuti dall’inizio dell’anno, mentre in tutto il 2024 ce ne sono stati 90, mai così tanti nella storia recente del sistema penitenziario italiano. Gli ultimi tre decessi sono avvenuti lunedì e martedì scorsi a Livorno, Napoli Poggioreale e Modena, ma le cause devono ancora essere accertate, come per altri 14 casi dal 1° gennaio ad oggi.

 

di Luigi Ferrarella

Corriere della Sera, 6 febbraio 2025 È stata istituita un’apposita commissione di studio, sono in corso sopralluoghi e preventivi, ostacoli pratici vanno contemperati a esigenze di sicurezza, arriveranno indicazioni “dagli Uffici superiori”: con questi argomenti da un anno il Ministero della Giustizia non rende effettivo il diritto all’affettività in carcere, pur sancito dalla Corte Costituzionale che il 26 gennaio 2024 ha dichiarato l’illegittimità della norma che non prevede che la persona detenuta - tenuto conto della sua condotta e sempre che non ostino ragioni di sicurezza o giudiziarie - possa svolgere colloqui con il coniuge o il convivente stabile senza controllo a vista degli agenti.

 

di Sara Sonnessa

torinocronaca.it, 6 febbraio 2025 “C’è chi dice che non ci sono abbastanza risorse per garantirlo: non è credibile”. “Questo è un diritto, un diritto, un diritto di tutte le persone detenute”, ha ribadito con forza Roberto Capra, avvocato e presidente della Camera Penale Vittorio Chiusano del Piemonte occidentale e della Valle d’Aosta. L’avvocato Capra, in una conferenza stampa tenutasi oggi presso il tribunale di Torino, ha sottolineato l’importanza di un diritto che, nonostante una sentenza chiara della Corte Costituzionale, continua a essere ignorato: il diritto degli individui detenuti di avere incontri intimi, cioè non controllati visivamente, con i propri partner e familiari.

 

ansa.it, 6 febbraio 2025 La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha presieduto ieri a Palazzo Chigi un vertice dedicato al piano carceri. Alla riunione, a quanto si apprende, hanno partecipato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il sottosegretario Andrea Delmastro, il Commissario per le carceri, Marco Doglio, rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap). L’incontro, spiegano le stesse fonti, è stato incentrato sulle strategie per il potenziamento del sistema penitenziario, “con l’obiettivo di realizzare 7.000 nuovi posti detentivi, in un’azione determinata per migliorare le condizioni della pena in fase esecutiva e in genere delle strutture carcerarie”.

 

di Denise Amerini

collettiva.it, 6 febbraio 2025 Prosegue la battaglia della Cgil e della rete nazionale contro il disegno di legge 1236 con un’attenzione per gli articoli che riguardano la detenzione. Il decreto sicurezza, ddl 1236, è attualmente in discussione al Senato. Quali siano i tempi per l’approvazione ancora non si sa con certezza. Intanto proseguono le prese di posizione, gli interventi, le mobilitazioni di tante associazioni e organizzazioni della società civile, del mondo accademico, di cittadini, che da subito si sono espressi, sottolineando come questo sia un decreto che porta misure volte a produrre paure nelle persone, con una svolta giustizialista ed autoritaria che legge la sicurezza solo in termini securitari, e non sociali. Che criminalizza la povertà, il disagio, il dissenso. Con profili di incostituzionalità.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 6 febbraio 2025 Una vicenda agghiacciante, l’ennesima, riaccende il focus sul diritto alla salute negato dal sistema penitenziario e giudiziario. L’associazione onlus “Quei Bravi Ragazzi Family” ha presentato una denuncia che mette in luce il destino crudele di Carmine Tolomelli, detenuto morto a causa della mancanza di cure adeguate, nonostante una grave patologia cronica che avrebbe dovuto garantirgli un luogo diverso dal carcere e assistenza. Il 24 febbraio 2024, Carmine Tolomelli è deceduto presso l’Ospedale San Martino di Genova, a seguito di un trasferimento d’urgenza dal carcere di Marassi (Genova).

 

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 6 febbraio 2025 Il calendario del Senato prevede che il Ddl Sicurezza arrivi in Aula nella prima settimana di marzo, sempre che le commissioni Affari costituzionali e Giustizia concludano il loro iter. Che nelle ultime settimane prosegue a ritmo lento, in attesa che il governo decida se e come intervenire per correggere i punti giudicati incostituzionali sui quali si è concentrata la moral suasion del Quirinale. Il lavoro delle commissioni, che anche ieri si sono riunite per il voto degli emendamenti, ha superato i due terzi circa del fascicolo. Nessuno sa però ancora cosa succederà in Aula: se le modifiche preannunciate dal ministro Ciriani arrivino con un maxi emendamento governativo (rinviando il testo alla Camera in terza lettura), o se seguiranno altre vie legislative.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 6 febbraio 2025 L’ipotesi di rivedere il testo, auspicata dall’ex segretario di “Mi” Racanelli, non seduce neppure il suo gruppo. Musolino, “Md”: “No a trattative al ribasso”. La partita sulla separazione delle carriere non è affatto chiusa. Fonti parlamentari riferiscono che Forza Italia sarebbe pronta a riproporre l’emendamento che sopprime dal testo il sorteggio per la scelta dei componenti laici nei due Csm, previsti dalla modifica dell’ordinamento giudiziario. L’emendamento era stato già proposto alla Camera ma poi le altre forze di maggioranza e lo stesso guardasigilli Carlo Nordio avevano indotto il partito di Antonio Tajani a ritirarlo. Adesso gli azzurri sarebbero pronti anche ad allungare di un mesetto il processo riformatore (qualora ci fosse una modifica a Palazzo Madama, bisognerebbe ritornare alla Camera e poi terminare ...

 

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 6 febbraio 2025 Il Presidente del Consiglio nazionale forense esprime le preoccupazioni della categoria su: digitalizzazione, AI, sinteticità atti, costi di accesso alla giustizia ed applicazione dell’equo compenso. Ferma contrarietà dell’Avvocatura ai modelli digitali obbligatori per gli atti; limiti stringenti all’utilizzo della IA da parte dei giudici e forte preoccupazione della categoria per le sanzioni previste in caso di sforamento dei limiti agli atti difensivi. Ma anche un grido d’allarme per i costi eccessivi dell’accesso alla giustizia amministrativa, che, per esempio, in materia di appalti non ha eguali nel mondo, arrivando ad alterare la concorrenza tra imprese. E ancora prudenza nel passaggio al nuovo portale telematico, mantenendo più a lungo un doppio binario e partecipazione degli avvocati al governo della giurisdizione ...

 

di Silvia Trovato

cesvot.it, 6 febbraio 2025 Il lavoro svolto dai detenuti in Toscana rappresenta una leva fondamentale per il reinserimento sociale, contribuendo a restituire dignità e a ridurre il rischio di recidiva. In Toscana, grazie alla collaborazione tra istituzioni, associazioni e imprese locali, il lavoro carcerario sta assumendo un ruolo sempre più centrale nel percorso di riscatto di molte persone private della libertà. Questo sistema si basa sulla Legge Smuraglia (n. 193/2000), che incoraggia le aziende ad assumere detenuti mediante sgravi fiscali e agevolazioni, rendendo vantaggiosa l’assunzione sia a livello economico sia etico. Un attore fondamentale di questo processo è “Seconda Chance”, associazione che lavora attivamente per presentare alle imprese i benefici della Legge Smuraglia e le opportunità di inserimento dei detenuti ...

di Andreina Baccaro

Corriere di Bologna, 6 febbraio 2025 Cavalieri e Ianniello incontreranno il capo del Dipartimento della giustizia minorile. Dopo l’allarme dei sindacati della penitenziaria, si fanno sentire anche i garanti delle persone private della libertà personale sull’ipotesi di allestire in un’area del carcere della Dozza, una sezione separata dove convogliare una settantina di giovani detenuti, cioè reclusi tra i 18 e i 25 anni, da vari istituti penali minorili, per liberare spazio in questi. “Si è appreso da fonti sindacali di un’inedita soluzione organizzativa per fronteggiare a livello nazionale l’attuale sovraffollamento negli istituti penali per i minorenni che consisterebbe nel concentrare 60-70 ragazzi giovani adulti all’interno di una sezione detentiva della casa circondariale di Bologna, separati dalla popolazione detenuta adulta”.

 

Il Fatto Quotidiano, 6 febbraio 2025 Nordio ha inviato il Provveditore regionale nel carcere di Parma dopo la denuncia di uno stomizzato su gravi carenze di cure e condizioni di vita inadeguate, oltre a difficoltà nell’uscire dalla cella con la carrozzina. Pasquale Quagliariello, 68 anni, lo aveva raccontato al Fatto. La Garante dei detenuti, Veronica Valenti, evidenzia che si tratta di un paziente oncologico che ha chiesto di essere trasferito a Bologna per ricevere cure dai medici di fiducia e garanzie di riabilitazione, richiesta negata. “Un anno fa la Cedu ha condannato l’Italia per la mancanza di fisioterapia intensiva nel carcere di Parma, un altro ricorso è pendente. Le stesse criticità sull’insalubrità dei luoghi di cura sono state segnalate da altri detenuti della stessa sezione per ben due volte, anziani e pluripatologici ...

 

palermotoday.it, 6 febbraio 2025 L’associazione Yairahia Onlus, attiva per i diritti dei reclusi, spiega i motivi della “rivolta”: “In una situazione carceraria disastrosa che l’anno scorso ha registrato il record di suicidi, ed in cui il sovraffollamento è una costante, appare assurdo gravare in maniera ancora maggiore sulla vita quotidiana di chi sta dietro le sbarre”. Scoppia la protesta al Pagliarelli: 400 detenuti in sciopero della fame contro le nuove restrizioni. I ribelli sono coloro che si trovano in regime di Alta Sicurezza. L’associazione Yairahia Onlus, attiva per i diritti dei detenuti, spiega i motivi della protesta: “Il 19 novembre del 2024, alle porte dell’inverno, con provvedimento regionale si è dato avvio ad una circolare del Dap, il dipartimento amministrazione penitenziaria, che - con il pretesto ufficiale di prevenire il rischio di incendi nelle ...

 

di Marco Benvenuti

La Stampa, 6 febbraio 2025 Il monito della Garante cittadina dei detenuti, Nathalie Pisano, all’incontro “La vita, dentro” organizzato dal Pd. “La città deve accorgersi che ha un carcere. Anche gli imprenditori locali dovrebbero: occorre dare un futuro a chi ha scontato la pena. Sul carcere bisogna fare rete, fra enti, istituzioni, associazioni, volontari: deve essere soprattutto un luogo di rieducazione e risocializzazione, non solo di detenzione. Occorre lottare perché certe situazioni, come il sovraffollamento, le carenze, la mancanza di servizi, il disagio economico ma anche quello psichico, non prendano mai il sopravvento”.

 

sardegnareporter.it, 6 febbraio 2025 Attivati i primi cinque Patti Educativi Partecipati, operativo lo sportello di supporto psicologico e avviato il primo tirocinio lavorativo. “Liberi dentro per crescere fuori” alla Casa circondariale di Uta: nel progetto rivolto a genitori detenuti e figli minori, attivati i Patti Educativi Partecipati per cinque famiglie, operativo lo Sportello di supporto psicologico che sostiene i primi 16 adulti nel percorso di supporto alla genitorialità, e avviato il primo tirocinio socio-lavorativo di sei mesi nella lavanderia industriale del carcere. Uta - Attivati i primi Patti Educativi Partecipati, lo Sportello di supporto psicologico alla genitorialità e il primo tirocinio lavorativo all’interno della lavanderia di Uta per i destinatari di Liberi dentro per crescere fuori, il progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per ...

 

di Annamaria Braccini

chiesadimilano.it, 6 febbraio 2025 Il rapporto tra pena, comunità e speranza al centro di un convegno con studiosi e operatori del settore e l’intervento dell’Arcivescovo su “visitare i carcerati”: “Non sono persone a noi estranee, visitarli contribuisce a riconoscerne la dignità”. “Non ho mai capito se il carcere abbia un senso e se la forma di pena nella detenzione sia una cosa giusta. Le condizioni attuali del carcere, certamente, rendono ancora più problematico tutto questo”. A dirlo, con i cronisti, è l’Arcivescovo che poco dopo partecipa al convegno “Ricostruire la speranza: pena e comunità in dialogo” presso l’Università Cattolica.

