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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 28 febbraio 2025
di Franco Corleone
L’Espresso, 28 febbraio 2025 Guardare agli strumenti di risocializzazione non più come concessioni ma come diritti. Tanti anni fa Giorgio Gaber scrisse una canzone che andava al nocciolo della politica e chiedeva scusa se parlava di Maria, la libertà, la rivoluzione, la realtà. Mi è venuta in mente in occasione della recente morte improvvisa di Grazia Zuffa, mia compagna di vita, femminista, psicologa, componente del Comitato Nazionale di Bioetica, già senatrice, che per lungo tempo ha costruito un pensiero originale sulle droghe, sul carcere, sulla differenza femminile. Nel momento della tragedia abbiamo scoperto che per molte persone è stata una maestra e una guida: sicuramente ne sarebbe stata sorpresa, perché era esigente e rigorosa, non faceva sconti e non apprezzava la retorica, l’approssimazione.
di Andrea Oleandri*
lavialibera.it, 28 febbraio 2025 Più di un anno fa la Corte costituzionale aveva affermato che “l’intimità degli affetti non può essere sacrificata dall’esecuzione penale oltre la misura del necessario”. Alcuni tribunali hanno riconosciuto questo diritto, ma il governo non si è ancora mosso. I diritti all’affettività e alla sessualità non si perdono con la detenzione. Lo aveva stabilito un anno fa, nel gennaio 2024, la Corte costituzionale e negli ultimi mesi lo hanno ribadito alcuni tribunali italiani. In tutto questo, governo e parlamento non si sono mossi per portare avanti iniziative che soddisfacessero questi diritti. Su questa base, il Garante nazionale delle persone private della libertà ha scritto nei giorni scorsi una lettera al ministro della Giustizia Carlo Nordio per sollecitare un intervento. Ma andiamo con ordine.
di Lucio Motta
filodiritto.com, 28 febbraio 2025 I Giudici di Sorveglianza pungolano l’inerzia legislativa. Questioni aperte e problemi pratici ma è questa la strada giusta? A distanza di più di un anno da quella decisione - Sentenza Corte Costituzionale n. 10/2024 - due magistrati di sorveglianza hanno autorizzato altrettanti colloqui privati: uno nel carcere di Parma e uno in quello di Terni. In entrambi i casi l’istituto penitenziario aveva negato la richiesta, prima perché in attesa di specifiche da parte degli uffici superiori sulle modalità per far concretizzare i colloqui intimi, e poi per mancanza di spazi. Dopo mesi di tira e molla, il magistrato di sorveglianza competente di Reggio Emilia, Elena Bianchi dopo aver esaminato la vicenda e stabilito che il detenuto non intenderebbe usare il tempo degli incontri intimi per scopi illeciti, ha accolto il richiamo presentato dall’avvocata Pina Di Credico, che segue altri due casi simili, “contro la negazione del diritto all’affettività”, e dato il nullaosta.
di Raffaella Calandra
Il Sole 24 Ore, 28 febbraio 2025 Detenzione femminile. Molte non possono contare sul supporto familiare; ai Tribunali di sorveglianza, istanze relative soprattutto ai figli. Affollate le strutture principali, una sola detenuta nel Messinese. In 1.254 lavorano. All’ora d’aria, quando ragazze, donne o altro siri - trovano insieme nel cortile di cemento, le riflessioni teoriche diventano immagini concrete: capelli lunghi, corti, ricci, lunghi si avvicinano, si confondono, si toccano. Come i vestiti stesi sulle grate ad asciugare. Perché se per ogni uomo detenuto (tranne molti stranieri) c’è quasi sempre una compagna, una figlia, una madre a portare cibo e vestiti, per quasi ogni donna in carcere è il senso di colpa ad entrare molto più spesso dei pacchi con gli effetti personali.
di Liana Milella
Il Fatto Quotidiano, 28 febbraio 2025 In questo 2025 sono già 14 i suicidi nelle nostre carceri. Puntualmente comunicati dal sindacato Uilpa che racconta dove e come ciò sia accaduto. Erano 89 al 31 dicembre 2024. Ma per il Guardasigilli Carlo Nordio non sono una notizia. Semplicemente non esistono. Basta scorrere Gnews, il giornale online di via Arenula che ogni giorno celebra le gloriose gesta di Nordio. Sappiamo tutto di lui, dove ha parlato, cosa ha detto, chi ha incontrato. Foto, video, discorsi. Uno storytelling monografico. Dove niente sfugge, neppure un passo o una visita del monarca della Giustizia. Parla alla Camera? Ed ecco il filmato, senza che risuoni la bagarre dell’opposizione. Incontra gli avvocati? E qui le ole sono garantite. Qualunque sia l’organizzazione che incontra. Parla in tv? Il video è assicurato.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 28 febbraio 2025 Tra il 75 e l’80 per cento dei magistrati ha aderito alla protesta dell’Anm, che però per bocca del suo segretario Maruotti ha ribadito che “non ci sono margini di trattativa” sulla riforma sulla separazione delle carriere. È riuscito lo sciopero di ieri dell’Associazione nazionale magistrati. Con un’adesione tra il 75 e l’80 per cento dei magistrati, la protesta ha raggiunto la soglia che era stata prefissata informalmente da diversi esponenti del sindacato. Una dimostrazione di compattezza, che tuttavia sembra rinsaldare la linea più intransigente interna all’Anm, quella contraria a ogni forma di confronto con il governo.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 28 febbraio 2025 L’Anm scende in piazza contro la separazione delle carriere: “Lo facciamo per i cittadini”. Circa l’80 per cento dei magistrati ha scioperato contro il ddl di riforma costituzionale per la separazione delle carriere: a comunicare il dato è stato il segretario generale dell’Anm Rocco Maruotti al termine dell’assemblea che si è tenuta questa mattina al Cinema Adriano di Roma, dopo il flash mob sulla gradinata della Cassazione. I numeri saranno affinati nelle prossime ore ma si attendono comunque quelli ufficiali che verranno forniti dal ministero della Giustizia nella tarda mattinata di domani. Intanto, però, i magistrati esultano e tirano un sospiro di sollievo: l’Anm si riscopre compatta dopo il flop dell’astensione contro la riforma Cartabia che vide l’adesione solo del 48 per cento delle toghe.
di Giulia Merlo
Il Domani, 28 febbraio 2025 Il presidente Anm, Parodi: “Non scioperiamo contro qualcuno ma per difendere la Costituzione”. Il successo di partecipazione. Vertice della premier con Nordio e i vicepremier: “Disponibilità a un confronto costruttivo”, ma solo sulle leggi attuative del sorteggio. Costituzione in mano, coccarda tricolore al bavero e toga sopra i cappotti: a Roma il sole è quasi primaverile, ma fa freddo all’ombra del Palazzaccio di piazza Cavour. I magistrati si sono dati appuntamento sui gradoni davanti alla Cassazione circondata dalle impalcature per dare il via allo sciopero proclamato dall’Associazione nazionale magistrati contro la riforma costituzionale della giustizia voluta dal governo Meloni.
di Errico Novi
Il Dubbio, 28 febbraio 2025 In contemporanea con lo sciopero delle toghe, vertice di maggioranza a Palazzo Chigi: ecco la via (stretta) per la tregua sulla separazione delle carriere. L’idea è chiara: smorzare la tensione. Spegnere la miccia. Nel giorno in cui l’Anm sciopera, Giorgia Meloni riunisce i leader di tutto il centrodestra ed elabora una piattaforma per la distensione con le toghe. Dopo l’incontro a cui in mattinata intervengono, con la premier, Alfredo Mantovano, Carlo Nordio, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi, Palazzo Chigi fa sapere che sulla separazione delle carriere “la maggioranza ha confermato la propria disponibilità a un confronto costruttivo, con particolare attenzione al dialogo con l’Anm. La riforma della giustizia”, si aggiunge per fissare un punto destinato a diventare slogan, “non è concepita contro i magistrati, ma nell’interesse dei cittadini”.
di Andrea Fabozzi
Il Manifesto, 28 febbraio 2025 La bulimia degli esecutivi e la regressione del giudiziario da potere a strumento di governo non sono fenomeni nazionali ma tendenze mondiali. Non basta il titolo per giudicare una riforma. Una volta scritte in Costituzione, le norme vanno fatte vivere ed è facile prevedere che le modifiche di marca governativa all’ordinamento della magistratura avranno effetti negativi sulla già pessima situazione della giustizia italiana. Ormai la polemica politica si nutre di modifiche costituzionali immaginate, le etichette e gli slogan che le accompagnano servono a confondere. Meglio guardare alle intenzioni di chi propone le riforme, soprattutto quando sono apertamente dichiarate. Così il monocameralismo che voleva Renzi non era quello di Ingrao, il presidenzialismo che spinge Meloni non è quello sul quale ...
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 28 febbraio 2025 L’Anm: “Adesione allo sciopero oltre il 75%”. A Roma il presidio sulla scalinata della Cassazione e l’assemblea “da centro sociale” al cinema Adriano. Il presidente Parodi verso l’incontro a Chigi: “Spiegherò le nostre ragioni”. Davanti al palazzaccio della Cassazione i magistrati arrivano alla spicciolata: c’è chi si presenta già in toga, chi la tiene in mano, chi nello zaino. Chi si fa scortare dai figli piccoli, chi tiene le distanze, chi si incrocia e sembra non vedersi da un secolo. Le troupe dei programmi televisivi inseguono i volti più noti: il presidente dell’Anm Cesare Parodi, il segretario Rocco Maruotti, la presidente di Magistratura democratica Silvia Albano, il segretario di Area democratica per la giustizia Giovanni Zaccaro. È caccia aperta alle dichiarazioni da mandare in onda durante le trasmissioni della mattina.
GIURISPRUDENZA
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 28 febbraio 2025 L’adeguatezza della misura di massima limitazione personale può però emergere da altri fattori quali il rischio di mantenimento dei rapporti “illeciti” con i consociati se il soggetto venga ammesso ai domiciliari. In caso di indagato per associazione dedita al traffico di stupefacenti non scatta la presunzione che la custodia cautelare sia la misura personale più adeguata a prevenire la commissione di nuovi reati, in assenza di radicamenti di stampo mafioso. Non si applica cioè la presunzione, recata dal comma 3 dell’articolo 275 del Codice di procedura penale, prevista per il reato dell’articolo 416 bis del Codice penale, che persegue l’associazione di stampo mafioso.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 28 febbraio 2025 Lo ha chiarito la Cassazione, sentenza n. 7647/2025, aggiungendo che la possibilità di eccepire la compressione del diritto di difesa esiste a fronte di un interesse processuale meritevole di tutela. In tema di indagini preliminari, la Cassazione (sentenza 7647/2025) ha affermato che la possibilità di secretare singoli atti attribuita al pubblico ministero (dall’art. 329, co. 1, Cpp) a tutela della segretezza dell’attività investigativa in corso di svolgimento, esclude che la formazione di atti probatori in parte secretati ne comporti l’inutilizzabilità in sede di giudizio abbreviato, ferma restando la facoltà dell’imputato di eccepire la compressione del diritto di difesa derivante dalla mancata piena conoscenza degli atti secretati, ove deduca un interesse processuale meritevole di tutela.
di Francesco Curzio
rossetorri.it, 28 febbraio 2025 Le proposte e le criticità emerse nella seduta del Consiglio Comunale. Quando la realtà viene maldestramente nascosta da belle parole prima o poi trova il modo di saltare fuori. E come in un classico prison movie alla fine della seduta del Consiglio Comunale in carcere la realtà ha fatto irruzione costringendo consiglieri e giornalisti a restare chiusi nel salone e poi a essere scortati fuori mentre urla, rumori metallici e sirene impazzavano e i rinforzi della Polizia Penitenziaria arrivavano per sedare quella che sembrava essere, e poi è stato confermato, una rivolta.
di Emanuele Fiore
zonalocale.it, 28 febbraio 2025 Mons. Bruno Forte: “Come si può trovare occupazione dietro quattro sbarre?”. Si è svolta ieri, al Teatro Rossetti di Vasto, la presentazione del libro “Un ossimoro da cancellare. Misure di sicurezza e Case di Lavoro”, scritto da Giulia Melani con i contributi di Franco Corleone, Katia Poneti e Grazia Zuffa. Il titolo stesso del volume è un’inevitabile contraddizione che non lascia spazio a fraintendimenti: misure di sicurezza che, lungi dal garantire una vera reintegrazione nella società, finiscono per compromettere ogni possibilità di riscatto per chi ha scontato una pena. Le “case di lavoro”, infatti, oggi più che mai dovrebbero appartenere al passato, ma sono ancora una realtà viva e pulsante, a Vasto come in altre città.
confcommercio.it, 28 febbraio 2025 L’Associazione fiorentina a sostegno del lavoro come riscatto sociale. Il direttore Franco Marinoni: “crediamo fortemente nella responsabilità sociale d’impresa”. Il lavoro come strumento di riscatto e reinserimento sociale: è con questo obiettivo che, con il supporto della Confcommercio fiorentina e la collaborazione dell’associazione Seconda Chance, il licenziatario McDonald’s di via Cavour a Firenze, Giuseppe Troisi, ha deciso di assumere due detenuti, offrendo loro una concreta opportunità professionale. Entrambi stanno concludendo un periodo di tirocinio organizzato da Fondazione Caritas con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, a conclusione del quale continueranno il loro rapporto di lavoro con il locale.
italpress.it, 28 febbraio 2025 Un percorso di formazione all’interno della Casa circondariale “Lorusso e Cotugno” di Torino per favorire la crescita personale e professionale dei detenuti e facilitarne l’inserimento nel mondo del lavoro e, in particolare, nel settore della climatizzazione residenziale. Questo l’obiettivo della terza edizione di “Ricomincio da me”. Il progetto è stato ideato dalla Corporate Academy Bosch Tec, in collaborazione con Seconda Chance, un’associazione del Terzo Settore impegnata, con il supporto del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), nel reinserimento sociale dei detenuti. Partner dell’iniziativa sono Gi Group, e LabLaw Studio Legale Rotondi & Partners. Quattordici detenuti del carcere di Torino hanno avuto così la possibilità di seguire un corso di formazione della durata di 82 ore per acquisire ...
trevisotoday.it, 28 febbraio 2025 L’appuntamento alle 16 all’auditorium del Museo di Santa Caterina. In mattinata visita nella struttura di Nessuno Tocchi Caino e dei Radicali di Venezia con alcuni consiglieri comunali di minoranza. Per i cittadini di Treviso il carcere è qualcosa di sconosciuto, quasi un tabù di cui non bisogna parlare, non è roba nostra. La percezione dei trevigiani sul tema carcere è molto annebbiata e legata a certi luoghi comuni sulla questione della pena, granitici da sfatare.
lanuovaprovincia.it, 28 febbraio 2025 Ieri nella casa di reclusione di Quarto la tappa finale del percorso che ha coinvolto due classi del liceo Monti. Si intitola “Una penna per due mani” ed è un libro caratterizzato da una doppia copertina, che introduce a pagine ricche di riflessioni, ricordi, emozioni e pensieri. Da un lato a firma di un gruppo di studenti del liceo Monti (classi VUA e V UC del liceo Scienze umane, anno scolastico 2023/2024), dall’altro di un gruppo di detenuti della casa di reclusione di Quarto. Sì, perché il volume, pubblicato da Team Service Editore, è il risultato di un percorso di studio, che ha coinvolto gli studenti, inerente alle principali teorie della devianza e agli incontri con le diverse figure dell’area trattamentale (educatori, garanti, poliziotti penitenziari). Un percorso che ha compreso, oltre alle classiche lezioni ...
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 28 febbraio 2025 Il drammaturgo e regista, fondatore e direttore della Compagnia della Fortezza di Volterra, ha ricevuto dal capo dello Stato Sergio Mattarella l’Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. “È facile che le persone dicano, di me: “lui si è dedicato ai detenuti in carcere”. No, io mi sono dedicato soprattutto a un’idea di libertà, a un’idea di potenza, della forza eventuale dell’arte. Di un’arte che esce dai luoghi canonici ed entra in dei luoghi non canonici”. Fondatore e direttore della Compagnia della Fortezza di Volterra, Armando Punzo, drammaturgo e regista, è appena stato insignito dell’Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana dal Presidente Sergio Mattarella. “Un giorno ho pensato che avrei potuto mettere alla prova l’arte, il teatro, a confronto con una realtà ...
di Micaela Romagnoli
Corriere della Sera, 28 febbraio 2025 L’impegno dell’associazione Agevolando di Bologna per i ragazzi diventati maggiorenni e senza più tutele dallo Stato. La storia di Margarette, costretta a essere adulta da bambina. “Tutti gli anni Novanta li ho vissuti in una comunità per minori, quando ci sono entrato ero un bimbo di 10 anni. È stata un’esperienza forte, faticosa, significativa. Mio padre non c’era, mia mamma era tossicodipendente”. Federico Zullo è stato un care leaver e ha rischiato di essere uno di quelli, tra migliaia, di cui lo Stato perde le tracce non appena compiuti i 18 anni. Oggi ne ha 45 ed è il presidente e fondatore di Agevolando, un’organizzazione di volontariato nata a Bologna nel 2010 che lavora proprio per loro e con loro: i care leaver, neomaggiorenni in uscita dai percorsi di accoglienza in casa-famiglia ...
di Lorenzo D’Avack
Il Dubbio, 28 febbraio 2025 Il Parlamento dell’Unione Europea è sempre stato favorevole al diritto del minore, nato a seguito di un contratto di maternità e riconosciuto come figlio della coppia o del singolo committente, di conservare anche nel proprio Paese analogo status filiationis. Una possibilità di contro non prevista nel nostro Paese che dal 2014 è stato contrario alla registrazione in Italia di un minore nato all’estero a seguito di un contratto di maternità. Per favorire il riconoscimento del rapporto di filiazione in una situazione transfrontaliera viene approvata il 14 dicembre 2023 dal Parlamento UE la proposta di un Regolamento sui rapporti di filiazione. Secondo questa proposta, tutti gli Stati membri dovranno riconoscere la genitorialità comunque acquisita anche da single o da coppie gay in un altro Paese dell’Unione, e garantire ...
di Flavia Amabile
La Stampa, 28 febbraio 2025 Possibile un danno erariale per svariati milioni di euro. Il Consiglio di Stato ha condannato il ministero dell’Interno per i ritardi ingiustificati, strutturali con cui è stata gestita nel 2020 la regolarizzazione delle persone immigrate che lavoravano in Italia. Sei mesi erano i termini previsti per completare la procedura, quattro anni sono i tempi che invece sono stati impiegati creando le premesse per un danno erariale che potrebbe ammontare a svariati milioni di euro perché le persone sono state costrette a rimanere in una situazione irregolare e ricattabile nonostante avessero compiuto tutti i passi richiesti per essere regolarizzati.
di Francesca Lequaglie e Virginia Tallone
Il Domani, 28 febbraio 2025 A cosa serve la riduzione del danno per i consumatori di stupefacenti. Riconoscere le persone che consumano sostanze come portatrici di diritti. Questo alla base di una pratica portata avanti da realtà su tutto il territorio nazionale che da anni si occupano di ridurre rischi e danni correlati all’uso di stupefacenti sul piano sanitario e sociale. Si chiama “Riduzione del danno” e parte da due presupposti: che il consumo di sostanze non si combatta solo con repressione e carcere; e che anche chi usa stupefacenti ha diritto alla tutela della salute. L’uso di sostanze è un fenomeno complesso. Esistono diversi profili e stili di consumo, nonché un’infinità di stupefacenti. L’approccio della Riduzione del danno mira, appunto, a ridurre rischi e danni legati all’uso di sostanze.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Incontro-dibattito: "L'abolizionismo e la detenzione femminile" (Milano, 1 marzo 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 2 marzo 2025
Convegno: "Arti performative in carcere. Una risorsa di salute" (Brescia, 3 marzo 2025)
Presentazione del libro: "Decostruire la pena", di Giuseppe Mosconi (Padova, 5 marzo 2025)
Convegno. "Il Populismo penitenziario: tra Diritto penale e consenso" (Udine, 6 marzo 2025)
XVII Conferenza Nazionale della CRIVOP Italia ODV (Erice-TP, dal 4 al 6 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI