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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 20 aprile 2025
CARCERI
di Ornella Favero*
Ristretti Orizzonti, 20 aprile 2025 COMUNICATO E ADESIONI AGGIORNATE. A proposito della ulteriore “chiusura nella chiusura” delle persone detenute in Alta Sicurezza. Asserragliati nella fortezza, terrorizzati anche dal nostro vicino di casa, armati fino ai denti per difendere i nostri beni, diffidenti e capaci di vedere negli altri solo un potenziale nemico: è questo il mondo in cui vogliamo vivere? Da circa 12 anni noi di Ristretti Orizzonti avevamo lanciato una sfida: smettiamola di dire che “i mafiosi non cambiano mai”, facciamo in modo invece che gli venga voglia di cambiare, per i loro figli, per i nipoti, per il desiderio di diventare persone “perbene”, una bella espressione che fa capire che essere “a favore del bene” ti fa vivere meglio, è già quella una ricchezza. E così, avevamo chiesto di fare una sperimentazione: far lavorare insieme nella nostra redazione detenuti comuni e detenuti di Alta Sicurezza.
di Gabriele Elia
L’Edicola del Sud, 20 aprile 2025 Chi ha vissuto un periodo in carcere porta con sé un’esperienza unica e difficile da descrivere a chi non l’ha mai conosciuta. Nelle celle si crea una comunità intensa, dove ogni giorno si condividono non solo il cibo e i compiti quotidiani, ma anche emozioni e ricordi. Ogni detenuto diventa parte di un microcosmo in cui le regole non scritte, stabilite dai più esperti, diventano fondamentali per mantenere l’ordine e la dignità, nonostante le condizioni di vita spesso precarie. Le celle, sovraffollate e fatiscenti, possono sembrare un luogo di desolazione, ma in realtà sono teatro di ingegnosità quotidiana. Ogni pezzo di legno o lattina viene riutilizzato in modi creativi per risolvere problemi pratici, rendendo la vita più vivibile.
di Eleonora Camilli
La Stampa, 20 aprile 2025 Un grande cuore sopra la spalliera del letto matrimoniale, la scritta “Ti amo” impressa sulle pareti. E poi quadri che raffigurano paesaggi, la scena romantica di un uomo e una donna a cena e una cicogna. Potrebbe sembrare una qualsiasi camera d’albergo pensata per la luna di miele di due neo sposi, è invece la prima “stanza dell’amore” per i detenuti in Italia, un locale allestito per i colloqui intimi in carcere degli ospiti con le mogli o compagne. A fare da apripista è la casa circondariale Sabbione di Terni, che da due giorni permette di usufruire del diritto all’affettività. Il primo ad entrare nei due locali attrezzati al piano terra, una stanza da letto e un bagno con doccia, è stato venerdì mattina alle 8, un uomo campano che due mesi fa aveva fatto ricorso, chiedendo di poter incontrare privatamente la compagna.
di Luciano Manicardi
Messaggero di Sant’Antonio, 20 aprile 2025 Davvero è utopistico immaginare una società senza carcere, dove in cella finisce solo chi si è macchiato di reati particolarmente gravi o è a rischio di reiterazione? La segregazione carceraria interviene sulle dimensioni antropologiche dello spazio e del tempo rendendo il primo uno spazio chiuso e il secondo un tempo vuoto. La privazione della libertà e la limitazione delle relazioni riducono il carcerato a esistenza corporale. Ha scritto Vittorio Foa, riflettendo sugli anni passati in carcere tra il 1935 e il 1943: “Non c’è futuro. La speranza vien meno. Il tempo si svuota”; la detenzione provoca il “progressivo svanire della volontà”. Un uomo privato di volontà è ancora un uomo? Foa mette in dubbio la validità del sistema carcerario: “Riesce difficile concepire la possibilità di emenda del reo quando la sua libertà di volere è schiacciata”.
agi.it, 20 aprile 2025 Per le festività pasquali il Partito Radicale ha previsto visite in diverse carceri italiane. Lo annuncia una nota congiunta della tesoriera del partito, Irene Testa, e del segretario Maurizio Turco denunciando i “numeri impressionanti” della popolazione carceraria italiana nonché l’urgenza di far rientrare la situazione nella legalità. La popolazione detenuta rammentano i due esponenti radicali supera di circa 15mila detenuti in più la capienza regolamentare di 43 mila posti. Si tratta, sottolineano, di “una condizione ormai insostenibile delle nostre strutture penitenziarie” che ha visto, “negli ultimi 5 anni, con l’aumentare del sovraffollamento, un maggior numero di detenuti suicidi: 62 nel 2020; 59 nel 2021; 84 nel 2022; 68 nel 2023; 91 nel 2024; 20 da inizio 2025”.
di David Allegranti
La Nazione, 20 aprile 2025 Il Decreto Sicurezza fra le altre cose introduce il reato di rivolta all’interno di un carcere (e nei Cpr), che va a colpire persino chi resiste passivamente. Eppure in certi casi la protesta (pacifica, beninteso) è l’unica possibilità per cercare di farsi ascoltare nelle carceri sovraffollate. Il nuovo decreto sicurezza licenziato dal governo piace in sostanza solo alla maggioranza. Diversi giuristi hanno denunciato il ricorso, ancora una volta, alla decretazione d’urgenza. Ma poi c’è il merito del nuovo pacchetto sicurezza, che la giunta dell’Unione delle Camere Penali considera una vera iattura: “Inutile introduzione di nuove ipotesi di reato, molteplici sproporzionati e ingiustificati aumenti di pena, introduzione di aggravanti prive di alcun fondamento razionale, sostanziale criminalizzazione della marginalità e del dissenso, introduzione di nuove ostatività per l’applicazione di misure alternative alla detenzione, consequenziale aumento della popolazione carceraria, ulteriore aggravio del fenomeno del sovraffollamento, insufficienza degli interventi per ridurre sia il sovraffollamento carcerario in crescita progressiva sia il tragico fenomeno dei suicidi in carcere che ha raggiunto il numero record nel 2024”.
di Giulia Merlo
Il Domani, 20 aprile 2025 Il vicepresidente dell’Anm Marcello De Chiara: “Il ministro sa del sovraffollamento e che mancano magistrati. Gli manca la volontà politica di intervenire. Quella ce l’ha solo sulla separazione delle carriere”. Incontro franco, ma risposte concrete poche. Questo è il bilancio in sintesi dell’incontro tra il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e l’Associazione nazionale magistrati. Il momento è teso con la riforma della separazione delle carriere alle porte e la constatazione del vicepresidente dell’Anm, Marcello De Chiara, è netta: “Manca la volontà politica di incidere sui veri problemi della giustizia”.
TERRITORIO
La Repubblica, 20 aprile 2025 L’uomo, di 56 anni, si è tolto la vita impiccandosi sull’uscio della porta aperta della cella. Il Garante: “Le cose potevano andare diversamente”. “Nella Casa di reclusione di Rebibbia, ieri sera un uomo si è tolto la vita. Non sappiamo, non possiamo sapere le intime cause di quel gesto. È l’ennesima dimostrazione di un sistema che, nonostante l’impegno degli operatori sanitari e penitenziari, non funziona e che invece viene continuamente sovraccaricato di domande a cui non può rispondere”. Lo dichiara il Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio, Stefano Anastasia. “Sappiamo - prosegue il Garante - che si trattava di un uomo di 56 anni, di nome Gianluca Bennato, in carcere da tempo e con un fine pena ancora lontano, alloggiato nella sezione dedicata ai detenuti con problemi psichici, ma non era destinato a una Rems, perché sempre riconosciuto responsabile delle sue azioni”.
di Paolo Calia
Il Gazzettino, 20 aprile 2025 “Ogni anno in Italia si registrano decine di morti in carcere sulle cui circostanze è necessaria una maggiore attenzione, per non parlare del numero di suicidi in drammatico aumento”. Il caso di Gennaro Martino, il detenuto morto nel carcere di Treviso lo scorso 29 marzo, arriva in parlamento. Rachele Scarpa, deputata del Pd, presenterà un’interrogazione urgente al ministro della Giustizia Carlo Nordio per chiedere di fare chiarezza. Secondo la relazione di ispezione esterna disposta dalla Procura, la morte sarebbe riconducibile a cause naturali. Tuttavia, la famiglia del detenuto ha sporto querela segnalando evidenti lesioni sul corpo e ha richiesto l’autopsia, giudicando non esaustiva l’analisi iniziale.
