|
|
Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di lunedì 10 febbraio 2025
di Irene Famà
La Stampa, 10 febbraio 2025 La maggioranza incalza dopo l’apertura dell’Anm: “Ora revochino lo sciopero”. Dopo mesi di incomunicabilità (e anche scontri), toghe e governo sembravano voler scendere dal ring. E puntare al dialogo. O almeno provarci. Il nuovo presidente dell’Associazione nazionale magistrati Cesare Parodi propone un incontro alla premier. E Giorgia Meloni non solo accetta e si dice pronta al confronto ma, raccontano i bene informati, chiede anche ai suoi di smorzare i torni. Ieri però il percorso si complica di nuovo. Pronti al dialogo, sì. Ma la riforma della giustizia non si tocca: ecco la linea dell’esecutivo. Pronti al dialogo, sì. Ma la riforma non va bene e lo sciopero annunciato per il 27 febbraio resta: ecco la posizione dei magistrati.
di Fulvio Fiano
Corriere della Sera, 10 febbraio 2025 La dichiarata “disponibilità al dialogo” del sottosegretario Mantovano e l’auspicio della ripresa di un “sano confronto” della premier Meloni dopo l’elezione del nuovo presidente dell’Anm Parodi non fermano la protesta dei magistrati, che in tutte le udienze civili e penali, fino a fine mese, indosseranno un coccarda tricolore sulle loro toghe, come già fatto all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Troppo avvelenato il clima dalle polemiche stratificatesi in questi giorni, troppo diretti i ripetuti attacchi ai magistrati nei casi Almasri e Caputi per metterseli alle spalle. Il Comitato direttivo centrale dell’Anm ha inoltre deliberato lo sciopero generale il 27 febbraio.
di Giuseppe Legato
La Stampa, 10 febbraio 2025 Il neo presidente dell’Anm: “L’incontro con la premier è un segnale positivo. Il muro contro muro non giova a nessuno. Spiegheremo le nostre preoccupazioni”. “Un momento così complicato nei rapporti tra esecutivo e magistratura, tra poteri dello Stato, non me lo ricordo e non credo vi siano precedenti. Siamo arrivati allo scontro sistemico, cercherò di pacificare - per quanto possibile - ma spiegando anche le ragioni delle nostre posizioni sulle quali non si arretra”. Eccolo qui il neo-presidente dell’Anm Cesare Parodi, 62 anni, procuratore Aggiunto a Torino, da 48 ore al vertice dell’associazione delle toghe. Un moderato, Magistratura Indipendente, che cercherà di ricostruire un dialogo. Pontiere dove i ponti sono saltati, pompiere dove le fiamme si sono prese già il tetto.
di Errico Novi
Il Dubbio, 10 febbraio 2025 La separazione delle carriere dei magistrati nasconde diverse contraddizioni su garanzie, diritti e carcere. Rischia di essere anche la scorciatoia per rimandare di una legislatura l’insidiosa resa dei conti tra Forza Italia, FdI e Lega. E se la separazione delle carriere fosse una scorciatoia? Un compromesso astuto, ingegnoso ma anche un po’ infingardo, per citare un aggettivo adoperato da Giovanni Maria Flick nell’intervista attorno a cui ruota questo numero del Dubbio? È una domanda inevitabile. Non solo alla luce delle considerazioni svolte dal presidente emerito della Consulta, ma anche vista la genesi della riforma, il contesto politico da cui proviene.
di Errico Novi
Il Dubbio, 10 febbraio 2025 “Il mondo forense e la magistratura non devono cedere all’idea secondo cui la separazione delle carriere sarebbe la madre di tutte le battaglie: finirebbero così per non discutere più di giustizia e dei suoi mali, dalla legge al sistema penitenziario”. “Sono sorpreso. Deluso, anche. Avvilito, verrebbe quasi da dire. Davanti abbiamo un sistema giustizia, e un sistema penale in particolare, che è gravato da problemi, da una sedimentazione ormai pluridecennale di problemi. A fronte dell’amara realtà con cui toccherebbe confrontarsi, assisto invece a un conflitto che in alcune fasi degenera in rissa confusa, insensata.
di Barbara Ganz e Valentina Saini
Il Sole 24 Ore, 10 febbraio 2025 In regione gli ospiti degli istituti sono 2.600: di questi 491 lavorano alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria mentre 270 per imprese o coop. La collaborazione fra amministrazione penitenziaria, Unioncamere e Regione crea opportunità di crescita e reinserimento sociale. Non solo le imprese più grandi e strutturate: anche realtà di dimensioni minori, perfino familiari, possono trovare nella collaborazione con le carceri del territorio una opportunità di crescita, non solo in senso economico. L’assessore regionale veneto allo Sviluppo economico, Roberto Marcato, la definisce “una sfida di civiltà”.
