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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 23 aprile 2025
CARCERI
di Ornella Favero*
Ristretti Orizzonti, 23 aprile 2025 COMUNICATO E ADESIONI AGGIORNATE. A proposito della ulteriore “chiusura nella chiusura” delle persone detenute in Alta Sicurezza. Asserragliati nella fortezza, terrorizzati anche dal nostro vicino di casa, armati fino ai denti per difendere i nostri beni, diffidenti e capaci di vedere negli altri solo un potenziale nemico: è questo il mondo in cui vogliamo vivere? Da circa 12 anni noi di Ristretti Orizzonti avevamo lanciato una sfida: smettiamola di dire che “i mafiosi non cambiano mai”, facciamo in modo invece che gli venga voglia di cambiare, per i loro figli, per i nipoti, per il desiderio di diventare persone “perbene”, una bella espressione che fa capire che essere “a favore del bene” ti fa vivere meglio, è già quella una ricchezza. E così, avevamo chiesto di fare una sperimentazione: far lavorare insieme nella nostra redazione detenuti comuni e detenuti di Alta Sicurezza.
di Samuele Ciambriello*
Il Riformista, 23 aprile 2025
L’ultima uscita pubblica del Pontefice è stata a Regina Coeli. Non a caso: fu sempre presente tra i più dimenticati degli invisibili. Morto lui, non muore la speranza. Papa Francesco non c’è più. Ci mancherà: lo piangono nelle carceri. Mancherà a quella popolazione ristretta negli istituti di pena a cui Bergoglio era legato da una costante, ininterrotta attenzione. Non a caso l’ultima uscita pubblica di un Pontefice già fiaccato dalla malattia era stata tra i “suoi fratelli detenuti”, a Regina Coeli. Ultimo atto di un Pontificato dedicato agli ultimi tra gli ultimi: a quei detenuti che la politica, le istituzioni, ma anche il mondo della cultura relegano nel dimenticatoio della coscienza. In un anno così significativo per la Chiesa e per il mondo intero, il Papa aveva già scelto di celebrare il giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre, con un gesto andato ben oltre la semplice commemorazione liturgica. Aveva deciso di aprire in quell’occasione la seconda porta del Giubileo nel carcere di Rebibbia, un atto che ha un valore simbolico profondo e una portata che va oltre la sfera religiosa, toccando aspetti sociali, politici ed etici cruciali.
di Domenico Forgione
Il Dubbio, 23 aprile 2025 Costretti in tre metri per quattro sentivamo ancora più nostre quelle parole sul Covid pronunciata dal Papa in una piazza San Pietro deserta. Nella sezione c’era un silenzio irreale. L’orologio in mezzo al corridoio segnava le 14:50. Come sempre. Chissà da quanti anni. Il tempo in carcere non esiste, che le lancette stiano ferme o si spostino sul quadrante non fa differenza. È un tempo sospeso tra una battitura e l’altra. Dai camerotti e dai cubicoli arrivava in stereofonia la telecronaca di ciò che stava succedendo in piazza San Pietro. I nostri occhi erano tutti incollati in alto, sopra il cancello serrato, fissi sul teleschermo.
di Andrea Ossino
La Repubblica, 23 aprile 2025 Intervista con il delegato del Vaticano alle carceri. Aneddoti, incontri, vittorie e sconfitte. E un fiore accompagnato da una lettera che i detenuti gli hanno affidato per posarlo sulla tomba di Papa Francesco. Monsignor Benoni Ambarus ricorda tutto del rapporto tra il Papa e la popolazione carceraria. È consapevole dell’impegno profuso dal pontefice: “Fino a pochi giorni fa il Santo Padre trascinava il suo corpo a Regina Coeli, per urlare al mondo, con tutta la sua forza, la necessità di prestare attenzione ai detenuti. Gli ultimi suoi averi li ha donati a loro, 200mila euro dal suo conto personale”, dice il Vescovo delegato alla carità e alle carceri. Che non dimentica neanche il risultato. Amaro. “Nonostante il suo enorme impegno, le istituzioni non hanno fatto nulla per dare anche solo un piccolo segnale. Il mio bilancio non è positivo”.
di Adriano Todaro
girodivite.it, 23 aprile 2025 Gli episodi avvenuti in alcune carceri italiane e la mia personale esperienza. Questa settimana non vi farò un elenco delle cose avvenute in campo editoriale. Tratterò un solo argomento, quello relativo a carcere e informazione con una esperienza personale. Leggo, infatti, mentre cerco le notizie in internet, che ai detenuti viene vietato di firmare gli articoli che pubblicano nei giornali realizzati all’interno degli istituti carcerari. Lo denuncia una delle testate più importanti esistente nelle carceri italiane, Ristretti orizzonti che riporta uno scritto di Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, già Ministro della Giustizia.
di Alessandro Gilioli
Internazionale, 23 aprile 2025 Nel carcere di Foggia, per la prima volta in Italia, gli agenti sono stati muniti di fucili con telerilevamento e puntatori laser per sparare ai droni con cui vengono introdotti dall’esterno cellulari e droga. L’iniziativa è stata definita “operazione contraerea”. A Lecce un detenuto ha ottenuto un risarcimento di 24 euro per essere stato costretto per quasi due anni a vivere in una cella in condizioni inumane. Nel carcere di Cassino (Frosinone) c’è stata una rivolta dei detenuti per la mancanza di acqua calda e di cure mediche. Nel carcere di Piacenza c’è stata una rivolta per via del sovraffollamento. Nelle carceri della regione Emilia-Romagna c’è un tentativo di suicidio ogni 33 ore. Nel carcere di Torino è detenuta da quattro mesi una donna affetta da schizofrenia paranoide e dichiarata invalida al 100 per cento. Nel carcere di Opera (Milano) c’è un detenuto in regime di 41bis, affetto dal morbo di Alzheimer, che non sa più nemmeno dove si trova e perché.
di Angela Stella
L’Unità, 23 aprile 2025 Dl sicurezza al vaglio degli esperti: sono iniziate, infatti, ieri le audizioni nelle commissioni congiunte Affari Costituzionali e Giustizia della Camera. Anm e Ucpi si sono trovate d’accordo nello stigmatizzare la scelta di un decreto legge e la spinta panpenalistica. Il primo a prendere la parola è stato proprio Cesare Parodi, vertice dell’Anm: “Seguivamo con interesse da più di diciotto mesi i lavori parlamentari, abbiamo poi appreso della scelta di optare per la decretazione di urgenza. Non voglio fare valutazioni di costituzionalità - ha spiegato Parodi - Evidentemente il Governo ha ritenuto, così, all’improvviso, la sussistenza di un’urgenza che per l’anno precedente non era stata riscontrata”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 23 aprile 2025 Denunciato l’approccio “populista e autoritario” della norma, con gravi ripercussioni sui diritti umani. Ucpi e Anm compatte nel criticare metodo e merito del dl sicurezza. La sede sono state le commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera che ieri hanno iniziato il giro di audizioni. Il primo a prendere la parola è stato proprio Cesare Parodi, presidente del “sindacato” delle toghe: “Seguivamo con interesse da più di diciotto mesi i lavori parlamentari, abbiamo poi appreso della scelta di optare per la decretazione di urgenza.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 23 aprile 2025 Il Governo ha chiesto e ottenuto una nuova proroga, al 6 maggio, per l’invio alla Corte penale internazionale della sua memoria difensiva sul caso del generale libico arrestato a gennaio e poi scarcerato e rimpatriato in Libia. Attesa nei prossimi giorni la decisione sull’indagine che vede coinvolti Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano. Il governo italiano ha chiesto e ottenuto una nuova proroga, al 6 maggio, per l’invio alla Corte penale internazionale (Cpi) della sua memoria difensiva sul caso di Osama Njeem Almasri, il capo della polizia penitenziaria libica arrestato in Italia lo scorso 19 gennaio su mandato di arresto internazionale della Corte dell’Aja per crimini di guerra e contro l’umanità, poi scarcerato e rimpatriato in Libia due giorni dopo con tanto di volo di stato.
GIURISPRUDENZA
di Massimiliano Nerozzi
Corriere della Sera, 23 aprile 2025 Secondo la Corte di Cassazione: non sarebbero state valutate dal magistrato di Sorveglianza prima e dal tribunale poi le condizioni del trattamento degradante. Per “1474 giorni”, un detenuto del carcere Lorusso e Cutugno “non ha fruito dello spazio minimo di tre metri quadrati, come determinato al netto degli arredi fissi e del locale adibito a servizio igienico”: il che equivale - secondo la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu, ndr) e della Cassazione - alla presunzione “della sussistenza di un trattamento degradante o inumano”; a meno che non ci siano, contemporaneamente, breve durata della detenzione, dignitose condizioni carcerarie e una sufficiente libertà di movimento al di fuori della cella, mediante lo svolgimento di adeguate attività.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 23 aprile 2025 La Consulta, sentenza numero 55 depositata oggi, boccia l’automatismo affermando che il giudice deve poter valutare la situazione caso per caso nell’interesse del minore. Non è nell’interesse del minore fissare un rigido automatismo tra la condanna per maltrattamenti in famiglia e la sospensione dalla potestà genitoriale, prescindendo dunque da ogni valutazione circa la situazione concreta venutasi a creare dopo il delitto. Lo ha stabilito la Corte costituzionale, con la sentenza n. 34 depositata oggi, richiamando la “progressiva emersione della centralità dell’interesse del minore nel sistema normativo”. Ed aggiungendo così un’altra pronuncia ad un percorso iniziato nel 2012 con la sentenza n. 31 sulla “alterazione di stato”.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 23 aprile 2025 Questa mattina, presso il Consiglio Regionale della Campania, sarà presentata la Relazione Annuale 2024 del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello. Un documento di 269 pagine che dipinge un quadro drammatico non solo per la regione, ma emblematico delle criticità del sistema penitenziario italiano nel suo complesso: sovraffollamento cronico, emergenza salute mentale, aumento dei suicidi, carenze nel reinserimento lavorativo e un approccio securitario che aggrava l’emergenza. In Campania sono rinchiusi 7.509 detenuti, ma i posti disponibili sono appena 5.584: un tasso di sovraffollamento del 134,5%. A Poggioreale viaggia al 155,45%, a Benevento al 154,55% e a Salerno al 154,18%.
ansa.it, 23 aprile 2025 Nel carcere di Bancali un detenuto di 36 anni, originario del nord Africa, è stato trovato privo di vita nella sua cella dagli agenti di polizia penitenziaria. Quando i poliziotti hanno aperto la porta della cella hanno trovato l’uomo riverso per terra con accanto la bomboletta da fornello e un forte odore di gas. Nella cella c’era anche un altro detenuto che non si era accorto di nulla. A denunciare l’ennesima tragedia accaduta nel carcere sassarese è il sindacato Sappe: “Sono ancora in corso gli accertamenti per capire se la causa della morte del detenuto, avvenuta con l’inalazione del gas della bomboletta che legittimamente i detenuti posseggono per cucinare e riscaldare cibi e bevande, sia la deliberata volontà di togliersi la vita o le conseguenze di uno sballo finito male.
di Ludovica Lopetti
Corriere di Torino, 23 aprile 2025 I dottori erano accusati di non essere intervenuti in tempo. Ma le consulenze mostrano la correttezza del loro operato. Si è chiusa con un’archiviazione l’inchiesta sulla morte di Susan John, 42 anni, che l’11 agosto 2023 si è lasciata morire di inedia nella sezione femminile del carcere Lorusso e Cutugno. Quattro medici della casa circondariale (difesi dagli avvocati Francesco Bosco e Gian Maria Nicastro) erano accusati di omicidio colposo: nell’ipotesi iniziale, non avrebbero fatto abbastanza per tentare di salvare la donna e soprattutto non sarebbero intervenuti tempestivamente perché venisse ricoverata. Nelle scorse settimane però è stato lo stesso pm Mario Bendoni a chiedere l’archiviazione, sulla scorta di ben due consulenze tecniche che hanno acclarato la bontà dell’operato dei sanitari.
di Federica Nannetti
Corriere di Bologna, 23 aprile 2025 Il Ministero: “Disposta un’indagine conoscitiva”. Bergoglio? “Un antipapa, vestito da Papa. Ora fondamentale un conclave pre 2013 per un vero Papa”. O, in alternativa, “un vescovo usurpatore”, che si sarebbe impadronito della Chiesa a fronte di dimissioni “non valide” di Benedetto XVI e che non avrebbe nemmeno impartito “la benedizione Urbi et Orbi” di domenica, prima dell’ultimo bagno di folla in piazza San Pietro. Il Santo Padre, scomparso il lunedì di Pasquetta, è uno dei bersagli più frequenti dei post rilanciati dal canale Telegram “Logos e Libertas” che, scorrendolo, non ha mai risparmiato nemmeno l’Oms, l’Unione Europea, e non ha mai fatto mistero di tesi no vax, no green pass, ma anche di idee contrarie alla migrazione, ai diritti Lgbtq+ e chi più ne ha più ne metta.
di Viviana Daloiso
Avvenire, 23 aprile 2025 “Don, ma perché quelli che vanno in chiesa non ci salutano?”. Il gruppo dei ragazzi è riunito sulla panchina davanti alla chiesa. Parlano ad alta voce, giocano a pallone disturbando i passanti, ascoltano la musica a palla coi telefonini. Sono una quindicina, la sera arrivano a trenta e più: italiani, africani, marocchini, latinos. Il più grande ha 16 anni, il più piccolo forse 12. Siamo a Borgo Roma, periferia di Verona, un punto imprecisato della linea 21 che parte dalla stazione ogni 15 minuti col suo carico di multietnicità e di preoccupazione: l’autobus attraversa gli storici quartieri operai della città, oggi forse più poveri di allora, per finire la sua corsa davanti all’ospedale della città.
di Elena Dal Forno
Corriere del Veneto, 23 aprile 2025 Dieci biciclette abbandonate, un gruppo di detenuti pronti a rimetterle in sesto e dieci donne migranti che monteranno presto in sella. È il cuore del progetto “Non solo pane e comunità solidali”, che punta a favorire l’autonomia e l’inclusione delle donne migranti anche attraverso la mobilità sostenibile. Ieri mattina, grazie alla collaborazione di Ca’ Sugana, la Fiab ha ricevuto dieci biciclette recuperate da furti, denunce o semplicemente abbandonate, rimaste per mesi nei magazzini comunali. Ora prenderanno nuova vita: sono già state trasferite nel carcere di Treviso, dove i detenuti si occuperanno della riparazione. Una volta pronte, saranno donate alle destinatarie del progetto.
basilicata24.it, 23 aprile 2025 “Ci sono date che non si possono dimenticare, una di queste sarà ricordata nella Casa Circondariale per detenuti ad Alta Sicurezza di Melfi,- ha dichiarato la Direttrice Maria Rosaria Petraccone - perché l’ 11 aprile scorso è stato possibile concretizzare, quanto previsto dall’art. 20 dell’Ordinamento Penitenziario, dedicato al lavoro dei detenuti, che sancisce in maniera puntuale che “il lavoro penitenziario non ha carattere afflittivo ed è remunerato” questo sta a significare che non può comportare un inasprimento della pena, ma è considerato una forma di organizzazione necessaria alla vita della comunità carceraria”.
di Antonella Cortese
Ristretti Orizzonti, 23 aprile 2025 È cominciato con il primo incontro Visioni Riparative tra Dentro e Fuori, il progetto finanziato dal bando regionale Dgr 903/24, che parte dal paradigma della Giustizia riparativa al quale si ispira, per promuovere la cultura dell’incontro, della mediazione e della riparazione tra dentro e fuori dal carcere. È infatti in seno alla società, ai suoi conflitti e alle sue naturali contraddizioni che si generano comportamenti lesivi, violazioni delle norme penali e giuridiche. È nella comunità che si pone in ascolto, che include e non respinge, che affronta le difficoltà evitando irreparabili rotture che isolano, spesso reiterando comportamenti illeciti e dannosi, il luogo in cui è possibile trovare una mediazione, un risarcimento, una riparazione, una possibile ricucitura.
di Domenico Coviello
vita.it, 23 aprile 2025 Ad Asti, due appassionati docenti di un liceo di Scienze umane prospettano agli studenti un Pcto particolare: un percorso di dialogo con i detenuti del locale penitenziario, da cui trarre un lavoro comune. Grazie alle associazioni e al Centro servizi volontariato, ne è nata una pubblicazione che sarà presentata al “Salone del libro”. Dimenticate la serie Netflix Adolescence, gli incel, la manosfera e l’intelligenza artificiale. E mettetevi in marcia lungo le strade della realtà che non fa notizia in televisione. Scoprirete gruppi di adolescenti che fanno uno stage scolastico in carcere fino a scrivere un libro con gli ergastolani e a raccontare loro, in un reciproco scambio di esperienze dal vivo, alcune delle proprie emozioni più profonde.
veronasera.it, 23 aprile 2025 “Necessario pensarlo parte integrante della nostra comunità”. Il movimento civico promuove un incontro dedicato al carcere veronese per riflettere sulle condizioni di vita dei detenuti e delle detenute. Prosegue l’impegno del movimento civico Traguardi per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni della casa circondariale di Montorio. Dopo la visita effettuata lo scorso 16 aprile insieme a “Nessuno Tocchi Caino” e a Verona Radicale, Traguardi torna dunque a dare voce a chi vive quotidianamente la realtà del carcere, organizzando l’incontro pubblico “Voci dal carcere. In ascolto della Casa Circondariale di Montorio”.
AFFARI SOCIALI
di Graziano Arancio
Il Dubbio, 23 aprile 2025 Un’occasione persa. O forse, semplicemente, un’occasione che non abbiamo voluto cogliere. Era il 23 ottobre 2014 quando Papa Francesco, parlando all’Associazione Internazionale di Diritto Penale, pronunciò uno dei discorsi più lucidi. Un’occasione persa. O forse, semplicemente, un’occasione che non abbiamo voluto cogliere. Era il 23 ottobre 2014 quando Papa Francesco, parlando all’Associazione Internazionale di Diritto Penale, pronunciò uno dei discorsi più lucidi, coraggiosi e profetici che io ricordi su giustizia, pena e dignità della persona. Non parlò ex cathedra, ma come uomo tra gli uomini. Eppure, da avvocato penalista, non ho potuto che avvertire la forza di un messaggio che andava dritto al cuore della nostra funzione.
di Gianfranco Pasquino*
Il Domani, 23 aprile 2025 Ambiente, guerre, migranti, povertà. Le parole del pontefice sono state spesso ignorate dai governanti della terra. Ma quante di queste tematiche rimarranno priorità della chiesa cattolica? Per un papa come Francesco che fino all’ultimo ha cercato e voluto rapportarsi alle persone, fossero o no cristiani, “fedeli”, praticanti, quella immagine del suo incedere lento e solo in pieno Covid, il 27 marzo 2020 sul sagrato della basilica di San Pietro bagnata dalla pioggia, coglie un momento molto doloroso, ma al tempo stesso emblematico. In un certo senso tutti siamo diventati vulnerabili di fronte alla pandemia, tutti avevano bisogno della sua preghiera. In un certo senso il papa interpretava quel bisogno universale e gli dava voce.
di Luca Bottura
La Stampa, 23 aprile 2025 “Non c’è nulla di più cattolico che morire il lunedì dell’Angelo per non rubare la scena al Signore il giorno di Pasqua”. Così Jimmy Kimmel, il più popolare conduttore americano di Late Show, nella puntata di ieri. A seguire, una serie di battute su JD Vance, tra cui questa: “Dopo aver incontrato il Papa, Vance ha twittato che avrebbe pregato per la sua salute. Ora sappiamo che è scarso anche in quello”. Le avesse fatte in Italia, sarebbe partita una discreta lapidazione. Ma non è questo il punto: siamo un Paese bigotto e qualunquista, che si indigna per tutto quasi sempre a casaccio, con logiche tribali e/o per puro amichettismo personale. Tutto normale.
di Riccardo Noury*
Il Domani, 23 aprile 2025 Se su cento cose ne ha dette ottanta giuste, ha vinto per distacco enorme nei confronti dei principali leader politici e dei loro vassalli. Una delle cose che più mi ha impressionato nei giorni successivi alla morte di Papa Bergoglio è stata la voglia di sentirsi appartenenti alle sue parole da parte di persone e gruppi laici, agnostici, atei. Il motivo è semplice: Francesco ha usato parole del mondo, non solo della chiesa. Da Papa venuto dal Sud del mondo, ha parlato delle persone escluse, povere, estromesse dal lavoro e da prestazioni fondamentali come quelle sanitarie. Ha rivendicato dignità e diritti per le persone in carcere. Ha preso le parti delle persone che subiscono l’impatto spaventoso delle guerre: vi muoiono o ne fuggono, diventando migranti, richiedenti asilo e rifugiate.
di Stefano Tassinari*
Corriere della Sera, 23 aprile 2025 Dal 1° gennaio 2026 verrà meno l’esclusione Iva sui contributi supplementari versati dai soci per enti senza scopo di lucro. Dal 1° gennaio 2026, per bloccare una procedura d’infrazione europea, verrà meno l’esclusione Iva sui contributi supplementari versati dai soci a favore di associazioni senza scopo di lucro prive di natura commerciale, incluse quelle del Terzo settore. Tra queste vi sono le attività svolte con i propri soci sulle quali si regge larga parte della vita dell’associazionismo del Terzo settore, e per loro è solo prevista la mera esenzione dell’Iva e neanche su tutto. Lo Stato non incasserà un euro in più, mentre sarebbe un duro colpo a tanta coesione sociale.
di Vincenzo Vita
Il Manifesto, 23 aprile 2025 Si avvicina la scadenza del voto sui referendum: quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza. Silenzio pressoché totale dei media. Lasciamo stare, ovviamente, queste giornate, dedicate (non sempre bene e spesso con elogi di maniera da parte di chi non l’ha mai sopportato) alla scomparsa di Papa Francesco. Servirebbero approfondimenti rigorosi e lontani dalle retoriche farisaiche, che fanno di Bergoglio un santino e non una figura indigesta per guerrafondai e affaristi, dentro il tempio e pure fuori. Torniamo ai referendum. Si tratta di una scadenza fondamentale, perché tocca alcuni meccanismi determinanti della deriva neoliberista -licenziamenti illegittimi, tutele per i lavoratori delle piccole imprese, precariato, sicurezza sul lavoro- e dello spirito vessatorio contro i migranti.
di Riccardo Noury*
Il Manifesto, 23 aprile 2025 Lo scienziato arrestato e condannato a morte per aver rifiutato di fare la spia per le autorità della Repubblica islamica. In un paese normale, sarebbe stato alla guida della risposta alla pandemia da Covid-19 o dei soccorsi a popolazioni terremotate o alluvionate. Purtroppo, Ahmadreza Djajali è nato in Iran e lì è stato arrestato il 25 aprile del 2016. A proposito di paesi normali, ha il passaporto svedese, ha lavorato presso università prestigiose di Svezia, Belgio e Italia (a Novara, dal 2012 al 2015 presso il Crimedim, il Centro di ricerca sulla Medicina dei disastri dell’Università del Piemonte orientale) ma nessuno governo dei tre paesi in questione ha fatto granché per lui. Djalali è uno degli ultimi ostaggi nelle mani delle autorità iraniane.
Il Dubbio, 23 aprile 2025 Il programma “Remição pela Leitura” consente ai reclusi di scontare giorni di pena per ogni libro letto, con benefici anche per il reinserimento sociale. In Brasile, i detenuti possono ridurre la loro pena di quattro giorni per ogni libro letto e recensito, con una riduzione massima di 48 giorni all’anno. Il programma, chiamato “Remição pela Leitura” (“Redenzione attraverso la lettura”), è attivo da oltre dieci anni e offre uno spunto interessante per altri Paesi, come l’Italia, alle prese con il sovraffollamento carcerario e i suoi tragici effetti, come l’alto numero di suicidi nelle carceri. Secondo il programma, ogni libro preso in prestito e analizzato attraverso una relazione scritta consente al detenuto di ottenere un abbattimento della pena.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 21 al 27 aprile 2025
Incontro-dibattito: "Sogna ragazzo, sogna. Mai solo all'IPM, per ripartire" (Rovigo, 8 maggio 2025)
Convegno: "Emergenza carcere tra realtà locale e prospettive europee" (Milano, 19 maggio 2025)
PODCAST
"Voci da San Vittore", di Ulderico Maggi - ABCittà
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
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