di Nicoletta Tempera
Il Resto del Carlino, 20 aprile 2025 I due già maggiorenni, con precedenti specifici, portati in strutture per adulti. L’altro si è barricato fino a sera nella sua cella, poi è stato accompagnato a Roma. Un’altra giornata di tensione al Pratello. Venerdì sera la protesta, nata da una rissa tra giovani detenuti ospiti del primo piano contro detenuti del secondo, per sedare la quale il comandante della penitenziaria e un altro agente sono rimasti feriti, era sfociata in barricate di letti e armadi, con i ragazzi che si rifiutavano di rientrare nelle loro stanze. Ieri mattina, le proteste sono ricominciate quando alcuni dei protagonisti dei disordini della sera prima - sei in totale - sono stati informati che sarebbero stati trasferiti in altre strutture. I maggiorenni, che avevano già tenuto analoghe condotte nelle strutture di Milano e Torino, in istituti per adulti.
di Vincenzo Cimmino
fanpage.it, 20 aprile 2025 Il prelato, sacerdote della diocesi di Aversa, ha ricoperto per anni il ruolo di cappellano presso il carcere di Secondigliano a Napoli. La provincia di Caserta ha un nuovo garante dei detenuti. È don Salvatore Saggiomo, sacerdote della Diocesi di Aversa e viceparroco della Chiesa San Massimiliano Maria Kolbe di Giugliano in Campania. Il prelato assume così una carica rimasta vacante per almeno quattro anni. Si occuperà dei diritti delle persone detenute e private della libertà personale a titolo completamente gratuito. Una nomina, quella del religioso, che rappresenta un passo in avanti significativo per la promozione e il rispetto dei diritti umani e il miglioramento delle condizioni di vita di chi sta scontando una pena detentiva.
di Francesco Alberti
Giornale di Brescia, 20 aprile 2025 Don Stefano Fontana: “Un mondo di invisibili”. “È bastato un giorno per passare da una vita irreprensibile a compiere un gesto che è stato per me la morte: ho tolto la vita ad una persona”. E ancora: “Non mi ero accorto che il male lentamente cresceva dentro di me. Finché una sera è scoccata la mia ora delle tenebre: in un attimo, come una valanga, mi si sono scatenate contro tutte le memorie delle ingiustizie subite in vita”. Ed ecco allora che “la rabbia ha assassinato la gentilezza, ho commesso un male immensamente più grande di tutti quelli che ho ricevuto”.
di Salvatore Mannino
Corriere Fiorentino, 20 aprile 2025 L’uomo, 50 anni, siciliano, è detenuto in regime di massima sicurezza, e ora dottore in Scienza della formazione. Il professor Navone dell’Università di Siena: “Mi ha emozionato l’impegno che ci ha messo”. La sua è una resurrezione metaforica dall’inferno della galera, grazie allo studio, che ben si inquadra nel clima dei giorni di Pasqua. Accusato di mafia, anche se lui si è sempre dichiarato innocente, condannato a quasi dieci anni di carcere, è riuscito ad ottenere la laurea magistrale in Scienza della Formazione “frequentando” l’università da dietro le sbarre di un penitenziario di massima sicurezza. Lunedì scorso, 14 aprile, la discussione della tesi e la proclamazione del titolo di dottore nel campus di Arezzo dell’università di Siena.
di Jessica Chia
Corriere della Sera - La Lettura, 20 aprile 2025 I reclusi di oggi si confrontano con i reclusi di ieri (ebrei, prigionieri politici). Un laboratorio realizzalo dalla Fondazione Memoriale della Shoah e Cdec. L’indifferenza è il veleno della società. È non pensare che abbiamo tutti lo stesso diritto alla vita. Sono le storie dimenticate e consumate nella solitudine di tragedie personali. È la discriminazione. Andrea, Irene e Laura, detenuti del carcere di San Vittore a Milano, riflettono (nei testi che hanno inviato a “la Lettura” e che pubblichiamo in queste pagine) su quella stessa parola scelta da Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, per essere scolpita nella pietra del muro-installazione del Memoriale della Shoah.
firenzetoday.it, 20 aprile 2025 L’arte di Gessica La Pira in mostra nel Chiostro Grande della SS. Annunziata a Firenze, per dare voce a chi ha vissuto il carcere e sostenere progetti di reinserimento sociale. Inaugurazione mercoledì 23 aprile. È stato presentato ieri alla stampa, presso lo storico caffè letterario Giubbe Rosse, il progetto espositivo “Poesia e Salvezza”, ideato dall’artista Gessica La Pira e curato da Francesca Roberti. L’inaugurazione è prevista per mercoledì 23 aprile alle ore 18.30, nella suggestiva cornice del Chiostro Grande della SS. Annunziata a Firenze. Andrà avanti fino al 2 maggio compreso. L’iniziativa, che intreccia arte e impegno sociale, nasce da un’idea della criminologa Giovanna Ottavi e si propone di sostenere i percorsi di reinserimento nella società per persone ex detenute.
di Andrea Cuomo
Il Giornale, 20 aprile 2025 Una serata “In Galera”, il ristorante dentro il penitenziario. Tra camerieri detenuti, vini “galeotti” e cotolette vestite. Chester è filippino. Parla benissimo l’italiano, è ironico e sornione. Fa il cameriere in un ristorante nell’hinterland milanese. È bravo, perfino elegante, indossa con stile il sorriso. La sera, come ogni suo collega, fa ritorno dalla famiglia. Ma solo da poco. “Sono in affidamento al lavoro, posso dormire a casa. Ma ogni giorno lavoro qui”. Qui, per Chester, è il ristorante In Galera nel carcere di Bollate, l’unico in Italia all’interno di un penitenziario accessibile a pranzo e a cena da persone a piede libero e dallo stomaco capiente. Chef e manager a parte, vi lavorano soltanto detenuti, che guadagnano uno stipendio e si riappropriano della cultura del lavoro.
agensir.it, 20 aprile 2025 La catena di carità avviata dalle Edizioni Messaggero Padova (Emp) coinvolgendo i lettori era iniziata a dicembre scorso in alcune carceri di Piemonte e Valle d’Aosta, con l’adesione degli enti EssereUmani e L’eremo del Silenzio di Juri Nervo, e in Sardegna e in Veneto, rispettivamente con la Casa di carità arti e mestieri di Nuoro e Pove del Grappa (Vi). E ora, in poco meno di quattro mesi di attività, le adesioni sono triplicate con l’estensione del servizio in altre sette regioni - Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Molise, Puglia e Toscana - per un totale di 11 regioni coinvolte.
di Antonio Anastasi
Quotidiano del Sud, 20 aprile 2025 Premio Europa per il monitoraggio civico degli studenti del liceo “Pitagora” di Crotone. La storia di un detenuto diventa cartone animato. I ragazzi volano a Bruxelles. La storia di riscatto di un ex detenuto diventa un cartone animato grazie agli studenti del liceo classico Pitagora di Crotone, che hanno vinto un premio europeo e presto voleranno a Bruxelles per presentare alla Commissione Ue il loro progetto su un cambiamento possibile. Anzi reale. Il team di ragazzi si chiama “Insid3 out”. Il “3” si riferisce all’articolo della Costituzione che si occupa di diritti sociali. Quelli calpestati dalle mafie. Ma cambiare si può. Lo raccontano bene gli studenti crotonesi, che hanno vinto il Premio Europa nell’ambito del progetto “A scuola di Open Coesione”.
di Raffaella Tallarico
gnewsonline.it, 20 aprile 2025 Il Coordinamento nazionale del teatro in carcere esiste da 14 anni. L’obiettivo è valorizzare le esperienze di compagnie di attori-detenuti che da decenni operano in diversi istituti. Nel 2011, quando nacque, il Coordinamento vide la partecipazione di 12 carceri. “Oggi aderiscono oltre 40 esperienze in 14 regioni italiane; ma circa 70 istituti sono stati coinvolti nelle nostre attività”, racconta il presidente Vito Minoia, che sin dagli studi universitari in sociologia a Urbino si occupa di teatro sociale. Il suo maestro è Emilio Pozzi, storico del teatro con cui nel 1996 ha fondato la rivista “Catarsi - teatri delle diversità”.
di Andrea Galli
Corriere della Sera, 20 aprile 2025 La vendetta contro i “ricchi sfigati”. Prosegue il viaggio del Corriere fra gli adolescenti di Milano e provincia. Il rito delinquenziale dello scavallo e il grande tema della forte ondata migratoria dall’Egitto. La strada è a senso unico, stretta, di là, lontano, viale Monza, di qui, ormai prossima, via Padova bassa, quella cioè non ancora invasa dalla speculazione immobiliare; alla stessa finestra una bandiera dell’Inter e del Milan, sui piccoli balconi piccoli stendini e sugli stendini gatti che dormono, sotto una finestra la cassa esterna di un condizionatore posizionata un po’ come viene, rischia di cadere di sotto.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 20 aprile 2025 La Corte d’appello della capitale non convalida il trattenimento a Gjader di un cittadino del Marocco: mancano i requisiti del protocollo. Ma Piantedosi esulta per il primo rimpatrio di un migrante del Bangladesh che, comunque, è dovuto ripassare da Roma. C’è un buco nella seconda fase del protocollo Roma-Tirana: se un migrante trasferito da un Cpr italiano a quello di Gjader fa domanda d’asilo non può essere trattenuto in Albania. Lo ha stabilito ieri la Corte d’appello della capitale nel primo caso di questo tipo, per un uomo del Marocco. Una sentenza esplosiva che manda in cortocircuito il nuovo tentativo del governo di riempire i centri d’oltre Adriatico.
ESTERI
di Elisabetta Ambrosi
Il Fatto Quotidiano, 20 aprile 2025 Per fortuna esiste una Chiesa di cui nessuno parla e che invece agisce per i poveri con ogni tipo di volontariato. È una Pasqua particolarmente dolorosa questa del 2025. Una Pasqua senza resurrezione, verrebbe da dire. Lo racconta bene l’immagine del bimbo palestinese mutilato di tutte e due le braccia che ha vinto l’ultimo World Press Photo. Lo racconta la strage della Domenica delle Palme, ennesimo spargimento di sangue della guerra in Ucraina, paese abbandonato al suo destino. Lo raccontano le altre guerre dimenticate, come quella in Sudan. E poi c’è la violenza dei neoeletti come Trump, la negazione dei diritti umani più basilari, l’attacco alla scienza, all’inclusione, la guerra agli immigrati e alle loro famiglie (anche se negli Usa da tempo, anche se con lavoro). C’è il sistematico e voluto indietreggiamento nel contrasto alla crisi climatica, platealmente negata.
di Alessandra Ghisleri
La Stampa, 20 aprile 2025 Sull’aumento del budget per la Difesa siamo in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei. Gli italiani risultano poco propensi ad aumentare la spesa per la difesa, è quanto emerge da un sondaggio di Porta a Porta, la trasmissione televisiva Rai condotta da Bruno Vespa. Secondo il 44,3% degli intervistati gli investimenti in questo campo non dovrebbero aumentare e il 17,4% di questi è convinto che le somme in questo frangente dovrebbero perfino diminuire. In generale, sembra che l’opinione pubblica senta poco e lontano il rischio di conflitti armati che possano coinvolgere l’Italia e sicuramente dà maggiore priorità ad altri bisogni sociali.
di Vitalba Azzollini*
Il Domani, 20 aprile 2025 Il sistema della giustizia internazionale vacilla sotto i colpi non solo di chi annuncia l’uscita dallo statuto di Roma, come l’Ungheria, ma anche di chi non ne esegue i mandati, pur essendone vincolato, o non si dota degli strumenti richiesti dallo statuto, come l’Italia. Ha destato grande scalpore la decisione dell’Ungheria di ritirarsi dallo statuto di Roma, istitutivo della Corte penale internazionale (Cpi). L’ha annunciata nelle scorse settimane il premier, Viktor Orbán, nel corso di una conferenza stampa, poco dopo l’arrivo a Budapest del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, per una visita di stato.
di Donatella Mulvoni
Il Messaggero, 20 aprile 2025 A tre mesi esatti dall’inizio della presidenza Trump, i giudici si riconfermano il vero contrappeso all’espansione del potere esecutivo della Casa Bianca, sempre più nervosa per le sentenze che tentano di bloccarne l’agenda. Ieri la Corte Suprema si è espressa per fermare la deportazione di un gruppo di immigrati venezuelani, “Tren de Aragua” presunti membri di gang violente, nel carcere di massima sicurezza di El Salvador. Con un’ordinanza i nove saggi di Washington hanno sospeso l’uso dell’Alien Enemies Act del 1798, che la Casa Bianca ha invocato per espellere dagli Stati Uniti, e trasferire in paesi terzi, tutti gli illegali accusati di crimini. La legge, utilizzata l’ultima volta durante la Seconda Guerra Mondiale, conferisce al presidente il potere di disporre la detenzione e la deportazione di cittadini provenienti da nazioni “nemiche” senza seguire le regolari procedure.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 21 al 27 aprile 2025
Incontro-dibattito: "Sogna ragazzo, sogna. Mai solo all'IPM, per ripartire" (Rovigo, 8 maggio 2025)
Convegno: "Emergenza carcere tra realtà locale e prospettive europee" (Milano, 19 maggio 2025)
PODCAST
"Voci da San Vittore", di Ulderico Maggi - ABCittà
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
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