Direttore: Ornella Favero

Redazione: Padova, Via Citolo da Perugia 35

Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it 

Sito internet: www.ristretti.org  

 

Notiziario quotidiano dal carcere

--> Rassegne Tematiche <--

Edizione di mercoledì 26 febbraio 2025

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 26 febbraio 2025 Il sistema penitenziario italiano continua a fare i conti con una crisi umanitaria senza precedenti. Secondo l’ultimo report del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, pubblicato il 24 febbraio 2025, nei primi 54 giorni dell’anno si sono già verificati 11 suicidi tra i detenuti, a cui si aggiungono 10 decessi per cause da accertare e 29 morti per malattie. È importante precisare che i numeri ufficiali contrastano con quelli riportati da Ristretti Orizzonti (che segnala 14 suicidi, incluso l’ultimo caso al carcere di Cremona) e con le stime dei sindacati della polizia penitenziaria, come la Uil-Pa. Un quadro comunque desolante, che arriva dopo il 2024, anno nero con 90 suicidi (anche in questo caso i dati ufficiali sono discordanti), il numero più alto registrato in oltre tre decenni di rilevazioni ministeriali.

 

di Paolo Comi

L’Unità, 26 febbraio 2025 I “moduli” risolveranno l’atavico problema del sovraffollamento carcerario. Parola del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Dopo anni di discussioni interminabili su come risolvere tale piaga, che in passato ha provocato anche condanne in sede europea nei confronti dell’Italia per violazione dei diritti umani, il Guardasigilli ha tirato fuori questa settimana la propria soluzione. Si tratta di moduli prefabbricati in cemento armato, tutti “antisismici” come ha puntualizzato Nordio, nei quali ospitare la popolazione carceraria in eccesso. Il primo carcere realizzato con questa nuova “concezione” costruttiva sarà quello di San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone. Il nuovo carcere di San Vito al Tagliamento, va detto, ha una storia particolarmente sfortunata.

 

di Samuele Ciambriello*

L’Edicola del Sud, 26 febbraio 2025 La nostra Carta costituzionale all’articolo 31 protegge la maternità e l’infanzia. Le detenute madri in Italia attualmente sono 9 di cui 2 a Lauro, 3 in Veneto, 1 in Piemonte e 2 in Lombardia. Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha affrontato il problema dei bambini in carcere avviando a Milano la sperimentazione di un tipo di istituto a custodia attenuata per madri (Icam). L’operatività a regime di tale modello è presa in considerazione dalla legge 62/2011, che interviene sia in materia di custodia cautelare delle detenute madri sia di espiazione della pena detentiva da parte delle medesime. A Milano, Torino e Venezia gli Icam sorgono addirittura all’interno del carcere ed è impossibile per i bambini, che si muovono a due passi dalle altre celle e devono oltrepassare i cancelli per andare a scuola, non respirare l’aria del penitenziario.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 26 febbraio 2025 L’unico Istituto a custodia attenuata per madri detenute (Icam) del Sud Italia è stato chiuso. L’allarme è stato lanciato dal Garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, che da giorni invoca un intervento della politica e della magistratura per scongiurare quella che definisce “un’ingiustizia inaccettabile”. Le ultime due donne recluse nell’Icam di Lauro (Avellino) sono state trasferite verso strutture di Milano e Venezia. Con loro due bambini, le cui storie incarnano le contraddizioni del provvedimento. Michael, sette anni, nato a Caltanissetta, aveva appena iniziato la seconda elementare a Lauro. Nello zaino, quaderni con i compiti incompleti e amici lasciati senza un saluto. Trinity, cinque anni, napoletana di nascita, aveva dipinto i suoi ultimi disegni all’asilo: case colorate che forse non ritroverà.

 

di Federica Olivo

huffingtonpost.it, 26 febbraio 2025 “Trattano i ragazzi come pacchi postali”, denuncia il Garante dei detenuti dell’Emilia Romagna. Un caso di trasferimento di giovanissimi nel carcere di Bologna per reati commessi quando erano minori è la cartina tornasole dell’inasprimento della legislazione da parte del governo Meloni. Ma il ministero della Giustizia tira dritto: “Emergenza assoluta”. “Stanno adultizzando i ragazzi. Trasformano i giovanissimi che hanno commesso reati in adulti, e li trattano come pacchi postali, su e giù per l’Italia”. Roberto Cavalieri, garante dei detenuti dell’Emilia Romagna sintetizza così a HuffPost quello che sta per avvenire a Bologna, dove alcune decine di detenuti cosiddetti giovani adulti provenienti da tutta Italia saranno trasferiti alla Dozza.

 

di Felice Manti

Il Giornale, 26 febbraio 2025 Le carceri colabrodo diventano un caso politico, con la sinistra che chiede le dimissioni del Guardasigilli Carlo Nordio, anziché recitare il mea culpa per il graduale smantellamento della sicurezza e al combinato disposto di discutibili scelte politiche, sentenze della Corte europea e della Consulta, tagli al personale e visioni ideologiche. L’inchiesta di Torino con oltre 100 persone accusate di spacciare nei penitenziari grazie a droga e telefonini arrivati tramite detenuti in permesso premio replica ciò che è avvenuto qualche giorno fa a Palermo, senza il coinvolgimento di alcun agente, a riprova che il sistema ha gli anticorpi. Il sistema di autogestione finalizzato al recupero sociale ha fallito e ha penalizzato in primis proprio gli agenti, una deriva a cui il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro sta cercando di mettere una pezza, osteggiato dall’opposizione per la sua recente condanna. La sua vera colpa è aver rivelato l’azione di indebolimento del 41bis - legittima - promossa dal Pd e spifferata dall’anarchico Alfredo Cospito ad alcuni boss.

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 26 febbraio 2025 Le regole del sindacato: risulterà astenuto pure chi domani lavorerà “causa urgenza”. “I numeri dello sciopero potrebbero essere gonfiati”. A dirlo è un magistrato di lunga esperienza, tra coloro che aderiranno alla protesta contro la separazione delle carriere in programma per domani, ma che non è privo di dubbi. Anche per via di una comunicazione interna dell’Anm che di fatto rende possibile aderire formalmente allo sciopero senza però subire trattenute in busta paga: sarà sufficiente dichiarare un’urgenza e rimanere in ufficio senza perdere il compenso. Uno “sciopero con riserva” che comporta, però, due problemi, secondo il magistrato interpellato dal Dubbio.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 26 febbraio 2025 Il comitato dei nove della Commissione giustizia della Camera, tramite il relatore di FI Tommaso Calderone in accordo col Governo, ha dato ieri parere negativo a tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni al ddl che fissa a 45 giorni il limite delle intercettazioni. Il dibattito sul provvedimento, arrivato nell’Aula di Montecitorio venerdì scorso, sarebbe dovuto proseguire ieri con la discussione delle pregiudiziali di costituzionalità ma ha subìto una frenata dato l’ingorgo delle pdl all’ordine del giorno e le mozioni di sfiducia contro i ministri Nordio e Santanché. La norma, già passata al Senato, comunque dovrebbe essere approvata entro la prossima settimana. La maggioranza almeno su questo provvedimento sembra andare dritta verso la meta, dopo comunque un iter già abbastanza lungo. Invece altri provvedimenti restano fermi ai box di partenza.

 

di Maurizio Belpietro

Panorama, 26 febbraio 2025 Un amico magistrato mi ha mandato una tabella in cui sono riportati gli importi liquidati per ingiusta detenzione divisi per distretto giudiziario. I dati si riferiscono al periodo compreso fra il 2018 e il 2024 e la fonte è il ministero dell’economia e delle Finanze. In totale, la spesa per risarcire chi è stato arrestato ma poi riconosciuto innocente è pari a 193 milioni, all’incirca più di 27 milioni l’anno. In sé il dato statistico vuol dire tutto e niente. Che si debba indennizzare chi è finito dietro le sbarre per errore è un fatto di civiltà: se lo Stato riconosce di aver sbagliato è giusto che poi paghi, cercando di riparare al torto, anche se a volte non c’è modo di risarcire chi ha visto crollare la propria vita, i propri affetti e i propri affari.

 

di Enrico Cicchetti

Il Foglio, 26 febbraio 2025 Negli ultimi dieci anni, il numero degli omicidi volontari è sceso del 33 per cento. E dal 2023 al 2024 sono più che dimezzati gli omicidi passionali, calano di quasi tre quarti gli omicidi per mafia e diminuiscono anche quelli compiuti da stranieri. Impennata di autori minorenni. Il report del Servizio analisi criminale della Polizia. In Italia si uccide sempre meno. Non solo, ma nel report appena pubblicato dal Servizio analisi criminale della Polizia, ci sono altri tre segnali - oltre al calo generale degli omicidi - che indicano una direzione opposta a quella che vuole un paese in mano ai barbari dove la violenza è in continua escalation. Sono più che dimezzati gli omicidi passionali; calano di quasi tre quarti gli omicidi per mafia; diminuiscono anche quelli compiuti da stranieri.

di Mario Di Vito

Il Manifesto, 26 febbraio 2025 Su Elmasry la procura di Roma invia nuovi atti. Paragon: a Napoli sentito Beppe Caccia. I casi Elmasry e Paragon corrono ormai in parallelo: un po’ perché il governo è in netta difficoltà a fornire spiegazioni convincenti su entrambe le vicende e un po’ perché sullo sfondo sembra esserci sempre la stessa cosa. Cioè lo stesso paese: la Libia, con cui l’Italia ha un accordo dal 2017 sulla gestione dei flussi migratori e diversi interessi sul fronte energetico. “Apriamo una discussione”, è l’invito a Giorgia Meloni del portavocee di Mediterranea Luca Casarini, oggetto insieme ad altri esponenti dell’ong e al direttore di Fanpage Francesco Cancellato di un attacco a base di spyware di ultima generazione non si sa da parte di chi né perché. “Noi purtroppo - ha detto ancora Casarini da Napoli, mentre ...

 

di Maurizio Tortorella

Panorama, 26 febbraio 2025 La vicenda degli imprenditori Cavallotti (che a Palermo sono stati arrestati, processati, riconosciuti innocenti e comunque sottoposti a sequestro di aziende e beni) è ancora aperta, dopo 27 anni. Economicamente distrutti, hanno fatto ricorso per un risarcimento alla Corte europea. Che potrebbe sanare questo abuso e rivoluzionare il Codice antimafia. Come una nuvola nera, l’ultima storiaccia di malagiustizia è partita da Palermo 27 anni fa. Da lì ha fatto un lungo giro alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo. Ora la nuvola sta tornando in Italia, verso Roma, dove finalmente potrebbe condensarsi in una pioggia purificatrice. La vicenda è quella dei Cavallotti, imprenditori del metano a Palermo, nel 1998 ingiustamente accusati di associazione mafiosa. I tre fratelli Salvatore Vito ...

 

di Pietro Alessio Palumbo

Il Sole 24 Ore, 26 febbraio 2025 La Corte di Cassazione fa chiarezza sullo specifico caso dei detenuti 41bis, escludendo che i detenuti possano avere qualsivoglia contatto con l’esterno. La Corte di Cassazione (sentenza 6753/2025) ha chiarito che il diritto allo studio dei detenuti - anche quando sottoposti a regime speciale - è un cardine delle disposizioni dirette ad agevolare il percorso di studi del detenuto studente. Ciò anche attraverso intese ad hoc con le autorità accademiche, eventualmente adattando l’esercizio dello stesso diritto allo studio alla situazione effettiva dei detenuti, in coerenza con gli scopi di pubblica sicurezza che informano detto regime speciale. E, nello specifico caso dei detenuti 41bis, escludendo che i detenuti possano avere qualsivoglia contatto con l’esterno, se non quelli strettamente necessari ...

 

ansa.it, 26 febbraio 2025 Nella sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia, la Regione Campania, il Tribunale Civile e Penale di Napoli, e l’Uiepe Campania, hanno siglato oggi un Protocollo che ha la finalità di sensibilizzare la comunità sulle tematiche dell’inclusione e promuovere la stipula di convenzioni per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità (LPU) anche nell’ambito del procedimento di Messa alla Prova, da parte delle articolazioni regionali, con i Tribunali competenti. Piena intesa e collaborazione sugli obiettivi comuni dei percorsi di reinserimento sociale previsti dalla legislazione. Con il Presidente Vincenzo De Luca Hanno firmato il protocollo la dott.ssa Elisabetta Garzo, Presidente del Tribunale di Napoli, la dott.ssa Maria Rosaria Covelli, Presidente della Corte d’Appello, la dott.ssa Claudia Nannola, Direttore dell’Ufficio Esecuzione Penale ...

 

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 26 febbraio 2025 Carceri minorili, manifestazioni contro il progetto governativo. No del sindaco Lepore e della Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Claudia Giudici. “Una bomba che lancia le sue schegge in tutta Italia”, così il Garante regionale dei detenuti dell’Emilia Romagna, Roberto Cavalieri, definisce il progetto governativo - la cui realizzazione ha preso il via venerdì scorso - di creare nel carcere della Dozza a Bologna una sezione apposita dove trasferire circa 50 giovani adulti tra i 21 e i 25 anni prelevati dagli Istituti penali minorili del Paese, in sovraffollamento come finora lo erano state solo le carceri per adulti. Saranno scelti tra i reclusi arrivati in Italia come minori non accompagnati (quelli che creano più “problemi” al Dipartimento). Ieri, dopo che nei giorni scorsi si era levata la protesta degli avvocati ...

 

di Chiara Marchetti

Corriere di Bologna, 26 febbraio 2025

Il loro ingresso nel carcere della Dozza doveva essere il primo aprile, ma è stato anticipato al 15 marzo. Mancano poche settimane all’arrivo dei circa 50 giovani detenuti, provenienti da diverse carceri minorili d’Italia, che saranno trasferiti temporaneamente nella Casa circondariale bolognese per decisione del governo. La nuova data è stata annunciata ieri pomeriggio dall’assessora regionale al Welfare, Isabella Conti, nel corso di un sit-in di protesta contro il “trasloco forzato” dei 50 neomaggiorenni. “Daremo battaglia fino alla fine - le parole di Conti - perché una decisione del genere non è degna di un Paese civile. Stiamo parlando di ragazzi che avevano cominciato progetti di reinserimento altrove e che ora si ritrovano in un contesto completamente diverso. Loro possono pensare di essere trattati come numeri o pacchi dallo Stato e più le istituzioni disumanizzano le persone, più si perdono le chance di poterle reinserire”. E aggiunge: “I detenuti sono privati della libertà, non possiamo privarli anche della dignità”.

 

di Marina Amaduzzi

Corriere di Bologna, 26 febbraio 2025

Una buona parte del centrodestra in Consiglio comunale, in primis Forza Italia, lunedì ha votato, insieme al centrosinistra, un ordine del giorno che è contrario all’apertura della sezione per giovani adulti all’interno del carcere della Dozza e chiede “altre ipotesi e soluzioni”. Un punto condiviso da Valentina Castaldini che è consigliera regionale di Forza Italia.

 

di Melina Chiapparino

Il Mattino, 26 febbraio 2025

Il diktat: individuiamo i casi sospetti prima che sia troppo tardi. Un protocollo anti-violenza per la sicurezza dei detenuti e dell’intero sistema detentivo che include, in prima linea, la polizia penitenziaria. È il punto di partenza dell’innovativa procedura destinata a stanare i casi di violenza nascosta tra le mura delle carceri con Napoli capofila del progetto avviato nei penitenziari di Poggioreale e Secondigliano. L’iniziativa nata dall’intesa tra Asl Napoli 1 Centro, Procura della Repubblica, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia e Provveditorato Regionale della Campania è stata presentata ieri con i primi risultati illustrati durante il convegno dedicato a “Gli eventi traumatici in carcere: accertamenti medico-legali e procedure di intervento”, nella sala Basaglia del Leonardo Bianchi.

 

ilpescara.it, 26 febbraio 2025

A deciderlo dopo i disordini del 17 marzo con apposta delibera, è stata la Camera penale presieduta dall’avvocato Massimo Galasso: dal 18 al 20 astensione da ogni attività e manifestazioni di sensibilizzazione: “Si istituisca un tavolo permanente”. “Astensione collettiva dalle udienze e da ogni attività giudiziaria” e allo stesso tempo in quei giorni e cioè dal 18 al 20 marzo, “manifestazioni adatte a sensibilizzare l’opinione pubblica, la politica e gli addetti ai lavori circa la gravità della situazione” che si registra nel carcere di Pescara. Questo quanto deciso dalla Camera penale presieduta dall’avvocato Massimo Galasso che fa così quadrato con l’Ordine che nei giorni scorsi per voce del presidente Federico Squartecchia ha annunciato lo stato di agitazione a seguito dei fatti del 17 febbraio quando nell’istituto penitenziario un detenuto si è suicidato. Fatto che ha scatenato una vera e propria rivolta tale da aver reso inagibile un’ala della struttura costringendo al trasferimento di 60 dei troppi detenuti che ospita.

 

di Laura Valdesi

La Nazione, 26 febbraio 2025

Il giorno della verità sarà il 3 aprile per i quindici agenti della Polizia penitenziaria del carcere di Ranza, a San Gimignano, condannati a vario titolo per lesioni e tortura. Per il comportamento che la procura - e i giudici nelle motivazioni - hanno definito “inumano e degradante” nei confronti di un detenuto tunisino di 31 anni, l’11 ottobre 2018. Il processo di appello sta vivendo infatti le battute finali. La discussione è già terminata per i cinque che avevano scelto il dibattimento, è iniziata ieri invece per i dieci condannati il 17 febbraio 2021. Sono trascorsi ben quattro anni da quando il gup Jacopo Rocchi lesse la decisione in aula a cui gli agenti reagirono con lacrime, rabbia, qualcuno si sentì male non credendo a ciò che aveva udito poco prima.

di Carolina Mocci

castedduonline.it, 26 febbraio 2025

A denunciarlo è Gianni Loy, Garante delle persone detenute per la Città Metropolitana di Cagliari, che ancora una volta richiama l’attenzione sulla persistente occupazione abusiva del reparto da parte della Asl di Cagliari. La struttura, realizzata oltre dieci anni fa con un ingente finanziamento regionale per garantire la sicurezza durante i ricoveri dei detenuti, non è mai stata utilizzata per la sua funzione originaria. Il recente episodio verificatosi presso l’Ospedale S.S. Trinità, in occasione del trasferimento di un detenuto per accertamenti sanitari, riaccende i riflettori su una questione annosa: la mancata attivazione del reparto ospedaliero protetto destinato ai detenuti.

 

di Silvia Santini

Il Resto del Carlino, 26 febbraio 2025

Paolo, proprietario dello stabilimento a Portonovo: “Non sono un benefattore. Ho aderito a ‘Seconda chance’ un progetto per il reinserimento sociale”. “Stanno scontando il fine pena. Uno è anconetano”. “Durante quegli incontri ho trovato tante persone grintose, con la voglia di riprovarci, di riscatto. Non sono un pioniere del progetto né un benefattore ma mi sono semplicemente detto perché no e così quest’estate tre detenuti lavoreranno da me”. Quando lo racconta Paolo Bonetti della rinomata e omonima spiaggia a Portonovo, quasi si commuove perché anche solo l’idea di dare una seconda opportunità a diverse persone che vivono momenti difficili della propria esistenza lo emoziona. Ad accompagnarlo ai colloqui alla casa circondariale di Montacuto, per completare la sua brigata di cucina per la stagione 2025, c’era Caterina Piermarocchi, coordinatrice regionale dell’associazione “Seconda chance” che aveva conosciuto Bonetti in occasione della giornata ecologica organizzata assieme a “Plastic free” quasi un anno fa ormai.

 

di Marta Occhipinti

La Repubblica, 26 febbraio 2025

La preside e gli studenti detenuti, lezione nel carcere di Caltagirone: “Potere leggere ci rende liberi”. È il progetto “Liberi di leggere” che propone una serie di incontri fra scrittori e persone ristrette nell’istituto penitenziario. Il teatro del plesso centrale della casa circondariale Noce di Caltagirone è una sala con un grande palco. Eppure le sue pareti lo rendono infinitamente piccolo per contenere il mondo sognato da Federico, studente detenuto della classe carceraria dell’istituto “Cucuzza-Euclide”, marito e padre di un bambino di 4 anni. “Quando ci chiudono qui dentro i veri prigionieri diventano i nostri familiari. Studiare è il mio esercizio di libertà per essere migliore”, dice davanti ad alcuni sui compagni seduti in platea ad ascoltarlo mentre intervista la preside del quartiere Sperone-Brancaccio di Palermo, Antonella Di Bartolo, ospite del quinto incontro tra scrittori e studenti-ristretti per il progetto “Liberi di leggere”. “Vuota è la vita che si nutre solo di realtà”, ricorda agli studenti la preside Di Bartolo citando la chiosa del suo libro “Domani c’è scuola”.

 

di Mirko Labriola

Corriere del Mezzogiorno, 26 febbraio 2025

È uno dei corsi più seguiti dagli studenti. Gli iscritti sono 23 e 9 sono già prossimi alla laurea. “Dare un senso al tempo della detenzione attraverso lo studio universitario significa restituire un valore a vite difficili”. Nella palestra dell’Alta sicurezza dell’Istituto Penitenziario Pasquale Mandato di Secondigliano (Napoli) ha conseguito il titolo il primo laureato in Scienze Gastronomiche Mediterranee - SGM del Polo universitario Penitenziario della Federico II -PUP, con una tesi sull’effetto della trasformazione sulla qualità nutrizionale del pomodoro. Relatrice è stata la professoressa Maria Manuela Rigano, nella commissione c’erano i professori Danilo Ercolini, Raffaele Sacchi, Amalia Barone e Nadia Lombardi. È la prima laurea del PUP del 2025. In sala erano presenti anche Maria Rosaria Santangelo, Delegata del Rettore al PUP e direttrice del Dipartimento di Architettura, Giulia Russo, direttrice dell’Istituto Mandato, Roberta Paradiso e Giuseppe de Rosa, docente del Dipartimento di Agraria, e Mariano Stornaiuolo, docente del Dipartimento di Farmacia.

 

ansa.it, 26 febbraio 2025

Rassegna al via il 6 marzo da Rebibbia con Albinati e Fresi. La lettura per aprire idealmente le porte ed esplorare mondi immaginari ma anche per indagare le profondità della condizione umana, nella felicità così come nella sofferenza: debutterà il 6 marzo a Rebibbia la rassegna “Libri Liberi”, nata con l’obiettivo di raccontare i grandi classici nelle carceri italiane e promuovere il dialogo con le persone detenute. Promossa dalla Fondazione De Sanctis con il patrocinio del Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità - e in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura, l’iniziativa vedrà il coinvolgimento di scrittori ed attori.

 

di Maria Nadotti

doppiozero.com, 26 febbraio 2025

Sono giorni di fuoco, mi scrive Armando Punzo, fondatore e direttore della Compagnia della Fortezza di Volterra. È stato appena annunciato che il Presidente Mattarella gli ha conferito una delle trentuno “onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per attività volte a favorire il dialogo tra i popoli, contrastare la violenza di genere, per un’imprenditoria etica, per un impegno attivo anche in presenza di disabilità, per l’aiuto alle persone detenute in carcere, per la solidarietà, per la scelta di una vita nel volontariato, per attività in favore dell’inclusione sociale, del diritto alla salute e per atti di eroismo” (sarà insignito del titolo oggi, 26 febbraio). Il merito riconosciutogli è di “aver messo a disposizione delle persone detenute la sua esperienza di regista e attore di teatro” e di realizzare “attraverso il progetto ‘Per Aspera ad Astra’ percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro per i detenuti nelle carceri italiane”.

 

di Isabella De Silvestro

theitalianreview.com, 26 febbraio 2025

Franco Mussida è chitarrista, compositore e membro fondatore della Premiata Forneria Marconi, il gruppo musicale simbolo del rock progressive anni 70. Nel corso della sua carriera ha collaborato con i più grandi nomi del cantautorato italiano, ha vinto premi, scalato le classifiche oltremanica e oltreoceano. Ma la sua carriera non è solo quella di un virtuoso della musica, è anche quella di un uomo che ne ha fatto una pratica di comunità, un mezzo per creare reti di sostegno e vie di conoscenza. Mussida si impegna da decenni per l’applicazione della musica in ambito sociale, dalle carceri alle comunità di recupero per tossicodipendenti. Nel 2013 dà vita al progetto Co2, che ha visto la creazione di audioteche in undici carceri italiane con il fine di educare all’ascolto e dare sollievo.

 

comunicareilsociale.com, 26 febbraio 2025

Un murale di 4mila metri quadrati all’esterno del carcere di Santa Maria Capua Vetere Caserta che entrerà dritto nel Guinness dei primati come il più grande al mondo realizzato da un unico artista. A realizzare l’opera d’arte, sulle pareti perimetrali dell’istituto penitenziario, sarà Alessandro Ciambrone, architetto e artista che arriva alla pittura dopo 25 anni di studi d’architettura, libera professione e sei anni di ricerca all’estero (Los Angeles, New York, Dublino, Parigi). Il murale è un progetto complessivo che prevede la partecipazione di numerose istituzioni. Per Ciambrone, è importante sottolineare che si tratta di un lavoro “che viene ampiamente condiviso, non è che sono io che faccio un murale per prendere il record del mondo, ma è una regione intera che si muove per raggiungere un primato eccezionale”.

 

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 26 febbraio 2025

Protocollo Italia-Albania. In udienza davanti alla Corte europea si dichiara d’accordo con le eccezioni per categorie di persone. Nel parere scritto, depositato solo un mese fa, aveva affermato il contrario. Il 10 aprile il parere dell’Avvocato generale. Entro primavera la sentenza decisiva per i centri d’oltre Adriatico. È da poco passato mezzogiorno quando nella Grande Chambre della Corte di giustizia dell’Unione europea gli sguardi si incrociano a cercare conferme di quanto ascoltato dalla rappresentante legale della Commissione Ue. “Alla luce delle osservazioni presentate dagli Stati membri e considerati i quesiti posti dalla Corte, la Commissione è disposta ad accettare che la direttiva 2013/32 consente agli Stati membri di designare paesi di origine come sicuri prevedendo eccezioni per categorie di persone”.

 

di Eleonora Camilli

La Stampa, 26 febbraio 2025

Esultano gli esponenti della maggioranza di governo: “I giudici bastonano le ong”. È del tutto legittimo che sia il Viminale a decidere il porto di sbarco delle navi. Anche quando questo è lontano dal luogo del soccorso. Lo ha deciso il Consiglio di Stato respingendo il ricorso di Medici senza frontiere, che aveva impugnato una decisione del Tar in merito alla sua Geo Barents. La nave umanitaria, dopo due interventi condotti il 7 e il 24 gennaio 2023 si era vista assegnare come place of safety (porto sicuro) rispettivamente Ancona e La Spezia, considerati però dall’ong troppo lontani e difficili da raggiungere, anche in considerazione delle avverse condizioni meteorologiche.

di Vincenzo R. Spagnolo

Avvenire, 26 febbraio 2025

Sulla spiaggia di Steccato si ricorda la tragedia. Ma sopravvissuti e parenti attendono il ricongiungimento coi propri cari. E a marzo ci sarà l’udienza sui mancati soccorsi. Due anni dopo, Mohammed ricorda ancora l’angoscia e la paura di quella notte di burrasca, le urla delle donne e dei bambini quando il caicco turco Summer Love si arenò su un basso fondale davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro e le speranze di 180 persone furono sommerse da un mulinare di schiuma e di acqua salata. Era a bordo anche lui, giovane palestinese fuggito dalla Striscia di Gaza in cerca di un futuro migliore. I soccorsi militari italiani non arrivarono, nonostante il barcone fosse stato segnalato ore prima da un velivolo di Frontex. Lui si salvò, insieme ad altri 80 migranti, mentre un altro centinaio di persone (94 sono le vittime accertate, fra cui 34 minori) non ce la fecero.

 

di Alice Dominese

Il Domani, 26 febbraio 2025

Lo scorso anno il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha deposto dei fiori sulla tomba di Alì, il neonato morto nel naufragio di Cutro che è sepolto al cimitero di Crotone. Il racconto dei superstiti, tornati su quella spiaggia calabrese per il secondo anniversario del naufragio in cui morirono almeno 94 migranti: “Nuotavo cercando di tenere mio fratello e di scaldarlo. Dopo un’ora non rispondeva più”. “Quello che abbiamo subito è stato come un omicidio”. Oggi vorrebbero riunirsi con i propri parenti, ma nonostante l’impegno preso dall’esecutivo ci è riuscito solo uno di loro. Quando due anni fa i sopravvissuti alla strage di Cutro sono stati trasferiti nella struttura di accoglienza di Isola di Capo Rizzuto, vicino a Crotone, Assad credeva di essere stato portato in una prigione. Lui e gli altri 80 superstiti dormivano per terra o su letti di fortuna in un’unica stanza. “Eravamo rinchiusi là dentro, non potevamo uscire e nessuno ci spiegava cosa stava succedendo. Dopo diversi giorni ci hanno trasferiti e abbiamo potuto vedere le salme. Così ho ritrovato mio fratello”, racconta il giovane profugo siriano, tornato in Italia per ricordare le vittime del naufragio nella celebrazione organizzata dalla Rete 26 febbraio.

 

di Leonardo Fiorentini

Il Manifesto, 26 febbraio 2025

Sono bastate poche settimane di amministrazione Trump per rendere, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, una dimostrazione plastica della natura strumentale dell’impianto proibizionista sulle droghe. L’annuncio di aumento dei dazi nei confronti di Cina, Canada e Messico è stato motivato dal tycoon con la volontà di costringere la Cina a impedire l’esportazione dei precursori del fentanyl, e gli altri due paesi a cessare la sua produzione e traffico oltre i confini degli Usa. L’obiettivo reale è il tentativo di riequilibrare con una prova di forza la bilancia commerciale nei confronti di tre dei suoi principali fornitori. Gli Usa contano un disavanzo con la sola Cina di oltre 295 miliardi di dollari nel 2024. Se nell’Ottocento l’occidente impose a Pechino la legalizzazione dell’oppio per controbilanciare le importazioni del rinomato the cinese, oggi la geopolitica usa strumentalmente la crisi degli oppioidi per giustificare una guerra commerciale.

 

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 26 febbraio 2025

L’allarmante report “Ovd-Info” sulla repressione del dissenso a tre anni dall’inizio della guerra. l’aggressione ai danni dell’Ucraina ha provocato un grande sforzo militare da parte della Russia. Un impegno ingente anche in patria, dove dal 24 febbraio 2022 le misure per reprimere il dissenso contro una guerra ingiustificabile sono state ancora più stringenti. Come non ricordare, per esempio, l’articolo 207.3 del codice penale sui cosiddetti “falsi militari”, inserito frettolosamente nel marzo di tre anni fa? Sono stati tanti i russi che per aver criticato le forze armate impegnate ad occupare il territorio ucraino hanno subito processi farsa, finendo in carcere.

 

DOCUMENTI

"Parole che liberano. Tre incontri presso il carcere di Bologna", a cura di Caterina Bombarda. Intervista a Ornella Favero, direttrice di Ristretti Orizzonti

Articolo: "Il diritto all’affettività (e al sesso) è ancora negato a chi sta in carcere", di Luigi Mastrodonato

Ministero della Giustizia. "Misure Cautelari Personali e Riparazione per Ingiusta Detenzione: dati anno 2024"

Ministero dell'Interno. "Omicidi volontari consumati In Italia: report statistico sul decennio 2015-2024"

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Detenuto si uccide nel carcere di Cremona. Il Ministro Nordio e il progetto del "nuovo" carcere di San Vito al Tagliamento. "Proposta di legge Zuncheddu: l'adesione dell'avv.Beniamino Migliucci"