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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di domenica 2 febbraio 2025

di Nello Trocchia

Il Domani, 2 febbraio 2025 Il Governo ha sconvolto il sistema penale minorile che somiglia sempre più al carcere degli adulti. “Mia madre non rideva mai”: le parole dei detenuti minorenni che vedono lo Stato come aguzzino. Il decreto Caivano offre una risposta repressiva a un bisogno diffuso di welfare, giustizia e prevenzione. Per capirne gli effetti, a poco più di un anno dall’introduzione, bisogna parlare con chi ha visto il carcere e ora è “rinchiuso” in una comunità. Si tratta di minorenni, per identificarli useremo nomi di fantasia, che sono stati arrestati per rapina, spaccio e anche truffe alle anziane, reati odiosi per chi li subisce.

 

di Luna Casarotti*

napolimonitor.it, 2 febbraio 2025 2021. Ion Nicolae, all’epoca quarantottenne, è in carcere, vivendo da tempo in una condizione di isolamento totale e solitudine. È privo del supporto di parenti vicini, una situazione che ha contribuito all’emissione di un provvedimento per il suo rimpatrio in Romania. Nicolae però, dopo anni di detenzione a Verona, aveva ottenuto la semi-libertà, intraprendendo un percorso di reinserimento sociale. A fine dello scorso anno, al momento della scadenza del suo contratto di lavoro, è stato prelevato dalla sua abitazione, dove viveva insieme alla compagna e trasferito a Verona, per poi finire al carcere di Rebibbia di Roma, in attesa di essere rimpatriato. Ha dovuto interrompere così, bruscamente, il suo cammino di lento rientro alla vita.

 

L’Osservatore Romano, 2 febbraio 2025 Purtroppo, in carcere, la corda viene usata da molti per togliersi la vita. Ma il Papa l’ha indicata come mezzo per proseguire il viaggio della vita. Papa Francesco ha fatto riferimento anche ad un altro valore fondamentale: la tenerezza, un sentimento ben presente nel cuore di chi è lontano dalla propria famiglia. E per questo, ricordando che “la speranza non delude”, ha invitato tutti a “spalancare i cuori”. La speranza è il cuore di questo Giubileo. Ad essa si affida chiunque abbia un bisogno - dalla salute alla gestione della famiglia. Insomma, tutti vi si aggrappano.

 

di Federico Capurso e Francesco Malfetano

La Stampa, 2 febbraio 2025 In Fratelli d’Italia si teme lo scontro col Colle. I capigruppo incalzano: ma non devono deriderci. Le voci, oggi, hanno intensità e volumi diversi. Il messaggio che arriva dal governo e da Fratelli d’Italia torna un millimetro dietro la linea rossa dello scontro finale. Giorgia Meloni e i suoi hanno deciso di non scendere in piazza per manifestare contro i giudici. L’ipotesi paventata in un sondaggio inviata agli iscritti nei giorni scorsi viene derubricata a “pazzia” dal deputato di FdI Giovanni Donzelli, a capo dell’organizzazione del partito.

 

di Mario Di Vito

Il Manifesto, 2 febbraio 2025 Il sottosegretario al lavoro su Mi per piazzare il lealista D’Amato alla presidenza. Area e Md insieme sono maggioranza relativa: un dato che peserà sui nuovi assetti. Non ci sono solo gli assalti al capo della procura di Roma Francesco Lo Voi e ai giudici della Corte d’appello che, ancora una volta, hanno dato torto a Meloni smontando i suoi piani per la deportazione dei migranti in Albania. La partita sulla giustizia si gioca anche, forse soprattutto, sul neoeletto parlamentino dell’Anm, che sabato sceglierà i suoi vertici.

 

di Francesca Schianchi

La Stampa, 2 febbraio 2025 Lo scrittore ex magistrato: “La premier sbaglia a ripetere che non è ricattabile: fa pensare a un’excusatio non petita”. “In una democrazia di buona qualità, il potere sa prendere le decisioni, riconoscere gli errori e assumersi le sue responsabilità”. Gianrico Carofiglio ha vissuto tante vite: ormai da anni è uno scrittore di successo. Prima, ha avuto una parentesi da senatore Pd durata una legislatura. Ma prima ancora, ha lavorato per lungo tempo in magistratura. Con lui si possono ripercorrere le tappe della vicenda del libico Almasri arrestato e poi scarcerato e riaccompagnato in Libia, cercando di fare chiarezza su alcuni passaggi contestati.

 

di Agostino Imperatore*

Il Fatto Quotidiano, 2 febbraio 2025 Come cambierà la Giustizia nell’era dell’intelligenza artificiale? L’AI sta riscrivendo le regole del gioco: automatizza processi, semplifica attività complesse e apre nuove possibilità. Tuttavia, questa trasformazione pone un interrogativo cruciale: come integrare il progresso tecnologico con i valori umani che da sempre guidano il sistema legale? A dire il vero, per lungo tempo il diritto è rimasto ancorato a prassi consolidate, resistendo ai cambiamenti imposti dalla digitalizzazione. Solo con la progressiva dematerializzazione dei processi e l’introduzione di software gestionali, questa resistenza si è affievolita. Ora, con l’avvento dell’intelligenza artificiale, il settore legale si trova nuovamente di fronte a una svolta radicale, che non solo ottimizza i flussi di lavoro, ma offre strumenti innovativi per l’analisi e la previsione.

 

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 2 febbraio 2025 Lo afferma la Cassazione, sentenza n. 4189 depositata oggi, respingendo il ricorso che chiedeva la riqualificazione del reato in “Accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti”. Scatta il più grave reato di “ricettazione” per il detenuto che riceva un apparecchio telefonico (o altro dispositivo idoneo alla comunicazione) da chi lo ha introdotto abusivamente nell’istituto penitenziario, senza un previo accordo con lo stesso detenuto. Una simile condotta infatti “appare integrare il reato di ricettazione, per avere il detenuto ricevuto una cosa (il dispositivo) proveniente dal delitto di cui all’articolo 391-ter, primo comma, cod. pen.”. Lo afferma la Corte di cassazione, sentenza n. 4189 depositata ieri, con la quale ha respinto il ricorso dell’imputato che chiedeva la riqualificazione del reato in quello di “Accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti” e confermando la condanna del Gip a 1 anno e 8 mesi di reclusione (e mille euro di multa).

 

ildiritto.it, 2 febbraio 2025 I due istituti, chiarisce la Cassazione, possono coesistere ed anzi ammesse tutte le volte in cui risulti possibile armonizzare le relative prescrizioni. La messa alla prova non è impedita dalla mera circostanza che la persona sia ai domiciliari, in quanto le due misure in linea di massima sono compatibili. Questo in sintesi quanto affermato dalla prima sezione penale della Cassazione con sentenza n. 41185/2024.

 

aprovinciacr.it, 2 febbraio 2025 Da gennaio 2024, 100 detenuti si sono suicidati. Episodi quotidiani di autolesionismo. La situazione nelle carceri italiane è oggi al centro di un acceso dibattito, dopo che il direttivo della Camera Penale della Lombardia Orientale “Giuseppe Frigo” ha lanciato un forte appello contro il sistema penitenziario, definito ormai insostenibile. Secondo il documento, redatto a seguito di una drammatica escalation degli eventi, da gennaio 2024 ad oggi ben 100 persone detenute, affidate allo Stato, si sono tolte la vita. L’ultimo episodio, avvenuto a Vigevano, ha visto la morte di un detenuto incarcerato per una rapina commessa per un modico importo di 50 euro, già risarciti alla persona offesa.

di Thomas Mackinson

Il Fatto Quotidiano, 2 febbraio 2025 Quindici mesi senza uscire dalla cella, senza mai andare all’aperto. Non perché lo imponga la pena, ma perché la sedia a rotelle su cui è costretto non passa dalla porta. Privato tre volte della libertà, tutti giorni della dignità. Pasquale Quagliariello, napoletano di 68 anni, dal 2021 è recluso nel carcere di Parma dove sconta una condanna a 21 anni per associazione a delinquere inflitta nel 1996 di cui sette già scontati. Da tre anni alterna scioperi delle terapie e della fame per protesta, ma nessuno lo sente. “Non vengo curato. I termosifoni sono spenti, non c’è l’acqua calda e i sacchetti delle feci me li cambio da solo”. Dalla sua cella ieri si è appellato al ministro Carlo Nordio: “Lei che può, venga con le sue gambe a vedere come curano i malati”.

