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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 27 settembre 2024
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
di Andrea Molteni*
Ristretti Orizzonti, 27 settembre 2024 Questo carcere sovraffollato e spietato, uccide. Uccide la speranza, uccide le persone. Siamo rimasti ancora una volta attoniti di fronte all’ennesima morte insensata e inaccettabile avvenuta nel carcere milanese di San Vittore. Youssef Mokhtar Loka Barsom è morto nella sua cella incendiata, senza che gli agenti intervenuti potessero salvarlo. Youssef aveva solo 18 anni e già una vita di difficoltà e sofferenze alle spalle. Youssef è solo l’ultimo di una insopportabilmente lunga - davvero troppo lunga - lista di persone morte in carcere quest’anno: 180 secondo il conteggio di Ristretti Orizzonti. Settantatre di loro sono morte per suicidio accertato, un numero già di per sé impressionante a cui andrebbero aggiunti i probabili suicidi, registrati sotto un’altra voce, e i tentativi di suicidio.
di Antonio Gelardi*
lacivettapress.it, 27 settembre 2024 Il disegno di legge c.d. “sicurezza”, approvato dalla Camera e ora in discussione al Senato, contiene diverse norme di carattere eterogeneo ispirate, secondo critiche diffuse, ad una logica ultra securitaria e, fra le altre misure, inasprisce le pene, ed introduce nuove fattispecie di reato, senza che ciò significhi garantire strumenti dotati di maggior efficacia nella tutela della sicurezza individuale e collettiva. Limitando queste osservazioni a ciò che riguarda l’ambito penitenziario, soffermiamoci sull’introduzione della fattispecie di reato di rivolta in carcere. Occorre subito precisare che l’attuale legislazione non prevede affatto l’immunità per gli episodi di turbamento in forma violenta dell’ordine negli istituti penitenziari, già puniti da reati quali violenza, resistenza, danneggiamento, devastazione nei casi più gravi, ed altre specifiche fattispecie.
di Carlo Alberto Tregua*
Quotidiano di Sicilia, 27 settembre 2024 Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha ben evidenziato come nelle carceri italiane vi sia un soprannumero di detenuti insopportabile, perché gli spazi sono gli stessi ma al loro interno il numero di reclusi è aumentato, con la conseguenza che le loro condizioni di vita sono disumane e che quei luoghi diventano veri e propri supplizi, cosa che non corrisponde ai dettami costituzionali. Come si fa a svuotare i penitenziari di qualche decina di migliaia di detenuti? Il ministro Nordio ha pensato alcune cose. La prima è quella di restituire ai loro Paesi gli stranieri affinché possano scontare la pena nei luoghi d’origine. Siccome essi superano il numero dei diecimila, ecco che un sesto della popolazione carceraria sarebbe ridotto.
di Alessandro Trocino
Corriere della Sera, 27 settembre 2024 Il governo ha nominato Marco Doglio: obiettivo, 7mila posti detentivi da realizzare in 15 mesi. Ma costruire istituti penitenziari è opera improba e lunga. E non è detto sia l’unica soluzione. A luglio ne erano stati contati sul sito del governo 60, ma non c’è niente di più deperibile di un articolo di giornale sulle nomine e così a oggi, giovedì sera alle 20, i Commissari straordinari sono arrivati a quota 66. Confermando la nota massima per cui siamo un popolo di santi, navigatori e commissari. Straordinari, però, non tecnici. L’ultimo è il commissario all’edilizia penitenziaria, dunque numero 67. Come se ci fosse un commissario all’edilizia scolastica (c’è?). Il ragionamento alla base è semplice: c’è un’emergenza (c’è sempre un’emergenza), ovvero il sovraffollamento delle carceri. Che si fa? Nominiamo un commissario.
di Manuela Mazzariol
lavitadelpopolo.it, 27 settembre 2024 Ne parliamo con don Raffaele Grimaldi, ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane. Sovraffollamento, violenze, suicidi. Le carceri italiane rimangono sotto i riflettori della cronaca, mentre i problemi crescono e le soluzioni appaiono sempre più lontane. Abbiamo provato a comprendere qualcosa in più sulla situazione con l’ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane, don Raffaele Grimaldi, che nelle scorse settimane è venuto in visita alla casa circondariale e all’istituto penale per minorenni di Treviso.
di Sara Del Corona
marieclaire.it, 27 settembre 2024 Ultimamente si parla molto di carcere minorile. È iniziata con la serie ambientata a Napoli ed è continuata coi fatti di cronaca nera, quelli annunciati e quelli inspiegabili, under 18. Don Domenico Cambareri, cappellano dell’Ipm di Bologna, lo racconta sul serio, con un libro dedicato ai suoi “ragazzi dentro”. Dice che da quando è uscito Mare fuori il concetto di Ipm, Istituto Penale per i Minorenni, si è finalmente affacciato nei pensieri delle persone, e questo è senz’altro un bene perché dentro ogni Ipm - e in Italia ne abbiamo 17 - ci sono molti ragazzi - circa 1.500 e in aumento - a cui non pensa mai nessuno.
di Enrico Bellavia
L’Espresso, 27 settembre 2024 Un’accozzaglia di norme che si abbatte sul sovraffollamento carcerario e l’arretrato giudiziario. Ciò che è bisogno diventa pericolo, quel che è dissenso si trasforma in minaccia, quanto di odioso riserva la quotidianità delle città assurge al rango di emergenza assoluta. Sembra scritto nel tinello di casa da una famigliola inebetita di fronte alle notizie dell’ultimo tg, tra prevedibili - e irripetibili - imprecazioni di contorno, ciò che con enfasi, da statisti minori, hanno chiamato disegno di legge sicurezza. Un’accozzaglia di norme che si abbatte come un macigno sul buon senso, la Costituzione, il Codice penale e, naturalmente, il sovraffollamento carcerario e l’atavico arretrato giudiziario.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 27 settembre 2024 La proposta di legge sulla sicurezza, ora all’esame del Senato, ha suscitato profonde preoccupazioni a livello internazionale. Come già noto, l’Ocse, su richiesta della vicepresidente della commissione Giustizia del Senato, Ilaria Cucchi, ha lanciato un allarme particolarmente grave, sottolineando come la normativa in questione violerebbe le convenzioni internazionali sui diritti umani. Le critiche si concentrano soprattutto sulle condizioni di detenzione, sulla tutela dei diritti delle donne e sulla criminalizzazione della resistenza passiva. Il fatto che a compiere tali osservazioni sia l’organizzazione per lo sviluppo economico, non dovrebbe sorprendere. Se diventasse legge, l’Italia risulterebbe un Paese illiberale e pagherebbe un caro prezzo in termini di reputazione e investimenti.
di Andrea Oleandri*
lavialibera.it, 27 settembre 2024 Tutti i provvedimenti inclusi nel Ddl Sicurezza sono legati da un filo conduttore: affrontare le questioni sociali con il sistema penale. Un approccio contestato anche dall’Osce, perché mina i principi della giustizia penale e lo stato di diritto. “Il più grande attacco alla libertà di protesta della storia repubblicana”. Così Antigone ha definito il Ddl Sicurezza che la settimana scorsa è stato approvato dalla Camera dei Deputati per passare ora al Senato della Repubblica. Al suo interno sono presenti numerosi articoli che introducono nuove fattispecie penali, in alcuni casi con pene sproporzionate rispetto alla violazione commessa. Nuovi reati che hanno un unico filo conduttore, quello di colpire fenomeni sociali che generalmente richiedono invece ascolto, partecipazione, investimenti.
di Amedeo La Mattina
linkiesta.it, 27 settembre 2024 Il governo allunga ancora il codice penale, con ventiquattro nuovi reati e aggravanti che intaseranno le carceri, perché questa è l’unica soluzione conosciuta dalla destra. Dall’altro lato però l’opposizione quando si parla di questi temi confonde il garantismo con l’ignavia e non propone nulla. Avremo un codice penale ancora più lungo. Altri ventiquattro reati e aggravanti che intaseranno le già affollate carceri italiane e le udienze giudiziarie. Criminalizzazione dei sit-in stradali e delle proteste davanti ai cantieri. Messa al bando della cannabis senza effetto psicotropo autorizzata e finanziata dalla Commissione (quindicimila i lavoratori di questo settore). Mano dura contro le rivolte carcerarie e la resistenza passiva.
di Errico Novi
Il Dubbio, 27 settembre 2024 Regole sui virus spia in linea con la Carta Custodia cautelare, confermate le novità. La scena è di tre giorni fa. Via Arenula: il guardasigilli Carlo Nordio riceve i vertici dell’Unione Camere penali. Emergono le ormai cristallizzate distanze sul carcere. Il ministro illustra i progetti del governo, legati tra l’altro a un relativamente lento processo di osmosi fra istituti di pena e comunità di reinserimento. L’associazione presieduta da Francesco Petrelli ripete quanto ricordato nella lunga estate di iniziative a sostegno dei detenuti, promosse innanzitutto per contrastare la scia di morte dei suicidi in cella: serve qualcosa in più, che produca effetti più immediati. Fin qui nulla di nuovo (purtroppo).
di Valeria Pacelli
Il Fatto Quotidiano, 27 settembre 2024 Ogni mattina, un indagato che è stato interrogato da un giudice, si sveglia e sa che quello potrebbe essere il giorno del suo arresto. Oppure no. Succede da una settimana all’amministratore unico della società pubblica umbra di rifiuti “So.Ge.Pu. Spa”, Cristian Goracci. Lui, con altri due coindagati in un’inchiesta per corruzione della Procura di Perugia, vive con una spada di Damocle sulla testa. Finirà in carcere oppure no? Quello che lo riguarda è, infatti, uno dei primi casi di “contraddittorio preventivo”. Si tratta della norma, prevista dalla riforma Nordio, in base alla quale in caso di pericolo di reiterazione del reato ed esclusi alcuni delitti, l’indagato - sul quale pende una richiesta di misura cautelare - deve essere sentito prima della decisione del giudice.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 27 settembre 2024 A dicembre il centrodestra potrebbe eleggere 3 nuovi giudici. Ma non è escluso un “incastro” con il Csm. E molte questioni di legittimità pendenti hanno valenza politica: dall’abuso d’ufficio alle coppie omogenitoriali. Il Tribunale di Firenze ha sollevato la questione di legittimità costituzionale in relazione al ddl penale di Nordio, e in particolare all’abrogazione dell’articolo 323 c.p., ossia l’abuso di ufficio. La domanda che sorge quasi spontanea è la seguente: quale tipo di Corte costituzionale, con quanti e quali giudici, si pronuncerà sulla questione?
GIURISPRUDENZA
di Monica Musso
Il Dubbio, 27 settembre 2024 La decisione della Corte di Giustizia Ue: il quadro giuridico dell’Unione Europea prevale sull’ordinamento statale. “Il principio del primato del diritto dell’Unione deve essere interpretato nel senso che esso osta alla normativa di uno Stato membro in base alla quale gli organi giurisdizionali nazionali di diritto comune non possono, a pena di procedimenti disciplinari a carico dei loro membri, disapplicare d’ufficio decisioni della Corte costituzionale di tale Stato membro. Ciò è valido anche se ritengono, alla luce dell’interpretazione fornita dalla Corte, che tali decisioni violino i diritti che i singoli traggono dalla direttiva 89/391”. A stabilirlo è la Corte di Giustizia Ue, che si è pronunciata su una causa sollevata dai tribunali della Romania. La vicenda riguarda il decesso di un elettricista per elettrocuzione.
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 27 settembre 2024 Il precedente è ostativo alla concessione della misura meno coercitiva del carcere anche se di regola l’applicazione della detenzione cautelare è esclusa per pene che prevedibilmente non saranno superiori ai tre anni. Il divieto di concedere i domiciliari, a chi nei 5 anni precedenti abbia commesso il reato di evasione, prevale sulla preclusione di applicare la misura cautelare detentiva anche se il giudice ritenga che, all’esito del giudizio, la pena irrogata in concreto non supererà i tre anni. Ma il divieto opera anche quando sia già intervenuta condanna inferiore a tale limite.
di Lara Boccalon
rainews.it, 27 settembre 2024 L’esperto penitenziarista Sbriglia denuncia una carenza di assistenza per i detenuti, un problema che, assieme al sovraffollamento, aumenta la tensione nei penitenziari. Denunce analoghe da associazioni mediche e del personale carcerario. La denuncia arriva dal presidente onorario del Centro europeo di studi penitenziari e futuro nuovo Garante regionale per i diritti della persona Enrico Sbriglia: l’assistenza sanitaria in carcere è inadeguata. Pochi medici, troppi detenuti in attesa di visita specialistica o intervento chirurgico, costretti a ricorrere al pronto soccorso e alla guardia medica in assenza di medici. A chiedere aiuto al Garante sono le stesse direzioni delle carceri.
di Antonella Barone
gnewsonline.it, 27 settembre 2024 Perché detenuti che hanno tutti i requisiti per ottenere misure alternative, in Italia continuano a rimanere in carcere? Intende dare una risposta a questa domanda il progetto “L’accesso alle misure alternative: una ricerca sulle persone detenute negli istituti penitenziari italiani” finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca e dall’Unione Europea nell’ambito del piano “Next Generation EU”. Lo studio è oggetto di un accordo operativo sottoscritto dall’Amministrazione Penitenziaria e dalle Unità di ricerca delle Università degli Studi di Milano Bicocca, dell’Università Commerciale Luigi Bocconi e dell’Università degli Studi di Brescia.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 27 settembre 2024 La Garante Valentina Calderone: “Il reato di rivolta inserito nel ddl Sicurezza non ha alcun potere deterrente”. È il carcere dei suicidi, il primo in Italia nella triste classifica dei detenuti morti dietro le sbarre stilata da Ristretti Orizzonti: 15 negli ultimi quattro anni. Il carcere dei “tre scalini”, come viene chiamato da generazioni di romani, nella notte tra mercoledì e giovedì ha offerto agli abitanti di Trastevere, rione dove è ubicato in un ex convento seicentesco, lo “spettacolo” delle fiamme che uscivano dal tetto. Non è la prima volta che i detenuti per protesta appiccano il fuoco alle suppellettili; era accaduto anche un mese fa. Ma questa volta i disordini hanno prodotto - stando a quanto riportano i sindacati della polizia penitenziaria - “ingenti danni” alla struttura, a cominciare dal tetto ...
di Alessandro Villari
Il Foglio, 27 settembre 2024 “Le celle sono piccolissime e ospitano due o tre persone su un unico letto a castello. Il wc e il lavandino si trovano in una piccola stanza adiacente senza intimità. Le finestre sono più piccole che altre sezioni e dotate di gelosie, il che non consente all’aria di circolare e riduce l’ingresso della luce naturale. Solo le celle del terzo piano sono dotate di doccia. In questi spazi così ristretti, le persone trascorrono 23 ore al giorno. A causa del sovraffollamento nel secondo e nel terzo piano della sezione le aule ricreative sono state trasformate in celle. Le condizioni igienico sanitarie della sezione sono pessime”. Le rivolte nelle carceri italiane sono però il segno di un profondo disagio e della terribile inumanità in cui sono costretti a vivere i detenuti.
di Rinaldo Frignani
Corriere della Sera, 27 settembre 2024 Gravi danni, un’intera sezione che potrebbe essere dichiarata inagibile, l’ipotesi del trasferimento in altre strutture carcerarie degli organizzatori dell’ultima protesta di mercoledì sera, con incendi ripetuti nell’VIII sezione, e di una parte di reclusi in sovraffollamento che a Regina Coeli sono 532 (presenti 1.160 per 628 posti disponibili). Il giorno dopo la rivolta nel carcere si contano i danni. I sindacati della polizia penitenziaria chiedono provvedimenti immediati. E anche un aumento degli agenti: mancano 149 operatori rispetto ai 480 previsti. La proposta del Comune con l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia: “L’unica soluzione possibile è chiudere il carcere, riconvertire la sua struttura e individuare soluzioni alternative, con strutture più piccole. Noi ci siamo”.
di Francesco Campi
La Voce di Rovigo, 27 settembre 2024 “Entro la fine dell’anno il carcere minorile in via Verdi aprirà i battenti, ma non si sa ancora quale sarà l’organizzazione, perché si tratta di un’apertura anticipata e parziale per alleviare le difficoltà degli altri istituti per minori”. A dirlo, Gianpietro Pegoraro, coordinatore regionale della Fp-Cgil penitenziari. Tuttavia, aggiunge Pegoraro, tante sono al momento le incognite: “Come Cgil abbiamo chiesto confronto a livello centrale al Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, perché ancora adesso non sappiamo chi andrà dentro, quale sarà il numero di operatori e di detenuti. Perché se vanno tutti quelli dell’istituto di Treviso, si dovrebbe essere già con un organico strutturato, invece manca tutto, soprattutto non sono state nemmeno individuate la figura del medico e quelle degli educatori”.
di Martina Milia
Messaggero Veneto, 27 settembre 2024 Sbloccati i lavori per il via ai nuovi cantieri. Il trasloco a San Vito è previsto tra tre anni. Il ministro Ciriani: “Orgoglioso del risultato”. Esulta anche il Pd. A fine giugno era stata promessa la consegna dei lavori entro l’estate. Promessa rispettata: venerdì 27 settembre, in Prefettura, la firma del contratto che sblocca formalmente i lavori del nuovo carcere della provincia di Pordenone, a San Vito al Tagliamento. All’inizio dell’estate il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, con il sottosegretario Delmastro delle Vedove e il parlamentare Emanuele Loperfido, avevano annunciato, sempre in una conferenza con il prefetto e i Comuni di Pordenone e San Vito, che erano stati individuati i 10 milioni di euro necessari a chiudere il nuovo quadro economico ...
di Andrea Oleandri*
Ristretti Orizzonti, 27 settembre 2024 Il prossimo 2 ottobre, a partire dalle ore 10.00, presso la sede dell’Associazione Stampa Romana, in Piazza della Torretta 36, Antigone presenta il dossier “A un anno dal decreto Caivano”. Con l’introduzione delle nuove normative il sistema della giustizia minorile, così come denunciato dalla stessa Antigone e da altri osservatori, ha subito un contraccolpo pesante, interrompendo quel percorso incentrato sul recupero del minore autore di reato che da trent’anni si era imposto in Italia. Oggi il numero di minori in carcere è in rapido aumento, con il sovraffollamento che per la prima volta interessa anche gli Istituti Penali per Minorenni.
di Marina Lomunno
La Voce e il Tempo, 27 settembre 2024 “E se sparissero i volontari”? È il titolo di un paragrafo della lettera pastorale sulla carità e sulla fede dell’Arcivescovo Roberto Repole “Voi stessi date loro da mangiare” diffusa in questi giorni alle diocesi di Susa che riflette su come, in una società dove impera l’individualismo, “l’azione caritativa delle nostre Chiese ha bisogno di essere costantemente nutrita dalla carità di Cristo”. E il carcere - “Ero carcerato e siete venuti a trovarmi” è uno dei luoghi dove più il volontariato di parrocchie, associazioni e Caritas è banco di prova di come la vicinanza della comunità cristiana alle persone detenute sia fondamentale per il reinserimento nella società, per voltare pagina.
Il Mattino, 27 settembre 2024 L’appuntamento è fissato per il 27 settembre. “Come un’onda contro la violenza sulle donne”. Questo il titolo della campagna Nazionale di Rai Radio1 e del Giornale Radio Rai. La campagna durerà un anno, andremo in tutto il Paese, nelle università, nelle piazze, nelle associazioni, nelle scuole, nelle aule dei tribunali, nelle carceri, nei festival, per dare voce a tutta la galassia che gira intorno al tema della violenza.
Il Resto del Carlino, 27 settembre 2024 Ultimo appuntamento oggi del progetto “Secondo festival regionale di teatro in carcere nelle Marche”, realizzato dall’Ufficio del Garante regionale dei diritti della persona delle Marche, in collaborazione con il Comune. La giornata si dividerà in due momenti distinti, il primo, a partire dalle 15 nell’auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti, con una tavola rotonda dal titolo “Teatro e diritti” con i protagonisti delle esperienze attive nei sei Istituti penitenziari marchigiani e la proiezione di un video sugli spettacoli teatrali realizzati in quattro di essi dal 21 al 25 maggio, alla presenza anche di studenti di istituti scolastici delle Marche.
milanotoday.it, 27 settembre 2024 Il Teatro alla Scala entra dentro il carcere Beccaria. L’orchestra del prestigioso palco meneghino si è esibita all’interno dell’istituto minorile con il ‘Nureyev alla sbarra’, offrendo ai detenuti minori un’esperienza di alto livello. L’iniziativa è stata promossa e finanziata da Regione Lombardia. Lo spettacolo è stato caratterizzato anche da momenti recitati con Mario Acampa ed Elisa Lombardi. L’orchestra, composta 19 musicisti tra ottoni e percussioni, ha eseguito la Suite da Romeo e Giulietta di Sergej Prokof’ev e la Suite da Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij, arricchito dalle illustrazioni di Gabriele Pino.
di Rosella Postorino
Sette - Corriere della Sera, 27 settembre 2024 Un’intuizione forse scandalosa collega lo stato di costrizione con la maternità. La letteratura mette in scena il lato misterioso. Mentre “l’emergenza carceri” riempie ciclicamente i giornali, per il sovraffollamento, la carenza di personale, l’aumento dei suicidi, la reclusione dei figli delle detenute (minori con meno di 6 anni) assieme alle madri, mentre si continua a parlare di carcere come di un’emergenza contingente, appunto, anziché di un problema strutturale che nessun governo sembra voler risolvere, ho letto due libri che con il carcere hanno a che fare.
AFFARI SOCIALI
di Marco Grieco
L’Espresso, 27 settembre 2024 La Corte Costituzionale, con due sentenze, ha invocato una legge sul suicidio assistito ma l’appello è rimasto lettera morta. Tremila chiamate al Numero Bianco dell’associazione Coscioni. Esiste il diritto di morire o il dovere di vivere? A questa domanda, che propone due opposti scenari, non c’è una risposta univoca. Eppure, due parole all’apparenza antitetiche come suicidio assistito o fine vita possono essere tenute insieme in nome della Costituzione. È ciò che, a più riprese, ha fatto la Corte Costituzionale, chiedendo una legge sul fine vita a partire da due sentenze.
di Loredana Lipperini
L’Espresso, 27 settembre 2024 Ma Barker, interpretata da una magnifica Shelley Winters, è a capo di una banda sanguinaria composta dai quattro figli e specializzata nel rapinare le banche durante la crisi degli anni Trenta: ne raccontò la storia Roger Corman in “Il clan dei Barker” e ogni tanto dovremmo rivedere il film per ricordarci che ci sono madri e madri, e dunque non sempre è opportuno raccontarsi come madre della nazione, specie quando si è a capo di un governo che vara un pacchetto sicurezza come quello di Matteo Piantedosi. Ma Barker non sarebbe particolarmente toccata dalla norma anti-Gandhi contenuta nel ddl, perché́ avrebbe continuato a imbracciare il mitra senza farsi problemi.
di Stefano Bettera*
Il Riformista, 27 settembre 2024 C’è la convinzione che la logica di “legge e ordine” possa garantire il funzionamento della società È un autoritarismo da operetta, da Stato controllore. Serve una politica concreta contro questa deriva. A volte ritornano. Ecco alcuni segnali: il voto in condotta riappare nelle scuole per legge. Bocciato chi sgarra, rimandato chi non si adegua alla disciplina. In Parlamento si ricomincia a parlare di reintegro della leva obbligatoria e di carcere per chi manifesta dissenso. Come se le prigioni non soffrissero già di un endemico sovraffollamento e di condizioni di detenzione disumane. È l’idea del paese caserma, dove basta un appello muscolare a legge e ordine per garantire il funzionamento della società. Un oscurantismo di ritorno che esprime un’idea di società piccola, chiusa, soffocante.
di Giacomo Puletti
Il Dubbio, 27 settembre 2024 La proposta azzurra introduce la cittadinanza dopo la scuola dell’obbligo, Salvini e Crippa gelidi: “Niente regali agli immigrati”. Dopo un’estate di tira e molla con la Lega, Forza Italia ha messo nero su bianco la sua proposta per modificare l’attuale legge della cittadinanza, introducendo lo Ius scholae. Gli azzurri si dicono convinto del diritto ad acquisire la cittadinanza dopo aver concluso con profitto la scuola dell’obbligo, anche per i non nati in Italia, quindi dopo dieci anni di percorso scolastico.
di Eleonora Camilli
La Stampa, 27 settembre 2024 Più controlli sulle imprese contro truffe e prestanome, e quote stabilite per settori. Oggi il decreto del governo. Telefonata Meloni-Scholz: “Rafforzare i partenariati”. Più controlli sui datori di lavoro per stanare prestanome, truffe organizzate e veri e propri furbetti. E poi, quote per settori di attività decise in base al fabbisogno di manodopera, stabilito attraverso domande compilate prima del click day. Che non sarà più soltanto annuale, ma avrà più scadenze con criteri ristretti. Arrivano oggi in Consiglio dei ministri le nuove norme per aggiustare il decreto flussi, che regola l’ingresso in Italia dei lavoratori stranieri.
di Francesca Ghirardelli
Avvenire, 27 settembre 2024 Otto Paesi, tra cui l’Italia, hanno ristabilito controlli, anche parziali, alle frontiere. Da Berlino a Vienna ora si rischia l’effetto domino, con i profughi rimandati indietro. In ordine sparso, ciascuno per sé, ma con lo stesso obiettivo finale, quello di rendere le proprie frontiere, esterne o interne che siano per l’Unione, ancora più invalicabili. Tra i Paesi dell’Ue c’è una rincorsa alla reintroduzione temporanea dei controlli ai confini, all’istituzione di stati d’emergenza che permettano di “adattare” le leggi nazionali e “normalizzare” i respingimenti alle frontiere. “Dobbiamo tornare a gestire la nostra politica di asilo!” ha scritto su X il 18 settembre la ministra olandese Marjolein Faber, mentre il suo governo inviava a Bruxelles una richiesta di esenzione dalla politica migratoria Ue.
di Franco Corleone
L’Espresso, 27 settembre 2024 Contro ogni evidenza, si accomuna la canapa light alla droga, minacciando un intero settore. La realtà supera la fantasia. Il 18 settembre la Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge 1660 dedicato alla sicurezza pubblica e all’Ordinamento penitenziario. Ora toccherà al Senato decidere se proseguire sulla strada del parossismo penale. La norma che raggiunge la vetta dell’assurdo è però quella che vieta l’utilizzo delle infiorescenze della canapa con un livello di Thc, il principio attivo psicotropo della sostanza, dello 0,2%, cioè senza capacità drogante, normate dalla legge 242 del 2016, approvata all’unanimità del Parlamento per incrementare la filiera nazionale della canapa; equiparandole alla canapa con un diverso livello di Thc, punita dal Dpr 309/90 ...
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