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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di martedì 11 febbraio 2025

di Sandra Figliuolo

palermotoday.it, 11 febbraio 2025 Cos’è cambiato a due anni dalla diffusione della lista dei detenuti sottoposti allo speciale regime carcerario? C’è qualcuno degli 83 mafiosi del capoluogo siciliano che è riuscito a passare a quello ordinario? Dossier analizza i dati e gli ultimi provvedimenti emessi dalla Cassazione, da cui emerge anche come la politica non abbia alcun ruolo nelle decisioni. Due anni fa, per l’esattezza il 16 febbraio del 2023, è stata diffusa la lista di tutti i detenuti al 41-bis in Italia, ovvero 728 persone, di cui 238 siciliani e 83 palermitani, contando tra questi anche Matteo Messina Denaro, che in quel momento era stato arrestato, dopo quasi trent’anni da latitanza, da un mese.

 

di Enrico Bellavia

L’Espresso, 11 febbraio 2025 Mentre le carceri scoppiano, boss e ras tornano liberi. È l’effetto di norme, stratagemmi e scappatoie. Entrano a frotte, spinti dalla girandola dei venti nuovi reati che la maggioranza si è inventata a colpi di decreti. Intasano prigioni già ben oltre i limiti di un sovraffollamento tollerabile. Con carceri, come Regina Coeli, che segnano più 400 detenuti rispetto alla capienza. Altri, invece, molto più pericolosi, escono alla chetichella. Tornano sul territorio e lo presidiano. Perché “la presenza è potenza”.

 

di Alessandra Codeluppi

Il Resto del Carlino, 11 febbraio 2025 Il protagonista della lunga battaglia è in prigione a Parma. Pur essendo in regime di Alta sicurezza, usufruirà del diritto sancito dalla Consulta. L’Istituto di pena si era opposto. Ora dovrà garantire la riservatezza dell’incontro. Se c’è qualcosa che non si può reprimere, e vola alto al di fuori delle sbarre, sono i sentimenti e ora anche il sesso, pure per chi ha commesso dei reati e sta scontando la pena. Anzi, poterlo vivere fa parte del cammino del detenuto verso una nuova vita. Facendo valere questo principio, affrontato dalla Corte Costituzionale con la sentenza del 26 gennaio 2024, che riguarda coniugi, conviventi e unioni civili, un 44enne di origine campana chiuso nel carcere di Parma ha ottenuto dal magistrato di sorveglianza competente di Reggio Emilia, Elena Bianchi, di avere un “colloquio visivo intimo” con la moglie.

 

di Paolo Delgado

Il Dubbio, 11 febbraio 2025 Il neopresidente dell’Anm Parodi ha impugnato il ramoscello d’ulivo ma è stato subito “corretto” dai falchi. Lo spiraglio c’è ed è una novità rispetto alle chiusure blindate delle settimane e dei mesi scorsi. Però è strettissimo e per imboccarlo ci vorrebbe da entrambe le parti, la maggioranza parlamentare da un lato, i magistrati dall’altro, un coraggio del quale si qui non si è vista traccia. Il nuovo presidente dell’Anm Cesare Parodi, Magistratura indipendente, dunque vicino alla destra, ha adoperato subito toni opposti a quelli abituali: la richiesta immediata di incontro col governo, la denuncia del muro contro muro, l’insistenza sul concetto che “le leggi le fa il Parlamento e le decide il governo” sono tutti ramoscelli d’ulivo offerti alla premier che si è affrettata a coglierli.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 11 febbraio 2025 Il neopresidente del sindacato delle toghe, Cesare Parodi, chiede al governo un incontro sulla riforma della giustizia. Ma il vero obiettivo è solo aumentare l’adesione allo sciopero: “Vorrei un incontro con il governo per dire che è stato assolutamente inutile. Per fare in modo poi che a quel punto molti più colleghi potranno scioperare”. Altro che “apertura al dialogo”. Quella avanzata al governo dal neoeletto presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Cesare Parodi, in realtà è un grande bluff. Un tranello per scopi elettorali.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 11 febbraio 2025 Intervista a Cesare Parodi, nuovo presidente dell’Anm: “L’incontro con la premier? Vorrei spiegare le ragioni del dissenso sulla riforma, come magistrato e cittadino”. Cesare Parodi, nuovo presidente dell’Anm, in una intervista al Giornale in merito alla riforma costituzionale ha detto: “Non penso ci sia il rischio dell’asservimento del pm all’Esecutivo”.

 

di Leonardo Fiorentini

L’Unità, 11 febbraio 2025 A Bruxelles l’assemblea sul contestato progetto di legge, promossa dalla rete “A pieno regime”. L’attacco ai diritti civili e politici oltrepassa i confini nazionali. La rete “A pieno regime - No Ddl Sicurezza” è riuscita a portare sino a Bruxelles il dibattito sul contestato progetto di legge in discussione al Senato. Nelle stesse ore in cui Maurizio Gasparri ha invocato la necessità di “prendere una decisione politica” evocando la possibilità di adozione di uno stralcio per decreto-legge, una delegazione delle associazioni, realtà sociali, civiche e politiche che hanno organizzato la manifestazione dei 100.000 del 14 dicembre a Roma, ha partecipato ad una affollata assemblea che ha discusso le criticità del Ddl Sicurezza.

 

di Giovanni Valentini

Il Fatto Quotidiano, 11 febbraio 2025 I reati commessi da minorenni sono aumentati nel dopo-Covid (con il picco nel 2022). Ma uno studio del professor De Vita smonta l’utilità della repressione prevista dal decreto Caivano. Ottomila euro al mese per fare lo spacciatore: la confessione del baby killer di 16 anni che qualche mese fa - su mandato del boss del clan a cui apparteneva - aveva ucciso con un colpo di pistola l’amico d’infanzia, il ventenne Giuliano Ramondino, ha aperto uno squarcio di orrore sul fenomeno terrificante della delinquenza minorile. Ma la cronaca continua purtroppo a registrare, con una quotidiana e terribile puntualità, i casi che si susseguono uno dietro l’altro in una spirale di violenza e di odio: dal bambino di dieci anni che a Giugliano, in Campania, ha colpito con un coltello un tredicenne durante una ...

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 11 febbraio 2025 La discussione sulla sacrosanta separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri si trascina da decenni, mentre paradossalmente la Cassazione si trova continuamente costretta a ribadire il principio di separazione delle competenze già esistenti, come quella sulla determinazione della pena. L’ultima sentenza della Corte Suprema, la numero 4793 proprio a firma del giudice Giuseppe Santalucia, ex presidente dell’Anm critico contro il disegno di legge sulla separazione, è dovuta intervenire per demarcare tali competenze.

 

di Paola Pagnanelli

Il Resto del Carlino, 11 febbraio 2025 Ragazzo trovato senza vita nel penitenziario di Reggio Emilia, ora la famiglia chiede chiarezza. L’avvocato Giulianelli: “Dispiace che non possa più difendere le sue ragioni in appello”. “Dispiace che un ragazzo di 20 anni sia morto, prima di poter dimostrare che le accuse su di lui non erano tutte fondate, e che ora al suo nome resti legata una storia così brutta”. L’avvocato Giancarlo Giulianelli parla con profondo rammarico del ventenne di Cingoli trovato morto sabato pomeriggio nel carcere di Reggio Emilia. Le cause della morte non sono ancora chiare, per questo la procura ha disposto un’autopsia, che sarà eseguita questa mattina.

di Francesco Oliva

La Repubblica, 11 febbraio 2025 Aperta un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti per far luce sul decesso di Massimo Calò, detenuto a Borgo San Nicola a Lecce. La cognata: “Stava male ma non sono stati disposti accertamenti finché due giorni dopo non è svenuto. Ma era troppo tardi”. Detenuto cade dal letto e riporta un ematoma in testa ma il medico del carcere non dispone alcun accertamento. Giorni dopo sviene e, solo a quel punto, viene ricoverato in ospedale dove, però, muore mercoledì 4 febbraio. C’è un fascicolo di indagine avviato dalla magistratura salentina per fare luce sulle cause e accertare eventuali responsabilità sul decesso di Massimo Calò, leccese di 53 anni non ancora compiuti, detenuto nel carcere di borgo “San Nicola”.

