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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 11 aprile 2025
di Marco Grimaldi
Il Manifesto, 11 aprile 2025 Nel Paese in cui il sovraffollamento e il degrado delle carceri sta diventando questione umanitaria, la destra sente l’urgenza di introdurre con il decreto “sicurezza” leggi liberticide e criminogene, che riempiranno ulteriormente gli istituti penitenziari. Già il Governo aveva introdotto 48 nuovi reati e numerosi aumenti di pena, per un totale di 417 anni in più di carcere. Mentre cresce il sovraffollamento endemico del 132,7% (62.165 persone detenute per una capienza regolamentare di 51.323 unità, ma reale di 46.836 posti), si tenta di chiudere la bocca a chi è già separato dal mondo: i detenuti, privati di tutto e ora anche del diritto di ribellarsi.
di Conchita Sannino
La Repubblica, 11 aprile 2025 Insorgono le toghe. Zaccaro (Area): “Il ministro prima aumenta i reati, poi si autoassolve”. Carbone del Csm: “Anche un drink sbagliato colpa delle toghe?”. Bonelli: “Tesi delirante”. E l’Anm si oppone alla proposta della “Giornata degli errori giudiziari”. Il sovraffollamento negli istituti penitenziari? Su una piaga che già registra 26 casi di suicidi, malessere degli operatori e diffusi episodi di violenza, il ministro della Giustizia Carlo Nordio fornisce, in sede di question time al Senato, una singolare spiegazione: “Se aumenta il numero dei carcerati non è colpa del governo ma di chi commette i reati e dei magistrati che li mettono in prigione”.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 11 aprile 2025 Parla Fabio Pinelli. Il vicepresidente del Csm: “Ineludibile riflessione sul dramma delle carceri. Non servono nuovi istituti di pena ma una nuova concezione della giustizia e della pena. L’introduzione di nuovi reati non fa che aggravare il problema”. “Il numero di suicidi, non solo di detenuti, ma anche di appartenenti alle forze di polizia penitenziaria, e le sempre più frequenti rivolte, spesso determinate da condizioni di inaccettabile sovraffollamento, rendono ormai ineludibile una riflessione sull’emergenza carceraria da parte di tutti, inclusa la politica. Occorre garantire risposte equilibrate, che tengano conto delle esigenze sia di tutela della collettività, sia di umanizzazione della pena”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 11 aprile 2025 Duro scontro a Palazzo Madama. Il ministro elude le tempistiche. PD, IV e M5S: “Grave vuoto al vertice del sistema penitenziario”. La domanda posta dal Partito Democratico e da Italia Viva durante il question time al Senato ieri pomeriggio era semplice: “Quando verrà nominato il nuovo capo del Dap?”. La risposta del Ministro della Giustizia Carlo Nordio è arrivata dopo diverse sollecitazioni da parte dei parlamentari e non è stata altrettanto chiara: “Sarà abbastanza imminente ma si inserisce in tutta quella serie di nomine che vede soprattutto nella giurisdizione la difficoltà di coprire un incarico apicale per una serie di questioni che obbediscono a parametri complessi”.
di Andrea Oleandri*
Ristretti Orizzonti, 11 aprile 2025 “Il Ministro della Giustizia Nordio ci dice che il sovraffollamento è prodotto dai giudici e non invece dalle leggi approvate dal governo. Ovviamente ciò non è vero. Ma con questa affermazione Nordio ammette dunque che le leggi introdotte sono pensate per costruire consenso e non servono a reprimere comportamenti effettivamente meritevoli di pena. Ossia ammette che il governo sta facendo semplice propaganda penale e ha usato tutte le tecniche del populismo penale fin dalla norma che introdusse il reato legato ai rave party”. Questo il commento di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, alle dichiarazioni del Guardasigilli.
di Errico Novi
Il Dubbio, 11 aprile 2025 Erano convinte di partire battute, nella battaglia sul ddl Nordio: e invece le correnti delle toghe possono trascinare il governo in una contesa estenuante. Nell’Anm circola da mesi un certo timore. Sintetizzabile come segue: noi la politica, quella vera, non la sappiamo fare, quindi come potremo mai condurre una battaglia referendaria sulla separazione delle carriere? Si sentono spacciate, le toghe. Danno per scontato che la consultazione attesa per l’inizio del 2026 abbia un esito già scritto: vincerà il Sì, vincerà il centrodestra. Arriverà il sigillo popolare alla riforma Nordio. Che sarà legge (costituzionale) dello Stato. E non ci sarà più la fortezza del Csm: la forza ordinamentale della magistratura sarà smembrata, annichilita, con i pm isolati da tutto, forse inferociti nell’interpretazione del ruolo ma svuotati di quella ...
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 11 aprile 2025 Nordio: “Imminente la nomina del nuovo capo Dap”. Penalisti contro la cCrcolare punitiva per l’Alta sicurezza e la censura ai detenuti redattori. Mentre arriva l’ennesima condanna all’Italia da parte della Corte europea dei diritti umani, questa volta riguardo un detenuto affetto da demenza sottoposto al 41 bis, e mentre scoppia la polemica su una circolare del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che impone un giro di vite per i detenuti dell’Alta Sicurezza, Carlo Nordio annuncia l’”imminente” sblocco dell’empasse istituzionale che da quattro mesi congela al vertice della gestione penitenziaria la facente funzione Lina Di Domenico, figura particolarmente vicina ad Andrea Delmastro Delle Vedove.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 11 aprile 2025 Nonostante il deterioramento cognitivo, per il boss novantenne è stato mantenuto il regime del “carcere duro” senza una valutazione adeguata delle sue condizioni di salute. Per l’ordinamento penitenziario, il 41- bis ha un solo scopo: impedire i collegamenti tra il recluso e l’organizzazione criminale esterna. Accade, però, che il nostro Paese, in alcuni casi, ne faccia un uso spropositato, tanto da ledere i diritti umani. La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo ha messo in luce i limiti di questo strumento. Giuseppe Morabito, noto come U Tiradrittu, considerato a suo tempo il numero uno della ‘ndrangheta, è da quasi vent’anni in isolamento severo, nonostante il progressivo deterioramento cognitivo diagnosticato.
di Franco Plataroti
girodivite.it, 11 aprile 2025 È una situazione altamente problematica che rischia di creare un effetto di “normalizzazione suicidaria”, ossia un effetto di assuefazione della società civile dinanzi al crescente numero di suicidi in carcere. Un anno fa, esattamente il 24 marzo 2024, un giovane nativo dell’Ecuador, Fabricio Nuñez Sanchez, si suicidava nella Casa circondariale “Lorusso e Cotugno” di Torino, dov’era detenuto per aver cercato di accoltellare il padre alla fine dell’agosto 2023. Era affetto da schizofrenia, quel giovane uomo, studente del sottoscritto e di altri insegnanti che, mercoledì 2 aprile, hanno deciso di ricordare la sua vita breve e sfortunata con un incontro presso l’istituto tecnico commerciale “Germano Sommeiller” di Torino, dove Alvaro aveva studiato e si era diplomato.
di Luca Gasperoni
Corriere Fiorentino, 11 aprile 2025 In dieci mesi cadute nel vuoto due richieste di incontro e tre lettere. Il Comune: situazione insostenibile. Tre lettere di denuncia al ministero della Giustizia, firmate da Comune, Regione e Sappe, e due richieste di confronto urgente al ministro avanzate dal governatore Eugenio Giani, negli ultimi dieci mesi. Tutte cadute nel vuoto. A certificare l’abbandono non solo pratico - visto che il carcere è in condizioni gravissime e l’assenza di una direttrice stabile non può che acuirne le criticità - ma soprattutto politico di Sollicciano che da tempo ha superato il punto di non ritorno. E allora Palazzo Vecchio ci riprova, rivolgendosi ancora una volta al ministro, Carlo Nordio. “Sollicciano necessita di un intervento di rigenerazione radicale: andrebbe demolito e ricostruito, lo abbiamo detto più volte.
di Manuel Colosio
Corriere della Sera, 11 aprile 2025 Si dovrà attendere l’estate del 2029 per vedere compiuto l’ampliamento del carcere di Verziano. A dare notizia dei tempi esecutivi è stato ieri il Ministro della Giustizia Carlo Nordio durante il question time su istanza dalla senatrice bresciana Mariastella Gelmini (Noi Moderati), che ha chiesto aggiornamenti e rassicurazioni rispetto agli impegni presi ad inizio anno dal Ministero della Giustizia sui lavori per il secondo carcere cittadino. La ristrutturazione di Verziano dovrebbe portare nuovi posti, ma quanti? Qui i numeri divergono ed il Ministro non ha fatto chiarezza, anzi, ha generato ancora maggiore confusione: ha affermato che al momento il carcere di Verziano “può contare su una disponibilità di 220 posti” ma in realtà la capacità attuale è di soli 71.
di Villy De Luca
ildialogodimonza.it, 11 aprile 2025 Colloquio con Roberto Rampi, recentemente nominato Garante dei diritti dei detenuti del carcere di Monza. Ho incontrato Roberto Rampi durante la sua attività politica ed in alcune visite al Carcere di Via San Quirico di Monza con l’Associazione Nessuno Tocchi Caino. Mi è sembrato una persona molto sensibile al tema della situazione Carceraria. Cosa che si è confermata durante i dialoghi con detenuti e con gli operatori. Ho percepito una profonda umanità. Rampi crede fermamente che le strutture carcerarie debbano essere luoghi di rieducazione rispetto al reato commesso. Una possibilità concreta per il detenuto che, scontata la pena, possa riacquistare tutti i diritti e i doveri di cittadino libero, nel rispetto delle leggi dello stato, con la possibilità di svolgere un lavoro, avere una casa e quindi una vita dignitosa.
di Stella Bonfrisco
Il Resto del Carlino, 11 aprile 2025 Il convegno in Regione sull’esperienza del carcere di via Settembrini “Necessità di ampliare l’offerta di progetti e di aumentare i percorsi alternativi”. La Casa circondariale di Reggio Emilia è tra i sei istituti penitenziari italiani che accolgono le persone transgender all’interno di una sezione dedicata e protetta. La sezione Orione, così si chiama, accoglie attualmente undici detenute trans, su una settantina totale in Italia. A fare il punto sulla sezione transgender Orione, anche in rapporto alle altre realtà sul territorio nazionale, lo scorso mercoledì si è tenuto a Bologna - organizzato dal garante regionale dei detenuti dell’Emilia Romagna Roberto Cavalieri nella sede dall’Assemblea legislativa regionale - il convegno “Carcere, transessualità e limitazione della libertà personale.
Ristretti Orizzonti, 11 aprile 2025 In riferimento all’articolo comparso su Il Resto del Carlino il 9 aprile 2025 a pag. 40, dal titolo "Diritti dei detenuti trans. Negate terapie ormonali”, il Dipartimento ad Attività Integrata di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL di Reggio Emilia tiene a smentire nel modo più reciso possibile che, come affermato nello stesso, le detenute trans non abbiano accesso alle terapie ormonali e ai colloqui psicologici. L’Azienda USL di Reggio Emilia prevede, per questa popolazione, una assistenza continua erogata quotidianamente dal personale medico, psicologico e infermieristico.
di Daniela Giovannetti
La Nazione, 11 aprile 2025 La Fondazione festeggia oggi i trent’anni di attività. La presidente Bellini: “Curiamo. l’incontro e l’accoglienza”. La Fondazione Ernesto Balducci compie 30 anni e questo pomeriggio celebra anniversario con un evento di condivisione dal titolo “Percorrere le distanze” che propone mostre, un convegno e musica alla Badia Fiesolana, la chiesa dove padre Ernesto officiava la messa. Presidente Grazia Bellini, di strada la Fondazione ne ha fatta tanta. “In 30 anni abbiamo organizzato convegni, tavole rotonde, mostre, pubblicato riedizioni degli scritti di Balducci e nuove pubblicazioni sempre ispirati dai temi a lui (e a noi) cari”.
di Davide Assael
Il Domani, 11 aprile 2025 Da un corso dell’Università cattolica di Milano svoltosi a Opera nasce Mabul, rivista ideata e redatta interamente da detenuti, che prende spunto da un termine biblico che descrive un’esperienza di smarrimento. Un progetto da sostenere. Nell’ambito del corso di Giustizia riparativa dell’Università Cattolica di Milano, tenuto da anni con enorme seguito dalla professoressa Claudia Mazzucato, un paio d’anni fa abbiamo tenuto all’istituto penitenziario di Opera, alle porte di Milano, delle lezioni sul mabul, categoria biblica che già altre volte abbiamo assunto sulle pagine di Domani come chiave interpretativa del tempo di crisi continua che ci tocca vivere.
di Rossella Cea
Quotidiano di Bari, 11 aprile 2025 Il valore terapeutico della scrittura come strumento di recupero e riscatto. Se Dovstojeski affermava che il grado di civiltà di una nazione si evince dalle sue carceri, per Gandhi chi si appresta a trascorrere anni della propria vita, o l’intera esistenza in carcere, è come un paziente che necessita di cure, e che si appresta a trascorrere una serie di interminabili giorni vuoti. Ma è proprio da quei giorni che bisognerebbe ripartire, per riuscire a dare un senso a quella vita spezzata, che pur continua, e che attenderà un giorno chi ne è rimasto lontano per lungo tempo. Presentato nella sede di Bari dell’Ordine dei giornalisti della Puglia, un progetto ad ampio respiro, che si propone di restituire attraverso il valore terapeutico della scrittura, quella dignità che in un ambiente come quello del carcere, viene spesso dimenticata dal mondo esterno.
di Monia Gaita
corriereirpinia.it, 11 aprile 2025 Si è svolto ieri, 9 aprile, nella Casa Circondariale di Bellizzi Irpino, un significativo incontro di presentazione del libro di un ex detenuto, Antonio Sauchella. Il volume dal titolo “Alba di carta - Memorie di una prigionìa”, racconta il tormentato percorso carcerario dell’autore che attraverso un ispirato-ragionato processo di introspezione, è riuscito a scavalcare gli argini del vuoto e a superare il baratro della droga. L’evento, curato dall’Unpli provinciale di Giuseppe Silvestri, è stato possibile grazie alle promotrici responsabili del progetto, le professoresse Elvira Micco e Ersilia Criscitiello, felicemente coadiuvate dai professori Bruno Vantaggiato, Giuseppe Nigro, e dalla referente, professoressa Claudia Di Franza.
di Marta Bravi
Il Giornale, 11 aprile 2025 “Prison times” analizza arredi e stanze per riflettere sulla detenzione oggi. “Prison Times - Spatial Dynamics of Penal Environments” è una mostra (fino al 31 maggio, dalle 11 alle 19), un catalogo e un calendario di incontri, che punta ad analizzare e a riflettere sullo stato contemporaneo della detenzione, ricostruendo gli ambienti penitenziari in Italia e nel mondo. Dalla domanda “Qual è la giornata tipo di un detenuto?” da Dropcity, il centro per l’architettura e il design ideato e creato dallo studio Caputo nei 10mila metri quadrati dei Magazzini Raccordati della Stazione Centrale, è nata una ricerca (curata da Andrea Caputo con la direzione creativa di Giada Zuan) che rivela la prigione come uno spazio scandito da tempi propri.
di Ester Palma
Corriere della Sera, 11 aprile 2025 Grazie ai dicasteri della Santa Sede per la Cultura e l’Educazione e per la Comunicazione, esperti del mondo accademico, arte, giornalismo si sono confrontati sulla cultura come strumento di crescita, emancipazione e dignità anche negli istituti di pena. Che Papa Francesco sia da sempre vicino ai detenuti e ai loro problemi lo si è capito fin dall’inizio del suo pontificato: era il 27 marzo 2013, Giovedì santo, ed era stato eletto da 14 giorni, quando a sorpresa scelse il carcere romano minorile di Casal del Marmo per celebrare la Messa in Coena Domini: per la tradizionale lavanda dei piedi scelse 12 giovani reclusi, tra cui due ragazze e due musulmani. A tutti parlò di speranza e sostegno reciproco anche nelle difficoltà della vita carceraria: lo stesso rito lo ha ripetuto nel 2023.
AFFARI SOCIALI
di Franco Corleone
L’Espresso, 11 aprile 2025 Il Governo ha deciso la data per i referendum: si voterà l’8 e 9 giugno. Sarà una prova decisiva per capire se l’indignazione per le nostalgiche provocazioni di Giorgia Meloni si tradurrà in una forte partecipazione, necessaria per superare l’iniquo quorum, e fare in modo che il risultato sia valido creando una valanga di democrazia. Il tema della cittadinanza è fondamentale per rifiutare la discriminazione e i rigurgiti di razzismo, ma l’occasione di questo voto - che è stato conquistato prima con la raccolta straordinaria delle firme occorrenti per promuovere un referendum e poi con il giudizio di ammissibilità della Corte costituzionale - ha un valore che va oltre il merito del quesito.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 11 aprile 2025 Mondo cattolico, politica e avvocatura discutono alla Camera. Trovare una sintesi possibile, per una legge possibile sul fine vita. Ciò che il Parlamento cerca da almeno 6 anni, ovvero da quando la Consulta gli ha chiesto di legiferare sul suicidio medicalmente assistito, è stato anche il cuore del dibattito tra politica, avvocatura e mondo cattolico che si è svolto ieri nella sala stampa della Camera in occasione dell’evento organizzato dal Dubbio. Ad ispirare l’iniziativa è l’ultimo libro di Lorenzo d’Avack, membro e già presidente del Comitato nazionale di bioetica, che indica già nel titolo gli elementi in gioco: “Filiazione e fine vita. Riflessioni bioetiche e giuridiche” (Scholé, Editrice Morcelliana).
di Maurizio Ambrosini
Avvenire, 11 aprile 2025 I rimpatri sono il tallone d’Achille delle politiche di contrasto dell’immigrazione irregolare: nell’UE nel 2024 soltanto il 30% dei migranti colpiti da un ordine di espulsione, a loro volta una modesta frazione dell’immigrazione indesiderata, sono stati effettivamente rimpatriati. Nel nuovo Patto sull’Immigrazione e l’Asilo (bozza del settembre 2023) il termine “ritorni” era citato 93 volte: un’autentica ossessione per i decisori europei. Ancora più magri i risultati italiani: 4.304 rimpatriati nel 2022, 4.751 nel 2023, circa la metà verso un solo Paese, la Tunisia. Anche tra i 6.665 trattenuti nei Cpr nel 2023 soltanto il 47% (3.134) è stato realmente espulso.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 11 aprile 2025 La nave militare Libra al porto di Brindisi, in attesa di sciogliere le ultime incognite. “Gli stranieri irregolari saranno trasferiti oltre Adriatico al fine del loro successivo allontanamento verso i paesi di origine”, afferma il ministro Piantedosi. Ma a fine marzo nei Cpr italiani c’erano più posti vuoti di quelli disponibili a Gjader. “A brevissimo è previsto il trasferimento dei primi quaranta stranieri irregolari al fine del loro successivo allontanamento verso i paesi di origine”, ha dichiarato ieri il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi riferendosi alla nuova fase del progetto Albania. Grazie a un recente decreto del governo nei centri di Shengjin e Gjader andranno migranti in situazione di irregolarità amministrativa già presenti sul territorio nazionale, in attesa che la Corte di giustizia Ue si pronunci sul tema dei “paesi sicuri ...
di Valentina Stella
Il Dubbio, 11 aprile 2025 “I giudici possono valutare la legittimità delle designazioni legislative”. L’avvocato generale della Corte di Giustizia europea Richard de la Tour precisa: un Paese può essere definito sicuro solo con garanzie concrete. Gli Stati Ue possono designare la lista di Paesi sicuri con atto legislativo ma i giudici posso valutare la scelta: questa la posizione espressa dall’avvocato generale della Corte di Giustizia Europea, Richard de la Tour, in merito al protocollo Italia Albania e al dl Paesi Sicuri. In particolare leggiamo nel provvedimento, non vincolante per la decisione finale della Cgue attesa prima dell’estate, che: “Uno Stato membro può designare un Paese terzo come Paese di origine sicuro mediante un atto legislativo.
di Leonardo Fiorentini
L’Unità, 11 aprile 2025 Da molto tempo la società civile italiana impegnata nella riforma delle politiche sulle droghe denuncia la pervasività della legislazione sulle sostanze illegali nella società e quindi, a valle, sulle patrie galere. Il libro bianco, promosso fra gli altri dalla Società della Ragione e Forum Droghe, da ben quindici edizioni sottolinea come la legge Jervolino-Vassalli sia il volano del sistema repressivo nel nostro paese, e porti sostanzialmente in carcere un terzo della popolazione detenuta (per la precisione, al 31.12.2024 il 34,16%). Una percentuale abnorme, sia rispetto alla media europea (18%) che rispetto a quella mondiale (22%). È importante quindi che il Sottocomitato delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura (SPT) abbia dedicato, nel suo diciottesimo rapporto annuale adottato nello scorso febbraio ...
di Paolo Dimalio
Il Fatto Quotidiano, 11 aprile 2025 “Indica sativa trade” è l’evento più importante dell’anno, per la filiera. Paura di sequestri e denunce per droga. E il desiderio della disobbedienza civile per vincere in Corte costituzionale. Rischiano l’imputazione per droga, dopo il dl sicurezza, eppure cento imprenditori della cannabis light sono pronti a sfoggiare la loro merce negli stand bolognesi della fiera “Indica sativa trade”, all’Unipol arena di Bologna. È l’evento più importante dell’anno, per la galassia canapa, sconvolta dal decreto del governo Meloni. La fiera si apre oggi 11 aprile e chiude i battenti il 13, in un clima surreale.
di Umberto De Giovannangeli
L’Unità, 11 aprile 2025 “Repressione delle manifestazioni, legislazioni punitive, uso illegale della forza: in tanti stati europei si riduce ancora lo spazio di riunione pacifica, inclusa l’Italia. La deriva verso una società basata sulla sorveglianza fa comodo a chi governa”.
DOCUMENTI
Garante nazionale. Report analitico osservatorio penitenziario adulti aggiornato al 4 aprile 2025
Articolo: "Le motivazioni della sentenza Turetta e il femminismo punitivo", di Valeria Verdolini
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Seminario. "La Libertà è terapeutica, la Responsabilità è terapeutica: NO a manicomi e Opg, vecchi e nuovi" (Roma, 12 aprile 2025)
G-News: "Taccuino degli eventi in carcere fino 12 aprile 2025", a cura di Antonella Barone
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 13 aprile 2025
Incontro-dibattito: "Vivere e morire nelle carceri italiane" (Verona, 15 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
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