di Barbara Ganz e Valentina Saini
Il Sole 24 Ore, 10 febbraio 2025 Nelle carceri venete si lavora in una molteplicità di settori. Dalla gastronomia e pasticceria all’assemblaggio nell’ambito di occhialeria, minuterie metalliche e plastiche, carta, componenti meccaniche ed elettriche, imballaggi; legatoria e cartotecnica artigianali; dalle cuciture e assemblaggio componenti di valigie al contact center per prenotazioni di attività sanitaria; dall’assemblaggio, verniciatura e regolazione di chitarre e bassi elettrici alle fattorie sociali. È una molteplicità di settori quella che ha trovato posto nelle carceri. “Attività di lavoro stanno nascendo in Italia un po’ ovunque: il modello Veneto resta un esempio per intensità e qualità”. Angela Venezia è direttrice dell’Ufficio III - Detenuti e trattamento del Provveditorato regionale Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
di Sara Tirrito
Il Fatto Quotidiano, 10 febbraio 2025 Vietato inviare ai detenuti anche indumenti di pile, farina e lievito. “In un carcere come il Pagliarelli, in cui non c’è l’impianto di riscaldamento, proibire coperte e pile significa limitare l’unica possibilità di scaldarsi”, spiega il Garante dei diritti dei detenuti del comune di Palermo, Pino Apprendi. Antigone: “Così limitano i pochi momenti di ‘normalità’ in grado di attenuare quel senso di distacco dal mondo esterno”. Nelle carceri siciliane, sovraffollate, spesso fatiscenti e senza riscaldamento, da metà gennaio è vietato ricevere alcuni viveri (come la farina) e indumenti (come i tessuti in pile) per effetto di una normativa nazionale. Fuori dall’Ucciardone di Palermo, sabato 8 febbraio, associazioni e familiari dei detenuti hanno indetto un sit-in per chiedere che le nuove regole siano riviste.
ottopagine.it, 10 febbraio 2025 Decesso nel carcere di Bellizzi Irpino: saranno le cartelle cliniche e le relazioni mediche a stabilire perché il 36enne C.P. detenuto nella Sezione comuni del carcere Antimo Graziano è deceduto dopo aver perso i sensi all’interno della sua cella. Autopsia e cartelle cliniche che dovranno far luce sul decesso del 36enne e far comprendere se ci sono responsabilità mediche. Perché a distanza di 48 ore dal decesso del giovane napoletano, stroncato da un arresto cardiocircolatorio, l’ipotesi più probabile resta quella collegata alla patologia di cui il trentaseienne era affetto, una grave forma di diabete mellito. La Procura di Avellino avrebbe già acquisito tutto il carteggio medico e le relazioni redatte dal personale in servizio nel pomeriggio di venerdì, quando il trentaseienne ha avuto il malore fatale.
di Giovanni Sgobba
difesapopolo.it, 10 febbraio 2025 Venerdì 24 gennaio, è stato inaugurato un nuovo reparto con 50 posti letto (che possono salire a cento) utile anche per allentare la pressione del sistema penitenziario non solo locale. Dignità delle persone detenute Bagno privato, fornelli a induzione, pulsante per le chiamate d’emergenza sono alcuni accorgimenti introdotti. È stata inaugurata anche la nuova infermeria che permetterà la presa in carico diretta. Un tasso di sovraffollamento nazionale superiore al 132 per cento. Basterebbe questo numero per fotografare l’urgenza della situazione delle carceri italiane.
di Francesco Panasci
ilmoderatore.it, 10 febbraio 2025 Sabato 8 febbraio 2025, il Comitato “Esistono i Diritti” ha organizzato un sit-in davanti alla casa di reclusione dell’Ucciardone di Palermo per denunciare le condizioni disumane in cui vivono i detenuti. Un tema che da anni è al centro della battaglia del comitato e del suo presidente, Gaetano D’Amico, che ha ribadito l’urgenza di un intervento istituzionale per fermare la deriva del sistema carcerario italiano. L’iniziativa ha visto la partecipazione di diverse figure del mondo politico e dell’associazionismo, tra cui Gaspare Nuccio, Pino Apprendi, Giorgio Bisagna, Valentina Chinnici, Alberto Mangano, Eleonora Gazziano, Floriana D’Amico e Marco Traina. Presenti anche il garante dei detenuti della città di Palermo, Pino Apprendi, e il presidente di Antigone, Giorgio Bisagna, che hanno portato il loro contributo ...
veronasera.it, 10 febbraio 2025 La scorsa settimana si è svolto il sopralluogo organizzato dalla Camera Penale di Verona, al quale ha partecipato anche la consigliera comunale Patrizia Bisinella. Mercoledì 5 febbraio la Camera Penale di Verona ha organizzato un sopralluogo al carcere di Montorio per monitorare la situazione e le criticità che ormai si protraggono da qualche anno. Presente su invito anche la capogruppo della Lista Fare con Tosi a Palazzo Barbieri Patrizia Bisinella, da sempre vicina ai temi della vivibilità delle carceri italiane, in particolare di quello veronese, e supporter dei progetti di formazione e rieducazione. Miglioramenti in alcune parti della struttura, sovraffollamento e assenza di progetti di lavoro, clima sempre pesante per la Polizia penitenziaria, sono stati i temi della visita.
di Marco Decandia
corrieredisiena.it, 10 febbraio 2025 Il cardinale Lojudice nel frattempo annuncia il Giubileo dei detenuti per dicembre 2025. Una delegazione di Forza Italia si è recata in visita all’interno della Casa circondariale di Santo Spirito a Siena. Erano presenti il coordinatore provinciale Alessandro Pallassini, la responsabile giustizia del coordinamento provinciale Lucia Marraudino e il capogruppo in Consiglio provinciale Paolo Salvini. C’è stato un confronto con il nuovo direttore Graziano Puija, (“persona di grande esperienza”, come è stato definito dagli esponenti azzurri) sullo stato dei luoghi, sul numero di detenuti e sull’organico della polizia penitenziaria. “Si è trattato - è il commento a fine incontro - di un proficuo dialogo nel quale è stata evidenziata la centralità della persona e la necessità di un rapporto collaborativo e costruttivo ...
di Redazione “Visto da dentro”
Il Tempo, 10 febbraio 2025 Accordo siglato dal Garante dei diritti delle persone recluse del Lazio e l’Istituto professionale alberghiero “Amerigo Vespucci”. Formazione e reinserimento delle persone recluse trovano una concreta applicazione con l’accordo siglato tra la struttura amministrativa di supporto al Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio e l’Istituto professionale per i servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera “Amerigo Vespucci” di Roma. Sottoscritto un protocollo d’intesa incentrato sull’organizzazione di eventi istituzionali, come servizi di accoglienza, coffee break e catering, gestiti da studenti e studentesse detenuti in fase di formazione. Il protocollo ha una durata di due anni e prevede un contributo da parte della Struttura di supporto ...
forlitoday.it, 10 febbraio 2025 Sabato scorso l’istituto tecnico Saffi-Alberti di Forlì ha ospitato un incontro nell’ambito delle ore di educazione civica con don Domenico Cambareri e i ragazzi delle classi quarte e quinte per raccontare l’Istituto per i Minori “Pietro Siciliani” di Bologna. Don Domenico è cappellano dell’Istituto penale minorile di Bologna ed è autore di un toccante libro dal titolo “Ti sogno fuori” dove, attraverso lettere scritte ad un ragazzo detenuto, cerca di trasmettere la sua passione per i giovani che vivono il dramma dell’errore e spesso del giudizio e dell’abbandono: “Non sono qui per spaventare, la paura non educa, ma per educare all’amore che solo può salvare” così ha iniziato il sacerdote il suo intervento.
pressenza.com, 10 febbraio 2025 Cosa accade quando la sperimentazione e il teatro si incontrano nel contesto carcerario? Venerdì 14 febbraio, presso Casa BCC Basilicata - Banca di Credito Cooperativo - a Potenza (dalle 9:30 alle 13:30), si terrà l’incontro di presentazione dei risultati del progetto “In-Out. Libertà Aumentata”, rassegna di teatro-danza dedicata ai detenuti e all’uso delle nuove tecnologie, a cura di Compagnia Teatrale Petra che fonde due progettualità: IN&OUT, finanziato dal Bando TOCC - Transizione Digitale Organismi Culturali e Creativi dei Ministeri della Cultura e dello Sviluppo Economico e Teatro oltre i Limiti, finanziato da 8×1000 dell’Unione delle Chiese Metodiste e Valdese, con il contributo del Fondo Etico BCC Basilicata e del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo.
provincia.padova.it, 10 febbraio 2025 Sabato 15 febbraio 2025 alle ore 11:30 al Museo Internazionale della Maschera “Amleto e Donato Sartori” si inaugura con il patrocinio della Provincia di Padova e del Comune di Abano Terme, la mostra “Maschere e volti dietro le sbarre” a cura di Paola Pizzi, Sarah Sartori e Walter Valeri, in collaborazione con Balamòs Teatro APS. La mostra è composta da maschere realizzate dai detenuti del carcere maschile di Padova alla fine degli anni 80 e documenti realizzati nel corso degli anni successivi: servizi fotografici, video, locandine del progetto teatrale Passi Sospesi.
statoquotidiano.it, 10 febbraio 2025 Sarà Lucia Annibali, con la sua storia vera di riscatto contro la violenza sulle donne, a tenere a battesimo la mini-rassegna Rinascere insieme nell’ambito di Fuori gli Autori, la kermesse letteraria organizzata dalla Biblioteca “la Magna Capitana” di Foggia e dalla Libreria Ubik. Giovedì 13 febbraio 2025, alle ore 18.00, nella Sala del Tribunale di Palazzo Dogana, storica sede della Provincia di Foggia in piazza XX Settembre, si terrà infatti la presentazione del libro Il futuro mi aspetta, fresco di stampa per Feltrinelli, nella collana Up. A portare i saluti istituzionali interverranno Assunta Di Matteo, Consigliera di parità della Provincia di Foggia; Franca Dente, Presidente dell’Associazione Impegno Donna e Mario Cagiano, delegato alle politiche di genere e parità del Comune di Foggia.
di Daniela Bezzi
pressenza.com, 10 febbraio 2025 È uscito recentemente per l’Associazione Editoriale Multimage un libro che più necessario e attuale non sapremmo immaginare. Si intitola “Carcere ai ribell3” ed è stato curato da Nicoletta Salvi Ouazzene in rappresentanza delle "Mamme in piazza per la libertà del dissenso" di Torino. Un libro che ho letto con un misto di emozione, smarrimento, ammirazione. Emozione perché parecchie delle storie documentate in queste pagine le ho raccontate un po’ anch’io, e proprio per questa testata, in alternanza con il collega Fabrizio Maffioletti. Smarrimento perché si fa fatica a credere che simili vicende di repressione del dissenso possano essere successe qui, a casa nostra, nella nostra ‘democratica’ Italia, nel cuore dell’Europa.
di Paolo Russo
La Stampa, 10 febbraio 2025 Con l’aumento a 2mila euro dell’iscrizione volontaria al Ssn vengono colpiti 50 mila stranieri regolari ma senza un lavoro. Tra loro malati e disabili. Gli esperti: “È un paradosso e una legge incostituzionale”. Sono immigrati con regolare permesso di soggiorno, ma senza reddito o con entrate ridotte ai minimi termini. E spesso hanno seri problemi di salute, tanto da percepire una piccola pensione di invalidità. Lo Stato fornisce le cure, medico di famiglia compreso, anche alle persone senza permesso. Ma loro, paradossalmente, si trovano in un limbo, quello dei migranti regolari, ma poveri: il Governo Meloni, con la Finanziaria 2024, ha presentato loro un conto da 2 mila euro l’anno per iscriversi al Servizio sanitario nazionale, da versare tutti insieme. Solo l’anno prima ne bastavano 357.
di Rinaldo Frignani
Corriere della Sera, 10 febbraio 2025 L’esecutivo vuole evitare nuovi stop da parte della magistratura: l’ipotesi di un decreto. L’opposizione: una follia, si fermino. Ripristinare subito l’operatività dei centri albanesi di Gjader e Shengjin, a prescindere dalla decisione della Corte di giustizia europea prevista per il prossimo 25 febbraio. Anche a costo, come soluzione estrema, di togliere la giurisdizione italiana sulle strutture, alla base del trattato siglato con Tirana. Cercando una strada, dopo tre bocciature consecutive dei trattenimenti di migranti da parte dei giudici dell’Immigrazione e della Corte d’Appello, per escludere la competenza dei magistrati italiani sulla gestione dei profughi da rimpatriare. In queste ore si stanno esaminando varie ipotesi per far ripartire i trasferimenti di migranti, ma questa volta con un discorso più ampio ...
di Franz Baraggino
Il Fatto Quotidiano, 10 febbraio 2025 Il dato nella relazione del Copasir, che dice altro. Basta guardare i dati dell’OIM per rendersi conto che il dato corrisponde al totale degli stranieri nel Paese e che le nazionalità non sono quelle che sbarcano in Italia. Due anni fa si trattava di un rapporto degli apparati di sicurezza inviato al governo. Oggi della relazione del Copasir “sulla situazione geopolitica del continente africano e sui suoi riflessi sulla sicurezza nazionale”. Ma stavolta il documento è pubblico (questo il link) e non dice affatto quanto alcuni organi di stampa stanno attribuendo al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. “In Libia ci sono 700 mila migranti irregolari pronti a partire”, hanno titolato alcune agenzie e ripreso alcuni quotidiani, interpretando un dato, quello della presenza straniera in Libia, che la ...
di Giuseppe Guastella
Corriere della Sera, 10 febbraio 2025 L’ex magistrato, ora in pensione, già giudice e vicepresidente della Corte penale internazionale dell’Aia, accusa ex colleghi e politici di aver causato “un danno incalcolabile alla giustizia nazionale e internazionale, al governo e alla credibilità dell’Italia”. Ha un’idea precisa di cosa sia accaduto nell’arresto e nel rilascio del libico Almasri e, da par suo, Cuno Tarfusser non fa sconti né agli ex colleghi magistrati (ora è in pensione) né ai politici, accusando tutti di aver affrontato il caso con “fretta, incompetenza, opacità e disinformazione che hanno causato un danno incalcolabile alla giustizia nazionale e internazionale, al governo e alla credibilità dell’Italia”.
di Domenico Quirico
La Stampa, 10 febbraio 2025 Un conflitto serve prima a distruggere e poi a ricostruire: un investimento che rende due volte a chi lo sfrutta. Ma c’è chi perde tutto, anche la vita. Ora i contendenti accettano di discutere e dalla pace è scomparsa la parola pace. Perché si fanno le guerre? Per distruggere. E perché, qualche volta, si fanno finire? Per ricostruire. Così quelli che le amministrano e le sfruttano, generali finanzieri affaristi e mercanti riuniti in allegre conventicole che assomigliano un po’ troppo a banali società per azioni, realizzano la perfezione dell’investimento, cioè guadagnare due volte. fornendo a caro prezzo prima i mezzi per la distruzione bombe carri armati aerei droni; e poi facendosi assegnare gli altrettanto lucrosi appalti per rimettere insieme i cocci. Fregiandosi anche del titolo di benefattori.
di Angelo Panebianco
Corriere della Sera, 10 febbraio 2025 Nel mondo che si sta formando sotto i nostri occhi, andranno drasticamente a restringersi il ruolo e lo spazio del diritto internazionale così come è stato concepito (e reinterpretato), sotto la spinta occidentale, dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Il disorientamento dell’opinione pubblica è comprensibile. Ma quando un ordine internazionale, solido e stabile per decenni, entra in una fase accelerata di declino, un declino che annuncia grandi cambiamenti, è inevitabile che volino gli stracci. E che vadano in pezzi le convenzioni, generate da quell’ordine, che fino a poco tempo prima si davano per irreversibilmente acquisite. Era forse inevitabile che Donald Trump, deciso a rompere con molte convenzioni, colpisse il Tribunale dell’Aja dopo la assai controversa decisione di quest’ultimo di ...
di Francesco Cundari
linkiesta.it, 10 febbraio 2025 Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha dichiarato ieri in un post sui social media che “ai giudici non è consentito controllare il potere legittimo dell’esecutivo”. Una dichiarazione di cui non è difficile ricostruire il contesto, dopo che la magistratura ha bloccato l’esecuzione di alcuni dei più controversi ordini esecutivi emessi a raffica da Donald Trump nei suoi primi incredibili venti giorni da presidente degli Stati Uniti: dalla cancellazione dello ius soli al licenziamento di migliaia di dipendenti dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid), dall’accesso ai dati sensibili del Dipartimento del Tesoro da parte dei collaboratori di Elon Musk al trasferimento di detenuti transgender nelle carceri maschili.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 10 al 16 febbraio 2025
Convegno. "Pena e speranza. La vita in carcere, le riforme necessarie" (Siena, 10 febbraio 2025)
Corso-laboratorio. "Oltre gli stereotipi: parlare di donne e persone Lgbtq+ in carcere” (Roma, 15 febbraio 2025) / modulo di iscrizione
Convegno: "Arti performative in carcere. Una risorsa di salute" (Brescia, 3 marzo 2025)
XVII Conferenza Nazionale della CRIVOP Italia ODV (Erice-TP, dal 4 al 6 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI