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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di domenica 23 febbraio 2025

di Massimo Lensi*

Corriere Fiorentino, 23 febbraio 2025 In linea d’aria, tra Sollicciano e la Dogaia ci sono solo 17 chilometri di Piana, un territorio densamente antropizzato, dove le città di Firenze e Prato hanno dato origine a zone di degrado e di commercio. È l’area della Toscana con l’indice più alto di Pil regionale. Nei due istituti penitenziari, a poche ore di distanza l’uno dall’altro, si sono suicidati nei giorni scorsi due detenuti di 39 e 32 anni. Il primo, originario della Romania, si è impiccato nel bagnetto della cella; il secondo, proveniente dal Marocco, ha inalato gas letale da un fornellino.

 

agi.it, 23 febbraio 2025 Arriva all’esame della Corte costituzionale la questione, sollevata dal tribunale di sorveglianza di Sassari, inerente le “ore d’aria” per i detenuti al 41bis. Martedì prossimo, in udienza pubblica, inizierà la trattazione a Palazzo della Consulta sul ricorso inerente dubbi di costituzionalità dell’articolo 41-bis dell’ordinamento penitenziario, nella parte in cui stabilisce che il detenuto in regime differenziato non possa permanere all’aperto più di 2 ore al giorno, mentre chi è detenuto in regime ordinario può usufruire di almeno 4 ore. I giudici di Sassari, nell’ambito di un reclamo presentato da un detenuto condannato all’ergastolo e sottoposto al 41 bis nel carcere di Bancali, nella loro ordinanza di rimessione degli atti alla Consulta, hanno ritenuto “rilevante e non manifestamente infondata” la questione di costituzionalità proposta dalla difesa, per “violazione degli articoli 3, 27 e 32 della Costituzione”.

 

di Davide Vari

Il Dubbio, 23 febbraio 2025 Il caso Delmastro e l’eterna guerra tra poteri dello Stato che si incendia ancora con la prevedibilità di un dramma rituale. Siamo giunti all’inevitabile corto circuito istituzionale. Un giudice condanna il sottosegretario Delmastro, il governo inveisce contro la sentenza politica, l’Associazione Nazionale Magistrati “si costerna, s’indigna, s’impegna” e denuncia il tentativo dell’esecutivo di delegittimare la sentenza. L’eterna guerra tra poteri dello Stato si incendia ancora, con la prevedibilità di un dramma rituale: veti incrociati, barricadismo di mestiere, il solito compiacimento malcelato per l’ennesima occasione di conflitto.

 

di Francesco Mandoi

L’Espresso, 23 febbraio 2025 In uno Stato di diritto “le sentenze si rispettano” e, se non convincono, “si appellano”. La sentenza nei confronti del sottosegretario Andrea Delmastro, condannato a 8 mesi per rivelazione di segreto d’ufficio, ha rinfocolato lo scontro fra politica e magistratura. La decisione del Tribunale di Roma è arrivata ieri - 20 febbraio -, a una settimana dallo sciopero dei magistrati contro la riforma che prevede, tra l’altro, la separazione delle carriere dei magistrati fra giudicanti e pubblici ministeri. Il governo Meloni giustifica la riforma con il presunto “appiattimento” delle decisioni dei giudici sulle richieste dei pm. Eppure, la sentenza Delmastro dimostra l’esatto contrario: per ben due volte i giudici requirenti hanno richiesto l’assoluzione dell’imputato.

 

di Giovanni Bianconi

Corriere della Sera, 23 febbraio 2025 Per il procuratore di Palermo esiste una nuova leva di mafiosi che sta sempre più prendendo piede, affermando il proprio potere sia in carcere che fuori. “C’è una nuova leva di mafiosi e potenziali mafiosi che sta prendendo piede, affermando il proprio potere sia in carcere che fuori”, avverte il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia. Che prende spunto dall’ultima operazione antimafia - 181 persone arrestate, metà delle quali con meno di quarant’anni d’età - per analizzare l’attuale situazione di Cosa nostra e lo stato della giustizia alla luce delle riforme varate o in via di approvazione.

 

di Carlo Tecce

L’Espresso, 23 febbraio 2025 Gettonatissimo in tempo di scandali e misteri, di omissis e ragion di Stato, l’organismo paritario di controllo sui Servizi, guidato dall’opposizione, è tenuto al segreto. Il Copasir è l’estensione parlamentare, l’unica autorizzata e con poteri specifici, che vigilia sulle attività dei servizi segreti e perciò sui responsabili che le indirizzano: il governo in carica. Quest’anno va di moda il Copasir perché la sicurezza nazionale, spesso declinata come Ragion di Stato, è alla base dei casi più spinosi che si affastellano da un paio di mesi nel dibattito pubblico: le dimissioni dell’ambasciatrice Elisabetta Belloni dal ruolo di direttore del Dis, il dipartimento per le informazioni e la sicurezza (Dis) che coordina le Agenzie interne e esterne; la liberazione di Cecilia Sala detenuta in Iran e lo scambio in differita con l’ingegnere iraniano ...

 

genova24.it, 23 febbraio 2025 La Regione investe oltre 2,7 milioni di euro in azioni finalizzate a favorire il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, riducendo il rischio di recidiva. La Regione Liguria aderisce a un nuovo programma contro la recidiva penale con il programma finanziato attraverso il PON Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027. Oltre 2,7 milioni di euro dai Fondi Sociali Europei (FSE+) e 84 mila euro dai Fondi Europei di Sviluppo Regionale (FESR) sono stati destinati al progetto “Welfare di Giustizia”, concepito per integrare attivamente i detenuti nel tessuto sociale ed economico della regione. Il cuore del programma è il sostegno al reinserimento attraverso formazione professionale e lavoro sia dentro che fuori dalle mura delle carceri. In particolare, verranno potenziati percorsi di formazione e l’accesso a ...

 

irpinianews.it, 23 febbraio 2025 La morte del detenuto Ciro Pettirosso finisce in Parlamento, dove il deputato di Avs Aboubakar Soumahoro ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro di Grazia e Giustizia e al Ministro della Salute, ricostruendo gli eventi e quanto emerso fino ad ora sulla morte del trentaseienne: la casa circondariale di Avellino “Antimo Graziano” è stata teatro di una tragedia che ha scosso profondamente detenuti, personale penitenziario e familiari delle persone ristrette. Nella giornata dell’8 febbraio 2025, il corpo senza vita di Ciro Pettirosso, 36 anni, originario di Napoli, è stato ritrovato all’interno della struttura.

 

di Federica Pacella

Il Giorno, 23 febbraio 2025 La Garante dei detenuti, Luisa Ravagnani: “Servono azioni concrete con l’approvazione urgente di misure deflattive”. I volontari chiedono misure alternative per chi sta scontando pene minori. In cinque anni di attività, la chiesa interna non l’ha praticamente mai vista perché inagibile, mentre l’ufficio del cappellano è usato da chiunque. Sovraffollato, si fa quel che si può, il diritto di culto viene comunque garantito a tutti - racconta don Stefano Fontana, Cappellano della Casa Circondariale di Brescia Nerio Fischione. La situazione è nota, direzione, polizia penitenziaria, educatori, volontari e cooperative fanno quello che possono, ma è chiaro che la struttura non consente di garantire la rieducazione, che dovrebbe essere l’obiettivo di tutti”.

 

rainews.it, 23 febbraio 2025 Il padiglione detentivo da 5 piani di cui tre con 33 camere triple e 2 doppie per detenuti con disabilità sarà adeguato ai più moderni standard. Due ministri, della Giustizia Nordio e per i Rapporti con il Parlamento Ciriani, la viceministra dell’Ambiente Gava, Regione, sindaci e autorità al sopralluogo al grande cantiere per la realizzazione del nuovo carcere di San Vito al Tagliamento nei 50mila metri quadri dell’ex Caserma Dall’Armi, opera da 60 milioni di euro e 300 posti. Per il ministro Nordio il potenziamento dell’edilizia penitenziaria è una risposta al problema del sovraffollamento, assieme alla riduzione della carcerazione preventiva e all’espiazione della pena delle persone straniere nei Paesi d’origine.

vipiu.it, 23 febbraio 2025 Una struttura gestita in maniera esemplare dal personale di ogni livello, seppur tra mille difficoltà, a partire dai numeri critici che mettono a dura prova il sistema: è questa la realtà emersa dalla visita al Carcere di Vicenza effettuata ieri da Annalisa Corrado (Segreteria Nazionale PD, MEP S&D), Rosanna Filippin (Deputata eletta in Veneto, PD) e Chiara Luisetto (Consigliera Regionale in Veneto, PD). “Vicenza, come tante strutture italiane, soffre di un grave sovraffollamento: con 270 posti, l’istituto ospita in realtà 365 detenuti, sostenuti da un organico del tutto insufficiente di soli 170 poliziotti penitenziari e tre educatori, di cui uno part-time”, riportano. “Numeri allarmanti, che rendono impossibile un percorso rieducativo efficace e scaricano il buon funzionamento della struttura sulle spalle di chi ci lavora ...

 

di Teresa Fiore

ruvoviva.it, 23 febbraio 2025 Un evento per esplorare le criticità della detenzione e le prospettive di un sistema riformatore. Martedì 25 febbraio, alle 18:00, la libreria L’Agorà - Bottega delle Nuvole di Ruvo di Puglia ospiterà la presentazione del libro Sbarre, scritto dall’ex magistrato antimafia Sandro Messina. L’evento si inserisce nel percorso sulla giustizia riparativa, promosso dall’Assessorato al Benessere e Giustizia Sociale del Comune di Ruvo di Puglia, con l’obiettivo di stimolare una riflessione sulla detenzione, il sistema giudiziario e le relazioni umane. Attraverso l’esperienza diretta dell’autore, il libro scandaglia le pieghe più oscure della macchina giudiziaria italiana, soffermandosi sul fenomeno dell’ingiusta detenzione, sulle criticità delle misure restrittive e sulle implicazioni sociali della reclusione.

 

di Lorena Crisafulli

L’Osservatore Romano, 23 febbraio 2025 Il teatro come forma di terapia è possibile anche in un luogo difficile come il carcere, in cui l’arte può aiutare ad attraversare ore interminabili, giorni faticosi, vite sospese. Succede a Rebibbia dove la cura si fa attraverso il laboratorio teatrale “Credo ancora nelle favole”, realizzato con alcune persone detenute all’interno della casa circondariale romana. A distanza di un anno dalla conclusione degli incontri, proprio in questi giorni il Municipio vi, tra i primi sostenitori del progetto, organizza una serie di proiezioni per mostrare alla cittadinanza il prezioso lavoro svolto in scena dalle persone detenute con i loro familiari. Il copione è il risultato del lavoro terapeutico condotto, con dieci persone della sezione media sicurezza di Rebibbia, dalle psicoterapeute ideatrici del progetto ...

 

di Tommaso Cotellessa

news-town.it, 23 febbraio 2025 Nella Casa di reclusione di Sulmona, la celebre fiaba di Pinocchio si è trasformata in una rappresentazione teatrale dal profondo significato allegorico, esplorando il tema dell’errore come strumento di evoluzione e crescita personale. L’adattamento è stato curato dai detenuti sotto la regia di Pietro Becattini, con la partecipazione di Francesca Galasso, e ha rappresentato il culmine di un percorso formativo realizzato in collaborazione con il Centro Provinciale Istruzione Adulti (Cpia) di L’Aquila. Il progetto è stato seguito dalle docenti Antonella Iulianella e Concetta Berlantini e sostenuto dalla Fondazione Carispaq.

 

di Angela Gorellini

La Nazione, 23 febbraio 2025 Nuovo appuntamento con il programma “Artisti dietro le sbarre”. Alla Casa circondariale i protagonisti dello spettacolo ai Rinnovati. Nel piccolo teatro della casa circondariale di Santo Spirito, il progetto “Artisti dietro le sbarre” ha regalato un altro incontro indimenticabile. Questa volta, a varcare le soglie del carcere senese sono stati Paolo Calabresi e Valeria Solarino, che con la loro sensibilità hanno instaurato un dialogo profondo e coinvolgente con i detenuti. I due attori sono sbarcati sulle lastre per la trasposizione teatrale del successo cinematografico ‘Perfetti sconosciuti’, in scena al teatro dei Rinnovati.

 

di Isabella De Silvestro

Il Domani, 23 febbraio 2025 Dall’uscita di “Gattabuia”, il podcast di Domani prodotto da Emons Record sulla vita quotidiana nelle carceri italiane, molte sono state le reazioni e i riscontri ricevuti. Non solo da parte delle ascoltatrici e degli ascoltatori che si sono avvicinati a questa inchiesta con la curiosità di conoscere un mondo distante, sigillato e spaventoso qual è il carcere, di cui comunemente si sa poco, ma anche da parte di insegnanti che hanno fatto ascoltare il podcast ai propri alunni, di circoli culturali che chiedono di organizzare dibattiti e presentazioni, di associazioni che operano negli istituti penitenziari e ne hanno discusso con i detenuti, di radio ed emittenti televisive che mi hanno invitata a intervenire per discuterne.

 

di Mario Fillioley

La Stampa, 23 febbraio 2025 Presto l’insegnamento sarà uno di quegli artigianati da presepe vivente. Il mondo si è complicato a un livello tale che i rudimenti dell’alfabetizzazione non bastano più. L’insegnamento è un mestiere che perde efficacia. Presto sarà uno di quegli artigianati da presepe vivente, che mostriamo ai bambini quando viene Natale: guarda, in questa grotta si cardava la lana, in quest’aula invece dividevano le parole in tronche, piane, sdrucciole. “Insegnante”, del resto, è una professione che abbiamo inventato quando ce n’era bisogno: una popolazione per lo più analfabeta che andava alfabetizzata, e pure di corsa.

 

di Beppe Severgnini

Corriere della Sera, 23 febbraio 2025 È doloroso dirlo, ma le democrazie europee non devono dipendere dagli umori di Trump, Musk e compagnia. I pacchi di Amazon, le mappe di Google, le chat di WhatsApp, le storie di Instagram, le discussioni su Twitter, le conversazioni su Skype: queste cose fanno parte della nostra vita. Ma se, per conservarle, dovessimo rinunciare alla libertà, cosa faremmo? La domanda può apparire bizzarra, ma è legittima. In questa settimana - forse la più difficile per l’Europa dal 1989 - abbiamo visto il mondo al contrario (non quello fantasticato da Vannacci, quello capovolto per davvero). Alla vigilia del terzo anniversario dell’invasione dell’Ucraina, l’amministrazione Usa ha deciso che Vladimir Putin non è l’aggressore. Così, di punto in bianco.

 

di Giuliano Santoro

Il Manifesto, 23 febbraio 2025 A migliaia a Roma, Milano, Bologna, Napoli e in tutt’Italia. La destra sente la pressione e minaccia il ricorso al decreto. C’è un momento preciso che fa capire che la manifestazione annuale per Valerio Verbano, militante romano dei collettivi autonomi ucciso il 22 febbraio del 1980 da tre neofascisti davanti ai suoi genitori, non è soltanto un evento di commemorazione ma un vero e proprio passaggio di testimone. È quando i ragazzi e le ragazze degli studenti medi raggiungono in piazza tutti gli altri. Il loro corteo si mescola al presidio davanti alla lapide di Valerio. È a quel punto che le diverse generazioni si mettono insieme in cammino per le strade di Montesacro e del Tufello. È il momento in cui si rinnova una promessa che riguarda il futuro prossimo e si rilanciano le battaglie quotidiane.

 

di Floriana Guerriero

Corriere dell’Irpinia, 23 febbraio 2025 “Oltre 20 nuove fattispecie di reato e aggravanti per reati già esistenti”. È l’avvocato Gennaro Santoro dell’associazione Antigone a porre l’accento sui pericoli del nuovo Ddl sicurezza nel corso di un confronto al Circolo della stampa che ha riunito le associazioni del territorio impegnate nella mobilitazione contro il disegno di legge. “Riteniamo - prosegue Santoro - che rappresenti un duro attacco alla libertà di parola, di manifestazione e di riunione, sotto accusa chiunque scenda in piazza, che si tratti di studenti o di attivisti ambientali. Siamo convinti che questo disegno di legge sia un attacco al dissenso dell’opinione pubblica, assolutamente inaccettabile”.

di Mariano Turigliatto*

Il Fatto Quotidiano, 23 febbraio 2025 Questo è l’effetto della propaganda. A volte la percezione è davvero lontana dalla realtà, quando poi si parla di immigrazione la forza della propaganda della paura finisce per annebbiare perfino le menti più lucide. Prendiamo il caso dei minori stranieri non accompagnati (MSNA). Dei loro viaggi sappiamo parecchio, per fortuna c’è chi li racconta. Meno sappiamo delle loro storie in Italia, del loro percorso verso la maggiore età, dell’impatto con le istituzioni, insomma della loro accoglienza. Per questo sono particolarmente preziosi i dati dell’ultimo rapporto semestrale di approfondimento rilasciato dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali. Cominciamo dal “particolare”.

 

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 23 febbraio 2025 Rispetto ai centri d’oltre Adriatico il governo è a un bivio, ma entrambe le strade sembrano senza via d’uscita. Che fine ha fatto il decreto che avrebbe dovuto trasformare i centri albanesi in Cpr? Il governo ha lasciato trapelare la notizia due settimane fa, dando la cosa per fatta. Poi si sono rincorse le dichiarazioni dei Fratelli d’Italia e le indiscrezioni sugli uffici legislativi al lavoro per i dettagli. Mercoledì 12 il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha detto al parlamento che oltre Adriatico un Cpr c’è già e il suo “utilizzo non determinerà, o non determinerebbe, alcun costo aggiuntivo”. Quel condizionale, nascosto in un inciso, poteva sembrare superfluo ma era l’unico passaggio rilevante. Anche perché qualche ora dopo il vicepremier Tajani ha tagliato corto: “Albania? Non ne abbiamo ancora parlato”.

 

di Felice Florio

L’Espresso, 23 febbraio 2025 Il rimpatrio di Almasri, figlio degli accordi libici del 2017 e frutto di scelte politiche indifferenti ai destini degli uomini, dice il cappellano dell’ong Mediterranea Saving Humans. Il mare è salvezza. Il mare è morte. La differenza la fa un equipaggio, a bordo di una nave, che strappa dalle onde centinaia, migliaia di sconosciuti. Don Mattia Ferrari è il cappellano dell’ong Mediterranea Saving Humans. Ha 31 anni e una preparazione fisica che gli consente di passare lunghi periodi nel Mediterraneo, a salvare persone. “Noi li soccorriamo, loro ci salvano”, ribatte. A causa delle minacce ricevute dalla mafia libica impegnata nel traffico di migranti, vive sotto vigilanza radiosorvegliata.

 

di Youssef Hassan Holgado

Il Domani, 23 febbraio 2025 La non collaborazione del ministro Nordio, la mancata perquisizione del torturatore da parte delle autorità italiane e il suo rimpatrio in Libia. Il procuratore Khan accusa gravemente l’Italia che “ha esposto le vittime e i testimoni, nonché le loro famiglie, al rischio potenziale di gravi danni”. Il procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan ha chiesto formalmente di deferire l’Italia all’Assemblea degli Stati e al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite per il rilascio del torturatore libico Osama Njeem Almasri. L’inchiesta era stata aperta nelle scorse settimane dopo che le autorità italiane avevano prima arrestato e poi liberato il capo della polizia giudiziaria di Tripoli, riportandolo in Libia a bordo di un volo di stato. Secondo il procuratore Khan, il governo italiano non ha rispettato i suoi obblighi derivanti ...

 

di Alessandro Mantovani

Il Fatto Quotidiano, 23 febbraio 2025 In Trump we trust: sulla scia di Donald per Trentini libero. Gli Usa hanno avviato una relativa distensione con Maduro: la diplomazia degli ostaggi potrebbe giovarsene, come fu per Cecilia Sala. Potrebbe partire anche un digiuno a staffetta per alzare l’attenzione sul caso di Alberto Trentini, l’operatore umanitario veneziano della ong Humanity & Inclusion detenuto ormai da oltre 100 giorni in Venezuela dove fin qui non ha neppure potuto ricevere una visita consolare. Una petizione su change.org ha già superato le 74.500 firme, c’è una pagina Facebook molto attiva: “Non lasciamo che diventi invisibile”. Le iniziative si moltiplicano soprattutto in Veneto per la liberazione di Alberto, 45 anni, laurea in Storia a Ca’ Foscari, master nel Regno Unito su gestione delle emergenze e sanificazione dell’acqua ...

 

di Armanda Colusso Trentini

La Repubblica, 23 febbraio 2025 Sono cento giorni che viviamo senza sentire la voce di Alberto. Un’eternità per noi e per lui. Il mio pensiero fisso, la mia preghiera costante è che Alberto esca dall’isolamento e abbia la possibilità di telefonarci. Se potessi sentirlo, gli direi che lo pensiamo costantemente, di resistere, di non mollare mai e di avere fiducia nel nostro impegno a riportarlo a casa. Gli racconterei della vicinanza e della solerzia commuovente di amici vecchi e nuovi che si stanno adoperando per la sua liberazione. Abbiamo scritto anche alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per chiederle di percorrere tutte le strade, domandando se necessario il contributo di istituzioni anche di altri Paesi per porre fine il prima possibile alla detenzione di nostro figlio.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Radicalizzazione nelle carceri europee: gli interventi dell’UE", Rossella Russo

Il Riformista-PQM: "Anm va alla guerra. Viaggio nelle ragioni di uno scontro istituzionale e politico senza precedenti in Italia, e senza eguali nel mondo"

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Senza Domani/1: Il detenuto che si è suicidato nel carcere di Frosinone. Senza Domani/2. La storia di Massimiliano che, dopo essere stato in carcere, è costretto a dormire in macchina