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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 8 settembre 2024
CARCERI
di Andrea Nobili*
Il Fatto Quotidiano, 8 settembre 2024 “Le carceri italiane sono una polveriera”. Un’affermazione che definisce il drammatico stato del nostro sistema penitenziario, con il suo inaccettabile numero di detenuti suicidi, e che, tuttavia, rischia di essere poco più di un grido nel vento, se non si accompagna a una ponderata analisi della situazione, finalizzata a comprendere le cause del degrado, nel tentativo di provare a individuare i possibili rimedi. Purtroppo, non sempre si parla di carcere con cognizione di causa, soprattutto nel contesto politico, ove, spesse volte, emerge un approccio ideologico bipolare che non aiuta ad affrontare il problema. Un tema così delicato richiede, invece, competenza ed equilibrio.
di Renato Brunetta*
Avvenire, 8 settembre 2024 Serve una vera collaborazione tra società civile, imprese e sistema della giustizia per dare attuazione al principio costituzionale della “rieducazione del condannato”. Non integrare le persone abitualmente escluse dai processi di creazione di valore sociale ed economico significa trasformarle in costi sociali per le nostre comunità, in termini sia di utilizzo di risorse pubbliche che di riduzione di sicurezza sociale. Negli ultimi mesi si è riproposto in modo dirompente il problema del sovraffollamento delle carceri italiane e dell’evidente disfunzionalità del sistema penitenziario, intesa come difficoltà a svolgere la propria funzione: garantire l’equilibrio tra la sicurezza nell’esecuzione penale e la rieducazione delle persone detenute.
di Giorgio Paolucci
Avvenire, 8 settembre 2024 Il modello della Comunità educante e la sua efficacia con i “recuperandi”. La riforma del sistema carcerario è una sfida in cui si sono cimentati tanti governi con alterni risultati, e quello attuale non fa eccezione. Le ricette si sprecano, nessuna probabilmente è risolutiva, certo è che la soluzione non può venire dalla moltiplicazione dei penitenziari, come qualcuno continua a sostenere. Anche perché per molti proprio il periodo della detenzione diventa una scuola del crimine: anziché incontrare occasioni di rieducazione, come dice a chiare lettere l’articolo 27 della Costituzione italiana, si incontrano cattivi maestri e si esce peggiori di quando si è entrati, o si vive in condizioni tali da aumentare il senso di inimicizia nei confronti della società.
di Federico Giusti
osservatoriorepressione.info, 8 settembre 2024 I dannati della terra possono anche morire nel silenzio, dimenticati in vita e in morte. Parliamo dei detenuti che una volta varcati i cancelli di un istituto di pena vengono letteralmente dimenticati, condannati a espiare una pena che dimentica qualsiasi percorso riabilitativo. Quanto accaduto pochi giorni fa, con la morte di un giovane di 18 anni arrivato in Italia dopo il solito estenuante viaggio per l’Africa, dopo avere subito i maltrattamenti nei campi in Libia dovrebbe invece indurci a qualche riflessione. Parliamo di un giovane di appena 18 anni morto carbonizzato nella sua cella, era stato arrestato mesi fa per una rapina, era in attesa di giudizio.
di Antonella Mascali
Il Fatto Quotidiano, 8 settembre 2024 L’abolizione dell’abuso d’ufficio? “Un favore ai raccomandati”. La paura della firma dei sindaci? “Una foglia di fico, la verità è che il potere non vuole essere controllato”. Le riforme della giustizia del governo di Giorgia Meloni? “Fatte senza tenere conto della realtà, in carcere ci vanno sempre i soliti noti: tossicodipendenti che delinquono a causa della loro tossicodipendenza e delinquenti abituali”. Le modifiche al reato di traffico d’influenza del ministro Carlo Nordio? “Servono a impedire che si possa dimostrare un reato come questo”. È un Nicola Gratteri a ruota libera quello che è intervenuto alla Festa del Fatto Quotidiano. Intervistato dai giornalisti Marco Lillo e Antonio Massari, il procuratore di Napoli è intervenuto su diversi argomenti: dalle riforme della Giustizia alle carceri.
di Anna Maria Greco
Il Giornale, 8 settembre 2024 L’ex pm di Mani pulite: “Non si può considerare lo stesso spazio pro capite di un’abitazione normale, cioè 9 metri quadrati”. “Se il sistema può evitare di far varcare la soglia del carcere ad una persona che non lo merita deve farlo e invece il 50% dei condannati in primo grado poi viene assolto e paghiamo al 30% dei richiedenti la riparazione per ingiusta detenzione”, dice Enrico Costa. Piercamillo Davigo lo interrompe irruento: “Anche a costo di perderne 3 mila, magari assassini?”. “Sì - insiste Costa - anche una sola persona innocente non può essere sacrificata”. Eccoli, sul palco della Festa del Fatto quotidiano, i due campioni del garantismo e del giustizialismo, a confronto sul tema: “Giustizia leggi e bavagli”.
di Giulia Merlo
Il Domani, 8 settembre 2024 In consiglio è scoppiato il caso della laica Natoli, mai dimessa, con la resa dei conti nel prossimo plenum. In Corte costituzionale ancora non è stato nominato il giudice vacante, circola l’ipotesi di nomine “a pacchetto”. Settembre sarà un mese di fuoco per due istituzioni nevralgiche nella galassia della giustizia. L’11 settembre si svolgerà il primo plenum del Consiglio superiore della magistratura e si preannuncia un corpo a corpo tra la componente laica e quella togata sul caso della consigliera in quota Fratelli d’Italia, Rosanna Natoli. Il 17 settembre, invece, è convocato il parlamento in seduta comune per tentare di eleggere il giudice costituzionale mancante ormai da novembre scorso, ma le possibilità di arrivare a un nome appaiono scarse.
di Enrico Costa
Il Dubbio, 8 settembre 2024 Non si placano le polemiche dopo che due giorni fa in Cdm è stata approvata la norma che cambia l’art 114 del codice penale, impedendo la pubblicazione anche solo di estratti delle ordinanze di custodia cautelare. Per Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, “l’informazione per essere libera deve essere anche chiara e completa. Non è un privilegio dei giornalisti, ma un diritto costituzionale dei cittadini. Descrivere con precisione, citando i documenti, perché una persona viene arrestata non viola la presunzione di innocenza”.
Il Dubbio, 8 settembre 2024 Nel ricorso, si obietta che in passato il detenuto non sia mai riuscito a ottenere un permesso premio. Da uomo di fiducia di Matteo Messina Denaro, tanto da essere l’unico ad avere il numero di cellulare del boss, a bibliotecario del museo di Santa Chiara a Sulmona. Il Tribunale dell’Aquila ha concesso all’ergastolano Leonardo Ciaccio la misura alternativa alla detenzione di un “distacco”, in regime di semilibertà e a titolo di volontariato, nel polo museale abruzzese. Provvedimento al quale si è opposta la Procura generale aquilana, che ha chiesto alla Cassazione di annullare l’ordinanza.
GIURISPRUDENZA
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 8 settembre 2024 Il divieto di avvicinare la parte lesa discende dalla sostituzione della detenzione breve e dalla natura del reato. Non si tratta di una facoltà del giudice preclusa dal patteggiamento. Il giudice può inserire nel patteggiamento che preveda l’applicazione di una pena sostitutiva il divieto di avvicinamento alla parte lesa e anche se tale misura non è stata oggetto dell’accordo tra le parti. Ciò discende dall’obbligatoria previsione di divieti e obblighi per il condannato con pena sostitutiva. La Corte di cassazione penale - con la sentenza n. 33860/2024 - ha respinto il ricorso del condannato che riteneva illegittima la sentenza del Gup che, oltre a comminare la pena sostitutiva concordata, aveva aggiunto la prescrizione del divieto di avvicinarsi alla vittima non contemplata dall’accordo.
TERRITORIO
di Samuele Arnone
ilsicilia.it, 8 settembre 2024 Situazione degli istituti penitenziari siciliani: abbiamo parlato con Santi Consolo, Garante regionale per la tutela dei diritti dei detenuti. Le carceri siciliane, così come nel resto del Paese, vivono una situazione di emergenza strutturale e organizzativa. Lo evidenzia il dottor Santi Consolo, Garante per i detenuti in Sicilia, che descrive un quadro preoccupante, pur riconoscendo un dato positivo: il tasso di suicidi tra i detenuti siciliani è inferiore rispetto alla media nazionale, meno della metà rispetto alle altre regioni italiane. “La situazione è pressoché carente. L’unico dato positivo è che il numero dei suicidi, in proporzione alla popolazione detentiva, è nettamente inferiore a quello di altre regioni italiane” dichiara Consolo. Tuttavia, su altri fronti, la situazione è tutt’altro che incoraggiante.
Gazzetta del Sud, 8 settembre 2024 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, da 30 anni impegnato sul dramma delle carceri, interviene su “questa tragica emergenza delle prigioni che continua purtroppo a far registrare ogni anno un numero impressionante di suicidi e situazioni di grave disagio, in tanti casi particolarmente grave, disumana e inaccettabile. Basta far parlare i numeri per avere un’idea del quadro allarmante che si registra in tutto il Paese, compresa la Calabria. In Italia a fine luglio 2024 risultano 14.500 detenuti oltre i posti disponibili, 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, 70 suicidi fra i detenuti e 7 fra gli agenti. Questo, ripeto, solo nel 2024.
di Andrea Gianni
Il Giorno, 8 settembre 2024 Youssef Barsom, arrestato per la rapina di una collanina, sarebbe tornato libero la prossima settimana. Secondo la prima ricostruzione il suo gesto era una forma di protesta contro il sovraffollamento dell’istituto. Sarà sentito già domani il compagno di cella di Youssef Barsom deceduto per un incendio la cui dinamica è ancora da chiarire. L’incendio è divampato, quasi sicuramente da un materasso, nella stanza che Youssef Mokhtar Loka Barsom, il 18enne di origini egiziane, condivideva con l’altro detenuto, che è riuscito a salvarsi ed è ora indagato. Solo lui potrà aiutare a capire cosa è veramente successo.
di Giorgia Venturini
fanpage.it, 8 settembre 2024 L’avvocata che difendeva il 18enne morto carbonizzato in carcere a Milano aveva ottenuto la fissazione urgente dell’udienza per la prossima settimana. Youssef Moktar Lota Baron è il ragazzo 18enne morto al carcere di San Vittore a Milano avvolto dalle fiamme. Qui ci era entrato dopo essere stato ritenuto responsabile dello scippo di una collanina a una signora davanti alla Stazione Centrale. Era in attesa di processo. Non era la prima volta che si trovava davanti a un giudice: sempre per rapina si era occupato il Tribunale dei Minori ma in più volte era stato riconosciuto il totale vizio di mente e questa perizia lo rendeva inconciliabile con la vita del carcere. Da allora era finito in cinque diverse comunità.
agensir.it, 8 settembre 2024 La Comunità di Sant’Egidio di Milano esprime “profondo dolore” davanti alla morte di Youssef Mokhtar Loka Barsom, ragazzo diciottenne che nella notte tra il 5 e il 6 settembre ha perso tragicamente la vita nell’incendio scoppiato nella cella in cui era detenuto nel carcere di San Vittore a Milano. “La sua morte è un grido di dolore non isolato che emerge dalle carceri italiane, una evidenza che è impossibile non ascoltare e una denuncia drammatica rivolta all’intero Paese per le condizioni che molti uomini e donne stanno vivendo”, dice la Comunità di Sant’Egidio di Milano, che denuncia tutto quello che aggrava la situazione in cui versano le carceri.
adnkronos.com, 8 settembre 2024 Il bilancio delle morti in carcere non si ferma. Nella notte tra giovedì e venerdì l’ennesima vittima, un 18enne morto carbonizzato dopo aver appiccato fuoco ad un materasso. Un problema esacerbato dalle condizioni in cui versano gli istituti penitenziari italiani: nel carcere di San Vittore il tasso di sovraffollamento ha sforato il 247%. Nella struttura sono rinchiusi 1.100 detenuti, ma i posti disponibili sono solamente 445. E sono pochi anche gli agenti di polizia penitenziaria: 580 quando ne servirebbero almeno 700. “Ci sono troppe persone nella stessa cella e poco staff per seguire con un percorso strutturato i detenuti. Manca lo spazio vitale - dice Valeria Imbrogno, psicologa che lavora nelle carceri milanesi.
di Giovanna Augusta de’ Manzano*
triesteprima.it, 8 settembre 2024 Il decreto “Carceri” del luglio scorso, ora convertito in legge, ha come obiettivo l’“umanizzazione carceraria” e dice di voler intervenire su più fronti, tra cui: l’alternativa della pena in Comunità per accogliere alcune tipologie di detenuti (per esempio per quelli senza domicilio ove poter scontare la detenzione domiciliare); l’assunzione di personale di Polizia penitenziaria (mille unità entro il 2026); la semplificazione e la velocizzazione delle procedure per concedere la liberazione anticipata; infine un aumento delle telefonate per i detenuti. Ciò detto, gli Uffici di Sorveglianza, non solo in Regione, sono al collasso e lì rimangono anche post decreto.
di Domenico Marino
Gazzetta del Sud, 8 settembre 2024 Lo denuncia il garante regionale, Luca Muglia, che visiterà il penitenziario. In appena 6 mesi 30 scioperi della fame, 24 atti d’autolesionismo, 3 tentati suicidi e 11 aggressioni fisiche alla Polizia penitenziaria. Al fianco e a tutela dei reclusi. Il garante regionale dei diritti delle persone detenute, Luca Muglia, racconta la visita che durante la prossima settimana farà assieme alla Camera penale, all’Ordine degli avvocati ai garanti provinciale e comunale Francesco Cosentini e Francesco Terranova nel carcere cittadino dedicato alla memoria di Sergio Cosmai.
blogsicilia.it, 8 settembre 2024 Entro il prossimo mese di ottobre gli Istituti penitenziari della provincia di Siracusa avranno più medici specialisti incaricati per le branche maggiormente richieste mentre gli ambulatori saranno dotati di nuovi arredi, attrezzature e presìdi sanitari. Il direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone, nel rispetto dell’impegno assunto dopo la visita all’ambulatorio sanitario del Carcere di Cavadonna, ha disposto, attraverso gli Uffici competenti, l’effettuazione di una attenta ricognizione di tutti gli ambulatori sanitari degli Istituti penitenziari della provincia di Siracusa per verificarne le condizioni dei locali, il personale sanitario, servizi e apparecchiature in dotazione ed ha dato mandato al Provveditorato di predisporre un planning ...
di Letizia Pezzali*
Il Domani, 8 settembre 2024 Oggi non mi servono aneddoti, perché tanto di storielle ne abbiamo a bizzeffe. Penso che tutti possiamo capire di cosa parliamo quando parliamo di vittimismo in politica. Un sottoinsieme particolarmente fastidioso del vittimismo in politica è il vittimismo di potere: si verifica quando chi si trova in cima assume la posa del martire. Non è raro osservare individui o gruppi che detengono un potere significativo e che assumono atteggiamenti o linguaggi tipici dell’autocommiserazione. A prima vista, la combinazione appare contraddittoria: come può una persona o un gruppo di potere presentarsi in quel modo? Eppure avviene. Lo sappiamo fin dalla scuola media: il bullo che piange. Solo che le istituzioni democratiche non dovrebbero essere la scuola media.
di Nicoletta Verna
La Stampa, 8 settembre 2024 Fra i moltissimi motivi per cui la strage di Paderno Dugnano ci atterrisce c’è l’assenza completa di un movente. L’omicida, leggiamo sulle cronache, era un ragazzo tranquillo, normale, quieto. Ci sgomenta allora l’impossibilità di penetrare l’immenso abisso dell’animo umano: la solitudine, la disperazione, il terrore, il senso di assurdo sono condizioni endemiche della vita, ma quando esplodono in completa assenza di qualunque segnale o presagio destabilizzano. Gli psicologi e gli esperti, però, dichiarano (probabilmente a ragione) che in questo e in altri casi simili i segnali senz’altro c’erano, ma che non sono stati raccolti o riconosciuti.
di Franco Giubilei
La Stampa, 8 settembre 2024 “Situazione peggiorata con la pandemia. Manca la percezione del reale. Troppi gli stimoli da internet” afferma il docente di Psicopatologia forense dell’età evolutiva alla Sapienza a Roma. “Troppo presto per entrare nel merito dell’ultimo caso di Macerata, ma che ci sia un aumento esponenziale di atti aggressivi e omicidi da parte degli adolescenti è un dato di fatto”. Ugo Sabatello, di formazione neuropsichiatra infantile, è docente di Psicopatologia forense dell’età evolutiva alla Sapienza a Roma. A proposito della serie di delitti compiuti da ragazzi contro genitori o coetanei chiama in causa un elemento: “Si tratta di atti impulsivi terribili, tutti diversi ma accomunati da una sorta di sospensione del pensiero e dal fatto che gli autori si rendano conto della gravità di ciò che hanno compiuto solo dopo.
di Mario Giro*
Il Domani, 8 settembre 2024 Le lacrime delle madri, in Israele e a Gaza, chiedono pace ma il cinismo della politica non ascolta. Si propagano solo odio e soluzioni armate che sappiamo quanto siano già inutili. Ma la domanda elusa di pace provocherà il duro giudizio dei posteri. “Procedi nel tuo viaggio che spero sia bello quanto quelli di cui sognavi perché, mio dolce ragazzo, sei finalmente libero”. Sono le parole di Rachel Goldberg-Polin, la madre di Hersh rapito dal Hamas il 7 ottobre 2023 e assassinato in un tunnel a Gaza qualche giorno fa, forse poco prima del tentativo di liberarlo. Scossi e vicini al cuore di una donna distrutta, che trova la forza di parole che solo una madre può dire per salutare il proprio figlio, ci chiediamo: come essere finalmente liberi?
di Federico Rampini
Corriere della Sera, 8 settembre 2024 Alto e forte risuona l’allarme per il debito dei paesi africani. Di nuovo. A Cernobbio, dove mi trovo, ne ha parlato anche il ministro degli investimenti saudita. La cifra raggiunta da questo debito pubblico è ragguardevole: complessivamente 1.152 miliardi di dollari alla fine dell’anno scorso. E quel totale continua a salire, anche perché il rialzo dei tassi d’interesse deciso dalla Federal Reserve americana (poi seguita da altre banche centrali) per combattere l’inflazione, si è trasmesso su tutti i debiti in dollari. Ora la Fed e le altre banche centrali hanno iniziato la retromarcia, è cominciata una fase di riduzione del costo del denaro, ma siamo solo alle prime mosse di questo nuovo ciclo e intanto i tassi sono elevati.
DOCUMENTI
Inserto monografico de L'Osservatore Romano: "Atlante. La vita oltre le sbarre"
Campagna: "Madri Fuori, dallo stigma e dal carcere, insieme ai loro bambini e bambine"
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 9 al 15 settembre 2024
Webinar Human Foundation: "Dal carcere alla comunità: esperienze di reinserimento sociale delle persone detenute" (Online, 12 settembre 2024)
"Se io fossi Caino. Festival di teatro e arte dal carcere" (Gorizia, dal 9 al 25 settembre 2024)
Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
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