 

murgiatime.it, 6 febbraio 2025 Un percorso laboratoriale di teatro in carcere all’interno dell’Istituto penitenziario minorile ‘N Fornelli’ di Bari. C’è tempo fino al 10 febbraio per iscriversi a Teatro altrove. Piccola scuola di teatro (in) carcere, percorso di approfondimento per giovani attori e attrici tra i 18 e i 25 anni. Il laboratorio è curato da Lello Tedeschi, da oltre 25 anni anima del progetto Sala Prove, spazio teatrale all’interno dell’Ipm barese che coinvolge detenuti attori. Sarà proprio all’interno di Sala prove che i partecipanti entreranno in contatto con i componenti della Compagnia Sala Prove ogni lunedì e mercoledì, fino a giugno 2025, con un totale di 100 ore di attività.

 

Corriere della Sera, 6 febbraio 2025 L’appuntamento il 17 febbraio a Roma in occasione del Giubileo degli artisti e del mondo della cultura. I detenuti del reparto La Nave di San Vittore canteranno per papa Francesco, a Roma, in occasione del Giubileo degli artisti e del mondo della cultura. Si tratta di un evento con pochi precedenti, possibile grazie all’impegno della Polizia penitenziaria, delle Direzioni delle carceri, dei Provveditorati coinvolti e della Magistratura. Una decina di detenuti canterà all’interno di un coro di cinquanta elementi che comprende persone impegnate nel volontariato all’esterno e all’interno del carcere, persone ex detenute e ora libere o in affidamento e pazienti del SerD. Il coro è coordinato e promosso dall’Associazione Amici della Nave Odv con la partecipazione di giovani artisti del Cpm Music Institute fondato ...

 

lavocediasti.it, 6 febbraio 2025 La sinergia tra Provincia e direzione della struttura punta sul movimento fisico per favorire il reinserimento sociale e il benessere psicofisico. Un importante passo avanti è stato compiuto nella direzione di un miglioramento delle condizioni di vita all’interno della casa circondariale di Quarto d’Asti. Un recente incontro ha visto protagonisti la direzione del carcere, guidata da Giuseppina Piscioneri e i suoi collaboratori, insieme a funzionari della Provincia e rappresentanti di associazioni di volontariato attive nella struttura. L’obiettivo primario di questo confronto è stato quello di gettare le basi per una solida collaborazione interistituzionale, finalizzata all’individuazione di progetti condivisi con un forte accento sull’aspetto sportivo e ricreativo.

 

ideawebtv.it, 6 febbraio 2025 Ragazzi e ragazze del “Grandis” di Cuneo alla Casa circondariale per il progetto “Liberi legami”. E domani a Fossano è prevista la presentazione di Bottega Perla. Lo scorso sabato 25 gennaio i ragazzi e le ragazze del gruppo di Peer Educa­tion del­l’Iis Grandis di Cu­neo, accompagnati dal Csv Società Solidale, hanno partecipato al laboratorio di panificazione realizzato dalla cooperativa sociale “I panaté - Glievitati”, presso la casa circondariale di Cuneo. Si tratta di un’iniziativa realizzata nell’ambito del progetto “Li­beri legami”.

L’Unità, 6 febbraio 2025 L’artista Alessandro Ciambrone si è candidato ai Guinness per realizzare un’opera di 4mila metri quadri a tema “libertà”: presentazione il 21 febbraio al Maschio Angioino. Sulla facciata della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, sorgerà il murales più grande al mondo realizzato da un singolo artista. A tentare la sfida è Alessandro Ciambrone che si è candidato ai Guinness per realizzare un’opera d’arte di 4mila metri quadri (lunga 715 metri e alta 5,6) il cui tema sarà “libertà”.

 

Corriere della Sera, 6 febbraio 2025 Con testi di Rossana Ruggiero e fotografie di Matteo Pernaselci, il volume racchiude oltre un anno di raccolta di materiale fotografico e di interviste per mettere in luce l’umanità spesso dimenticata. Dare voce a chi, dietro le sbarre, difficilmente riesce ad averla, i “volti rivolti” alle povertà difficili da immaginare al di fuori, sul sentiero degli invisibili tracciato da papa Francesco: nasce da questa idea “I volti della povertà in carcere”, testi di Rossana Ruggiero e fotografie di Matteo Pernaselci. Il volume racchiude oltre un anno di raccolta di materiale fotografico e di interviste per mettere in luce l’umanità spesso dimenticata, e la povertà nelle varie sfaccettature emersa dai racconti di detenuti e operatori delle carceri italiane.

 

di Paolo Giordano

Corriere della Sera, 6 febbraio 2025 Il secondo mandato di Trump ci ha mostrato ciò che sappiamo ma che spesso nascondiamo dietro un velo di ipocrisia. Donald Trump ha annunciato che renderà Gaza “la riviera del Medio Oriente”. Pochi giorni prima aveva firmato un ordine esecutivo per “ristabilire la verità biologica” negli spazi pubblici e perfino nelle pubblicazioni scientifiche, corredato da un prontuario che stabilisce una volta per tutte cosa sono un maschio, una femmina, un sesso e così via. Nel frattempo, Elon Musk aizzava gli elettori tedeschi a smetterla di guardare al loro passato novecentesco con un senso di colpa e a mostrarsene invece fieri (votando AfD). Ha lanciato una campagna per rendere di nuovo l’Europa “grande” (grande come quando? e di che Europa sta parlando?), ha invitato noi italiani a opporci ...

 

di Mauro Magatti

Corriere della Sera, 6 febbraio 2025 Molti sostengono che l’intelligenza artificiale sia una innovazione ancora più radicale della stampa. E che di conseguenza, essa sia destinata a modificare profondamente le nostre democrazie. Va letto in questa direzione il fatto che Deep Mind, una sussidiaria di Google ha annunciato di stare lavorando a un progetto chiamato “Habermas machine”. Il nome del programma è un omaggio a Jurgen Habermas, uno dei massimi filosofi tedeschi contemporanei, che ha dedicato la sua intera produzione scientifica a spiegare il nesso tra la democrazia e lo sviluppo della sfera pubblica. Intesa come il luogo del confronto razionale tra idee e posizioni, alla ricerca di una intesa.

 

di Flavia Perina

La Stampa, 6 febbraio 2025 La maggioranza esce indebolita dall’ennesima tempesta sul tema immigrazione dopo Cutro e il caso Albania. L’orgoglio cattivista fa spazio a una difesa in punta di diritto tra date, orari e frasi in inglese per far scudo alla leader. Dal punto di vista della destra il d-day parlamentare sul caso di Osama Almasri lascia l’amaro in bocca: costretti a passare sotto le forche caudine di un confronto parlamentare che non volevano, costretti ad appigliarsi a cavillose ricostruzioni, costretti a inghiottire l’accusa di codardia rivolta alla premier, la più infamante per un mondo che ha sempre esaltato il coraggio e la capacità di metterci la faccia. Vorrebbero dire la verità - arrestare Almasri avrebbe esposto l’Italia a ritorsioni incontrollabili - ma non possono, e in qualche modo è una vendetta della storia che li ha visti ...

 

di Silvio Messinetti

Il Manifesto, 6 febbraio 2025 Non ha commesso il fatto: l’attivista curdoiraniana è stata scagionata dalle accuse. La pm l’aveva definita una “hostess di bordo”. Alle 17.02 di ieri è terminato l’incubo di Maysoon Majidi, l’attivista e regista curdoiraniana imputata a Crotone con l’accusa di concorso in favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Un processo kafkiano, una vicenda grottesca e quasi 400 giorni di calvario che si sono conclusi con la sibillina formula di rito: “Assolta per non aver commesso il fatto”.

 

di Giovanni Bianconi

Corriere della Sera, 6 febbraio 2025 “Il ministro non è un passacarte”, rivendica il Guardasigilli Carlo Nordio. E spiega che nel suo ruolo di “organo politico” ha il “potere-dovere di interloquire con altri organi dello Stato, laddove se ne presenti la necessità, che in questo caso si presentava eccome”. Dunque il ministro della Giustizia che ha di fatto disapplicato il mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro il generale libico Najeem Osama Almasri, determinando la scarcerazione del detenuto, ha discusso con i colleghi di governo. Con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, c’è da presumere, ma anche con il sottosegretario delegato alla sicurezza nazionale Alfredo Mantovano e, verosimilmente, con la stessa premier Giorgia Meloni. Cioè i quattro indagati la cui posizione è al vaglio del Tribunale dei ministri ...

 

di Andrea Fabozzi Il Manifesto, 6 febbraio 2025 Tutti i Governi mentono, ma solo alcuni riescono a farlo così spesso e così male come il nostro. “Gli atti sono arrivati di notte. E poi erano in inglese. E poi avevano una data sbagliata”. Con scuse sempre meno credibili, il Governo prova a giustificare la liberazione del torturatore libico Elmasry. L’informativa di Nordio e Piantedosi in parlamento arriva tardi ed è solo una tappa del patetico oscillare tra tesi opposte. Cavilli e formalità sono la specialità del ministro della giustizia, per il quale la richiesta della Corte penale internazionale di processare Elmasry non stava in piedi (non lo aveva mai detto, ma adesso Nordio ci spiega che il suo silenzio andava interpretato così). Al contrario, per il ministro dell’interno le accuse della Corte dell’Aja all’aguzzino capo di Tripoli erano tanto serie e credibili ...

 

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 6 febbraio 2025 Il fact checking: l’espulsione lampo di Almasri solleva dubbi sulla cooperazione dell’Italia con la Cpi. Clima infuocato alla Camera durante l’informativa del governo sulla vicenda riguardante Njeem Osama Almasri, capo della polizia giudiziaria libica, nonché torturatore del carcere di Mitiga, espulso dall’Italia il 21 gennaio scorso perché considerato un “soggetto pericoloso”. Nei confronti di Almasri, arrestato a Torino il 19 gennaio e poi rispedito a Tripoli con un aereo dei servizi segreti, la Corte penale internazionale ha spiccato un mandato d’arresto per crimini contro l’umanità e crimini di guerra (l’accusa si riferisce, tra le altre cose, a reati quali l’omicidio, la tortura, la violenza sessuale, la schiavitù e la riduzione in schiavitù per sfruttamento sessuale).

 

di Antonio Gagliano

Il Dubbio, 6 febbraio 2025 Almasri è stato riportato a casa con ogni riguardo seppure tutti riconoscono che si tratti, o si possa trattare, di un torturatore, di uno spietato criminale. Il Governo dell’Italia, la “nazione sovrana” che si declama essere tra le dieci potenze economica del mondo, è costretto a riconoscere che quell’arresto avrebbe comportato conseguenze gravi sull’ordine pubblico causa l’invasione di centinaia di migliaia di migranti in poco tempo. Vicenda Almasri, ovvero la fiera delle ipocrisie. Cominciamo dal tanto declamato “atto dovuto”. L’esposto dell’avvocato Li Gotti imponeva, secondo il procuratore di Roma, l’iscrizione nel registro delle notizie di reato e la trasmissione degli atti al Tribunale dei Ministri. Prima ipocrisia: Li Gotti, come egli stesso ha sottolineato, non ha fatto altro che riferirsi a fatti già da giorni pubblicati ...

 

di Silvia Truzzi

Il Fatto Quotidiano, 6 febbraio 2025 Non senza un certo imbarazzo ci tocca tornare sulla telenovela dei migranti deportati in Albania: sabato altri 43 sono rientrati a Bari, dopo la solita permanenza di un quarto d’ora dall’altra parte dell’Adriatico. I nuovi magistrati non hanno disposto la convalida dei provvedimenti di trattenimento per i migranti e dunque sono rientrati (tutti!) in Italia, facendo imbufalire la presidente del Consiglio che ad Atreju aveva tuonato, con aria parecchio minacciosa: “Funzioneranno, dovessi passarci ogni notte fino alla fine del governo”.

 

DOCUMENTI

Ordinanza del Magistrato di sorveglianza di Spoleto, Fabio Gianfilippi, in materia di colloqui intimi delle persone detenute

Articolo. "Più fuori, meno dentro: i dati sull’esecuzione penale esterna", di Raffaella Tallarico

Articolo. "Morte in carcere per assunzione di stupefacenti di un detenuto tossicodipendente: sussiste la responsabilità dell’amministrazione penitenziaria, concorrente con il fatto del danneggiato, per colpa omissiva", di Vincenzo Giglio

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Sovraffollamento, si sgonfia il Piano Nordio: nelle comunità non andranno "migliaia di detenuti" ma, come conferma il Consiglio di Stato, solo 206 detenuti all’anno (se tutto va bene!)