 

napolitan.it, 11 febbraio 2025 Saranno le cartelle cliniche e le relazioni mediche a stabilire perchè il 36enne Ciro Pettirosso, detenuto nella Sezione comuni del carcere Antimo Graziano di Bellizzi Irpino in provincia di Avellino, è deceduto dopo aver perso i sensi all’interno della sua cella. Autopsia e cartelle cliniche che dovranno far luce sul decesso e chiarire se ci sono responsabilità mediche: a distanza di 48 ore dal decesso del giovane napoletano, stroncato da un arresto cardiocircolatorio, l’ipotesi più probabile resta quella collegata alla patologia di cui il trentaseienne era affetto, una grave forma di diabete. La Procura di Avellino avrebbe già acquisito tutte le cartelle cliniche e le relazioni redatte dal personale in servizio nel pomeriggio di venerdì 7 febbraio, quando il 36enne è stato colto dal malore che ne ha provocato la morte.

 

di Luigi Mastrodonato

Il Domani, 11 febbraio 2025 Tra le celle dell’istituto Sant’Anna ci sono stati quattro decessi in poche settimane. Si presume che in tutti i casi i detenuti si siano tolti la vita. L’ultimo suicidio risale allo scorso 4 febbraio. L’uomo aveva problemi psichici e aveva ricevuto una segnalazione per rischio suicidario lieve. Il 2025 delle carceri italiane si è aperto come era finito il 2024, cioè all’insegna dei decessi. Di carcere si muore, ma c’è un istituto dove nelle ultime settimane si sta morendo più che negli altri. Tra le celle del carcere Sant’Anna di Modena nel giro di un mese ci sono stati quattro decessi, presumibilmente tutti suicidi. Cinque anni dopo le rivolte che portarono alla morte di nove detenuti in circostanze mai del tutto chiarite, l’istituto emiliano torna dunque a far parlare tragicamente di sé.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 11 febbraio 2025 Il deputato Roberto Giachetti, di Italia Viva, ha portato in Parlamento la questione delle draconiane restrizioni imposte nel carcere di Palermo- Pagliarelli, sollevando dubbi e preoccupazioni riguardo al trattamento riservato ai detenuti. Nell’interrogazione parlamentare indirizzata al ministro della Giustizia, chiede chiarimenti e spiegazioni su una serie di misure che, secondo quanto riportato, stanno peggiorando le condizioni di vita all’interno della Casa circondariale. La vicenda è emersa dopo una notizia dell’AGI, che ha descritto una mobilitazione dei detenuti in reazione a una circolare emanata dal provveditore regionale. Tale documento, infatti, inasprisce il regime di detenzione, introducendo restrizioni che colpiscono vari aspetti della quotidianità dei detenuti.

 

di Alessandra Serio

tempostretto.it, 11 febbraio 2025 Malati gravi abbandonati nei propri escrementi, detenuti senza indumenti invernali. Lo spaccato più tragico del penitenziario messinese. Essere ammalati gravemente in carcere è una condanna nella condanna alle peggiori condizioni di umanità. Lo spiega la Garante dei detenuti del Comune di Messina Lucia Risicato, oggi ascoltata dal Consiglio comunale sui suoi 7 mesi di mandato. La Garante incontra i detenuti almeno una volta a settimana, raccogliendo le loro richieste. Poter incontrare i familiari, essere trasferiti in penitenziari più vicini ai propri cari o potersi curare sono le principali richieste raccolte dalla Garante.

 

di Nicoletta Tempera

Il Resto del Carlino, 11 febbraio 2025 Il capo dipartimento della giustizia minorile Sangermano ha risposto ai sindacati sul trasferimento “Soluzione temporanea della durata di tre mesi rinnovabili”. Assicurata la separazione dai detenuti adulti. La creazione, alla Dozza, di una sezione per giovani adulti provenienti dal minorile attende solo la firma del Guardasigilli Carlo Nordio. Lo ha comunicato alle organizzazioni sindacali della penitenziaria, che erano insorte negli scorsi giorni appena appreso della possibilità, il capo dipartimento per la giustizia minorile Antonio Sangermano, che ha specificato l’”assoluta separatezza logistica, funzionale e personale” dei detenuti in arrivo dal minorile con il resto della popolazione ristretta.

 

La Voce di Rovigo, 11 febbraio 2025 Dal Ministero evidenziano necessità di intervenire con una variante nel cantiere. L’apertura del nuovo carcere minorile, in fase di allestimento in via Verdi, slitta di qualche mese. Il via libera alla struttura, che sorge dove c’era il vecchio carcere rodigino arriverà, quindi, poco prima della prossima estate e non entro il mese di marzo come era stato annunciato nei mesi scorsi. Uno slittamento dovuto ad una variante legata all’esecuzione dei lavori. Sono fonti del ministero della giustizia a far sapere che i lavori per la realizzazione del nuovo istituto per minorenni di Rovigo procedono. Secondo quanto riferito dal Provveditore alle opere pubbliche del Triveneto, Tommaso Colabufo, “i cantieri saranno consegnati prima dell’estate, a causa della necessità di intervenire con una variante.

 

di Antonella Cortese

Ristretti Orizzonti, 11 febbraio 2025 Il 28 gennaio alla Casa circondariale Rocco D’Amato di Bologna si è tenuto un incontro-evento che ha dato spazio a tutte le forme di espressività possibili all’interno di un carcere: “Parole in libertà e…” con una congiunzione che si è aggiunta al titolo delle precedenti edizioni che intende creare legami e spazi nuovi per accogliere tutte le forme d’arte. La rassegna, non competitiva e aperta a tutti, è stata realizzata grazie al lavoro di persone detenute dei diversi bracci, sia del Maschile che del Femminile, che, in gran parte, hanno partecipato ai laboratori attivati dai volontari. L’iniziativa è promossa e organizzata dal Consiglio di Zona soci di Coop Alleanza 3.0 che ha provveduto a consegnare a tutti i partecipanti un sacchetto con alimenti e beni per la cura della persona, e da AVoC ...

 

di Laura Nasali, Maria Dessole e Maria Selene Clemente

ilducato.it, 11 febbraio 2025 Tra i corridoi del carcere si stringono legami difficili da immaginare, si celano storie e speranze di riscatto. In una realtà che spesso isola dal mondo esterno, il teatro può rappresentare uno spiraglio di luce. Lo sa bene l’Istituto superiore Luigi Donati. Sei anni fa, per la prima volta, un gruppo di studenti ha superato quel confine che divide il carcere dal resto del mondo: nasceva il progetto teatrale tra la scuola e la casa di reclusione di Fossombrone.

 

di Bianca Caramelli  

futura.news, 11 febbraio 2025 Il 2024 è stato tristemente un anno record per i suicidi nelle carceri italiane. Sono stati infatti 90 i casi registrati: si tratta del numero più alto degli ultimi 30 anni, da quando cioè è iniziata la raccolta di questo dato. Anche sotto la spinta di questi ultimi avvenimenti, Juri Nervo, dell’associazione Essere Umani ha scelto, in collaborazione con i professori dell’Accademia Pierpaolo Rovero e Maurizio Quarello, di usare l’arte per non lasciare sotto silenzio questa realtà. E così lunedì 10 febbraio è stata inaugurata presso i locali del Museo dell’ex carcere Le Nuove la mostra “Dietro il silenzio”. Si tratta di opere realizzate dagli studenti dell’Accademia albertina di belle arti di Torino su questo difficile tema, che sfida le democrazie e la loro dichiarata aspirazione al recupero umano, civile e sociale del detenuto.

di Enrico Mattia Del Punta

La Nazione, 11 febbraio 2025 Dalla collaborazione con il volontariato penitenziario alla pet therapy per i bambini malati, fino a una marcia sportiva che promuove il benessere psicofisico, l’associazione Barbara Capovani, nata nel 2024 su iniziativa di familiari, amici e colleghi, porta avanti il suo lascito con azioni concrete, con iniziative che riflettono il suo impegno professionale e umano. Uno dei progetti avviati riguarda la collaborazione con Controluce, per l’acquisto di condizionatori destinati alle strutture carcerarie. “Barbara credeva che la riabilitazione passasse anche dal garantire condizioni di vita dignitose”, spiega Michele Bellandi, presidente dell’associazione e compagno di vita della psichiatra.

 

di Stefano Anastasia e Cecilia D’Elia

Il Dubbio, 11 febbraio 2025 Domenica pomeriggio, dopo tre giorni in cui abbiamo sperato e disperato nel vecchio Policlinico universitario romano, ci ha lasciato Grazia Zuffa, amica, sorella, compagna, maestra di una moltitudine transgenerazionale di attiviste, scienziate, ricercatrici, professioniste e professionisti di ogni settore socio-sanitario che potesse avere a che fare con la vita, il corpo, la libertà delle persone, e delle donne in particolare. Psicologa di formazione, femminista per scelta, attraversa gli anni Settanta e Ottanta a Firenze tra movimenti e partito. In relazione con le compagne di sempre, Maria Luisa Boccia, Tamar Pitch, Ida Domnijanni, pratica la politica dentro e fuori dalle istituzioni.

 

di Andrea Pugiotto

L’Unità, 11 febbraio 2025 Quando una persona muore si dice, pudicamente, che è scomparsa. È vero, ma non è del tutto esatto perché le persone che sono state generose di sé, congedandosi dalla vita, non scompaiono. Lasciano, semmai, orme profonde del loro cammino che molti compagni di strada continueranno a percorrere e che tanti altri, prima o poi, incroceranno saltando di carreggiata. Vale certamente per Grazia Zuffa, che in una manciata di giorni terribili - tra giovedì e domenica scorsa - è stata strappata alla vita, tradita da un cuore crepatosi all’improvviso. Il suo cammino racconta molto di Lei, perché la biografia di ciascuno si rispecchia nelle cose di cui ci occupiamo e nelle persone di cui ci preoccupiamo.

 

di Pino Di Biasio e Paolo Russo

La Stampa, 11 febbraio 2025 Anche Emilia, Friuli, Lombardia e Puglia pronte a muoversi. Il sì della Toscana alla prima legge regionale sul fine vita arriverà oggi, dopo i due voti che ieri hanno respinto gli assalti di una destra tutt’altro che unita: quello sulla pregiudiziale di costituzionalità e la richiesta di procedere con voto segreto. Proposte presentate in entrambi i casi da Forza Italia. Ma il via libera è scontato e sembra destinato ad aprire la corsa delle Regioni a una legge che metta fine al calvario di tanti malati senza speranza. L’esempio Toscano potrebbe infatti essere seguito da almeno quattro regioni dove un testo analogo è stato presentato e i numeri dei parlamentini locali dicono che si può fare: l’Emilia-Romagna, il Friuli Venezia Giulia guidato dal leghista “laico” Massimiliano Fedriga, la Lombardia e la Puglia.

 

di Francesco Dente

vita.it, 11 febbraio 2025 A dieci anni dalla legge 81/2014 che ha superato gli Ospedali psichiatrici giudiziari - Opg, il Consiglio superiore della magistratura avanza alcune proposte per ridisegnare il sistema delle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza - Rems. Più spazi ma soprattutto più spazio alle riforme. È necessario ampliare il numero e la capienza delle sedi, riscrivere prassi e ridisegnare l’architettura del sistema per far ripartire le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza - Rems, le strutture sanitarie che accolgono gli autori di reati affetti da disturbi mentali. Servono nuove procedure e un diverso ruolo degli attori in campo. A dieci anni dalla legge 81/2014 che ha superato gli ex “manicomi criminali”, il Consiglio superiore della magistratura - Csm pubblica un documento che analizza e avanza proposte ...

 

di Monica Guerzoni

Corriere della Sera, 11 febbraio 2025 Palazzo Chigi pronto a informare il Quirinale del decreto. Il 9 gennaio Giorgia Meloni aveva promesso che “i centri in Albania funzioneranno, funzioneranno, funzioneranno”, dovesse passarci “ogni notte, da qui alla fine del governo italiano”. Ma se la premier ha imposto ai suoi la consegna del silenzio è perché non tutto, nella gestazione del nuovo decreto anticipato dal Corriere, sta andando per il verso sperato. Dopo il vertice di venerdì scorso con la premier, il ministro Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano, ieri è toccato ai tecnici di Palazzo Chigi e del Viminale sedersi di nuovo al tavolo per lavorare al testo del provvedimento che dovrebbe trasformare i due centri albanesi, inizialmente destinati al trasferimento dei migranti “soccorsi” dalle navi italiane, in Cpr per i ...

 

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 11 febbraio 2025 L’esecutivo studia come superare gli ostacoli sui Centri. Al momento solo ipotesi, come quella di “trasformarli in Cpr”. Un coniglio dal cilindro o la certificazione del fallimento? È su questo margine che si muove il nuovo intervento sui centri in Albania a cui lavora l’esecutivo. L’indiscrezione trapelata sui giornali è confermata da fonti governative: l’idea di trasformarli in Cpr è “una delle ipotesi in campo”. Non semplice, a dirla tutta. Tanto che il vicepremier Antonio Tajani (Fi) a domanda risponde freddo “vedremo”, mentre suoi colleghi di partito invitano ad attendere la sentenza della Corte Ue sui paesi sicuri che arriverà in primavera.

 

di Vitalba Azzollini*

Il Domani, 11 febbraio 2025 Il Governo vuole trasformare i Centri in Albania in Cpr: Centri per il rimpatrio ove i migranti privi dei requisiti per ottenere l’asilo sono tenuti in uno stato di detenzione amministrativa, in attesa dell’esecuzione dei provvedimenti di espulsione. Ma l’espediente presenta problemi in punto di diritto. “I centri in Albania funzioneranno”, aveva scandito Giorgia Meloni ad Atreju, nel dicembre scorso. Per cui, dopo la terza bocciatura da parte dei giudici di Roma, il governo ora vuole trasformare il progetto originario. Era previsto che i centri fossero utilizzati per le procedure accelerate di frontiera, vale a dire per accertare, entro il termine massimo di quattro settimane, se i migranti trovati in acque internazionali da navi militari avessero diritto alla protezione internazionale.

 

di Gaetano Pecorella

Il Dubbio, 11 febbraio 2025 Perché non ha trasmesso il mandato di arresto? Il potere di sindacare se il provvedimento sia o meno nullo spetta alla Corte di Appello di Roma. Il ministro della Giustizia Nordio ha sostanzialmente accusato la Corte penale internazionale di essere una “pasticciona”, di contraddirsi e di emettere mandati di cattura nulli: una valutazione molto severa che toglie a uno dei Tribunali su cui si regge l’ordine internazionale ogni credibilità, Ma il Ministro non è solo. Il presidente Trump con un ordine esecutivo ha imposto sanzioni contro il Tribunale penale internazionale, il principale Tribunale per i crimini di guerra e contro l’umanità. Il ministro degli Esteri, Antonio Taiani, ha espresso molte riserve sul comportamento della Corte, così dicendo: “Forse bisognerebbe aprire una inchiesta sulla Corte penale”.

 

di Luigi Ferrajoli

Il Manifesto, 11 febbraio 2025 Nella esibizione della disumanità il nostro Governo sta copiando fedelmente il modello trumpiano: dalle deportazioni in Albania agli attacchi alla Cpi. La sola possibilità di salvare le nostre democrazie e con esse la pace è portare il paradigma costituzionale all’altezza degli attuali poteri globali. Un fatto è certo, al di là delle sconclusionate dichiarazioni in parlamento dei ministri Nordio e Piantedosi sul caso Elmasry e degli insensati attacchi al procuratore di Roma Lo Voi. Il nostro governo, con un aereo di stato, ha fatto fuggire questo criminale anziché eseguire l’ordine di arrestarlo emesso dalla Corte penale internazionale per 34 omicidi e 22 stupri, di cui uno su un bambino di cinque anni.

di Nadia Urbinati*

Il Domani, 11 febbraio 2025 Se le democrazie si salveranno, saranno i poteri di controllo a farlo. E costituzioni che sapranno resistere all’assalto quotidiano da parte dei poteri esecutivi. Costituzioni forti che celebrano la sovranità popolare attraverso la legge che la regola e l’articola. Potranno le democrazie essere salvate? E chi le salverà? Sono domande pertinenti e non sentimentali visto il flagello che sconvolge il paese-guida della democrazia, prontamente preso a modello dagli alleati più fedeli. Tra gli anarco-capitalisti raccolti attorno a Elon Musk molti pensano che la democrazia non sia compatibile con la libertà economica e che lo stato collettore di tasse vada abbattuto insieme al sistema di giustizia (Bruce Benson propone di “rebooting medievalism as a model of criminal justice”).

 

di Barbara Carnevali

La Stampa, 11 febbraio 2025 Uno dei punti forti della nuova destra globale è il suo uso del mito. La capacità di creare miti e interpretare la realtà in chiave mitica accomuna tutti i suoi leader, bravissimi nel mobilitare le masse attraverso una manipolazione tanto spregiudicata quanto efficace dell’immaginario: dal “destino manifesto” evocato da Trump per giustificare l’espansionismo americano, e quindi il diritto a prendersi Panama e la Groenlandia, al supereroismo prediletto dalla retorica di Milei, passando per la conquista dello spazio capitanata da Musk, che non solo prolunga quella del West in dimensione verticale, ma aggiorna la mitologia romantica del cowboy con due ingredienti irresistibili: la magia tecnologica e la promessa di futuro.

 

di Antonio Polito

Corriere della Sera, 11 febbraio 2025 Il premier britannico (laburista) adotta il modello Trump. Ma il fenomeno va governato, senza farne uno scontro di civiltà. Se uno dei (pochi) governi di sinistra d’Europa imita Trump, e organizza uno show di deportazione di immigrati, mostrati in tv mentre vengono fermati nei blitz, radunati nei centri, messi su un bus e portati alla scaletta dell’aereo sotto scorta della polizia, vuol dire che destra e sinistra non esistono più o che il problema è uguale per tutti? Il premier britannico Starmer, preso alla gola da sondaggi impietosi che segnalano la scalata della destra xenofoba di Farage, sta obbedendo a un vecchio detto inglese: If you can’t beat them, join them, se non puoi batterli unisciti a loro. Non è detto che ci riesca, anzi. Magari gli elettori invece di un’imitazione preferiranno l’originale.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Colloqui intimi in carcere: l’accoglimento di un reclamo ex art. 35 bis o.p. segna la strada per la concretizzazione della sentenza della Corte costituzionale", di Ilaria Giugni

Articolo. "La triste sorte degli inemendabili (ma davvero esistono?) e il forte bisogno di ritorno ai manicomi", di Antonella Calcaterra, Pietro Pellegrini, Beatrice Secchi

Articolo. "Abbreviato, mancata impugnazione, ulteriore riduzione di pena e sospensione condizionale in executivis: a Milano una prima ordinanza dopo Corte cost. n. 208/2024 e una prima scarcerazione"