 

di Elena Padovan

interris.it, 2 febbraio 2025 Sostegno, rieducazione e reinserimento: le sfide e gli obiettivi della Cooperativa sociale Intrecci. Nella mentalità comune, il carcere è visto principalmente come il luogo in cui chi ha commesso un reato deve scontare la propria pena. Purtroppo, non è ancora radicata la piena consapevolezza che anche chi sbaglia ha il diritto di pentirsi e di ottenere una seconda possibilità. Questo processo di rinascita non è facile, ma rappresenta un’opportunità per scrivere un nuovo capitolo della propria vita. In occasione della Giornata per la Vita, Interris.it ha intervistato Sabrina Gaiera, della Cooperativa Sociale Intrecci. Questa realtà nasce con l’obiettivo di costruire comunità locali che riconoscano la dignità di tutti, a partire dai più vulnerabili, come i bambini e le persone ai margini della società.

 

di Alessandra Boero

La Stampa, 2 febbraio 2025 Saracino: fuori gli agenti durante gli incontri con i famigliari. “I detenuti hanno diritto a colloqui senza controllo visivo. Non lo dico io ma una sentenza della Corte Costituzionale, dello scorso anno. Una sentenza che apre gli spazi anche alla sessualità, se parliamo di coppia consolidata, che può continuare anche attraverso questi incontri a vivere una propria dimensione di coppia e di affettività”. Così Doriano Saracino, Garante dei diritti dei detenuti, a margine di un incontro alla biblioteca civica di Imperia.

 

ferraratoday.it, 2 febbraio 2025 A rivolgere le domande all’Amministrazione comunale in relazione al progetto è la consigliera comunale di opposizione Anna Zonari. La presidente del Gruppo La Comune ha ricordato che “la programmazione di zona è un passaggio cruciale per l’efficace attuazione del progetto”, in quanto “consente di adattare gli interventi alle specifiche esigenze del territorio”, e che “la partecipazione di diversi soggetti del territorio è essenziale per garantire un approccio integrato”. Da qui a una serie di domande all’Amministrazione comunale per sapere se “sono stati convocati degli incontri sul progetto ‘Territori per il reinserimento Emilia-Romagna’ nell’ambito della programmazione dei Piani di zona, al fine di coinvolgere gli enti di terzo settore, in particolare quelli già attivi in progetti con la popolazione detenuta ...

 

di Maurizio Porro

Corriere della Sera, 2 febbraio 2025 Da 28 anni Stefano Tè è regista, talent scout e ispiratore di un teatro pensato in carcere e recitato dai detenuti, attivando ogni volta un meccanismo che metta in contatto i tragici greci con i sentimenti di oggi. Nell’anno del ventennale della sua fondazione, la compagnia modenese Teatro dei Venti (“Il nome? Era un vicolo della mia Napoli, dove spirano venti contrari”), che dal 2020 ha il sostegno di Emilia-Romagna Teatro (Ert), sta preparando Trilogia dell’assedio, progetto da Sofocle (Edipo Re, Antigone) ed Eschilo (I sette contro Tebe) con la drammaturgia dello stesso Tè, di Vittorio Continelli e Azzurra D’Agostino, in scena dall’11 al 23 febbraio a Modena, con l’aggiunta di due maratone domenicali dei tre spettacoli.

 

di Asia Angaroni

espansionetv.it, 2 febbraio 2025 Da diverso tempo, in città, la Fondazione Como Arte è impegnata in progetti dagli importanti risvolti sociali. Nel dicembre 2023, dopo un incontro con il direttore del carcere Bassone di Como, Fabrizio Rinaldi, è nata l’idea di allestire una collettiva contemporanea all’interno del penitenziario. “Il carcere - ha dichiarato il direttore Rinaldi - è sempre più espressione del forte disagio che la società sta vivendo”. “Ho accolto con favore la proposta di allestire una mostra all’interno del Bassone - ha aggiunto - coinvolgendo le persone detenute al fianco degli artisti”. Sarà un’occasione, conclude il direttore Rinaldi, “per conoscere una realtà complessa come quella del carcere”

 

di Carlo Baroni

La Nazione, 2 febbraio 2025 L’esperienza di Volterra che vede Armando Punzo animare da ben 35 anni il gruppo dei detenuti attori. “Qui è Altrove: buchi nella realtà” è un film documentario che racconta le attività della Compagnia della Fortezza, impegnata nella realizzazione di Atlantis cap.1 - La Permanenza, sotto la direzione di Armando Punzo, alternandole con quelle delle altre compagnie teatrali ospiti a Volterra per il progetto Per Aspera ad Astra. Questo progetto, promosso da Acri e sostenuto da 12 fondazioni di origine bancaria, coinvolge 16 compagnie teatrali che operano negli istituti di detenzione italiani. E ora ecco la presentazione a Roma per domani, 3 febbraio, alle 16 nella Sala della Regina della Camera dei Deputati.

 

di Giovanni Panettiere

Il Giorno, 2 febbraio 2025 Il libro “Oltre le sbarre, il fratello” (editore Edb), a cura di Bruno Bignami e Umberto Zanaboni, con la prefazione dell’arcivescovo di Ferrara, Gian Carlo Perego, raccoglie gli scritti inediti e storici di don Mazzolari dedicati al carcere e ai detenuti.  Il filo rosso della redenzione negli scritti sul carcere. In questo Giubileo votato alla speranza la redenzione è il sottile filo rosso che unisce papa Francesco a don Primo Mazzolari (1890-1959), a distanza di 135 anni dalla nascita del prete di Bozzolo, nel Mantovano.

 

di Paolo Foschini

Corriere della Sera, 2 febbraio 2025 Sono 31 le nuove onorificenze che il capo dello Stato consegnerà il 26 febbraio a persone che si sono distinte per il loro impegno civile. La volontaria di Lampedusa Livia Cecconetto e l’influencer dell’accessibilità Marta Russo. Cristiana Poggio e Dario Odifreddi per la Piazza dei Mestieri. Armando Punzo con il suo progetto Per Aspera ad Astra e la Compagnia della Fortezza nel carcere di Volterra. Giorgio Zancan e Luisa Mondella, capaci di far nascere dal dolore per la perdita del loro piccolo Alessandro un progetto come Grande Ale, dedicato agli altri. Ci sono anche loro fra le 31 persone a cui Sergio Mattarella ha deciso di conferire altrettante onorificenze al merito della Repubblica.

 

di Grazia Longo

La Stampa, 2 febbraio 2025 I 43 richiedenti asilo al Cara di Bari. Il Governo non arretra: “Combattiamo i trafficanti”. Schlein: “I giudici in linea con la Corte europea”. Calenda: “Soldi pubblici al vento”. I volti aperti in un sorriso dei migranti che arrivano in Italia e quello chiuso a pugno del Governo. Nessun dietrofront sul Protocollo Albania. Nonostante lo schiaffo della Corte d’Appello di Roma che non ha convalidato il trattenimento dei 43 migranti al Cpr di Gjader, il Viminale insiste: “Andiamo avanti”. Mentre la nave De Grazia della Guardia Costiera entra nel porto di Bari e i 43 passeggeri vengono trasferiti nel centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Bari Palese, l’esecutivo fa quadrato. Il ministero dell’Interno, in una nota, ribadisce che “andrà avanti nella convinzione che il contrasto all’immigrazione irregolare che si avvantaggia ...

di Vitalba Azzollini*

Il Domani, 2 febbraio 2025 La Corte di Appello non ha convalidato il trattenimento dei migranti, sospendendo la decisione in attesa che si pronunci la Corte di Giustizia Ue: una non-decisione annunciata. La premier Giorgia Meloni sa che accusare i magistrati di ostacolare l’operazione è un comodo alibi. È la cronaca di una non-decisione annunciata, quella della Corte di Appello di Roma, che ha sospeso il giudizio di convalida del trattenimento in Albania di 43 migranti, bengalesi ed egiziani, e operato un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione europea. I giudici di Roma hanno chiesto a quelli dell’Ue di valutare “se il diritto Unitario consenta o meno di designare un paese sicuro quando le condizioni sostanziali per la sua designazione non sono soddisfatte per alcune categorie di persone”.

 

di Vincenzo R. Spagnolo

Avvenire, 2 febbraio 2025 Bongiorno valuta la strategia giudiziaria. Laici di centrodestra al Csm: pratica disciplinare per il procuratore. Fdi: via l’obbligo di azione penale. Quando, a sera, arriva la decisione della Corte d’appello di Roma che boccia per l’ennesima volta i trattenimenti di migranti in Albania, da Palazzo Chigi filtra “grande stupore, perché a nostro avviso non c’è la necessità di aspettare il pronunciamento della Corte di giustizia europea”. Un’irritazione ribadita apertamente dal ministro per gli Affari europei Tommaso Foti: “Una decisione che sconcerta, la magistratura si sostituisce al governo”. In sintonia perfetta il partito della premier, FdI, che col capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami depreca “l’atteggiamento di resistenza di un pezzo della magistratura italiana” che “assume una connotazione politica e ostacola l’azione ...

 

di Fabio Marcelli*

Il Fatto Quotidiano, 2 febbraio 2025 L’indebito rilascio del presunto torturatore e stupratore di bambini libico Al Masri tiene banco nella politica italiana: mentre la nostra Giorgia si esibisce penosamente nella caricatura di Mussolini (molti nemici, molto onore), annunciando di essere “invisa a molti” e denunciando, in compagnia dei suoi accoliti, l’ennesimo “complotto giudiziario” contro il suo governo, sarà opportuno tentare di situare in un contesto più ampio le relative vicende. Il rifiuto dello Stato di diritto che emerge con sempre maggior nettezza dai comportamenti del governo delle destre, che non a caso trova significative corrispondenze con quello di Trump e di altri, è l’altra faccia, insieme alla crescente propensione alla guerra, dell’evidente declino dell’Occidente di cui le destre, ma anche molti esponenti del Pd ...

 

di Nello Scavo

Avvenire, 2 febbraio 2025 Nelle 42 pagine con cui L’Aja ha chiesto l’arresto del generale una lista di atti disumani. Chi veniva torturato, dopo strisciava. Ai detenuti ordinava di picchiare i propri compagni. Nient’altro che merce. Da vendere, alcune volte acquistare, oppure concedere in prestito e perfino barattare. Il tragico mondo del generale Almasri è riassunto nelle 42 pagine con cui la Corte internazionale il 18 gennaio ha convalidato la richiesta di arresto. Una sintesi, con 214 allegati. Nella vita da grossista delle vite scartate, prima di uccidere qualcuno bisogna far di conto, e considerare se anziché essere buttato via può essere buono almeno per prendergli il sangue, che servirà per le trasfusioni ai miliziani feriti in battaglia.

 

Corriere di Malta, 2 febbraio 2025 Prigionieri sottoposti a trattamenti degradanti sotto la guida di Dalli. Cattiva amministrazione sistemica, ignoranza, abusi, intimidazioni e razzismo. Per garantire ordine e disciplina sarebbe stato impiegato “qualsiasi mezzo”. Una realtà inquietante, disumana, aberrante è quella dipinta nel rapporto redatto dal difensore civico (ombudsman, a Malta) circa ciò che si verificava all’interno del Corradino Correctional Facility (CCF), il principale istituto penitenziario dell’arcipelago. L’indagine, avviata nel 2021 a seguito di ripetute denunce da parte dei media e di un esposto dell’Ong Moviment Graffitti, ha messo in luce gravi violazioni dei diritti umani, trattamenti degradanti e una gestione carceraria caratterizzata da intimidazioni e disfunzioni sistemiche.

 

di Marinella Correggia

Il Manifesto, 2 febbraio 2025 Ong e abitanti denunciano arresti ed esecuzioni. Andranno avanti 2-3 anni, dice il neo presidente. Protesta dei partiti comunisti dopo l’ordine di scioglimento deciso da Damasco. L’ultimo episodio di violenza settaria nella “nuova Siria” si è verificato venerdì nella località alauita di Arza, nord-ovest di Hama. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, uomini armati hanno ucciso dieci abitanti. Gruppi per i diritti umani e abitanti denunciano esecuzioni, arresti arbitrari, torture, saccheggi, umiliazioni soprattutto nella provincia di Homs e lungo la costa. Pochi giorni fa, nel villaggio alauita di Fahel nei pressi di Homs, le vittime sarebbero state sedici, altre sette persone sono scomparse, le case sono state saccheggiate.

 

DOCUMENTI

Il Riformista-PQM. "Fuori strada. Una riforma che snatura il senso e la funzione del Codice della Strada"

Articolo. "La società civile entra in carcere", di Andrea Pipitone

Comunicato stampa dell'Associazione Nazionale Funzionari Contabili D.A.P.: "Segnalazione delle difficoltà operative e gestionali dei funzionari contabili"