|
|
Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di lunedì 7 aprile 2025
Ristretti Orizzonti, 7 aprile 2025
Al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Lina Di Domenico
Al Direttore della Direzione Generale Detenuti e Trattamento, Ernesto Napolillo
Al Direttore Generale del personale, Massimo Parisi
All’amministrazione penitenziaria chiediamo rispetto della libertà di espressione, autorizzazione all’uso di tecnologie, tempi rapidi nelle risposte, adeguata considerazione dell’attività svolta dai volontari operatori della comunicazione.
di Lorenzo Zacchetti
milanotoday.it, 7 aprile 2025 Youssef Mokhtar Loka Barsom è morto a soli 18 anni, bruciato vivo all’interno di un carcere nel quale non sarebbe nemmeno dovuto entrare. Risale allo scorso settembre la tragica fine del giovane egiziano, giunto in Italia come minore non accompagnato, dopo essere passato per il calvario della Libia e dei trafficanti di esseri umani. Un ragazzo, peraltro, affetto da problematiche psichiche conclamate che lo rendevano non pericoloso per gli altri, ma certamente per sé stesso. La sua condizione avrebbe dovuto evidenziare l’inopportunità della detenzione a San Vittore, dove l’incendio di un materasso, probabilmente dovuto a un tentativo di rivolta, gli è costato la vita. Non si tratta di un macabro scherzo del destino e nemmeno di un caso isolato.
di Roberta Barbi
vaticannews.va, 7 aprile 2025 In occasione del Giubileo del mondo della sanità, la Società italiana di medicina penitenziaria (Simspe) che ha da poco festeggiato i 25 anni dalla fondazione, lancia la sua proposta: un protocollo d’intesa tra i due Ministeri competenti per migliorare le condizioni dei detenuti con problemi di salute o di dipendenza. I detenuti sono cittadini con pari diritti degli altri, compreso quello, universale, alla salute: bisogna sempre tenere presente questo quando si parla di carcere dove, stando ai dati consegnati nel corso dell’ultimo convegno sul tema organizzato dalla Società italiana di Medicina penitenziaria, sono in aumento molte patologie, a partire da quelle psichiatriche, come purtroppo documenta anche la drammatica impennata dei casi di suicidio negli ultimi due anni.
di Paolo Bricco
Il Sole 24 Ore, 7 aprile 2025 “La mia tesi di laurea riguardava la responsabilità penale del presidente della Repubblica. Era un argomento su cui non era stato scritto molto. Il mio relatore era Giuliano Vassalli. Un grande maestro. Mi aveva invitato a superare ogni forma di timidezza intellettuale: se non fossi stata d’accordo con il poco che era stato scritto sul tema, avrei dovuto esprimere il mio punto di vista. E così feci. Desunsi gli elementi di responsabilità astratta del presidente dal diritto costituzionale e non dal diritto penale. Era ancora aperta, nel corpo della nazione, la ferita delle dimissioni, nel 1964, di Antonio Segni. Segni era rimasto al Quirinale per due anni.
GIUSTIZIA
di Mauro Bazzucchi
Il Dubbio, 7 aprile 2025 La presidente della Commissione Giustizia al Senato difende il ddl Nordio al congresso della Lega: “Ricordiamo le chat di Palamara per costruire il futuro”. “Abbiamo presentato una mozione sulla riforma costituzionale della giustizia, perché forse non tutti ne hanno compreso l’importanza”. Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia del Senato, ha preso la parola stamani al congresso della Lega che rinnoverà il mandato da segretario a Matteo Salvini, per illustrare la mozione che ha presentato assieme al deputato e compagno di partito Jacopo Morrone per chiedere a tutto il Carroccio di sostenere con forza e senza esitazioni il ddl costituzionale presentato dal Guardasigilli Carlo Nordio, che prevede - tra le altre cose - la separazione delle carriere per giudici e pm e l’introduzione del sorteggio per la composizione del Csm.
di Giovanni Maria Flick
Il Dubbio, 7 aprile 2025 Da partigiano a ministro, la storia di un giurista che ha segnato la storia italiana. Giovanni Maria Flick ne ricorda l’impegno civile e costituzionale. Giuliano Vassalli, con la sua vita e con la sua testimonianza istituzionale, culturale, professionale e civile, è stato protagonista del percorso che il nostro Paese ha compiuto dalla Resistenza alla Liberazione, alla Costituzione e alla sua attuazione, fino ai nostri giorni. Vassalli - che a vent’anni aveva partecipato, nel 1935, ai Littoriali della cultura, come tanti - ricordava di aver “scoperto le ragioni dell’antifascismo al momento dello scoppio della guerra civile spagnola… fu allora che mi accorsi che Mussolini aveva fatto una scelta di campo definitiva contro la libertà”.
GIURISPRUDENZA
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 7 aprile 2025 L’interesse del pubblico ministero a impugnare la cancellazione della misura cautelare deve essere sostenuto dalla possibilità che questa venga ripristinata. Quindi - di regola- il ricorso per cassazione della parte pubblica deve contenere sia rilievi in ordine alla gravità indiziaria che alla sussistenza, cioè all’attualità, delle esigenze cautelari. Ciò vale anche se implicitamente quando operi la presunzione codicistica dell’adeguatezza della misura carceraria, che comunque non può essere disposta in presenza di segni negativi dell’esistenza delle esigenze cautelari. La Corte di cassazione ha rigettato il ricorso del pubblico ministero che contestava la decisione di riesame che aveva ravvisato esplicitamente solo l’assenza dei gravi indizi di colpevolezza e di conseguenza escluso che operasse la presunzione di cautela ...
di Patrizia Maciocchi
Il Sole 24 Ore, 7 aprile 2025 Con gli inasprimenti stabiliti dal Codice rosso, irragionevole il divieto di tagliare la pena oltre i due terzi nei casi più “lievi”. “È opportuno e, anzi, doveroso sottoporre alla Corte la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 609-octies del Codice penale nella parte in cui non prevede che, nei casi ritenuti di minore gravità, la pena possa essere dal giudice diminuita in misura non eccedente i due terzi”. Il Tribunale dei minorenni di Milano ha messo nero su bianco, in un’ordinanza di rinvio alla Consulta, i suoi dubbi in merito alla rigidità, che impedisce al giudice di ridurre la pena nel caso di violenza sessuale di gruppo di minore gravità. Un tema già affrontato in passato dalla Corte costituzionale, che aveva bollato come manifestamente infondate le questioni di legittimità costituzionale ...
di Paola Pottino
La Repubblica, 7 aprile 2025 Si è dimesso Santi Consolo, garante regionale per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti. L’ex magistrato e capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, classe 1951, succeduto al professore Giovanni Fiandaca, è stato nominato nel 2023 fa con decreto del presidente della Regione. “Mi sono dimesso perché, alla mia età, ho altri interessi a cui voglio dedicarmi”, dice Consolo. Esprime rammarico per le dimissioni Pino Apprendi, garante dei diritti dei detenuti di Palermo: “Il dottore Consolo non mi ha mai fatto mancare la sua competenza e conoscenza in materia carceraria - dice Apprendi - ed è certamente una grave perdita per il ruolo che esercitava per i detenuti di tutta la Sicilia, soprattutto in questo momento che la politica rimane sorda e insensibile ad ogni appello; lo dimostra, infatti ...
di Lorenzo Zacchetti
milanotoday.it, 7 aprile 2025 Nelle carceri dell’area metropolitana convivono problemi raccapriccianti e riconosciute eccellenze riabilitative. Nel mezzo di questi estremi ci sono gli esseri umani che, a ogni età, vengono travolti da conseguenze drammaticamente ingiuste, talvolta persino più aberranti dei reati commessi. Il sovraffollamento arriva al 148%. Sulla scia di recenti casi di cronaca, torna di attualità la crisi carceraria. Per la verità, il problema è endemico: non è cambiato praticamente nulla dopo le condanne che la Cedu (Corte europea per i diritti dell’uomo) ha comminato all’Italia per le condizioni di vita a cui sottopone i detenuti.
di Maddalena Berbenni
Corriere della Sera, 7 aprile 2025 L’allarme della direttrice del carcere. Antonina D’Onofrio ha parlato all’inaugurazione della Cascina dell’Agro, il progetto della Fondazione Don Fausto Resmini. Saranno accolti ragazzi usciti dal carcere o in difficoltà: “Bisogna lavorare sulla prevenzione”. Il vento soffia su Redona. Questa mattina (6 aprile) ha accompagnato l’inaugurazione della nuova Cascina dell’Agro, dove si incrociarono i destini di due sacerdoti che hanno lasciato un segno indelebile a Bergamo, forse più fuori che dentro la Chiesa: don Roberto Pennati, che la fondò e a cui è intitolata, morto di Sla a 73 anni il 17 maggio 2019, e don Fausto Resmini, che il Covid strappò dalla “sua” comunità di Sorisole a 67 anni, il 23 marzo 2020. Entrambi preti di strada e del Patronato San Vincenzo, proprietario dell’immobile e del terreno ...
di Anna Giorgi
Il Giorno, 7 aprile 2025 All’interno dei sottopassi ferroviari le mostre e gli eventi del Fuorisalone. Dagli arredi funzionali per i detenuti, alle idee radicali dello studio Bruther. La città cambia e Dropcity sta al passo mettendo un altro tassello al progetto di Andrea Caputo che trasformerà i sottopassi di via Sammartini (gli ex Magazzini Raccordati delle ferrovie) in un centro di architettura e design permanente. Dropcity apre 18 stalli nella settimana del Fuorisalone con le mostre “Prison Times” e “Bruther.fbx” (fino al 31 maggio) e poi installazioni, conferenze e workshop. Il tema centrale dell’esposizione, che punta ad essere più di un fuorisalone, più di luogo dedicato soltanto alla cultura del progetto, è quello delle carceri, della vita dentro i penitenziari e di come il design può interpretare anche il percorso di recupero dei condannati.
Il Resto del Carlino, 7 aprile 2025 Un rosso Conero che profuma di libertà sarà presentato oggi alla rassegna Vinitaly. Lo hanno prodotto i detenuti del carcere di Montacuto, grazie a uno dei progetti di formazione avviato con il garante delle Marche Giancarlo Giulianelli. Un altro progetto consentirà invece ai detenuti di partecipare al festival di Musicultura a Macerata, cucinando per gli ospiti e lo staff della manifestazione. “Si tratta di una attività avviata l’anno scorso - racconta il garante Giulianelli - con i detenuti, l’agronomo e la direzione del carcere, l’assessorato alla sanità e l’Amap. Abbiamo potuto usare uno spazio esterno con i detenuti formati nella cura del vigneto.
di Francesca Marmaglio
Giornale di Brescia, 7 aprile 2025 La leggerezza del corpo che danza, si muove e dimentica il peso di errori che la mente trasforma in colpe, spesso difficili da sostenere. Il tema è quello scelto per la performance di danza contemporanea “Istantanea #09” del Progetto Verziano che ha visto protagonisti detenuti e detenute del carcere bresciano e liberi cittadini soci di compagnia Lyria. Lo spettacolo, che è andato in scena sotto il portico di palazzo Loggia ieri pomeriggio, ha visto la partecipazione di 20 danzatori: “Abbiamo cominciato il progetto, che è alla sua 14esima edizione, l’ottobre scorso e finiremo il 10 giugno al cinema Eden con la proiezione del racconto di questi mesi - ha detto Giulia Gussago, direttrice artistica della compagnia Lyria e ideatrice del progetto Verziano.
di Chiara Del Zanno
rollingstone.it, 7 aprile 2025 “Volevo abbandonare il progetto, mi sembrava ridicola la rappresentazione che si faceva”, ci ha detto il regista della quinta stagione Ludovico Di Martino. Che ci ha accompagnato da Antigone, l’associazione per la tutela dei diritti nel sistema penale e penitenziario: “C’è una realtà che cerca di specchiarsi nella finzione. E questa è la responsabilità della serie”. Quando Ludovico Di Martino è andato per la prima volta all’Ipm di Nisida ha pensato di rifiutare la regia di Mare fuori 5. “Non lo racconto, non ce la faccio. Volevo abbandonare il progetto perché mi sembrava eccessivamente ridicola la rappresentazione che si faceva di questo mondo. Percepivo quasi una mancanza di rispetto nei confronti di ragazzi difficilissimi da comprendere.
di Marta Impedovo
ilpost.it, 7 aprile 2025 Per certi aspetti la vita nel carcere minorile di Nisida è simile a quella mostrata nella serie della Rai: per altre affatto. Fuori dalle finestre dell’istituto penale minorile di Nisida il mare c’è davvero. Il carcere a cui si ispira Mare fuori, serie tv della Rai di grande successo di cui è appena uscita la quinta stagione, si trova infatti su una piccolissima isola vulcanica collegata al quartiere di Bagnoli, nella parte sud ovest di Napoli, da una sottile striscia di terra. A differenza della serie però l’istituto non è un casermone al livello del mare, ma un insieme di edifici posti sulla parte più alta dell’isola e circondati dal verde. Sono due piccoli esempi di come in Mare Fuori convivano elementi molto aderenti alla realtà di Nisida e altri completamente inventati: a volte così tanto che chi ci lavora parla di “fanta-penitenziario”.
di Chiara Sgreccia
Il Domani, 7 aprile 2025 Le associazioni, i sindacati, i movimenti studenteschi e della società civile che si oppongono al pacchetto di norme sulla sicurezza si appellano al presidente della Repubblica e all’opposizione in Parlamento per fermare “un golpe burocratico messo in atto per bypassare a democrazia”. Da disegno di legge in discussione al Parlamento a decreto avente forza di legge emanato direttamente dal governo. Così il pacchetto di norme sulla sicurezza, che dopo aver ricevuto l’ok alla Camera era bloccato in Senato da mesi, ha cambiato natura venerdì 4 aprile. Perché, “non potevamo più aspettare e era prioritario dare risposte ai cittadini e assicurare ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa le tutele che meritano”, ha spiegato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
di Elena Coatti
estense.com, 7 aprile 2025 Il recente passaggio del Ddl Sicurezza a decreto legge apre scenari allarmanti sulla gestione delle carceri e delle fasce più vulnerabili della popolazione in Italia. L’incontro organizzato da “La città che vogliamo” sull’ossessione securitaria italiana cade a pennello. A parlare di “regime di massima sicurezza” sono intervenuti Vincenzo Scalia, sociologo della devianza e docente Unifi, e Sofia Ciuffoletti, direttrice de l’Altro Diritto. Scalia non ha esitato ad evidenziare come questa scelta governativa rappresenti l’ennesima fuga dal confronto parlamentare e dalla società civile. “Il carcere torna al centro del dibattito, non come strumento di rieducazione, ma come apparato di controllo e repressione, sempre più selettivo e ideologico”, ha commentato.
di Errico Novi
Il Dubbio, 7 aprile 2025 I grandi studi “militarizzano” la giustizia, dice Trump. E cancella così i diritti di chi a quegli studi si è affidato. il bersaglio vero sono i cittadini. In Italia l’avvocatura si batte per un principio, soprattutto in campo penale, spesso travolto dagli eventi o, per meglio dire, dalla volgarità del mainstream: si tratta del principio per cui non si può confondere l’avvocato con i reati contestati al suo assistito. Ma l’attacco a un così naturale assioma, sul quale di fatto si regge la stessa libertà nelle democrazie, è diventato un’odiosa abitudine, coltivata dalla parte della società del tutto indifferente alla Costituzione così come dai più populisti dei leader politici, e persino dalla stampa. Nonostante la stampa dovrebbe sentirsi unita proprio all’avvocatura nella difesa dei diritti inviolabili.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 7 aprile 2025 Culla della democrazia, patria dei diritti e delle libertà. Sono ancora definizioni calzanti, per gli Stati Uniti? Il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump ha subito provocato degli scossoni e spazzato via alcune certezze. In tanti si chiedono se le distanze tra le due sponde dell’Atlantico rimarranno le stesse o saranno sempre maggiori. L’eloquio del tycoon è crudo, aggressivo, al limite dell’abrasività, tanto sui temi interni quanto su quelli che guardano oltre gli oceani. E alle parole stanno seguendo i fatti. Con il ritorno alla Casa Bianca, il presidente americano pare voglia regolare una serie di conti rimasti in sospeso durante i quattro anni di permanenza a Washington di Joe Biden. Ogni volta che The Donald apre bocca sono bacchettate - è un eufemismo - per tutti. Compresi gli avvocati americani.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 7 aprile 2025 L’aggressione ai danni dell’Ucraina sta impegnando economicamente e militarmente la Russia. I riflessi del conflitto sono ben visibili nel Paese governato da venticinque anni da Vladimir Putin. Dal 24 febbraio 2022 le misure per reprimere il dissenso contro la guerra in Ucraina sono ancora più stringenti. Pensiamo ad alcuni interventi legislativi: l’articolo 207.3 del codice penale sui cosiddetti “falsi militari” è stato inserito frettolosamente nel marzo di tre anni fa. Sono stati tanti i cittadini russi che per aver criticato le forze armate impegnate nell’occupazione del territorio ucraino hanno subito processi farsa, finendo in carcere. Tra questi gli avvocati Alexei Gorinov e Dmitry Talantov.
di Ezio Menzione*
Il Dubbio, 7 aprile 2025 La volontà politica che il governo ha espresso in sede sia penale che civile è chiara: attaccare gli ordini delle grandi città turche. Eravamo al natale 2013 e si apriva il processo contro 18 avvocati progressisti da mesi incarcerati, appartenenti all’organizzazione progressista CHD, accusati genericamente di filoterrorismo per avere difeso, fra i molti altri, anche alcuni terroristi curdi. Il solito paradigma che confonde l’avvocato con l’assistito. Erdogan non era ancora presidente, ma solo premier, ed era ingaggiato in uno scontro politico col presidente in carica Gul sull’abolizione dell’obbligo per le donne di non portare il velo negli uffici e nei luoghi pubblici.
di Simona Musco
Il Dubbio, 7 aprile 2025 In Iran, difendere i diritti umani è un atto di coraggio estremo. l’avvocata per i diritti umani, simbolo di questa lotta, paga il prezzo della libertà con la sua stessa vita. Difendere i diritti umani in Iran è diventato un atto di eroismo. Chi sceglie di stare dalla parte della giustizia si espone al rischio di persecuzioni, condanne assurde, carcere e persino torture. Gli avvocati e gli attivisti che alzano la voce contro il regime pagano un prezzo altissimo: lunghi anni dietro le sbarre, isolamento, frustate e privazioni. Eppure, nonostante tutto, non si fermano. Il volto di questa resistenza ha un nome: Nasrin Sotoudeh.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 7 al 13 aprile 2025
Convegno: "Prospettive di emancipazione per le donne rom e sinte" (Ivrea-TO, 8 aprile 2025)
Incontro-dibattito: "Cultura è vita nei luoghi di detenzione" (Roma, 10 aprile 2025)
G-News: "Taccuino degli eventi in carcere fino 12 aprile 2025", a cura di Antonella Barone
Incontro-dibattito: "Vivere e morire nelle carceri italiane" (Verona, 15 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI