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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 8 aprile 2025
Ristretti Orizzonti, 8 aprile 2025
Al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Lina Di Domenico
Al Direttore della Direzione Generale Detenuti e Trattamento, Ernesto Napolillo
Al Direttore Generale del personale, Massimo Parisi
All’amministrazione penitenziaria chiediamo rispetto della libertà di espressione, autorizzazione all’uso di tecnologie, tempi rapidi nelle risposte, adeguata considerazione dell’attività svolta dai volontari operatori della comunicazione.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 8 aprile 2025 Dietro le sbarre di alcuni penitenziari si consuma un silenzio imposto: quello delle voci dei detenuti-redattori censurate con divieti e sospensioni “burocratiche”. Ultimo caso: la chiusura de “La Fenice”. Il 7 gennaio scorso, un comunicato ha annunciato la chiusura de La Fenice, il giornale scritto dai detenuti del carcere di Ivrea. Ma non si tratta di un episodio isolato: quello del carcere piemontese è l’ultimo di una lunga serie di casi che, da Nord a Sud, stanno mettendo a tacere le voci dei detenuti- redattori. Progetti nati per dare spazio a storie scomode e trasformare il carcere da luogo di esclusione a spazio di riscatto vengono spenti con metodi ricorrenti: divieti di firmare gli articoli, censure preventive, espulsioni di volontari, sospensioni mascherate da “questioni burocratiche”.
di Felice Manti
Il Giornale, 8 aprile 2025 Che sia arrivato davvero il momento di svuotare le carceri? Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato un provvedimento di legge per allentare l’emergenza carceraria. Di cosa si tratta? “Stiamo cercando di rimediare nei limiti del possibile in tre direzioni: un terzo dei detenuti sono stranieri e stiamo cercando di contrattare con alcuni paesi l’espiazione della pena nei paesi di origine”, sottolinea Nordio aggiungendo che quanto ai detenuti “tossicodipendenti sono malati da curare e stiamo pensando a una detenzione differenziata e attenuata: stiamo lavorando con le comunità perché ci diano disponibilità di accoglienza”. C’è poi “un 20 per cento di detenuti in attesa di giudizio”, conclude sottolineando che “lavoriamo a una revisione dei criteri per cui si applichi la custodia cautelare”.
di Mauro Palma
Il Manifesto, 8 aprile 2025 Malgrado il ricorso alla legislazione di urgenza sia ormai prassi consolidata, non era immaginabile che lo strumento diventasse un mezzo per superare il dibattito parlamentare. Un provvedimento di “controllo” che muta il paradigma della penalità: da repressione di fatti costituenti reati a individuazione di soggettività pericolose. Forse bisognerebbe ricordare le perplessità di Costantino Mortati nel corso della discussione che avrebbe portato alla formulazione dell’articolo 77 della Costituzione, quello che prevede la possibilità per il governo di adottare decreti-legge in caso di necessità e urgenza.
di Vitalba Azzollini*
Il Domani, 8 aprile 2025 Nella conferenza stampa sul provvedimento del governo in tema di sicurezza, trasformato da disegno di legge in decreto legge, Nordio e Piantedosi hanno provato a “normalizzare” talune distorsioni nell’uso della decretazione di urgenza, delle norme penali e di una certa prassi legislativa. Nella conferenza stampa sul provvedimento in tema di sicurezza, che il governo ha trasformato da disegno di legge in decreto legge, si è verificato un evento singolare. I ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi hanno provato a “normalizzare” talune distorsioni nell’uso della decretazione di urgenza, delle norme penali e di una certa prassi legislativa. Siccome questo è molto grave, può essere utile un chiarimento.
di Cristiano Cupelli
Il Foglio, 8 aprile 2025 La severità dello strumento penale viene percepita come la risposta più immediata e confortante a problemi complessi. Ma bisogna studiare, comprendere e superare il dogma vittimistico che dalle viscere del senso di fallimento individuale arriva ormai a condizionare le scelte politico-criminali. La proposta di introdurre nel codice penale un’autonoma figura di reato di femminicidio e il dibattito che ne è scaturito, ravvivato dai drammatici fatti di cronaca delle ultime ore, offrono l’occasione per chiedersi se davvero il troppo (e male) punire rappresenti esclusivamente il frutto di spregiudicati calcoli elettorali e vada pertanto ricondotto alle sole responsabilità del decisore politico o se, sullo sfondo, si possano intravedere matrici ulteriori.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 8 aprile 2025 Lo sfogo del rappresentante del gruppo Articolo 101: “Nel corso del tempo le correnti si sono avvicinate apertamente a partiti politici e non hanno mai smentito la vicinanza ideologica a quelle fazioni, appannando così l’immagine di imparzialità della magistratura”. “Stiamo discutendo se partecipare a eventi organizzati da partiti possa appannare o meno l’immagine di imparzialità della magistratura, ma la nostra immagine di imparzialità è stata intaccata dal modo in cui abbiamo vissuto l’associazionismo giudiziario. In questi anni noi stessi abbiamo macchiato la nostra immagine apparendo più vicini alla sinistra (con le correnti Area e Magistratura democratica), oppure più alla destra (con Magistratura indipendente), oppure al centro (Unicost). Ma di che parliamo? Questa è la fiera della grande ipocrisia delle correnti”.
di Lorenzo Stasi
L’Espresso, 8 aprile 2025 Il Sottosegretario: “Riduttivo parlare di toghe rosse, è un cronico sviamento della funzione giudiziaria. Spesso deragliano dai propri confini per decidere le politiche sui temi più sensibili”. Nel suo discorso di fronte agli avvocati del Consiglio forense per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, il registro linguistico scelto da Alfredo Mantovano è da addetti ai lavori. Ma il senso del suo messaggio è chiaro - la magistratura spesso fuoriesce dai suoi confini e si percepisce come un potere intoccabile - e si trasforma inevitabilmente nell’ennesimo capitolo del continuo scontro tra governo e toghe. C’è “la tendenza delle corti a negare spazi regolativi al legislatore”.
di Virginia Piccolillo
Corriere della Sera, 8 aprile 2025 “Ormai lo scenario è più grave della macchiettistica questione delle toghe rosse. C’è un cronico sviamento della funzione giudiziaria che deraglia dai propri confini e decide le norme, le politiche sui temi più sensibili e chi le deve applicare. Attraversa tutte le giurisdizioni a prescindere da appartenenze e collocazioni”. Scatena la reazione dell’Anm la critica del sottosegretario di Stato, Alfredo Mantovano, alla magistratura che “erode la sovranità popolare” e si fa “establishment”. Un’analisi condivisa dal ministro della Giustizia Carlo Nordio: “Non è più una questione di toghe rosse o nere”, dice al Consiglio nazionale forense, ma “obbedisce, nella degenerazione correntizia, a criteri di potere”.
di Niccolò Carratelli
La Stampa, 8 aprile 2025 Giovanni Zaccaro, giudice a Roma e segretario di AreaDg, secondo il ministro Nordio voi magistrati obbedite a “criteri di potere”. “Mi pare che ormai il Ministro si dedichi più alle esternazioni che a garantire il funzionamento dei servizi della Giustizia, come la Costituzione gli impone. Lancia accuse tanto infamanti quanto generiche. Se Nordio conosce persone ed episodi specifici, dovrebbe esercitare l’azione disciplinare come la legge gli impone. Se non li conosce, dovrebbe essere più sobrio nei giudizi nei confronti di un potere dello Stato”.
di Mauro Bazzucchi
Il Dubbio, 8 aprile 2025 La presidente della commissione Giustizia del Senato ha fatto approvare a congresso leghista una mozione di sostegno al ddl sulla separazione delle carriere. “Anche nella magistratura ci sono voci autorevoli a favore della riforma”. Giulia Bongiorno, avvocato e presidente della commissione Giustizia del Senato, è convinta che una parte significativa delle toghe, in cuor suo, condivida l’impianto e le finalità del testo Nordio sulla separazione delle carriere, ma non possa dirlo apertamente. Dopo essere salita, domenica scorsa a Firenze, sul palco del congresso leghista per illustrare la mozione di cui era firmataria assieme al deputato Jacopo Morrone, nella quale si chiede al partito di Matteo Salvini di adoperare ogni sforzo per sostenere il cammino della riforma dell’ordinamento giudiziario, ha affidato ...
di Giulio Cavalli
Il Domani, 8 aprile 2025 La famiglia del 26enne originario del Mali, ucciso alla stazione di Verona il 20 ottobre 2024, ha nominato Fabio Anselmo come avvocato, secondo cui ci sono “motivi di dubbio che meritano di essere approfonditi”. Il pm ha dato parere negativo all’accesso agli atti perché quei filmati che mostrerebbero cosa è successo avrebbero potuto essere dati alla stampa. È una storia che ne contiene molte, quella di Moussa Diarra, il ventiseienne ucciso alla stazione di Verona Porta Nuova all’alba del 20 ottobre 2024. Di certo, per ora, ci sono quei tre fori sul suo giubbotto: uno vicino al polso, uno sul cappuccio e uno all’altezza del cuore. Sono i proiettili sparati dall’agente della Polizia ferroviaria.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 8 aprile 2025 Gli ecoattivisti avviano azioni legali contro le modalità di fermo e identificazione durante due recenti proteste. “Perquisizioni degradanti e arbitrarie”, “violenza privata” e soprattutto “sequestro di persona”. Sono le accuse contenute in due denunce presentate dagli attivisti di Extinction rebellion (Xr) contro le questure di Roma e Brescia. Secondo gli ecoattivisti, e i legali che li rappresentano, le autorità avrebbero “apertamente violato le procedure previste dalla legge” nei fermi e identificazioni per le proteste realizzate il 22 novembre 2024 e il 13 gennaio 2025 nelle due città.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 8 aprile 2025 La decisione ridisegna i confini della dignità in prigione. La Cassazione ha stabilito che lo spazio vitale minimo garantito a un detenuto non può includere l’area occupata dai letti, anche se amovibili, ribaltando una sentenza del Tribunale di Sorveglianza di Venezia che aveva rigettato il ricorso di un detenuto recluso nel carcere di Parma e riaccendendo così il focus sul confine tra legalità e dignità umana nelle carceri italiane. Parliamo di sovraffollamento e delle inevitabili conseguenze risarcitorie.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 8 aprile 2025 Per la Prima sezione penale vanno comunque valutati i legami familiari e affettivi che seppure non più tipizzati dalla norma costituiscono ormai principi sovraordinati. La Cassazione frena sulle espulsioni degli stranieri irregolari previste dal Dl Cutro, richiamandosi ai superiori principi della Cedu in materi di diritti umani. La Prima sezione penale, sentenza n. 13514 depositata oggi, ha così accolto il ricorso di un cittadino del Senegal arrivato in Italia da bambino e con forti legali familiari nel Paese, contro l’ordinanza di espulsione, alternativa alla detenzione, emessa dal Tribunale di sorveglianza di Ancona.
di Lara De Luna
La Stampa, 8 aprile 2025 Più di cento persone formate e oltre trecento quintali di formaggi prodotti ogni anno nel progetto “Galeghiotto”: pecorino, creme stagionate e ricotta, oltre ai prodotti dell’orto. Tra le colline silenziose della Sardegna, lontano dai riflettori, esiste una rete poco conosciuta di luoghi in cui il tempo ha un altro passo. Sono le colonie penali agricole, istituzioni nate tra Ottocento e Novecento con l’intento di unire detenzione e lavoro, rieducazione e terra. In queste aree, dove il confine tra pena e riscatto si misura con la fatica delle mani, il progetto “Galeghiotto” sta riscrivendo una storia diversa.
di Massimiliano Melley
milanotoday.it, 8 aprile 2025 Dati sul sovraffollamento peggiori del 2013, quando la Cedu condannò l’Italia. Polemiche in aula sulla giustizia riparativa. Promuovere un’amnistia o un indulto, depenalizzare alcuni reati e sostenere le misure di pena alternative al carcere. È il contenuto di un ordine del giorno approvato ad ampia maggioranza dall’aula di Palazzo Marino lunedì 7 aprile, proposto da Alessandro Giungi (Pd), Daniele Nahum (Azione) e da diversi altri Consiglieri dei gruppi di maggioranza. Attualmente, nelle carceri italiane, sono recluse quasi 62mila persone, con un indice di sovraffollamento del 123,02% che, a San Vittore, tocca però il 214% e, considerando i tre istituti (quindi anche Bollate e Opera), il sovraffollamento milanese è del 128,78%. Non si sta meglio all’istituto minorile Beccaria, con 69 detenuti su 48 posti (143,75% di sovraffollamento).
di Massimo Lensi*
Corriere Fiorentino, 8 aprile 2025 Giorni fa è andata in scena la solita farsa parlamentare sullo stato delle nostre carceri. Una seduta straordinaria, appunto, per parlare del dramma dei penitenziari. Che sorpresa! Dopo tutto ciò che abbiamo visto e sentito negli ultimi anni, ci si potrebbe aspettare almeno un briciolo di partecipazione e sensibilità da parte dei parlamentari. Invece, in un’aula semivuota, tutto è filato via in fretta, senza patemi d’animo. La maggioranza era assente. Ma sarebbe ingenuo pensare che le opposizioni - peraltro sempre divise - potessero davvero ottenere un dibattito su un tema che, ormai, è chiuso a doppia mandata. Come una cella penitenziaria. Blindato da due parole: disciplina e repressione. E cos’è successo? Nulla di straordinario, ovviamente. Parte delle opposizioni ha chiesto misure ...
di Maurizio Papa
dire.it, 8 aprile 2025 Giudizio negativo degli eurodeputati Pd che ieri hanno visitato la nuova sezione per giovani detenuti allestita alla Dozza: “Erano state promesse loro tante attività, spazi consoni, una palestra: tutte cose che non ci sono”. Spazi inadatti, niente attività educative, perfino cibo di scarsa qualità tanto che alcuni ragazzi segnalano di aver perso diversi chili nel giro di poche settimane. È quanto emerge dalla visita che una delegazione di parlamentari, europarlamentari, consiglieri regionali e comunali di centrosinistra ha effettuato stamattina nella sezione per detenuti giovani adulti aperta all’interno del carcere della Dozza di Bologna. Presenti anche il Garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri e quello comunale Antonio Ianniello.
ilbiellese.it, 8 aprile 2025 Marisa Boccadelli era stata eletta a ottobre dal Consiglio comunale in una seduta a porte chiuse tra le polemiche. Marisa Boccadelli si è dimessa dal ruolo di garante dei diritti dei detenuti. Aveva assunto l’incarico a ottobre, dopo un voto del consiglio comunale di Biella che si era svolto non senza polemiche, in una seduta a porte chiuse e con le telecamere della registrazione video rimaste spente e con parte delle opposizioni (Pd, Biella c’è e Movimento 5 Stelle) che abbandonò l’aula al momento del voto. La comunicazione delle dimissioni è arrivata ai componenti del tavolo carcere che era stato convocato per una riunione a cui la garante, normalmente, è presente.
Gazzetta del Mezzogiorno, 8 aprile 2025 “Esprimo profondo dispiacere e forte preoccupazione per l’ennesima tragedia avvenuta all’interno del carcere di Foggia”. Lo afferma l’assessore alla Legalità e Sicurezza del Comune di Foggia, Giulio De Santis. “La notizia di un nuovo suicidio tra i detenuti, sebbene non sembri direttamente collegata al sovraffollamento della struttura, non deve distogliere l’attenzione dalle condizioni critiche dell’istituto penitenziario. Il sovraffollamento e la carenza di personale di sorveglianza restano problemi strutturali del sistema carcerario, e la casa circondariale di Foggia ne è un esempio emblematico. Di fronte a questa grave situazione - dichiara l’assessore - riteniamo necessario un intervento concreto per ridurre il sovraffollamento.
ansa.it, 8 aprile 2025 Dalla ristorazione alla logistica per reinserirsi nella società. Un’altra opportunità nelle cucine del fast food o in un magazzino per chi è in carcere e sta cercando un futuro dopo aver scontato una pena. I detenuti, grazie alla collaborazione tra casa circondariale di Uta, imprese, Fipe Confcommercio e associazione Seconda chance, di giorno timbrano il cartellino fuori dal penitenziario per provare a reinserirsi anche nel mercato del lavoro. “In alcuni casi - ha spiegato il direttore reggente del carcere di Uta Marco Porcu - sono state esperienze entusiasmanti”. Un progetto con datori di lavoro esterni che operano sul mercato utilizzando le formule previste dall’ordinamento penitenziario. Per ora i detenuti impegnati sono cinque nel settore della logistica più altri tre nella ristorazione.
di Francesco Crippa
vita.it, 8 aprile 2025 Daniele Mencarelli e Alessio Boni leggono il poeta ligure ai ragazzi del carcere minorile Beccaria di Milano. Tra disperazione e desiderio, una riflessione sull’umano per trovare una nuova occasione nella società. L’iniziativa fa parte di Liberi Libri, la rassegna promossa da Fondazione De Sanctis per per portare i classici della letteratura italiana negli istituti di pena. “Sta a voi ma anche a noi, come società civile, offrirvi una possibilità per dimostrare chi siete davvero ed evitare che vi accada quello che è successo a Camillo Sbarbaro, che per tutta la sua vita artistica ha pagato per un solo sbaglio”. A parlare è il poeta, scrittore e sceneggiatore Daniele Mencarelli. “Voi” sono i giovani detenuti dell’Istituto penale minorile Cesare Beccaria di Milano.
bisceglie24.it, 8 aprile 2025 Il 10 e 11 aprile, dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.30, il Museo Diocesano di Bisceglie ospiterà il seminario “Carcere: Professioni a Confronto”, promosso dall’impresa sociale Terre Solidali e dal CSV San Nicola, con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Bisceglie e del Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà in Puglia. L’evento sarà un’occasione di approfondimento e riflessione sulle tematiche legate alla detenzione, con particolare attenzione al lavoro e all’inserimento sociale come strumenti di rieducazione e reinserimento del condannato. Saranno inoltre affrontati temi come la condizione degli immigrati in carcere, la detenzione minorile, la realtà delle donne negli istituti di pena e le pari opportunità.
di Elisa Campisi
Avvenire, 8 aprile 2025 Spazi e personale insufficienti rispetto ai bisogni: 27mila accessi nel 2024. Venerdì 11 festa d’addio e incontro con la cittadinanza per verificare la possibilità di un passaggio del testimone. Se ne va un pezzo di storia dell’accoglienza torinese con l’auspicio che sia un arrivederci e non un addio. Dopo 22 anni di accoglienza e reinserimento sociale per le persone senza dimora e a chi si trova in situazioni di grave marginalità, chiude il centro diurno Opportunanda di via Sant’Anselmo 28 a Torino, nel cuore del quartiere di San Salvario. Una struttura che ogni anno accoglie e riabilita circa 1.500 persone; una cifra stimata dal momento che non vengono registrati i nominativi, essendo un servizio a bassa soglia, dove l’accesso è libero e le persone possono fermarsi quanto vogliono senza alcuna formalità né documenti.
di Lucia Ori
Il Domani, 8 aprile 2025 In occasione della Giornata nazionale dell’ascolto dei minori, istituita lo scorso anno e che verrà celebrata per la prima volta il 9 aprile, sono stati pubblicati i dati dell’indagine promossa dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e condotta dall’Istituto Demopolis. La ricerca Demopolis-Con i Bambini ha effettuato specifici focus di indagine sui genitori con figli tra i 14 ed i 17 anni. È il loro futuro la principale preoccupazione di quasi 8 genitori su 10; il 64 per cento cita anche la salute mentale e fisica dei figli. Poco più della metà segnala la “dipendenza da smartphone”, ma anche il rischio che atti di violenza, prevaricazione o bullismo possano coinvolgere i propri figli.
di Riccardo Luna
Corriere della Sera, 8 aprile 2025 Mentre eravamo concentrati sul dilagare delle fake news su Facebook, l’algoritmo del social fotografico ha “imparato” ad attrarre l’attenzione di giovani e giovanissimi. La rabbia, su di loro, non funziona. Per conquistare quella generazione si doveva puntare sul corpo nel momento della vita in cui si trasforma ogni giorno. E la salute mentale è finita in secondo piano.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 8 aprile 2025 Le proteste Confagricoltura, Filiera Italia e Coldiretti contro l’articolo 18 del provvedimento varato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri: “Equiparare l’uso delle infiorescenze della canapa a quello di sostanze illegali, anche in assenza di uso ricreativo, è una misura irragionevole”. Salvare la filiera industriale della canapa e contemporaneamente falciare - per pura ossessione proibizionista e antiscientifica - la produzione di cannabis light (quella senza Thc, il principio attivo psicotropo) non è possibile. Mentre molti Paesi come l’Olanda proseguono sulla via della legalizzazione della marijuana nell’ottica di combattere le vere droghe e il narcotraffico, in Italia organizzazioni come Confagricoltura, Coldiretti e Filiera Italia puntano il dito contro il decreto legge Sicurezza appena varato dal Consiglio dei ministri ...
di Daniela Fassini
Avvenire, 8 aprile 2025 La Ong Mediterranea, in navigazione dopo un soccorso, ha intercettato un corpo in mare. Era il “resto” di una tragedia dei giorni scorsi, di cui nessuno ha saputo nulla. Oltre 1.400 sbarchi nell’ultimo fine settimana, soccorsi in mare e un cadavere intercettato lungo la rotta del Mediterraneo centrale, quel che “resta” di un probabile naufragio fantasma dei giorni scorsi. Il dramma dei migranti si ripresenta puntuale con l’avvio della bella stagione. Ma a spingere i trafficanti a far viaggiare più persone verso l’Europa c’è anche l’ondata di violenze contro i migranti in Libia e Tunisia. Un’ondata di violenze “che ha provocato numerose partenze dalle coste nordafricane.
di Nello Trocchia
Il Domani, 8 aprile 2025 Il regolamento che norma il sistema di sorveglianza del carcere albanese è inaccessibile. Così ha deciso il ministero della Giustizia, rispondendo ai sindacalisti della Uil-pa. “Documenti inaccessibili per motivi attinenti alla sicurezza, alla difesa nazionale ed alle relazioni internazionali”. Con questa formula il ministero della Giustizia ha vietato la divulgazione di informazioni relative alla struttura penitenziaria di Gjader in Albania. Si tratta del carcere dove dovrebbero transitare i migranti responsabili di eventuali reati commessi nei Cpr costruiti in quel territorio, una struttura vuota che, come ha raccontato Domani, nel recente passato si era trasformata in un accogliente canile.
di Viola Ardone
La Stampa, 8 aprile 2025 Immigrati in catene costretti salire a bordo di un aereo diretto in Guatemala. Uomini in fila indiana caricati su un autobus per essere rimpatriati mentre sotto va in loop un allegro motivetto: “Na Na Hey Hey Kiss Him Goodbye” hit degli anni Sessanta degli Steam. La Segretaria alla Sicurezza Usa, Kristi Noem, che posa sorridente come in un Safari umano davanti a un gabbione pieno di venezuelani espulsi dagli Usa. Irregolari trattati alla stregua di terroristi, dileggiati ed esposti come trofei di una guerra parallela, quella dell’amministrazione statunitense contro i migranti. Espulsioni di massa riprese dai media di governo e pubblicate sul profilo Instagram ufficiale della Casa Bianca, come l’ormai virale video realizzato con l’Intelligenza artificiale in cui la terra ancora sanguinante di Gaza diventa ...
DOCUMENTI
Articolo. "In carcere si continua a morire e a soffrire", di Lucio Motta
Articolo: "In carcere non è come viaggiare con l'Alta Velocità", di Cesare Burdese
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Convegno: "Prospettive di emancipazione per le donne rom e sinte" (Ivrea-TO, 8 aprile 2025)
Incontro-dibattito: "Cultura è vita nei luoghi di detenzione" (Roma, 10 aprile 2025)
Seminario. "La Libertà è terapeutica, la Responsabilità è terapeutica: NO a manicomi e Opg, vecchi e nuovi" (Roma, 12 aprile 2025)
G-News: "Taccuino degli eventi in carcere fino 12 aprile 2025", a cura di Antonella Barone
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 13 aprile 2025
Incontro-dibattito: "Vivere e morire nelle carceri italiane" (Verona, 15 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI