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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 3 aprile 2025
di Giovanni Fiandaca*
Ristretti Orizzonti, 3 aprile 2025 È un dato di esperienza che i diritti riconosciuti sulla carta ai detenuti non sempre, all’interno delle carceri, vengono di fatto garantiti. Accade non di rado che, nel bilanciamento tra rispetto di diritti costituzionalmente rilevanti ed esigenze di ordine e sicurezza, siano queste ultime ad esercitare un peso prevalente in base a valutazioni contingenti dell’amministrazione penitenziaria ai vari livelli. Solo che entità come ordine e sicurezza, a causa della loro genericità e vaghezza, somigliano a formule magiche e contenitori pigliatutto utilizzabili per dare parvenza di legittimità anche a decisioni e disposizioni restrittive in realtà prive di giustificazione e, dunque, arbitrariamente limitatrici degli spazi di libertà che il nostro ordinamento giuridico consente anche alle persone in esecuzione di pena.
di Giovanni Maria Flick*
Ristretti Orizzonti, 3 aprile 2025 Il riconoscimento del diritto all’informazione - nel quadro delle convenzioni e dichiarazioni internazionali e del contesto costituzionale - è affermato dalla nostra Costituzione sotto un duplice profilo: il significato attivo (il diritto di informazione e la libertà di espressione anche nel sistema dei media) e passivo (il diritto a essere informato, a ricevere e a cercare l’informazione).
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 3 aprile 2025 Progetto per la realizzazione di “7mila blocchi detentivi entro il 2027”. Dopo mesi di inattività del commissario, Meloni corre e supervisiona tutto. A pochi giorni dalla scadenza della gara di appalto a procedura ristretta per il nuovo piano di edilizia penitenziaria prevista per il 10 aprile, mancano ancora i decreti ministeriali necessari per istituire le nuove sezioni che verranno realizzate in nove carceri del Paese con 16 “blocchi detentivi” prefabbricati. Si tratta di direttive che il Guardasigilli Carlo Nordio (in questo caso insieme al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini) deve disporre per qualsiasi nuova articolazione del sistema penitenziario (come nel caso della sezione di Dozza destinata ai giovani adulti provenienti dagli Ipm).
di Giulio Cavalli
La Notizia, 3 aprile 2025 Nel Paese in cui si costruiscono carceri come si montano baracche da cantiere, il governo Meloni presenta l’ennesima trovata: 16 blocchi prefabbricati in cemento armato, 384 posti letto, 32 milioni di euro spesi senza sfiorare l’idea di dignità. Celle da 30 mq per quattro persone, con un bagno di 3 mq incluso. Non si tratta di un errore di progetto, ma di una visione punitiva che si finge riformatrice. A Opera e Voghera i sopralluoghi sono già partiti. Le strutture saranno pronte entro fine anno, recintate con cancellate alte cinque metri, prive di impianti antincendio e con spazi comuni da 30 mq per 24 detenuti. Si risparmia su tutto, tranne che sull’umiliazione.
di Antonella Mascali
Il Fatto Quotidiano, 3 aprile 2025 C’è un fatto passato inosservato che segnala quanto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si sia infuriato per essere stato scavalcato dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Si tratta della nomina del direttore del Dap, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, decisa dal Guardasigilli senza informare il presidente, a cui spetta la firma del decreto, come capo delle Forze armate. Risultato: la nomina, per quello sgarbo istituzionale, è in stallo, tanto che il sottosegretario alla Giustizia, con delega al Dap, Andrea Delmastro, ha detto che “non ci sono novità”. Ma facciamo un passo indietro e ritorniamo al 25 marzo. In piazza del Popolo, a Roma, si celebra la festa annuale della Polizia penitenziaria. Il presidente Mattarella non presenzia, manda solo una lettera, riportata ...
di Anna Bogoni
Elle, 3 aprile 2025 Sovraffollamento, interazioni con il mondo esterno, programmi reali per innescare un ritorno alla vita fuori. La direttrice Rosalia Marino ci racconta la sua missione e gli obiettivi chiari. I numeri parlano: nei 190 istituti penitenziari italiani i detenuti sono 61.916 contro 51.300 posti (dati Ministero Giustizia al 31 gennaio 2025). Il sovraffollamento è un problema reale e gli incendi di protesta delle scorse settimane al Beccaria, l’istituto penale per minorenni di Milano, raccontano chiara la situazione. Rosalia Marino, da giugno 2023 direttrice della casa di reclusione di Vigevano (con una sezione ad alta sicurezza femminile), spiega cosa sta succedendo e come si potrebbe intervenire.
di Gianni Alemanno
Il Dubbio, 3 aprile 2025 Gianni Alemanno, detenuto a Rebibbia dal 31 dicembre 2024, continua a pubblicare sulla sua pagina Facebook le sue “lettere dal carcere”, restituendo momenti di solidarietà tra chi vive situazioni infernali. Chi ha vissuto un periodo della sua vita “dietro le sbarre” è testimone di un’esperienza difficilmente comunicabile a chi invece il carcere non l’ha mai conosciuto. Nelle celle si vive un’intensa esperienza comunitaria, con i forti connotati romantici ed emozionali propri di tutte le vicende comunitarie. Tra i compagni di cella si condivide tutto, dalle derrate alimentari ai lavori quotidiani, dalle emozioni ai ricordi.
di Claudio Bozza
Corriere della Sera, 3 aprile 2025 L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno racconta via Facebook i suoi primi 90 giorni a Rebibbia: “Dormiamo in 6 su brande a castello. Ma la reclusione è un’intensa esperienza comunitaria: ecco perché è stupido sprecarla”. E dovrà passarci un altro anno. “Ogni attività del carcere è molto frequentata dalle persone detenute, certamente in cerca di modi per passare la giornata, ma anche molto attente a tutto quanto li può far sperare di avere una vita migliore durante e dopo la carcerazione. C’è voglia di partecipare, non di tutti, perché c’è anche chi si lascia andare e diventa un morto vivente. La reclusione è una intensa esperienza comunitaria: ecco perché è stupido sprecarla”. È uno dei passaggi più accorati del diario dal carcere di Gianni Alemanno.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 3 aprile 2025 Fino a quando non avrà concluso il congresso federale di sabato e domenica prossimi a Firenze e finché non avrà ottenuto la rielezione a segretario, Matteo Salvini non dà certezze. Ma uno spiraglio sul ddl Sicurezza ora c’è: usando bastone e carota, la premier Meloni è riuscita a convincere la Lega a deporre le armi ed accettare con qualche contentino le modifiche richieste dal Quirinale al provvedimento che in ogni caso dovrà necessariamente tornare alla Camera in terza lettura per via delle correzioni apportate in commissione Bilancio al Senato. Ma non a caso il testo, che il Carroccio avrebbe voluto vedere dritto in gazzetta ufficiale, arriverà invece in Aula a Palazzo Madama con tutta calma il 15 aprile.
di Errico Novi
Il Dubbio, 3 aprile 2025 Audito dalla Commissione sui reati d’odio di Liliana Segre il Ministro ammette: “Prevenire conta più che reprimere”. È una giornata da ricordare, per la giustizia del governo Meloni. Un passaggio che ridimensiona, almeno nelle affermazioni di principio, il dogma dei nuovi reati come scelta salvifica. Anche se Carlo Nordio, nel proprio intervento dinanzi alla “commissione Segre”, abbozza a un certo punto una difesa d’ufficio: “Siamo stati accusati di panpenalismo, eppure è vero che quando si presentano situazioni nuove esistono vuoti normativi che debbono essere colmati dalla tutela penale”. Discorso che sembra pagare dazio più alla diplomazia che alla sostanza. Anche perché Nordio, nella gran parte dell’audizione, dichiara apertamente che di fronte a cose che “ci esplodono in mano” - come l’aumento “esponenziale” ...
di Antonella Mariani
Avvenire, 3 aprile 2025 Il ddl presentato dal governo l’8 marzo è solo un primo passo. Le tragedie di questi giorni dimostrano che inasprire le pene non ha per forza un effetto deterrente e che serve una svolta culturale. Ci risiamo, dunque. Due giovani donne uccise nello spazio di poche ore. Due uomini che non riuscivano a tollerarne la libertà, le scelte, l’indipendenza. E la sensazione di avere le armi spuntate, di non essere riusciti a costruire percorsi educativi sufficienti a un mutamento culturale. È in questo solco, guarda caso, che è stata annunciata lo scorso 8 marzo l’intenzione di istituire il nuovo reato di femminicidio. Uno “spot per la Festa della donna” o “una svolta epocale”? Un “annuncio roboante” o un tentativo di produrre quel cambiamento? Le reazioni al disegno di legge presentato dal governo continuano ad essere ...
di Alessandra Pigliaru
Il Manifesto, 3 aprile 2025 Intervista a Cecilia D’Elia (Pd): “La violenza è strutturale, non si tratta di una emergenza. L’urgenza è la consapevolezza che dobbiamo avere della necessità di cambiare questa cultura alla radice”. “Sara Campanella e Ilaria Sula erano ragazze che possono essere definite “forti”, nel senso che seguivano il loro percorso di studio di vita. Erano giovanissime e c’è un tema enorme di violenza misogina e di incapacità di convivere con l’autonomia e la libertà delle donne cui si aggiunge un bisogno di controllo e possesso”. Non può nascondere il misto di dolore e la rabbia, Cecilia D’Elia, senatrice del Pd e da sempre impegnata nel contrasto alla violenza maschile.
di Martina Castigliani
Il Fatto Quotidiano, 3 aprile 2025 Le voci di chi fa prevenzione nelle università. Valeria Messina, psicologa del centro antiviolenza de la Sapienza: “Da noi arrivano studentesse molto giovani”. E “vengono da noi per capire se il controllo del telefono o la limitazione dei contatti è violenza”. Irene Pellizzone, delegata della Statale sulle questioni di genere: “Da noi è nato un osservatorio su richiesta degli studenti”.
di Giovanni M. Jacobazzi
Il Dubbio, 3 aprile 2025 L’ex pm di Mani Pulite: “Servono competenze particolari”. Il primo consigliere sorteggiato replica: “Se servono per lottizzare incarichi, possiamo farne a meno”. “Come può un magistrato scelto con il sorteggio ricoprire l’incarico, che richiede competenze particolari, di componente del Consiglio superiore della magistratura?”, afferma Gherardo Colombo, ex pm di Mani pulite ed ora riconosciuto saggista. “Se le “competenze particolari” servono per pilotare le nomine e lottizzare gli incarichi possiamo farne anche a meno”, ha replicato il giudice Andrea Mirenda, attuale componente del Csm. Botta e risposta dunque questa settimana fra i due magistrati sul tema, sempre più incandescente, della riforma dell’Ordinamento giudiziario.
di Alberto Cisterna*
Il Sole 24 Ore, 3 aprile 2025 Il 19 marzo scorso il Parlamento ha approvato il disegno di legge n. 2084 recante “Modifiche alla disciplina in materia di durata delle operazioni di intercettazione”. Il titolo della legge non deve trarre in inganno, perché - in materia di captazioni - la durata degli ascolti costituisce, come dire, l’asse principale della disciplina, l’essenza stessa dello strumento. Quindi, la riforma non si limita a regolare diversamente, per meglio dire restrittivamente, la sola durata delle intercettazioni, ma in modo più immediato ne condiziona l’efficacia come strumento di acquisizione della prova. A una minor durata corrisponde, ad avviso dei più, una restrizione della possibilità di pervenire alla scoperta di elementi di prova utili alle indagini.
di Conchita Sannino
La Repubblica, 3 aprile 2025 Archiviato. Niente incompatibilità ambientale, secondo il plenum del Consiglio superiore della magistratura. Niente “foglio di via” per il magistrato sgradito alla destra. Stefano Musolino, il procuratore aggiunto antimafia di Reggio Calabria, già sotto scorta per minacce della ‘ndrangheta, nonché segretario generale di Magistratura democratica (la corrente di sinistra delle toghe) non ha leso la sua imparzialità né indipendenza, partecipando - lo scorso 19 ottobre, a Reggio - a quel dibattito in un centro sociale culturale in cui aveva espresso le sue pacate critiche all’impianto del ddl sicurezza: finendo, per questo motivo, sotto gli attacchi di esponenti della maggioranza e dei giornali di area governativa. Qualche giorno dopo, Musolino si era attirato altri attacchi per aver partecipato a un talk politico in tv ...
di Guido Camera
Il Sole 24 Ore, 3 aprile 2025 Non conta che la sospensione dei termini tra un grado di giudizio e l’altro sia stata poi abrogata. E il giudice può sospendere la patente più a lungo di quanto già deciso dal prefetto. Per i reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019 si applica la sospensione della prescrizione tra un grado e l’altro di giudizio introdotta dalla “riforma Orlando” (legge 103/2017), nonostante quest’ultima sia stata abrogata da “Spazzacorrotti” (legge n. 3/2019) e “riforma Cartabia” (legge 134/2021). Inoltre, in materia di guida in stato di ebbrezza, il giudice penale ben può comminare all’imputato la sanzione accessoria della sospensione della patente per un periodo superiore a quello irrogato dal Prefetto a titolo cautelare. In questo caso avrà diritto alla detrazione del “presofferto”, che dovrà essere effettuata ...
di Franco Plataroti
La Stampa, 3 aprile 2025 Il ragazzo era schizofrenico ma era detenuto al Lorusso e Cutugno di Torino: “Non era sfrontato, non era sfacciato, era curioso e trattenuto, intimidito dalla vita, spaventato dalle tante domande senza risposta che ognuno di noi si pone”. Alvaro Fabricio Nunez Sanchez era un ragazzo con una grave forma di schizofrenia che un anno fa si è tolto la vita in carcere. Stamattina il suo istituto, il tecnico Sommeiller, lo ricorda con un incontro sul disagio mentale e il carcere rivolto ai ragazzi di quarta e quinta. Le parole di Franco Plataroti, il suo professore di storia, ad Alvaro.
di Federica Fant
Il Gazzettino, 3 aprile 2025 L’amministrazione comunale di Belluno rinnova il progetto “Detenuti per il sociale” ma, anche quest’anno, rischia di non aver alcun contributo lavorativo dai 115 detenuti del carcere di Baldenich. Il progetto prevede infatti la possibilità di impiegarli in lavori di pubblica utilità su base volontaria, ma in tutto il 2024 nessuno si è fatto avanti. Secondo il Comune la mancata adesione sarebbe dovuta al fatto che nessuno dei detenuti rispondeva alle caratteristiche d’idoneità previste per partecipare al progetto. Un lavoro di mesi quello che portò, un anno fa, l’assessorato al Sociale, Rapporti con le Associazioni, Politiche per la Famiglia del Comune di Belluno, a promuovere e sostenere questa prova di inclusione.
cagliaripad.it, 3 aprile 2025 A denunciare la situazione è stata Maria Grazia Caligaris dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” che sottolinea la mancanza di medici: “Per le prossime tre notti non ce ne sarà alcuno”. La situazione sanitaria nelle carceri sarde, in particolare a Uta, continua ad essere oggetto di grandi polemiche. A sottolineare i disagi è stata Maria Grazia Caligaris dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”. “Il sistema sanitario della Casa Circondariale di Cagliari-Uta con un sovraffollamento al 132,5% è agonizzante - spiega Caligaris - Assente il responsabile dell’area sanitaria, carenti le figure professionali, i servizi alle persone private della libertà sono totalmente inadeguati, nonostante gli sforzi e l’abnegazione dei pochi Medici e Infermieri in campo. Familiari e detenuti esprimono viva preoccupazione per la situazione”.
La Nuova Ferrara, 3 aprile 2025 Arriva la risposta alla senatrice di Avs Ilaria Cucchi, preoccupata per la qualità della vita. Il ministro della Giustizia: “Posti calati da 120 a 80 a parità di volumi”. Il nuovo padiglione del carcere di via Arginone doveva inizialmente ospitare 120 detenuti, invece è stato ridotto a 80, “a parità di superfici e volumi occupati”. Questo perché, mette per iscritto il ministro Carlo Nordio, “è pensato come architettura per la riabilitazione sociale, ovvero come modello di sviluppo architettonico che, attraverso una diversa concezione e articolazione degli spazi e degli ambienti collocati in un contesto più vicino all’immagine di un quartiere che a quello di un carcere - possa favorire il passaggio ad un trattamento penitenziario con un’attitudine “responsabilizzante”, mirata alla riabilitazione alla vita civile”.
immediato.net, 3 aprile 2025 Il 4 aprile nella Sala Fedora del Teatro Giordano confronto tra magistrati, garanti e avvocati. Sarà firmato un protocollo. È di qualche giorno fa la notizia dell’ennesimo suicidio avvenuto nelle Carceri italiane. Stavolta, e non è la prima, è avvenuto nella Casa Circondariale di Foggia. Detta struttura, stando agli ultimi dati, risulta essere l’istituto tra quelli con il più alto tasso di sovraffollamento in Italia. È in tale preoccupante contesto che la Sezione Aiga di Foggia, unitamente ad Aiga Nazionale, all’Osservatorio Nazionale Aiga sulle Carceri ed al Coordinamento Aiga Puglia, ha deciso di organizzare, proprio a Foggia, un incontro per mettere a fuoco la situazione delle carceri pugliesi, con l’obiettivo da un lato di fornire una fotografia dell’attuale stato dell’arte e dall’altro di individuare le direzioni da ...
baritoday.it, 3 aprile 2025 Il giorno 4 aprile 2025 alle ore 15.00 presso l’Università “Bona Sforza’’ di Bari in viale Japigia 188, si terrà il convegno dal titolo “La Giustizia Riparativa come strumento giuridico e culturale: Applicazioni e prospettive” organizzato dal Centro Sperimentale Di Mediazione per la Giustizia Riparativa, progetto dell’Assessorato al Welfare del Comune di Bari in co-progettazione con la Cooperativa C.R.I.S.I. Il convegno verterà sui temi della filosofia e della pratica della mediazione e della Giustizia Riparativa, analizzando attraverso l’interconnessione disciplinare con il diritto, la cittadinanza, l’etica e la sociologia, la sua forza di strumento di crescita culturale.
di Titti Casiello
gamberorosso.it, 3 aprile 2025 Storia di Sofia, che ha trovato riscatto in carcere. “Sentivo il profumo del caffè, mi ha affascinato”. L’ex detenuta, oggi in regime di semilibertà, che in carcere ha imparato a lavorare i chicchi. “Ogni tanto nella mia cella arrivava un bell’odore di caffè. Mi riportava a un attimo di serenità, per me che ero abituata a sentire solo l’odore del ferro”. È così che Sofia (nome di fantasia), oggi in regime di semilibertà, ha saputo che nella casa circondariale femminile di Pozzuoli, dove era detenuta, c’era una torrefazione. “Non capivo da dove veniva, poi un giorno l’educatrice mi disse che erano Imma e Paola che avevano portato una torrefazione in carcere e chiesi di fare un colloquio con loro”.
di Sara D’Ascenzo
Corriere del Veneto, 3 aprile 2025 “Stava cercando di recuperare umanità. Ha aiutato una famiglia con problemi”. Il video inedito nel carcere di Padova e il progetto di una serie televisiva: “Era un uomo anziano di salute cagionevole che stava venendo a contatto veramente con sé stesso e non reggeva a questo impatto”. Un uomo cammina lentissimo vicino a due tavoli rovesciati. Indossa una camicia bianca nella quale sembra perdersi. I pochi capelli grigi rimasti incorniciano un viso provato. Lo sguardo è fisso nel vuoto. A un certo punto si accascia e cade. Quell’uomo è Donato Bilancia, il serial killer dei treni, giocatore di casinò, assassino di prostitute e di rivali al gioco, e prima ancora ladro di auto, di pistole e perfino, futilmente, di panettoni. E questa foto è un fermo immagine di un video, mai visto prima, che documenta ...
AFFARI SOCIALI
di Erica Manna
L’Espresso, 3 aprile 2025 Il traffico di persone cresce e usa sempre di più social e web per adescare vittime. Che sfrutta per lavoro o sesso. Un nuovo progetto tra cinque Paesi europei lo combatte e forma gli operatori. Usman dice di avere 24 anni. Quando entra nella sala d’aspetto dell’ambulatorio, in un vicolo del centro storico di Genova, è accompagnato da un adulto. La dottoressa gli chiede di seguirla nello studio, da solo, per poterlo visitare: Usman dice di sentirsi debole, ha la febbre. Quando lo ausculta, la dottoressa vede una serie di lividi sulla schiena, ma lui non ne vuole parlare. Dietro ai suoi silenzi c’è una storia di tratta e di abusi. Usman, in realtà, ha 17 anni. È fuggito dalla Siria con l’aiuto di un amico del padre, che a sua volta lo ha affidato ad altri conoscenti fino all’arrivo in Italia.
di Leonardo Fiorentini*
L’Unità, 3 aprile 2025 Secondo lo studio realizzato per Canapa Sativa Italia sarebbe questo l’impatto della criminalizzazione delle infiorescenze di canapa industriale, con la perdita di oltre 22mila posti di lavoro. Un regalo ai produttori stranieri e al mercato illegale. Il Ddl sicurezza arriverà in aula al Senato martedì 15 aprile con un testo che, vista la mancata copertura di alcune norme, sarà necessariamente diverso da quello approvato a settembre scorso dalla Camera. L’esame è stato contingentato nei tempi, così il voto pare già possibile il giorno successivo. Il ritorno a Montecitorio è però certo: una porticina aperta anche per altre possibili modifiche del testo, ormai feticcio della destra al Governo. All’interno della maggioranza sembra si siano aperti spiragli per minimi emendamenti necessari a evitare le perplessità...
DOCUMENTI
"Cronisti in Opera". Periodico dal carcere di Milano Opera. Anno 3, Numero 1, Marzo 2025
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
XVII Conferenza Nazionale della CRIVOP Italia ODV (Erice-TP, dal 4 al 6 aprile 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 6 aprile 2025
Convegno: "Prospettive di emancipazione per le donne rom e sinte" (Ivrea-TO, 8 aprile 2025)
Incontro-dibattito: "Cultura è vita nei luoghi di detenzione" (Roma, 10 aprile 2025)
Incontro-dibattito: "Vivere e morire nelle carceri italiane" (Verona, 15 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI