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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di lunedì 2 settembre 2024
di Liborio La Mattina
giornalelavoce.it, 2 settembre 2024 Le carceri italiane sono diventate prigioni non solo per i detenuti, ma anche per coloro che vi lavorano. Le mura delle carceri italiane, come quelle di un’antica fortezza ormai in rovina, trattengono non solo corpi, ma anche anime spezzate e sogni infranti. Ieri, a Ivrea, questo dramma ha raggiunto un nuovo picco di tensione. Nel reparto isolamento, i detenuti, esasperati da una condizione che sembra non avere fine, hanno inscenato una protesta rumorosa, sbattendo con forza le ante degli armadietti. Un suono metallico, acuto, quasi disumano, ha riecheggiato nei corridoi come l’urlo di una bestia ferita, un richiamo disperato che ha attraversato ogni angolo della struttura.
di Giulia Bonezzi
Il Giorno, 2 settembre 2024 Opposizioni all’attacco sul decreto Caivano: “Inerzia colpevole del Governo”. Quella dell’Osapp, sindacato autonomo della Penitenziaria che suggerisce di chiudere il Beccaria, potrebbe anche essere una provocazione, ma non lo è sicuramente la posizione espressa dai Radicali: “Da anni chiediamo la chiusura dei minorili e torneremo a Milano nelle prossime settimane per chiederla nuovamente. Non è possibile assistere ogni giorno a questa continua violazione dei diritti umani”, dichiara il tesoriere Filippo Blengino, secondo il quale “le continue rivolte, diventate drammaticamente ordinarie” rappresentano “la cronaca di un fallimento annunciato, quello di uno Stato incapace di garantire condizioni umane. Manca tutto: educatori, personale, attività rieducative.
di Luigi Frasca
Il Tempo, 2 settembre 2024 Soumahoro, il parlamentare diventato famoso per la moglie e suocera, che, a parere degli inquirenti, sarebbero state protagoniste di una vita a cinque stelle a discapito dei poveri migranti che dovevano difendere, scende in campo per dire che le carceri vanno chiuse. A parte la sacrosanta battaglia per i diritti sui detenuti, sul miglioramento di istituti penitenziari che, da anni e non da oggi, vessano in condizioni di precarietà, non passa inosservato il grido di allarme di Aboubakar per il Beccaria di Milano: “Va chiuso - scrive in una nota - perché non è un luogo umano di detenzione”. Striglia, dunque, il governo Meloni: “Ha deciso in modo politicamente miope ed ideologico di affrontare il tema”.
di Cataldo Intrieri
linkiesta.it, 2 settembre 2024 A volte, per capire a che punto è la notte del garantismo nel nostro paese, bastano piccoli episodi relegati nella cronaca ordinaria del pettegolezzo. Prendiamo due vicende apparentemente slegate e che invece sono connesse, ed eloquentemente emblematiche. La prima riguarda un austero manuale di diritto privato, giunto a una sua ultra-ventennale edizione in cui l’autore, il professor Francesco Gazzoni, emerito della materia all’Università di Roma, ha lamentato testualmente che “i magistrati entrano in ruolo in base a un mero concorso per laureati in giurisprudenza e appartengono in maggioranza al genere femminile, che giudica non di rado in modo eccellente, ma è in equilibrio molto instabile nei giudizi di merito in materia di famiglia e figli”.
di Andrea Siravo
La Stampa, 2 settembre 2024 Lo psicologo: “Tutti cercano i segnali premonitori. Non dobbiamo mai smettere di dare voce alle emozioni anche quelle più disturbanti dei nostri ragazzi”. “Sin dall’inizio sembrava non reggere il racconto del ragazzo. Fortunatamente stragi così gravi capitano raramente. Anche in casi in cui non è stato portato a compimento il progetto omicidiario sappiamo che queste vicende hanno a che fare con ciò che accade all’interno della famiglia. Ognuna di esse ha delle caratteristiche uniche e specifiche che difficilmente si possono generalizzare”. L’auspicio di Matteo Lancini, psicologo, psicoterapeuta e presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano, è che la strage famigliare di Paderno Dugnano diventi un’occasione di riflessione più ampia sul tema del disagio giovanile.
di Maria Novella De Luca
La Repubblica, 2 settembre 2024 Lo psichiatra sulla strage familiare di Paderno Dugnano: “È un pensiero che può annidarsi nella mente degli adolescenti in quella fase di vita, spesso conflittuale: alcuni vedono madri e padri come ostacoli alla loro libertà. È quel che avvenne per Erika e Omar”. “La fantasia di sopprimere i genitori, vissuti come un ostacolo per la propria libertà, è un pensiero che si annida, a volte, nella mente degli adolescenti. Lo spiega con chiarezza Winnicott, lo sappiamo, è un tema ricorrente, simbolico, che resta naturalmente a livello di fantasia e poi scompare, crescendo. Ma ci sono casi invece, penso a Erika e Omar, penso a questo ragazzo di Paderno Dugnano, nei quali con ferocia inaudita degli adolescenti scelgono di dare corpo a questo pensiero.
GIURISPRUDENZA
di Andrea Magagnoli
Il Sole 24 Ore, 2 settembre 2024 Nel caso di nomina di due difensori il decreto di fissazione dell’udienza camerale deve essere notificato ad entrambi. Lo afferma la Corte di cassazione con la sentenza 32599 depositata il giorno 14 agosto 2024. Il caso di specie trae origine dall’emissione di un’ordinanza da parte del Tribunale del riesame di Sondrio tramite la quale veniva confermato il decreto di sequestro preventivo diretto e per equivalente di alcuni beni in disponibilità dell’indagata. Si trattava di un provvedimento ablatorio emesso nel corso di un procedimento diretto alla contestazione di numerosi reati tributari.
di Gabriele Gallo
Il Resto del Carlino, 2 settembre 2024 Dopo la tragedia del cuoco 54enne, padre di due figli, che si è ucciso alla Pulce “Liberazione anticipata e incentivo delle misure alternative alla detenzione”. “Non conosco il detenuto che si è tolto la vita, i particolari della vicenda, per la quale è stato peraltro aperto un fascicolo di indagine, ma mi è sufficiente quello che è noto per affermare senza esitazioni che è in atto una strage di Stato”. Così l’avvocato Luigi Scarcella, presidente della Camera penale di Reggio Emilia, dopo che un uomo di 54 anni di origine marocchina, detenuto alla Pulce per un cumulo di pena per furti, rapina e resistenza a pubblico ufficiale, si è tolto la vita nella serata nella sua cella, giovedì scorso. Gli restava all’incirca un solo altro anno di reclusione da scontare.
di Matteo Castagnoli
Corriere della Sera, 2 settembre 2024 Materassi a fuoco e lenzuola annodate, 8 feriti. In quattro tentano di scavalcare il muro di cinta ma non ci riescono: trovati dalla polizia ancora all’interno. I sindacati: ora interventi urgenti. Un lungo lenzuolo bianco annodato e steso all’ingresso del carcere minorile Beccaria. Mancano un paio di minuti all’una di notte tra sabato e domenica quando gli agenti srotolano quello “strumento artigianale” costruito dai detenuti per evadere. Un tentativo, però, fallito. La polizia penitenziaria interviene subito, quando scatta l’allarme per un principio d’incendio in alcune celle, poco prima delle 21 di sabato. All’appello, dei 58 ragazzi detenuti ne mancano quattro.
di Nicola Palma
Il Giorno, 2 settembre 2024 Quattro detenuti hanno tentato di allontanarsi: uno è stato riacciuffato subito, altri tre sono stati trovati sui tetti dell’istituto. È iniziata col fuoco - un piccolo incendio in cella, materassi o quel che si trova - anche la rivolta di sabato sera all’Ipm (Istituto penale minorile) Beccaria di Milano. L’ultima di una serie che s’è intensificata in questa calda estate, nonostante l’immissione progressiva di almeno una cinquantina di agenti (seguita alla sospensione, a primavera, di 21 poliziotti penitenziari accusati di torture e violenze ai baby detenuti) e la riduzione dei reclusi da 92 ai 58 che avrebbero partecipato “tutti” a “gravissimi disordini” e una “tentata evasione di massa” ...
di Giulia Bonezzi
Il Giorno, 2 settembre 2024 Gli agenti arrestati. Poi 5 rivolte e 4 evasi in appena quattro mesi. L’ira dei sindacati della Penitenziaria per l’inchiesta sui presunti abusi. Nonostante l’arrivo di 50 nuovi poliziotti e la riduzione dei reclusi. secondo i rappresentanti dei lavoratori l’Ipm va commissariato. Quattro rivolte e quattro evasioni-lampo in quattro mesi. Senza contare i disordini di sabato notte e i quattro baby detenuti che avrebbero tentato la fuga, tre rimasti irreperibili per ore con tanto di foto segnaletiche diramate a tutte le auto finché non sono stati trovati, forse sui tetti, comunque all’”interno del perimetro murato del carcere”, rimarca il dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità smentendo che vi sia stato sabato “alcun tentativo di evasione” dall’Istituto penale per minori Beccaria di Milano.
Corriere della Sera, 2 settembre 2024 Tensione nel carcere di Ivrea dove sabato i detenuti del reparto isolamento, per chiedere il trasferimento in un’altra struttura, hanno sbattuto le ante degli armadietti dando vita ad una rumorosa protesta. “Nel carcere di Ivrea - commenta Leo Beneduci, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Osapp - la situazione è identica a quella di altre strutture penitenziarie italiane; non riusciamo però a comprendere come mai dal carcere di Ivrea i detenuti responsabili di violenze ed aggressioni nei confronti del personale di polizia penitenziaria non vengono trasferiti e al contrario sono gli agenti aggrediti ad essere spostati d’incarico o sede, quasi a giustificare i comportamenti di maggiore pericolosità da parte dei ristretti”.
di Onide Donati
strisciarossa.it, 2 settembre 2024 Tre carceri nello stesso carcere, tre condizioni di vita che partono dalla sezione-modello “Andromeda” e scendono fino alla pessima e degradante sezione 1 passando per la sezione 2 dove la situazione è su standard accettabili se confrontata con la media delle condizioni nelle carceri italiane. Dalle stelle alle stalle in poche centinaia di metri e una decina di porte a sbarre. La Casa circondariale di Rimini è, tutto sommato, un carcere moderno: ha “solo” cinquant’anni ed è nata per la specifica funzione di custodire detenuti maschi, non come adattamento a prigione di rocche e castelli che la storia ha consegnato al demanio statale.
Il Mattino, 2 settembre 2024 Si parte con “La Domanda di Matrimonio e altre storie” di Cechov. Grande attesa per la messa in scena de “La Domanda di Matrimonio e altre storie” di Cechov nell’ambito de “La Tempesta del Teatro”, il nuovo progetto ideato ed attivato dalla Loups Garoux srl di Marta Bifano e Francesca Pedrazza Gorlero, sostenuto dal Comune di Napoli nell’ambito della terza edizione di “Affabulazione”. Il progetto si ispira alla proposta di Legge - “Disposizioni per la promozione e il sostegno delle attività teatrali negli istituti penitenziari” che mira a sostenere l’attività artistica con i detenuti per i suoi effetti tangibili sull’individuo, sulla comunità che abita, e sulla società tutta a cui lo stesso, una volta scontata la pena, verrà restituito con una nuova luce.
ilmetauro.it, 2 settembre 2024 Incontro nel chiostro francescano organizzato da Fuoritempo. Intervengono Monia Caroti e Giorgio Magnanelli. Giovedì 5 settembre alle ore 21 il Gruppo Fuoritempo organizza l’incontro “Il mondo del carcere” presso il Chiostro francescano. Interverranno Monia Caroti, dell’associazione “Antigone Marche” e Giorgio Magnanelli, dell’associazione “Un Mondo a Quadretti”. I suicidi in carcere hanno toccato un picco (60 già quest’anno), il sovraffollamento pure (130 per cento, con punte del 177 per cento nelle prigioni minorili), mentre crescono gli atti di autolesionismo (184 in più rispetto al 2023), le risse, le rivolte. Una condizione che il presidente Mattarella ha definito “straziante”, otre che indegna d’un popolo civile.
di Gilberto Bazoli
La Provincia di Cremona, 2 settembre 2024 Il 76enne Bertoletti, ex litografo e calciatore, da 21 anni è il mister a Ca’ del Ferro.Il suo predecessore ha resistito per pochi giorni. Lui, dopo una vita, è ancora al suo posto, con la stessa passione degli inizi. “È il mio modo di fare del bene”, si schermisce Pierluigi Bertoletti, per tutti Gigi, 76 anni: da 21 è il mister dei detenuti di Ca’ del Ferro. Li allena e allo stesso tempo dirige le loro partite. Li aiuta a crescere come atleti e anche come uomini. Bertoletti faceva il litografo e il calcio è sempre stato il suo secondo mestiere. Un po’ tutti nel settore lo conoscono. “Militavo in Prima Categoria nel ruolo di attaccante. Ho smesso, a parte i tornei notturni e qualche partita, a 23 anni quando mi sono sposato”.
di Teresa Marchesi
Il Domani, 2 settembre 2024 Il film di Costabile è la vera epopea familiare di Luigi Celeste, incarcerato per l’omicidio del padre violento, un gesto di autodifesa e disperazione. È un classico, soprattutto a Venezia: si borbotta (quasi sempre a ragione) sulla selezione italiana in concorso e si protesta perché un film migliore di quelli in corsa per il Leone d’oro è stato relegato in una sezione minore. Tra i “casi” quest’anno brilla Familia di Francesco Costabile, nella sezione Orizzonti. È la vera epopea familiare di Luigi Celeste, incarcerato per l’omicidio del padre violento, un gesto di autodifesa e disperazione. Il romanzo autobiografico Non sarà sempre così è la base del film, che sarà in sala con Medusa dal 2 ottobre.
di Walter Veltroni
Corriere della Sera, 2 settembre 2024 “La generazione ansiosa” (in arrivo per Rizzoli il 10 settembre) dello psicologo Jonathan Haidt. Sotto accusa l’abuso degli smartphone e l’iperprotettività dei genitori. Leggevo il libro di Jonathan Haidt “La generazione ansiosa”, colpito in primo luogo dall’esplicito sottotitolo: “Come i social hanno rovinato i nostri figli” quando, a causa di un incendio avvenuto in zona, improvvisamente è saltato ogni collegamento telefonico. Non il wifi, non l’operatore mobile. Nulla. Silenzio. Con quel telefono, che un incendio ha momentaneamente reso un ninnolo superfluo, di solito si può: parlare, scrivere, acquistare, leggere, giocare, controllare il conto in banca, il peso, la cartella sanitaria, scattare fotografie, girare video, ascoltare musica, ordinare cibo, organizzare viaggi, definire percorsi stradali.
di Paola D’Amico
Corriere della Sera, 2 settembre 2024 I volontari sono libri aperti, raccontano a chi li “prende in prestito” storie uniche. Una esperienza nata in Danimarca 24 anni fa, oggi è presente in sei Continenti. In Italia, il progetto è portato avanti dalla Associazione Pandora. È nata in Danimarca, a Copenaghen, nel 2000. In breve, si è diffusa a macchia d’olio in giro per il mondo. Si chiama The Human Library, e qui ad essere presi in prestito non sono i libri ma esseri umani che diventano dei “libri aperti”, raccontano la propria vita come fosse un libro. In questi anni è diventata un’organizzazione e un movimento internazionale il cui obiettivo è affrontare i pregiudizi delle persone aiutandole a parlare con coloro che normalmente non incontrerebbero.
AFFARI SOCIALI
di Massimo Gaggi
Corriere della Sera, 2 settembre 2024 La rete e la sfida alla democrazia. Ormai da tempo i tycoon delle tecnologie digitali sono diventati più potenti degli Stati. A Capodanno del 2022, giocando a fare previsioni su Twitter (poi divenuta X), Dmitri Medvedev, un tempo presidente russo del dialogo con l’Occidente, ora falco putiniano, immaginò la secessione del Texas e della California dagli Stati Uniti con Elon Musk eletto presidente dell’Unione alla fine di una seconda guerra civile americana. L’imprenditore di Space X e Tesla, che aveva appena acquistato una rete sociale strategica per l’informazione, reagì con ironia e compiacimento. Da allora ha spostato sempre più il baricentro dei suoi interessi dall’industria alla politica.
di Nicoletta Verna
La Stampa, 2 settembre 2024 La disputa sulla libertà di espressione, i suoi limiti e i suoi legami con il potere è antica quanto il linguaggio, anche se è solo con l’evoluzione dei media che acquisisce il peso e la controversa complessità dei nostri giorni. La censura come la intendiamo oggi nasce con l’invenzione della stampa. Per i media precedenti, i manoscritti, non c’era né il bisogno né la possibilità di controllo: gli amanuensi erano isolati, disseminati fra i monasteri e i loro scritti non avevano diffusione tale da causare scandali o contese. Controllare la stampa, invece, divenne subito fondamentale. Nel 1501 papa Alessandro VI emise la prima bolla contro la stampa, e nel 1559 arrivò il primo Indice.
di Grazia Longo
La Stampa, 2 settembre 2024 Il sottosegretario: “La cittadinanza non si regala e non si può dare in automatico. Centrodestra unito”. Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni: gli sbarchi sono diminuiti ma secondo alcuni osservatori e l’opposizione si registrano vessazioni da parte di Tunisia, Libia ed Egitto con cui l’Italia ha siglato accordi. “La diminuzione degli sbarchi è un risultato straordinario di questo governo e dell’impegno del ministro Piantedosi. Ad agosto si sono registrati 8.500 arrivi, contro i 25 mila di un anno fa, con 5 mila minori non accompagnati rispetto ai 18 mila dello scorso anno. Inoltre, c’è stato il 20% in più dei rimpatri. Tutto questo grazie alla cooperazione internazionale con Tunisia, Libia ed Egitto, per cui mentre l’anno scorso l’emergenza era a Lampedusa, oggi è alle Canarie, in Spagna”.
di Daniela Fassini
Avvenire, 2 settembre 2024 Parla Raffaella Milano, direttrice Ricerca di Save the Children: negli anni la scuola è diventata il luogo principale dell’incontro, diventare italiani serve a costruire appartenenza. “La legge sulla cittadinanza è vecchia e completamente non corrispondente al paese attuale e alla condizione sociale che vediamo ogni giorno”. Raffaela Milano, direttrice Ricerca della Ong Save the Children, non ha dubbi. “In realtà noi abbiamo già iniziato la nostra campagna sulla riforma della cittadinanza diversi mesi fa, con una petizione che ha giù raccolto 100mila firme. Prima ancora quindi del dibattito politico di questi giorni”.
di Niccolò Zancan
La Stampa, 2 settembre 2024 A Gjadér il centro di detenzione assume personale “a tempo indeterminato”. Molti locali hanno un passato nel nostro Paese: “Le persone vanno accolte”. un piccolo paese conta - dino. Girano carretti trainati da cavalli. So- J no terre arse e campi di mais, orti di patate e cocomeri. Davanti al centro di detenzione per migranti italiano c’è solo una villetta nuova, con la facciata appena riverniciata. E la casa costruita dal signor Simon Gega dopo quarant’anni di lavoro.
di Stefano Stefanini
La Stampa, 2 settembre 2024 Il “tutti e due” di Netanyahu è naufragato sui sei ostaggi caduti in un combattimento nei tunnel di Gaza. Israele sostiene che siano stati uccisi da Hamas che offre la versione opposta, che siano vittime del fuoco amico dell’Idf. Ne farà giustizia l’esame forense dei corpi che, anticipano già fonti israeliane, confermerà l’esecuzione degli ostaggi da parte dei carcerieri. Fa un’enorme differenza: trucidare gli ostaggi per vendetta o anche farsene scudo sarebbe l’ennesima barbarie dei massacratori del 7 ottobre. Tuttavia, la morte dei sei ostaggi mette ugualmente a nudo il drammatico dilemma del conflitto fra guerra senza quartiere ai resti del Movimento di Resistenza Islamica e salvataggio degli ostaggi. L’una mette a repentaglio il secondo.
di Francesca Caferri
La Repubblica, 2 settembre 2024 Scende in campo il sindacato. In piazza centinaia di migliaia di persone. Le forze dell’ordine usano i cannoni ad acqua contro i dimostranti che gridano: “Chi state difendendo?”. Le strade di Tel Aviv sono un muro umano: decine di migliaia di persone circondano il ministero della Difesa, la Kiryat, il cuore della crisi che da quasi undici mesi sconvolge il Paese, da ogni lato: il grande viale di Kaplan, la piazza degli ostaggi, il Begin gate. È la rabbia che esplode, massiccia, quella che da settimane le famiglie degli ostaggi a Gaza invocavano e che solo ora, di fronte a sei corpi di giovani uccisi con colpi di pistola alla testa, arriva. Secondo gli organizzatori delle manifestazioni di protesta di ieri sera in strada sono scesi in 300 mila solo a Tel Aviv, mezzo milione in tutto il Paese.
di Alessandra Ziniti
La Repubblica, 2 settembre 2024 Agguato di stampo mafioso davanti all’Accademia navale di Tripoli. Diversi report dell’Onu da anni lo indicavano come uno dei più potenti capi dell’organizzazione che gestiva i viaggi dei migranti. Il trafficante di uomini in giacca e cravatta seduto attorno a un tavolo del Viminale nel 2017, indicato dall’Onu come uno dei più potenti capi delle organizzazioni criminali che gestiscono i viaggi dei migranti dalla Libia ma che indossava la divisa con le stellette della Marina libica, ha finito ieri la sua corsa crivellato di colpi sul sedile della sua auto blindata davanti all’Accademia navale di Tripoli di cui era stato persino nominato capo.
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
DOCUMENTI
Articolo. "Carcere: uno sguardo oltre l'urgenza dei numeri", di Marcello Bortolato
Articolo. "Ancora sulle carceri di sterminio turche", di Gianni Sartori
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 2 all'8 settembre 2024
Convegno: "Il carcere con le mura di vetro. Trasparenza e prossimità" (Oristano, 5 settembre 2024)
Webinar Human Foundation: "Dal carcere alla comunità: esperienze di reinserimento sociale delle persone detenute" (Online, 12 settembre 2024)
"Se io fossi Caino. Festival di teatro e arte dal carcere" (Gorizia, dal 9 al 25 settembre 2024)
Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
CORSI E MASTER
CONCORSI