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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 14 febbraio 2025
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 14 febbraio 2025 A Parma e Terni accolte le ragioni dei detenuti contro i no del ministero. I magistrati applicano le indicazioni di Consulta e Cassazione. Arrivano i primi provvedimenti sul riconoscimento del diritto all’affettività nelle carceri. A più di un anno dalla sentenza della Corte costituzionale e a poche settimane dalla pronuncia della Cassazione che ha contestato il declassamento a semplice aspettativa della richiesta di momenti di intimità, i magistrati di sorveglianza intervengono per dare effettività a un riconoscimento sinora rimasto solo sulla carta.
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 14 febbraio 2025 In assenza di interventi strutturali occorre, secondo la coordinatrice nazionale dei Magistrati di Sorveglianza, procedere con soluzioni temporanee individuabili dalle direzioni degli istituti. Monica Amirante, presidente del tribunale di sorveglianza di Salerno, è la coordinatrice nazionale dei magistrati di sorveglianza, un segmento della magistratura (230 circa) tra quelli più sotto pressione ed esposti alle polemiche per le possibili ricadute delle decisioni prese ogni giorno sul trattamento dei detenuti.
di Claudia Osmetti
Libero, 14 febbraio 2025 I rispettivi magistrati di sorveglianza hanno accolto i ricorsi dei detenuti, che dunque potranno intrattenersi intimamente con le partner in locali appositi e non sorvegliati. L’anno scorso la consulta aveva dichiarato illegittimo il divieto. È la magistratura di sorveglianza (in due casi differenti, il primo a Terni e il secondo a Parma) a creare, di fatto, un “precedente”: per la prima volta nella storia italiana a due detenuti è stato accordato il permesso a fare colloqui intimi con la propria compagna (nella vicenda umbra) e con la propria moglie (in quella emiliano-romagnola). Sì alle “stanze dell’amore”, insomma. Sì al diritto all’affettività in prigione.
di Nicoletta Gigli
Il Messaggero, 14 febbraio 2025 Ma il Dap fa ricorso contro l’ordine del giudice di fornire la “stanza dell’affettività” entro 60 giorni. Il detenuto campano, ristretto nella Sezione Alta Sicurezza del penitenziario di Terni, vorrebbe avere un figlio. Ha chiesto alla direzione di poter avere incontri intimi con la compagna, forte di una sentenza della Corte costituzionale che un anno fa si era espressa per il sì ai rapporti sessuali in carcere, ricevendo un secco no. A quel punto ha presentato reclamo al magistrato di sorveglianza, Fabio Gianfilippi. È stato lui a mettere nero su bianco la missiva con cui chiede alla direzione del penitenziario ternano di adempire entro sessanta giorni alla richiesta del detenuto campano, mettendo a sua disposizione la stanza dell’affettività.
di Lucio Motta
filodiritto.com, 14 febbraio 2025 Il 2025 si è aperto con 10 suicidi nelle carceri italiani nel primo mese dell’anno, a cui si aggiungono altri 20 decessi per i quali certo un qualche effetto è determinato dal sovraffollamento (arrivato al 132%) e la cronica carenza e inefficienza sanitaria delle carceri, porta a 30 i morti da inizio anno nei penitenziari. Lei non trova di meglio che annunciare ottomila nuovi posti detentivi entro i prossimi due anni. Ottomila posti in più non coprono il fabbisogno attuale atteso che oggi sono presenti nelle carceri italiane 11mila detenuti in più rispetto alla capienza attuale degli istituti di pena.
toscanaoggi.it, 14 febbraio 2025 Mario Marazziti, responsabile delle relazioni internazionali della Comunità di Sant’Egidio, in quest’intervista riflette sulla drammatica realtà dei penitenziari e sottolinea la necessità di umanizzare il sistema carcerario. “Pena e speranza, la vita in carcere, le riforme necessarie”. È il titolo dell’incontro che si è svolto lunedì in palazzo arcivescovile a Siena per approfondire il tema sempre più drammatico della vita dietro le sbarre. Promosso dall’Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino in collaborazione con l’associazione Derek Rocco Bamabei.
di Andrea Colombo
Il Manifesto, 14 febbraio 2025 Anche se l’accordo c’era già da due giorni e gli ultimi inevitabili scogli erano stati superati già la sera prima, ieri mattina deputati e senatori sono arrivati all’ennesima votazione per l’elezione di 4 giudici costituzionali senza essere davvero sicuri di farcela. Invece è andato tutto liscio. Nessun problema per i due nomi già certi e blindati, per primo quello di Francesco Saverio Marini, ordinario di Diritto pubblico a Tor Vergata con alle spalle anche una lunga esperienza nel tribunale del Vaticano. È il papà del premierato, coccolato dalla premier e sponsorizzato dal partito di maggioranza relativa: non è mai uscito dalla botte di ferro.
di Francesco Grignetti
La Stampa, 14 febbraio 2025 Il presidente emerito della Consulta: “Le nostre sentenze sono collegiali. Contano soltanto le argomentazioni, non le appartenenze”. Il rapporto tra la politica e la Corte costituzionale è da sempre un delicato equilibrio perché non c’è maggioranza che gradisca sentirsi sotto esame. Lo sa bene il presidente emerito Cesare Mirabelli e non se meraviglia: “La Corte è chiamata anche “giudice delle leggi” perché valuta se il legislatore, che pure è al centro del sistema istituzionale, in ipotesi ha violato con qualche propria legge la Costituzione”. E se poi in un pacchetto di quattro nomine c’è una sola donna, osserva: “Il Parlamento avrebbe potuto impegnarsi di più, ma è nella sua discrezionalità.
di Errico Novi
Il Dubbio, 14 febbraio 2025 Nella mozione di sfiducia, il ministro è accusato di sfidare i giudici: è solo l’inizio. Basta riflettere sul calendario delle prossime settimane. Martedì 25 febbraio, alla Camera, si discuterà la mozione di sfiducia preparata dalle opposizioni contro Carlo Nordio per il caso Almasri. Non passerà, certo. È un’arma spuntata, almeno in apparenza. Ed è vero che il centrosinistra (dal quale, per l’occasione, si dissocia Carlo Calenda) non è che abbia altre grandi carte da giocare, in questo momento. Ma intanto il “processo politico” al guardasigilli dovrà celebrarsi.
di Paolo Frosina
Il Fatto Quotidiano, 14 febbraio 2025 Bocciati tutti gli emendamenti, testo in Aula venerdì 21. L’esame del testo, già approvato a Palazzo Madama lo scorso ottobre, si è concluso giovedì mattina con l’approvazione del mandato ai relatori. Le proposte delle opposizioni sono state respinte senza dibattito. La Commissione Giustizia della Camera ha dato il via libera al disegno di legge che impone la “tagliola” di 45 giorni sulle intercettazioni, firmato dal senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin. L’esame del testo, già approvato a Palazzo Madama lo scorso ottobre, si è concluso giovedì a ora di pranzo con l’approvazione del mandato ai relatori, l’azzurro Tommaso Calderone e Maria Carolina Varchi di Fratelli d’Italia ...
di Valentina Stella
Il Dubbio, 14 febbraio 2025 Il predecessore sui primi passi (contestati) del neopresidente: “Segua la linea congressuale”. Giuseppe Santalucia da meno di una settimana ha lasciato la presidenza dell’Anm a Cesare Parodi, immediatamente travolto da polemiche, soprattutto interne alla magistratura, per il suo atteggiamento considerato troppo moderato nei confronti del governo. L’ex vertice del “sindacato” delle toghe conferma piena fiducia al suo successore. Ma ribadisce: “Non siamo un’associazione leaderistica: la linea politica dell’Anm è stata dettata dal Congresso di Palermo e dall’assemblea del 15 dicembre. Il presidente non potrà che seguirla”.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 14 febbraio 2025 Ci sarebbe una mozione di sfiducia delle opposizioni che si discuterà martedì 25 febbraio. Ci sarebbe la Corte penale internazionale che incombe con le sue richieste di spiegazioni. E ci sarebbero pure i magistrati che il giovedì 27 febbraio sciopereranno con la riforma che porta il suo nome. Ma Carlo Nordio non pare particolarmente impensierito da queste cose. È in Turchia il Guardasigilli, e parla di tutt’altro. Davanti alla comunità d’affari italo-turca, oltre alla solita difesa della separazione delle carriere che, a suo dire, completerebbe la riforma del codice di procedura penale del 1989, il ministro si è lasciato andare a qualche considerazione anche sul vero problema della giustizia ...
di Irene Famà
La Stampa, 14 febbraio 2025 La Corte penale internazionale pubblica online le carte con le correzioni nel mandato d’arresto. Il ministro aveva parlato di “imprecisioni” e “discrepanze” a proposito dei reati commessi dal libico. Questioni grammaticali. Refusi. Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, hanno reso “nullo” il mandato d’arresto della Corte penale internazionale a carico del generale libico Almasri. “Sviste facili da correggere”, ribattono alcuni esperti del diritto. Gli errori, elencati in un documento della Corte dell’Aja, sono circa una ventina. L’avverbio “continuo” al posto del verbo “continuare”, il sostantivo “abusato” invece dell’infinito “abusare”, giusto per citarne alcuni.
di Anna Larussa
altalex.com, 14 febbraio 2025 Sono ammesse limitazioni alle modalità di esercizio dei diritti dei detenuti che non siano irragionevoli e non incidano direttamente su un determinato diritto soggettivo. L’Amministrazione penitenziaria può imporre limitazioni alle modalità di esercizio dei diritti dei detenuti che non siano irragionevoli e non incidano direttamente su un determinato diritto soggettivo. Un detenuto sottoposto al regime penitenziario differenziato ex art. 41-bis legge 26 luglio 1975, n. 354 vedeva riconosciuto dal Magistrato di Sorveglianza di Sassari il diritto di adoperare il lettore per ascoltare compact disk, all’interno della propria camera detentiva, senza limiti di orario.
di Claudio Bottan
vocididentro.it, 14 febbraio 2025 Sulla triste vicenda di Patricia Nike, la donna nigeriana deceduta al carcere Pagliarelli di Palermo di cui ci siamo occupati recentemente, sembrano esserci più ombre che luci. Un’unica certezza: la 54enne è morta in una cella del carcere palermitano il 12 gennaio, appena quattro giorni dopo avervi fatto ingresso trasferita dal femminile di Rebibbia. È arrivata in ambulanza ed è stata collocata in una cella con altre tre detenute, una delle quali le avrebbe dovuto fare da piantone per assisterla nei bisogni quotidiani. Non è stato necessario: il suo corpo malato ha ceduto presto.
di Vinicio Marchetti
avellinotoday.it, 14 febbraio 2025 La famiglia denuncia errore medico e condizioni critiche nelle carceri italiane. Indagini in corso per fare luce sulla sua tragica morte. Ieri, 13 febbraio 2025, Napoli ha salutato con grande dolore Ciro Pettirosso, noto come “Ciro Telaro” o “Ciro Petare”, che si è spento prematuramente all’età di 36 anni. Un tragico destino ha segnato la sua vita, con la sua morte avvenuta lo scorso 7 febbraio 2025, nella Casa Circondariale di Avellino. La sua scomparsa ha suscitato sconforto e indignazione tra amici e familiari, portando alla luce gravi interrogativi riguardo alla gestione sanitaria del carcere, dove Ciro viveva da detenuto.
di Valentina Reggiani
Il Resto del Carlino, 14 febbraio 2025 La vittima, Mohamed Doubali, 27 anni, è stato trovato senza vita nella sua cella. L’ipotesi di reato è omicidio colposo. Già eseguita l’autopsia disposta dai magistrati. La sua morte ha fatto calare un’ombra inquietante sul carcere di Modena: il quarto decesso di un detenuto in una manciata di giorni, in poco più di un mese. Aveva solo 27 anni Mohamed Doubali ed è stato trovato cadavere in cella lo scorso tre febbraio, pare a seguito di una assunzione smodata di farmaci. Per la sua morte la procura ora ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, che vede l’iscrizione di tre sanitari del penitenziario, tra cui uno psicologo.
di Nuccio Anselmo
Gazzetta del Sud, 14 febbraio 2025 Esposti anche a Roma e Palermo per la morte del detenuto messinese Ivan Lauria a Catanzaro. Ci sono due nuovi esposti che chiedono verità e giustizia. Li ha depositati alle procure di Roma e Palermo con una lunga serie di allegati l’avvocato Pietro Ruggeri, che assiste la madre di Ivan Lauria, il 28enne messinese che è morto il 15 novembre scorso mentre era detenuto in carcere a Catanzaro. Ivan, ha raccontato poi la madre in una lunga intervista, ha trascorso quasi metà della sua vita tra le comunità per minori e il carcere, e fin da quando aveva 13 anni è stato un entrare e uscire da una struttura detentiva all’altra, fino all’ultima dove ha trovato la morte.
di Raffaella Calandra
Il Sole 24 Ore, 14 febbraio 2025 Nella casa circondariale di Firenze. Un centinaio i reclami presentati dai detenuti al Tribunale di Sorveglianza per le criticità, disposti i primi otto trasferimenti. Il Dap: “Consapevoli della necessità d’intervenire in modo deciso”. Nella casa circondariale di Firenze. Un centinaio i reclami presentati dai detenuti al Tribunale di Sorveglianza per le criticità, disposti i primi otto trasferimenti. Il Dap: “Consapevoli della necessità d’intervenire in modo deciso” “Si sente la puzza di fumo”? Il comandante arriva negli uffici della direzione e allunga la manica della divisa. È appena stato nella cella dove un detenuto ha dato fuoco al materasso.
di Alessandra Codeluppi
Il Resto del Carlino, 14 febbraio 2025 I fatti del 3 aprile 2023, dieci agenti di polizia penitenziaria accusati anche di lesioni e falso. La cognata della vittima: “Era assicurato nelle mani dello Stato, tutto questo non è accettabile”. “Quello che è successo mentre era detenuto in una struttura penitenziaria italiana, e quindi assicurato nelle mani dello Stato, non è accettabile”. Sono le parole della cognata del giovane detenuto tunisino che il 3 aprile 2023 subì un pestaggio all’interno del carcere di Reggio Emilia: lunedì 17 febbraio davanti al giudice dell’udienza preliminare Silvia Guareschi è prevista la sentenza per dieci agenti della polizia penitenziaria accusati a vario titolo di tortura, lesioni e falso.
Il Resto del Carlino, 14 febbraio 2025 L’interrogazione del senatore sull’istituto minorile. L’iter di approvazioni sarà completato per la prima metà di marzo e si prevede dunque che i lavori al carcere minorile del Pratello “possano essere avviati non più tardi di aprile 2025”. L’aggiornamento viene dal sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, che ha risposto al Senato sulla situazione della struttura destinata ai minorenni. I lavori di ristrutturazione, collegati al Pnrr, riguardano per lo più l’efficientamento energetico e il miglioramento sismico del carcere, con una riorganizzazione degli spazi ...
L’Unione Sarda, 14 febbraio 2025 Nominata ieri in consiglio comunale con 26 voti su 35. Sassari ha un nuovo garante dei detenuti. È stata nominata, ieri in consiglio comunale con 26 voti su 35, Anna Cherchi che ha prevalso sulle altre due candidature di Marina Maruzzi e Maria Filia. Cherchi svolge la professione di operatrice scolastica dal 1992 ed è stata a lungo rappresentante sindacale negli istituti scolastici dove ha lavorato. Consigliera della circoscrizione del Comune di Sassari dal 2000 al 2010, ha poi ricoperto l’incarico di componente della commissione Pari Opportunità della provincia di Sassari dal 2010 al 2015, e di quella regionale dal 2020 al 2023.
di Franco Vaccaro
laguida.it, 14 febbraio 2025 Organizzato da Conosci e dalle consigliere regionali di Alleanza Verdi Sinistra e Possibile, Giulia Marro e Alice Ravinale. “Salute in carcere: un diritto negato? Necessità di integrazione sociosanitaria territoriale e interprofessionale” è il titolo del convegno che si terrà venerdì 14 febbraio, dalle 9,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 17,30, nella sala Cdt di largo Barale 1, organizzato dall’associazione Conosci (Coordinamento nazionale degli operatori per la salute nelle carceri italiane) e dalle consigliere regionali di Alleanza Verdi Sinistra e Possibile, Giulia Marro e Alice Ravinale.
AFFARI SOCIALI
di Franco Corleone
L’Espresso, 14 febbraio 2025 Vanno in tal senso le mosse di rami reazionari di governo, magistratura e psichiatria. Partendo dagli ex Opg. Archiviate le celebrazioni per il centenario della nascita di Franco Basaglia si è scatenata l’offensiva da parte di un’unione sacra costituita da psichiatri reazionari, magistrati pavidi, politici securitari e giornalisti disinformati per seminare la paura dei matti pericolosi con l’obiettivo di riaprire i manicomi. A cominciare dall’anello ritenuto più debole: gli Opg, gli orrendi ospedali psichiatrici giudiziari, come li aveva additati il presidente Giorgio Napolitano, chiusi finalmente da una rivoluzione che ha tolto mille sventurati dalle gabbie dell’internamento e dall’ergastolo bianco.
di Lorenzo D’Avack
Il Dubbio, 14 febbraio 2025 Fin dalla lettura dell’ordinanza della Corte Costituzionale n. 207/ 2018 sull’aiuto al suicidio medicalizzato avevamo ritenuto ben comprensibile che la Corte dichiarasse indispensabile l’intervento legislativo. La preoccupazione del Giudice delle leggi era quella di regolamentare il più possibile l’ambito del proprio operato e di non lasciare un “vuoto normativo”, che avrebbe generato il pericolo di lesione di altri valori costituzionalmente protetti, “in un ambito ad altissima sensibilità etico- sociale e rispetto al quale vanno con fermezza preclusi tutti i possibili abusi”.
di Youssef Hassan Holgado
Il Domani, 14 febbraio 2025 Ad alcuni giornalisti presenti a Montecitorio il ministro dell’Interno ha risposto un secco “no” alla domanda se l’esecutivo avesse intenzione di svuotare le strutture inaugurate poco meno di un anno fa. Elly Schlein: “Ennesima certificazione del fallimento di questa operazione che calpesta i diritti fondamentali e le leggi italiane ed europee”, oltre che “uno spreco di risorse economiche”. Le opposizioni chiedono al governo di fermarsi, gli esponenti della maggioranza si rifugia nel silenzio e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi vuole andare avanti. Abbandonare il progetto dei centri per migranti in Albania equivale a decretare il fallimento di uno dei cavalli di battaglia di Giorgia Meloni.
di Alice Dominese
Il Domani, 14 febbraio 2025 Balde si è suicidato in isolamento nell’”ospedaletto” del centro torinese. Il fratello e la madre a Domani: “Lì dentro trattamenti disumani. Quasi quattro anni dopo la morte del giovane guineano Moussa Balde nel Cpr di Torino, il processo entra in una nuova fase. Mercoledì 12 febbraio si è tenuta la prima udienza in tribunale. Una storia che descrive bene il buco nero dei centri migranti, pallino del governo di Giorgia Meloni, che ne vuole realizzarne altri in Italia nonostante il grande flop di quelli realizzati a carissimo prezzo in Albania. Sul banco degli imputati, con l’accusa di omicidio colposo, ci sono l’ex direttrice del centro di permanenza per il rimpatrio e il suo ex responsabile sanitario.
di Giacomo Puletti
Il Dubbio, 14 febbraio 2025 Dopo la telefonata Trump-Putin, risposte da Kallas e Crosetto. Ma Bruxelles arranca e rischia di rimanere fuori dai giochi. Una “bella chiacchierata” con Russia e Ucraina. Così il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha definitole due conversazioni avute ieri con il presidente russo Vladimir Putin prima e con quello ucraino Volodymyr Zelensky poi. “Chiacchierate” dalle quali sono emersi sostanzialmente due temi: la contrarietà degli Stati Uniti all’ingresso di Kiev nella Nato e la convinzione da parte dei due attori principali del conflitto di chiudere le ostilità in tempi brevi.
di Fabio Marco Fabbri
L’Opinione, 14 febbraio 2025 Dal sottosuolo della Cirenaica affiorano realtà ben note circa il destino dei migranti, soprattutto di quelli provenienti dall’Africa sub sahariana. Il 9 febbraio nei pressi di un centro di detenzione non controllato da Bengasi, quindi nemmeno dal famigerato generale tripolino (ex venditore ambulante) Njeem Osama Elmasry, conosciuto come Al-Masri, sono venute alla luce due fosse comuni con una cinquantina di corpi di migranti. La loro identità è chiaramente sconosciuta, ma la zona di provenienza è quella sub sahariana e saheliana. L’area dove sono stati rinvenuti è nella regione di Kufra, un distretto della Cirenaica del sud-est, al confine tra Egitto, Ciad e Sudan.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Corso-laboratorio. "Oltre gli stereotipi: parlare di donne e persone Lgbtq+ in carcere” (Roma, 15 febbraio 2025) / modulo di iscrizione
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 16 febbraio 2025
Convegno: "Arti performative in carcere. Una risorsa di salute" (Brescia, 3 marzo 2025)
XVII Conferenza Nazionale della CRIVOP Italia ODV (Erice-TP, dal 4 al 6 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
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