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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 9 aprile 2025
Ristretti Orizzonti, 9 aprile 2025
Al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Lina Di Domenico
Al Direttore della Direzione Generale Detenuti e Trattamento, Ernesto Napolillo
Al Direttore Generale del personale, Massimo Parisi
All’amministrazione penitenziaria chiediamo rispetto della libertà di espressione, autorizzazione all’uso di tecnologie, tempi rapidi nelle risposte, adeguata considerazione dell’attività svolta dai volontari operatori della comunicazione.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 9 aprile 2025 Proprio ieri, sulle pagine de Il Dubbio, si parlava di un silenzio che grida. Quello ad esempio imposto a La Fenice, il giornale nato tra le mura del carcere di Ivrea, spento il 7 gennaio con un comunicato asettico che invoca “questioni burocratiche”. Ma non è un caso isolato. Da Nord a Sud, progetti editoriali creati per dare voce a chi è rinchiuso soccombono a divieti, censure ed espulsioni. La novità è che un appello corale per il rispetto dei diritti delle persone detenute e degli operatori dell’informazione arriva dal Coordinamento dei giornali e delle realtà della comunicazione attive nelle carceri italiane.
di Luca Bonzanni
Avvenire, 9 aprile 2025 I posti aumentano, ma sono solo quelli teorici. Perché la capienza reale, immediatamente disponibile, delle carceri italiane dal 2020 a oggi si è addirittura ridotta: 382 posti in meno, a fronte di quasi 10mila detenuti in più, saliti a quota 62.137 al 17 marzo scorso. Le cifre, elaborate dal Garante nazionale dei detenuti, portano all’affollamento del 132,8% della disponibilità complessiva. Un malessere strutturale che finisce per spingere a gesti estremi e a vanificare gli sforzi volti all’integrazione e al reinserimento in società. Da un lato ci sono i numeri teorici, dall’altro quelli reali. La forbice però si allarga sempre più, in negativo.
di Franco Corleone
L’Unità, 9 aprile 2025 Dall’edilizia penitenziaria alla demagogia sui detenuti tossicodipendenti, dall’equipaggiamento degli agenti all’ipocrisia sui suicidi in cella: la mozione della maggioranza sull’emergenza carceraria è stata una vera provocazione. Bisogna protestare, scioperare, digiunare. E sarebbe straordinario se il venerdì prima di Pasqua le campane di tutte le chiese suonassero a morto per richiamare al bisogno di una resurrezione a cominciare dagli ultimi. Pensavo di avere già scritto tutto su quello che serve fare per il carcere (l’Unità, 8 marzo). Avevo anche richiamato il saggio di Grazia Zuffa “Ripensare il carcere, dall’ottica della differenza femminile” - addirittura di dieci anni fa - quale possibile manifesto per avviare una riforma necessaria e radicale, prima che sia troppo tardi.
agenparl.eu, 9 aprile 2025 “Il sovraffollamento delle carceri alimenta il fenomeno dei suicidi. Accertare possibili responsabilità del Ministero della giustizia”. Sul fenomeno dei suicidi in carcere registrati in Italia il Codacons ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia chiedendo di aprire indagini sul territorio di competenza, alla luce dei possibili reati di omissione di atti d’ufficio e aiuto al suicidio “Dal Report sui suicidi e decessi in carcere relativo all’anno 2024 del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale è emerso un dato agghiacciante: il 2024 è stato l’anno record di eventi critici in carcere, con 83 suicidi (603 negli ultimi 10 anni), più 20 morti per cause da accertare - scrive il Codacons nell’esposto - Al 25 novembre 2024, secondo i dati pubblicati nel rapporto, il numero delle ...
di Giulia Melani
Il Manifesto, 9 aprile 2025 “Una grande spregiudicatezza nell’inventare norme. Un’inventiva che sconfina direttamente nell’illegalità”. Questa è la cifra delle politiche penali della destra al Governo - tra norme sulle droghe, reato universale di maternità surrogata e disegno di legge sicurezza - che Grazia Zuffa individuava durante l’assemblea della Società della Ragione il 18 gennaio. Una spregiudicata inventiva che si estende oggi anche ai metodi, travolgendo i rapporti tra Governo e Parlamento in modo del tutto inedito. Non siamo più “soltanto” di fronte al ricorso alla decretazione d’urgenza come strumento ordinario di legiferazione in barba ai requisiti costituzionali di straordinaria necessità ed urgenza, ma assistiamo ad un’ulteriore torsione autoritaria: la sottrazione alla discussione parlamentare di un disegno incardinato in Parlamento da oltre un anno.
di Pino Corrias
Vanity Fair, 9 aprile 2025 A dispetto delle carceri strapiene, il Governo ha votato 34 articoli che mettono viti e bulloni al nuovo ordine sociale, dall’arresto per resistenza passiva ai detenuti che protestano pacificamente alla cannabis light. Introdotto il reato di “rivolta all’interno di un istituto penitenziario”, che comprende anche la resistenza passiva. Il governo a stelle e strisce gioca col mondo, moltiplicando i dazi. Noi giochiamo coi codici, moltiplicando i reati. Li distribuiamo a pioggia, corredati di nuove aggravanti. E pazienza per le carceri strapiene di detenuti, per i tribunali intasati di processi che non camminano, per i codici che invece di dimagrire diventano labirinti di nuove norme.
di Edmondo Bruti Liberati
La Stampa, 9 aprile 2025 Con poco rispetto per i drammi delle guerre il termine “blindatura” si è diffuso. Un Ddl che ha incontrato difficoltà nel dibattito parlamentare viene clonato nel Decreto Legge sicurezza e blindato. La “blindatura” attinge al livello di guardia rispetto alla correttezza istituzionale quando la si impone per una revisione costituzionale. Il saggio Costituente ha invitato a ben riflettere, a pensarci non due, ma quattro volte, con un ulteriore spazio temporale di riflessione. “Separazione delle carriere tra giudici e Pm”, si dice, ma è una frode di etichette. Di ben altro si tratta: titolo del Ddl governativo “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale…” e nella relazione si parla di “rivisitazione della forma di autogoverno”.
di Stefano Iannaccone
Il Domani, 9 aprile 2025 La metamorfosi del ddl Sicurezza in decreto è la nuova frontiera degli strappi istituzionali. Preoccupano il tentato blitz sui ballottaggi, l’attacco alla Corte dei Conti, il Def in versione ridotta. Un disegno di legge controverso, contestato con veemenza dalle opposizioni e dalla società civile, che si trasforma in un decreto mentre l’emergenza vera sarebbe l’introduzione dei dazi. Un blitz per provare a stravolgere la legge elettorale delle comunali, che è una delle poche ad aver resistito a decine di cambi di maggioranza. E ancora: una modalità anomala di portare avanti il nuovo Def, accorciando i tempi di previsioni diventati biennali e non più triennali.
di Davide Mattiello*
Il Fatto Quotidiano, 9 aprile 2025 Caos, paura, terrore indotti ma controllati sono un ottimo viatico per la continuità dell’esercizio del potere e al contempo sono un potente fattore di distrazione. La repentina trasformazione del ddl “Sicurezza” in decreto legge non è stata soltanto un pegno d’amore offerto al tripudio di Salvini che andava a congresso con qualche fastidio; è anche un tassello decisivo all’interno di una strategia più ampia, spregiudicata e pericolosa, che ha come obiettivo, banale a dirsi, la conservazione dell’attuale assetto di potere ben oltre la fine “naturale” di questa Legislatura.
di Giovanni M. Jacobazzi
Il Dubbio, 9 aprile 2025 Una pratica per la definizione di “linee guida in ordine alla partecipazione dei magistrati ad eventi pubblici e per l’esercizio della libertà di manifestazione del pensiero, di riunione e di associazione nel rispetto dell’interesse costituzionale alla garanzia del prestigio, della credibilità, dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura”. A proporla al Csm è stato, due giorni fa, il professor Felice Giuffré, componente laico eletto a Palazzo Bachelet su indicazione Fratelli d’Italia: il consigliere ha inviato la richiesta al Comitato di presidenza dell’organo di autogoverno delle toghe dopo giorni di aspre polemiche fra politica e Anm.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 9 aprile 2025 Il Governo rinvia la discussione sul ddl, priorità alla separazione delle carriere e alla riforma della custodia cautelare. Tensioni in vista dell’incontro tra Nordio e l’Anm. Il calendario di ieri della commissione Giustizia di Montecitorio poteva trarre in inganno: c’era infatti scritto che ci sarebbero state delle votazioni in merito alla proposta di legge per l’istituzione di una giornata dedicata alle vittime di errori giudiziari. Tuttavia non si è riusciti né a dare il mandato ai relatori per riferire all’Aula né si sono votati gli emendamenti. Mancava il parere del governo. La norma dunque dovrebbe arrivare nell’emiciclo di Montecitorio il 15 aprile solo per consentire al presidente della stessa commissione, il deputato di FdI Ciro Maschio, di comunicare la situazione di stallo e formalizzare il ritorno della pratica nell’organismo da lui guidato.
Il Sole 24 Ore, 9 aprile 2025 Giustizia - Violazione art 3 CEDU - Letto a castello - Spazio disponibile - Movimento del detenuto in cella - Compromissione – Risarcimento. Dal punto di vista dell’accertamento della compromissione della possibilità di movimento del detenuto nella cella rileva allo stesso modo lo spazio occupato dal letto singolo, così come di quello occupato dal letto a castello. L’ingombro del letto singolo, pur se amovibile, deve essere scomputato dalla superficie della cella a disposizione del detenuto. Si tratta, infatti, di arredo, che, sebbene non fissato sul pavimento, non è suscettibile, per il suo ingombro o peso, di facile spostamento da un punto all’altro della cella e, pertanto, compromette il movimento del detenuto al suo interno. Corte di Cassazione, pen., sez. I, Sentenza del 03 aprile-2025, n. 12849
di Marina Crisafi
Il Sole 24 Ore, 9 aprile 2025 La Cassazione rammenta che la concessione della sospensione condizionale della pena è preclusa a chi abbia riportato due precedenti condanne. La sospensione condizionale è preclusa a chi abbia riportato due precedenti condanne per delitti. Lo ha rammentato la quinta sezione penale della Cassazione, nella sentenza n. 12361/2025 pronunciandosi sul ricorso di un imputato condannato (per i reati di cui agli articoli 497 bis, co. 1 e 2, e 495 c.p.) a un anno e quattro mesi di carcere, con esclusione del beneficio della sospensione condizionale della pena.
di Marina Crisafi
Il Sole 24 Ore, 9 aprile 2025 La Cassazione rammenta che ai fini della non menzione, in una prospettiva di risocializzazione, è precluso il riferimento alla natura del reato. Non si può negare la “non menzione” per ragioni di mera opportunità. In una prospettiva di risocializzazione, infatti, è precluso, il riferimento alla natura del reato. Lo ha rammentato la sesta sezione penale della Cassazione, nella sentenza n. 13263/2025, decidendo il ricorso di un imputato avverso la decisione della Corte d’Appello di Catanzaro che riqualificava l’originario reato ex articolo 355 c.p., rideterminava la pena e negava il richiesto beneficio della non menzione.
TERRITORIO
di Giorgio Paolucci
Avvenire, 9 aprile 2025 Non capita spesso che maggioranza e opposizione votino allo stesso modo, specialmente su argomenti controversie divisivi come il carcere. Viene da pensare che in questi casi l’oggetto del confronto e la preoccupazione per il bene comune prevalgono sulle logiche di schieramento che sovente impediscono la soluzione dei problemi. È accaduto all’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna con la votazione all’unanimità di un ordine del giorno al Documento economico finanziario regionale in cui si impegna la giunta a sopportare economicamente i percorsi di esecuzione penale esterna promossi dalle Comunità educanti con i carcerati (CEC) presenti sul territorio emiliano-romagnolo, e a proporre nella Conferenza unificata Stato-Regioni il modello delle CEC come soluzione alternativa al sovraffollamento ...
di Giulia D’Aleo
La Repubblica, 9 aprile 2025 Era entrato in carcere a fine marzo, in attesa di giudizio per maltrattamenti in famiglia e stalking. Ma nella sua cella ha resistito poco più di una settimana. Ieri mattina D.T., 44 anni, si è tolto la vita con un cappio rudimentale. La Polizia penitenziaria se n’è accorta troppo tardi: per un po’ hanno tentato di rianimarlo, ma non c’era già più nulla da fare. “Il personale di polizia penitenziaria è prontamente intervenuto tentando ogni possibile manovra di soccorso, in attesa dell’arrivo del medico di turno e, successivamente, del personale del 118. Purtroppo, ogni tentativo si è rivelato vano”, ha raccontato Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
di Alessandra Cannetiello
Gazzetta del Mezzogiorno, 9 aprile 2025 Doveva essere controllato h24 ma i poliziotti intervennero solo 25 minuti dopo. La procura ha chiesto per entrambi la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Sono due le condanne richieste dalla procura di Taranto nei confronti dei due agenti di polizia penitenziaria coinvolti nell’inchiesta nata dopo il tentato suicidio di un detenuto all’interno dell’ospedale Santissima Annunziata. È stato il sostituto procuratore della Repubblica Marzia Castiglia, al termine della sua requisitoria, a chiedere una pena di 3 anni e 6 mesi per ciascuno dei due imputati. I fatti risalgono a marzo 2018 quando il detenuto, ancora oggi in coma, era stato trasferito per problemi di salute dall’istituto “Carmelo Magli” nella cella sanitaria all’interno del nosocomio ionico.
di Emanuele Faraone
Il Messaggero, 9 aprile 2025 Una violenta aggressione è avvenuta nel primo pomeriggio di ieri nel carcere di Rieti, dove un gruppo di detenuti di origine nordafricana ha dato vita a un feroce scontro all’interno della propria cella. L’incidente ha coinvolto un gruppo di detenuti ristretti al 2 piano G1, portando a un violento regolamento di conti. La rissa, scatenata da motivi legati a contrasti interni, ha visto i detenuti utilizzare armi improvvisate e oggetti contundenti come sgabelli di legno. Uno dei detenuti coinvolti, gravemente ferito, è stato soccorso e trasportato d’urgenza all’ospedale di Rieti. Le sue condizioni sono molto critiche: il detenuto è stato ricoverato in coma, con prognosi riservata.
di Stella Bonfrisco
Il Resto del Carlino, 9 aprile 2025 La situazione della minoranza transgender in carcere è al centro del convegno promosso dal Garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri, in programma oggi, dalle 14 alle 18, nella sede dell’Assemblea legislativa della Regione, a Bologna e che vuole anche essere un momento introduttivo alle tante iniziative collegate alla Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia che si celebra il 17 maggio. “Il transgender in carcere è soggetto a una situazione di doppia difficoltà, in quanto limitato della libertà e per la sua appartenenza a una particolare minoranza. Viene considerato di frequente parte ‘divisiva’ del sistema penitenziario e per questo servirebbe attivare percorsi personalizzati che tengano conto di questa condizione particolare e che non trascurino l’aspetto del disagio psichico che ...
di Stefano Camilloni
stranieriinitalia.it, 9 aprile 2025 Giovedì 10 aprile, alle ore 14.00, il Polo Didattico San Basilio di Venezia ospiterà la conferenza “Inferno CPR”, dedicata a un approfondimento sulle condizioni di vita e di detenzione degli immigrati nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR). L’evento, organizzato dal Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari in collaborazione con il progetto europeo MORE (Motivations, experiences and consequences of returns and readmissions policy), vedrà la partecipazione di importanti esperti del settore. Durante l’incontro, moderato dalla ricercatrice Francesca Cimino (Università Ca’ Foscari Venezia), interverranno Nicola Cocco, medico umanitario della Società di Medicina delle Migrazioni, e Lorenzo Figoni, autore del libro “Gorgo CPR”.
ansa.it, 9 aprile 2025 La Casa circondariale di Taranto apre le porte allo sport e ad altre attività inclusive con il progetto “Tutti i colori dello sport-carceri”. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di promuovere, attraverso la pratica dell’attività sportiva, ma anche con il teatro e la poesia, un percorso di sostegno e un’opportunità di recupero dei soggetti fragili inseriti in contesti difficili. Le attività in programma della durata di 18 mesi, che inizieranno a maggio, prevedono l’alternarsi di attività sportive e di carattere sociale. ‘Tutti i colori dello sport-Carceri’ è rivolto a 50 detenuti della casa circondariale di Taranto.
italiacaritas.it, 9 aprile 2025 Il progetto “Ristretti”: il podcast della Caritas di Ancona-Osimo racconta dal carcere un pezzo di comunità. Lo ha realizzato il regista e sceneggiatore Claudio Pauri. Breve, solo tre episodi di poco meno di quindici minuti ciascuno. Ma quanta vita dentro! La vita che non può essere solo attesa da parte delle persone che devono scontare una condanna nel carcere di Ancona - Montacuto, la vita dei volontari che decidono di fare un pezzo di strada con loro, quella del personale dell’istituto penitenziario, chiamato anche a gestire le conseguenze del sovraffollamento.
AFFARI SOCIALI
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 9 aprile 2025 La decisione di mettersi a disposizione degli altri, per guardare avanti. Una fondazione creata un anno dopo l’uccisione di sua figlia con l’obiettivo, un giorno, di arrivare a zero femminicidi a fine anno. L’esperienza con i detenuti del carcere di Padova. In dialogo con “il padre di Giulia”. Giulia, una figlia uccisa a 22 anni, dall’ex fidanzato Filippo Turetta. La decisione di “trovare un barlume di senso in quanto è accaduto” con l’impegno contro la violenza e per la parità di genere. La nascita della Fondazione Giulia Cecchettin ad un anno dalla sua morte. L’enorme sofferenza per ogni femminicidio: “La scorsa settimana, quando ci sono stati i casi di Ilaria e di Sara, che erano due studentesse entrambe di 22 anni come Giulia, mi sembrava come se fosse successo nuovamente a mia figlia”.
di Riccardo Luna
Corriere della Sera, 9 aprile 2025 I social network non hanno inventato l’adolescenza ma ne hanno amplificato a dismisura il lato oscuro. Instagram non ha creato il malessere dei giovani: l’anoressia, il mito del testosterone e il culto dei soldi facili erano parte della cultura di molti adolescenti ben prima che i social network arrivassero nelle nostre vite. E lo stesso discorso vale per la violenza e i femminicidi. Il massacro del Circeo, per citare un episodio fra i tantissimi, è del 1975 e non era evidentemente una challenge nata su TikTok. Del resto gli adolescenti americani descritti da Bret Easton Ellis nei suoi romanzi, ambientati negli anni Ottanta, non sembrano meno pericolosi di quelli che nella serie tv “Adolescence” ci hanno fatto scoprire che ci sono emoticon crudeli di cui non conosciamo il significato.
di Angela Corica
Il Fatto Quotidiano, 9 aprile 2025 Cosa c’è che ancora sfugge sul comportamento di questi uomini che sembrano fragili, cosa scatta nella loro mente e che responsabilità hanno le famiglie? In questi giorni, come molti di voi, ho visto la miniserie di Netflix Adolescence. Già è stato detto e scritto molto sul successo della serie e sulla trama. Ne torno a parlare perché ci sono tanti punti interrogativi che si intrecciano con la nostra realtà. In queste ore si sono svolti i funerali di Sara Campanella, studentessa di 22 anni uccisa a Messina dal suo stalker, Stefano Argentino, il quale l’ha aspettata all’uscita dell’università, l’ha seguita e poi l’ha colpita con un coltello cinque volte fra il collo e la schiena. La mamma di Argentino ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee per giustificare l’aiuto che i genitori hanno dato al giovane assassino ...
di Luca Liverani
Avvenire, 9 aprile 2025 Rapporto 2025 del Centro Astalli: 24 mila assistiti nei centri di 8 città. Padre Ripamonti: troppi profughi intrappolati in un limbo giuridico. Il cardinale Reina: guardarli negli occhi per cambiare la prospettiva. Cresce la vulnerabilità tra i rifugiati. Politiche migratorie sempre più restrittive, in Italia e in Europa, rendono impervio l’accesso al sistema di accoglienza, per di più non sempre all’altezza. Fino all’esclusione, per non pochi profughi, dalla possibilità di accedere al diritto d’asilo, solennemente affermato sulla carta all’articolo 10, comma 3, della nostra Costituzione, prima che nelle convenzioni internazionali, a cominciare da quella di Ginevra. E cresce, anche coloro ai quali è riconosciuto formalmente il diritto di asilo, la richiesta di bisogni primari.
di Andreina De Leo
Il Manifesto, 9 aprile 2025 Il protocollo Roma-Tirana. L’istituzione comunitaria ha usato la stessa argomentazione, “a Shengjin e Gjader si applica solo la legge italiana”, in due circostanze opposte: per i richiedenti asilo mai entrati in territorio europeo e per i migranti già presenti in uno Stato membro. Così mostra di rispondere più a esigenze politiche che a un’effettiva coerenza giuridica. “Si applica la legislazione nazionale”. Con questa formula la Commissione europea ha dato il via libera all’Italia per trasferire in Albania anche i migranti irregolari trattenuti nei Cpr sul proprio territorio, segnando un netto cambio di rotta rispetto alla posizione iniziale sull’accordo con Tirana. Una virata che, richiamando dichiarazioni precedenti, rischia di trarre in inganno.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 9 aprile 2025 L’associazione di giuristi pubblica un’analisi dettagliata sulle nuove norme che estendono l’uso delle strutture d’oltre Adriatico ai migranti “irregolari” già presenti sul territorio nazionale. In Albania è tutto pronto per i primi trasferimenti di cittadini stranieri “irregolari” dal territorio italiano. Potrebbero partire dal Cpr di Brindisi, sicuramente dalla Puglia. Gli operatori Medihospes sono nei centri e il Tavolo asilo e immigrazione, con i parlamentari d’opposizione, lancia un nuovo monitoraggio. Mentre nella Commissione affari costituzionali della Camera si stanno svolgendo le audizioni sul decreto del governo che amplia la destinazione d’uso delle strutture: dai richiedenti asilo agli “irregolari”. Oggi interverrà anche l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) che sul tema ha pubblicato una dettagliata ...
di Marco Bascetta
Il Manifesto, 9 aprile 2025 Tra manifestazioni di piazza e crepe che attraversano gli schieramenti politici, tra sottili distinguo e spericolati equilibrismi converrà mettere a fuoco l’essenziale della partita che si sta svolgendo in Europa intorno alla “minaccia russa”. In primo luogo non esiste né si intravede all’orizzonte alcun riarmo europeo, alcun concreto progetto di una forza di difesa comune. Esiste invece un programma per spingere al riarmo gli stati nazionali dell’Unione attraverso l’indebitamento (per quelli che se lo possono permettere). Quanto a quelli già ultra indebitati, che trovino i soldi in qualche altro modo, e non è difficile intuire quale. Si richiede, insomma, che la spesa militare dei paesi europei si adegui alle pretese del socio di maggioranza della Nato, gli Stati Uniti.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 9 aprile 2025 Il rapporto di Amnesty sulla pena di morte. Aumenta a livello mondiale il numero delle persone condannate a morte. Il dato del 2024 è il più alto dal 2015. In 15 Stati lo scorso anno sono state eseguite oltre 1.500 pene capitali. A dirlo è Amnesty International che ha appena pubblicato il rapporto annuale sulla pena di morte, intitolato “Condanne a morte ed esecuzioni 2024”. Gli Stati in cui si è registrato lo scorso anno il maggior numero di casi di pena di morte sono Cina, Iran, Arabia Saudita, Iraq e Yemen. Per la precisione le esecuzioni sono state 1.518, nel 2015 sono state 1.634. Il Medio Oriente si conferma l’area geografica con più casi di “uccisioni di Stato”.
di Valerio Benedetti
La Verità, 9 aprile 2025 La Corte suprema legittima l’uso dell’Alien Enemies Act, una norma del 1798. Trump esulta e rilancia: “Mille dollari di multa al giorno agli irregolari”. “Questo è un grande giorno per la giustizia in America!”. È così che Donald Trump ha festeggiato la sentenza con cui la Corte suprema degli Stati Uniti ha dato ragione alla sua amministrazione in merito all’Alien Enemies Act. Si tratta di una legge, risalente al 1798, che consente al presidente di espellere più celermente i nemici della nazione in tempo di guerra. Invocata e applicata molto raramente, questa norma è stata utilizzata dal governo di Trump per cacciare dal territorio americano i membri della gang Tren de Aragua, una pericolosa organizzazione criminale venezuelana sospettata di avere legami con Nicolás Maduro e accusata di tratta sessuale ...
DOCUMENTI
Articolo. "Diritto all’affettività in carcere: spiragli di un cambiamento", di Giuseppe Domingo
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Incontro-dibattito: "Cultura è vita nei luoghi di detenzione" (Roma, 10 aprile 2025)
Seminario. "La Libertà è terapeutica, la Responsabilità è terapeutica: NO a manicomi e Opg, vecchi e nuovi" (Roma, 12 aprile 2025)
G-News: "Taccuino degli eventi in carcere fino 12 aprile 2025", a cura di Antonella Barone
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 13 aprile 2025
Incontro-dibattito: "Vivere e morire nelle carceri italiane" (Verona, 15 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI