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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 26 aprile 2025
CARCERI
di Ornella Favero*
Ristretti Orizzonti, 26 aprile 2025 COMUNICATO E ADESIONI AGGIORNATE. A proposito della ulteriore “chiusura nella chiusura” delle persone detenute in Alta Sicurezza. Asserragliati nella fortezza, terrorizzati anche dal nostro vicino di casa, armati fino ai denti per difendere i nostri beni, diffidenti e capaci di vedere negli altri solo un potenziale nemico: è questo il mondo in cui vogliamo vivere? Da circa 12 anni noi di Ristretti Orizzonti avevamo lanciato una sfida: smettiamola di dire che “i mafiosi non cambiano mai”, facciamo in modo invece che gli venga voglia di cambiare, per i loro figli, per i nipoti, per il desiderio di diventare persone “perbene”, una bella espressione che fa capire che essere “a favore del bene” ti fa vivere meglio, è già quella una ricchezza. E così, avevamo chiesto di fare una sperimentazione: far lavorare insieme nella nostra redazione detenuti comuni e detenuti di Alta Sicurezza.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 26 aprile 2025 Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (Cpt) ha pubblicato il suo 34° rapporto annuale, dipingendo un quadro allarmante delle condizioni carcerarie in Europa nel 2024. Due i temi centrali: il sovraffollamento crescente, particolarmente critico in alcuni Paesi occidentali come il nostro Paese, e la persistenza di gerarchie informali tra detenuti in ex Stati sovietici. L’Italia, insieme a Bulgaria, Romania e Turchia, è tra i Paesi citati per criticità specifiche, dal sovraffollamento ai Centri di permanenza per il rimpatrio.
di Guido Vitiello
Il Foglio, 26 aprile 2025 Alcuni storici ritengono che quella degli internati militari italiani, deportati nei campi di concentramento dopo l’8 settembre, fu una forma di Resistenza passiva contro il nazifascismo. Maligna coincidenza: nelle carceri italiane la protesta pacifica dei detenuti sta per diventare reato. Non c’è miglior modo di celebrare la Liberazione che protestare contro quest’abominio.
di Sergio D’Elia
L’Unità, 26 aprile 2025 Almeno un anno di riduzione di pena ai carcerati: Papa Francesco lo ha chiesto fino all’ultimo respiro Papa Francesco è stato non solo un capo spirituale ma anche il Capo di Stato più attento allo Stato di diritto e al rispetto dei diritti umani, soprattutto nei confronti degli ultimi. I migranti che ha accolto e protetto nel loro viaggio della speranza. Come il viaggio approdato nell’isola di Lesbo, alle porte dell’Europa, sbarrate. “Ti stavo vicino a Lesbo quando abbracciavi la carne martoriata di quelle donne, di quei bambini, e di quegli uomini che nessuno vuole accogliere in Europa”, gli scrisse poco prima di andarsene Marco Pannella dalla sua stanza all’ultimo piano, “vicino al cielo”. “Questo è il Vangelo che io amo e che voglio continuare a vivere accanto agli ultimi, quelli che tutti scartano”.
di Luigi Debernardi*
L’Unità, 26 aprile 2025 La società ci presenta principalmente un solo luogo per scontare la pena: il carcere, e questo indirizza a costruire tutte le discussioni su questo unico tema, creando un circolo vizioso composto dagli stessi problemi e dalle stesse “soluzioni”. Per compiere un passo avanti in termini di civiltà, e non avere un futuro già scritto, dobbiamo avere il coraggio di accogliere una visione diversa, scindendo ciò che funziona da ciò che non funziona nell’attuale sistema penale. La galera, utilizzata in chiave punitiva e non cautelare, è un istituto relativamente giovane che ha origine agli inizi dell’800. La Costituzione italiana ha previsto espressamente che le pene debbano tendere alla rieducazione del condannato; non proponendo però un’alternativa all’istituzione totale preesistente si è generata una divisione nell’opinione pubblica sul carcere in chiave rieducativo-punitiva.
di Simona Musco
Il Dubbio, 26 aprile 2025 Sollevata un’altra questione di legittimità davanti alla Consulta: “Con queste norme la giustizia minorile diventa solo punitiva”. Il decreto Caivano compromette uno dei principi cardine del processo penale minorile: la valutazione individuale della personalità del minore. È questo, in sintesi, il cuore dell’ordinanza con cui il Tribunale per i minorenni di Roma ha sollevato una nuova questione di legittimità costituzionale dell’articolo 28, comma 5-bis, del Dpr 448/1988, introdotto proprio dal decreto. La norma contestata esclude automaticamente l’accesso alla sospensione del processo con messa alla prova per determinati reati considerati gravi - come la violenza sessuale, anche di gruppo, in presenza di specifiche aggravanti - impedendo al giudice qualsiasi valutazione caso per caso.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 26 aprile 2025 La battaglia per il referendum sulla separazione delle carriere si giocherà molto sulla comunicazione che verrà offerta ai cittadini dagli attori in gioco: da un lato governo, maggioranza di centrodestra e gran parte dell’avvocatura, dall’altra le opposizioni (tranne Azione e Italia viva) e la magistratura. Quasi sicuramente all’appuntamento plebiscitario non si arriverà dopo aver studiato gli aspetti tecnici della modifica normativa: si tratterà di un giudizio di gradimento del lavoro dei magistrati, e anche di quello di Giorgia Meloni e Carlo Nordio, che hanno investito moltissimo su questa riforma.
di Marco Bittau
La Nuova Sardegna, 26 aprile 2025 La Procura di Sassari ha aperto un’inchiesta, l’autopsia sarà svolta il 30 aprile. Più ombre che luci sulla morte improvvisa di un giovane olbiese detenuto nel carcere di Bancali, avvenuta lo scorso 21 aprile. Un caso di suicidio, come subito si è sostenuto? L’ipotesi non ha convinto i familiari del giovane che, assistiti dagli avvocati Abele e Cristina Cherchi, hanno presentato con urgenza una richiesta di indagini alla Procura di Sassari che ha già disposto accertamenti sulle cause della morte. A cominciare dall’autopsia, che il sostituto procuratore Paolo Francesco Piras, pubblico ministero, ha affidato al medico legale Francesco Lubinu. L’esame si svolgerà il 30 aprile a Sassari.
di Luca Pernice
Corriere del Mezzogiorno, 26 aprile 2025 Tortura, rischiano il giudizio dieci agenti, tre medici e una psicologa. Una spedizione punitiva per dare una lezione ad un detenuto considerato “problematico” e a un altro reo di essere intervenuto per difendere il compagno. Sarebbe questo il movente delle violenze avvenute l’11 agosto del 2023 all’interno del carcere di Foggia ai danni di un detenuto, originario di Bitonto, invalido al 100 per cento e affetto da gravi disturbi psichiatrici, picchiato con violenza e crudeltà da un compagno di Taranto. Per quella vicenda la procura di Foggia ha chiesto il rinvio a giudizio per 14 persone: dieci agenti della polizia penitenziaria, tre medici e una psicologa.
di Laura Secci
La Stampa, 26 aprile 2025 Interrogazione del parlamentare Fornaro (Pd). Il centrodestra astigiano reagisce: “Indicata da FdI, non la conoscevamo. Ci siamo fidati”. Si accusa un’apparente vertigine logica nell’osservare il centrodestra che governa Asti. Solo apparente. Il sindaco in corteo intona “Bella Ciao”. E non la mastica a metà come i calciatori con l’Inno di Mameli. Lui, Maurizio Rasero, ha le spalle aperte e lo sguardo fiero di un soldato all’Alzabandiera. Mentre il presidente del consiglio comunale Federico Garrone ricorda che i valori del Papa sono gli stessi, preziosi, del 25 Aprile. Com’è possibile che la stessa giunta pochi giorni fa abbia eletto a garante dei detenuti Stefania Sterpetti, medico in pensione con la passione per post nostalgici in cui inneggia al Duce e augura la morte a Cesare Battisti?
di Giovanni Poggi
Il Resto del Carlino, 26 aprile 2025 Un’opportunità per i detenuti, un beneficio per le aziende: è questo il messaggio lanciato dall’associazione Seconda Chance, che si occupa di facilitare l’inserimento lavorativo dei detenuti nelle imprese italiane. Nata nel 2022 da un’iniziativa della giornalista Flavia Filippi, l’associazione collabora con il Ministero della Giustizia e ha già raccolto più di 470 offerte di lavoro in aziende di primo piano. La rete di Seconda Chance si sta ampliando anche in Emilia-Romagna, dove i primi risultati sono già evidenti, come dimostra il caso dell’azienda Inci Srl di Renazzo. Sempre in Regione, Seconda Chance ha già iniziato a costruire una solida rete di collaborazioni, coinvolgendo Confindustria e Confcommercio.
di Marta Gasparon
genteveneta.it, 26 aprile 2025 Una promessa lanciata l’anno scorso dal Patriarca in occasione della visita del Papa nella Casa di reclusione femminile della Giudecca, che potrebbe prendere forma già entro il 2025. A parlarne è il direttore della Caritas diocesana, Franco Sensini. Una trentina di posti letto a disposizione di detenuti e ristrette, per garantire loro un graduale accompagnamento verso l’esterno, affinché ricostruiscano la propria autonomia e dignità. È il progetto che dovrebbe prendere forma entro il 2025 (o comunque coinvolgendo parte del 2026), a cui sta lavorando la Caritas diocesana in sinergia con la Diocesi, in linea con l’impegno assunto dal Patriarca Francesco in occasione della visita di Papa Bergoglio ...
di Paolo Foschini
Corriere della Sera, 26 aprile 2025 Gli avevano scritto l’ultima volta due mesi fa, il giorno in cui era stato ricoverato e cioè poco prima di partire a loro volta per Roma dove dovevano cantare per lui al Giubileo degli Artisti. E ora, pochi minuti dopo la notizia della morte di papa Francesco, i detenuti del reparto La Nave di San Vittore hanno scritto di nuovo. “Oggi è un giorno di sofferenza per noi”. Comincia così la lettera di Salvatore dal reparto La Nave di San Vittore. Scritta di getto, neanche un’ora dopo la notizia. Bisogna sapere che di solito nei giorni festivi non sono previste attività particolari per le persone detenute. C’è la messa, per chi ha il permesso di uscire dalla cella.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 26 aprile 2025 La storia di Roberto Giannoni. L’ex bancario ha trascorso un anno in carcere ingiustamente. Il padre morì di crepacuore un mese prima del processo e la madre un mese dopo la sua assoluzione. Poi Giannoni divenne volontario in carcere e nel 2016 il Pontefice lo chiamò a raccontare la sua storia a piazza San Pietro: “Nessun Papa ha voluto così bene ai detenuti. Si sentiva portatore della croce”. “Non dimenticherò mai l’abbraccio di Papa Francesco in piazza San Pietro, davanti a 40 mila persone. In quel momento lo percepii come un mio fratello. Papa Francesco è sempre stato fratello dei detenuti e delle vittime delle ingiustizie, come me”.
di Cristina Pastore
La Stampa, 26 aprile 2025 Lorenzo e Michele avevano incontrato il Pontefice nel 2022. Per loro quella giornata rappresenta un ricordo indelebile. Incontrare Papa Francesco, anche solo per pochi minuti, per tutti è stato qualcosa di speciale, per Lorenzo e Michele di più. Erano detenuti tre anni fa quando con una delegazione della comunità carceraria di Verbania lo avvicinarono durante un’udienza generale, e ancora adesso sono in cella. La notizia della morte di Francesco li ha raggiunti nella casa circondariale di Pallanza, dove hanno imparato a ricamare. L’invito del Papa ad andarlo a trovare era arrivato dopo che gli avevano mandato un loro lavoretto.
di Annibale Gagliani
Corriere del Mezzogiorno, 26 aprile 2025 “Ogni atto di ribellione esprime nostalgia per l’innocenza e una richiesta all’essenza dell’essere”. Albert Camus rifletteva nella costruzione de L’uomo in rivolta su un problema filosofico attuale per la giustizia italiana: il suicidio come atto liberatorio contro la profonda inquietudine. Una condizione trattata con sensibilità e sguardo incisivo da Alessandro Trocino nel suo ultimo saggio “Morire di pena - 12 storie di suicidio in carcere” (Editori Laterza). Un dato in costante crescita allarma il sistema carcerario nostrano: la media di oltre ottanta suicidi di detenuti all’anno su un campione di oltre cinquanta istituti penitenziari coinvolti ...
di Antonio Grana
Il Fatto Quotidiano, 26 aprile 2025 Ignorati dai potenti che ora lo celebrano. Nel suo pontificato il Papa ha saputo parlare senza mezze misure ai governanti del mondo. Compresi quelli che lo applaudono pur essendo agli antipodi del suo pensiero. Quasi tutti i potenti del mondo hanno onorato la memoria di Papa Francesco. Di ora in ora, subito dopo la notizia della sua morte, le agenzie di stampa sono state inondate dalle dichiarazioni di apprezzamento dei politici di ogni schieramento per il Pontefice più mediatico della storia. Ma Bergoglio è stato anche un uomo che ha saputo parlare con estrema chiarezza di temi scomodi, soprattutto per chi governa le sorti del mondo, bastonando i potenti senza usare mezze misure, rifiutando l’ipocrita linguaggio politicamente corretto.
di Umberto Di Giovannangeli
L’Unità, 26 aprile 2025 Francesco è stato anche il “Papa dei gesti”. Molto spesso imprevisti e imprevedibili. Spiazzanti. Come quel 5 novembre 2024, quando il Papa era sulla strada di ritorno dalla Gregoriana, dove in mattinata aveva incontrato la comunità accademica, e a un tratto la nota Fiat 500L bianca, invece di proseguire dritto per Casa Santa Marta ha deviato verso una via del centro di Roma. Francesco ha voluto fare sosta a casa di Emma Bonino. Una visita del tutto a sorpresa. Al termine il Papa, una volta uscito dal portone dell’abitazione, è stato avvicinato da alcune persone incuriosite che gli hanno domandato in che condizioni avesse trovato Bonino.
di Marco Erba
Avvenire, 26 aprile 2025 La Festa della Liberazione è una ricorrenza sempre nuova, sempre attuale, anche dopo ottant’anni. Ogni totalitarismo, di qualsiasi colore esso sia, è infatti la negazione di quell’umano che ha come fondamento la libertà di dire chi si è con le parole, con le azioni, con le scelte. Per questo la Liberazione va sempre celebrata: perché è una festa grazie alla quale, ogni anno, abbiamo l’occasione di riscoprire la nostra umanità, la nostra essenza di donne e uomini liberi. Ma il fascismo esercita ancora un grande fascino su molte persone, moltissime delle quali giovani o giovanissime. Me ne accorgo non solo dai fatti di cronaca, ma anche tutti i giorni, tra i banchi di scuola. È un fenomeno diffuso per tutta la penisola, da Sud a Nord, da Est a Ovest.
di Filomena Gallo*
La Stampa, 26 aprile 2025 Maurizio Fravili ha 68 anni, è malato di Parkinson dal 2020, nel 2023 ha scritto ad Agnete Kirkeby chiedendo di poter accedere alla fase clinica sperimentale delle ricerche per la cura del Parkinson in Svezia. Ma la risposta è stata che possono accedere solamente i pazienti inglesi e svedesi. Maurizio, alla luce del peggioramento della sua salute e con la speranza che presto arrivi una cura, il 1° marzo 2024 ha scritto al Ministro della Salute chiedendo che anche in Italia la ricerca possa utilizzare gli embrioni non idonei per una gravidanza, per trovare cure innovative e speranze per chi soffre perché in Italia questa possibilità è vietata.
di Marika Ikonomu
Il Domani, 26 aprile 2025 Dopo oltre 300 giorni di reclusione, perché accusata di aver aiutato a gestire l’imbarcazione che ha portato 77 migranti in Italia, è stata assolta per non aver commesso il fatto. Essere libere non significa solo non essere più in carcere: anche ora che non è più reclusa, “sente la mancanza di libertà”. Ha un sogno: mettere in luce la criminalizzazione dei rifugiati attraverso l’articolo 12 del Testo unico sull’immigrazione. “La libertà è una parola che non può essere descritta. So solo che è una necessità, come si ha bisogno di acqua e cibo”. Maysoon Majidi, attivista per i diritti umani e regista curdo-iraniana, parla della libertà dopo aver passato oltre 300 giorni di carcere in Italia. Fuggita dall’Iran con il fratello per la sua attività politica, ha vissuto prima nel Kurdistan iracheno per poi andare in Turchia, dove si è imbarcata per raggiungere le coste calabresi.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 28 aprile al 4 maggio 2025
Incontro-dibattito: "Sogna ragazzo, sogna. Mai solo all'IPM, per ripartire" (Rovigo, 8 maggio 2025)
Convegno: "Emergenza carcere tra realtà locale e prospettive europee" (Milano, 19 maggio 2025)
PODCAST
"Voci da San Vittore", di Ulderico Maggi - ABCittà
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
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